L\'ANGOLO DELLA POESIA

Studente Anonimo
Studente Anonimo
"E' strano vagare nella nebbia!
Isolata è ogni pietra, ogni cespuglio;
non c'è albero che l'altro veda, tutti sono soli.
Pieno di amici era il mio mondo
quando chiara era la mia vita;
adesso, che calata è la nebbia
non ne vedo più nemmeno uno.
Certamente non può esser saggio
chi non conosca le tenebre che,
ineluttabili e lievi,
da tutto lo separano.
E' strano vagare nella nebbia!
La vita è solitudine.
Non c'è uomo che l'altro conosca,
tutti sono soli
!"
-H.Hesse-

Risposte
chiarina-votailprof
Non è proprio una poesia..ma alcuni testi di Bersani lo sono..come questo secondo me..



Felicità
improvvisa vertigine
illusione ottica
occasione da prendere
parcheggiala
senza frecce o triangolo
tutti dormono già
e si é spento il semaforo
Ieri a te
oggi io sono il prossimo
quanto durerà
io lo chiedo agli altri ma
si vede che
c'era un filo invisibile
se n'è andata via
resta la scenografia
Felicità,
ricordare é un pericolo
come si elimina
un quintale di fosforo?.
E infatti, infatti non dimentico
la mia fotografia
e l'amore se non ce l'ho
Ripeterei tutto quello che è passato
comprese le tue bugie
perché le scoprirei molto prima e senza aiuto
Precipita
dallo spazio un giocattolo
di alta robotica
è il futuro fantastico
Ripeterei tutto quello che m'hai dato
comprese le tue bugie
perché le scoprirei molto prima e senza aiuto
Felicità
dichiarata fac-simile
dal giudizio che ha
rilasciato un orefice
quella vera sarà
senza un graffio di ruggine.

suamj-votailprof
Proprio come i sogni prendono vita quando meno te lo aspetti, così accade per le risposte ai dubbi che non riesci a risolvere. Lascia che il tuo istinto tracci la rotta per la saggezza, e fa' che le tue paure siano sconfitte dalla speranza.

da "il delfino" di
Sergio Bambarén

Micio Tempio no, al posto suo vi lascio una poesia di Carmunu Carusu, poeta dialettale di Motta S. Anastasia:

Fangu

Fangu fu Adamu e fangu semu tutti
e di fangu fu nata la virtù;
è tuttu fangu chiddu ca si ghiutti
comu di fangu fusti fattu tu.
L'arvuli, l'ervi, li sciuri e li frutti
ancora chissi tutti fangu sù
e si di fangu li terri sù asciutti
lu munnu speddi, non friquenta chiù.

katia84-votailprof
Posta anche tu se lo ritieni giusto, in fondo la poesia non può essere censurata, è libera espressione dell'artista e non credo che roby ti direbbe nulla...ormai siamo curiosi di conoscere micio tempio!

moonix:
e perchè non avete letto Micio Tempio..

ok... mi censuro da solo!


e chi ti dice che non l'ho letto? solo che non vorrei farmi rimproverare da Beltipo per aver postato "La Monica Dispirata" ...

moonix-votailprof
swordfishtrombones:
mi sono sempre immaginato Majakovskj che leggeva questo poema davanti ad una folla rapita ed estasiata (forse pure un tantino fanatica, viste le sue altre poesie :wink: )
e mi piace anche il rifiuto delle "ricciute liriche per le camere da letto" e il valore che viene dato alla geografia imparata con i fianchi!
tutto questo mi ricorda che l'amore lo si impara sulla propria pelle!


e perchè non avete letto Micio Tempio..

ok... mi censuro da solo!

katia, ho semplicemente postato qualcosa che mi è sempre piaciuto, dalla prima volta che l'ho letto! :D l'idea di proporlo a puntate è nata dalla riflessione che vederselo spuntare tutto davanti avrebbe potuto scoraggiare molti potenziali lettori ... e anche per rimandare su il topic! :wink:
a me comunque piace molto la prima parte, in cui si descrive l'amore costretto dagli impegni, dagli abiti, dal passare del tempo, dalla fioritura dell'amore fino al suo raggrinzimento. che si contrappone all'ultima parte che descrive un "amore immutabile e fedele". e poi tutta la preparazione di questo amore! questo cuore il cui peso diventa insopportabile! mi sono sempre immaginato Majakovskj che leggeva questo poema davanti ad una folla rapita ed estasiata (forse pure un tantino fanatica, viste le sue altre poesie :wink: )
e mi piace anche il rifiuto delle "ricciute liriche per le camere da letto" e il valore che viene dato alla geografia imparata con i fianchi!
tutto questo mi ricorda che l'amore lo si impara sulla propria pelle!

hermes-votailprof
"La Distruzione"

:evil: BAUDELAIRE :evil:

Incessantemente, vicino a me, s'agita il Demonio, e mi vagola dattorno come un'aria impalpabile; io l'inghiotto e sento che mi brucia i polmoni e li riempie d'un desiderio eterno e colpevole.
Conoscendo il mio grande amore per l'Arte prende, qualche volta, le sembianze della più seducente delle donne, e con speciosi pretesti da ipocrita avvezza le mie labbra ai filtri più infami.

