Che fare..?

Riccardo84
Salve a tutti, vi scrivo perchè sono davvero in difficoltà e penso che niente come questo forum e chi lo frequenta può essermi di aiuto in questo momento.
Cercherò di essere breve e me ne scuso anticipatamente se sarò noioso: ho 19 anni e fin dalla materna mi è stato affibbiato il nomignolo da tutti i professori e maestre di, "genio". Sempre distinto/ottimo, 9/10. Sono uscito con 9 alle medie, 96 alla maturità scientifica lo scorso luglio. Se da piccolo mi piaceva questo soprannome, da tempo mi pesa. Sono una persona curiosissima, cerco il perchè di ogni cosa che mi circonda, leggo, studio, seguo corsi di università inglesi con Khan Academy, Coursera, guardo ogni giorno Ted Ideas. Starete pensando ma chi ca...o, crede di essere. Vi rispondo, un perfetto deficiente.
Ho una buona memoria fotografica ma sento di non essere un genio nell'elasticità, nella brillantezza. Non ho mai avuto problemi nelle materie tranne matematica alla fine del quarto e quinto anno. Questo perchè per indole quando una cosa inizia a darmi problemi tendo a lasciarla, sbagliando ovvio.
Vi scrivo perchè sono molto demoralizzato. Sono fuori sede, abito a Modena e sono "immatricolato" ad ingegneria elettronica.
Messo fra virgolette perchè poche ore fa, per la seconda volta, ho fallito il Tolc e il recupero OFA.
Vi scrivo perchè non so cosa dire ai miei genitori che mi mantengono con mille sacrifici, pensano di avere un ragazzo intelligente ed invece il loro ragazzo ha fallito per la seconda volta un banalissimo test d'ingresso ad una facoltà a numero aperto. Sono in preda allo sconforto e sto meditando davvero se abbandonare o meno. Non sono in cerca della soluzione, ma giusto di qualche consiglio da chi nella vita ne sa più di me, e che mai come ora penso ce ne siano davvero tanti.
Scusate ancora,
Riccardo

Risposte
universo1
"Riccardo8":
Salve a tutti,
volevo riesumare questa discussione perchè 4 ore fa mi sono laureato, in corso, nell'ultimo appello disponibile, alla triennale di ingegneria elettronica.
Ho aspettato a lungo di poterlo fare e mi piacerebbe tantissimo che tutti coloro che mi hanno spronato a non mollare e non abbattermi, potessero leggere questo messaggio. Vi vorrei ringraziare tutti, davvero.
Ero sul punto di mollare gli studi dopo 3 mesi di lezioni in cui non passavo nemmeno il test d'ingresso, oggi ho raggiunto la meta.
Non mollate mai ragazzi, credete sempre in voi stessi.

Un abbraccio a tutti,
Riccardo

Hai tutta la mia stima, a maggior ragione che mi trovo attualmente in una situazione analoga alla tua.

axpgn
:smt023 :supz: =D> \:D/ :smt041

Riccardo84
Salve a tutti,
volevo riesumare questa discussione perchè 4 ore fa mi sono laureato, in corso, nell'ultimo appello disponibile, alla triennale di ingegneria elettronica.
Ho aspettato a lungo di poterlo fare e mi piacerebbe tantissimo che tutti coloro che mi hanno spronato a non mollare e non abbattermi, potessero leggere questo messaggio. Vi vorrei ringraziare tutti, davvero.
Ero sul punto di mollare gli studi dopo 3 mesi di lezioni in cui non passavo nemmeno il test d'ingresso, oggi ho raggiunto la meta.
Non mollate mai ragazzi, credete sempre in voi stessi.

Un abbraccio a tutti,
Riccardo

LucreziaL1
Non ti abbattere.. non è tutto facile nella vita.. se sei veramente convinto della scelta che vuoi fare allora non mollare.. gli sforzi e i sacrifici daranno i loro frutti... se invece non sei motivato prova a cambiare strada... i tuoi genitori capiranno.. in bocca al lupo :*

Vikhr
Hai ragione Intermat, per carità, ma vedi, quello che cerco di dire è che è difficile continuare nel tempo a mettere sopra ogni cosa qualcosa che va male, non so se mi spiego... Non è impossibile, ma è comunque difficile, diventa progressivamente sempre più difficile metterci l'impegno, vedendo che quello che si ottiene è poco, magari le ore di studio continuano ad essere le stesse ma l'atteggiamento diventa passivo. A me ha soprattutto demotivato e distratto il non poter più fare attività di laboratorio.

