Problemi con la fisica..? Ma non solo...

gattovittorio98
Salve,

Ho 19 anni, ho appena cominciato il mio percorso di studi in Ingegneria informatica con l'intento iniziale di avere buoni voti negli esami che andrò a fare. Ma dai primi giorni cominciano i problemi, non tanto per le materie come Analisi o Geometria che sono si complicate ma i docenti sono abbastanza chiari, più che altro i problemi li riscontro in fisica.
Io vengo da un industriale con perito informatico, e teoricamente nel biennio dovrebbe essere studiata fisica...ma purtroppo così non è stato per colpa del docente avuto. Ora invece la docente sembra abbastanza confusionaria e io non riesco a prestare attenzione proprio perchè non ci capisco nulla...

Questa cosa mi da parecchio fastidio e allo stesso tempo malinconia...perchè temo di non essere in grado poi di passare le prove ad itinere e l'esame finale...

Cosa posso fare?

Risposte
dasalv12
Qualche punto di osservazione:

- Per i giovani che hanno intenzione di intraprendere una carriera sportiva ci sono delle scuole speciali private, spesso dipendenti dalle stesse società sportive in cui si fa lezione la sera dopo gli allenamenti, almeno per conseguire la licenza media o un diploma da privatista. Nel caso, se non si è riusciti a conseguire la licenza media entro i 16 anni, esistono le scuole serali statali. Peraltro lo stato italiano è piuttosto lassista in questo senso: esiste un certo numero di persone adulte che non hanno mai finito le scuole dell'obbligo e nessuno li ha messi ai ferri, de facto quella della coercizione all'istruzione minima è più teoria che pratica.
- La maggior parte degli chef che conosco hanno fatto l'alberghiero e molti anni di gavetta, quindi sia istruzione formale che informale e non è che navigano nell'oro, non sono tutte superstar da copertina, fanno un lavoro duro in cui si è attivi prevalentemente su due turni, fino a sera tardi e nelle feste, quindi così come gli sportivi non dobbiamo vedere la punta dell'iceberg, ma la media: ci sono pochi che guadagnano tantissimo e tanti che hanno un reddito normale.
- Statistiche alla mano, il titolo di scolastico influisce pesantemente sulla condizione lavorativa e reddito futuro. Probabilmente è anche un cane che si morde la coda: chi viene da famiglie a basso reddito e basso livello di istruzione è più portato a scivolare fuori dal sistema scolastico prima e quindi a ritrovarsi nelle medesime condizioni iniziali.
Titolo%disoccupazione2016
18.4licenza di scuola media
diploma11.4
7.1


"@melia":

Con obbligo di imparare a leggere, scrivere e far di conto, senza sconti, lasciando perdere tutte le menate sull'inclusività, che con le ultime normative ministeriali, di fatto, impediscono le bocciature fino a 14 anni. La mia scuola ha ricevuto un richiamo, perché in prima e seconda superiore, che sono ancora classi dell'obbligo, ci sono troppe bocciature, almeno del 5% superiori alla media nazionale...
Un problema simile lo hanno le università, che si vedono costrette a mettere lo sbarramento in ingresso, altrimenti, se il numero degli abbandoni supera una certa media, vedono ridotti i contributi statali.

Niente polemica, ma hai il difetto di molti professori, ovvero volete sostituirvi a chi fa le politiche. Godete già di un'autonomia enorme che non esiste in molti altri paesi e non dovreste andare oltre il vostro compito che è comunque già impegnativo a fronte di uno stipendio non adeguato. Personalmente uno la può pensare come vuole, può avere una visione elitaria della scuola non dell'obbligo, ovviamente è più gratificante e rilassante per un professore avere una classe di soli studenti "bravi", ma il problema principale è che le politiche di istruzione le decide il ministero dell'istruzione di cui l'insegnante è un suo dipendente. Per quanto discutibili, il ministero ha comunque una visione globale della scuola che tu non avrai mai: evidentemente per 2 bocciati in più che fate nella vostra scuola, ce ne sono 2 in meno negli altri istituti italiani che probabilmente hanno la medesima preparazione se non peggiore dei vostri, sta al ministero cercare di rendere le valutazioni più omogenee possibili non è che possono demandare alle idee/ideologie dei singoli professori i criteri di bocciatura, altrimenti a livello globale viene fuori un casino, peraltro con risultati scarsi in quanto non è che se si boccia a profusione gli italiani diventano più intelligenti e studiosi, anzi probabilmente meno.
Sulla questione "tasse che pago per mantenere fannulloni a scuola": diciamo che se facciamo questi ragionamenti non ne usciamo, io non ho l'auto, ma pago le tasse per le autostrade, un ceco per l'illuminazione pubblica, un antimilitarista per l'esercito e così via. Fondamentalmente l'istruzione è da considerare un bene pubblico, qualcosa come i vaccini per fare un parallelo di attualità.