Lontano dallo sguardo di Dio, mi porta, ansante, rotto dalla stanchezza, nelle profonde e deserte piane della Noia,

e getta sui miei occhi confusi vesti lordate, ferite aperte, tutto il sanguinoso apparato della Distruzione!

katia84-votailprof
Piacerebbe, a me personalmente un tuo breve commento del poema AMO, dato che sembra ti piaccia così tanto da proporcelo in puntate, nonostante la lunghezza, ho apprezzato molto l'ultima parte, in cui lui trova finalmente la donna amata, a parte quel mettere nella cassaforte, che mi suona un pò troppo artificioso, ma è comunque bella e godibile la metafora del tesoro, quando allude a Creso.

Per farmi perdonare del lunghissimo poema ..... vi posto un'altra poesia! :D
A cui tengo pure molto ....

Sconfitta (Kahlil Gibran)

Sconfitta, mia Sconfitta, mia solitudine e riservatezza;
tu sei a me più cara di mille trionfi,
e più dolce al mio cuore di tutta la gloria del mondo.

Sconfitta, mia Sconfitta, mia consapevolezza e sfida,
attraverso te so che giovane sono sempre e dal piede veloce,
e che non resterò intrappolato da allori destinati ad avvizzire.
E in te ho trovato una distaccata riservatezza
e la gioia di essere evitato e disprezzato.

Sconfitta, mia Sconfitta, mia splendente spada e scudo,
nei tuoi occhi ho letto
che essere collocati sul trono è come essere fatti schiavi,
e che essere compresi è come essere rimpiccioliti,
e che essere colti non è che arrivare a pienezza
e come un frutto maturo cadere ed essere consumati.

Sconfitta, mia Sconfitta, ardita mia compagna,
tu udrai i miei canti e i miei pianti e i miei silenzi,
nessun altro, tu sola mi parlerai di battiti d’ali,
e di gonfi oceani,
e di montagne che ardono nella notte,
e tu sola salirai sulla mia ripida e rocciosa anima.

Sconfitta, mia Sconfitta, mio immortale coraggio,
tu ed io rideremo insieme con la tempesta,
e insieme scaveremo tombe per tutto quanto muore in noi,
e ci ergeremo nel sole col nostro fermo volere,
e saremo per tutti di rischio e pericolo.

VIII ed ultima puntata

dal poema "Amo" di Vladimir Majakovskj:

E' COSI' ANCHE A ME

Le flotte: anche loro convergono verso il porto.
Il treno: anche lui corre verso la stazione.
E io verso di te a maggior ragione,
perchè io amo,
mi sento proteso e attratto.
L'avaro cavaliere puskiniano scende
a godersi nel sotterraneo i suoi beni e a frugare.
Così io
a te ritorno, amata.
Mio è questo cuore,
e io godo di quanto è mio.
Voi ritornate a casa tutti lieti,
a raschiarvi di dosso
la sporcizia, radendovi e lavandovi.
Così io,
tornando a te.
Forse
non vado a casa mia io,
quando vengo da te?
Il grembo terrestre attende i terrestri.
Noi volgiamo alla mèta finale.
Così io
verso di te
tendo inesorabilmente:
anche appena separati,
anche appena abbiamo finito di vederci.

CONCLUSIONE

Niente cancellerà via l'amore,
nè i litigi
nè i chilometri.
E' meditato,
provato,
controllato.
Alzando solennemente i versi, dita di righe,
lo giuro:
amo
d'un amore immutabile e fedele.

adamo-votailprof
Vanità delle vanità, dice Qoèlet,
vanità delle vanità, tutto è vanità.
Quale utilità ricava l`uomo da tutto l`affanno
per cui fatica sotto il sole?
Una generazione va, una generazione viene
ma la terra resta sempre la stessa.
Il sole sorge e il sole tramonta,
si affretta verso il luogo da dove risorgerà.
Il vento soffia a mezzogiorno, poi gira a tramontana;
gira e rigira e sopra i suoi giri il vento ritorna.
Tutti i fiumi vanno al mare,
eppure il mare non è mai pieno:
raggiunta la loro mèta,
i fiumi riprendono la loro marcia.
Tutte le cose sono in travaglio
e nessuno potrebbe spiegarne il motivo.
Non si sazia l`occhio di guardare
né mai l`orecchio è sazio di udire.
Ciò che è stato sarà
e ciò che si è fatto si rifarà;
non c`è niente di nuovo sotto il sole.

