Problemi con la fisica..? Ma non solo...

gattovittorio98
Salve,

Ho 19 anni, ho appena cominciato il mio percorso di studi in Ingegneria informatica con l'intento iniziale di avere buoni voti negli esami che andrò a fare. Ma dai primi giorni cominciano i problemi, non tanto per le materie come Analisi o Geometria che sono si complicate ma i docenti sono abbastanza chiari, più che altro i problemi li riscontro in fisica.
Io vengo da un industriale con perito informatico, e teoricamente nel biennio dovrebbe essere studiata fisica...ma purtroppo così non è stato per colpa del docente avuto. Ora invece la docente sembra abbastanza confusionaria e io non riesco a prestare attenzione proprio perchè non ci capisco nulla...

Questa cosa mi da parecchio fastidio e allo stesso tempo malinconia...perchè temo di non essere in grado poi di passare le prove ad itinere e l'esame finale...

Cosa posso fare?

Risposte
jack221
Ecco una classifica delle scuole superiori
qui

Ricordiamo che le scuole "paritarie" NON sono nel libero mercato, perchè devo avere le stesse materie di quelle pubbliche
Piano dell'offerta formativa conforme agli ordinamenti e alle disposizioni vigenti.

su tutti gli anni (e lo stesso numero di anni)
Organica costituzione di corsi completi, fatta eccezione per la scuola dell'infanzia: non può essere riconosciuta la parità a singole classi, tranne che in fase di istituzione di nuovi corsi completi, ad iniziare dalla prima classe.

lo stesso bacino di clienti (non possono prendere il giovane genietto in matematica)
Iscrizione alla scuola per tutti gli studenti, purché in possesso di titolo di studio valido per l'iscrizione alla classe e con età non inferiore a quella prevista dagli ordinamenti scolastici.

La stessa corporate governance
Istituzione e funzionamento degli organi collegiali.

Gli stessi lavoratori
Personale docente fornito del titolo di abilitazione.

assunti alle stesse condizioni
Contratti individuali di lavoro per personale dirigente e insegnante che rispettino i contratti collettivi nazionali di settore.


Dalla classifica deduciamo che gli studenti possono avere lo stesso servizio (perchè non siamo nel libero mercato), in alcuni casi offerto in modo migliore (e in alcuni casi peggiore), senza che questo gli venga pagato con i soldi degli altri

dasalv12
[ot]
@Injuria: le teorie scientifiche non sono come lo yogurt, non hanno una scadenza
Che io sappia Friedman è morto economista e non si è mai candidato politicamente. A parte questo, sarebbe un discorso abbastanza di basso livello, da populisti. Reagan era molto sincero e anche Hitler era molto sincero, nonostante entrambi avessero convenienza politica

Invece ce l'hanno una scadenza, per l'economia in particolare (io ho studiato economia e statistica), anche perché in quasi 40 anni ci sono stati molti fatti (non sto qui ad elencarli, ma qualche traccia l'ho data nei post precedenti). Così come i testi di 40 anni fa di medicina ,psicologia e fisica sono da ritenersi obsoleti in molte loro parti così è per l'economia che peraltro è una delle scienze meno solide. Peraltro bisogna distinguere fra economia normativa e positiva. In quanto a Friedman era più influente politicamente lui dell'attore che fece il presidente in quegli anni, fece da consulente a vari governi e fu molto vicino ai repubblicani di cui de facto dettava l'agenda politica in economia. Il quadro storico è sempre importante per valutare il successo di certe idee: in quel momento gli USA avevano bisogno di riaffermarsi dopo gli anni '70 in cui dovettero affrontare lo smacco del Vietnam, l'OPEC, l'austerità, l'aumento della spesa pubblica, l'annosa sfida ideologica ai comunismi. In quel momento era necessario rinserrare le fila intorno a determinati valori tipicamente americani: l'individualismo, lo Stato minimo, le libertà individuali e del mercato. Per fare questo si spinse la macchina al massimo, anche con successo, ma alcune patologie vennero fuori negli anni di seguito. Oggi c'è solo una stretta minoranza di retroguardia che la pensa come Friedman proprio perché il tempo ed i fatti hanno portato ad una revisione generale di certe idee.
In quanto ai politici molto sinceri: quelli che hai citato il primo era un attore (pensare che la parola ipocrita deriva dal greco "attore") di terza categoria al soldo della lobby della finanza (niente complotti, sono cose piuttosto note), l'altro riceveva vagoni di denaro dall'industria pesante tedesca, con quali soldi credi che si facessero tutte quelle cerimonie ad effetti?
Ci sono vari testi di scienza politica e di teoria dei giochi che attestano l'opportunismo dei politici.

