Significato dei nomi propri...
Volete sapere la storia e il significato del vostro nome?
Fatevi avanti!
Comincio col mio
FLAVIA
La fortuna di Flavio è cominciata nel primo secolo dopo Cristo quando nel 69 il generale Tito Flavio Vespasiano, che da tre anni combatteva in Palestina per domare la rivolta degli Ebrei, veniva riconosciuto come nuovo imperatore dal senato romano. Con Tito Flavio Vespasiano cominciò la dinastia Flavia che continuò con i figli Tito e Domiziano. Flavius era inizialmente un supernomen, cioè un secondo cognome che serviva per distinguere meglio una persona, che aveva lo stesso nome proprio e lo stesso nome gentilizio, cioè quello che indicava l'appartenenza a una casata. Significava «giallo, biondo». I Flavi discendevano da un Flavio Petrone che aveva combattuto a Farsalo appoggiando Pompeo. Suo figlio, fu appunto il celebre imperatore Vespasiano, famoso per aver iniziato la costruzione del Colosseo ma soprattutto per avere risolto un problema di igiene pubblica con i vespasiani. Flavius divenne popolare grazie a questo imperatore e venne anche adottato come nome individuale. Lo portarono vari santi, tra cui San Flavio Latino, vescovo di Brescia, festeggiato il 24 marzo, oppure San Flavio Clemente, console romano, che si ricorda il 22 maggio. Anche Flavia Domitilla, celebre per le catacombe che fece scavare nei suoi terreni sulla via Ardeatina, è venerata come santa e ricordata il 12 maggio. Sicché anche coloro che si chiamano Flavia hanno il loro onomastico. Molti celebri personaggi si sono chiamavi Flavio: per esempio l'inventore della bussola Flavio Gioia o l'umanista Flavio Biondo
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FLAVIA
La fortuna di Flavio è cominciata nel primo secolo dopo Cristo quando nel 69 il generale Tito Flavio Vespasiano, che da tre anni combatteva in Palestina per domare la rivolta degli Ebrei, veniva riconosciuto come nuovo imperatore dal senato romano. Con Tito Flavio Vespasiano cominciò la dinastia Flavia che continuò con i figli Tito e Domiziano. Flavius era inizialmente un supernomen, cioè un secondo cognome che serviva per distinguere meglio una persona, che aveva lo stesso nome proprio e lo stesso nome gentilizio, cioè quello che indicava l'appartenenza a una casata. Significava «giallo, biondo». I Flavi discendevano da un Flavio Petrone che aveva combattuto a Farsalo appoggiando Pompeo. Suo figlio, fu appunto il celebre imperatore Vespasiano, famoso per aver iniziato la costruzione del Colosseo ma soprattutto per avere risolto un problema di igiene pubblica con i vespasiani. Flavius divenne popolare grazie a questo imperatore e venne anche adottato come nome individuale. Lo portarono vari santi, tra cui San Flavio Latino, vescovo di Brescia, festeggiato il 24 marzo, oppure San Flavio Clemente, console romano, che si ricorda il 22 maggio. Anche Flavia Domitilla, celebre per le catacombe che fece scavare nei suoi terreni sulla via Ardeatina, è venerata come santa e ricordata il 12 maggio. Sicché anche coloro che si chiamano Flavia hanno il loro onomastico. Molti celebri personaggi si sono chiamavi Flavio: per esempio l'inventore della bussola Flavio Gioia o l'umanista Flavio Biondo
Risposte
sei un portento!!!!!!
grande flavia!!!!!!!!!!!!! :D
grazie :D
grande flavia!!!!!!!!!!!!! :D
grazie :D
beltipo:
Thank You!!
è un piacere :wink:
Thank You!!
FEDERICA
Onomastico: Federica 27 maggio. Dal tedesco frithu, fridu = protezione, pace e rich = signore, Federica significa "signore della pace" oppure “colui che domina con la pace”. Si tratta di un nome largamente diffuso e tradizionalmente usato nelle famiglie regnanti di Danimarca, Sassonia, Prussia, Sicilia e Aragona: chi non ricorda per esempio Federico il Grande o il terribile Barbarossa? Tra i grandi: F. Nietzche, F. Hegel, F. Chopin, F. Smetana, F. Holderlin, F. Mistral. Festa: 27 maggio e 18 luglio. Tra le varianti: Federigo, Fritz. Federica è tenace, riflessiva, ma collerica, suscettibile e sotto certi punti di vista un po' fatua. Apparentemente fredda, analitica, vive tuttavia una vita sentimentale appagante, positiva; è circondata di amici e riscuote consensi in ambito professionale. Federica aggiunge a questi tratti un'estrema sensibilità e la focalizzazione degli interessi sul polo emotivo-affettivo dell'esistenza. Per Federico: numero fortunato, 2; giorno: lunedì; colore: grigio perla, il talismano: un pezzo di quarzo. Per Federica: numero fortunato 6, giorno venerdì; colore: verde brillante; i talismani: giada e corallo.
