Un biscotto
...a chi riconosce il signorino in foto.

Risposte
Sarà anche poco attraente , ma è una tipa assai brillante ,
il suo è un "successo" meritato e giustificato.
il suo è un "successo" meritato e giustificato.

è tozza come uno scaldabagno
mi è capitato di incontrarla su mtv ,è anche alta un c...o e 2 barattoli
mi è capitato di incontrarla su mtv ,è anche alta un c...o e 2 barattoli
Scaldabagno? Stormy questa me la devi spiegare

"navigatore":
Però mi state tenendo sulle spine riguardo alla damigella
a me sembra più uno scaldabagno
@dott.ing.
ho letto tutto il papiro. Perché lo definisci delirio? Sono le tue idee, che vanno rispettate come quelle di un altro. Faccio solo qualche osservazione.
"Vivi e lascia vivere" : è ovvio che non vanno lesi i diritti altrui, come ho detto pochi giorni fa, la propria libertà non deve essere confusa con l'abuso della libertà, e deve comunque mantenersi nei limiti del rispetto del prossimo. Altrimenti, addio vivere civile. Questo mi sembrava sottinteso. Ma molti non lo tengono presente.
Poi, in qualche post recente che ora non ricordo ho detto una cosa del genere : " Chi dice che la storia è maestra di vita dice una grande sciocchezza. LA storia non ha insegnato niente a nessuno" . Questa mi pare più o meno l'idea di Huxley.
Il progresso tecnologico ? Ottima cosa. Tutto il progresso scientifico è un'ottima cosa. Quando non diventa abuso, moda (cattiva) , e dominio. E poi, un vero progresso dovrebbe significare vero miglioramento ma per tutta la razza umana, non solo per una parte del mondo, non trovi? Invece non è così purtroppo! I soldi vanno dove ci sono altri soldi, come diceva Eduardo de Filippo : i soldi si chiamano!
"Milione….tu sei milione ? E vieni qua da me, sono milione anch'io !"
Quando non vanno invece nei "paradisi fiscali" , e sono la maggior parte, credimi. Ricchezze enormi, accumulate e manovrate in un modo che noi poveracci non conosciamo…ma lasciamo stare.
Ho detto dominio tecnologico: proprio in questi giorni ho visto in libreria un libro di Federico Rampini : "LA rete padrona". Questo:
http://www.wired.it/internet/2014/09/15 ... o-rampini/
Non ho ancora deciso se comprarlo o meno. La tesi dell'autore è che siamo ormai schiavi della rete , e dei colossi come Apple, Google, Microsoft, ecc ecc ….io sono qui a battere tasti, e a pensare prima di battere, e non sto di là a scambiare quattro chiacchiere con mia moglie…I fattori legati alla mancanza di ideali dei giovani sono anche questi. Ovunque io vada, tram, treno, centro commerciale, vedo una mare di gente, soprattutto giovani, con un telefonino in mano, sul quale strofinano le dita, e due tappi nelle orecchie che li isolano dal mondo….E questi non sono fattori educativi e sociali tipici della nostra epoca?
In molti paesi dell'Africa, dice l'autore, sono più quelli che hanno un telefonino che quelli che hanno una casa, ovvero una capanna, con servizi igienici. E quello è il loro primo telefono in assoluto.
Penso che lo comprerò, il libro.
È chiaro che il progresso piace anche a me. Però quanto progresso ci sia nell' inquinamento del pianeta terra causato dall'uomo non lo so, non lo vedo, tanto per dirne una. E con tutto il nostro progresso, ci sono non so quanti bambini che muoiono di fame "ogni minuto". Non me lo ricordo.
E ci sono malattie, vecchie e nuove, miseria vecchia e nuova, guerre vecchie e nuove….ma basta, non voglio diventare noioso.
Comunque ci sonno anche molti amici dell'umanità che lottano contro questi fatti, e noi non li ringraziamo mai a sufficienza, spesso ne ignoriamo anche l'esistenza, noi in TV ci dobbiamo sciroppare i pacchi, gli amici, le telenovelas, le soap opera…
È quello che ci meritiamo, evidentemente, per incapacità di reagire.