La disoccupazione giovanile è al 35% 37%? Dovuta alla bassa qualità della nostra istruzione e al salario minimo,
...
fa riferimento a genitori che cercano l'istruzione migliore possibile

A molte di queste altre osservazioni ho già fatto commento nei post precedenti. Alcune altre mi sembrano posizioni strettamente ideologiche, altre semplicemente poco informate (ad esempio l'Italia è uno di quei pochi paesi sviluppati in cui non esiste il salario minimo).

Concludo qui, non per avere l'ultima parola, ma per far decantare un po' la discussione e vedere se qualcun'altro ne è interessato, anche perché certi papelli hanno poca probabilità di essere letti ed inoltre richiederebbero un minimo di riflessione. Poi so che certe discussioni irritano i moderatori i quali avranno già il ditino che balla sul tasto "blocca" 8-)[/ot]

jack221
@Injuria: le teorie scientifiche non sono come lo yogurt, non hanno una scadenza
Che io sappia Friedman è morto economista e non si è mai candidato politicamente. A parte questo, sarebbe un discorso abbastanza di basso livello, da populisti. Reagan era molto sincero e anche Hitler era molto sincero, nonostante entrambi avessero convenienza politica

Mi pareva di averlo attualizzato abbastanza.
Perchè devo pagare il cinema e il teatro ai diciottenni? Pensi che lo Stato sia sincero nel voler diffondere la cultura, o è un modo per corrompere con i soldi degli altri le persone che stanno per votare? Essendo la disoccupazione giovanile molto alta, i soldi per pagare questi biglietti vengono da persone adulte che probabilmente hanno già deciso per chi votare. E ipotizzando che lo Stato sia sincero, e non lo è, il bene individuale non è mai una motivazione sufficiente per l'intervento dello Stato, e lo diceva già John Stuart Mill prima di Friedman

La disoccupazione giovanile è al [strike]35%[/strike] 37%? Dovuta alla bassa qualità della nostra istruzione e al salario minimo che impedisce ai giovani di ottenere nel mercato del lavoro l'addestramento che non hanno ottenuto nelle scuole. E queste cose le diceva Friedman per i teenager neri degli anni 70. Non so se siamo d'accordo sull'importanza della disoccupazione gioanile al 35%

E' per tornare un po' in topic, bassa qualità dell'istruzione dovuta all'intervento dello Stato, che deve raccattare voti e non fornire istruzione allineata alle competenze che il mercato del lavoro richiede. Quindi assume persone con il posto fisso e senza porre in essere PMS, che non avrebbero senso perchè hanno il posto fisso. Concorderai che in un mondo come il nostro le competenze fornite dalla scuola devono adeguarsi di continuo, e non è assolutamente pensabile che il dipendente prenda uno stipendio per fare di testa sua, senza alcun incentivo per lavorare nè tanto meno per lavorare bene per i suoi clienti

Cosa fa lo Stato per recuperare? Obbliga, con la forza, gli studenti a cercarsi una attività lavorativa complementare. In modo da imparare sul campo quello che la scuola, che serve ad avere voti e non a formare studenti, non gli insegna.
Ignorando i loro desideri e i lori sogni, togliendo la libertà a persone innocenti, per di più minorenni. E dando alle imprese manodopera gratuita. A mio avviso siamo ai limiti della schiavitù negli stati uniti nel 1800. I neri erano schiavi per il loro stesso bene, secondo le teorie dell'epoca.
E dove dovrebbe fare il tirocinio uno che vuole fare il medico? Ci sono state moltissime manifestazione in tutta Italia contro tutto ciò. Senza alcun risultato perchè queste persone non votano.
Lo Stato trova sempre il modo di scaricare i costi su chi non vota: che siano i cittadini del futuro o i cittadini di oggi che non hanno i requisiti per farlo.

L'analfabetismo. E' falso che lo Stato ha tirato fuori qualcuno da qualcosa. Semplicemente è successo quello che è successo nell'Inghilterra dalla prima metà dell'800 in poi a seguito delle vari rivoluzioni industriali.
Prima i bambini li si mandava a lavorare nelle fabbriche. Poi con il progresso tecnologico la produttività è aumentata e non ce ne è stato più bisogno. Tant'è che i proponenti borghesi sulla regolamentazione del lavoro minorile venivano contestati dalle classi povere, perchè non capivano che il popolo normale aveva bisogno di mandare i figli a lavorare.
Poi con il progresso tecnologico non ce ne è stato più bisogno, ma al contrario il mercato ha richiesto capitale umano sempre più elevato, e la domanda di istruzione è aumentata. Non è stato lo Stato a tirare fuori qualcuno da qualcosa, semplicemente ha sancito per legge, dopo l'Unità d'Italia, un fenomeno che nella società stava già accadendo. Posso accettare che abbia leggermente velocizzato il fenomeno già in atto.
Oggigiorno non conosco un genitore che mandi i figli a scuola perchè è obbligatorio. Tu puoi dire di conoscerlo?
Anzi nel paragrafo copia-incollato da un proponente delle teorie opposte (che contiene elementi errati per 2/3 su cui non scendo nei dettagli essendo copia incollato) si fa riferimento a genitori che cercano l'istruzione migliore possibile

dasalv12
Non è elegante, ma sono costretto ad autocitarmi:
renditi conto che stiamo facendo una discussione che poteva avere un senso un secolo fa.