Onomastico: Federica 27 maggio. Dal tedesco frithu, fridu = protezione, pace e rich = signore, Federica significa "signore della pace" oppure “colui che domina con la pace”. Si tratta di un nome largamente diffuso e tradizionalmente usato nelle famiglie regnanti di Danimarca, Sassonia, Prussia, Sicilia e Aragona: chi non ricorda per esempio Federico il Grande o il terribile Barbarossa? Tra i grandi: F. Nietzche, F. Hegel, F. Chopin, F. Smetana, F. Holderlin, F. Mistral. Festa: 27 maggio e 18 luglio. Tra le varianti: Federigo, Fritz. Federica è tenace, riflessiva, ma collerica, suscettibile e sotto certi punti di vista un po' fatua. Apparentemente fredda, analitica, vive tuttavia una vita sentimentale appagante, positiva; è circondata di amici e riscuote consensi in ambito professionale. Federica aggiunge a questi tratti un'estrema sensibilità e la focalizzazione degli interessi sul polo emotivo-affettivo dell'esistenza. Per Federico: numero fortunato, 2; giorno: lunedì; colore: grigio perla, il talismano: un pezzo di quarzo. Per Federica: numero fortunato 6, giorno venerdì; colore: verde brillante; i talismani: giada e corallo.
ROBERTO
Roberto è uno dei nomi più diffusi in tutta l'Europa, e anche in Italia è frequente, soprattutto nel centro-nord perché lo portavano i longobardi e poi i franchi che erano popoli germanici. Significa "fama, gloria", e "illustre". Sicché Roberto è letteralmente "l'illustre per fama". Venne tradotto nel latino del primo Medioevo in Rodepenus e dal IX secolo in Ropertus e Robertus, da cui derivò poi il nostro Roberto. Nell'XI secolo ha avuto, soprattutto nel sud, un'ulteriore diffusione nella forma francese Robert grazie all'invasione dei Normanni prima e poi grazie agli angioini. Il creatore del regno normanno nel sud fu Roberto il Guiscardo che fra il 1040 e il 1076 unificò sotto la sua corona tutto il sud, compresa la Sicilia, per poi spingersi nella penisola balcanica da cui voleva arrivare fino a Costantinopoli. Ma la morte lo colse nel 1084 durante l'assedio di Cefalonia. L'altro celebre Roberto fu Roberto d'Angiò, re di Sicilia, vissuto tra il 1278 e il 1314. Molti santi han portato questo nome. Il 29 aprile si festeggia ad esempio il fondatore dell'ordine cistercense, Roberto di Molesme, vissuto nel XIII secolo. Chi vuole invece festeggiare il suo onomastico con un santo italiano, sceglierà il 13 maggio, quando si ricorda il gesuita San Roberto Bellarmino che, vissuto fra il 1542 e il 1621, è stato proclamato dottore della Chiesa. Meno diffuso è il femminile Roberta che tuttavia ha avuto un periodo di popolarità nel secondo dopoguerra grazie al film Roberta di Fred Astaire e Ginger Rogers; e poi anche negli anni Sessanta, quando Peppino Di Capri lanciò la celebre canzone, "Roberta", in onore della moglie, una ex indossatrice torinese da cui s'era separato da poco.
