L\'ANGOLO DELLA POESIA
"E' strano vagare nella nebbia!
Isolata è ogni pietra, ogni cespuglio;
non c'è albero che l'altro veda, tutti sono soli.
Pieno di amici era il mio mondo
quando chiara era la mia vita;
adesso, che calata è la nebbia
non ne vedo più nemmeno uno.
Certamente non può esser saggio
chi non conosca le tenebre che,
ineluttabili e lievi,
da tutto lo separano.
E' strano vagare nella nebbia!
La vita è solitudine.
Non c'è uomo che l'altro conosca,
tutti sono soli!"
-H.Hesse-
Isolata è ogni pietra, ogni cespuglio;
non c'è albero che l'altro veda, tutti sono soli.
Pieno di amici era il mio mondo
quando chiara era la mia vita;
adesso, che calata è la nebbia
non ne vedo più nemmeno uno.
Certamente non può esser saggio
chi non conosca le tenebre che,
ineluttabili e lievi,
da tutto lo separano.
E' strano vagare nella nebbia!
La vita è solitudine.
Non c'è uomo che l'altro conosca,
tutti sono soli!"
-H.Hesse-
Risposte
V puntata
dal poema "Amo" di Vladimir Majakovskj:
ADULTO
Per gli adulti gli affari.
Tasche gonfie di rubli.
Amare?
Prego!
Per un centinaio di rubli.
Ma io,
senza dimora,
le manacce
ficcate
nella tasca sfondata
bighellonavo con tanto d’occhi aperti.
E’ notte.
Voi indossate l’abito migliore
e riposate l’anima sulle mogli o sulle vedove.
Me, invece,
Mosca mi soffocava negli amplessi
col suo anello senza fine di Sadovye.
Nei vostri cuori,
negli orologi
fanno il loro tic tac le amanti.
Che estasi, le coppie delle alcove!
Io il selvaggio palpito delle capitali
seguivo,
sdraiato su Piazza della Passione.
Sbottonato sul petto,
col cuore quasi fuori,
m’apro al sole e alle pozzanghere.
Entrate con le passioni!
Venite con gli amori!
Ormai non è più in mio potere controllare il cuore.
Conosco dove hanno di casa il cuore, gli altri.
Dentro il petto, si sa.
Per me invece
è impazzita l’anatomia.
E’ tutto cuore,
romba dappertutto.
Oh, quante,
di sole primavere,
hanno spinto in vent’anni dentro il mio incendio!
Quel carico non consumato è insopportabile.
E non insopportabile così,
tanto per fare un verso,
ma letteralmente.
continua .....
dal poema "Amo" di Vladimir Majakovskj:
ADULTO
Per gli adulti gli affari.
Tasche gonfie di rubli.
Amare?
Prego!
Per un centinaio di rubli.
Ma io,
senza dimora,
le manacce
ficcate
nella tasca sfondata
bighellonavo con tanto d’occhi aperti.
E’ notte.
Voi indossate l’abito migliore
e riposate l’anima sulle mogli o sulle vedove.
Me, invece,
Mosca mi soffocava negli amplessi
col suo anello senza fine di Sadovye.
Nei vostri cuori,
negli orologi
fanno il loro tic tac le amanti.
Che estasi, le coppie delle alcove!
Io il selvaggio palpito delle capitali
seguivo,
sdraiato su Piazza della Passione.
Sbottonato sul petto,
col cuore quasi fuori,
m’apro al sole e alle pozzanghere.
Entrate con le passioni!
Venite con gli amori!
Ormai non è più in mio potere controllare il cuore.
Conosco dove hanno di casa il cuore, gli altri.
Dentro il petto, si sa.
Per me invece
è impazzita l’anatomia.
E’ tutto cuore,
romba dappertutto.
Oh, quante,
di sole primavere,
hanno spinto in vent’anni dentro il mio incendio!
Quel carico non consumato è insopportabile.
E non insopportabile così,
tanto per fare un verso,
ma letteralmente.
continua .....
che palle chiarina :lol:
Seguendo le tue parole
come tracce sul sentiero,
sono entrato nella tua testa,
ho visto ogni tuo pensiero:
ho visto che pensavamo le cose
che tu dici,
segno che sei sincero,
leale con gli amici.