...e tu in risposta posti un discorso del 1980 :) .

A parte che non credo che qualcuno abbia voglia di sorbirsi 90 minuti i video, poi dovremmo distinguere la divulgazione dalla propaganda. Qui non parla Friedman il premio Nobel, qui parla Friedman il politico (e la sua storia personale successiva a quel discorso lo dimostra). Il discorso va contestualizzato nel quadro politico di quel momento, ad oggi queste idee espresse in maniera così radicale non hanno più un grande seguito...diciamo che il signore è un po' superato. Poi verrà tirato fuori alla bisogna e travisato, così come hanno fatto con Keynes dato per morto e sepolto e fatto resuscitare durante la crisi del 2007.
Siamo in un mondo in cui i repubblicani americani difendono l'Obamacare, in cui nemmeno i partiti di centro destra osano più parlare di privatizzazioni e meno Stato, dove gli industriali e la classe media occidentale chiedono protezionismo e dove coloro che propugnavano le dure leggi del mercato sono corsi da papà Stato a farsi tappare i buchi di bilancio aumentando il debito pubblico a dismisura. Alla luce di questi fatti diciamo che per il momento possiamo anche passare oltre, specie per quelli che hanno superato la trentina e che questa retorica se la sono dovuto sorbire fino almeno il 2007. Oggi ci dobbiamo sorbire la retorica sovranista ed etnocentrica: ogni epoca ha le sue manie.

jack221
"gio73":
In rete si trova di tutto



Grazie del copia-incolla gio73. Lo ritengo un grande passo avanti rispetto alla tua prima risposta ;)
Io invece ti copio e incollo un link di natura divulgativa. Così puoi ascoltare anche l'altra parte. Forza :smt023


gio73
In rete si trova di tutto


dasalv12
[ot]
In che senso l'istruzione è un bene pubblico?

Nel senso di cui sopra: se sono il solo a saper leggere e scrivere non mi serve a nulla, quindi l'istruzione intesa come aumento dell'utilità dell'istruzione individuale e miglioramento dell'ambiente socio-economico in cui si vive. Di questo bene ne usufruisce chiunque, che paghi o non paghi le tasse, che abbia o meno frequentato una scuola.
Ci sono un sacco di scuole private almeno in Italia, Francia, Germania e Stati Uniti, dalla materna all'università.

Il problema non è se esistano o meno scuole private, il problema è capire che queste non riescono a coprire l'istruzione per milioni di persone, dalla grande metropoli al paese sperduto, per il semplice fatto che i costi sono abnormi e che spesso è un'attività che non genera profitto. Al momento non c'è paese che non abbia tirato fuori le masse dall'ignoranza senza scuola pubblica obbligatoria.
Non mi sembra abbiamo case farmaceutiche statali.

Grandi infrastrutture, ferrovie, acquedotti etc...roba che per rientrare dei costi ci vogliono 2 o 3 vite. Le case farmaceutiche godono comunque della ricerca di base finanziata dagli stati, inoltre in alcuni casi sono pesantemente sovvenzionate attraverso il sostegno dei prezzi e politiche protezioniste. Inoltre: in assenza di Stato dove si depositano i brevetti? Chi garantisce la proprietà intellettuale?
La Microsoft è privata.

Un sacco di roba è privata, leggiti la storia della Silicon Valley: fondamentalmente questo distretto dell'elettronica ha primeggiato a livello mondiale grazie agli ingenti investimenti a perdere del governo americano per oltre un secolo, prevalentemente per lo sviluppo di tecnologie militari. La produzione di software è un caso particolare che non rientra nelle economie di scala crescenti: a differenza di un prodotto manifatturiero infatti un software è un bene intangibile (a parte il supporto tecnico che lo ospita che però ha un costo risibile), dunque i costi marginali di produzione sono praticamente nulli.
Se mi dai i libri me li leggo perchè in questa parte mi sono perso del tutto

Economia del settore pubblico di Stiglitz o qualsiasi altro manuale di scienza delle finanze (in particolare la sezione sui fallimenti di mercato) oopure sempre dello stesso autore "Il ruolo economico dello Stato", qualche libretto divulgativo sulla filosofia o storia del diritto, qualcosa sulla Costituzione.[/ot]

jack221

dasalv12
In risposta con testo nascosto data la deriva OT:
[ot]
"jack22":
Ciò non significa che lo Stato debba farsi carico del bene con i soldi degli altri.