Intermat
Vikhr, io credo, ormai ne abbiamo parlato svariate volte, che la cosa fondamentale sia dare anima e corpo nello studio. Per me questo ha voluto dire sacrificare lo sport mentre, altri, sono riusciti a far conciliare le due cose. Ovviamente se uno vive un momento in cui non ce la fa, soprattutto psicologicamente, è giusto che si fermi. Detto questo, continuo a credere che per completare al meglio il ciclo di studi bisogna dare il massimo e per farlo bisogna mettere lo studio prima di ogni altra cosa, in fondo è il lavoro di uno studente. A te sarà capitato di vivere un momento psicologicamente difficile e, giustamente, hai dovuto rallentare. Nessuno te ne vuole fare una colpa però, credo, la tua sia una situazione particolare, in media chi ci mette tanto e non ottiene buoni risultati non fallisce per questo motivo ma proprio per la mancanza di impegno (lo vedo frequentemente con molti miei amici).

Vikhr
"Albesa81":

All'OT mi sento di dire che se deciderà di proseguire con il corso di studi dovrà darsi allo studio anima e corpo se vorrà arrivare in fondo, perchè a ingegneria non c'è tempo per le distrazioni e gli amichetti/e.

Questo concetto (culminante in quanto sottolineato), proposto anche da Intermat, in base alla mia esperienza di studente (di un corso di laurea scientifico che ha molti punti in comune con i più blasonati corsi di Ingegneria di vari tipi e Fisica, ossia Chimica Industriale) assai mediocre in base agli standard del 3+2, lo trovo assai critico e tengo particolarmente a spiegare il perché (essenzialmente, TL;DR per usare lo slang di Internet, quello che voglio dire è che tra il dire e il fare c'è pur tuttavia il mare, e non basta dire "studio di più" o, al contrario, "devi studiare di più").

Lo trovo critico in quanto, pur non abbandonando alla prima difficoltà, ma perseverando e anche molto a lungo (come ho fatto io), se qualcosa in cui si crede comincia ad andare male nonostante lo sforzo (e nel mio caso in particolare distrazioni hanno cominciato ad essercene molte immediatamente dopo il quinto tentativo fallimentare di un esame verso la fine del terzo anno, ma prima ve n'erano assai poche, a parte lo sport, sempre rigorosamente amatoriale, che ora peraltro non pratico più; gli amichetti/e non ci sono stati quasi per nulla invece, a parte rarissimi casi), col tempo può diventare veramente difficile continuare a investirci l'impegno e il tempo dovuto, perché lo studio diventa un ripetuto conflitto con la realtà dei fatti e una pressoché giornaliera messa in discussione di sé stessi, che può rapidamente portare al prosciugamento delle proprie energie mentali se ripetuto a lunghissimo termine (io ho cominciato ad avere seri problemi nello studio all'inizio del primo anno fuoricorso, nel senso che passavo le giornate a studiare ma non mi rimaneva in testa veramente niente; intorno a metà anno però le capacità di memorizzazione sono tornate lentamente ad essere quelle di prima, infatti mi sono spesso trovato a dire ai miei famigliari che quest'anno accademico sarebbe stato una specie di anno di pausa, nonostante sia poi riuscito a dare, finora, 4 esami con risultati brillanti; anch'io sento di averli delusi, anch'io mi sono dovuto trovare, a volte con modi bruschi, a richiamarli alla realtà, ovvero che nonostante tutto sono uno studente mediocre).

Insomma, al nostro Riccardo8, per concludere, l'Università ha le sue gioie e i suoi dolori, e i dolori sono il vedere che altri hanno una carriera più spedita di te (e a me duole assai non il vedere gli altri laurearsi, ma il vedere gli altri ex colleghi fare ricerche in laboratorio, fare tirocini, mentre io praticamente, per via di una manciata di esami non ancora superati (gli esami che mi mancano per la laurea, dato che io, a differenza di te, sono giunto quasi alla fine), sono stato esiliato e condannato a una specie di ozio forzato, nel quale gli interessi diventano per forza di cose altri e comincio ad essere un po' come te, pur rimanendo il dovere del laurearsi, ozio scandito di tanto in tanto da qualche esame passato con bei voti, quando invece io avrei voluto fare tutt'altro; e quando giungerà anche per me il momento della tesi, dovrò sprecare molto tempo a imparare daccapo come usare gli strumenti di laboratorio), il deludere i tuoi famigliari che credevano fortemente in te e che tu ce la facessi, il vedere che il proprio impegno non vale nulla,

