Sono sia eccitato che spaventato dall'IA
Presto inizieranno ad uscire dispositivi elettronici con IA integrata, Apple sta creando un sistema che affida le ricerche più "fuori schema" a chatGPT mentre le ricerche più semplici o private all'IA integrata nel sistema. Sento che questa cosa mi prende non poco, mi piacerebbe avere un PC con software abbastanza "intelligenti" da permettermi di aiutarmi nello studio quasi fosse un insegnante personale o come un amico con cui posso essere aiutato, questo anche nelle mie ricerche web. D'altro canto mi fa paura fidarmi di questi software perchè al momento mi rendo conto generano un sacco di errori nelle questioni tecniche e non so perchè un errore umano lo accetto, un errore di una macchina per me è troppo, inoltre ad esempio chatGPT genera risposte filtrando risultati sul web quindi se li volessi chiedere che so: "consigliami dei libri interessanti su questo argomento" non è come chiederlo a qualcuno che ha realmente letto quei libri, non so se mi spiego.
Voi che ne pensate?
Voi che ne pensate?
Risposte
Insomma, secondo voi come andrà a finire tra una decina di anni secondo voi? Secondo me sarà il prossimo boom tecnologico/informativo così come è stato per i cellulari e la tecnologia digitale
Quello che trovo interessante giochicchiando è che riesce a "interpretare le immagini", ad esempio gli ho fatto classificare delle piante dai fiori e ti fa la spiegazione di cosa guarda e perché secondo lui è quella pianta.
Certe volte però (non poche) prende delle belle cantonate.
Oppure facendo una foto di una stanza te la descrive dicendo che oggetti vede e ipotizzando che stanza sia ad esempio ha azzeccat "palestra").
Comunque è sintomo di "intelligenza" saper decifrare una immagine ex novo. Potenziale ne ha.
Direi che quello che mi stupisce di più è questa varietà di compiti "simil umano", è interessante, vuol dire che la teoria (spoiler) di cui parlavo sopra schematizza benino un apprendimento, ed è un buon inizio di sviluppo.
Certe volte però (non poche) prende delle belle cantonate.
Oppure facendo una foto di una stanza te la descrive dicendo che oggetti vede e ipotizzando che stanza sia ad esempio ha azzeccat "palestra").
Comunque è sintomo di "intelligenza" saper decifrare una immagine ex novo. Potenziale ne ha.

Direi che quello che mi stupisce di più è questa varietà di compiti "simil umano", è interessante, vuol dire che la teoria (spoiler) di cui parlavo sopra schematizza benino un apprendimento, ed è un buon inizio di sviluppo.
ho appena chiesto a chat GPT come finisce un fumetto giapponese che mi piace ed ha azzeccato la risposta, gli ho fatto domande più precise e mi ha risposto correttamente. cioè su un fumetto giapponese le cui tavole escono di rado e solo online al momento per problemi con gli editori e di salute dell'artista
@C0SIM0: no, aspetta. Quella è la versione 4 e superiori, la 3.5 è chiusa all'ultimo aggiornamento/training e non ha accesso al web. Io parlo di quella apposta, perché la 4 avendo accesso ovviamente può "cercare sul momento".
Non so dire.
La mia idea, perciò dicevo che forse si può capire qualcosa facendogli domande di letteratura, è che se tu gli chiedi chi è Eugenio Montale o anche uno molto più sconosciuto, sa tutti in cacchi, perché negli USA le cattedre di letteratura italiana ci stanno, ma caso mai ti trancia via tutta un parte di letteratura critica e di saggistica che non è tradotta, e caso mai molto più importante di quella tradotta, le cose specialistiche mica si traducono granché, quindi ti dà una visione distorta.
In questo senso dicevo che è asino al di fuori dell'inglese.
Ovviamente, non è che si può pretendere che sia addestrato in tutte le lingue, ma è una distorsione che va tenuta presente, se no diventiamo pure noi asini.
Oltertutto non riesco ad avere un'idea di quandto cenda in dettaglio sugli argommenti, da qualche risposta che ho visto, ad esempio in economia, dà risposte (interrogato però con domande non molto specifiche) piuttosto generiche, a livello de 'la qualunque'.
Non so quanto e come risponda a domade più specialistiche (tranne qualche volta inventando di sana pianta citazioni).
La mia idea, perciò dicevo che forse si può capire qualcosa facendogli domande di letteratura, è che se tu gli chiedi chi è Eugenio Montale o anche uno molto più sconosciuto, sa tutti in cacchi, perché negli USA le cattedre di letteratura italiana ci stanno, ma caso mai ti trancia via tutta un parte di letteratura critica e di saggistica che non è tradotta, e caso mai molto più importante di quella tradotta, le cose specialistiche mica si traducono granché, quindi ti dà una visione distorta.
In questo senso dicevo che è asino al di fuori dell'inglese.
Ovviamente, non è che si può pretendere che sia addestrato in tutte le lingue, ma è una distorsione che va tenuta presente, se no diventiamo pure noi asini.