Una delle giustificazioni principali per cui sia lo Stato ad erogare beni pubblici è proprio questo invece.
Badiamo a cosa si intende per bene pubblico, questo ha due caratteristiche:
- Non rivalità: il consumo del bene non comporta una perdita del suo valore d'uso da parte di un altro soggetto.
- Non escludibilità: impossibile escludere un soggetto dal consumo del bene in questione.
Queste due caratteristiche fanno sì che sia sconveniente da parte di un privato la produzione di questo tipo di beni.
Un esempio classico è l'illuminazione pubblica: il fatto che una strada sia illuminata e che in quella strada ci passino 2 o 200 persone non cambia il valore d'uso del bene. Inoltre è difficile escludere qualcuno dal suo godimento (come si fa? Si spengono le luci quando passa chi non paga? Si fa pagare il pedaggio a qualcuno che deve raggiungere la sua abitazione? In tal caso il prezzo sarebbe equiparabile ad una tassa). Si chiama free rider colui che beneficia del bene senza pagarne i costi sapendo che quel bene verrà comunque prodotto. L'esempio dei vaccini e dell'istruzione di massa sono esempi calzanti in questo senso.
Altre giustificazioni dell'intervento dello Stato sono gli alti costi fissi e le economie di scala, per questo ed altri temi rimando ai libri di scienza delle finanze.
I bambini imparano a parlare dai genitori. Non in un corso erogato dalla scuola dello Stato.

Sicuramente, ma restano analfabeti ed in assenza di scuola dell'obbligo gran parte delle persone comunica con una lingua locale, forse nemmeno definibile come dialetto con un patrimonio lessicale di 200/300 parole e/o lessemi, in confronto ad un'istruzione che gli insegna una lingua codificata sia parlata che scritta con cui può comunicare con milioni di persone, leggere libri e scrivere. Direi che è un bel salto di qualità.
Così come negli anni passati imparavano a leggere e a scrivere nelle scuole cristiane, che non erano erogate dallo Stato.

Fino ad un secolo e mezzo fa la chiesa cattolica aveva uno Stato su cui faceva pagare parecchie tasse per non parlare delle prebende e delle offerte per salvarsi l'anima. In oltre un millennio di chiesa cattolica in Italia l'analfabetismo sfiorava il 90%, dopo un secolo di Stato sociale e di scuola pubblica di massa si è arrivati al 10%.
Così come le scuole gestite da privati spesso offrono una qualità superiore a quelle pubbliche

Discussione vecchia, andava di moda una decina di anni fa, ormai dopo il declino di consenso delle idee liberiste dovute alla crisi partita nel 2007 non se ne parla nemmeno più, d'altronde questa maggiore efficienza del privato non è mai stata dimostrata, è rimasto per l'appunto un assunto ideologico.
Di nuovo, non implica che l'istruzione debba essere approvata dallo Stato né che debba essere lo Stato a fornirla.

Il fatto è che prima dello Stato non c'era nessuno a fornire un'istruzione universale, dunque l'alternativa storica e realistica non è la scuola privata, ma il nulla e l'analfabetismo diffuso.
Ci sono un sacco di organizzazioni caritatevoli e ce ne sarebbero molte di più se lo Stato non allungasse le sue mani dovunque.

Fortunatamente è stata trasformata quella che era "carità" in un diritto/dovere, io preferisco così, ma ripeto, queste organizzazioni caritatevoli hanno avuto secoli di tempo ed i risultati sono stati analfabetismo al 90%, superstizioni, processi a Galileo e Giordano Bruno (per citare quelli più famosi), inquisizioni e caccia alle streghe.
Secondo, sei sicuro che quello che impedisce agli uomini di rubare e stuprare è solo la presenza dello Stato?

No. Esistono le consuetudini, la cultura, le regole sociali, il cosiddetto diritto di natura parte da lì, da ciò che ogni uomo considera giusto. D'altronde le parole diritto (retto, giusto) e norma (ciò che è normale, comportamenti che chiunque si aspetta dagli altri) derivano proprio da questo tipo di impostazione. I problemi sorgono quando ciò che è giusto e normale per te non lo è per me...e la risoluzione non è così scontata. Questo è il momento in cui lo Stato si fa arbitro del conflitto. L'alternativa è prendersi a mazzate: per secoli la gente moriva in duelli in cui l'oggetto del contendere era passare per primi su una strada, poi fortunatamente qualche sovrano ha pensato di risolverla inventando la mano da tenere. Paternalismo? Forse, ma ha salvato molte vite, come le cinture di sicurezza ed il casco.
Io penso che la storia insegni che i sovrani assoluti abbiamo fatto più danni che altro, è che le evoluzioni nel senso dei diritti (no stupro e no rapina) siano dovute alla società, e che i casi di persone avulse alle pressioni sociali ci saranno sempre

