Referendum sulle trivelle

francicko
Secondo la mia opinione sara' un vero e proprio flop per i SÌ, ed anzi difficilmente si raggiungera' il quorum, che ne pensate?

Risposte
Sk_Anonymous
Parlavo in generale. In Italia, non funziona nulla perché la maggioranza degli italiani non capisce nulla


Se lo dici tu

Il 70 % degli italiani non ha votato. Un parte perché contraria, una grande parte perché non gliene frega nulla. Come a quasi tutti i referendum. Siamo in mano agli ignavi.


Una parte, come me, perchè dell'argomento non ne capisce (e anche perchè non posso votare al di fuori del paese di residenza). E smettiamola con la storia che uno si informa leggendo un articolo di giornale. Ci sono situazioni che richiedono competenze ed esperienze che di certo non si acquisiscono in un articolo (o 5 o 100) di giornale, ma neanche in un intero corso di laurea.
Lo dico perchè ogni volta c'è sempre qualcuno che pensa di sapere tutto (e mi pare che qui non facciamo eccezione) perchè ha letto questo articolo (almeno tu citi l'ansa, ma ci sono persone che citano studi sui vaccini fatti da famiglia cristiana, per farti un esempio, o i complottisti). E' per questo che eleggiamo dei politici, e perchè non possiamo votare per ogni cosa (altrimenti non avremmo tempo per fare altro, tra voto e informazione preliminare al voto)

2. "il Paese europeo con più povertà" era molto ambigua. Il tuo articolo dice che siamo il paese europeo con il più alto numero di poveri, dove povero è chi percepisce un reddito < x (che a quanto ho capito varia da paese a paese)

Inoltre l'articolo dice anche che ciò è dovuto al fatto che la media europea è calata sensibilmente nell'ultimo anno, mentre in italia è comunque diminuita, ma solo di poco. Andrebbero quindi analizzate le varie situazioni: la media europea può calare anche se in tutti i paesi cala di poco e un solo paese da 1000 passa a 0. O ci possono essere ragioni per cui in italia sia calata solo di poco

Ti ricordo che in Germania hanno fatto la riforma del lavoro, un po' di tempo fa, anche in Francia la stanno facendo, noi abbiamo un jobs act molto annacquato perchè in francia e germania probabilmente non ci sono i sindacati che abbiamo in italia. Se la riforma del lavoro veramente diminuisce la disoccupazione è normale che diminuiscono il numero di poveri

Come vedi non è così facile tirare conclusioni (sui politici, su chi li vota, ecc.). Anche se vai a vedere il GDP per capita, sia davanti a spagna, portogallo e grecia (ma dietro francia e germania). Quindi ci sarebbe un problema di redistribuzione della ricchezza.

Che poi la nostra classe politica sia nel degrado sono d'accordo e basta sentire Razzi o chi per lui che parla. Quello che contesto è il metodo di certe affermazioni.

marco.ceccarelli
@raffamaiden, hai riaperto un topic con un argomento fuori tema. Potevi almeno metterlo in off topic.

1. Non capisco l'obiezione. Che c'entrano le trivelle? Parlavo in generale. In Italia, non funziona nulla perché la maggioranza degli italiani non capisce nulla. Il 70 % degli italiani non ha votato. Un parte perché contraria, una grande parte perché non gliene frega nulla. Come a quasi tutti i referendum. Siamo in mano agli ignavi. Che cos'ha l'Italia in meno degli altri Paesi? Perché ogni anno aumenta il numero di giovani che se ne va? I politici? O chi li sceglie (quando ce ne danno la possibilità)? Stavolta ha vinto la linea dell'astensione, quella indicata da Renzi. Ma d'altra parte quando non si vota lui vince sempre.

2. Individuata una soglia di povertà, l'Italia è il Paese in UE che ha più persone sotto quella soglia.

http://www.ansa.it/sito/notizie/economi ... 8e6c6.html

Detto questo, ho già detto che mi è passata la voglia di parlarne. Il topic è aperto, se volete parlatene voi. Grazie.