I miei pensieri,
e i tuoi,
si sono stretti in una mano:
in due si pensa meglio
e si va più lontano.
Gianni Rodari
come tracce sul sentiero,
sono entrato nella tua testa,
ho visto ogni tuo pensiero:
ho visto che pensavamo le cose
che tu dici,
segno che sei sincero,
leale con gli amici.
I miei pensieri,
e i tuoi,
si sono stretti in una mano:
in due si pensa meglio
e si va più lontano.
Gianni Rodari
IV puntata
dal poema "Amo" di Vladimir Mayakovskj:
LA MIA UNIVERSITA’
Conoscete il francese.
Sapete dividere.
Moltiplicare.
Declinare mirabilmente.
E va bene, declinate pure!
Ma dite,
e cantare d’accordo con una casa,
lo sapete?
La lingua dei tram la capite?
Gl’implumi dell’uomo,
appena con un po’ di penne,
pongono mano ai libri,
ai quinterni dei quaderni.
Io imparavo l’alfabeto dalle insegne,
sfogliando pagine di ferro e di latta.
Loro prendono la terra,
la rapano,
la scorticano
e insegnano,
riducendola tutta a un mappamondo.
Ma io
imparavo al geografia coi fianchi,
mica per niente
mi buttavo a terra
per dormire!
Gli Ilovaiski agitano problemi scottanti:
“Era proprio rossa la barba di Barbarossa?”.
Facciano pure!
Io non frugo in sciocchezze polverose.
A me basta conoscere ogni storia di Mosca!
Prendono a studiare Dobroliubov (per odiare il male),
ma hanno contro tutta la famiglia,
e mugola tutto il casato.
Io
mi sono abituato
sin dall’infanzia a odiare i grassi,
sempre pronti
a vendersi per un pranzo.
Ben istruiti,
s’apprestano
a piacere alle signore,
e pensierini tintinnano nelle loro piccole fronti di bronzo.
Ma io
parlavo
soltanto con le case.
Miei soli interlocutori, i serbatoi d’acqua nelle strade.
Con l’abbaino attento ad ascoltare,
i tetti afferravano le parole che gli lanciavo nelle orecchie.
E poi
cigolavano
della notte
e l’uno dell’altro,
dimenando la loro lingua banderuola.
continua .....
dal poema "Amo" di Vladimir Mayakovskj:
LA MIA UNIVERSITA’
Conoscete il francese.
Sapete dividere.
Moltiplicare.
Declinare mirabilmente.
E va bene, declinate pure!
Ma dite,
e cantare d’accordo con una casa,
lo sapete?
La lingua dei tram la capite?
Gl’implumi dell’uomo,
appena con un po’ di penne,
pongono mano ai libri,
ai quinterni dei quaderni.
Io imparavo l’alfabeto dalle insegne,
sfogliando pagine di ferro e di latta.
Loro prendono la terra,
la rapano,
la scorticano
e insegnano,
riducendola tutta a un mappamondo.
Ma io
imparavo al geografia coi fianchi,
mica per niente
mi buttavo a terra
per dormire!
Gli Ilovaiski agitano problemi scottanti:
“Era proprio rossa la barba di Barbarossa?”.
Facciano pure!
Io non frugo in sciocchezze polverose.
A me basta conoscere ogni storia di Mosca!
Prendono a studiare Dobroliubov (per odiare il male),
ma hanno contro tutta la famiglia,
e mugola tutto il casato.
Io
mi sono abituato
sin dall’infanzia a odiare i grassi,
sempre pronti
a vendersi per un pranzo.
Ben istruiti,
s’apprestano
a piacere alle signore,
e pensierini tintinnano nelle loro piccole fronti di bronzo.
Ma io
parlavo
soltanto con le case.
Miei soli interlocutori, i serbatoi d’acqua nelle strade.
Con l’abbaino attento ad ascoltare,
i tetti afferravano le parole che gli lanciavo nelle orecchie.