A parte che fino ad ora hai criticato lo Stato democratico e poi: la società, come pensi che cambi "la società"? Pensi che le politiche sociali non influiscano su idee, comportamenti e convinzioni? Pensi che un sistema di sanzioni non serva a nulla perché la società è già troppo evoluta per averne bisogno? Guarda cosa succede in caso di calamità naturali: le abitazioni abbandonate sono preda di saccheggi, da parte di personaggi che fino al giorno prima non avrebbero rubato uno spillo oppure dentro gli stadi di calcio. Queste cose succedono perché la gente sa che in quei contesti difficilmente verranno sanzionati.
@Injuria: è interessante discutere con te :)

Grazie, ma renditi conto che stiamo facendo una discussione che poteva avere un senso un secolo fa. Nei libri di diritto e scienze delle finanze puoi avere riscontri di ciò che scrivo. Peraltro un'altra novità dell'epoca in cui viviamo è l'ascesa economica di un tipo di Stato non democratico: la Cina ha raggiunto livelli ragguardevoli di sviluppo economico ed umano, molti sono in disaccordo sulla forma politica da assegnare, per sintesi io dico che sicuramente è una non-democrazia. Fino a qualche anno fa si pensava che l'unica forma per raggiungere certi livelli di sviluppo fosse la democrazia liberale, anche di questo dobbiamo prendere atto.[/ot]

jack221
Se fossi l'unico a saper leggere e scrivere questo non mi sarebbe di alcuna utilità, se è invece uno conoscenza diffusa questo mi permette di relazionarmi in altro modo con le persone.


Ciò non significa che lo Stato debba farsi carico del bene con i soldi degli altri.
I bambini imparano a parlare dai genitori. Non in un corso erogato dalla scuola dello Stato.
Così come negli anni passati imparavano a leggere e a scrivere nelle scuole cristiane, che non erano erogate dallo Stato. Così come le scuole gestite da privati spesso offrono una qualità superiore a quelle pubbliche


Anche colui che non ha mai messo piede in una scuola ne usufruirebbe, grazie alle conoscenze che sono diffuse nella società: potrebbe avere cure mediche, elettricità, un'abitazione sicura, cose e servizi creati da chi sa sicuramente leggere e scrivere.


Ottimo.
Quindi gli oncologi che scoprono le cure per il cancro sono istruiti. Delle cure per il cancro ne beneficia la società intera. Quindi la società deve pagare, "deve" nel senso che se non lo fa li buttiamo in carcere, l'istruzione per gli oncologi.

I microprocessori beneficiano la società? Oggi puoi simulare se un aereo casca o no con MATLAB.
I dentifrici beneficiano la società? E' dimostrato che il dentifricio al fluoro riduce la carie.
La Ford T ha beneficiato la società?

Gli diamo soldi pubblici alla Mentadent per scoprire il dentifricio ancora migliore? E se poi non riesce a venderlo che facciamo? obblighiamo tutti ad avere un livello minimo di prevenzione contro la carie?

Diamo soldi pubblici alla Intel così costruisce il processore che simula tutto l'aeroporto? E se poi non lo vende? Obblighiamo tutti ad avere un tot di computer in ogni casa? Non mi sembra difficile trovare gli aspetti positivi. Un computer più veloce permette di fare ricerche più in fretta e i bambini imparano di più.


Inoltre è dimostrato che il livello di istruzione migliora l'ambiente sociale in quanto a violenza e crimini.


Di nuovo, non implica che l'istruzione debba essere approvata dallo Stato nè che debba essere lo Stato a fornirla. Anzi, spesso le scuole private sono più allineate alle competenze che il mercato del lavoro richiede, che è quello che media l'effetto dell'istruzione sulla criminalità. Questo per il sistema degli incentivi: se paghi, devi ritornarci dall'investimento. Mentre prof e dipendenti pubblici vengono pagati ugualmente

Di fatto queste tue osservazioni si basano sulla critica alla forma attuale di Stato ed allo "Stato paternalista",


:wink:


i limiti del sovrano stanno sempre nelle leggi primarie, ovvero Costituzione ed in particolare nei suoi principi generali.


Ecco io non credo che la cosa non funzioni. La Costituzione impedisce al 51% di votare per ammazzare il 49%, ma ci sono tanti modi per togliere la libertà alla persone, e uno di questi è la corruzione. Nel momento in cui lo Stato mette le mani dove non dovrebbe, non ha più troppo bisogno della violenza esplicita.
Non ha più bisogno di bruciare i libri o fare perquisizioni immotivate ai dissidenti. Bsta obbligare le persone a pagare le tasse. Poi è lui che concede l'istruzione, le pensioni, la sanità

Dal punto di vista dell'individuo no, dal punto di vista del sovrano sì, [...] Tizio potrebbe anche avere ragione, ma allo Stato non gliene importa nulla.


Beh alcuni sovrani :) Ci sono stati sicuramente più libertari del nostro

non c'è forma di governo duratura che si regga senza qualche forma di consenso da parte della popolazione.