Sk_Anonymous
"Bubbino1993":
Ripeto: se la maggioranza degli italiani ci capisse qualcosa, oggi l'Italia sarebbe un Paese migliore; visto che siamo il Paese europeo con più povertà, sarà mica che questa maggioranza non ci capisce nulla? :(


1. ci capisse qualcosa di qualche argomento? di trivelle? quindi l'affermazione successiva "l'Italia sarebbe un Paese migliore" implica che il problema principale sono le trivelle?

2. fonte che siamo il paese europeo (dovresti anche definire europeo) più povero? Perchè a me non risulta affatto (in termini reali, ma anche nominali). Di certo non benissimo, ma non siamo gli ultimi

MisterK
Io sono andato a votare ma l'ho fatto per puro spirito di appartenenza. Sostengo la candidata sindaca qui a Torino, che presenta un programma politico meraviglioso.
Questo referendum, come è stato osservato, era uno strumento del tutto inadeguato a rispondere alle criticità elencate da bubbino.

Intermat
"Zero87":
[quote="Intermat"]Il tuo esempio non so quanto regga, tu dici "sono andato a Torino e non ho potuto votare". Potrebbe anche essere vero, per carità, ma le sezioni aprono alle 07:00 e chiudono alle 23:00. Tu sei uscito prima delle 7 e sei tornato dopo le 23? Saresti un caso particolare, una eccezione.

Sono partito alle 5 di mattina e sono tornato alle 2 di notte del lunedì... andare a Torino dalle Marche non è proprio vicinissimo... :roll:
[/quote]
Appunto, il tuo è decisamente un caso estremo. Tra l'altro hai mancato di poco (un paio di ore) l'apertura dei seggi, per molti, moltissimi, altri spostamenti il tutto era comunque compatibile.

PS: La mia non voleva essere una accusa diretta a te, sia chiaro... :smt023

Zero87
"Intermat":
Il tuo esempio non so quanto regga, tu dici "sono andato a Torino e non ho potuto votare". Potrebbe anche essere vero, per carità, ma le sezioni aprono alle 07:00 e chiudono alle 23:00. Tu sei uscito prima delle 7 e sei tornato dopo le 23? Saresti un caso particolare, una eccezione.

Sono partito alle 5 di mattina e sono tornato alle 2 di notte del lunedì... andare a Torino dalle Marche non è proprio vicinissimo... :roll:
"Injuria":
Sono arrivato alla conclusione che senza volontà politica della classe dirigente i referendum siano perfettamente inutili, non sarebbe cambiato nulla nemmeno col raggiungimento del famoso quorum e la storia dei referendum precedenti lo dimostra.

Completamente d'accordo.

dasalv12
Sono arrivato alla conclusione che senza volontà politica della classe dirigente i referendum siano perfettamente inutili, non sarebbe cambiato nulla nemmeno col raggiungimento del famoso quorum e la storia dei referendum precedenti lo dimostra.
Se i referendum contassero qualcosa il governo dovrebbe prendere atto del risultato di quest'ultimo nonostante il non raggiungimento del quorum: a spanne 13 milioni e mezzo di elettori hanno espresso una precisa volontà, che non sono proprio pochini visto che con 13 milioni di voti si possono vincere largamente le politiche.
Se vediamo la storia non c'è stata consultazione che poi non sia stata ignorata dai governi, finché il risultato di un referendum non diventerà fonte di diritto primario sarà sempre uno strumento molto debole e temporaneo.
Anche risultati storici come la scelta fra monarchia/repubblica, divorzio o nucleare senza approvazione delle classi dirigenti non varrebbero nulla. Fra l'altro si impediva all'ENEL la partecipazione nella costruzione di impianti nucleari cosa che oggi avviene senza che nessuno fiati. Lo stesso vale per i finanziamenti ai partiti, la legge elettorale, la depenalizzazione delle droghe leggere, l'abolizioni di alcuni ministeri etc. Ognuna di queste consultazioni non ha praticamente avuto effetti se non momentanei o addirittura nulli. Bisogna fare un referendum per abolire i referendum o perlomeno elevarli a fonte di diritto superiore rispetto agli atti del governo come, ad esempio, succede in alcuni paesi europei.

