Scuola superiore italiana

Sk_Anonymous
La mia idea era di una riforma della scuola superiore in questo senso.

Esisterà un liceo e uno soltanto (abolizione della divisione in classico, scientifico, pedagogico, linguistico, musicale, filosofico, sportivo, sanculottiano, costruttori di frigoriferi, mangiatori di merendine ipocaloriche, ecc..). La durata resta di 5 anni.

Al primo o al terzo anno (da decidere) vi sono materie obbligatorie: italiano, matematica, storia, geografia
A queste si aggiungono 5 (numero esemplificativo) materie che lo studente sceglie liberamente da una lista. Esempi di elementi appartenenti alla lista: filosofia, latino, greco, giurisprudenza, diritto costituzionale, economia, finanza, disegno artistico in 2D, disegno artistico 3D, ecc...

Siccome ho parenti che insegnano latino nelle scuole, le loro obiezioni si rifanno al fatto che i ragazzi non sceglierebbero latino, e nonostante mi sforzi di capire quale sia il problema, mi pare che in ultima istanza il problema sia la perdita del posto di lavoro di chi lo insegna. Questo tipo di obiezioni andrebbe ad intaccare solo l'aspetto implementativo (trovare il posto di lavoro per chi lo perde, perchè in Italia lo Stato ti deve trovare il lavoro), e per ora non ce ne occupiamo.

L'altra obiezione era rivolta alle strutture. E' vero per alcune di esse ci vogliono strutture specifiche. Se decidiamo di inserire "fagotto" bisogna comprare i fagotti. Ma per molte non è necessario: giurisprudenza, economia. Anche arte 2D e 3D gli studenti potrebbero portarsi un portatile da casa e usare software gratuiti (e.g. Blender)

Poi ci sono state obiezioni che io definisco "senza senso", del tipo "ah si, tu dici che economia è importante per tutti". Non so dal mio discorso dove esca fuori questo concetto. Io vogliono dare libertà di scelta. Se uno non la vuole studiare, non la studia. (in pratica ho giustificato il motivo per cui IO la studierei: perchè poi saprei tradurre una versione di Cicerone alla lettera, e poi entro in banca e firmo tutto quello che mi danno. Poi ognuno fa quello che vuole)

L'altra obiezione riguarda il sistema delle passerelle. In pratica tu ti iscrivi al liceo scientifico, se non ti piace cambi e vai al classico.
Questa non è altro che una soluzione "debole" rispetto alla mia: cioè si creano x licei (es. x=10) e in ognuno di essi si fissano le materie. Ma questo limita le mie scelte. Per es. io economia e greco non lo potrei studiare.

Altra obiezione è sulla famigerata "forma mentis": che se uno studia materie umanistiche non può studiare le altre e viceversa. A me sembra una grossa fesseria. Ho esempi di persone che hanno fatto il liceo classico e ora insegnano elettronica all'università, dopo la laurea in fisica. Anche consiglieri di banca d'italia che sono ingegneri con il dottorato in economia. E l'elenco si allunga. Al limite si potrebbe dimostrare che statisticamente vi è la correlazione, in tal caso aspetto con ansia il link al relativo paper.

Cosa ne pensate?

Risposte
Sk_Anonymous
"Vulplasir":

alcuni professori si ritroverebbero con classi affollatissime e alcuni con classi da 2 persone o con nessuna persona, e quindi questo professore con nessuno al suo corso che fa?


Ma la scuola serve a formare i ragazzi, non a dare lavoro ai professori.

Prima i ragazzi scelgono i corsi (all'interno della lista, quindi "girarsi i pollici" non lo pososno scegliere), successivamente si assumono i professori per i corsi che sono richiesti.
Se il numero di richiedenti un corso è <10 (per esempio), il corso non si attiva. I ragazzi che l'hanno scelto vengono invitati a scegliere un altro corso che verrà attivato.
Per i corsi con troppi ragazzi si assume più di un professore.

"Vulplasir":
Mi pare anche tanto un tentativo di "americanizzare" la scuola pubblica italiana, mancano soltanto gli armadietti e le squadre di basket con tanto di cheerleader...


Il fatto che manchino le squadre sportive a livello "professionale" per me è una gravissima carenza del sistema scolastico italiano.
Lo sport, in particolare di squadra:
1. Insegna tantissimo: spirito di squadra, strategia di squadra, rapporti interpersonali, organizzazione, duro lavoro. Tutte cose utilissime al ivello lavorativo (infatti vengono chieste quando si cerca lavoro)
2. Mantiene il giusto equilibrio tra mente e corpo (mens sana in corpore sana)

Purtroppo i nostri ragazzi non hanno questa opportunità didattica nella scuola pubblica e devono rivolgersi a strutture private, sborsando (facendo sborsare alla famiglia) tanti soldi per corsi sportivi (di basket, calcio, ecc..)

Inoltre non vedo qual'è il problema di guardare a chi sta avanti a noi nelle classifiche. Guardare all'Angola avrebbe poco senso per migliorare. Preferirei che il dialogo si concentrasse sul merito piuttosto che "questa idea viene dal paese X e quindi non va bene. Se invece venisse dal paese Y allora perfetto!". E' come se mi dicessi che una dimostrazione di un teorema non è valida perchè il professore che l'ha fatta è americano. Se invece il professore era francese allora sarebbe stata valida. Capisci che questa cosa non si è mai sentita

donald_zeka
Penso che sia una pessima idea, si direbbe addio alla continuità didattica, alcuni professori si ritroverebbero con classi affollatissime e alcuni con classi da 2 persone o con nessuna persona, e quindi questo professore con nessuno al suo corso che fa? Perché trasformare la scuola in un fac-simile dell'università? Sono due realtà diverse e come tali devono rimanere. Mi pare anche tanto un tentativo di "americanizzare" la scuola pubblica italiana, mancano soltanto gli armadietti e le squadre di basket con tanto di cheerleader...

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