ma le gioie sono l'acquisire un senso critico, un'autonomia dagli altri, una cultura, una capacità di tollerare le difficoltà, i peggiori dolori che la vita può offrire, fare del tuo meglio anche quando la dea bendata della fortuna non sta cercando te ma qualcun'altro e fare tutto con le tue sole forze, e farti apprezzare al 100% quel poco che ti viene bene con le tue sole forze, l'imparare a essere umili e modesti. Pazienza per i famigliari, non si può volere tutto dalla vita, l'importante è non parcheggiarsi all'Università e cominciare a vivere a suon di party e discoteca abbandonando completamente lo studio, quello è da da idioti, ma ogni tanto è necessario fermarsi momentaneamente, per evitare problemi, e non è nemmeno corretto che qualcuno debba ritenersi uno studente non meritevole solo perché è un po' più lento nello studio o è un po' meno portato, e debba solo per questo rinunciare a una laurea (infatti, nel Nuovo Ordinamento, anche se si raggiunge il limite della decadenza dagli studi, si ha diritto al riconoscimento della carriera pregressa, cioè la maggior parte degli esami superati con successo, se non tutti, vengono riconosciuti validi all'inizio della nuova immatricolazione).

Riccardo84
Voglio davvero ringraziare tutti coloro che sono intervenuti. Mi avete davvero aiutato e mi sono ripreso più che mai.
Ho speso alcuni giorni di riflessione e per ora sono convinto di rimanere su questa strada, poi magari il futuro mi riserverà qualcosa di inaspettato e sarò pronto al cambiamento. Ho ripreso lo studio e non mi farò abbattere da un test andato male, ripeto che ringrazio la famiglia da lontano tanto quanto voi che, siete stati i primi a saperlo, anche prima dei miei.
Un ringraziamento ultimo a Pranas, il quale davvero ti auguro il meglio del meglio, sappi che non c'è notte senza mattino amico, ora che hai trovato la tua strada seguila al meglio; e ad Albesa. Un in bocca al lupo a tutti.

Albesa81
Non ho molto da aggiungere a quello che è stato già detto.
All'OT mi sento di dire che se deciderà di proseguire con il corso di studi dovrà darsi allo studio anima e corpo se vorrà arrivare in fondo, perchè a ingegneria non c'è tempo per le distrazioni e gli amichetti/e.
Inoltre mi trovo sostanzialmente d'accordo con civamb, oggi guardare fuori dai confini nazionali è un'opzione da prendere in seria considerazione soprattutto perchè negli ultimi anni l'Italia ha disinvestito molto in ricerca e innovazione e attualmente non offre grandi opportunità di crescita (almeno in tempi ragionevoli).
Forza e coraggio e in bocca al lupo!

Pranas
Il consiglio che posso darti io, anche se non condivisibile dalla maggior parte delle persone, è questo: fai ciò che più ti fa sentire bene, non ciò che è più conveniente. Io ho 21 anni, ed ho fatto l'errore di cadere vittima di quei paradigmi e di quei schemi mentali che oggi la società ti pone in modo diretto o indiretto. Adesso, a 21 anni, dopo aver passato un lungo periodo di crisi, sofferenza e riflessione, e dopo aver fatto varie esperienze, ho deciso di fare ciò che davvero voglio fare: proprio come te, si tratta di fisica. Poichè penso che il futuro non ci appartenga, (ma non per questo non bisogna fare progetti) bisogni fare qualcosa che ti soddisfi giorno per giorno, altrimenti la motivazione per andare avanti ti verrà a mancare, soprattutto a lungo termine, ne sentirai il peso! Non puoi sapere fra 3 o 5 anni come andranno le cose. L'unico modo per essere brillanti è fare qualcosa che si ama, altrimenti non c'è proprio stimolo; e fidati che se sarai brillante, andrai avanti, con successo. Personalmente non riuscirei mai a vivere una vita facendo qualcosa che non amo, io non la considero vita. Detto questo, non devi temere la sofferenza e lo sconforto, fanno parte della vita e servono per perturbarti, facendoti capire che qualcosa non va, affinchè tu ti possa migliorare. Io stesso ho provato molta sofferenza, e mi tocca aspettare quasi un anno per poter iniziare fisica (e inizierò da 22enne..), ma non fosse stato per questa sofferenza non sarei mai stato capace di guardarmi dentro e di prendere delle decisioni senza titubanza. Sono sicuro che i tuoi genitori capiranno, e non fare l'errore che fanno molti, parlaci, abbi un dialogo con loro, fagli capire come ti senti, non dare per scontato le loro reazioni, perchè spesso ci si sbaglia, te lo dico per esperienza diretta! Perdonami se sono stato logorroico, spero tu possa trovare la tua strada in modo assolutamente incondizionato, te lo auguro.

