Legge 194, discussioni inutili??
dal sito d Di Pietro.
"La revisione della legge 194 sull’aborto e' uno dei principali dibattiti politici di inizio 2008. Per me la donna non dovrebbe ricorrere all’aborto, ma non pretendo che le mie scelte prevalgano sulle decisioni di altre persone."(:quoto:)
"Ritengo che la legge 194, pur con le sue imperfezioni come succede del resto per tutte le leggi, non debba essere modificata, non ne vedo i presupposti. La legge 194 ha funzionato, su questo non credo che ci siano dubbi, e ha tutelato la libertà di migliaia di donne di essere padrone della loro vita. Il dibattito attuale ha due aspetti che mi disturbano come cittadino e come politico. Il primo è che una discussione sui diritti civili sia influenzata, e forse indirizzata, dalla religione. Il secondo è che con tutti i problemi irrisolti che ha il Paese, e ce sono migliaia, si dibatta (e si perda tempo prezioso) su una legge che funziona, approvata dagli italiani attraverso un referendum. L’immagine che la classe politica, ancora una volta, trasmette è di vivere in un mondo a parte, isolata, lontana dagli italiani e dalle loro aspettative."
cosa ne pensate? sn d'accordo con Di Pietro nell'affermare che ancora una volta i politici , TUTTI i politici tengano a dire la loro su una questione che in questo momento nel paese nn è d primaria importanza, TUTTI dicono la loro, ma in nessun tg invece ho sentito affermazioni d un solo politico sul caso campania.
tuttavia nn m trovo d'accordo sul primo aspetto che tanto irrita il ministro, in quanto la modifica alla legge 194 viene proposta su basi scientfiche, o al messimo provocatorie, e nn certo religiose.
a me fanno paura i bigotti , ma ancor d più i bigotti al contrario.
"La revisione della legge 194 sull’aborto e' uno dei principali dibattiti politici di inizio 2008. Per me la donna non dovrebbe ricorrere all’aborto, ma non pretendo che le mie scelte prevalgano sulle decisioni di altre persone."(:quoto:)
"Ritengo che la legge 194, pur con le sue imperfezioni come succede del resto per tutte le leggi, non debba essere modificata, non ne vedo i presupposti. La legge 194 ha funzionato, su questo non credo che ci siano dubbi, e ha tutelato la libertà di migliaia di donne di essere padrone della loro vita. Il dibattito attuale ha due aspetti che mi disturbano come cittadino e come politico. Il primo è che una discussione sui diritti civili sia influenzata, e forse indirizzata, dalla religione. Il secondo è che con tutti i problemi irrisolti che ha il Paese, e ce sono migliaia, si dibatta (e si perda tempo prezioso) su una legge che funziona, approvata dagli italiani attraverso un referendum. L’immagine che la classe politica, ancora una volta, trasmette è di vivere in un mondo a parte, isolata, lontana dagli italiani e dalle loro aspettative."
cosa ne pensate? sn d'accordo con Di Pietro nell'affermare che ancora una volta i politici , TUTTI i politici tengano a dire la loro su una questione che in questo momento nel paese nn è d primaria importanza, TUTTI dicono la loro, ma in nessun tg invece ho sentito affermazioni d un solo politico sul caso campania.
tuttavia nn m trovo d'accordo sul primo aspetto che tanto irrita il ministro, in quanto la modifica alla legge 194 viene proposta su basi scientfiche, o al messimo provocatorie, e nn certo religiose.
a me fanno paura i bigotti , ma ancor d più i bigotti al contrario.
Risposte
Raccapricciante. Non ho altre parole. Non si capisce perché al feto prematuro non è consentito morire, mentre lo è se muore in condizioni di agonia e sofferenza.
Ancora una volta non si distingue la causa dall'effetto. La situazione non è come ci vuol far credere il solito cattolico estremista delle donne che hanno rapporti sessuali solo per il piacere di interrompere la gravidanza, di sostituire l'orgasmo con l'aborto. Sono discorsi frutto di un becero ragionamento mosso sotto l'impronta di una ideologia, a maggior ragione se fatti da persone che praticano la castità.