E poi
cigolavano
della notte
e l’uno dell’altro,
dimenando la loro lingua banderuola.
continua .....
III puntata
dal poema "Amo" di Vladimir Mayakovskj:
ADOLESCENTE
Per i ragazzi c’è un sacco di roba da studiare.
S’insegna la grammatica a scemi d’ambo i sessi.
A me invece
m’hanno scacciato dalla quinta classe.
Hanno cominciato a sbattermi nelle prigioni di Mosca.
Nel vostro
piccolo mondo
di appartamenti
crescono ricciute liriche per le camere da letto.
Che vuoi trovarci in queste liriche da cani pechinesi?
A me, per esempio,
ad amare
l’hanno insegnato
nelle carceri di Butyrki.
M’importa assai della nostalgia per il bosco di Boulogne,
e dei sospiri davanti ai panorami marini!
Io, ecco,
m’innamorai
dallo spioncino della cella 103,
di fronte all’Impresa pompe funebri.
Chi vede tutti i giorni il sole
dice con sufficienza:
“Cosa saranno mai quei quattro raggi!”.
Ma io
per un giallo il luminello
sopra un muro
avrei dato allora qualunque cosa al mondo.
continua .....
dal poema "Amo" di Vladimir Mayakovskj:
ADOLESCENTE
Per i ragazzi c’è un sacco di roba da studiare.
S’insegna la grammatica a scemi d’ambo i sessi.
A me invece
m’hanno scacciato dalla quinta classe.
Hanno cominciato a sbattermi nelle prigioni di Mosca.
Nel vostro
piccolo mondo
di appartamenti
crescono ricciute liriche per le camere da letto.
Che vuoi trovarci in queste liriche da cani pechinesi?
A me, per esempio,
ad amare
l’hanno insegnato
nelle carceri di Butyrki.
M’importa assai della nostalgia per il bosco di Boulogne,
e dei sospiri davanti ai panorami marini!
Io, ecco,
m’innamorai
dallo spioncino della cella 103,
di fronte all’Impresa pompe funebri.
Chi vede tutti i giorni il sole
dice con sufficienza:
“Cosa saranno mai quei quattro raggi!”.
Ma io
per un giallo il luminello
sopra un muro
avrei dato allora qualunque cosa al mondo.
continua .....
II puntata
dal poema "Amo" di Vladimir Mayakovskj:
RAGAZZACCIO
Io d’amore sono stato dotato a sufficienza.
Fin dall’infanzia
arruolano
la gente alla fatica.
Io, invece,
scappavo in riva al Rioni
sempre a zonzo,
senza voglia di fare un accidenti.
Si arrabbiava la mamma:
“Che discolo!”.
Il babbo minacciava con la cinghia.
Ma io,
ricco d’un biglietto falso da tre rubli,
giocavo con la soldataglia, sotto lo steccato, a “tre fogliette”.
Senza l’impaccio della camicia
senza quello delle scarpe,
mi arrostivo alla calura di Kutais.
Voltavo al sole ora il dorso,
ora il ventre,
fino a quando qualcosa mi cantava alla bocca dello stomaco.
Il sole si stupiva:
“Non lo vedi neanche tant’è piccolo,
eppure,
ce n’ha di cuoricino!
E quanto si dà da fare con quel cuore!
Come fa
questo soldo di cacio
a trovare dentro di sé
tanto posto
per me,
per i fiume,
e per queste rocce chilometriche?”.
continua .....
dal poema "Amo" di Vladimir Mayakovskj:
RAGAZZACCIO
Io d’amore sono stato dotato a sufficienza.
Fin dall’infanzia
arruolano
la gente alla fatica.
Io, invece,
scappavo in riva al Rioni
sempre a zonzo,
senza voglia di fare un accidenti.
Si arrabbiava la mamma:
“Che discolo!”.
Il babbo minacciava con la cinghia.
Ma io,
ricco d’un biglietto falso da tre rubli,
giocavo con la soldataglia, sotto lo steccato, a “tre fogliette”.
Senza l’impaccio della camicia
senza quello delle scarpe,
mi arrostivo alla calura di Kutais.