Sk_Anonymous
Va bene, non importa.

marco.ceccarelli
@giuliofis, io ne parlo dal 2014. Da quando Renzi ha inserito, nello Sblocca Italia (decreto legge 133/2014, capo 9 "Misure urgenti in materia di energia", articoli 36 e 38), la "coltivazione d'idrocarburi" come principale ambiente energetico su cui investire. Se permetti, per un po' non mi va più di parlarne. Ripeto: se la maggioranza degli italiani ci capisse qualcosa, oggi l'Italia sarebbe un Paese migliore; visto che siamo il Paese europeo con più povertà, sarà mica che questa maggioranza non ci capisce nulla? :(

Sk_Anonymous
"Bubbino1993":
@giuliofis, non ha più senso chiacchierarne

Solo perché il referendum è passato non significa che l'argomento cessi di esistere. Ma come vuoi.

Astenersi è stato un colpo basso, pur legittimo, che ha reso impossibile capirlo

Ti sbagli, l'ha reso chiarissimo: circa il 25% della popolazione voleva far cessare le trivellazioni, tutti gli altri no o non gliene fregava niente. Solo il 25% volevano, troppo pochi.

marco.ceccarelli
@giuliofis, non ha più senso chiacchierarne. Il referendum ha lo scopo di vedere che cosa pensa la maggioranza del popolo. Astenersi è stato un colpo basso, pur legittimo, che ha reso impossibile capirlo. Pure se un'idea ce l'ho. Sarà per la prossima. :(

Faussone
Non entro nel merito di questo referendum, a me anche tutto sommato non mi pare fosse un argomento su cui valesse la pena usare lo strumento referendario.
Comunque a proposito di quorum e di referendum, ne approfitto per riproporre questa idea di Falco5x che trovo assolutamente ragionevole.

Intermat
"Zero87":
[quote="francicko"]ed anzi difficilmente si raggiungera' il quorum

Se davvero hanno una minima interesse che la gente sappia qualcosa e vada a votare occorre:
- fare più "pubblicità" ai referendum (ho saputo di questo a fine marzo nonostante guardo i tg e non di rado leggo quotidiani in rete);
- far votare per 2 giorni, meglio ancora per domenica e lunedì più che per sabato e domenica.

Es. ieri sono andato a Torino (al JS :roll: ) e quindi non ho votato perché non ho avuto tempo e modo.[/quote]
Sulla "pubblicità" potresti avere anche ragione, sul resto neanche tanto. Al precedente referendum si era raggiunto il quorum di poco (circa il 54% dei votanti) e si votava su due giorni. In altri precedenti referendum si votava su due giorni e non si era raggiunto il quorum (20-21/06/2009; 12/13/06/2005). Insomma, molto dipende dal tema e questo non era così "coinvolgente" per la maggior parte degli elettori.

Il tuo esempio non so quanto regga, tu dici "sono andato a Torino e non ho potuto votare". Potrebbe anche essere vero, per carità, ma le sezioni aprono alle 07:00 e chiudono alle 23:00. Tu sei uscito prima delle 7 e sei tornato dopo le 23? Saresti un caso particolare, una eccezione. Io ad esempio sono andato a votare alle 8 di mattina e poi me ne sono andato ad un battesimo fuori Roma (a circa 1h di macchina da casa). Insomma, con quegli orari si dovrebbero conciliare le cose, a meno di situazioni particolari.

Zero87
"francicko":
ed anzi difficilmente si raggiungera' il quorum

Se davvero hanno una minima interesse che la gente sappia qualcosa e vada a votare occorre:
- fare più "pubblicità" ai referendum (ho saputo di questo a fine marzo nonostante guardo i tg e non di rado leggo quotidiani in rete);
- far votare per 2 giorni, meglio ancora per domenica e lunedì più che per sabato e domenica.

