Scuola superiore italiana

Sk_Anonymous
La mia idea era di una riforma della scuola superiore in questo senso.

Esisterà un liceo e uno soltanto (abolizione della divisione in classico, scientifico, pedagogico, linguistico, musicale, filosofico, sportivo, sanculottiano, costruttori di frigoriferi, mangiatori di merendine ipocaloriche, ecc..). La durata resta di 5 anni.

Al primo o al terzo anno (da decidere) vi sono materie obbligatorie: italiano, matematica, storia, geografia
A queste si aggiungono 5 (numero esemplificativo) materie che lo studente sceglie liberamente da una lista. Esempi di elementi appartenenti alla lista: filosofia, latino, greco, giurisprudenza, diritto costituzionale, economia, finanza, disegno artistico in 2D, disegno artistico 3D, ecc...

Siccome ho parenti che insegnano latino nelle scuole, le loro obiezioni si rifanno al fatto che i ragazzi non sceglierebbero latino, e nonostante mi sforzi di capire quale sia il problema, mi pare che in ultima istanza il problema sia la perdita del posto di lavoro di chi lo insegna. Questo tipo di obiezioni andrebbe ad intaccare solo l'aspetto implementativo (trovare il posto di lavoro per chi lo perde, perchè in Italia lo Stato ti deve trovare il lavoro), e per ora non ce ne occupiamo.

L'altra obiezione era rivolta alle strutture. E' vero per alcune di esse ci vogliono strutture specifiche. Se decidiamo di inserire "fagotto" bisogna comprare i fagotti. Ma per molte non è necessario: giurisprudenza, economia. Anche arte 2D e 3D gli studenti potrebbero portarsi un portatile da casa e usare software gratuiti (e.g. Blender)

Poi ci sono state obiezioni che io definisco "senza senso", del tipo "ah si, tu dici che economia è importante per tutti". Non so dal mio discorso dove esca fuori questo concetto. Io vogliono dare libertà di scelta. Se uno non la vuole studiare, non la studia. (in pratica ho giustificato il motivo per cui IO la studierei: perchè poi saprei tradurre una versione di Cicerone alla lettera, e poi entro in banca e firmo tutto quello che mi danno. Poi ognuno fa quello che vuole)

L'altra obiezione riguarda il sistema delle passerelle. In pratica tu ti iscrivi al liceo scientifico, se non ti piace cambi e vai al classico.
Questa non è altro che una soluzione "debole" rispetto alla mia: cioè si creano x licei (es. x=10) e in ognuno di essi si fissano le materie. Ma questo limita le mie scelte. Per es. io economia e greco non lo potrei studiare.

Altra obiezione è sulla famigerata "forma mentis": che se uno studia materie umanistiche non può studiare le altre e viceversa. A me sembra una grossa fesseria. Ho esempi di persone che hanno fatto il liceo classico e ora insegnano elettronica all'università, dopo la laurea in fisica. Anche consiglieri di banca d'italia che sono ingegneri con il dottorato in economia. E l'elenco si allunga. Al limite si potrebbe dimostrare che statisticamente vi è la correlazione, in tal caso aspetto con ansia il link al relativo paper.

Cosa ne pensate?

Risposte
vict85
Quando si parla di riforma della scuola si parla spesso di tre aspetti che io ritengo secondari: l'esame di maturità, le ore delle varie lezioni e la valutazione dei docenti. Le domande principali, e che non sento mai formulare da nessuno, sono le seguenti: che competenze e conoscenze vogliamo che abbiano gli studenti usciti dalle superiori[nota]Ci si potrebbe anche chiedere che conoscenze sono necessarie, ma la risposta potrebbe essere più variabile o troppo ridotta.[/nota], qual'è il miglior modo per raggiungere questo obiettivo, ed infine come è possibile incentivare gli studenti a mantenere la concentrazione sullo studio. Inoltre sarebbe necessario ragionare sulle competenze che è bene studiare a scuola e cosa sia più opportuno fare altrove. Insomma il tempo a scuola è limitato.
Ridurci al concetto di materie, con il loro bagaglio storico penso che sia un limite ad una vera riforma della scuola perchè finirebbe per produrre una scuola che è essenzialmente la stessa.
Dopo aver chiarito questi aspetti, trovo sensato identificare le nuove materie, i metodi di valutazione ed insegnamento, e altre questioni organizzative.