Oggi ci sono diversi strumenti per evitare la fecondazione. E se ancora ci sono di questi problemi, credo, la causa sia da addebitare in gran parte alla non informazione sulla contraccezione. Una modifica peggiorativa della legge non farebbe altro che far ripiombare il paese nel periodo del periodo del dopoguerra, dove gli aborti erano prerogativa delle classi più agiate che potevano permettersi un viaggio all'estero in un paese meno ideologizzato.
Dunque, modifiche alla 194, si, ma quali?
Ancora una volta non si distingue la causa dall'effetto. La situazione non è come ci vuol far credere il solito cattolico estremista delle donne che hanno rapporti sessuali solo per il piacere di interrompere la gravidanza, di sostituire l'orgasmo con l'aborto. Sono discorsi frutto di un becero ragionamento mosso sotto l'impronta di una ideologia, a maggior ragione se fatti da persone che praticano la castità.
Oggi ci sono diversi strumenti per evitare la fecondazione. E se ancora ci sono di questi problemi, credo, la causa sia da addebitare in gran parte alla non informazione sulla contraccezione. Una modifica peggiorativa della legge non farebbe altro che far ripiombare il paese nel periodo del periodo del dopoguerra, dove gli aborti erano prerogativa delle classi più agiate che potevano permettersi un viaggio all'estero in un paese meno ideologizzato.
Dunque, modifiche alla 194, si, ma quali?
Secondo me che siano 10, 20, 24 settimane, il feto è una vita e come tale va tutelata. Ribadisco la mia contrarietà all'aborto, pur essendo giusto che la madre abbia la libertà di scelta, ha sicuramente dei motivi importanti per prendere una decisione di tale gravità, motivi personali, a volte non condivisibili, o addirittura irresponsabili, ma sempre si è liberi.
E' giusto effettuare un controllo maggiore sui minori, dare più informazione. Spesso le ragazzine prendono con troppa leggerezza la gravidanza e l'aborto. Ricordo durante il mio servizio civile in un centro d'aggregazione minorile, una ragazzina di 15 anni incinta. L'aveva appena scoperto, disse che a casa erano tutti contenti anche il suo ragazzo. Ebbene, non credo dimenticherò mai le sue parole "non rinuncio a niente, discoteca, palestra, non mi interessa, se va va, se no va, non importa". Mi chiedo, ma una ragazzina, che già per il solo fatto di avere rapporti, ha fatto una scelta importante, che parla così, che senso di responsabilità ha? NEssuno. E la sua famiglia (vi lascio immaginare di che tipo..) che responsabilità ha nell'atteggiamento immaturo e irresponsabile della figlia? E' matura per avere rapporti sessuali, ma non per capire le conseguenze di questa scelta? Fossi stata nei suoi genitori, onestamente, l'avrei presa a schiaffi, non per il fatto di essere incinta in sè, ma per l'irresponsabilità del gesto e delle affermazioni. Anzi, fossi stata nei suoi, l'avrei controllata di più. Voglio dire, è necessario che soprattutto gli adolescenti vengano informati, l'aborto, o il proseguire nella gravidanza, sono scelte che devono essere prese con consapevolezza, a prescindere dall'età e dato che a 15, 17 anni non si ha certo la maturità per capire certe cose, allora vanno informati. Insomma lo sappiamo, nessuno nasce sotto un cavolo, se hai rapporti sessuali, puoi rimanere incinta, anche con le precauzioni, per quanto i rischi siano ovviamente limitati a un colpo di sfiga, quindi devi assumerti la responsabilità, devi avere la maturità per scegliere e per farlo devi essere informato/a.