VII puntata

dal poema "Amo" di Vladimir Majakovskj:

TU

Poi sei venuta tu,
e t’è bastata un’occhiata
per vedere
dietro quel ruggito,
dietro quella corporatura,
semplicemente un fanciullo.
L’hai preso,
hai tolto via il cuore
e, così,
ti ci sei messa a giocare,
come una bambina con la palla.
E tutte,
signore e fanciulle,
sono rimaste impalate
come davanti a un miracolo.
“Amare uno così?
Ma quello ti si avventa addosso!
Sarà una domatrice,
una che viene da un serraglio!”.
Ma io, io esultavo.
Niente più
giogo!
Impazzito dalla gioia,
galoppavo,
saltavo come un indiano a nozze,
tanto allegro mi sentivo,
tanto leggero.

IMPOSSIBILE

Da solo non ce la faccio,
non riesco a portare un pianoforte
(figurati poi
una cassaforte).
E se non una cassaforte
e non un pianoforte,
come ce l’avrei fatta,
dopo averglielo ripreso, a portare il cuore?
I banchieri insegnano:
"Noi siamo ricchi sfondati.
Se le tache non bastano,
c'è posto nella cassaforte".
Ho rinchiuso
dentro di te
l'amore,
tesoro nascosto dentro il ferro,
e me ne vado in giro
felice come un Creso.
E magari,
se proprio mi va,
prenderò un sorriso,
o mezzo,
o anche meno,
e in allegra compagnia
ne spenderò in metà notte
per un quindici rubli di spiccioli lirici.

continua .....

VII puntata

dal poema "Amo" di Vladimir Majakovskj:

CHIAMO

Presi a sollevarlo come un atleta,
a portarlo da acrobata.
Come gli elettori si chiamano a un comizio,
come i villaggi
negli incendi
si chiamavano con campane a martello,
io chiamavo:
“Eccolo!
Ecco!
Prendete!”.
Quando
una simile mole ansimava
senza badare a niente,
in mezzo alla polvere,
in mezzo al fango,
in mezzo alla neve accumulata,
il damerume
via da me
scartava come un razzo.
“Per noi ci vorrebbe qualcosa di più piccolo,
qualcosa come un tango …”.
Non ce la faccio più,
ma lo porto lo stesso.
Vorrei scrollarmelo di dosso,
ma so
che non lo lascerò!
Gli archi delle costole non reggono al peso.
Scricchiola la cassa toracica per lo sforzo.

continua .....

hermes-votailprof
Odio et amo, tu forse me ne chiedi il perchè, non lo so, so solamente che è così e che soffro!!! :cry:

CATULLO :(

VI puntata

dal poema "Amo" di Vladimir Majakovskj:

CHE COSA N’E’ VENUTO FUORI

Più di quanto era possibile,
più di quanto fosse necessario,
come
in sogno un incubo poetico,
quel groppo del cuore crebbe come una montagna:
una montagna d’amore,
una montagna d’odio.
Sotto il peso,
le gambe
traballavano.
Sai
se io
sono ben piantato,
eppure
mi trascino ridotto a un’appendice cardiaca
curvo per tutta la larghezza delle spalle.
Mi gonfio col latte dei versi,
non riesco a spargerne fuori;
non c’è chi ne voglia, pare, e di nuovo mi gonfio.
Mi ha spossato la lirica,
nutrice del mondo,
iperbole
del prototipo di Maupassant.

continua .....

katia84-votailprof
maik:
[quote=fid]che palle chiarina :lol:


Che palle fid :wink:[/quote]

a volte sei davvero antipatico, scagliati pure contro la poesia ma sappi che un grande uomo del passato ha detto "io stimo più il trovare un vero benchè di cosa leggera che l'disputar lungamente delle massime questioni senza coseguir verità"

maik-votailprof
fid:
che palle chiarina :lol:


Che palle fid :wink:

chiarina-votailprof
non per essere sempre quella che deve rispondere male,ma a parte che non si tratta di gusti o meno e io nn mi permetto d giudicare i pezzi postati dagli altri,quel brano l'ho letto a scuola dove lavoro e mi è sembrato un bellissimo spunto per i bambini.
Gianni Rodari è un grande poeta e scrittore per ragazzi..insegnare con parole semplici qualcosa di grande.
Con questo chiudo.

soloflavia-votailprof
fid:
che palle chiarina :lol:


ognuno ha i suoi gusti.. :D

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