Riguardo alla discussione su diritto ed economia alle superiori sento di fare due commenti:
[list=1][*:20zk9a2c] Diritto ed economia non sono educazione civica e non vanno insegnate a bambini delle elementari;[/*:m:20zk9a2c]
[*:20zk9a2c] Io ho studiato diritto ed economia alle superiori, due ore alla settimana per due anni. Sostanzialmente il programma comprendeva tantissime cose, ma l'approfondimento era inesistente.[/*:m:20zk9a2c]
[*:20zk9a2c] Ci sono alcune cose di diritto ed economia che penso che ogni persona dovrebbe sapere:
    [*:20zk9a2c] L'ordinamento italiano ed europeo, e le fonti del diritto;[/*:m:20zk9a2c]
    [*:20zk9a2c] I diritti fondamentali presenti nella costituzione, nella dichiarazione universale dei diritti umani e nella carta dei diritti fondamentali dell'Unione europea;[/*:m:20zk9a2c]
    [*:20zk9a2c] qualche nozione fondamentale dei contratti:[/*:m:20zk9a2c]
    [*:20zk9a2c] qualche nozione sul funzionamento dei mercati finanziari. [/*:m:20zk9a2c][/list:u:20zk9a2c][/*:m:20zk9a2c][/list:o:20zk9a2c]
    Detto questo trovo sia meglio fare poche cose ma con un approfondimento accettabile (è impossibile farlo completo) che farne tanti senza approfondire nulla.

Intermat
Capisco il fatto che si vorrebbe poter garantire che i docenti di una scuola siano tutti bravi e adatti al mestiere, purtroppo però difficilmente sarà possibile che ciò avvenga. La scuola, esattamente come ogni altro luogo di lavoro, ha al suo interno persone eccelse, persone capaci, persone mediocri e autentici incapaci. Purtroppo però, a meno di violazioni della legge (tipo assenze ingiustificate, ritardi, comportamenti particolarmente gravi), non sarà mai possibile "cacciare" gli incapaci. La prestazione di un docente è difficilmente valutabile (anzi, dal mio punto di vista è assolutamente impossibile) quindi, come prevede anche ogni teoria economico-aziendale, non è un mestiere adatto, ad esempio, alla erogazione di incentivi (come si vuole fare con la "Buona Scuola"). Il fornire incentivi che mirano a premiare i docenti più bravi può portare ad un peggioramento della prestazione dei docenti stessi, basti pensare che se un docente fosse premiato in base alla media dei voti dei suoi alunni si avrebbero improvvisamente tantissimi geni e una qualità dello studio decisamente più bassa. Inoltre anche prevedere un test che valuti gli studenti (per poi valutare indirettamente i docenti) potrebbe essere controproducente, infatti si potrebbe rischiare di avere degli studenti fenomenali nei test a crocette (quindi magari a livello nozionistico molto bravi) ma delle pessime persone a livello educativo. La scuola, oltre le mere nozioni, dovrebbe fornire una educazione che la famiglia non sempre sa/può dare (tra l'altro in questo entra proprio la questione della educazione civica!). Un docente molto bravo nel trasmettere la passione per lo studio, molto attento al fornire commenti critici, propenso a trattare argomenti di attualità (magari connessi agli argomenti studiati), potrebbe ritrovarsi con una classe molto peggiore (a livello di test) di un collega che entra in classe, apre il libro, legge i contenuti, interroga e se ne va. Il problema è che il secondo, a mio modesto parere, sta fallendo nel suo ruolo di insegnante.

PS: Ovvio che magari nelle materie scientifiche il discorso è leggermente più semplice perché il risultato, spesso, può essere valutato più oggettivamente.

matteofiorillo117
Sperando di non irrompere in malo modo nella vostra discussione sul possibile rafforzamento dell'insegnamento dell'educazione civica nei licei, che reputo necessario, vorrei presentare un altro problema del sistema scolastico, a mio modesto parere assai più discusso e decisivo per una "buona scuola" (avrei voluto usare un altro termine ma oramai questo mi è entrato in testa :-D ) : la valutazione e il controllo degli insegnanti; per me la chiave per un buon sistema è tutta lì:

-trovare un modo per C-A-C-C-I-A-R-E dalla scuola gli idioti e i casi umani che non fanno altro che rovinare l'istruzione di alunni di intere classi

-aumentare i fondi a disposizione del restante corpo docente e dare loro più libertà di insegnamento (programmi obbligatori più corti e più libertà per i docenti)

tutto sta nel cercare un modo per cacciare gli "inadatti" senza nuocere al resto dei docenti

P.S: avverto che sono ancora uno scolaro e che magari queste mie idee potrebbero sembrarvi un po' sempliciotte ed io un filino presuntuoso, ma vi assicuro per esperienza personale che avere casi umani (ufficiosamente riconosciuti come tali sia dagli alunni sia da gran parte del restante corpo docenti) come insegnanti a materie chiave del tuo indirizzo di studi, che magari ti piacciono anche molto, è una cosa veramente ma veramente deprimente e deleteria :cry:

Intermat
"Diplomacy":
Comunque va beh, per non creare attriti, abbiamo appurato che intendevo Ed. Civica e non Diritto :-D

Non c'è nessun attrito... :smt023

"Diplomacy":
Intermat, io ho semplicemente detto che in tutte le materie alle superiori bene o male si fa una piccola parte di quel campo, come è ovvio che sia.
Poi capisco anche io che al liceo scientifico a matematica si fa più roba di quella che si potrebbe fare di diritto, ma quello è ovvio, ogni indirizzo approfondisce qualche materia di più e qualcun'altra di meno, altrimenti ci sarebbe un indirizzo unico..
Però se anche lo scientifico ti da ottime basi per analisi, è comunque una piccola parte dell'analisi nota.
Così come io di economia ho fatto una piccola parte dell'economia nota, e via dicendo per storia e bla bla bla.


Si ma come vedi quelle sono materie "caratterizzanti" la scuola. E giustamente, pur facendo una minima parte della materia, danno una buona base per gli studi universitari (anche se io credo che l'unica scuola superiore che dia veramente una buona base, nozionistica, per le facoltà scientifiche sia lo scientifico). La materia "diritto" non sarebbe caratterizzante, ma di cultura generale, quindi risulterebbe sostanzialmente inutile. Non so come venga trattato diritto alle superiori ma all'università, già in un corso di ingegneria, si riduce alla conoscenza degli articoli del codice (ovviamente non a memoria, ad ing.) e al saper analizzare determinate situazioni. Questo non porta nessun arricchimento circa la cultura generale, solo per questo ci tenevo a sottolineare la decisa differenza (di approccio alla materia) tra diritto e educazione civica. In quest'ultima si dovrebbero analizzare alcuni articoli (selezionati) dei codici e della costituzione ma si dovrebbero pure affrontare altre fonti meno giuridiche (ad es. saggi e romanzi).

"Diplomacy":

[quote="Intermat"]La prima parte sta in piedi perché una materia come diritto in un liceo classico/scientifico potrebbe avere al max 2h a settimana.


Beh, ma questo topic è sulla scuola secondaria, non sul liceo scientifico/classico. Classico e scientifico hanno il 30% degli studenti totali circa, i soli istituti tecnici coprono la stessa quantità di studenti.
[/quote]
Si ma il mio discorso vale quasi per ogni istituto, tranne forse ragioneria (dove qualcosa di diritto devono farlo per forza!). In quasi tutti gli indirizzi sarebbe una materia "non caratterizzante" quindi non potrebbe avere più di 2h a settimana. Con tali ore non si riuscirebbe a fare niente di buono! Soprattutto perché con "diritto" si dice tutto e niente. Quale diritto insegneresti per dare quella cultura generale di come funziona uno stato etc? Per questo dico che non porterebbe a nulla se non ad un piccolo (e tendenzialmente mnemonico) studio di una piccola parte del codice (immagino civile). Questo accadrebbe in qualsiasi scuola. Magari negli istituti tecnici si potrebbe studiare (e forse si fa già, non so) del diritto collegato con la sicurezza sul lavoro, le norme ISO, lo OHSAS. Però sono cose diverse dal discorso originario.

Diplomacy1
Intermat, io ho semplicemente detto che in tutte le materie alle superiori bene o male si fa una piccola parte di quel campo, come è ovvio che sia.
Poi capisco anche io che al liceo scientifico a matematica si fa più roba di quella che si potrebbe fare di diritto, ma quello è ovvio, ogni indirizzo approfondisce qualche materia di più e qualcun'altra di meno, altrimenti ci sarebbe un indirizzo unico..
Però se anche lo scientifico ti da ottime basi per analisi, è comunque una piccola parte dell'analisi nota.
Così come io di economia ho fatto una piccola parte dell'economia nota, e via dicendo per storia e bla bla bla.

"Intermat":
La prima parte sta in piedi perché una materia come diritto in un liceo classico/scientifico potrebbe avere al max 2h a settimana.


Beh, ma questo topic è sulla scuola secondaria, non sul liceo scientifico/classico. Classico e scientifico hanno il 30% degli studenti totali circa, i soli istituti tecnici coprono la stessa quantità di studenti.
Comunque va beh, per non creare attriti, abbiamo appurato che intendevo Ed. Civica e non Diritto :-D

Intermat
"Diplomacy":
[quote="Intermat"]Io ho fatto una piccolissima parte di Diritto Commerciale e ci ho messo un semestre, all'università. Cosa pensate si possa fare in una scuola superiore?