Roberto è uno dei nomi più diffusi in tutta l'Europa, e anche in Italia è frequente, soprattutto nel centro-nord perché lo portavano i longobardi e poi i franchi che erano popoli germanici. Significa "fama, gloria", e "illustre". Sicché Roberto è letteralmente "l'illustre per fama". Venne tradotto nel latino del primo Medioevo in Rodepenus e dal IX secolo in Ropertus e Robertus, da cui derivò poi il nostro Roberto. Nell'XI secolo ha avuto, soprattutto nel sud, un'ulteriore diffusione nella forma francese Robert grazie all'invasione dei Normanni prima e poi grazie agli angioini. Il creatore del regno normanno nel sud fu Roberto il Guiscardo che fra il 1040 e il 1076 unificò sotto la sua corona tutto il sud, compresa la Sicilia, per poi spingersi nella penisola balcanica da cui voleva arrivare fino a Costantinopoli. Ma la morte lo colse nel 1084 durante l'assedio di Cefalonia. L'altro celebre Roberto fu Roberto d'Angiò, re di Sicilia, vissuto tra il 1278 e il 1314. Molti santi han portato questo nome. Il 29 aprile si festeggia ad esempio il fondatore dell'ordine cistercense, Roberto di Molesme, vissuto nel XIII secolo. Chi vuole invece festeggiare il suo onomastico con un santo italiano, sceglierà il 13 maggio, quando si ricorda il gesuita San Roberto Bellarmino che, vissuto fra il 1542 e il 1621, è stato proclamato dottore della Chiesa. Meno diffuso è il femminile Roberta che tuttavia ha avuto un periodo di popolarità nel secondo dopoguerra grazie al film Roberta di Fred Astaire e Ginger Rogers; e poi anche negli anni Sessanta, quando Peppino Di Capri lanciò la celebre canzone, "Roberta", in onore della moglie, una ex indossatrice torinese da cui s'era separato da poco.
io mi kiamo federica.. e so ke significa "pace" e "ricchezza".. ke viene tradotto come "DOMINATORE CON LA PACE"
tu sai altre cose riguardo questo nome??
grazie in anticipo per le news :D
tu sai altre cose riguardo questo nome??
grazie in anticipo per le news :D
Roberto, mi pare sia tedesco, splendente di gloria?
katia84:
Caterina
so che viene dal greco "kataròs" e che quindi significa "donna pura"
ma se ne posso sapere di più te ne sarò grata
CATERINA
Molte regine europee si sono chiamate Caterina, come ad esempio Caterina de Medici, che fu sposa del re di Francia Enrico II e poi, dopo la morte del marito e del figlio, guidò il regno come tutrice del giovane Carlo IX. Fu lei a ordinare la strage dei calvinisti nella celebre notte di San Bartolomeo del 1572; ma fu lei anche ad introdurre nella corte francese il mecenatismo e le raffinatezze tipiche del Rinascimento fiorentino, come ad esempio l'uso della forchetta a tavola. Molto celebre fu anche Caterina II, la grande imperatrice di Russia che visse nel XVIII secolo. Queste e altre regine contribuirono ulteriormente alla diffusione in Europa del nome, che è di origine greco-bizantina. Sul suo significato vi sono tante ipotesi: c'è chi dice che derivi da Hekàte, la dea infera, e in questo caso vorrebbe dire «sacra o dedicata a Ecate»; e c'è chi sostiene che derivi dall'epiteto del dio Apollo «Hékatos», «colui che saetta». Fu poi tradotto nel latino Catharina e interpretato in un terzo modo, come se derivasse semplicemente dall'aggettivo greco katharòs che significava «puro». Chi si chiama Caterina, dunque, non ha che l'imbarazzo della scelta: da una «sacra alla dea Ecate» a «saettante» a «pura». Il nome si diffuse molto nel Medioevo grazie a due sante molto popolari: la prima è Santa Caterina d'Alessandria, una martire egiziana del secolo quarto che è diventata fra l'altro la protettrice delle ragazze da marito e delle apprendiste sarte, che sono chiamate «caterinette» in suo onore e che celebrano la loro festa il 25 novembre, quando si ricorda la santa. L'altro onomastico cade invece il 29 aprile, quando si festeggia la compatrona d'Italia, con Francesco d'Assisi, Santa Caterina da Siena, che fra l'altro fu una delle maggiori scrittrici italiane del secolo decimoquarto benché fosse quasi analfabeta. I suoi libri infatti li dettava e oggi ancora si leggono con ammirazione non soltanto per la profondità mistica ma per il toscano limpido e puro come un cristallo. Insieme a Caterina esistono in Italia altre varianti del nome come Ketty, oppure Catia, che sarebbe la traduzione del russo Katia o Katyusha; oppure Caterine, dal francese Catherine, che probabilmente è diventato celebre nei nostri giorni grazie alle attrici Catherine Deneuve e Catherine Spaak; oppure la versione finlandese e svedese Karin o Karen.