@melia
"mgrau":
[quote="@melia"] ci sono troppe bocciature, almeno del 5% superiori alla media nazionale. Vuol dire che se nella media nazionale ne stanno bocciati 3 per classe, da noi sono 4, raramente 5

Scusa Melia, giusto per la forma - non voglio entrare nel merito - ma 4 o 5 invece di 3 non mi sembra un aumento del 5%, ma del 33 o 66%...[/quote]
La percentuale era riferita al totale degli studenti iscritti nella classe. Ma forse hai ragione tu, comunque il 33% è superiore al 5%.

Classi prime di 30 studenti, a parte quelli con gli handicap che sono di 23.
Bocciatura media della scuola: nelle prime 4 studenti e nelle seconde poco più di 1. Il richiamo dice "nella scuola il numero di non ammessi alla classe successiva, nel biennio, risulta superiore alla media nazionale di oltre il 5%, quindi ... seguono le possibili ripercussioni nel caso in cui non riuscissimo a rientrare nella media. Il ridicolo poi è che al triennio il numero dei bocciati è leggermente inferiore alla media e mettendo tutto insieme rientriamo, almeno, nella media regionale, se non in quella nazionale.

donald_zeka
Si ma il calcolo va fatto sul totale degli alunni bocciati, non su quelli bocciati per classe...se su 100 studenti di una scuola si bocciano 15 persone (una classe ha mediamente 20 alunni, di cui 3 bocciati per classe)...in quella di melia se ne bocciano 20, non 48...

axpgn
Appunto .... "almeno del $5%$ superiori alla media" ...

mgrau
"@melia":
ci sono troppe bocciature, almeno del 5% superiori alla media nazionale. Vuol dire che se nella media nazionale ne stanno bocciati 3 per classe, da noi sono 4, raramente 5

Scusa Melia, giusto per la forma - non voglio entrare nel merito - ma 4 o 5 invece di 3 non mi sembra un aumento del 5%, ma del 33 o 66%...

@melia
Caro jack22 ho capito che quando non siamo d'accordo è perché stiamo parlando di livelli di scolarità diversi.
Ti dico come la vedo io, ma stavolta metto come paletti gli anni, in modo che non ci possano essere ambiguità.
Sarei per una scuola dell'obbligo per tutti fino, diciamo 14 anni, ma non escludo neanche l'attuale obbligo a 16. Con obbligo di imparare a leggere, scrivere e far di conto, senza sconti, lasciando perdere tutte le menate sull'inclusività, che con le ultime normative ministeriali, di fatto, impediscono le bocciature fino a 14 anni.
Un capitolo a parte sono i disabili, ma i problemi dell'handicap sono altra cosa e non voglio certo bastonare ancora chi ha già preso bastonate dalla vita fin dall'inizio.
Il problema è dopo i 14 anni. La mia scuola ha ricevuto un richiamo, perché in prima e seconda superiore, che sono ancora classi dell'obbligo, ci sono troppe bocciature, almeno del 5% superiori alla media nazionale. Vuol dire che se nella media nazionale ne stanno bocciati 3 per classe, da noi sono 4, raramente 5, non un'ecatombe, però abbiamo ricevuto un richiamo e se nel prossimo anno non rientriamo nella media ci diminuiscono i contributi per le attività complementari.
Un problema simile lo hanno le università, che si vedono costrette a mettere lo sbarramento in ingresso, altrimenti, se il numero degli abbandoni supera una certa media, vedono ridotti i contributi statali.

jack221
"Vulplasir":

DI certo sembra che questi due non siano proprio i tipi che vogliono fare i calciatori e non gliene frega niente della scuola.


Non capisco cosa vuoi dire nè dove sta la contraddizione con quello che ho detto :)

Ci sono un sacco di laureati che finiscono nei call center e un sacco di gente che abbandona la scuola superiore per finire con il guadagnare milioni in un modo o nell'altro. Era a questi che mi riferivo quando parlavo dei calciatori: alcuni di essi stanno ancora studiando alle superiori o le hanno lasciato. Idem per alcuni chef.

Ti ho fatto un esempio per dirti che c'è gente che ha lasciato l'università ed è diventata ricca. Tu ne hai dedotto una cosa che io non volevo dire: che chi lascia l'università non ha voglia di studiare.
L'unica pecca è...che io non stavo dicendo questo.