Questa è un'argomentazione che non sta in piedi. Allora stesso discorso vale per tutte le altre materie.

Cosa si fa di matematica alle scuole superiori? Una piccolissima parte.
Cosa si fa di storia alle scuole superiori? Una piccolissima parte.
Cosa si fa di economia alle scuole superiori? Una piccolissima parte.
Cosa si fa di fisica alle scuole superiori? Una piccolissima parte.

"Intermat":

Inoltre per dare una risposta a quello che dice Diplomacy non serve un corso di Diritto (quale, tra l'altro?) ma semplicemente basterebbe fare Educazione Civica (la quale è prevista, ma mai fatta, dalle elementari a tutte le medie).


Si scusate intendevo educazione civica. Ero di fretta e ho scritto un poco soprappensiero, ripensando alle superiori quando lo chiamavamo Diritto ma sostanzialmente era Educazione Civica. Comunque avete capito cosa intendevo :smt023[/quote]

La prima parte sta in piedi perché una materia come diritto in un liceo classico/scientifico potrebbe avere al max 2h a settimana. All'Università io ne facevo 4 e ho fatto una minima parte del diritto commerciale (una piccolissima parte del codice civile) studiando un libro da 300 pag. In confronto a matematica ho fatto tutta la parte di analisi fino allo studio di funzione. I limiti dell'Università erano più difficili ma Taylor lo avevo già visto e lo studio di funzione del 5° liceo scientifico era più complicato di quello che mettevano i docenti di analisi I. Insomma lo scientifico da ottime basi per analisi mentre le 2h di diritto non sarebbero paragonabili. Parlando invece di ed. Civica sono d'accordo. Ma semplicemente perché li si vedono pochi articoli e molto più l'aspetto "pratico" tipo la struttura dello stato, i diversi ruoli di magistratura, parlamento e governo. Insomma una cosa più pratica e discorsiva e non tanto l'apprendimento dei singoli vari articoli (scopo di qualsiasi corso di diritto).

Diplomacy1
"giuliofis":
[quote="Intermat"]basterebbe fare Educazione Civica (la quale è prevista, ma mai fatta, dalle elementari a tutte le medie).

(evitando quindi doppie cattedre nella stessa classe).[/quote]

Parole sacrosante. Le doppie cattedre sono una cosa indecente. Va a finire che si fa sempre la materia preferita dal docente.
Io in 5 superiore avevo 2 doppie cattedre, italiano con storia e diritto pubblico (ripeto che in sostanza facevamo educazione civica) con scienze delle finanze.
In entrambi i casi:
1 insegnante x 2 materie = insegno solo quella che preferisco.
Si facevano sempre diritto pubblico e italiano. Storia e scienze delle finanze chi ne ha mai sentito parlare :roll:

Diplomacy1
"Intermat":
Io ho fatto una piccolissima parte di Diritto Commerciale e ci ho messo un semestre, all'università. Cosa pensate si possa fare in una scuola superiore?


Questa è un'argomentazione che non sta in piedi. Allora stesso discorso vale per tutte le altre materie.

Cosa si fa di matematica alle scuole superiori? Una piccolissima parte.
Cosa si fa di storia alle scuole superiori? Una piccolissima parte.
Cosa si fa di economia alle scuole superiori? Una piccolissima parte.
Cosa si fa di fisica alle scuole superiori? Una piccolissima parte.

"Intermat":

Inoltre per dare una risposta a quello che dice Diplomacy non serve un corso di Diritto (quale, tra l'altro?) ma semplicemente basterebbe fare Educazione Civica (la quale è prevista, ma mai fatta, dalle elementari a tutte le medie).


Si scusate intendevo educazione civica. Ero di fretta e ho scritto un poco soprappensiero, ripensando alle superiori quando lo chiamavamo Diritto ma sostanzialmente era Educazione Civica. Comunque avete capito cosa intendevo :smt023

Sk_Anonymous
"Intermat":
basterebbe fare Educazione Civica (la quale è prevista, ma mai fatta, dalle elementari a tutte le medie).

Concordo, sarebbe più utile. E per farla basterebbe renderla materia separata con docente apposito (evitando quindi doppie cattedre nella stessa classe).

Intermat
Scusate ma dire diritto non vuol dire nulla. Io ho fatto una piccolissima parte di Diritto Commerciale e ci ho messo un semestre, all'università. Cosa pensate si possa fare in una scuola superiore?
Inoltre per dare una risposta a quello che dice Diplomacy non serve un corso di Diritto (quale, tra l'altro?) ma semplicemente basterebbe fare Educazione Civica (la quale è prevista, ma mai fatta, dalle elementari a tutte le medie).