Caterina
so che viene dal greco "kataròs" e che quindi significa "donna pura"
ma se ne posso sapere di più te ne sarò grata
so che viene dal greco "kataròs" e che quindi significa "donna pura"
ma se ne posso sapere di più te ne sarò grata
Sì anch'io adoro Antonio De Curtis..ho visto tutti i suoi film..Miseria e Nobiltà è uno dei più belli!
soloflavia:
ANTONIO
Qualche studioso sostiene che derivi dal verbo greco Antèko "resistere" sicchè Antonio sarebbe "colui che resiste".
ecco questo è il significato ke conoscevo!!! :wink:
secondo la tradizione, recitano: "Sant'Antonio, Sant'Antonio, trovami un fidanzato che sia come te, buono, bello e colorato!".
infatti come me...certo colorato nn so ke dovrebbe essere xò!!! :D
E' d'obbligo una menzione particolare per il celebre attore Antonio de Curtis, più conosciuto col nome d'arte, Totò.
un mito...adoro i suoi film!! ne ho visti a decine!! miseria e nobiltà è uno dei + belli in assoluto!! anke guarde e ladri è bello...
Mushin:
Simone
SIMONE
Plinio il Vecchio narra che ai tempi di Augusto un delfino era penetrato nel lago Lucrino. E un bambino, che passava da quelle parti per andare a scuola, gli gettava pezzetti di pane, chiamandolo Simon, che in latino voleva dire "camuso", cioè dal naso schiacciato o piatto: era la traduzione dell'aggettivo greco sìmos. Simon fu poi chiamato in latino uno dei dodici apostoli, detto anche il cananeo, cioè lo Zelante, che si festeggia il 28 ottobre. E così si tradusse anche il primo nome del principe degli Apostoli, ribattezzalo dal Cristo in Pietro. Ma né l'apostolo né Simon Pietro erano "camusi". Eppure esisteva sia in latino che in greco la traduzione dei loro nome ebraico Shimeòn. Shimeòn derivava da shama, "ascoltare", col significato di "Dio ha ascoltato", nel senso che ha ascoltato le preghiere dei genitori di concedere loro un figlio. Shúneòn era stato tradotto nel greco Symeòn e nel latino Symeon Symeonis, da cui l'italiano Simeone; ma stranamente fu adottato soltanto per tradurre il nome ebraico del secondo figlio di Giacobbe e per vari santi fra cui San Simeone vescovo e martire, cugino del Cristo, che viene festeggiato il 18 settembre. Invece per i due apostoli, come d'altronde per un altro personaggio del Nuovo Testamento, Simon Mago, da cui è nato il termino "simonia", cioè la compravendita delle cariche ecclesiastiche e dei beni spirituali, fu preferito Simon, ovvero "camuso": capitano spesso queste contraddizioni semantiche nelle tradizioni dei nomi propri. Simone era un nome poco diffuso fino all'ultima guerra. Poi negli ultimi vent'anni è stato adottato dai genitori più giovani sull'onda della moda per i nomi dell'Antico e del Nuovo Testamento e anche perché piace per il suono gradevole, così come il femminile Simona, che festeggia l'onomastico con San Simone perché non ha una Santa in Paradiso. Molto più diffusa è la forma alterata del nome, Simonetta, che oggi è preferito dalle nuove generazioni di genitori. Mentre negli anni Sessanta Simona divenne popolare grazie all'omonima canzone "Simona", canticchiata dalla generazione che poi sarebbe stata protagonista del "sessantotto". Fra i personaggi celebri è da ricordare la scrittrice Simone de Beouvoir, madre delle rivendicazioni delle donne, col suo libro più celebre Il secondo sesso, e l'attrice Simone Signoret. Mentre fra i Simone, vi è il protagonista dell'opera di Verdi Simon Boccanegra, che ha contribuito a diffondere il nome fra i melomani; la coppia di cantanti Simon and Garfunkel, che vantavano l'indimenticabile colonna sonora dei film Il laureato e infine l'idolo delle giovincelle degli anni Novanta, il cantante Simon Le Bon, che con un gioco di parole dialettali hanno soprannominato "Simon, l'è bon" e che senza dubbio influirà sulla scelta del nome per il loro neonato quando diventeranno mamme.