Discutere sulla rianimazione del prematuro estremo, a mio personalissimo parere, che non vuole essere una critica verso niente e nessuno, è praticamente assurdo. Cioè un feto di 22/24 settimane ha il diritto di vivere, o quanto meno di essere assistito come tutti gli esseri umani, non è che perchè non è stato completata la gravidanza allora è inutile e va gettato. E' ovvio per me, che si tenti la rianimazione. Nessun accanimento terapeutico (credete che un feto non soffra lo stesso)??, solo le cure necessarie perchè si possa tentarne la sopravvivenza, qualora vi siano segni vitali. Non posso nemmeno immaginare un feto che dopo l'aborto dia segni vitali, che viene gettato via come se fosse materiale di rifiuto.. Ragazzi, scusate, io forse sono troppo sensibile all'argomento, ma per me la vita origina con il concepimento, per me un feto di 10 settimane o di 24 è lo stesso, è come dire 1 anno o 2, non cambia, se non il fatto che è meno sviluppato, chiaramente, non so se riesco a farmi capire. Io non abortirei mai, non me lo perdonerei mai, di aver interrotto una vita solo per il mio egoismo. Ripeto e sottolineo, non mi permetto assolutamente di criticare o giudicare chi la pensa diversamente, non penso che sia un mostro o un assassino o chissà cosa, ma per me un figlio è la gioia più grande, portare una vita dentro è qualcosa di meraviglioso, il regalo più bello. La scelta di abortire spesso è generata da paure del giudizio altrui, soprattutto quando si è giovani, si vive in casa, non si è sposati etc...Ma personalmente me ne fregherei altamente del giudizio dei miei, degli altri, se necessario anche del mio ragazzo, significherebbe che è un idiota. Stop. Ma l'aborto, mai. Soprattutto se la gravidanza è conseguenza di irresponsabilità: tante persone che conosco, prima hanno fatto e poi hanno pensato "tanto c'è l'aborto". Ognuno è libero di pensare ciò che vuole, ma per me è sbagliato.
E' giusto effettuare un controllo maggiore sui minori, dare più informazione. Spesso le ragazzine prendono con troppa leggerezza la gravidanza e l'aborto. Ricordo durante il mio servizio civile in un centro d'aggregazione minorile, una ragazzina di 15 anni incinta. L'aveva appena scoperto, disse che a casa erano tutti contenti anche il suo ragazzo. Ebbene, non credo dimenticherò mai le sue parole "non rinuncio a niente, discoteca, palestra, non mi interessa, se va va, se no va, non importa". Mi chiedo, ma una ragazzina, che già per il solo fatto di avere rapporti, ha fatto una scelta importante, che parla così, che senso di responsabilità ha? NEssuno. E la sua famiglia (vi lascio immaginare di che tipo..) che responsabilità ha nell'atteggiamento immaturo e irresponsabile della figlia? E' matura per avere rapporti sessuali, ma non per capire le conseguenze di questa scelta? Fossi stata nei suoi genitori, onestamente, l'avrei presa a schiaffi, non per il fatto di essere incinta in sè, ma per l'irresponsabilità del gesto e delle affermazioni. Anzi, fossi stata nei suoi, l'avrei controllata di più. Voglio dire, è necessario che soprattutto gli adolescenti vengano informati, l'aborto, o il proseguire nella gravidanza, sono scelte che devono essere prese con consapevolezza, a prescindere dall'età e dato che a 15, 17 anni non si ha certo la maturità per capire certe cose, allora vanno informati. Insomma lo sappiamo, nessuno nasce sotto un cavolo, se hai rapporti sessuali, puoi rimanere incinta, anche con le precauzioni, per quanto i rischi siano ovviamente limitati a un colpo di sfiga, quindi devi assumerti la responsabilità, devi avere la maturità per scegliere e per farlo devi essere informato/a.
Discutere sulla rianimazione del prematuro estremo, a mio personalissimo parere, che non vuole essere una critica verso niente e nessuno, è praticamente assurdo. Cioè un feto di 22/24 settimane ha il diritto di vivere, o quanto meno di essere assistito come tutti gli esseri umani, non è che perchè non è stato completata la gravidanza allora è inutile e va gettato. E' ovvio per me, che si tenti la rianimazione. Nessun accanimento terapeutico (credete che un feto non soffra lo stesso)??, solo le cure necessarie perchè si possa tentarne la sopravvivenza, qualora vi siano segni vitali. Non posso nemmeno immaginare un feto che dopo l'aborto dia segni vitali, che viene gettato via come se fosse materiale di rifiuto.. Ragazzi, scusate, io forse sono troppo sensibile all'argomento, ma per me la vita origina con il concepimento, per me un feto di 10 settimane o di 24 è lo stesso, è come dire 1 anno o 2, non cambia, se non il fatto che è meno sviluppato, chiaramente, non so se riesco a farmi capire. Io non abortirei mai, non me lo perdonerei mai, di aver interrotto una vita solo per il mio egoismo. Ripeto e sottolineo, non mi permetto assolutamente di criticare o giudicare chi la pensa diversamente, non penso che sia un mostro o un assassino o chissà cosa, ma per me un figlio è la gioia più grande, portare una vita dentro è qualcosa di meraviglioso, il regalo più bello. La scelta di abortire spesso è generata da paure del giudizio altrui, soprattutto quando si è giovani, si vive in casa, non si è sposati etc...Ma personalmente me ne fregherei altamente del giudizio dei miei, degli altri, se necessario anche del mio ragazzo, significherebbe che è un idiota. Stop. Ma l'aborto, mai. Soprattutto se la gravidanza è conseguenza di irresponsabilità: tante persone che conosco, prima hanno fatto e poi hanno pensato "tanto c'è l'aborto". Ognuno è libero di pensare ciò che vuole, ma per me è sbagliato.