Intermat
"civamb":
Si, un mio caro amico lavora nel settore della consulenza. 60000 km/anno di cui il 90% in autostrada e stipendio di circa 1500€ al mese. Non a caso consiglio a tutti di guardare seriamente fuori dai nostri confini. Nel settore meccanico la situazione non é migliore.

Che sia un settore molto stressante lo sapevo e me lo raccontano i miei amici che stanno facendo degli stage in diverse grandi società di consulenza. Però 1500€ è lo stipendio da neoassunto, poi non so se e come cresca. Uno che conosco è entrato in Deloitte e prende 1400€/mese netti, da neolaureato. Il che non è assolutamente male. Detto questo si lavora tantissimo e si viaggia molto. Dipende se piace e se si è disposti a fare questa vita!

civamb
Si, un mio caro amico lavora nel settore della consulenza. 60000 km/anno di cui il 90% in autostrada e stipendio di circa 1500€ al mese. Non a caso consiglio a tutti di guardare seriamente fuori dai nostri confini. Nel settore meccanico la situazione non é migliore.

Intermat
"civamb":

2) non ho mai pensato di mettere dei diplomati in uno stage per ingegneri. Il mio discorso é riferito al fatto che un perito meccanico può guadagnare poco meno di un ingegnere e dato che il tessuto industriale italiano é quello che é, c'è da pensarci bene se conviene investire tempo e denaro per 5 anni. Guardando all'estero il discorso cambia.
Il tempo indeterminato e parlo di tempo indeterminato vero e proprio, non dell'ultima porcata, di fatto non esiste piú. Non ti parlo per sentito dire o da studente ma da lavoratore (da circa un decennio) che ogni giorno vede come viene trattato il sottoscritto rispetto ai nuovi arrivati. Questa differenza di tutele é sensibilmente avvertibile durante la giornata lavorativa, dal modo in cui si rapportano i superiori a tutto il resto. E per ora sono dalla parte dei fortunati .

Cosa succeda, di preciso, nel settore civile ambientale non lo so, se non dalle statistiche, però resta il fatto che, sono lavori completamente diversi quindi, pur volendo paragonare solo gli stipendi non si arriverebbe ad una cosa sensata. Tra l'altro, credo, il mondo della consulenza assuma anche civili-ambientali, e li un posto lo si trova sempre (dato che hanno una rotazione di dipendenti di oltre il 25% l'anno!).
Sul fatto che le nuove generazioni, ovvero la mia, stia accettando di tutto per lavorare mi sembra evidente (e l'ultimo indeterminato ne è un esempio).

civamb
1) il polimi ed il polito sono due mondi a parte, purtroppo. Se valutiamo quanto accade nella terza università nelle classifiche (Genova) c'è da piangere. E parlo per esperienza personale nel settore civile ambientale.

2) non ho mai pensato di mettere dei diplomati in uno stage per ingegneri. Il mio discorso é riferito al fatto che un perito meccanico può guadagnare poco meno di un ingegnere e dato che il tessuto industriale italiano é quello che é, c'è da pensarci bene se conviene investire tempo e denaro per 5 anni. Guardando all'estero il discorso cambia.
Il tempo indeterminato e parlo di tempo indeterminato vero e proprio, non dell'ultima porcata, di fatto non esiste piú. Non ti parlo per sentito dire o da studente ma da lavoratore (da circa un decennio) che ogni giorno vede come viene trattato il sottoscritto rispetto ai nuovi arrivati. Questa differenza di tutele é sensibilmente avvertibile durante la giornata lavorativa, dal modo in cui si rapportano i superiori a tutto il resto. E per ora sono dalla parte dei fortunati .