Es. ieri sono andato a Torino (al JS :roll: ) e quindi non ho votato perché non ho avuto tempo e modo.

Sk_Anonymous
Premesso che per me questioni estremamente tecniche come queste (e il nucleare, ad esempio) non dovrebbero essere oggetto di referendum dal popolobue [size=85](e anche io faccio parte del popolobue, sia chiaro: tutti siamo popolobue su tutto quello che non è la nostra specializzazione potendo solo grattarne la superficie)[/size], le mie considerazioni da astenuto:
"Bubbino1993":
Queste percentuali si chiamano “royalty” perché in realtà non sono percentuali di gas e petrolio

E quindi che dovremmo fare, lasciarlo lì? Il referendum proponeva il mancato rinnovo delle concessioni, non una loro rimodulazione, quindi avremmo dovuto lasciarlo lì?

Estraendolo tutto, continueremo ad essere dipendenti dalle importazioni per il 90 % (ora lo siamo per il 91 %). Anche estraendo tutto il gas presente nei sottofondi marini dipenderemmo dalle importazioni straniere (per l’85 %, invece che per l’89 %).

E quindi? Meglio comprarne di più da altri? Poco, dici? Lo paghi comunque.

quindi tutti sapevano che la durata sarebbe stata di 30 anni con la possibilità di un’ulteriore proroga per un massimo di 20 anni.

E quindi la gente che ci lavora se ne sarebbe dovuta andare a casa, perdendo il lavoro. Non credo che siano tristi del sapere che non sarebbero andati a casa.

lo stesso miliardo investito in fonti rinnovabili ed efficientamento energetico ne crea 17 mila.

Qualche fonte?

La ricerca degli idrocarburi è pericolosa.

Il referendum riguardava esclusivamente la continuazione di piattaforme già esistenti, perché estenderlo indebitamente?

Fermare le trivelle vuol dire essere coerenti con quest’impegno.

Smettere di cucinare cibo (anche coi fornelli elettrici: l'elettricità non è tutta green) e usando come mezzi di trasporto unicamente scarpe e bicicletta (sempre, non a comodo, troppo facile sennò) sarebbe qualcosa di ancor più coerente: lo fai? Sinceramente ne dubito. Ovvero: non possiamo ancora farne a meno, e quel che c'è va usato; quando potremo farne a meno saremo tutti felici e contenti, ma siamo ancora lontani ed è inutile far finta che non sia così.

In un sistema chiuso come il mar Mediterraneo, un eventuale incidente sarebbe disastroso e l’intervento umano è pressoché inutile (come dimostra l’incidente avvenuto nel 2010 nel Golfo del Messico alla piattaforma Deepwater Horizon, che ha provocato il più grave inquinamento da petrolio mai registrato nelle acque degli USA).

Invece le petroliere e le gasiere che navigano nei mari sono sicure al 101%.

wanderer1
"Bubbino1993":
So bene le conseguenze del mio voto.


Allora sappi che hai contribuito (inutilmente per fortuna) ad aumentare il momento politico di Grillo e Salvini, che non vedono l'ora di rimpiazzare Renzi ad ottobre. Ne valeva la pena? Secondo me no, dato che questo comporterebbe danni ben più gravi e deleteri per l'Italia.

marco.ceccarelli
E perché parliamo di cifre irrisorie? Ogni anno, grazie ai nostri governanti ed alle royalty che hanno fissato guadagniamo poche centinaia di milioni (401,9 nel 2014). Portassimo le royalty alle percentuali degli altri Paesi europei di cui sopra, parleremmo di un gettito di alcuni miliardi. Appunto il referendum potrebbe essere così riformulato: "pensi sia sbagliato far trivellare ed estrarre gas e petrolio dal tuo mare con tutti gli svantaggi effettivi e potenziali del caso, senza guadagnarci nulla né a livello economico [vedi punto 1] né energetico [vedi punto 2]?". Il petrolio è pochissimo, ma le piattaforme soggette a referendum (entro le 12 miglia) oggi producono il 27 % del totale del gas estratto in Italia. Non è la quantità di gas ad essere poca in percentuale (27 %, appunto), ma il suo contributo al fabbisogno (3 %). La presa in giro non è quella tra opposizioni e governo, bensì quella degli accordi tra governo e queste società private, che in cambio di favori godono di condizioni che trovano pochi eguali al mondo. So bene le conseguenze del mio voto. Te forse no. D'accordo sul fatto che non si raggiungerà il quorum. Ma in generale quando si vota la maggioranza degli italiani sbaglia. Sennò staremmo tutti meglio.