ANSA.it - 'FETO PREMATURO VA RIANIMATO', DOCUMENTO MEDICI FA DISCUTERE
cosa ne pensate?..cercate d saltare le prime frasi sul volere della chiesa(in questo articolo m pare davvero superfluo inserire qua e là qualche parolina tipo vescovo, cattolico..ma cmq..scelte) e concentratevi su quello che dicono gli esperti , anche quando nn concordono.
io sn x la modifica(che nn vuol dire assolutamente abolizione, come a qualcuno forse, evidentemente,fa comodo far credere) della legge194 per le considerazioni contenute in questo e altri documenti.
inoltre sn x la totale applicazione della legge, soprattutto quando si parla d prevenzione e d informazione.
quest ultima manca totalmente nei giovani italiani,e ultimamnete ho avuto molti riscontri
cosa ne pensate?..cercate d saltare le prime frasi sul volere della chiesa(in questo articolo m pare davvero superfluo inserire qua e là qualche parolina tipo vescovo, cattolico..ma cmq..scelte) e concentratevi su quello che dicono gli esperti , anche quando nn concordono.
io sn x la modifica(che nn vuol dire assolutamente abolizione, come a qualcuno forse, evidentemente,fa comodo far credere) della legge194 per le considerazioni contenute in questo e altri documenti.
inoltre sn x la totale applicazione della legge, soprattutto quando si parla d prevenzione e d informazione.
quest ultima manca totalmente nei giovani italiani,e ultimamnete ho avuto molti riscontri
nn credo c'entri molto essere d sinistra!;)
cmq io sn favorevole all'aborto , ma sn favorevole anche amodificare la legge!
x quel che riguarda la cina nn ho capito bene cosa volevi dire con e/o m sn un pò confusa a leggere!
cmq una differenza sostanziale c'è, in cina il controllo delle nascite in alcune regioni è legge! mentre la legge 194 dà possibilità d abortire, là viene imposto.
abominevole.
cmq io sn favorevole all'aborto , ma sn favorevole anche amodificare la legge!
x quel che riguarda la cina nn ho capito bene cosa volevi dire con e/o m sn un pò confusa a leggere!
cmq una differenza sostanziale c'è, in cina il controllo delle nascite in alcune regioni è legge! mentre la legge 194 dà possibilità d abortire, là viene imposto.
abominevole.
shawna;135169:
dunque, cosa ne pensate?
Sempre contrario all'aborto(pur essendo di sx)se non in casi rari di rischio per la madre,per me si da troppo potere alla madre di spezzare una vita chiamiamolo come vogliamo ma perche ci indignamo tanto per la Comunista Cina che adotta il controllo delle nascite e noi Cattolici e/o non lo adottiamo ugualmente.
dunque, cosa ne pensate?
secondo studi recenti alla 22esima settimana il feto , estratto dal grembo materno, potrebbe sopravvivere con una percentuale del 5%se nn sbaglio, è bassissima, ma è vita.
la legge attuale pone il limite alla 24esima settimana xchè, secondo gli studi condotti prima, era questa soglia oltre la quale c'era questa possibilità d vita.
nn so se sn stata chiara
la legge attuale pone il limite alla 24esima settimana xchè, secondo gli studi condotti prima, era questa soglia oltre la quale c'era questa possibilità d vita.
nn so se sn stata chiara
e nel concreto cosa cambia per il pargolo?