Simone
Hillary suppongo derivi da
ILARIA
Chiamare un figlio o una figlia Ilario o Ilaria è sempre una scommessa: e se poi, crescendo, si rivelasse una persona cupa, malinconica, imbronciata? Ilario deriva infatti dall'aggettivo greco hìlaros che significava "allegro, sereno, gaio". I latini lo trasformarono nel nome proprio Hilarius e i greco-bizantini in Hilariòn. Nella Roma antica si chiamavano Hilaria, cioè Ilarie, anche le feste che celebravano il 25 marzo la resurrezione di Attis, un dio che era giunto dall'Asia Minore insieme con il culto di Cibele. La sua tomba - dicevano i sacerdoti - si era aperta e il dio si era levato fra i morti. A loro volta i primi cristiani adottarono il nome col significato di "felice perché illuminato dalla grazia". Ilario si chiamò anche un papa, vissuto nel V secolo e venerato come santo il 10 settembre. Ma il santo più famoso è Sant'Ilario vescovo di Poitiers, che si festeggia il 13 gennaio. Vissuto nel IV secolo, fu uno dei maggiori teologi dei primi secoli e l'evangelizzatore della Gallia insieme con San Martino. Anche Ilaria ha un onomastico, anzi due: il 3 dicembre, quando si ricorda Sant'Ilaria martire di Roma nel III secolo, e il 31 dello stesso mese, festa di un'altra martire romana di epoca imprecisata. Ma il personaggio più celebre che ha portato questo nome non è una santa: è Ilaria Del Carretto, la bella moglie di Paolo Guinigi, signore di Lucca, che morì giovane nel 1405: il marito volle dedicarle un monumento sepolerale che fece scolpire da uno dei maggiori scultori dell'epoca, Iacopo della Quercia. Quel monumento che si può tuttora ammirare nel duomo di Lucca.
ILARIA
Chiamare un figlio o una figlia Ilario o Ilaria è sempre una scommessa: e se poi, crescendo, si rivelasse una persona cupa, malinconica, imbronciata? Ilario deriva infatti dall'aggettivo greco hìlaros che significava "allegro, sereno, gaio". I latini lo trasformarono nel nome proprio Hilarius e i greco-bizantini in Hilariòn. Nella Roma antica si chiamavano Hilaria, cioè Ilarie, anche le feste che celebravano il 25 marzo la resurrezione di Attis, un dio che era giunto dall'Asia Minore insieme con il culto di Cibele. La sua tomba - dicevano i sacerdoti - si era aperta e il dio si era levato fra i morti. A loro volta i primi cristiani adottarono il nome col significato di "felice perché illuminato dalla grazia". Ilario si chiamò anche un papa, vissuto nel V secolo e venerato come santo il 10 settembre. Ma il santo più famoso è Sant'Ilario vescovo di Poitiers, che si festeggia il 13 gennaio. Vissuto nel IV secolo, fu uno dei maggiori teologi dei primi secoli e l'evangelizzatore della Gallia insieme con San Martino. Anche Ilaria ha un onomastico, anzi due: il 3 dicembre, quando si ricorda Sant'Ilaria martire di Roma nel III secolo, e il 31 dello stesso mese, festa di un'altra martire romana di epoca imprecisata. Ma il personaggio più celebre che ha portato questo nome non è una santa: è Ilaria Del Carretto, la bella moglie di Paolo Guinigi, signore di Lucca, che morì giovane nel 1405: il marito volle dedicarle un monumento sepolerale che fece scolpire da uno dei maggiori scultori dell'epoca, Iacopo della Quercia. Quel monumento che si può tuttora ammirare nel duomo di Lucca.
Ninni85:
Grazie Flavia! :fiore:
prego Ninni! :D
hillary
andreact2003:
Soloflavia eletta regina dei nomi.... olè :lol:
grazie :oops:
:re:
Soloflavia eletta regina dei nomi.... olè :lol:
oooppp:
io mi chiam ofabio...dal latino ....Fava!