wanderer1
per il punto 1, parliamo di cifre comunque irrisorie, vista la scarsità di petrolio e di gas nei fondali di cui parlavi nel punto 2.

per il punto 4. ma se hai detto pure te che il petrolio nei mari italiani è pochissimo? Perché cercarne altro?

per il punto 6, ripeto, gli stessi comitati "No-Triv" hanno specificato che un disastro come quello citato è impossible, per vari motivi tecnici, che avvenga anche nei nostri mari. La possibilità di un disguido c'è, ma è, ripeto, ridicolmente bassa.

Comunque secondo me, questi punti da soli non giustificano affatto un sì, perché un voto simile ha implicazioni politiche che vanno ben oltre questa (ripeto) pretestuosa questione.

Quale presa in giro più grande di un braccio di ferro tra le opposizioni e il governo, mascherato, naturalmente dalle opposizioni stesse (principalmente di destra, e ci includo i 5 stelle) da referendum ambientalista?

PS: comunque rimane che non sapete nemmeno voi le conseguenze del vostro voto.
PPS: vista l'affluenza fino ad adesso, è scontato che non si raggiunga il quorum.

marco.ceccarelli
Innanzitutto noto che sei partito dal punto 3. Io li avevo messi in ordine (soggettivo) d'importanza. Già i primi 2 punti sono sufficienti a far votare "sì". Considera che molte (quasi tutte) le società private stanno estraendo molto a rilento cosicché ogni anno non paghino le royalty, restando sotto l'aliquota minima. Io dico basta alle prese in giro. Perché accettiamo condizioni così svantaggiose? Non so, però in questi giorni ne stanno indagando parecchi (per altre vicende, ma sempre inerenti petrolio ed affini). Comunque cercherò di risponderti punto per punto.

3. Come ho scritto petrolio e gas che dovremo importare in più in caso di vincita del "sì" sarebbe davvero in minima quantità. E non è neanche detto che serva, vista la crisi del settore. Stessa crisi per cui presto ci sarà una perdita di posti di lavoro in quell'ambito. Non ho detto che una vittoria del "sì" significhi un investimento maggiore nelle rinnovabili. Ti ho dato un... dato sui posti di lavoro. Un governo serio lo terrebbe in conto.

4. La ricerca d'idrocarburi c'entra. Perché nell'ambito delle concessioni già rilasciate possono essere tranquillamente effettuate nuove trivellazioni. Prova a cercare sul sito di Legambiente. E' tutto spiegato.

5. Non stiamo "abbandonando a casaccio" le fonti fossili. Per i motivi di cui sopra.

6. E' più probabile che ci sia un incidente se te hai pochi impianti o tanti? Comunque la Croazia ed altri Paesi Balcanici hanno detto stop alle trivellazioni.

Se non sono stato abbastanza chiaro su qualche punto, dimmelo. Ti ripeto comunque che stiamo parlando dei punti 3-6, tralasciando i più importanti (secondo me): l'1 e il 2.

wanderer1
"Bubbino1993":
La vittoria del <> non farebbe perdere alcun posto di lavoro, neppure uno. Un esito positivo del referendum farebbe cessare le attività petrolifere progressivamente secondo la naturale scadenza contratta al momento del rilascio della concessione.