Io sto dicendo che tu non puoi sapere quello che è meglio per le altre persone. Quindi nessuno ha diritto di dire a nessun altro cosa debba o non debba fare. Siamo d'accordo?

Guarda il risultato: Melia ti dice che ci sono un sacco di studenti che perdono tempo a scuola perchè non vogliono studiare.
Cosa concludi tenendoli li? Che noi, con le nostre tasse, dobbiamo mantenerli.
E loro odiano chi paga queste tasse perchè liì non ci vogliono stare. Magari farebbe meglio a fare altro. E magari hanno ragione loro, e tu che li vuoi mandare a scuola stai sbagliando.

Siamo d'accordo su questo? Se siamo d'accordo poi facciamo gli esempi

axpgn
Però tirava di scherma, dai ...

donald_zeka
O posti una dimostrazione oppure questa resta la tua opinione.


Gates was a National Merit Scholar when he graduated from Lakeside School in 1973.[32] He scored 1590 out of 1600 on the Scholastic Aptitude Tests (SAT) and enrolled at Harvard College in the autumn of 1973.[33][34]



At Ardsley High School, Zuckerberg excelled in classes. He transferred to the exclusive private school Phillips Exeter Academy, in New Hampshire, in his junior year, where he won prizes in science (math, astronomy, and physics) and classical studies. In his youth, he also attended the Johns Hopkins Center for Talented Youth summer camp. On his college application, Zuckerberg stated that he could read and write French, Hebrew, Latin, and ancient Greek. He was captain of the fencing team.[21][22][23]

DI certo sembra che questi due non siano proprio i tipi che vogliono fare i calciatori e non gliene frega niente della scuola.

jack221
"Vulplasir":
Mark Zuckerberg non ha fatto l'università ma non era analfabeta, se era entrato ad Harvard è perché qualcosa nella capoccia ce l'aveva, così come Bill Gates, ma di Zuckerberg e Gates ce n'è uno su un miliardo, quindi non generalizzare dicendo un mare di stronzate. La scuola serve a formare cittadini, a scrivere e a leggere, se poi non ti interessa, a 16 anni non è più obbligatoria.
Inoltre confondi l'università con la scuola dell'obbligo...


O posti una dimostrazione oppure questa resta la tua opinione.

Io voglio dare la libertà di condividere la tua opinione. Tu invece la vuoi imporre con la forza, come i Tory inglesi che si ritenevano parte di una elite che sapeva cosa è meglio per il popolo intero

L'analogia del panettiere non ha nessunissimo senso, che cavolo c'entra l'infelicità, io non sono felice quando devo pagare le bollette, che faccio non le pago? Pure pagare le tasse non mi rende felice...rendiamolo facoltativo.


Quello delle tasse lo avevamo messo un attimo da parte. Io non sono anarchico e secondo me dovremmo avare una polizia e una sistema di giustizia pubblico. Ma c'è anche chi è anarchico capitalista :D Comunque non mi sembri il tipo ("una mare di stronzate") con cui valga la pena approfondire questi discorsi

donald_zeka
Mark Zuckerberg non ha fatto l'università ma non era analfabeta, se era entrato ad Harvard è perché qualcosa nella capoccia ce l'aveva, così come Bill Gates, ma di Zuckerberg e Gates ce n'è uno su un miliardo, quindi non generalizzare dicendo un mare di stronzate. La scuola serve a formare cittadini, a scrivere e a leggere, se poi non ti interessa, a 16 anni non è più obbligatoria. L'analogia del panettiere non ha nessunissimo senso, che cavolo c'entra l'infelicità, io non sono felice quando devo pagare le bollette, che faccio non le pago? Pure pagare le tasse non mi rende felice...rendiamolo facoltativo.
Inoltre confondi l'università con la scuola dell'obbligo...

jack221
Forse i genitori che vedono i figli infelici sono infelici anche loro, ma lo sarebbero molto di più se i figli fossero analfabeti.


Come fai a generalizzare? Dove sta scritto tutto ciò?

Come fai a sapere che non ci siano genitori che sono felici se il figlio va agli allenamenti di calcio anzichè andare a scuola? Qua non stiamo parlando dei genitori. Qua stiamo parlando dello Stato, cioè di un gruppo di politicanti che rappresenta il 51%. Loro, il gruppo di politicanti, obbligano tutti a fare qualcosa, anche i figli dei genitori che non vorrebbero mandare i figli a scuola. Privano genitori innocenti e figli altrettanto innocenti della loro libertà di scegliere.

