Prof anziani

ing.pietro
mi è capitato recentemente di studiare in una biblioteca del dipartimento di fisica di una città che non dico. Ho notato che la maggioranza dei prof che circolavano in questo edificio erano degli over 60, qualcuno anche over 70. Con questo post non voglio essere offensivo verso nessuno però ritengo che per fare fisica e quindi ricerca con buoni risultati ci vogliono dei cervelli giovani e brillanti. (correggetemi se sbaglio).

Non sarebbe meglio che questi prof si ritirassero per lasciare spazio a giovani dottorati che magari si fanno il c..o per 800 euro al mese? A voi la parola...saluti :)

Risposte
Fioravante Patrone1
"kinder":
Quindi, prima di buttare il nonno bisogna averlo strizzato di quanto lui si è arricchito.
http://www.despair.com/retirement.html

Quanto al post complessivo di kinder, penso che sia necessario un equilibrio tra le varie componenti, anche rispetto alla coordinata "età/esperienza".
Dico due cose brevissime, molto parziali, giusto per provare a rendere un po' l'idea (e si notino le assonanze con quanto detto da kinder).
All'università un professore ordinario svolge alcuni compiti per i quali è necessaria (normalmente) esperienza, ad esempio conoscenza della ricerca internazionale nel suo complesso.
Se ci sono giovani attorno, questi possono imparare anche queste cose. Per esempio, dare una mano ad organizzare un convegno è un elemento di sfruttamento formativo. Uno conosce direttamente, anche magari sul piano personale, un po' di gente brava. Intesse rapporti. Nota differenze, etc.

kinder1
"Camillo":
Dopo i 60/65 anni max si DEVE lasciare il posto ai giovani, questa è la mia opinione.
Nell'industria questo già avviene anche prima dei 60 anni : vengono allontanati forzatamente, anche l'Università deve rinnovarsi e lasciare spazio ai giovani .


approfitto di questa considerazione che cita l'industria per una piccola variazione sul tema, frutto della mia esperienza.

Io lavoro in un'azienda di un importante gruppo industriale, che ha attraversato periodi in cui si è alleggerita soprattutto di risorse "anziane", approfittando di congiunture "favorevoli". Il risultato è un'età media della popolazione relativamente giovane. C'è però un risvolto della medaglia piuttosto negativo: sono stati mandati via quelli che sarebbero stati i maestri dei giovani rimasti. E il risultato si vede. Mi imbatto spesso in giovani presuntuosi ed abbastanza ignoranti. Non gliene faccio una colpa. Sono stati privati dei colleghi anziani (in molti casi sarebbero stati capi) che a suon di cazziatoni gli avrebbero insegnato il "mestiere".
La morale che ne ho tratto io è che, sebbene sia vero che le risorse giovani sono una ricchezza da valorizzare, per trarne il massimo vantaggio vanno coltivate travasando su di loro l'esperienza che altri hanno accumulato. Quindi, prima di buttare il nonno bisogna averlo strizzato di quanto lui si è arricchito.

Io, per gestire un progetto importante affidatomi (valore di circa 200 M€) ho ripescato qualche pensionato dell'azienda con contratto di consulenza: sono stati preziosi ed insostituibili.

Naturalmente non voglio generalizzare, perché ritengo molto probabile il fatto che io abbia sperimentato una situazione particolare e non rappresentativa. Ammetto tuttavia che m'è rimasta una certa diffidenza verso "il giovane è meglio" a priori.

Fioravante Patrone1
Ero, nell'ambiente universitario.

Non penso che la "causa" principale sia il fatto che i prof non se ne vanno in pensione prima. Ci sono anzi, a dire il vero, delle operazioni di "pensionamento anticipato volontario" da parte di moltissimi atenei che incentivano in vario modo i docenti a lasciare prima del tempo. Credo che il guaio grosso, quello che crea una "piramide della popolazione" sballata, siano le immissioni in ruolo avvenute senza una programmazione di lungo periodo. Grandi infornate si sono alternate ad anni di vacche magre, senza nessuna logica difendibile.

Le "cause", le ragioni principali, a mio parere, sono:
- carenza di risorse per l'assunzione di nuove leve
- uso poco illuminato delle risorse da parte degli atenei: troppo è stato destinato ad avanzamenti di carriere, anziché all'assunzione di ricercatori

ing.pietro
Fioravante mi rivolgo a lei perchè so che è nell ambiente universitario e quindi ne sa un tantino in piu di me. Le pongo quindi una domanda:
i ricercatori giovani non ci sono perchè gli anziani non se ne vanno in pensione???