Voltavo al sole ora il dorso,
ora il ventre,
fino a quando qualcosa mi cantava alla bocca dello stomaco.
Il sole si stupiva:
“Non lo vedi neanche tant’è piccolo,
eppure,
ce n’ha di cuoricino!
E quanto si dà da fare con quel cuore!
Come fa
questo soldo di cacio
a trovare dentro di sé
tanto posto
per me,
per i fiume,
e per queste rocce chilometriche?”.
continua .....
dal poema "Amo" di Vladimir Mayakovskj:
DI SOLITO COSI’
A ogni nato di donna è stato concesso l’amore,
ma tra impieghi,
entrate
e il resto
giorno per giorno
s’inaridisce il terreno del cuore.
Sul cuore è infilato il corpo,
sul corpo la camicia.
E come se non bastasse
un tale –
idiota! –
ha fabbricato i polsini
e ha intriso d’amido lo sparato.
Verso la vecchiaia, ci si ripensa di soprassalto.
La donna s’imbelletta,
l’uomo si sbraccia come un mulino, metodo Müller.
Ma è tardi.
La pelle moltiplica le rughe.
L’amore fiorisce un po’,
fiorisce un po’
e s’aggrinza.
continua .....
DI SOLITO COSI’
A ogni nato di donna è stato concesso l’amore,
ma tra impieghi,
entrate
e il resto
giorno per giorno
s’inaridisce il terreno del cuore.
Sul cuore è infilato il corpo,
sul corpo la camicia.
E come se non bastasse
un tale –
idiota! –
ha fabbricato i polsini
e ha intriso d’amido lo sparato.
Verso la vecchiaia, ci si ripensa di soprassalto.
La donna s’imbelletta,
l’uomo si sbraccia come un mulino, metodo Müller.
Ma è tardi.
La pelle moltiplica le rughe.
L’amore fiorisce un po’,
fiorisce un po’
e s’aggrinza.
continua .....
I giorni,
scorrono sotto le
lancette di un orologio.
Il sole lascia
il posto alle stelle,
in cui tu,
sei la luna
che mi illumini
durante tutte le notti.
All'apparir del sole
scompari x lasciar
posto alla luce,
ma io ti aspettero
ogni notte x ammirarti
come ti attende
il mio cuore.
scorrono sotto le
lancette di un orologio.
Il sole lascia
il posto alle stelle,
in cui tu,
sei la luna
che mi illumini
durante tutte le notti.
All'apparir del sole
scompari x lasciar
posto alla luce,
ma io ti aspettero
ogni notte x ammirarti
come ti attende
il mio cuore.
Per anni e
per giorni cercai
me stesso.
Fu,
solo allora che mi resi
conto di me stesso.
Ebbi la certezza che fui lì,
nel momento in cui vidi me stesso
che mi diede un sorriso
che nacque dalle mie labbra
ma che emmerse
dal profondo della
mia anima.
per giorni cercai
me stesso.
Fu,
solo allora che mi resi
conto di me stesso.
Ebbi la certezza che fui lì,
nel momento in cui vidi me stesso
che mi diede un sorriso
che nacque dalle mie labbra
ma che emmerse
dal profondo della
mia anima.
Le diedi un bacio all'angolo della bocca
perchè la bocca si scansò.
L'idea fu forse folle,
ma il male fu non fare centro.
(Fernando Pessoa)
perchè la bocca si scansò.
L'idea fu forse folle,
ma il male fu non fare centro.
(Fernando Pessoa)
A Ernesto Che Guevara
Ti ho conosciuto bambino
lì, in quella terra di Cordoba argentina
mentre giocavi tra i pioppi e il granturco,
le mucche delle vecchie fattorie, i braccianti ...
Non ti ho più rivisto, finché un giorno seppi
che eri luce insanguinata, il nord,
quella stella
che ogni attimo bisogna guardare
per sapere dove ci troviamo".
(Rafael Alberti)
Ti ho conosciuto bambino
lì, in quella terra di Cordoba argentina
mentre giocavi tra i pioppi e il granturco,
le mucche delle vecchie fattorie, i braccianti ...