Poi se il genitore vuole mandare il figlio a scuola affare suo. Non so se riesco a fare passare il concetto. Io non ho detto che tutti i genitori dei ragazzi che non studiano sono infelici.
Io ho detto che i genitori che preferirebbero avere il figlio calciatore sono infelici perchè il gruppo di politicanti lo manda a scuola dove non riesce a dare il meglio e prende voti bassi.

E gli studenti che non vogliono studiare sono infelici perchè sono costretti ad andare a scuola, ma lo sarebbero molto di più in futuro se non riuscissero a trovare un lavoro che permettesse loro di mantenersi e mantenere una famiglia.


Di nuovo, generalizzazione tua. Dove sta scritta sta legge?
Magari per alcuni è così e per altri no. Del resto, hai tu stessa detto che tua sorella ha lasciato la scuola, fa la magazziniera e guadagna più di te, quindi non mi sembra sia messa così male non andando all'università. Neanche Mark Zuckerberg mi sembra messo così male senza università.
Noi non possiamo mai sapere di essere nel giusto, e quindi non abbiamo alcun diritto di fare da padri/padroni agli altri. Ognuno deve assumersi le proprie responsabilità.
Se la persona che non vuole andare a scuola poi sarà infelice perchè non trova lavoro saprà che è colpa sua e delle sue scelte.

Adesso facciamo l'esempio contrario.
Mio figlio vuole fare il calciatore. Ma la mattina non si può allenare perchè il gruppo di politicanti lo obbliga ad andare a scuola.
Se non riesce a diventare calciatore, di chi è la colpa?
Del gruppo di politicanti. E se poi non trova lavoro nonostante la scuola, di chi è la colpa? Della scuol, perchè quella scuola per lui non andava bene.

Ovviamente anche i professori sarebbero più infelici senza studenti e, naturalmente, senza lavoro.

Ecco mettendoci d'accordo sui punti di prima questo argomento lo possiamo svolgere.
Quindi se il panettiere si ritrova senza clienti, lo Stato dovrebbe obbligare tutti a compare 5 kg di pane al giorno. E la frutta? La frutta fa bene. Quanta frutta lo Stato mi dice che devo comprare?

@melia
Lascio i miei pensieri in OT, perché mi sa che siamo andati fuori tema.
[ot]
"jack22":
[quote="@melia"]Non volevo aprire un fake. La mia idea è che chi lavora nel privato ritiene che i dipendenti pubblici siano dei privilegiati, ma non è sempre vero, anzi.


non capisco cosa vuoi dire.[/quote]

Avrai già capito che con gli esempi mi esprimo meglio. Ti faccio un esempio. Mi sorella ad un certo punto dell'università si è stufata, ha piantato tutto e adesso fa la magazziniera. Guadagna quasi il doppio di quello che prendo io e a volte dobbiamo litigare perché, secondo lei, io, che lavoro solo mezza giornata, dovrei andare dalla mamma un po' più spesso. Non riesco a farle capire che quando torno a casa ho altrettanto lavoro da fare di quello che mi ha impegnato a scuola.[/ot]

[ot]
"jack22":
Comunque siamo d'accordo: ti ho dato ragione, tu come contribuente sei infelice perchè un sacco di tasse vengono spesi su studenti che non vogliono studiare. I professori sono infelici perchè hanno studenti che non vogliono studiare. E gli studenti che non vogliono studiare sono infelici perchè sono costretti ad andare a scuola. I genitori che vedono i figli infelici sono infelici anche loro.

La soluzione è l'abolizione dell'obbligo scolastico e la privatizzazione delle scuole.
Sulla soluzione siamo d'accordo?

:D No che non siamo d'accordo, e sono moderatamente certa che non lo sei neanche tu.
Forse i genitori che vedono i figli infelici sono infelici anche loro, ma lo sarebbero molto di più se i figli fossero analfabeti.
E gli studenti che non vogliono studiare sono infelici perchè sono costretti ad andare a scuola, ma lo sarebbero molto di più in futuro se non riuscissero a trovare un lavoro che permettesse loro di mantenersi e mantenere una famiglia.
Ovviamente anche i professori sarebbero più infelici senza studenti e, naturalmente, senza lavoro.
Solo che mi disturba lo spreco di risorse, i ministri dell'istruzione sempre più incompetenti in materia, le normative che stanno portando la scuola verso una forma di assistenza sociale, piuttosto che un luogo di cultura e istruzione.[/ot]

jack221
"@melia":
Non volevo aprire un fake. La mia idea è che chi lavora nel privato ritiene che i dipendenti pubblici siano dei privilegiati, ma non è sempre vero, anzi.


non capisco cosa vuoi dire.