Perfettamente d'accordo

Prova ad abolire la scuola dell'obbligo e la scuola pubblica e vedrai le reazioni quali saranno.


Eh no, io non voglio abolire la scuola dell'obbligo con la forza. Io voglio persuadere. Allora che abbiamo detto fino ad ora? Che lo Stato non usa la forza :lol:

Chiosa finale: siamo così sicuri che gli individui, nel loro stato di natura siano così capaci di autoregolarsi? Io sono un pessimista e non ho mai creduto al Mito del Buon Selvaggio di Rousseau. A parer mio il buon selvaggio era anche un po' stronzo, sicuramente autenticamente stronzo, non ipocrita, però era quello che stuprava, rubava, se vedeva qualcuno dell'altra tribù sconfinare lo infilzava in un palo, si sottometteva all'istante se aveva paura di qualcuno, faceva schiavi etc. Insomma non questa gran persona. Certo forse l'uomo del mio tempo è "..ancora quello della pietra e della fionda".


Primo, io non sono d'accordo. Ci sono un sacco di organizzazioni caritatevoli e ce ne sarebbero molte di più se lo Stato non allungasse le sue mani dovunque. E' questo una delle critiche che gli si fanno allo Stato paternalista: ha completamente distrutto gli accordi tra privati di natura caritatevole. domani magari linko qualche video che ora sono stanco

Secondo, sei sicuro che quello che impedisce agli uomini di rubare e stuprare è solo la presenza dello Stato? La schiavitù degli Stati Uniti, è stata abolita perchè a un certo punto lo Stato si è illuminato da solo?
La segregazione razziale si è protratta oltre il 1954, anno di brown vs board. Quindi 60 anni fa negli Stati Uniti c'era la segregazione razziale. E' finita perchè un sovrano più illuminato degli altri ha deciso che finisse?
Io penso che la storia insegni che i sovrani assoluti abbiamo fatto più danni che altro, è che le evoluzioni nel senso dei diritti (no stupro e no rapina) siano dovute alla società, e che i casi di persone avulse alle pressioni sociali ci saranno sempre

@Injuria: è interessante discutere con te :)

dasalv12
"jack22":
L'istruzione beneficia principalmente chi la subisce. Hai anche postato delle statistiche che non so da dove vengono ma gli studi su questo sono chiari. Non solo sulla disoccupazione ma anche sullo stipendio.

- Dati Istat
- L'istruzione può essere considerata un bene pubblico, ciò vuol dire che non ne beneficia solo chi ne usufruisce individualmente. Se fossi l'unico a saper leggere e scrivere questo non mi sarebbe di alcuna utilità, se è invece una conoscenza diffusa questo mi permette di relazionarmi in altro modo con le persone. Anche colui che non ha mai messo piede in una scuola ne usufruirebbe, grazie alle conoscenze che sono diffuse nella società: potrebbe avere cure mediche, elettricità, un'abitazione sicura, cose e servizi creati da chi sa sicuramente leggere e scrivere. Inoltre è dimostrato che il livello di istruzione migliora l'ambiente sociale in quanto a violenza e crimini.
perchè i politicanti che rappresentano il 51% della popolazione hanno il diritto di obbligare qualcuno a fare qualcosa e dove è il limite?
Il punto non è se il sovrano usa i suoi poteri. Il punto è quale forma di Stato vogliamo

Di fatto queste tue osservazioni si basano sulla critica alla forma attuale di Stato ed allo "Stato paternalista", i limiti del sovrano stanno sempre nelle leggi primarie, ovvero Costituzione ed in particolare nei suoi principi generali (fra l'altro la sovranità non si conclude proprio in quel 51%, esiste un apparato statale, la magistratura ed altre istituzioni che influiscono sul governo di un paese, in questo credo che la tua concezione di Stato abbia una connotazione antipolitica). Non voglio imbarcarmi in un dibattito su cui si è già scritto parecchio e che sarebbe fuori tema qui, basta rimandare ai testi di filosofia del diritto e darsi un'idea. Di fatto la tua idea è quella del libertarismo anarcoide, l'individuo conosce cos'è meglio per lui e la libertà individuale è il sommo valore, le scelte sbagliate verranno comunque pagate dall'individuo che se ne prende la responsabilità.
"jack22":
Le statistiche aggregate non c'entrano con la scelta del singolo individuo. Concordi?