Colpe della scuola, dell'Università, tu dici? Forse. Io l'ho terminata negli anni '60 del secolo scorso. La rifarei. Non so se farei quella di oggi. Lascio perdere altre considerazioni sulla scuola superiore, sono coinvolto a livello familiare…
Grazie per la precisazione sul personaggio , che non è Leopardi.
Ottime cose, e cerca di dormire, il sonno è importante.
ho letto tutto il papiro. Perché lo definisci delirio? Sono le tue idee, che vanno rispettate come quelle di un altro. Faccio solo qualche osservazione.
"Vivi e lascia vivere" : è ovvio che non vanno lesi i diritti altrui, come ho detto pochi giorni fa, la propria libertà non deve essere confusa con l'abuso della libertà, e deve comunque mantenersi nei limiti del rispetto del prossimo. Altrimenti, addio vivere civile. Questo mi sembrava sottinteso. Ma molti non lo tengono presente.
Poi, in qualche post recente che ora non ricordo ho detto una cosa del genere : " Chi dice che la storia è maestra di vita dice una grande sciocchezza. LA storia non ha insegnato niente a nessuno" . Questa mi pare più o meno l'idea di Huxley.
Il progresso tecnologico ? Ottima cosa. Tutto il progresso scientifico è un'ottima cosa. Quando non diventa abuso, moda (cattiva) , e dominio. E poi, un vero progresso dovrebbe significare vero miglioramento ma per tutta la razza umana, non solo per una parte del mondo, non trovi? Invece non è così purtroppo! I soldi vanno dove ci sono altri soldi, come diceva Eduardo de Filippo : i soldi si chiamano!

Quando non vanno invece nei "paradisi fiscali" , e sono la maggior parte, credimi. Ricchezze enormi, accumulate e manovrate in un modo che noi poveracci non conosciamo…ma lasciamo stare.
Ho detto dominio tecnologico: proprio in questi giorni ho visto in libreria un libro di Federico Rampini : "LA rete padrona". Questo:
http://www.wired.it/internet/2014/09/15 ... o-rampini/
Non ho ancora deciso se comprarlo o meno. La tesi dell'autore è che siamo ormai schiavi della rete , e dei colossi come Apple, Google, Microsoft, ecc ecc ….io sono qui a battere tasti, e a pensare prima di battere, e non sto di là a scambiare quattro chiacchiere con mia moglie…I fattori legati alla mancanza di ideali dei giovani sono anche questi. Ovunque io vada, tram, treno, centro commerciale, vedo una mare di gente, soprattutto giovani, con un telefonino in mano, sul quale strofinano le dita, e due tappi nelle orecchie che li isolano dal mondo….E questi non sono fattori educativi e sociali tipici della nostra epoca?
In molti paesi dell'Africa, dice l'autore, sono più quelli che hanno un telefonino che quelli che hanno una casa, ovvero una capanna, con servizi igienici. E quello è il loro primo telefono in assoluto.
Penso che lo comprerò, il libro.
È chiaro che il progresso piace anche a me. Però quanto progresso ci sia nell' inquinamento del pianeta terra causato dall'uomo non lo so, non lo vedo, tanto per dirne una. E con tutto il nostro progresso, ci sono non so quanti bambini che muoiono di fame "ogni minuto". Non me lo ricordo.
E ci sono malattie, vecchie e nuove, miseria vecchia e nuova, guerre vecchie e nuove….ma basta, non voglio diventare noioso.
Comunque ci sonno anche molti amici dell'umanità che lottano contro questi fatti, e noi non li ringraziamo mai a sufficienza, spesso ne ignoriamo anche l'esistenza, noi in TV ci dobbiamo sciroppare i pacchi, gli amici, le telenovelas, le soap opera…
È quello che ci meritiamo, evidentemente, per incapacità di reagire.
Colpe della scuola, dell'Università, tu dici? Forse. Io l'ho terminata negli anni '60 del secolo scorso. La rifarei. Non so se farei quella di oggi. Lascio perdere altre considerazioni sulla scuola superiore, sono coinvolto a livello familiare…
Grazie per la precisazione sul personaggio , che non è Leopardi.
Ottime cose, e cerca di dormire, il sonno è importante.