FABIO
A Valsinni, un pittoresco paese abbarbicato su un colle che domina la gola del fiume Sinni, in provincia di Matera, molti abitanti, più del 5% della popolazione maschile, si chiamano Fabiano perché il loro patrono è un celebre papa del III secolo, san Fabiano, la cui festa cade il 20 gennaio; ma il nome si trova anche in Toscana. Il nome Fabio fu adottato anche dai cristiani grazie al culto di San Fabio martire, decapitato durante le persecuzioni di Diocleziano, e festeggiato il 31 luglio, onomastico di coloro che portano questo nome. A partire dal Rinascimento Fabio subì un'ulteriore diffusione dovuto alla riscoperta del mondo antico; mentre invece il diminutivo femminile Fabiola divenne molto popolare nell'Ottocento grazie al successo dell'omonimo romanzo del cardinale Wiseman, ambientato nei primi secoli del cristianesimo, dove la protagonista - Fabiola - era una ricca matrona romana che abbraccia la fede di Cristo dedicando tutta la vita alle opere di carità. Il cardinale Wiseman si era ispirato a una storia vera: quella di Santa Fabiola che era vissuta nel IV secolo e divenne discepola di San Girolamo. La sua festa si celebra il 27 dicembre. Negli anni Cinquanta il nome divenne ancora più popolare per il film strappalacrime di Biasetti Fabiola. Diversamente da Fabio, Fabiano non ha avuto che un solo personaggio celebre, il Papa di cui si è parlato inizialmente. Era di origine romana e venne eletto nel 236 dopo un miracolo. Fabiano era venuto a Roma con alcuni amici per partecipare all'assemblea che doveva eleggere il nuovo pontefice. Nessuno pensava a lui. Ma ad un tratto una colomba scese dal cielo e si posò sul suo capo. E il popolo, convinto che fosse un segno divino, lo acclamò Papa. Il suo pontificato coincise con un periodo tranquillo per la Chiesa. sicché Fabiano ne approfittò per curarne l'organizzazione e l'amministrazione La sua opera fu così imponente da preoccupare l'imperatore Decio, salita al trono nel 249. Decio considerava il cristianesimo pericoloso per la stabilità dell'Impero, e l'ostacolo maggiore alla sua opera di restaurazione e riorganizzazione statuale. Sicché un anno dopo, nel 250, scatenò la prima sistematica persecuzione contro i cristiani. Apposite commissioni controllavano che ogni cittadino compisse un atto pubblico di culto agli dèi nazionali rilasciando un certificato. Chi non obbediva veniva ucciso. Una delle prime vittime fu papa Fabiano.
Momita:
Io mi chiamo Daniela, è un nome ebraico che vuol dire "Dio è mio giudice", oppure "Dio ha giudicato", avete qualche info in più? :)
DANIELA
Daniele, col femminile Daniela e le varianti Danilo e Danila, è un nome molto diffuso in Italia sin dal Medioevo per il culto del profeta Daniele, che la Chiesa venera come santo. Tra le forme abbreviate troviamo Danio e Dania.
Daniele, come si ricorderà, diventò ministro di Nabucodonosor e interprete dei suoi sogni. Dopo la conquista persiana dell'impero babilonese Daniele venne perseguitato per la sua fede e gettato ai leoni. Ma riuscì ad ammansirli ottenendo la grazia dall'imperatore: un episodio celeberrimo della vita del profeta che ha ispirato molti pittori dei Medioevo e dei Rinascimento. Significava "Dio ha così giudicato" oppure "Dio è il mio giudice". Fu poi tradotto nel greco Danièl e nel latino Daniel Danielis, da cui è derivato il nostro Daniele. Danilo invece è un adattamento all'italiano del corrispondente russo Danil, ripreso nella nostra lingua in questo secolo per moda o per suggestione letterarie. Il nome venne fin dai primi secoli adottato dai cristiani, tant'è vero che molti sono i santi e quindi gli onomastici. Il 22 aprile, per esempio, si festeggia San Danilo di Lodi, un soldato di Carlo Magno ucciso da pagani nei pressi della cittadina lombarda; il 3 gennaio San Danilo di Padova, patrono secondario della città veneta, che fu martirizzato probabilmente durante la persecuzione di Diocleziano all'inizio del quarto secolo. E anche il diminutivo Nilo ha un onomastico tutto suo perché il 26 settembre si celebra la festa di San Nilo di Rossano, nato a Rossano Calabro e fondatore dell'abbazia greca di Grottaferrata nel X secolo. Dobbiamo citare il San Daniele profeta che ha dato il nome ad una cittadina del Friuli San Daniele e allo squisito prosciutto che conosciamo tutti. Un altro Daniele celebre è il pittore rinascimentale Daniele da Volterra che fu discepolo di Michelangelo. E le numerose Daniela quando celebrano il loro onomastico? Nelle stesse date dei Daniele, poiché non esistono per ora sante con questo nome. Ma, in compenso, a questo bel nome femminile sono state dedicate poesie e canzoni, fra cui persino un twist negli anni Sessanta.