Intermat
"Injuria":

Il Polimi ha un ottimo servizio di collocamento non paragonabile ad altre università sia pubbliche che private, io stesso sfruttai a suo tempo gli annunci del Polimi pur non essendo ingegnere e la percentuale di chiamate era elevatissima. Non dimentichiamoci però che questi sono i dati di un ateneo che sta nel capoluogo lombardo che è ancora una delle poche aree che riesce a tenere dal punto di vista occupazionale, tenendo conto che vengono raccolte richieste provenienti dalle maggiori province lombarde e svizzere. Credo che la musica cambi un po' per i neo ingegneri, ad esempio, laureati a Messina o a Potenza.

Non so cosa succeda a Messina e Potenza però ti posso dire che anche per quanto riguarda Tor Vergata il placement è molto buono. Le offerte, sia via email sia attraverso il sito, ci sono e portano molti ragazzi a trovare qualcosa.

"civamb":
500-800€ non sono stipendi per ingegneri ed in certe città con una cifra simile non ci vivi. Il tempo indeterminato ormai non esiste piú ed i vecchi contratti li stanno eliminando a forza di crisi industriali e licenziamenti.
Ingegneria rimane senza dubbio uno dei migliori investimenti in ambito universitario, ma restando in questo Paese un ragazzo che esce da un ITIS deve pensarci bene se ne vale la pena.


Dati alla mano, anche quelli di almalaurea, direi che laurearsi in ingegneria conviene senza se e senza ma. L'indeterminato non è che non esiste, è che tutela sempre meno e non te lo fanno di certo ad un anno dalla laurea. In ogni caso i posti di stage per neo ingegneri non possono essere ricoperti da diplomati (non ne hanno assolutamente le competenze) quindi direi che sono due cose non paragonabili. Per quanto riguarda gli stipendi degli stage, ho sempre detto che questa tipologia contrattuale è "a perdere" per il dipendente. A malapena ci sopravvivi in alcune città (tipo Roma e Milano) però ti danno la possibilità di essere assunto, non capita sempre però ci sono aziende serie che lo fanno.

PS: Leggermente OT, mi sembra evidente che la mia generazione stia accettando dei ricatti evidenti dal mondo del lavoro. Molti criticano i giovani di oggi ma non valutano che certe proposte di lavoro non si vedevano dagli anni '60, prima delle dure battaglie sindacali. Insomma, gli attuali 40/50enni non hanno mai vissuto una situazione come la nostra, se ne accorgono (con l'aggravante dell'età) solo quando vengono licenziati.

dasalv12
"anonymous_40e072":
Sto seguendo abbastanza la discussione perchè è interessante, ma non ho ancora trovato il tempo di scrivere un bel post.
Intanto allego le statistiche del Politecnico di Milano sulla retribuzione MEDIA e sui tempi di occupazione.

http://cm.careerservice.polimi.it/dati- ... ali/#ing--

Vorrei sottolineare che i dati sono riferiti ad un anno dalla laurea magistrale e non dopo un anno di occupazione.


Il Polimi ha un ottimo servizio di collocamento non paragonabile ad altre università sia pubbliche che private, io stesso sfruttai a suo tempo gli annunci del Polimi pur non essendo ingegnere e la percentuale di chiamate era elevatissima. Non dimentichiamoci però che questi sono i dati di un ateneo che sta nel capoluogo lombardo che è ancora una delle poche aree che riesce a tenere dal punto di vista occupazionale, tenendo conto che vengono raccolte richieste provenienti dalle maggiori province lombarde e svizzere. Credo che la musica cambi un po' per i neo ingegneri, ad esempio, laureati a Messina o a Potenza.

anonymous_40e072
Sto seguendo abbastanza la discussione perchè è interessante, ma non ho ancora trovato il tempo di scrivere un bel post.
Intanto allego le statistiche del Politecnico di Milano sulla retribuzione MEDIA e sui tempi di occupazione.

http://cm.careerservice.polimi.it/dati- ... ali/#ing--

Vorrei sottolineare che i dati sono riferiti ad un anno dalla laurea magistrale e non dopo un anno di occupazione.

civamb
500-800€ non sono stipendi per ingegneri ed in certe città con una cifra simile non ci vivi. Il tempo indeterminato ormai non esiste piú ed i vecchi contratti li stanno eliminando a forza di crisi industriali e licenziamenti.
Ingegneria rimane senza dubbio uno dei migliori investimenti in ambito universitario, ma restando in questo Paese un ragazzo che esce da un ITIS deve pensarci bene se ne vale la pena.

Intermat
"civamb":
[quote="Riccardo8"] ... e per questa ragione sono stato vincolato dal dover scegliere un qualcosa che mi facesse trovare lavoro e presto. Nella fisica sarebbe stato possibile solo se fossi stato un genio, ma so di non esserlo, pertanto ho dovuto virare in un percorso che avesse a che fare quanto più possibile con la fisica.