Comunque siamo d'accordo: ti ho dato ragione, tu come contribuente sei infelice perchè un sacco di tasse vengono spesi su studenti che non vogliono studiare. I professori sono infelici perchè hanno studenti che non vogliono studiare. E gli studenti che non vogliono studiare sono infelici perchè sono costretti ad andare a scuola. I genitori che vedono i figli infelici sono infelici anche loro.

La soluzione è l'abolizione dell'obbligo scolastico e la privatizzazione delle scuole.
Sulla soluzione siamo d'accordo?

@melia
Non volevo aprire un fake. La mia idea è che chi lavora nel privato ritiene che i dipendenti pubblici siano dei privilegiati, ma non è sempre vero, anzi.

Ma il senso del discorso è "lo Stato dovrebbe sottrare agli altri ulteriori soldi dal loro stipendio per darmi qualcosa in più a me" (nel caso specifico un preside e un vicepreside in più).

Non esattamente, abbiamo 4 docenti di diritto per 14 ore, dove ne basterebbe uno solo, mentre per un corretto funzionamento della scuola sarebbero necessari un preside e un vicepreside in più. Non è pensabile che il ruolo di vice preside sia coperto da una persona che sta entrando in ruolo adesso o è entrata lo scorso anno (come i nostri 4 docenti di diritto), serve qualcuno che conosca la Scuola (come istituzione) e la scuola, intesa come insieme dei plessi scolastici che formano un istituto indipendente.
La spesa non cambierebbe, anzi, sarebbe inferiore: 3 persone al posto di 4 anche se una, il preside, costa di più, ma l'organizzazione ne guadagnerebbe molto.

jack221
"axpgn":
Poverini ...

Mi hai convinto e ritratto tutto

axpgn
Poverini ...

jack221
"@melia":

Perché studiare è un obbligo. Mai visto la coda alla postta per pagare bollette o tasse? Credi che siano tutti contenti di farlo? Eppure sono tutti lì in coda.


Ottimo

Lasciamo stare le tasse per un attimo

Ora la prima domanda è: perchè esiste l'obbligo di studiare?

Curioso di ascoltare la tua risposta, faccio un passo di lato. In Italia c'è la democrazia, i rappresentanti del 51% dei cittadini vanno dai nostri ragazzi, dai nostri figli e gli dicono "o vai a scuola, oppure i tuoi genitori finiscono in galera e tu finisci orfano". In pratica gli punta la pistola alla tempia. E questo è costretto dagli altri, con la violenza, a fare cose che non vorrebbe fare. Quindi priva della libertà una persona innocente. Priva della felicità e della possibilità di realizzarsi una persona che non ha mai fatto niente.

Quindi la seconda domanda è: che ruolo dovrebbe avere lo Stato?

Io ritengo queste verità auto-evidenti: che tutti gli uomini nascono uguali, che godono di certi diritti, e che tra questi ci sono la vita, la libertà e la ricerca della felicità

E quindi l'unico ruolo dello Stato è quello di prevenire che qualcuno usi violenza a qualcun altro. E quindi ci rifacciamo alla prima domanda: quale è il motivo per cui lo Stato priva della libertà e della felicità persone innocenti?

Adesso vediamo il ruolo delle tasse. Per fare ciò lo Stato usa le tasse di tutti, perchè gli servono carabinieri e polizia per mettere in piedi tutto questo, nonchè ovviamente più professori e più scuole del necessario. Quindi le mie tasse servono, in parte, anche per finanziare la tortura di minorenni innocenti.

La terza domanda è: è per me morale pagare questa tassa?

Per il momento stiamo parlando dell'obbligo, quindi le persone che non lo vogliono fare. Poi se vuoi parliamo anche di quelli che vogliono studiare, altrimenti diventa troppo lunga la cosa

@melia
"jack22":


Domanda: perchè nelle scuole ci sono studenti che non vogliono studiare?

E' un fenomeno strano no?
Non mi capita spesso di entrare nel panificio e trovare in fila persone che non vogliono comprare il pane.


Perché studiare è un obbligo. Mai visto la coda alla postta per pagare bollette o tasse? Credi che siano tutti contenti di farlo? Eppure sono tutti lì in coda.

jack221
Ovviamente non mi riferisco ai motivi psicologici e sociali che spingono qualcuno a studiare fisica e qualcun altro a diventare giocatore di pallacanestro

Melia ci dice che, a scuola, ci sono studenti che non vogliono studiare (quindi non vogliono essere a scuola). Questo è il dato di fatto. Se poi ritengono di essere sbagliati sarà loro premura andare dallo psicologo.

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