Dal punto di vista dell'individuo no, dal punto di vista del sovrano sì, il sovrano ragiona cinicamente e pone come priorità la ragion di Stato o per dirla con Marx le ragioni delle classe dominante, ovvero il sotto gruppo che regge in quel momento le istituzioni. Il caso estremo sono i conflitti armati: i governanti spesso hanno dovuto scegliere fra il sacrificio estremo di gruppi di individui per evitare danni maggiori al resto della popolazione, da un punto di vista collettivo è una scelta razionale, dal punto di vista di chi ci ha rimesso la pelle no. Caso meno estremo e classico: l'obbligo della cintura di sicurezza in auto, il sovrano vede le statistiche, però Tizio potrebbe dire "..a me non servono le cinture: vado piano, sono prudente e faccio un breve tratto di strada sempre sgombro ed anzi le cinture mi danneggiano perché, per come guido io, è più alto il rischio di soffocare o di rimanerci incastrato", Tizio potrebbe anche avere ragione, ma allo Stato non gliene importa nulla.
Secondo, ipotizziamo che lo Stato trovi il modo di fare venire a tutti la voglia di studiare. Ipotizziamo che se uno non vuole studiare lo Stato dice "no, gli studi sono chiari e l'istruzione aumenta il reddito". Quindi procede a praticare sullo studente l'ipnosi, il lavaggio del cervello, l'elettroshock e alla fine gli fa venire la voglia di studiare.

Non ti preoccupare, in Italia non succederà mai...visti i presupposti attuali se devo immaginarmi un futuro distopico farei una previsione contraria. Ironia a parte le scelte individuali sono anche stimolate da incentivi sapientemente architettate dalle istituzioni, l'individuo si chiede: "Mi conviene o no restare ignorante, mi conviene avere un figlio analfabeta nella società attuale?", non c'è forma di governo duratura che si regga senza qualche forma di consenso da parte della popolazione. Prova ad abolire la scuola dell'obbligo e la scuola pubblica e vedrai le reazioni quali saranno.
Chiosa finale: siamo così sicuri che gli individui, nel loro stato di natura siano così capaci di autoregolarsi? Io sono un pessimista e non ho mai creduto al Mito del Buon Selvaggio di Rousseau. A parer mio il buon selvaggio era anche un po' stronzo, sicuramente autenticamente stronzo, non ipocrita, però era quello che stuprava, rubava, se vedeva qualcuno dell'altra tribù sconfinare lo infilzava in un palo, si sottometteva all'istante se aveva paura di qualcuno, faceva schiavi etc. Insomma non questa gran persona. Certo forse l'uomo del mio tempo è "..ancora quello della pietra e della fionda".

@melia
"Vulplasir":
Aggiornati sui meme, sei rimasto al 2010 :-D :-D :lol:


Non dirgli così, non devi sgridarlo! Io non so neanche che cosa significhi meme :oops: , devo essermi fermata qualche anno prima del 2010. :D :-D :D

donald_zeka
Aggiornati sui meme, sei rimasto al 2010 :-D :-D :lol:

jack221
"Vulplasir":
Eh vabbèh quando c'è l'anarchico di turno è come giocare a scacchi con un piccione



donald_zeka
Eh vabbèh quando c'è l'anarchico di turno è come giocare a scacchi con un piccione

jack221
"Injuria":

- Per i giovani che hanno intenzione di intraprendere una carriera sportiva ci sono delle scuole speciali private, spesso dipendenti dalle stesse società sportive in cui si fa lezione la sera dopo gli allenamenti, almeno per conseguire la licenza media o un diploma da privatista. Nel caso, se non si è riusciti a conseguire la licenza media entro i 16 anni, esistono le scuole serali statali.


Esiste anche l'home schooling.

L'istruzione beneficia principalmente chi la subisce. Hai anche postato delle statistiche che non so da dove vengono ma gli studi su questo sono chiari. Non solo sulla disoccupazione ma anche sullo stipendio.


La domanda è: perchè i politicanti che rappresentano il 51% della popolazione hanno il diritto di obbligare qualcuno a fare qualcosa e dove è il limite?


Peraltro lo stato italiano è piuttosto lassista in questo senso: esiste un certo numero di persone adulte che non hanno mai finito le scuole dell'obbligo e nessuno li ha messi ai ferri, de facto quella della coercizione all'istruzione minima è più teoria che pratica.


Ipotizzo che esistano anche persone che evadono le tasse da anni e non li hanno ancora beccati.
Il punto non è se il sovrano usa i suoi poteri. Il punto è quale forma di Stato vogliamo


- La maggior parte degli chef che conosco hanno fatto l'alberghiero e molti anni di gavetta, quindi sia istruzione formale che informale e non è che navigano nell'oro, non sono tutte superstar da copertina, fanno un lavoro duro in cui si è attivi prevalentemente su due turni, fino a sera tardi e nelle feste, quindi così come gli sportivi non dobbiamo vedere la punta dell'iceberg, ma la media: ci sono pochi che guadagnano tantissimo e tanti che hanno un reddito normale.


