Rifiutare il voto all'esame

dan952
Avete mai rifiutato il voto ad un orale o ad uno scritto?

P.s. prego astenersi a rispondere chi rifiuterebbe voti non inferiori al 28 per evitare di essere insultato dal sottoscritto.
Grazie.

Risposte
Intermat
"giuliofis":
[quote="Intermat"]Non rifiuterei mai un esame per il quale sono certo di aver dato il massimo e di aver ottenuto un voto equo.

In questi casi chi lo rifiuterebbe? :-D[/quote]
Chi ha fretta di laurearsi, chi ha una media alta e può scartare alcuni tra i voti peggiori nel calcolo della media, chi è in ritardo suo tempi di laurea. Potrei anche continuare. :-D

PS: tra l'altro se non ho letto male Vikhr ha sostanzialmente detto l'opposto. Lui diceva che se anche pensava di poter prendere 30 ma il voto ricevuto era un 22/23 lo avrebbe accettato. Io, a meno di motivi particolari, se penso di prendere 30 e mi arriva un voto più basso di 26 cerco di rifarlo l'esame. Poi se non ho tempo, se mi accorgo che, per come mette i voti il docente, prendere di più è difficile allora lascio stare. Però in generale in quel caso la prima idea è rifarlo.

Sk_Anonymous
"Intermat":
Non rifiuterei mai un esame per il quale sono certo di aver dato il massimo e di aver ottenuto un voto equo.

In questi casi chi lo rifiuterebbe? :-D

Intermat
Io dopo un orale non ho mai rifiutato. L'unica volta in cui ho chiesto al prof di poterci pensare un attimo è stato dopo il 19 a fisica 1. Alla fine lo accettai, mai fatta scelta più azzeccata!
In altri casi però ho rifatto degli scritti tipo a geometria (18 poi di nuovo 18!), chimica (19 poi 26), analisi 2 (18 poi 24), marketing (24 poi 28), teoria delle decisioni (25 poi 26). In alcuni casi c'era solo lo scritto (tipo marketing e analisi 2) quindi forse si può considerare un rifiuto.
In tutti i casi comunque ho deciso di ridare l'esame perché ero convinto di poter fare meglio. Non rifiuterei mai un esame per il quale sono certo di aver dato il massimo e di aver ottenuto un voto equo.

Vikhr
Mai lo farei, e sinora non l'ho mai fatto, e se mai un professore mi invitasse a farlo (ma finora nemmeno questo è successo) gli risponderei sinceramente che penso di aver dato tutto quello che potevo ed è ora di esplorare nuovi orizzonti. Mi comportavo così anche quando non ero fuoricorso. Diciamo che, pur di poter rimandare quanto basta un esame per sentirmi sicuro, accetterei poi ogni voto che risulterebbe da un esame che personalmente ritengo fatto bene. Quello che farei, e che ho fatto, è ritirarmi dall'esame se mi rendo conto che lo stesso sta diventando una serie di arrampicate sullo specchio. Ma anche qui, a volte insisto senza problemi, se mi rendo conto che più di quello non riesco a rendere ma che è comunque ampiamente sufficiente, e insistendo sono pure riuscito a ottenere un voto decente a un esame importante di Chimica Analitica, ma in generale dovermi arrampicare sullo specchio arronzando risposte di cui non sono certo pur avendo studiato parecchio mi mette molto a disagio e lo considero una mancanza di rispetto nei confronti del professore che potrebbe indisporsi per le volte successive. Se invece durante l'esame mi sento sicuro ed espongo in modo sicuro, nessun problema anche se mi aspettavo di prendere un 30 (e magari anche una Lode, tanto per non guastare. Giuro che festeggerò in modo pesante se e quando prenderò un 30 e Lode che non sia una idoneità :lol: :lol: i due 30 che sono riuscito a prendere finora mi hanno lasciato come sempre, se non con un vago senso di felicità) e invece mi ritrovo, per dire, un 22 (questo è successo cinque volte in cui presi dei 23, 26, 27 e 28), e anche qui, se sento di aver dato tutto, accetto pure 18 (successo tre volte con un 19, un 23 e un 24). Finora non ho mai provato la sensazione di essere in dovere di meritarmi di più. Diciamo che, ritirandomi dall'esame, scavalco il problema di dover decidere se accettare o rifiutare.

Sk_Anonymous
Ho rifiutato un 19 e un 23 a due scritti. Avrei voluto rifiutare un 24 ad un orale ma mi è stato "sconsigliato" dal professore.
Il 23 lo ho rifiutato anche se il professore mi aveva detto che secondo lui non ne valeva la pena, ma a quella materia ci tenevo troppo e sapevo di poter fare meglio.

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