Qualità ricerca italiana

wedge
Per gli appassionati delle classifiche:
sono venuto a contatto oggi con questo sito, che trovo molto interessante.
http://www.scimagojr.com/

Permette di valutare la ricerca di diverse nazioni in base al numero di citazioni che ogni articolo prodotto in quella nazione mediamente riceve.

Lo trovo interessante in quanto permette di selezionare campi molto limitati, non solo Scienze o Medicina o Economia, ma anche Fisica, Matematica e ancora anche subsets di questa (Algebra, Analisi eccetera...)

Come ne usciamo?

in Matematica (ho limitato la ricerca a Paesi che hanno prodotto più di 5000 articoli nel periodo considerato) siamo a livello di Francia e Germania circa
http://www.scimagojr.com/countryrank.ph ... in_type=it

Fisica molto più indietro
http://www.scimagojr.com/countryrank.ph ... in_type=it

e in Astrofisica (subset del precedente, ho questa volta selezionato paesi con più di 400 articoli) ancor peggio
http://www.scimagojr.com/countryrank.ph ... in_type=it

Ingegneria pure al 13esimo posto, un filo meglio
http://www.scimagojr.com/countryrank.ph ... in_type=it

con questo indicatore (che trovo semplice quanto affidabile: non pesa il numero di articoli, ma quanto essi sono considerati)
più o meno ovunque ai primi posti ci sono Svizzera (sempre 1a) , Stati Uniti (3a, 4a, 4a, 5a), Olanda (6a, 5a, 2a, 3a) e Danimarca (2a per 3 volte, 14a in Astro) e Israele (9a, 6a, 3a, 4a), e l'Italia ne è molto distanziata.

mi piacerebbe correlare un giorno questa figura con il prodotto interno lordo investito in ricerca, evidentemente c'è una correlazione.

Risposte
wedge
certo, l'indice h per un gruppo di scienziati è poco sensato. dipende chiaramente dal numero e correla con la popolazione di ricercatori del paese.
nei link che ho messo sopra è tutto pesato sul numero di citazioni per articolo, che è più significativo.

Sk_Anonymous
Se ho capito bene, queste statistiche si basano sull'indice h (cfr. qui).

L'indice h ha ricevuto delle critiche. Riporto dalla wiki:

[...] Tuttavia non è difficile trovare situazioni in cui h non riesce affatto a descrivere l'importanza di uno scienziato: è da sottolineare che, in questo senso, gli scienziati che hanno avuto una carriera breve sono decisamente penalizzati, in quanto l'indice non tiene conto della loro influenza poiché essi hanno prodotto solo un numero limitato di contributi, non importa quanto decisivi. Per esempio, l'indice di Evariste Galois è 2 e rimarrà così per sempre; se Albert Einstein fosse morto all' inizio del 1906, il suo indice sarebbe fermo a 4 o 5, valore che sicuramente non rappresenta con dignità l'importanza degli studi che hanno portato alle pubblicazioni del 1905. La validità di questa obiezione è dimostrata dall'analisi stessa dei dati riportati alla fine, che indicano una classifica di fisici in base all'indice: salta subito agli occhi che, a fronte di fisici con valori di h superiori o vicini a 100, Richard Feynman ha h = 23, Paul Dirac ha h = 19 ed Einstein non è nemmeno presente [...].


Tuttavia potrei sbagliarmi: l'indice h si occupa del singolo scienziato, non so se il suo uso può essere esteso allo studio del rendimento di un gruppo di scienziati.

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