Ciao navigatore,
Una risposta impegnativa, vedo, dalla quale mi viene impossibile sottrarmi al rispondere in modo altrettanto impegnato, con qualche opinione personale sui temi sollevati (e anche altri, probabilmente...).
Cercherò di essere breve ma già so che fallirò miseramente nell'intento; sono questioni che mi interessano troppo e che poco si prestano a una trattazione superficiale...
Certamente. Finché si tiene in conto che la libertà di uno finisce dove inizia quella di un altro mi sento di sottoscrivere.
Anche se probabilmente non è la filosofia di vita più adatta allo scopo di produrre un bene collettivo — che palesemente non è condiviso da tutti — la volontà del singolo (nel rispetto del buon senso e delle leggi del caso) è sacrosanta — cosa anch'essa palesemente non condivisa da tutti.
Il fatto che parlare di ideali e esempi di vita per i giovani sia sempre più difficile è sicuramente vero, ma sento di ricondurlo più a fattori culturali, sociali ed educativi dei tempi attuali piuttosto che alla serie di questioni che hai scritto tu.
Quello che voglio dire è che, reati, violenze, sovrasfruttamento delle risorse, disparità economica e sociale, mancanza di diritti umani (da qualche parte) sono sicuramente parte del quadro ma non sono manifestazioni proprie solo dei tempi recenti.
Insomma, la specie combatte con(tro) se stessa sin dai tempi del Tardo Paleolitico, ciò che cambiano sono i mezzi e le ragioni.
Mi viene alla mente la favoletta che mi raccontavano ai tempi delle elementari (e che, a quanto pare, non sembra essere passata di moda) in merito al valore della storia: ricordare per non commettere gli stessi errori.
Niente di più falso, mi viene da pensare. L'ambizione è ottima, davvero, ma nel concreto questa cosa non riesco proprio a vederla.
Per quanto riguarda le altre questioni, che dire... Le trovo il prezzo da pagare per i benefici della società dei consumi in cui, volenti o meno, ci troviamo a vivere. Non ci sono pasti gratis, diceva un tale. Si potrebbe disquisire ad libitum sui pro e contro delle varie forme economico/statuali ma non arriveremo mai a trovare quella perfetta, ci sarà sempre un prezzo da pagare per qualcosa in cambio.
Per Talete lo Stato migliore era quello che non ha né troppi poveri né troppi ricchi. Una eguaglianza economica è una buona ambizione ma richiede un equilibrio sociale troppo precario per la natura umana. Richiede che la macchina pubblica funzioni bene, anzi, ottimamente, cosa che chiaramente non è.
Di fronte allo sperperio inarrestabile di risorse per cattiva gestione, interesse personale e malaffare preferisco ad occhi chiusi il virtuosismo del privato (ove questo rispetti etica e leggi, ovviamente).
Del resto, come dicevo, anche senza non volerlo, contribuiamo alle disparità economiche e sociali con scelte e comportamenti quotidiani.
Il PC da cui ti scrivo, il Mac da cui stai leggendo hanno contibuito ad aumentare la disparità. Potremmo averli lo stesso in un'ottica win-win? Io la vedo difficile...
Questo sistema malato conduce però a conseguenze positive di un certo peso. Si potrebbe fare l'esempio di altri settori ma voglio rimanere a quello del Tech da te citato. Telefonini, web, social network hanno contribuito all'enorme diffusione commerciale dei più disparati devices il cui (principale) utilizzo è di un valore discutibile (ma questa è una visione soggettiva e ci possiamo ricondurre senza fatica al tema iniziale del vivi e lascia vivere), ma cosa ha causato e permesso tutto ciò? La ricerca, l'evoluzione tecnologica. Una domanda elevata nel settore ha portato ad un sviluppo hardware e software che probabilmente in assenza di essa avremmo avuto in tempi molto più lunghi. E di questi progressi ne beneficiano altri settori, altre situazioni con magari un fine più nobile.
I contributi alla ricerca scientifica da parte privata sono in quantità non trascurabile, cerco di tenerlo sempre a mente. Si fa ricerca dove si possono ottenere grandi profitti; non a caso i due terzi dei contributi arrivano dal settore industriale. E questa cosa pone le fondamenta su una società impari.