Non ti ho più rivisto, finché un giorno seppi
che eri luce insanguinata, il nord,
quella stella
che ogni attimo bisogna guardare
per sapere dove ci troviamo".
(Rafael Alberti)
Di te e di me,
nessun s'accorge.
Scia nel cielo che svanisce.
Luce fioca che finisce.
E..
di te e di me,
nessun s'accorge.
nessun s'accorge.
Scia nel cielo che svanisce.
Luce fioca che finisce.
E..
di te e di me,
nessun s'accorge.
Ascolta il mio richiamo
che urla nel tuo mondo.
Ti cerco,
il sole non splende nel mio cuore
ma solo nebbia in questo cielo.
Senza quiete, senza luce.
Vivi
senza scampo
nel mio mondo,
dove il regno sorge altrove
con un grido di dolore.
che urla nel tuo mondo.
Ti cerco,
il sole non splende nel mio cuore
ma solo nebbia in questo cielo.
Senza quiete, senza luce.
Vivi
senza scampo
nel mio mondo,
dove il regno sorge altrove
con un grido di dolore.
complimenti a tutti i poeti del forum, sono proprio belle devo dire, mi piacciono tanto
da " ICANTI DI OFFERTA " di Tagore
Se non parli riempirò il mio cuore
con il tuo silenzio e lo sopporterò.
Starò muto ad aspettare come la notte
con la sua veglia di stella
e la sua testa china.
E giungerà così, di certo, la mattina
il buio svanirà e pioverà dal cielo
in raggi d'oro la tua voce.
Le tue parole allora avranno
ala di canzoni da ognuno dei miei tanti nidi
di uccelli; i tuoi canti sbocceranno
in fiore in tutti i miei boschi.
-------
Questa poesia, è troppo bella... sono quattro anni che accompagna la mia vita, è un modo di testimoniare l'amore ad ogni cosa... la pazienza di un amore, la bellezza del silenzio...
Se non parli riempirò il mio cuore
con il tuo silenzio e lo sopporterò.
Starò muto ad aspettare come la notte
con la sua veglia di stella
e la sua testa china.
E giungerà così, di certo, la mattina
il buio svanirà e pioverà dal cielo
in raggi d'oro la tua voce.
Le tue parole allora avranno
ala di canzoni da ognuno dei miei tanti nidi
di uccelli; i tuoi canti sbocceranno
in fiore in tutti i miei boschi.
-------
Questa poesia, è troppo bella... sono quattro anni che accompagna la mia vita, è un modo di testimoniare l'amore ad ogni cosa... la pazienza di un amore, la bellezza del silenzio...
Bacardi, una poesia un pò più allegra, no? :)
Nulla due volte (Wislawa Szimborska)
Nulla due volte accade.
Né accadrà. Per tal ragione
nasciamo senza esperienza,
moriamo senza assuefazione.
Anche agli alunni più ottusi
della scuola del pianeta
di ripeter non è dato
le stagioni del passato.
Non c’è giorno che ritorni,
non due notti uguali uguali,
né due baci somiglianti,
né due sguardi tali e quali.
Ieri, quando il tuo nome
qualcuno ha pronunciato,
mi è parso che una rosa
sbocciasse sul selciato.
Oggi che stiamo insieme,
ho rivolto gli occhi altrove.
Una rosa? Ma cos’è?
Forse pietra, o forse fiore?
Perché tu, ora malvagia,
dai paura e incertezza?
Ci sei – perciò devi passare.
Passerai – e in ciò sta la bellezza.
Cercheremo un’armonia,
sorridenti, fra le braccia,
anche se siamo diversi
come due gocce d’acqua.
Nulla due volte (Wislawa Szimborska)
Nulla due volte accade.
Né accadrà. Per tal ragione
nasciamo senza esperienza,
moriamo senza assuefazione.
Anche agli alunni più ottusi
della scuola del pianeta
di ripeter non è dato
le stagioni del passato.
Non c’è giorno che ritorni,
non due notti uguali uguali,
né due baci somiglianti,
né due sguardi tali e quali.