Non sono sicuri neanche loro sulle conseguenze della vincita del sì. Alcuni dicono, come dici te, che la vittoria implicherebbe la cessazione delle attività, altri (http://www.huffingtonpost.it/2016/03/21/michele-emiliano-referendum-trivelle_n_9514128.html) dicono che se vincerà il sì rientrerà in vigore la legge del del '91 che prevedeva la proroga della concessione dei pozzi di cinque anni in cinque anni nella fase finale, sotto, però, il controllo delle regioni.

Poi, onestamente, non capisco perché diate per scontato che una vincita del sì implichi un aumento degli investimenti nelle energie rinnovabili.... il petrolio\gas non estratto dalle piattaforme verrebbe semplicemente importato dall'estero.


"Bubbino1993":
4. Motivo ambientale

La ricerca degli idrocarburi è pericolosa. L’airgun è il metodo di ricerca più utilizzato nel settore delle attività estrattive, per la sua capacità di fornire un rilievo dettagliato e affidabile della stratigrafia dei fondali marini. Il meccanismo prevede il rapido rilascio di aria compressa che, producendo una bolla che si propaga nell’acqua, genera onde a bassa frequenza. Il rumore prodotto da un airgun è pari a 100 mila volte quello di un motore di un jet. Negli ultimi anni la comunità scientifica internazionale ha iniziato a porre attenzione al fenomeno dell’inquinamento acustico in ambiente acquatico, arrivando alla conclusione che quest’attività ha effetti negativi sulla fauna marina (in particolare, sui cetacei). Gli impatti possono essere di tipo fisiologico, comportamentale, percettivo, cronico ed indiretto. Ci sono casi in cui rumori molto forti, come le esplosioni a breve distanza, hanno prodotto danni fisici permanenti anche ad organi diversi da quelli specificamente uditivi (portando, in alcuni casi, al decesso dell’esemplare colpito). Gli effetti negativi sono visibili anche sulle attività di pesca. Uno studio del Norvegian Institute of Marine Research riporta come si sia registrata una diminuzione del pescato anche del 50 % intorno ad una sorgente sonora che utilizza airgun, con evidenti impatti economici nelle realtà territoriali direttamente interessate e limitrofe. Inoltre il Ministero dell’Ambiente non ha fornito i dati relativi all’inquinamento del 75 % delle trivelle, forse perché i dati ufficiosi ci rivelano che la stragrande maggioranza supera il limite di tolleranza per 1 o 2 inquinanti.


Che c'entra la ricerca di idrocarburi? Tanto è già vietato attuare ulteriori trivellazioni entro le 12 miglia.


"Bubbino1993":
5. Motivo comunitario

Alla conferenza ONU sul clima tenutasi a Parigi lo scorso dicembre l’Italia (insieme ad altri 194 paesi) ha sottoscritto uno storico impegno a contenere la febbre della Terra entro 1,5°C, perseguendo con chiarezza e decisione l’abbandono dell’utilizzo delle fonti fossili. Fermare le trivelle vuol dire essere coerenti con quest’impegno.


Ma se ci si impegnasse direttamente ad investire nelle energie rinnovabili (utilizzando magari proprio il capitale proveniente dalle energie fossili) prima di abbandonare a casaccio le fonti fossili?

"Bubbino1993":
6. Motivo preventivo
In un sistema chiuso come il mar Mediterraneo, un eventuale incidente sarebbe disastroso e l’intervento umano è pressoché inutile (come dimostra l’incidente avvenuto nel 2010 nel Golfo del Messico alla piattaforma Deepwater Horizon, che ha provocato il più grave inquinamento da petrolio mai registrato nelle acque degli USA).


In tal senso, il referendum è inutile, visto che le altre 31 piattaforme oltre le 12 miglia, che presentano lo stesso rischio (ridicolmente basso, se non nullo, come asseriscono gli stessi comitati "No-Triv"), non sono toccate dal referendum...


Comunque, rimane per me palese il fatto che questo referendum sia stato ideato dall'opposizione (e non dal popolo, visto l'insuccesso della raccolta firme) unicamente per aumentare il proprio momento politico...
Secondo me un sì al referendum è un sì all'opposizione, niente di più.

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