Vogliamo fare un altro esempio? Come no... Ice Bucket Challenge. Criticata all'inverosimile, ma per le ragioni sbagliate. È incerdibile come decine di fenomeni virali fine a se stessi passino sotto gli occhi dei più come la normalità dei tempi, mentre per l'IBC, con un fine lodevole (e raggiunto), sia stata fatta una sterile critica sulla natura narcisistica del fenomeno e della società.
Cose che già sapevamo, ma sottolineate nella situazione meno indicata.
Ultimo punto: il mondo di coloro che fanno del bene all'umanità non è tanto visibile. Questa è certamente la parte più triste. Ma anche questa è un po' conseguenza di quello che ho scritto sopra... Ad ognuno i propri idoli.
E riallacciandomi al fotoquiz del thread mi viene da pensare che magari qualche colpa ce l'hanno anche scuola e università: se non sbaglio ai tempi del vecchio ordinamento (e primi anni del nuovo) si dava spazio a qualche corso di storia della scienza e si aveva la possibilità di approfondire la sua evoluzione e i suoi protagonisti; ora non ci sono più e purtroppo si fanno solo sporadici cenni nei corsi delle scienze di base, chiaramente fondati sugli studi e i risultati di queste menti del passato più o meno recente.
—Inizio delirio—
Personale aneddoto: mi capita spesso (pensieri deliranti dovuti probabilmente all'insonnia cronica) di domandarmi cosa potrebbero pensare i suddetti grandi del passato se potessero vivere per un giorno del nostro presente... Cosa penserebbe un Newton, un Leonardo, un Galileo (o un qualsiasi scienziato pre rivoluzione industriale) di quello che è il mondo oggi (conseguenza anche di loro contributi) e di come si sono evolute la scienza e la tecnica? Discorso applicabile ovviamente anche a scienziati/inventori più recenti: che direbbe Stephenson di fronte a un maglev? O per rimanere in tema infomatico, cosa penserebbero i padri dell'informatica (o precursori di concetti cardine) come Boole, Babbage, Lovelace o, tra i miei preferiti, Turing e von Neumann di fronte a un calcolatore moderno, a internet (nato in ambito militare, sviluppato poi in quello scientifico per arrivare infine dove sappiamo...) e agli utilizzi che si fanno di tecnologie dovute anche a loro?
—Fine del delirio—
Ok, penso possa bastare...
Ringrazio chiunque abbia letto tutto il papiro e sarò lieto di leggere eventuali risposte/osservazioni/opininoni per un confronto sui temi affrontati. Dopotutto è questo lo scopo, nevvero?
Segnalo a margine di aver trovato un match anche per il figuro al centro della terza colonna: non è Leopardi né Volta (come mi era sembrato a un primo sguardo), bensì il signor Thomas Young, noto più che altro per il suo modulo di elasticità.
Una risposta impegnativa, vedo, dalla quale mi viene impossibile sottrarmi al rispondere in modo altrettanto impegnato, con qualche opinione personale sui temi sollevati (e anche altri, probabilmente...).
Cercherò di essere breve ma già so che fallirò miseramente nell'intento; sono questioni che mi interessano troppo e che poco si prestano a una trattazione superficiale...
"navigatore":
Io dico : vivi e lascia vivere.
Certamente. Finché si tiene in conto che la libertà di uno finisce dove inizia quella di un altro mi sento di sottoscrivere.
Anche se probabilmente non è la filosofia di vita più adatta allo scopo di produrre un bene collettivo — che palesemente non è condiviso da tutti — la volontà del singolo (nel rispetto del buon senso e delle leggi del caso) è sacrosanta — cosa anch'essa palesemente non condivisa da tutti.
Il fatto che parlare di ideali e esempi di vita per i giovani sia sempre più difficile è sicuramente vero, ma sento di ricondurlo più a fattori culturali, sociali ed educativi dei tempi attuali piuttosto che alla serie di questioni che hai scritto tu.
Quello che voglio dire è che, reati, violenze, sovrasfruttamento delle risorse, disparità economica e sociale, mancanza di diritti umani (da qualche parte) sono sicuramente parte del quadro ma non sono manifestazioni proprie solo dei tempi recenti.
Insomma, la specie combatte con(tro) se stessa sin dai tempi del Tardo Paleolitico, ciò che cambiano sono i mezzi e le ragioni.
