Referendum

Falco5x
La minaccia che di solito incombe su tutti i referendum è, come noto, il mancato raggiungimento del "quorum" (50% degli aventi diritto al voto).
Questo rischio è naturalmente sfruttato dai sostenitori del NO, e così di fatto si instaura sempre una perversa alleanza tra NO e astensionismo.
Ebbene io avrei una proposta di modifica del regolamento referendario che, nel rispetto del concetto di quorum però nel contempo superandolo, potrebbe conferire nuovo interesse all'istituto del referendum spingendo anche i sostenitori del NO a votare e spezzando così l'immonda alleanza con gli astensionisti.

La logica che sostiene la regola che propongo è la seguente.

Poiché la legge accetta che un 50% degli aventi diritto costituisca un campione valido di votanti, accetta anche implicitamente che la maggioranza di questo campione (ovvero quando uno dei due possibili esiti SI o NO supera il 25% del numero totale degli aventi diritto al voto) possa determinare l'esito del referendum.
Assodato ciò, io propongo che il referendum venga comunque considerato valido semplicemente quando uno dei due esiti (SI o NO) supera il 25%. Infatti quando ciò accade, anche in mancanza di quorum raggiunto, si può assumere che anche se avesse partecipato un numero di votanti pari al quorum l'esito rivelatosi prevalente avrebbe comunque vinto.

Sono sicuro che in presenza di una regola come questa si spezzerebbe l'ignobile alleanza tra astenuti e sostenitori del NO, e questi ultimi correrebbero finalmente tutti a votare nel terrore che i SI raggiungano il 25%. Ci sarebbe insomma finalmente un risveglio civile in questo assopito Paese.

Che ne pensate di questa proposta?

Risposte
mistake89
"Deckard":
[quote="mistake89"]Io dopo $x$ volte che uno non va a votare (che sia elezioni o referendum) inibirei al voto per un bel po'.

Dove $x$ per me dovrebbe essere tre, massimo 5 volte.

Sono d'accordo con l'autore del topic sul necessario abbassamento del quorum, pur senza condividere i possibili effetti di "risveglio civile" che egli pronostica. Su questa cosa invece sono profondamente contrario: vuoi per una questione politica, vuoi per disinteresse, credo sia un diritto anche il nonvoto, inteso non come semplice astensione, ma proprio non andare a votare. Credo inoltre che spingere le persone ad andare a votare perchè obbligati sia deleterio: aumenterebbe il numero di "x" date per sport e non invece votando chi, dopo un'attenta riflessione, può rappresentarci meglio (o meno peggio). Allo stesso tempo togliere, o meglio "congelare", il diritto di voto credo sia anch'esso sbagliato poiché frenerebbe sul nascere il possibile riavvicinamento verso le istituzioni di quei soggetti che per una parte della loro vita hanno deciso di non andare a votare magari per un senso di scoraggiamento verso le stesse.[/quote]

In verità dici delle cose condivisibili a cui non avevo pensato.
Io però sono fermamente convinto che l'astensionismo sia un atteggiamento che poco si addice ad una democrazia (partecipativa!). Piuttosto uno va lì e invalida la scheda o non vota, ma alle urne si deve recare.

Non dimentichiamoci che storicamente il voto è stata una grossa conquista, ed anche piuttosto importante.
L'obbligo di recarsi alle urne, così come non lo avverto io - vuoi per educazione scolastica, educazione diretta dei miei genitori- non dovrebbe avvertirlo nessun altro. Piuttosto un'occasione per dare un piccolo contributo alla democrazia.

Poi oh, so che son piuttosto utopico e il partito delle pantofole è il più forte che ci sia :-D

Falco5x
Votare alle elezioni dovrebbe essere considerato un dovere civile, quindi la mancata partecipazione dovrebbe essere, secondo me, sanzionata.

Diverso il caso del referendum, perché nessuno può essere obbligato a dare un parere su un particolare quesito abrogativo o consultivo.
Il referendum dovrebbe essere qualcosa di eccezionale in una democrazia come la nostra basata sulla rappresentanza.
Dunque io sarei per l'aumento del numero delle firme necessarie per indirlo (ad esempio da 500.000 a 1.000.000).
Però una volta stabilito che il referendum va fatto, io sarei per incentivarne al massimo la partecipazione altrimenti questo strumento democratico non serve a nulla, anzi è solo causa di spreco di denaro pubblico.

Da queste considerazioni discende la proposta che ho esposto, che condurrebbe con grande probabilità al risultato che dice @melia.

Deckard1
"mistake89":
Io dopo $x$ volte che uno non va a votare (che sia elezioni o referendum) inibirei al voto per un bel po'.

Dove $x$ per me dovrebbe essere tre, massimo 5 volte.

Sono d'accordo con l'autore del topic sul necessario abbassamento del quorum, pur senza condividere i possibili effetti di "risveglio civile" che egli pronostica. Su questa cosa invece sono profondamente contrario: vuoi per una questione politica, vuoi per disinteresse, credo sia un diritto anche il nonvoto, inteso non come semplice astensione, ma proprio non andare a votare. Credo inoltre che spingere le persone ad andare a votare perchè obbligati sia deleterio: aumenterebbe il numero di "x" date per sport e non invece votando chi, dopo un'attenta riflessione, può rappresentarci meglio (o meno peggio). Allo stesso tempo togliere, o meglio "congelare", il diritto di voto credo sia anch'esso sbagliato poiché frenerebbe sul nascere il possibile riavvicinamento verso le istituzioni di quei soggetti che per una parte della loro vita hanno deciso di non andare a votare magari per un senso di scoraggiamento verso le stesse.

mistake89
Sì, lo sapevo. Me l'aveva raccontato mio padre. Io la trovo una cosa giusta. Per me il voto non è solo un diritto, ma anche un dovere, che come tale, va esercitato.

@melia
"mistake89":
Io dopo $x$ volte che uno non va a votare (che sia elezioni o referendum) inibirei al voto per un bel po'.

Dove $x$ per me dovrebbe essere tre, massimo 5 volte.


Una volta era così.
Mio padre era marittimo e spesso quando c'erano le elezioni era all'estero. Ricordo che la mamma andava in comune a riconsegnare la scheda elettorale e allegava la giustificazione della mancata partecipazione, altrimenti dopo 3 astensioni bisognava andare personalmente in municipio a chiedere la riammissione alle liste elettorali. Ricordo però che questa cosa non valeva per i referendum.

mistake89
Io dopo $x$ volte che uno non va a votare (che sia elezioni o referendum) inibirei al voto per un bel po'.

Dove $x$ per me dovrebbe essere tre, massimo 5 volte.

@melia
Sono convinta che se la tua proposta fosse attuata si raggiungerebbe praticamente sempre il quorum, infatti solitamente i fautori del no puntano all'astensione per sfruttare i pigri assieme ai contrari.

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