Diplomacy1
"Vulplasir":


Non ne capisco veramente l'utilità. A un ragazzo che va allo scientifico non gliene può fregare di meno di studiare diritto costituzionale, economia o altra roba, chi va allo scientifico generalmente lo fa perché in futuro pensa di iscriversi a cdl tecnico/scientifici, e lo scientifico dà tutta la preparazione che serve (e anche troppa, per esperienza personale). Questo per fare un esempio, ma qualunque persona che scelga razionalmente un tipo di scuola sa quali opportunità offre quella scuola, cosa ci puoi studiare e cosa no. A un ragazzo dell'artistico non interessa approfondire la matematica, ma approfondirà ciò che riguarda il suo interesse, che è approfondito proprio nel liceo artistico, così come al classico non si può approfondire "disegno artistico in 3D" perché chi ha scelto quella scuola non ne è affatto interessato.



Credo non esista ragazzo di 13/14 anni che scelga razionalmente un tipo di scuola. Anzi, una marea di gente si iscrive all'università "al buio", cioè senza scegliere razionalmente cosa fare. Figuriamoci se uno fa scelte razionali a 13 anni...

Comunque, so che il tuo è solo un esempio però diritto è una materia che va studiata da tutti, non solo da chi fa ragioneria (come me, che ora sono passato ad ingegneria..). Alle superiori non bisogna specializzarsi troppo, bisogna avere una cultura generale medio alta. E diritto è una delle materie più importanti da affrontare.
Posso vincere le olimpiadi della matematica, quelle della fisica, fare versioni di latino perfette, essere un artista nato o avere 10 ad ogni verifica di economia.. Che se non so come funziona il mio stato, il mondo in cui vivo, non sono un buon cittadino.
Ho molti compagni di corso che sono liceali, ovviamente. E ti assicuro che non hanno idea di come funzioni lo stato in cui vivono. MALE, MOLTO MALE.

Personalmente penso che come matematica/italiano/storia siano materie fondamentali, anche diritto dovrebbe esserlo.
Dopotutto uno studente deve si studiare quello che gli interessa, ma se una cosa è fondamentale, deve studiarla e basta. Che sia interessato o meno..

Intermat
"giuliofis":
[quote="Intermat"]Quelle sono ore di insegnamento frontale ma non credo sia solo quello che venga richiesto ad un docente.

No, infatti, ma correggere i compiti e preparare le lezioni può farlo anche mentre è in bagno, non è necessario essere fisicamente a scuola. Infatti il docente è pagato per fare il docente (quindi lezione e incarichi "amministrativi"), non per stare tot ore a scuola. Che poi, come in ogni lavoro da dipendente pubblico, ci sia chi scalda la sedia e ruba il pane, è un altro problema.[/quote]
Il docente è pagato per svolgere il suo compito, fatto da docenza più attività propedeutiche ad essa, ma questo non vuol dire che debba avere il privilegio di passare le ore eccessive alle 18 frontali dove e come vuole (nei limiti del fatto che deve comunque andare alle riunioni etc...). Insomma io credo proprio che non sia giusto e, soprattutto, abbatte la produttività dei docenti stessi. Se questi avessero degli uffici a scuola potrebbero benissimo stare lì come tutti i dipendenti pubblici e fare il loro lavoro nelle ore di servizio. Sono certo che i tempi di correzione dei compiti (spesso biblici) si abbatterebbero ad uno, massimo due, giorni. Inoltre le lezioni verrebbero preparate meglio, magari con nuove idee, e soprattutto potrebbero fornire agli studenti la possibilità di avere chiarimenti fuori dalle ore di lezione. In questo modo chi è bravo potrebbe approfondire, chi è in difficoltà (ma vuole impegnarsi) potrebbe recuperare e chi punta alla sufficienza magari almeno una volta si deciderebbe a porre una domanda. Inoltre in questo modo si potrebbe, forse, finire il programma che invece (nella mia storia) non viene mai terminato a causa di lezioni fotocopia che servono unicamente a chiarire dubbi e a ripetere cose già dette e ridette.
Tra l'altro se la scuola avesse un approccio più "complessivo", nel senso che fosse vista come un luogo aperto tutto il giorno, probabilmente si integrerebbero, col tempo, attività oggi praticamente assenti (o molto limitate). Ad esempio se ci fosse l'abitudine a "vivere" la scuola nel pomeriggio attraverso gli sport, la musica etc... si potrebbe generare un sistema per il quale nel pomeriggio la scuola possa offrire, in collaborazione con alcune università (o singoli docenti o aziende), la possibilità di laboratori o seminari. Io in 5 anni ho seguito un solo progetto simile, un corso sulla crittografia erogato dal mio liceo in collaborazione con Tor Vergata, e devo dire che è stata una esperienza molto positiva.
Quindi, una scuola che nell'immaginario collettivo fosse un luogo aperto mattina e pomeriggio potrebbe solo migliorare ed ampliare l'offerta di simili esperienze.
"giuliofis":

Non ritengo, io personalmente, la musica allo stesso livello dell'arte "visiva" (non so come si chiama).