Mi viene alla mente la favoletta che mi raccontavano ai tempi delle elementari (e che, a quanto pare, non sembra essere passata di moda) in merito al valore della storia: ricordare per non commettere gli stessi errori.
Niente di più falso, mi viene da pensare. L'ambizione è ottima, davvero, ma nel concreto questa cosa non riesco proprio a vederla.
"Aldous Huxley":
Il fatto che gli uomini non imparino molto dalla storia è la lezione più importante che la storia ci insegna.
Per quanto riguarda le altre questioni, che dire... Le trovo il prezzo da pagare per i benefici della società dei consumi in cui, volenti o meno, ci troviamo a vivere. Non ci sono pasti gratis, diceva un tale. Si potrebbe disquisire ad libitum sui pro e contro delle varie forme economico/statuali ma non arriveremo mai a trovare quella perfetta, ci sarà sempre un prezzo da pagare per qualcosa in cambio.
Per Talete lo Stato migliore era quello che non ha né troppi poveri né troppi ricchi. Una eguaglianza economica è una buona ambizione ma richiede un equilibrio sociale troppo precario per la natura umana. Richiede che la macchina pubblica funzioni bene, anzi, ottimamente, cosa che chiaramente non è.
Di fronte allo sperperio inarrestabile di risorse per cattiva gestione, interesse personale e malaffare preferisco ad occhi chiusi il virtuosismo del privato (ove questo rispetti etica e leggi, ovviamente).
Del resto, come dicevo, anche senza non volerlo, contribuiamo alle disparità economiche e sociali con scelte e comportamenti quotidiani.
Il PC da cui ti scrivo, il Mac da cui stai leggendo hanno contibuito ad aumentare la disparità. Potremmo averli lo stesso in un'ottica win-win? Io la vedo difficile...
Questo sistema malato conduce però a conseguenze positive di un certo peso. Si potrebbe fare l'esempio di altri settori ma voglio rimanere a quello del Tech da te citato. Telefonini, web, social network hanno contribuito all'enorme diffusione commerciale dei più disparati devices il cui (principale) utilizzo è di un valore discutibile (ma questa è una visione soggettiva e ci possiamo ricondurre senza fatica al tema iniziale del vivi e lascia vivere), ma cosa ha causato e permesso tutto ciò? La ricerca, l'evoluzione tecnologica. Una domanda elevata nel settore ha portato ad un sviluppo hardware e software che probabilmente in assenza di essa avremmo avuto in tempi molto più lunghi. E di questi progressi ne beneficiano altri settori, altre situazioni con magari un fine più nobile.
I contributi alla ricerca scientifica da parte privata sono in quantità non trascurabile, cerco di tenerlo sempre a mente. Si fa ricerca dove si possono ottenere grandi profitti; non a caso i due terzi dei contributi arrivano dal settore industriale. E questa cosa pone le fondamenta su una società impari.
Vogliamo fare un altro esempio? Come no... Ice Bucket Challenge. Criticata all'inverosimile, ma per le ragioni sbagliate. È incerdibile come decine di fenomeni virali fine a se stessi passino sotto gli occhi dei più come la normalità dei tempi, mentre per l'IBC, con un fine lodevole (e raggiunto), sia stata fatta una sterile critica sulla natura narcisistica del fenomeno e della società.
Cose che già sapevamo, ma sottolineate nella situazione meno indicata.
Ultimo punto: il mondo di coloro che fanno del bene all'umanità non è tanto visibile. Questa è certamente la parte più triste. Ma anche questa è un po' conseguenza di quello che ho scritto sopra... Ad ognuno i propri idoli.
E riallacciandomi al fotoquiz del thread mi viene da pensare che magari qualche colpa ce l'hanno anche scuola e università: se non sbaglio ai tempi del vecchio ordinamento (e primi anni del nuovo) si dava spazio a qualche corso di storia della scienza e si aveva la possibilità di approfondire la sua evoluzione e i suoi protagonisti; ora non ci sono più e purtroppo si fanno solo sporadici cenni nei corsi delle scienze di base, chiaramente fondati sugli studi e i risultati di queste menti del passato più o meno recente.