anche questo è vero. ma i limiti x l'interruzione volontaria della gravidanza nn sn stati segnati x dar più o meno tempo alla madre per decidere
e che ne sappiamo che in quelle due settimane la madre non decida di farlo nascere?
mm in realtà cambia, almeno nuovi studi dicono che cambia , nn x la madre ma x il nn futuro nascituro
e che cambia se sono 22 o 24?
meglio se sono 24... la donna ha due settimane in più per regionarci su...
meglio se sono 24... la donna ha due settimane in più per regionarci su...
e d abbassare secondo studi scientifici il limiti alle 22 settimane anzichè 24 che ne pensate? e d applicare in toto la legge e quindi d fare più informazione che ne pensate??
kikylex;133027:
E' un argomento scottante, quello dell'interruzione volontaria della gravidanza, che può spesso portare a giudizi presuntuosi o critiche ingiuste. Personalmente ritengo sbagliato ricorrere all'aborto. Ma è un mio pensiero, nel senso che IO non lo farei. Ma non mi permetterei di giudicare o di ritenere un'"omicida" chi decide di farlo. So che ogni donna ha le sue ragioni profonde che la possono spingere a farlo o meno: perchè una donna decide di abortire?
Alcune non si sentono pronte ad avere un figlio, perchè troppo giovani, o perchè non economicamente in grado di mantenerlo, o perchè ancora vivono nella mentalità che una donna non sposata che "fa certe cose" sia una poco di buono (quindi per il giudizio della gente)..si può dire.."e no care signore, allora scusatemi, perchè non ci pensavate prima? E' troppo comodo "risolvere" il "problema" così. MA è anche vero che per quanto si possa ragionare in questi termini, la risposta al perchè abortire è un qualcosa che si può trovare solo dentro sè stesse. Sicuramente IO penso che quell'esserino che cresce dentro di noi è più importante di una motivazione economica, socio-culturale, o semplicemente egoistica. Ma è un MIO pensiero, è quello che io non farei (abortire per questi motivi). Ma quando una donna sa che metterà al mondo un figlio malato, di un male brutto, che lo farà soffrire per tutta la vita, facendogli desiderare qualcosa che non potrà mai avere? Allora lì la questione diventa ancora più delicata.
Ho conosciuto una persona, malata di una malattia grave, progressiva e congenita. Un ragazzo come noi, che ha vissuto sulla sedia a rotelle per anni, ma con una cosa che pochi di noi hanno: il sorriso. Il sorriso di chi nella sua "diversità", nella sua malattia, ama la vita. Ma soffre, perchè non può correre, non può giocare a pallone, non può fare quello che per tutti è la normalità. Eppure, sorrideva, scherzava, beveva la birra. Ed era un genio in altre attività, nonostante la sua quasi totale impossibilità di essere autosufficiente. Ma sorrideva. E ora non c'è più, da qualche giorno. Una crisi, e la malattia se l'è portato via. Aveva detto, mi hanno raccontato, di avere paura. Una paura che probabilmente ha sempre avuto, ma che forse non ha mai fatto vedere. Io non ho avuto modo di frequentare questa persona, l'ho solo conosciuta e vista un paio di volte, ma persone a me molto vicine lo hanno assistito fino all'ultimo momento. Racconto questa storia perchè voglio far riflettere su una cosa: questa è una malattia congenita ereditaria. E come questa, ce ne sono altre che si possono scoprire durante la gravidanza. La legge permette di abortire in tali, casi, fino al 5° mese. Questa madre, al tempo, non poteva saperlo prima, perchè l'esame che permette di conoscere eventuali patologie del feto, l'amniocentesi, ancora non c'era. Ma cosa avrebbe deciso, se avesse saputo che suo figlio sarebbe stato malato? Che suo figlio non avrebbe potuto giocare come gli altri, correre, andare in discoteca? Oggi avrebbe potuto saperlo, ci sono donne che oggi possono saperlo. Sono forse giudicabili? Chi siamo noi per dire se una persona deve nascere e vivere, o non nascere e quindi morire? Nessuno. Ma non siamo nessuno nemmeno per decidere cosa è giusto che una madre scelga, perchè comunque dobbiamo capire che è una scelta dolorosa, che avrà delle conseguenze che nessuno può immaginare, se non ha mai provato il dolore di perdere un figlio e che a nessuno auguro, e spero sempre che non capiti mai, un giorno, nemmeno a me.