Leggendo in italiano mi sembra una frase piuttosto chiara. Al netto del fatto che ingegneria non ti garantisce di trovare presto un lavoro, purtroppo. Almeno in Italia![/quote]
Non ti garantisce di trovare un lavoro a tempo indeterminato e/o ben pagato perché di stage (almeno con gestionale) ne trovi quanti ne vuoi. Il problema è che ti pagano 500/800 €/mese e di certo non ci fai le cose che vorrebbe fare lui. In ogni caso, dati alla mano, una laurea in ingegneria è il migliore investimento che si possa fare ora. Pochi altri cdl danno prospettive simili.

Intermat
"LeonardoP9":

Io non sono egocentrico. Non si tratta di significato soggettivo quanto di ritenere una cosa più corretta di un'altra. Non è nemmeno un problema per me ciò che dici. Io dico che se tu la pensi in un modo diverso va bene. Ma sparare a zero senza chiedere prima cosa l'altro voglia dire solo perché sta scritto sul vocabolario per poi ribadire che una cosa funziona così.. Io lo chiamo ego. Un ego smisurato.

Io non ho assolutamente sparato a zero contro nessuno. Dire ad una persona che, da quello che scrive e dai risultati ottenuti, non è un genio non vuol dire "sparare a zero". Se gli avessi dato del fallito o della nullità avresti ragione ma altrimenti direi proprio di no. Se una persona mi dicesse che non sono un genio lo accetterei (tra l'altro condividerei pure la visione). Nulla di più. Se magari mi quoti la frase/frasi esatte in cui sparo a zero magari capisco meglio cosa mi contesti.

"LeonardoP9":
Io non do per assodato che una cosa funzioni così. Cerco di capire, e conservo la possibilità di sbagliarmi ma proprio perché mi confronto con moltissime persone comprendo che ci sono quelli che vogliono sentire e quelli che no. Il talento lo abbiamo tutti. La scuola ammazza il talento (non c'è sul vocabolario), il talento lo abbiamo tutti. Quando uno ha una buona intuizione o fa qualcosa di figo che prima non riusciva si è soliti dire che è stata una genialata.

Un conto è dire, in simpatia, "hai fatto una genialata", un altro è valutare, veramente, una persona come "genio". Sono due cose diverse. Tra amici, se è per questo, capita anche di darsi del cretino/deficiente ma mica, con questo, pensi che quello possa essere un vero giudizio sulla persona! Sono frasi simpatiche che si dicono, non mi pare che c'entri molto con questo caso.

"LeonardoP9":

Una persona talentuosa nella cucina vuol dire che vale meno di uno talentuoso in matematica? No non ci possono essere confronti. Siamo noi che attraverso la materia il denaro che attribuiamo misure che non possono essere di certo comparative. Quindi il genio cosa c'entra in tutto questo? Per me si tratta sempre e solo di talento. Magari un talento più raro e particolare ma non di certo una cosa da "geni" nel vero termine. Perché dico questo? Perché le persone vivono nella credenza che si nasce predisposti e quindi si deve avere un talento visibile oppure Nada. Questo modo di pensare fa male. Ecco perché la penso così. Per me non è un nodo di pensare che funziona. Spero che con questo ci siamo chiariti in positivo!

Personalmente credo che non tutti abbiano un talento però è una mia idea. Detto ciò avere talento ed essere un genio sono cose diverse. Uno chef ha talento per la cucina ma non è un genio (a mio modesto parere) ma, pur volendo ammetterlo, cosa c'entrerebbe in questo caso? Qui si parlava di studio e io dicevo che una persona normale (come probabilmente siamo tutti noi) ha bisogno di costanza e dedizione nello studio. Se uno fosse un genio invece potrebbe tranquillamente seguire le lezioni, buttare uno sguardo sul libro e, con solo questo, superare brillantemente l'esame. Dato che lui non ha superato neppure il test di ammissione (pur provenendo da una maturità superata con 96) oserei dire che, almeno per quanto riguarda le materie scientifiche, non è un genio. Se poi sapesse suonare come Mozart, dipingere come Picasso o Van Gogh o altre cose simili, beh mi cospargerei il capo di ceneri e ammetterei davanti a tutti che effettivamente è un genio.

Detto ciò direi che ci siamo chiariti.

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