—Inizio delirio—
Personale aneddoto: mi capita spesso (pensieri deliranti dovuti probabilmente all'insonnia cronica) di domandarmi cosa potrebbero pensare i suddetti grandi del passato se potessero vivere per un giorno del nostro presente... Cosa penserebbe un Newton, un Leonardo, un Galileo (o un qualsiasi scienziato pre rivoluzione industriale) di quello che è il mondo oggi (conseguenza anche di loro contributi) e di come si sono evolute la scienza e la tecnica? Discorso applicabile ovviamente anche a scienziati/inventori più recenti: che direbbe Stephenson di fronte a un maglev? O per rimanere in tema infomatico, cosa penserebbero i padri dell'informatica (o precursori di concetti cardine) come Boole, Babbage, Lovelace o, tra i miei preferiti, Turing e von Neumann di fronte a un calcolatore moderno, a internet (nato in ambito militare, sviluppato poi in quello scientifico per arrivare infine dove sappiamo...) e agli utilizzi che si fanno di tecnologie dovute anche a loro?
—Fine del delirio—
Ok, penso possa bastare...
Ringrazio chiunque abbia letto tutto il papiro e sarò lieto di leggere eventuali risposte/osservazioni/opininoni per un confronto sui temi affrontati. Dopotutto è questo lo scopo, nevvero?
Segnalo a margine di aver trovato un match anche per il figuro al centro della terza colonna: non è Leopardi né Volta (come mi era sembrato a un primo sguardo), bensì il signor Thomas Young, noto più che altro per il suo modulo di elasticità.
Ah, perfetto , dott.ing! È Millikan, sicuramente!
La ragazza….be', vive e si diverte come vuole. Io dico : vivi e lascia vivere.
Oggi parlare di ideali e esempi di vita per i giovani è sempre più difficile. Hanno davanti agli occhi un mondo di persone che fa il proprio comodo, quando non di peggio: reati, violenze, distruzione dell'ambiente in cui viviamo, enorme ricchezza nelle mani di pochi, e povertà progressiva per molti….
Perché purtroppo il mondo più visibile oggi è questo : telefonini smart, web, social network che non so che cosa abbiano di socialmente utile; il mondo di coloro che fanno del bene all'umanità non è tanto visibile.
Ciao.
La ragazza….be', vive e si diverte come vuole. Io dico : vivi e lascia vivere.
Oggi parlare di ideali e esempi di vita per i giovani è sempre più difficile. Hanno davanti agli occhi un mondo di persone che fa il proprio comodo, quando non di peggio: reati, violenze, distruzione dell'ambiente in cui viviamo, enorme ricchezza nelle mani di pochi, e povertà progressiva per molti….
Perché purtroppo il mondo più visibile oggi è questo : telefonini smart, web, social network che non so che cosa abbiano di socialmente utile; il mondo di coloro che fanno del bene all'umanità non è tanto visibile.
Ciao.
Quello sotto Poincaré dovrebbe essere Millikan.
La damigella in questione è una tale Snooki, da me scoperta in un paio di video dei vlogbrothers...
La damigella in questione è una tale Snooki, da me scoperta in un paio di video dei vlogbrothers...
Quello sotto Poincarè somiglia a A. Eddington, ma senza occhiali…non ne sono sicuro, forse no :
http://it.wikipedia.org/wiki/Arthur_Eddington
oppure potrei dire che somigli pure a W. Von Braun, ma anche qui ho dei dubbi :
http://it.wikipedia.org/wiki/Wernher_von_Braun
che ne dite ? Ho sbagliato entrambi ?
Però mi state tenendo sulle spine riguardo alla damigella, e non è giusto !
http://it.wikipedia.org/wiki/Arthur_Eddington
oppure potrei dire che somigli pure a W. Von Braun, ma anche qui ho dei dubbi :
http://it.wikipedia.org/wiki/Wernher_von_Braun
che ne dite ? Ho sbagliato entrambi ?
Però mi state tenendo sulle spine riguardo alla damigella, e non è giusto !



Mi preme prima di tutto sottolineare che riconosco molti dei personaggi sulla sinistra .
Ho avuto l'occasione di conoscere anche la signorina sulla destra , in un programma stile Grande Fratello ,
il che è tutto dire , ma riesce addirittura ad esserne peggiore .