Perchè quindi andare a intaccare una legge che dà solo la libertà di scegliere? Se è vero, come diceva Kant, che essere liberi significa poter scegliere, allora smettiamola di giudicare e di decidere cosa è meglio per gli altri. Smettiamola di assecondare una Chiesa che vuole imporsi decidendo anche se le persone devono o non devono soffrire. La Chiesa, per ovvi motivi religiosi, dice che anche un bambino malato deve nascere. Ma perchè una madre dovrebbe decidere di mettere al mondo un bambino che sicuramente soffrirà? Queste sono decisioni umane e basta. Non è giusto decidere per gli altri. La scelta di tenere o meno un figlio è personale, va fatta solo in base a ciò che dice il cuore e la testa. Non in base a ciò che stabiliscono gli altri. Credo che la legge 194 ora come ora, sia una delle leggi più democratiche e liberali del nostro tempo, una delle poche che, regolandola, per evitare gli eccessi, lascia la libertà di scegliere.
Anche la cosiddetta pillola del giorno dopo, è ricollegabile a questo discorso. Alcuni la ritengono abortiva, come me. Ma non mi permetto di andare da chi invece la prende per "rimediare" ad un "errore" e criticarlo. Ognuno è libero di scegliere cosa è più giusto, anche in base al proprio pensiero su questioni così personali.
Così come se un medico, come è successo ad Agrigento, si rifiuta praticando l'obiezione di coscienza, non è condannabile. Ci sono altri medici. E dobbiamo rispettare questa libertà.
Anch'io penso che la legge 194 non vada toccata..in quanto come dici lascia la libertà di scelta. Una scelta pur sempre dolorosa che una donna responsabile, credo, compia in casi estremi e della quale serberà un ricordo amaro. E' sempre una vita che si spezza, che muore dentro di lei. Questi uomini politici, clericali etc non capiscono.
una piccola aggiunta, penso che sia vero che appunto perchè la legge non andrebbe toccata, si dovrebbero occupare di cose più importanti come quello che succede in Campania, piuttosto che di cose che sono già state discusse a suo tempo..
E' un argomento scottante, quello dell'interruzione volontaria della gravidanza, che può spesso portare a giudizi presuntuosi o critiche ingiuste. Personalmente ritengo sbagliato ricorrere all'aborto. Ma è un mio pensiero, nel senso che IO non lo farei. Ma non mi permetterei di giudicare o di ritenere un'"omicida" chi decide di farlo. So che ogni donna ha le sue ragioni profonde che la possono spingere a farlo o meno: perchè una donna decide di abortire?
Alcune non si sentono pronte ad avere un figlio, perchè troppo giovani, o perchè non economicamente in grado di mantenerlo, o perchè ancora vivono nella mentalità che una donna non sposata che "fa certe cose" sia una poco di buono (quindi per il giudizio della gente)..si può dire.."e no care signore, allora scusatemi, perchè non ci pensavate prima? E' troppo comodo "risolvere" il "problema" così. MA è anche vero che per quanto si possa ragionare in questi termini, la risposta al perchè abortire è un qualcosa che si può trovare solo dentro sè stesse. Sicuramente IO penso che quell'esserino che cresce dentro di noi è più importante di una motivazione economica, socio-culturale, o semplicemente egoistica. Ma è un MIO pensiero, è quello che io non farei (abortire per questi motivi). Ma quando una donna sa che metterà al mondo un figlio malato, di un male brutto, che lo farà soffrire per tutta la vita, facendogli desiderare qualcosa che non potrà mai avere? Allora lì la questione diventa ancora più delicata.