È evidente che non la conosci.

Non nego la mia, assoluta, ignoranza in ambito musicale e la mia, relativa, ignoranza in campo artistico. Detto questo ho chiaramente scritto che era una mia opinione. In ogni caso chi è appassionato di musica ha scuole che sono orientate proprio a quello, quindi non vedo il problema. A maggior ragione con una scuola aperta tutto il giorno si potrebbero instituire corsi in collaborazione con conservatori, docenti etc. Sarebbe un notevole passo avanti pur eliminando la materia da quelle obbligatorie.
"giuliofis":

Al massimo si potrebbe inserire un'ora di religione (o meglio qualcosa del tipo "storia delle religioni") durante la quale si affrontano le diverse fedi, come sono nate, in cosa si differenziano etc...

Purché sia insegnata da gente laureata in università statali o comunque in classi di laurea di ordinamento italiano (storia delle religioni, sociologia, filosofia...) e non da teologi scelti dai vescovi.

Evidente. E perché no, potrebbe essere anche un'ora (ogni tanto) di confronto attraverso l'invito di esponenti delle diverse religioni. Il confronto farebbe solo bene, metterebbe in evidenza come "gli altri" non sono poi così diversi da noi e come il dialogo può essere possibile con chiunque.

Дэвид1
L'argomento è vastissimo, ma vedo idee interessanti. Io, però, non sono all'altezza, e mi limito a raccogliere spunti, siccome già avevo pensato ad una "americanizzazione" dove intendo un sistema di "scelta" tra corsi. E mi sto ricredendo. Ma ripeto, tanti sono i fattori e gli ambiti, anche solo a livello teorico. Vogliamo poi parlare dell'applicazione (problemi coi prof. etc).
Ecco su una cosa mi esprimerei. Concorso pienamente l'abolizione dell'ora di religione, fatta da teologi soprattutto. Per il mio modo di pensare toglierei proprio religione...
Fare un discorso sulle fedi non ha senso a scuola, in quel modo. Diventa appunto "storia della religione" e si può discutere se ha senso al liceo. Un qualcosa di più trasversale per il pensiero critico?

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Sk_Anonymous
"Intermat":
Quelle sono ore di insegnamento frontale ma non credo sia solo quello che venga richiesto ad un docente.

No, infatti, ma correggere i compiti e preparare le lezioni può farlo anche mentre è in bagno, non è necessario essere fisicamente a scuola. Infatti il docente è pagato per fare il docente (quindi lezione e incarichi "amministrativi"), non per stare tot ore a scuola. Che poi, come in ogni lavoro da dipendente pubblico, ci sia chi scalda la sedia e ruba il pane, è un altro problema.

Non ritengo, io personalmente, la musica allo stesso livello dell'arte "visiva" (non so come si chiama).

È evidente che non la conosci.

Al massimo si potrebbe inserire un'ora di religione (o meglio qualcosa del tipo "storia delle religioni") durante la quale si affrontano le diverse fedi, come sono nate, in cosa si differenziano etc...

Purché sia insegnata da gente laureata in università statali o comunque in classi di laurea di ordinamento italiano (storia delle religioni, sociologia, filosofia...) e non da teologi scelti dai vescovi.

xAle2
Gli insegnanti oltre ad avere lezione frontale devono sbrigare una serie di altre mansioni, tra cui riunioni, ricevimenti e "atti burocratici". Mi ricordo che qualche anno fa ci fu una protesta da parte dei professori che si basava sul fatto di non venire retribuiti per il lavoro svolto a casa. Abbiamo svolto le verifiche di fine trimestre o oralmente, una domanda a testa per mancanza di tempo, oppure scritte di carattere molto sintetico che poi il prof ha corretto in classe oltre all'annullamento di qualsiasi gita scolastica.

In Italia forse l'unica cosa che siamo riusciti a concepire con criterio, che può competere con il resto del mondo è l'istruzione di base. Purtroppo se si mette in mano la gestione della scuola a persone che non hanno mai insegnato oppure messo piede nella scuola la frittata è fatta. Io dico di dare più ascolto a chi la scuola la vive, ho avuto molti esempi di insegnanti mossi da una grande passione e non di certo dal profitto. Parliamoci chiaro chi ha investito molto tempo in studi universitari e di abilitazione all'insegnamento, ha affrontato anni e anni di precariato per forse arrivare ad un discreto stipendio è solo mosso da una grande passione...

Intermat
"giuliofis":
[quote="Intermat"]Trovo assurde quelle ore di buco passate dai docenti a non fare nulla o a fare cose meramente burocratiche (io avevo prof. che nelle ore di buco, pagate, andavano a fare la spesa al mercato vicino scuola!)

I docenti sono pagati per 18 (mi pare) ore di didattica frontale, non hanno "ore buche" pagate. [/quote]
Quelle sono ore di insegnamento frontale ma non credo sia solo quello che venga richiesto ad un docente. Secondo me dovrebbe lavorare (complessivamente) 40/48 ore settimanali di cui 18 di lezione. Tutte le altre, come ogni dipendente pubblico, le dovrebbe passare a scuola a fare i restanti compiti che ha: correggere compiti, preparare lezione etc. Non usare quel tempo per fare cose personali dicendo che tanto poi comunque i compiti li correggerà a casa.
"giuliofis":

Insomma sono convinto che la scuola debba fornire l'istruzione musicale e fisica ma non durante le ore normali di lezione (a meno che non si facciano particolari indirizzi). Trovo osceno che alle medie si faccia lezione mentre nelle classi vicine si suona il flauto

La musica è molto di più di suonicchiare il flauto. L'insegnamento della storia della musica e le ore di ascolto a scuola dovrebbero invece essere potenziate. Non si può avere un diploma, in Italia, senza sapere chi è Mozart. Però tutti a scandalizzarsi se uno non sa chi sia Michelangelo o a fargli i complimenti se sa tradurre Cicerone...

Non ritengo, io personalmente, la musica allo stesso livello dell'arte "visiva" (non so come si chiama). In ogni caso chi vuole approfondire la musica, nella mia visione, potrebbe farlo nel pomeriggio o scegliendo l'indirizzo coreutico-musicale che ad oggi esiste.
"giuliofis":

e si dovrebbe ridiscutere del modo in cui viene affrontata la religione (quello attuale è indegno di un paese laico).

Non si dovrebbe ridiscutere. L'attuale modo di insegnare la religione cattolica a scuola deve letteralmente sparire. È indecoroso vedere teologi scelti dai vescovi entrare a scuola come docenti.

In altri termini, ma è ciò che penso anche io. Al massimo si potrebbe inserire un'ora di religione (o meglio qualcosa del tipo "storia delle religioni") durante la quale si affrontano le diverse fedi, come sono nate, in cosa si differenziano etc...

Sk_Anonymous
"Intermat":
Trovo assurde quelle ore di buco passate dai docenti a non fare nulla o a fare cose meramente burocratiche (io avevo prof. che nelle ore di buco, pagate, andavano a fare la spesa al mercato vicino scuola!)

I docenti sono pagati per 18 (mi pare) ore di didattica frontale, non hanno "ore buche" pagate.

Insomma sono convinto che la scuola debba fornire l'istruzione musicale e fisica ma non durante le ore normali di lezione (a meno che non si facciano particolari indirizzi). Trovo osceno che alle medie si faccia lezione mentre nelle classi vicine si suona il flauto

La musica è molto di più di suonicchiare il flauto. L'insegnamento della storia della musica e le ore di ascolto a scuola dovrebbero invece essere potenziate. Non si può avere un diploma, in Italia, senza sapere chi è Mozart. Però tutti a scandalizzarsi se uno non sa chi sia Michelangelo o a fargli i complimenti se sa tradurre Cicerone...

e si dovrebbe ridiscutere del modo in cui viene affrontata la religione (quello attuale è indegno di un paese laico).

Non si dovrebbe ridiscutere. L'attuale modo di insegnare la religione cattolica a scuola deve letteralmente sparire. È indecoroso vedere teologi scelti dai vescovi entrare a scuola come docenti.

Intermat
Oggettivamente una riforma fatta in questo modo sarebbe, a mio avviso, un dramma per i poveri studenti (futuri). Devi considerare che a 14/15/16 anni non si è in grado di scegliere ciò che è giusto studiare e, spesso, scegliere i corsi porterebbe alla selezione di corsi facili e inutili (tendenzialmente). Nessuno sceglierebbe Latino o Greco (o meglio pochissimi) per scegliere materie oggettivamente meno formative tipo musica/ed. artistica (intesa più come la parte di disegno)/ed. fisica. Nessuna di queste materie, per quanto interessante, può essere sostitutiva di un corso di latino (e/o greco). Non fosse altro per la forma mentis (che queste richiedono).