Ieri, quando il tuo nome
qualcuno ha pronunciato,
mi è parso che una rosa
sbocciasse sul selciato.
Oggi che stiamo insieme,
ho rivolto gli occhi altrove.
Una rosa? Ma cos’è?
Forse pietra, o forse fiore?
Perché tu, ora malvagia,
dai paura e incertezza?
Ci sei – perciò devi passare.
Passerai – e in ciò sta la bellezza.
Cercheremo un’armonia,
sorridenti, fra le braccia,
anche se siamo diversi
come due gocce d’acqua.
Come la pioggia
sbattuta dal vento
cado a terra senza rialzarmi.
Come una foglia
strappata al ramo
vago da solo
senza me stesso.
Chi io sia,
non lo ricordo,
pensai ad un passato
che non ho.
Come un fiocco di neve
mi sciolsi al sole,
dopo lunghe giornate fredde,
come il mio cuore
che non batte.
sbattuta dal vento
cado a terra senza rialzarmi.
Come una foglia
strappata al ramo
vago da solo
senza me stesso.
Chi io sia,
non lo ricordo,
pensai ad un passato
che non ho.
Come un fiocco di neve
mi sciolsi al sole,
dopo lunghe giornate fredde,
come il mio cuore
che non batte.
odio e amo
nn so xché,
ma mi tormento!(catullo)
nn so xché,
ma mi tormento!(catullo)
Io e te
mano nella mano
passeggiavamo insieme,
sul tuo viso ammiravo
la nascita di un piccolo sorriso.
Le tue labbra
dolci come il miele
e profumate come un fiore.
Nei tuoi occhi
brilla la felicità
ma in essi si rispecchiano
paure e sogni
che le parole
non sanno dare.
Dalle tue mani
nascone carezze,
che danno forma ai sentimenti
che sono racchiusi
nel tuo cuore.
I giorni si sono fermati
ma io non rinuncero mai
al tuo amore,
anche se adesso
mi ritrovo qui
solo
ad aspettare
il silenzio del mio cuore
che crede ancora nel nostro
amore. :( :D
mano nella mano
passeggiavamo insieme,
sul tuo viso ammiravo
la nascita di un piccolo sorriso.
Le tue labbra
dolci come il miele
e profumate come un fiore.
Nei tuoi occhi
brilla la felicità
ma in essi si rispecchiano
paure e sogni
che le parole
non sanno dare.
Dalle tue mani
nascone carezze,
che danno forma ai sentimenti
che sono racchiusi
nel tuo cuore.
I giorni si sono fermati
ma io non rinuncero mai
al tuo amore,
anche se adesso
mi ritrovo qui
solo
ad aspettare
il silenzio del mio cuore
che crede ancora nel nostro
amore. :( :D
il cuore che ride
la tua vita è la tua vita.
non lasciare che le batoste la sbattano
nella cantina dell’arrendevolezza.
stai in guardia.
ci sono delle uscite.
da qualche parte c’è luce.
forse non sarà una gran luce ma
la vince sulle
tenebre.
stai in guardia.
gli dei ti offriranno
delle occasioni.
riconoscile, afferrale.
non puoi sconfiggere la morte ma
puoi sconfiggere la morte
in vita,
qualche volta.
e più impari a farlo
di frequente,
più luce ci
sarà.
la tua vita è la tua vita.
sappilo finché
ce l’hai
tu sei meraviglioso
gli dei aspettano di compiacersi
in
te.
(charles bukowski)
la tua vita è la tua vita.
non lasciare che le batoste la sbattano
nella cantina dell’arrendevolezza.
stai in guardia.
ci sono delle uscite.
da qualche parte c’è luce.
forse non sarà una gran luce ma
la vince sulle
tenebre.
stai in guardia.
gli dei ti offriranno
delle occasioni.
riconoscile, afferrale.
non puoi sconfiggere la morte ma
puoi sconfiggere la morte
in vita,
qualche volta.
e più impari a farlo
di frequente,
più luce ci
sarà.
la tua vita è la tua vita.
sappilo finché
ce l’hai
tu sei meraviglioso
gli dei aspettano di compiacersi
in
te.
(charles bukowski)