[5140] Unibo, occupata la sede del rettorato
NON UN EURO IN PIU'ALLA VOSTRA UNIVERSITA'! Oggi, martedì 3 Giugno, siamo
entrati nella Torre d'Avorio dell'università. Abbiamo occupato il Senato
accademico, per sottolineare che non contribuiremo con un euro in più a
mantenere questa università.Un'azione pubblica, comunicativa, pacifica e
alla luce del sole, volta ad interrompere il teatrino della rappresentanza
in crisi. La risposta del rettore è stata quella di ordinare lo sgombero.
Dopo anni il rettore invita le forze dell'ordine ad eseguire uno sgombero
all'interno dell'università.Oltre ad essere una questione di barriera
economica, l'aumento delle tasse è funzionale alla costruzione di un nuovo
sistema universitario, fondato su precarietà e accesso differenziato.Dopo
la
sconfitta sul terreno della separazione fra triennali e specialistiche che
ha portato al fallimento del sistema del 3+2 i vertici accademici cercano
di
produrre la "riforma della riforma". L'università che cercano di costruire
è
quella degli spazi vuoti, dei portoni chiusi dopo le sette, del controllo
sociale, è l'università vetrina dei muri bianchi e sordi. La costruzione
di
questa università passa per la repressione del dissenso, per la
parcellizzazione e dequalificazione dei saperi, per le barriere d'acceso,
per il ricatto economico della ricerca. Il cemento di questo progetto è
la
precarietà. L'università attuale è una fabbrica di precari: sono precari
i
ricercatori sottoposti al ricatto economico delle gerarchie baronali, sono
precari i lavoratori sempre più esternalizzati, sono precari gli studenti,
partecipi di quella condizione esistenziale che prescinde da elementi
contrattuali e che si da come ipoteca sul nostro futuro.Siamo indisponibili
a salvare la vostra università, siamo indisponibili ad un compromesso sui
nostri bisogni!Esattamente su queste questioni, il rettore ha risposto con
un silenzio repressivo.Infatti l'unica risposta dei vertici della nostra
università è stata ordinare lo sgombero, ribadendo la loro non
disponibilità
ad aprire un ambito di confronto su queste questioni cruciali che
affliggono
ogni giorno noi studenti. Le istanze che oggi hanno attraversato il senato
accademico vivono tra i bisogni e i desideri del corpo studentesco,
tracciano linee di conflitto forti, che i tentativi di repressione non
potranno fermare.Ci volete silenziosi, disciplinati e obbedienti.Troverete
il conflitto. NON UN EURO IN PIU' PER GLI SPAZI CHIUSI!NON UN EURO IN PIU'
PER IL VOSTRO SAPERE PRECONFEZIONATO!NON UN EURO IN PIU' PER LA VOSTRA
PRECARIETA'!NON UN EURO IN PIU' PER LA VOSTRA RICERCA! AUTOFORMAZIONE,
DIRITTO ALL'ACCESSO, SPAZI! ASSEMBLEA PUBBLICA
MARTEDI' 3 GIUGNO H 17 FACOLTA' DI Giurisprudenza
Via Zamboni 22 Spazio Sociale Studentesco Collettivo Universitario
Autonomo
AUT_OF Stella Rossa
entrati nella Torre d'Avorio dell'università. Abbiamo occupato il Senato
accademico, per sottolineare che non contribuiremo con un euro in più a
mantenere questa università.Un'azione pubblica, comunicativa, pacifica e
alla luce del sole, volta ad interrompere il teatrino della rappresentanza
in crisi. La risposta del rettore è stata quella di ordinare lo sgombero.
Dopo anni il rettore invita le forze dell'ordine ad eseguire uno sgombero
all'interno dell'università.Oltre ad essere una questione di barriera
economica, l'aumento delle tasse è funzionale alla costruzione di un nuovo
sistema universitario, fondato su precarietà e accesso differenziato.Dopo
la
sconfitta sul terreno della separazione fra triennali e specialistiche che
ha portato al fallimento del sistema del 3+2 i vertici accademici cercano
di
produrre la "riforma della riforma". L'università che cercano di costruire
è
quella degli spazi vuoti, dei portoni chiusi dopo le sette, del controllo
sociale, è l'università vetrina dei muri bianchi e sordi. La costruzione
di
questa università passa per la repressione del dissenso, per la
parcellizzazione e dequalificazione dei saperi, per le barriere d'acceso,
per il ricatto economico della ricerca. Il cemento di questo progetto è
la
precarietà. L'università attuale è una fabbrica di precari: sono precari
i
ricercatori sottoposti al ricatto economico delle gerarchie baronali, sono
precari i lavoratori sempre più esternalizzati, sono precari gli studenti,
partecipi di quella condizione esistenziale che prescinde da elementi
contrattuali e che si da come ipoteca sul nostro futuro.Siamo indisponibili
a salvare la vostra università, siamo indisponibili ad un compromesso sui
nostri bisogni!Esattamente su queste questioni, il rettore ha risposto con
un silenzio repressivo.Infatti l'unica risposta dei vertici della nostra
università è stata ordinare lo sgombero, ribadendo la loro non
disponibilità
ad aprire un ambito di confronto su queste questioni cruciali che
affliggono
ogni giorno noi studenti. Le istanze che oggi hanno attraversato il senato
accademico vivono tra i bisogni e i desideri del corpo studentesco,
tracciano linee di conflitto forti, che i tentativi di repressione non
potranno fermare.Ci volete silenziosi, disciplinati e obbedienti.Troverete
il conflitto. NON UN EURO IN PIU' PER GLI SPAZI CHIUSI!NON UN EURO IN PIU'
PER IL VOSTRO SAPERE PRECONFEZIONATO!NON UN EURO IN PIU' PER LA VOSTRA
PRECARIETA'!NON UN EURO IN PIU' PER LA VOSTRA RICERCA! AUTOFORMAZIONE,
DIRITTO ALL'ACCESSO, SPAZI! ASSEMBLEA PUBBLICA
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Risposte
Sono 54 i giovani identificati dalla Polizia di Bologna che hanno fatto irruzione, ieri mattina intorno alle 9, nella sede del rettorato dell'Università cittadina. Il Senato accademico si apre alla mediazione sul sistema tasse
Leggi il resto della news.
http://www.unimagazine.it/index.php/nazionale/prima_pagina/ateneo/5140_unibo_occupata_la_sede_del_rettorato
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unisco con il topic legato al nostro articolo cosi animiamo la discussione...