Ho conosciuto una persona, malata di una malattia grave, progressiva e congenita. Un ragazzo come noi, che ha vissuto sulla sedia a rotelle per anni, ma con una cosa che pochi di noi hanno: il sorriso. Il sorriso di chi nella sua "diversità", nella sua malattia, ama la vita. Ma soffre, perchè non può correre, non può giocare a pallone, non può fare quello che per tutti è la normalità. Eppure, sorrideva, scherzava, beveva la birra. Ed era un genio in altre attività, nonostante la sua quasi totale impossibilità di essere autosufficiente. Ma sorrideva. E ora non c'è più, da qualche giorno. Una crisi, e la malattia se l'è portato via. Aveva detto, mi hanno raccontato, di avere paura. Una paura che probabilmente ha sempre avuto, ma che forse non ha mai fatto vedere. Io non ho avuto modo di frequentare questa persona, l'ho solo conosciuta e vista un paio di volte, ma persone a me molto vicine lo hanno assistito fino all'ultimo momento. Racconto questa storia perchè voglio far riflettere su una cosa: questa è una malattia congenita ereditaria. E come questa, ce ne sono altre che si possono scoprire durante la gravidanza. La legge permette di abortire in tali, casi, fino al 5° mese. Questa madre, al tempo, non poteva saperlo prima, perchè l'esame che permette di conoscere eventuali patologie del feto, l'amniocentesi, ancora non c'era. Ma cosa avrebbe deciso, se avesse saputo che suo figlio sarebbe stato malato? Che suo figlio non avrebbe potuto giocare come gli altri, correre, andare in discoteca? Oggi avrebbe potuto saperlo, ci sono donne che oggi possono saperlo. Sono forse giudicabili? Chi siamo noi per dire se una persona deve nascere e vivere, o non nascere e quindi morire? Nessuno. Ma non siamo nessuno nemmeno per decidere cosa è giusto che una madre scelga, perchè comunque dobbiamo capire che è una scelta dolorosa, che avrà delle conseguenze che nessuno può immaginare, se non ha mai provato il dolore di perdere un figlio e che a nessuno auguro, e spero sempre che non capiti mai, un giorno, nemmeno a me.
Perchè quindi andare a intaccare una legge che dà solo la libertà di scegliere? Se è vero, come diceva Kant, che essere liberi significa poter scegliere, allora smettiamola di giudicare e di decidere cosa è meglio per gli altri. Smettiamola di assecondare una Chiesa che vuole imporsi decidendo anche se le persone devono o non devono soffrire. La Chiesa, per ovvi motivi religiosi, dice che anche un bambino malato deve nascere. Ma perchè una madre dovrebbe decidere di mettere al mondo un bambino che sicuramente soffrirà? Queste sono decisioni umane e basta. Non è giusto decidere per gli altri. La scelta di tenere o meno un figlio è personale, va fatta solo in base a ciò che dice il cuore e la testa. Non in base a ciò che stabiliscono gli altri. Credo che la legge 194 ora come ora, sia una delle leggi più democratiche e liberali del nostro tempo, una delle poche che, regolandola, per evitare gli eccessi, lascia la libertà di scegliere.
Anche la cosiddetta pillola del giorno dopo, è ricollegabile a questo discorso. Alcuni la ritengono abortiva, come me. Ma non mi permetto di andare da chi invece la prende per "rimediare" ad un "errore" e criticarlo. Ognuno è libero di scegliere cosa è più giusto, anche in base al proprio pensiero su questioni così personali.
Così come se un medico, come è successo ad Agrigento, si rifiuta praticando l'obiezione di coscienza, non è condannabile. Ci sono altri medici. E dobbiamo rispettare questa libertà.
Alcune non si sentono pronte ad avere un figlio, perchè troppo giovani, o perchè non economicamente in grado di mantenerlo, o perchè ancora vivono nella mentalità che una donna non sposata che "fa certe cose" sia una poco di buono (quindi per il giudizio della gente)..si può dire.."e no care signore, allora scusatemi, perchè non ci pensavate prima? E' troppo comodo "risolvere" il "problema" così. MA è anche vero che per quanto si possa ragionare in questi termini, la risposta al perchè abortire è un qualcosa che si può trovare solo dentro sè stesse. Sicuramente IO penso che quell'esserino che cresce dentro di noi è più importante di una motivazione economica, socio-culturale, o semplicemente egoistica. Ma è un MIO pensiero, è quello che io non farei (abortire per questi motivi). Ma quando una donna sa che metterà al mondo un figlio malato, di un male brutto, che lo farà soffrire per tutta la vita, facendogli desiderare qualcosa che non potrà mai avere? Allora lì la questione diventa ancora più delicata.