Fioravante Patrone1
Insomma, ho fatto bene ad andarmene in pensione a 60 anni! :lol:

Sarò salomonico: occore un giusto mix. Il guaio delle università italiane è che ci sono state troppo poche immissioni di ricercatori. Qualche giorno fa ho guardato gli ingressi di ricercatori di mate a Genova negli ultimi anni (quelli che si "vedono" col CINECA). Sconsolante, incredibile.
Posso capire la sensazione museale provata da ing.pietro

wedge
ovviamente ci sono casi e casi, di saggezza e di rincoglionimento.
nell'imbarazzo di dover valutare caso per caso, sicuramente e' meglio dopo una certa eta', obbligare al pensionamento, o almeno dare solo un ruolo "direttivo". mi spiego meglio, appunto perche' riconosco la saggezza di chi e' stato nel campo per decenni, e' bene che esista una funzione di consulenza (sia scientifica che organizzativa), ma farei chiudere con le attivita' piu' da mani in pasta, come l'insegnamento o l'avere laureandi.
inoltre, non dimentichiamo che lo stipendio di un quasi pensionato e' estremamente piu' alto di quello di un ricercatore!

Camillo
Dopo i 60/65 anni max si DEVE lasciare il posto ai giovani, questa è la mia opinione.
Nell'industria questo già avviene anche prima dei 60 anni : vengono allontanati forzatamente, anche l'Università deve rinnovarsi e lasciare spazio ai giovani .

ing.pietro
"dzcosimo":
evidentemente c'è una differenza di visione fra noi due

io quando penso alla vecchia penso alla saggezza
te a quanto pare pensi al rincoglionimento


ti sembra giusto che in quel dipartimento di fisica ci sia la maggior parte dei ricercatori oltre i 65??? ecco se ti sembra giusto questo allora la pensiamo proprio diversamente!!!
è chiaro che saggezza ed esperienza ci vogliono nella ricerca ed è per questo che in un dipartimento qualche professore vissuto ci vuole ...ma non ai livelli che ho trovato in quel dipartimento di fisica....

dzcosimo
evidentemente c'è una differenza di visione fra noi due

io quando penso alla vecchia penso alla saggezza
te a quanto pare pensi al rincoglionimento

ing.pietro
per dzcosimo:

in ogni caso un dipartimento di fisica non può avere la maggior parte dei ricercatori oltre i 65 anni. Loro quello che dovevano fare lhanno fatto..non dico che bisogna cacciarli dall'università però che vadano in pensione e che lavorino gratis senza ricevere stipendi esagerati.
un ricercatore di 70 anni non può essere come uno di 30 indipendentemente dalla sua preparazione e dalla sua passione....con l avanzare dell'età il suo cervello è piu lento meno intuitivo questa è una cosa scientificamente provata non me la sto inventando..i ricercatori devono essere giovani se la politica italiana non lo riesce a capire almeno che lo capiscano loro e si ritirino....
L altro giorno mi sembrava di essere in una casa di riposo...su non scherziamo

hamming_burst
ti rispondo con una citazione (a braccia, perchè non la ritrovo):

"ci possono essere giovani intelligenti e vecchi stupidi, ma anche il contrario" [Giovanni Sartori]

per dirti che un giovane può avere tutti i titoli che vuole, ma essere un ebete a fare ricerca (in Italia non sarebbe una novità), e ci possono essere dei vecchi che stanno in cattedra solo per percepire denaro facilmente.

Poi c'è il discorso di dzcosimo che condivido, è retorica il discorso giovani-vecchi nel mondo, in Italia un po' meno. :-)

dzcosimo
mah
io per questo modo di ragionare provo l'urticaria quindi provero' a rispondere in modo equilibrato

IMHO:

la retorica del giovane e' una grande minchiata, se uno e' bravo e' bravo fine. Sia esso giovane che vecchio.
certo i giovani avranno idee fresche, i vecchi cultura maggiore e maggiore esperienza. Come ovunque del resto.

poi basta pensare un po' piu' in la'
i ricercatori, vecchi e nuovi, fanno quello che fanno per passione e non certo per denaro
trovo naturale che una persone, facendo carriera universitaria mantenga la stessa passione e lo stesso amore che lo hanno guidato in gioventu'
mi risulta del tutto normale che non vogliano lasciare il posto al quale spesso hanno dedicato un'intera esistenza, e sono emotivamente del tutto vicino a queste persone che dopo anni di puro lavoro si vedono tentare di cacciare da un paio di sbarbatelli

ora detto questo credo che non si del tutto sbagliato obbligare queste persone ad andare in pensione, ma spero che si sia capito il punto di vista completamente diverso

infine preciso che quanto detto non e' certo da applicarsi ai (molti) baroni nullafacenti

itpareid
e secondo te con quello che prendono si ritirano? ormai non riescono neanche a mandarli in pensione "con la forza"...
mi sa che i posti da professore sono come i posti in parlamento
ovviamente è una mia opinione

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