Oltertutto non riesco ad avere un'idea di quandto cenda in dettaglio sugli argommenti, da qualche risposta che ho visto, ad esempio in economia, dà risposte (interrogato però con domande non molto specifiche) piuttosto generiche, a livello de 'la qualunque'.
Non so quanto e come risponda a domade più specialistiche (tranne qualche volta inventando di sana pianta citazioni).
Io so che fa ricerche web, anche se la ricerca parte dall'inghilterra o dagli stati uniti per fare un esempio, alcuni siti web italiani vengono visti, soprattutto se la ricerca la fai su qualcosa di italiano, come avere una VPN e collegarsi da Londra immagino.
Poi il linguaggio italiano ad esempio lo comprende, quindi è solo una questione di dove va a pescare le notizie
Poi il linguaggio italiano ad esempio lo comprende, quindi è solo una questione di dove va a pescare le notizie
Sì, bisognerebbe fare più prove, però il fatto che abbia nella sua conoscenza un marchio di una catena solo italiana mi fa sorgere il sospetto che qualcosa in italiano glielo abbiano fatto filtrare.
Diciamo che in ogni caso OpenAI non credo abbia mai detto come ha addestrato, quindi sono sempre fonti di seconda mano, la via migliore è il test autonomo
Diciamo che in ogni caso OpenAI non credo abbia mai detto come ha addestrato, quindi sono sempre fonti di seconda mano, la via migliore è il test autonomo

Veramente non ti so dire, ho letto che volevano fare un programma AI addestrato su materiale italiano, pensavo che l'addestramento fosse solo in inglese, così avevo letto.
Per capirlo forse bisognerebbe fargli un po' di domande su cose prettamente italiane, caso mai di letteratura, di cui avrà letto di sicuro in inglese, ma credo che su argomenti più di nicchia si possa capire se legge anche in italiano, confrontando con il materiale in italiano, boh.
Resto dell'idea che su cose al di fuori della cultura anglosassone e in inglese è ciuccio, ma non so.
Per capirlo forse bisognerebbe fargli un po' di domande su cose prettamente italiane, caso mai di letteratura, di cui avrà letto di sicuro in inglese, ma credo che su argomenti più di nicchia si possa capire se legge anche in italiano, confrontando con il materiale in italiano, boh.
Resto dell'idea che su cose al di fuori della cultura anglosassone e in inglese è ciuccio, ma non so.
@gabriella127: sai che pensavo anche io fossero addestrati solo su materiale ingelse, tuttavia ho fatto una domanda inerente un marchio proprietario di un supermercato puramente italiano e mi ha risposto dicendo cosa era... e dubito quel dato provenga da un sito o un documento inglese perché c'è solo da noi.
tra l'altro era sulla versione 3.5 che non ha accesso diretto al web, quindi è una conoscenza che non può aver appreso sul momento, faceva parte del suo database.
Comunque, c'entra poco e mi scuso per l'OT, ma mi aveva incuriosito come potesse funzionare a spanne una AI e...
tra l'altro era sulla versione 3.5 che non ha accesso diretto al web, quindi è una conoscenza che non può aver appreso sul momento, faceva parte del suo database.
Comunque, c'entra poco e mi scuso per l'OT, ma mi aveva incuriosito come potesse funzionare a spanne una AI e...
"gabriella127":
Io non mi farei troppi problemi, tanto ci sei sempre tu a dover valutare e filtrare, non è che bisogna 'fidarsi'.
Non lo ritengo così scontato, quando qualcosa imita un comportamento intelligente viene con il tempo naturale farci affidamento, uno alla fine si deve sempre ricordare che non è un oracolo facendo un passo indietro o per i più tecnici vedendo i vari errori che IA produce.
"gabriella127":
Io trovo invece che ci sia un limite grave, da tenere presente, che sono software addestrati solo su materiale in inglese. E questo è un bias culturale che va ad aggravare quello che è un aspetto negativo del fatto che l'inglese è ormai una koiné, e le altre lingue sembrano in disuso (almeno in certi settori), certe volte sembra che quello che non è stato scritto in inglese o anche fuori della cultura anglosassone non esiste, un impoverimento culturale.
Assolutamente.
Io non mi farei troppi problemi, tanto ci sei sempre tu a dover valutare e filtrare, non è che bisogna 'fidarsi'.
Io trovo invece che ci sia un limite grave, da tenere presente, che sono software addestrati solo su materiale in inglese. E questo è un bias culturale che va ad aggravare quello che è un aspetto negativo del fatto che l'inglese è ormai una koiné, e le altre lingue sembrano in disuso (almeno in certi settori), certe volte sembra che quello che non è stato scritto in inglese o anche fuori della cultura anglosassone non esiste, un impoverimento culturale.
Io trovo invece che ci sia un limite grave, da tenere presente, che sono software addestrati solo su materiale in inglese. E questo è un bias culturale che va ad aggravare quello che è un aspetto negativo del fatto che l'inglese è ormai una koiné, e le altre lingue sembrano in disuso (almeno in certi settori), certe volte sembra che quello che non è stato scritto in inglese o anche fuori della cultura anglosassone non esiste, un impoverimento culturale.