Il programma riguarda un gruppetto di giovincelli che condividono una casa ,
non so di preciso con quale scopo , conducendo uno stile di vita a metà tra l'accoppiamento casuale e il bere come
spugne, suppongo ci sia anche una correlazione tra le due cose
.
Purtroppo questo è lo stile di vita che sta dilagando tra le generazioni più giovani , alla quale appartengo .
Non che io non sia mai rientrato a casa in condizioni da codice penale , ma questo non riguarda , a differenza dei
personaggi di quel programma , la mia quotidianità.
Il concetto che voglio esprimere , senza sentirmi un pessimista , è che la percentuale delle persone che prendono
esempio, parlando proprio di stile di vita e di obiettivi da raggiungere, dalla "signorina" a destra è molto alta.
La cosa mi rende molto triste
Ho avuto l'occasione di conoscere anche la signorina sulla destra , in un programma stile Grande Fratello ,
il che è tutto dire , ma riesce addirittura ad esserne peggiore .
Il programma riguarda un gruppetto di giovincelli che condividono una casa ,
non so di preciso con quale scopo , conducendo uno stile di vita a metà tra l'accoppiamento casuale e il bere come
spugne, suppongo ci sia anche una correlazione tra le due cose

Purtroppo questo è lo stile di vita che sta dilagando tra le generazioni più giovani , alla quale appartengo .
Non che io non sia mai rientrato a casa in condizioni da codice penale , ma questo non riguarda , a differenza dei
personaggi di quel programma , la mia quotidianità.
Il concetto che voglio esprimere , senza sentirmi un pessimista , è che la percentuale delle persone che prendono
esempio, parlando proprio di stile di vita e di obiettivi da raggiungere, dalla "signorina" a destra è molto alta.
La cosa mi rende molto triste

Completiamo il riconoscimento, dai. Quello sopra Bach mi sembra Leopardi :
http://it.wikipedia.org/wiki/Giacomo_Leopardi
Ma anch'io non conosco ahimè la segnorita a destra...
http://it.wikipedia.org/wiki/Giacomo_Leopardi
Ma anch'io non conosco ahimè la segnorita a destra...
Buon per te, davvero. Io ho avuto occasione di vederla, cambiando canale, in azione in una cantina in Toscana dove un'enologa parlava della storia della coltivazione della vite in quel territorio fin dai tempi degli Etruschi con una tale competenza storica che stava facendo venire voglia di quel vino anche a me che sono astemio, mentre la signorina in questione sbuffava disinteressata mormorando gimme that f**king wine.
Io ho difficoltà anche con il personaggio a destra...
Mi hai fatto venire in mente questa:

La mia non vuole minimamente essere snobberia culturale perché purtroppo nella parte sinistra riconosco solo Poincaré -per verificare la cui identità ho dovuto pure controllare sulla Wikipedia perché di lui ricordavo con maggiore certezza un aspetto più maturo e occhialuto-, Gauss, Hilbert, Tesla, Pasteur, Bach e il dipinto di Archimede, mentre ho avuto la disavventura di incappare nella signorina di destra cambiando canale alla televisione, però riconosco nel messaggio la tragicità di una civiltà in cui vengono riconosciuti come very important people individui che alla società non hanno lasciato alcun contributo positivo, mentre l'ignoranza dilaga.

La mia non vuole minimamente essere snobberia culturale perché purtroppo nella parte sinistra riconosco solo Poincaré -per verificare la cui identità ho dovuto pure controllare sulla Wikipedia perché di lui ricordavo con maggiore certezza un aspetto più maturo e occhialuto-, Gauss, Hilbert, Tesla, Pasteur, Bach e il dipinto di Archimede, mentre ho avuto la disavventura di incappare nella signorina di destra cambiando canale alla televisione, però riconosco nel messaggio la tragicità di una civiltà in cui vengono riconosciuti come very important people individui che alla società non hanno lasciato alcun contributo positivo, mentre l'ignoranza dilaga.
E va bene, un indizio.
Era cugino del gentiluomo che qui vedete intento a sfanculare il postmodernismo:
Era cugino del gentiluomo che qui vedete intento a sfanculare il postmodernismo:
