Registrazione esame
Salve a tutti. Un'insegnante mi ha registrato un esame in un giorno diverso da quello effettivo della prova, e nello stesso giorno avevo già sostenuto un altro esame. È lecita una cosa del genere?
Risposte
"itpareid":
[quote="giuliofis"]
Ho sostenuto un esame il giorno X ed io il giorno X ho firmato nel registro cartaceo, e l'esame in esso (e nel registro online) risulta correttamente registrato nel giorno X.
Il problema è che il professore nel libretto mi ha scritto un altro giorno Y diverso da X (precisamente un mese prima: un 6 invece di un 7), e me ne sono accorto solo pochi giorni fa.
è successo anche a me, ho contattato il prof il quale mi ha detto che se avevo una penna del colore più o meno simile potevo correggere io stesso la data sul libretto[/quote]
Certo, però, un po' di attenzione... Ho il libretto pieno di rigacci...
Quando mi sono iscritto io il piano di studi è cambiato (due esami accorpati ed altri che hanno cambiato semplicemente il nome) e i professori non lo sapevano...

"giuliofis":
Ho sostenuto un esame il giorno X ed io il giorno X ho firmato nel registro cartaceo, e l'esame in esso (e nel registro online) risulta correttamente registrato nel giorno X.
Il problema è che il professore nel libretto mi ha scritto un altro giorno Y diverso da X (precisamente un mese prima: un 6 invece di un 7), e me ne sono accorto solo pochi giorni fa.
è successo anche a me, ho contattato il prof il quale mi ha detto che se avevo una penna del colore più o meno simile potevo correggere io stesso la data sul libretto
"Luca.Lussardi":
Nessun problema, il libretto non è un documento ufficiale: la data che fa fede è solo quella che viene riportata sul verbale che hai firmato anche tu.
Grazie!

Nessun problema, il libretto non è un documento ufficiale: la data che fa fede è solo quella che viene riportata sul verbale che hai firmato anche tu.
Comunque, ho una questione un po' particolare di cui mi sono reso conto da poco...
Ho sostenuto un esame il giorno X ed io il giorno X ho firmato nel registro cartaceo, e l'esame in esso (e nel registro online) risulta correttamente registrato nel giorno X.
Il problema è che il professore nel libretto mi ha scritto un altro giorno Y diverso da X (precisamente un mese prima: un 6 invece di un 7), e me ne sono accorto solo pochi giorni fa.
Il guaio è che ho dovuto consegnare la fotocopia del libretto per chiedere il rimborso di parte delle tasse (del PLS)... Rischio qualcosa?
Grazie a tutti.
Ho sostenuto un esame il giorno X ed io il giorno X ho firmato nel registro cartaceo, e l'esame in esso (e nel registro online) risulta correttamente registrato nel giorno X.
Il problema è che il professore nel libretto mi ha scritto un altro giorno Y diverso da X (precisamente un mese prima: un 6 invece di un 7), e me ne sono accorto solo pochi giorni fa.
Il guaio è che ho dovuto consegnare la fotocopia del libretto per chiedere il rimborso di parte delle tasse (del PLS)... Rischio qualcosa?
Grazie a tutti.
Infatti nonostante la norma sembri molto severa è molto difficile che a causa di questo uno studente debba abbandonare il corso di laurea, di solito si cerca di dargli il 18, ma questo riflette quello che succede anche da noi: o uno alla fine dopo N volte prende 18 oppure abbandona se proprio vede che non ce la fa.
"Luca.Lussardi":
C'è comunque una modalità particolare anche in Germania: nel corso che tenevo io la regola era che alla seconda bocciatura nello scritto, e l'esame era solo scritto, lo studente aveva diritto ad un esame orale prima di essere costretto a togliere il corso dal piano di studi, e in quell'orale si faceva di tutto per dargli l'equivalente di 18 almeno, e ovviamente lo studente arrivava almeno un po' preparato.
Ma scusa, allora non sarebbe meglio aumentare il numero di tentativi? Così, praticamente, si regalano gli esami agli studenti...
"giuliofis":
Due tentativi mi sembrano davvero troppo pochi.
Infatti è proprio questa l'estremizzazione cui mi riferivo. Che poi si debba verbalizzare ogni voto mi può andar più che bene.
"Luca.Lussardi":
Va comunque detto che oggi troppi studenti, specie dei primi anni, vanno ad un esame "tanto per provare, metti che mi vada bene"... questa cosa va disincentivata: uno deve andare a sostenere un esame quando è davvero preparato.
Giustissimo.
C'è comunque una modalità particolare anche in Germania: nel corso che tenevo io la regola era che alla seconda bocciatura nello scritto, e l'esame era solo scritto, lo studente aveva diritto ad un esame orale prima di essere costretto a togliere il corso dal piano di studi, e in quell'orale si faceva di tutto per dargli l'equivalente di 18 almeno, e ovviamente lo studente arrivava almeno un po' preparato.
"Luca.Lussardi":
uno deve andare a sostenere un esame quando è davvero preparato.
Questo è vero, ma alla fin fine uno non sa che cosa quel dato professore effettivamente chieda all'esame, o comunque la tipologia di domande fatte, eccetera. Due tentativi mi sembrano davvero troppo pochi.
Come diceva Rigel in realtà questa norma esiste anche da noi, ed anzi anni fa veniva anche applicata, quando ho studiato io già non si usava più ma colleghi più anziani di me raccontano che ai loro tempi sul libretto ti potevano scrivere anche un 15...In Germania funzionando tutto online uno è costretto a dare l'esito di ogni iscritto ad un esame che appare nel sistema informatico, per cui uno per forza tiene conto delle verbalizzazioni. Penso che tra non molto questa procedura arriverà anche da noi, in alcuni atenei già si fa. Va comunque detto che oggi troppi studenti, specie dei primi anni, vanno ad un esame "tanto per provare, metti che mi vada bene"... questa cosa va disincentivata: uno deve andare a sostenere un esame quando è davvero preparato.
"Luca.Lussardi":
In Germania se ti iscrivi ad un esame, e tutto è online, il tuo esito, qualunque esso sia, viene verbalizzato, come insufficiente in particolare se non ti presenti.
Quindi se fossi stato in Germania avrei dovuto cambiare corso di laurea, nonostante alla fine abbia preso 28 e abbia dato tutti gli esami del primo anno primo dell'inizio del secondo...
Come dice JoJo_90, ci deve essere la giusta misura nelle cose. Se può essere vero che ripetere all'infinito un esame può essere sbagliato, è pur vero che mandare via uno studente dopo due sole volte è eccessivo.
"gio73":
[quote="giuliofis"] [quote="Luca.Lussardi"]poteva capitare che uno studente dovesse cambiare corso di laurea perché aveva ricevuto due verbalizzazioni negative per un corso obbligatorio.
E a voi questa sembra una bella cosa? [/quote]
Sì[/quote]
Ma anche no (per me). Giusto essere seri e austeri, ma come in tutte le cose, ci vuole una via di mezzo.
Per quel che penso invece, mi pare che Germania e Italia siano agli estremi opposti e non mi riferisco solo alla questione oggetto della discussione, ma in generale.
In Germania se ti iscrivi ad un esame, e tutto è online, il tuo esito, qualunque esso sia, viene verbalizzato, come insufficiente in particolare se non ti presenti.
"gio73":
*e non essertene accorto: la prova l'hai consegnata e quindi ti sei sottoposto al giudizio pensando di passare.
In verità, avevo consegnato con la speranza di prendere un 17 ed essere ammesso con riserva.

Poi ho studiato mattina e pomeriggio Analisi2 (era lo scritto) per altre due settimane, finendo tutte le prove d'esame a mia disposizione. La risposta è: avevo studiato poco.
Fui così, quindi, ammesso alla prova orale. Tale prova la sostenni nella sessione successiva*, a settembre, così da aver avuto l'intero mese di agosto per studiare tutti i dettagli della teoria**. Ho passato anche il mese di agosto a casa (o per lo meno mattina e pomeriggio: la sera uscivo relativamente spesso), ma credo ne sia valsa la pena.
________________________________
* Lo scritto aveva validità per due sessioni.
** Per tale sessione mi ero riservato questo orale e un solo altro esame, dunque più che fattibile uno studio accurato di entrambi.
"giuliofis":
[quote="Luca.Lussardi"]poteva capitare che uno studente dovesse cambiare corso di laurea perché aveva ricevuto due verbalizzazioni negative per un corso obbligatorio.
E a voi questa sembra una bella cosa? [/quote]
Sì
"giuliofis":
Se fossi stato in Germania i miei compagni di corso sarebbero più che dimezzati, e probabilmente anche io avrei dovuto cambiare (Analisi 2: prima volta non consegno, la seconda boccio. Solo la terza riesco a passarlo, e arrivo con l'orale a prendere 28)...
Allora... credo che ci sia differenza tra non consegnare e essere bocciato. Immagino che anche in Germania lo studente possa rinunciare a terminare lo scritto senza conseguenze (verbalizzazione negativa).
Mi puoi spiegare Giulio come mai la seconda volta che hai tentato Analisi sei andato così male* da essere bocciato se poi hai passato l'esame al terzo tentativo con 28?
*e non essertene accorto: la prova l'hai consegnata e quindi ti sei sottoposto al giudizio pensando di passare.
"Luca.Lussardi":
poteva capitare che uno studente dovesse cambiare corso di laurea perché aveva ricevuto due verbalizzazioni negative per un corso obbligatorio.
E a voi questa sembra una bella cosa?
Se fossi stato in Germania i miei compagni di corso sarebbero più che dimezzati, e probabilmente anche io avrei dovuto cambiare (Analisi 2: prima volta non consegno, la seconda boccio. Solo la terza riesco a passarlo, e arrivo con l'orale a prendere 28)...
"Rigel":
Se il nostro giulio ha sostenuto l'esame il giorno X, poi si è visto col professore il giorno Y (con Y > X) per verbalizzare l'esame, e Y risulta come data di verbalizzazione, direi che è tutto a posto. Il giorno Y, infatti, il professore ha parlato con lo studente e ha contestualmente confermato il voto (provvisoriamente assegnato il giorno X).
Ok, grazie.

Mi sono incontrato con la docente il 19, l'esame è segnato al 19 e io il 19 ho firmato nel verbale.

La questione mi sta a cuore: penso che un comportamento meno "materno" nei confronti dei nostri studenti non possa che giovar loro.
"gio73":
Sì ma (sempre in Germania) se l'esame è stato superato con un voto basso (inferiore alle aspettative dello studente) il prof lo registra e lo studente se lo tiene, giusto?
Questo è ciò che prevede la legge anche in Italia; tanto per usare un luogo comune, i tedeschi tendono ad applicare la legge, mentre gli italiani tendono a interpretarla.