Ho conosciuto una persona, malata di una malattia grave, progressiva e congenita. Un ragazzo come noi, che ha vissuto sulla sedia a rotelle per anni, ma con una cosa che pochi di noi hanno: il sorriso. Il sorriso di chi nella sua "diversità", nella sua malattia, ama la vita. Ma soffre, perchè non può correre, non può giocare a pallone, non può fare quello che per tutti è la normalità. Eppure, sorrideva, scherzava, beveva la birra. Ed era un genio in altre attività, nonostante la sua quasi totale impossibilità di essere autosufficiente. Ma sorrideva. E ora non c'è più, da qualche giorno. Una crisi, e la malattia se l'è portato via. Aveva detto, mi hanno raccontato, di avere paura. Una paura che probabilmente ha sempre avuto, ma che forse non ha mai fatto vedere. Io non ho avuto modo di frequentare questa persona, l'ho solo conosciuta e vista un paio di volte, ma persone a me molto vicine lo hanno assistito fino all'ultimo momento. Racconto questa storia perchè voglio far riflettere su una cosa: questa è una malattia congenita ereditaria. E come questa, ce ne sono altre che si possono scoprire durante la gravidanza. La legge permette di abortire in tali, casi, fino al 5° mese. Questa madre, al tempo, non poteva saperlo prima, perchè l'esame che permette di conoscere eventuali patologie del feto, l'amniocentesi, ancora non c'era. Ma cosa avrebbe deciso, se avesse saputo che suo figlio sarebbe stato malato? Che suo figlio non avrebbe potuto giocare come gli altri, correre, andare in discoteca? Oggi avrebbe potuto saperlo, ci sono donne che oggi possono saperlo. Sono forse giudicabili? Chi siamo noi per dire se una persona deve nascere e vivere, o non nascere e quindi morire? Nessuno. Ma non siamo nessuno nemmeno per decidere cosa è giusto che una madre scelga, perchè comunque dobbiamo capire che è una scelta dolorosa, che avrà delle conseguenze che nessuno può immaginare, se non ha mai provato il dolore di perdere un figlio e che a nessuno auguro, e spero sempre che non capiti mai, un giorno, nemmeno a me.
Perchè quindi andare a intaccare una legge che dà solo la libertà di scegliere? Se è vero, come diceva Kant, che essere liberi significa poter scegliere, allora smettiamola di giudicare e di decidere cosa è meglio per gli altri. Smettiamola di assecondare una Chiesa che vuole imporsi decidendo anche se le persone devono o non devono soffrire. La Chiesa, per ovvi motivi religiosi, dice che anche un bambino malato deve nascere. Ma perchè una madre dovrebbe decidere di mettere al mondo un bambino che sicuramente soffrirà? Queste sono decisioni umane e basta. Non è giusto decidere per gli altri. La scelta di tenere o meno un figlio è personale, va fatta solo in base a ciò che dice il cuore e la testa. Non in base a ciò che stabiliscono gli altri. Credo che la legge 194 ora come ora, sia una delle leggi più democratiche e liberali del nostro tempo, una delle poche che, regolandola, per evitare gli eccessi, lascia la libertà di scegliere.
Anche la cosiddetta pillola del giorno dopo, è ricollegabile a questo discorso. Alcuni la ritengono abortiva, come me. Ma non mi permetto di andare da chi invece la prende per "rimediare" ad un "errore" e criticarlo. Ognuno è libero di scegliere cosa è più giusto, anche in base al proprio pensiero su questioni così personali.
Così come se un medico, come è successo ad Agrigento, si rifiuta praticando l'obiezione di coscienza, non è condannabile. Ci sono altri medici. E dobbiamo rispettare questa libertà.
d'accordo con bletipo
Personalmente ritengo che una donna DEBBA ASSOLUTAMENTE avere il diritto di scegliere e quindi di abortire, ovviamente entro limiti e regole ben precise.
Premesso questo, ritengo altrettanto utile che la donna che abbia questa intenzione sia informata sulle alternative quali adozione, supporto pubblico, counseling psicologico ecc ecc...
Premesso questo, ritengo altrettanto utile che la donna che abbia questa intenzione sia informata sulle alternative quali adozione, supporto pubblico, counseling psicologico ecc ecc...