Io sinceramente la scuola attuale la rivedrei sotto altri punti di vista. Eliminerei le scuole medie (quelle si veramente inutili) prolungando di un anno le elementari e aggiungendo un anno alle superiori. Dividerei inoltre quest'ultime in due trienni. In questo modo, tra l'altro, si otterebbe il risultato di terminare gli studi a 18 anni invece degli attuali 19.
Per quanto riguarda le superiori invece proporrei una modifica sostanziale (di tipo universitario) nel senso che, nel secondo triennio, farei in modo che i docenti fossero a disposizione oltre le ore di lezione (predisponendo per loro degli studi). I professori nelle ore di "non lezione" potrebbero correggere i compiti in classe, preparare le lezioni, ricevere gli studenti (nel pomeriggio) e altre cose simili. Trovo assurde quelle ore di buco passate dai docenti a non fare nulla o a fare cose meramente burocratiche (io avevo prof. che nelle ore di buco, pagate, andavano a fare la spesa al mercato vicino scuola!). Inoltre eliminerei le materie tipo ed. musicale/ed. fisica dall'orario antemeridiano mettendole a disposizione (gratuita) nel pomeriggio. Insomma sono convinto che la scuola debba fornire l'istruzione musicale e fisica ma non durante le ore normali di lezione (a meno che non si facciano particolari indirizzi). Trovo osceno che alle medie si faccia lezione mentre nelle classi vicine si suona il flauto oppure che si vada a fare ed. fisica alle 8.30 di mattina rimanendo per le residue 4/5 ore di lezione sudati fradici.
In poche parole io credo in una scuola che sia aperta dalle 8 alle 18 tutti i giorni dal lunedì al sabato. Tutto ciò che i docenti devono fare deve essere fatto dentro le mura di scuola (es. niente correzione dei compiti in classe a casa). La scuola deve fornire strutture per l'educazione fisica dignitose (ma il cui uso è limitato agli orari pomeridiani) e per l'educazione musicale.

PS: Ovviamente niente corsi a scelta (già esistono troppi indirizzi) e si dovrebbe ridiscutere del modo in cui viene affrontata la religione (quello attuale è indegno di un paese laico).

donald_zeka
Prima i ragazzi scelgono i corsi (all'interno della lista, quindi "girarsi i pollici" non lo pososno scegliere), successivamente si assumono i professori per i corsi che sono richiesti.


Non ne capisco veramente l'utilità. A un ragazzo che va allo scientifico non gliene può fregare di meno di studiare diritto costituzionale, economia o altra roba, chi va allo scientifico generalmente lo fa perché in futuro pensa di iscriversi a cdl tecnico/scientifici, e lo scientifico dà tutta la preparazione che serve (e anche troppa, per esperienza personale). Questo per fare un esempio, ma qualunque persona che scelga razionalmente un tipo di scuola sa quali opportunità offre quella scuola, cosa ci puoi studiare e cosa no. A un ragazzo dell'artistico non interessa approfondire la matematica, ma approfondirà ciò che riguarda il suo interesse, che è approfondito proprio nel liceo artistico, così come al classico non si può approfondire "disegno artistico in 3D" perché chi ha scelto quella scuola non ne è affatto interessato.

non vedo qual'è il problema di guardare a chi sta avanti a noi nelle classifiche


Non mi pare che l'istruzione pubblica americana stia davanti a quella italiana. L'istruzione pubblica americana è una delle peggiori, non c'è organizzazione centrale dell'istruzione, l'istruzione è una prerogativa locale, lo stato se ne frega dell'istruzione come responsabilità nazionale. Certo, se si parla delle scuole private negli USA allora tanto di cappello, ma in quelle scuole bisogna sborsare, e molto, per ottenere una qualità di istruzione comparabile a quella di un buon liceo PUBBLICO italiano.

Purtroppo i nostri ragazzi non hanno questa opportunità didattica nella scuola pubblica e devono rivolgersi a strutture private, sborsando (facendo sborsare alla famiglia) tanti soldi per corsi sportivi (di basket, calcio, ecc..)


Tutto molto bello ma la scuola è una cosa, lo sport un'altra. E non sto criticando perché "è americano e quindi fa schifo", ma penso sia un dato di fatto che di pubblico in america ci sia poco di buono (tutte le migliori8 ujiversità sono private), e penso che l'istruzione pubblica italiana sia una delle migliori.

Luca.Lussardi
Mi auguro che questa americanizzazione della scuola italiana arrivi il piu' tardi possibile: l'istruzione italiana, pur coi mille problemi che ha la scuola, e' ancora di livello molto alto proprio grazie al fatto che praticamente tutti gli istituti superiori che danno una maturita' quinquennale forniscono una cultura generale medio-alta.

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