Hai ragione, sono io che faccio esempi poco chiari. Non c'entra niente se il lavoro di questi è duro o facile :)
Allora vediamo se questo esempio funziona: mio figlio vuole essere povero. Non vuole andare a scuola e vuole raccogliere i pomodori. E' compito della Stato, quindi dei politicanti che rappresentano il 51% della popolazione (neanche del 51% della popolazione, ma dei politicanti che li rappresentano), privarlo delle sue libertà puntandogli una pistola alla tempia?
Altra premessa: mio figlio non è mai stato condannato per nessun reato.

Altro esempio un po' meno estremo: mio figlio vuole frequentare una scuola che non è quella approvata dal governo centrale (non paritaria che deve avere le materie simili. Non è approvata)


- Statistiche alla mano, il titolo di scolastico influisce pesantemente sulla condizione lavorativa e reddito futuro. Probabilmente è anche un cane che si morde la coda: chi viene da famiglie a basso reddito e basso livello di istruzione è più portato a scivolare fuori dal sistema scolastico prima e quindi a ritrovarsi nelle medesime condizioni iniziali.


Ma di studi sulla relazione tra istruzione e reddito ce ne sono una marea.
Primo, Le statistiche aggregate non c'entrano con la scelta del singolo individuo. Concordi?
Altrimenti lo Stato ti dovrebbe mandare il test psicologico "Che tipo sei?" o "Quale è il lavoro che fa per te" e in base al risultato assegnarti alla scuola. Ti chiede se ti piace il rosso o il blu, ti chiede se ti piace stare solo a riflettere oppure attivo, e in base a quello ti manda al professionale o al liceo. Giusto?
Secondo, ipotizziamo che lo Stato trovi il modo di fare venire a tutti la voglia di studiare. Ipotizziamo che se uno non vuole studiare lo Stato dice "no, gli studi sono chiari e l'istruzione aumenta il reddito". Quindi procede a praticae sullo studente l'ipnosi, il lavaggio del cervello, l'elettroshock e alla fine gli fa venire la voglia di studiare.
Sarebbe un compito legittimo dello Stato?
E' come se i nostri figli avessero un cartello sulla schiena con scritto "Proprietà del governo centrale, non capovolgere, non agitare, non danneggiare"

@Melia: no, il mio non è un problema di età. A meno che il bambino non sia orfano e nessuno lo voglia adottare e non ci sia nessuna associazione di volotariato che si prende cura di lui o altri casi estramamente particolari o praticamente impossibili

jack221
"Vulplasir":

Tu hai citato zuckerberg e gates come esempi del fatto che "la scuola non serve a niente", affermando implicitamente che uno studente svogliato può fare a meno della scuola, perché loro due non ne hanno avuto bisogno.


Mai detta la frase che mi attribuisci tra virgolette. Figurati se ho mai detto le cose che citi come indirette


Non è raro sentire lamentele da parte dei giovani sulla scuola del tipo: "eh ma zuckerberg manco l'ha fatta l'università e fa i miliardi"...si ma tu non sei zuckerberg, per dire che non era uno scemo qualunque.


ok. Ma io rispondo solo di quello che dico io :)


Se non vogliono studiare per me possono essere bocciati a vita...non è un problema,


Sempre bello spendere i soldi degli altri, vero? :D

i soldi spesi per l'istruzione no sono mai sprecati


Non ti sto dicendo che stai sprecando i miei soldi. Quello è soggettivo. Ti sto dicendo che stai usando i miei soldi. Perchè mai l'istruzione per i tuoi figli dovrebbe gravare sul mio bilancio?
Io non trovo giustificazione neanche se avessero il massimo dei voti. Tu invece vuoi spendere i miei soldi anche se vengono bocciati a vita. Abbiamo posizioni diametralmente opposte


di certo per me la soluzione non è abolire la scuola dell'obbligo.


Mai detto. Però ho detto di abolire l'obbligo scolastico (e le scuole pubbliche)


Altro lo fai dopo i 16 anni, che altro vuoi fare a quell'età? andare a lavorare in miniera? dedicarti allo sport?


O frequentare una scuola che non è quella dettata dal tiranno di turno. O aiutare il papà a raccogliere i pomodori.
Vuoi un rapporto dettagliato di quello che fa mio figlio?
Cosa altro vuoi costringere con la forza persone innocenti a fare?
E soprattutto la domanda fondamentale: perchè vuoi costringere qualcuno a fare qualcosa?

Guarda il risultato: lo studente è li che perde il suo tempo. Occupa uno spazio che potrebe essere occupato da uno studente capace. Melia non riesce a sfruttare le sue potenzialità: lei vuole studenti che vogliono imparare. Se i genitori concordano con il figlio sono frustrati anche loro.

Ora chiediti: a chi giova tutto ciò? La risposta giusta non è "nessuno" :)

(si, ora chi dà due colpi al pallone è il nuovo Messi e non può frequentare una mattinata di scuola, ma perfavore).

Nessuno dovrebbe essere autorizzato a spendere i soldi degli altri nè a gestire il tempo degli altri

dasalv12
[quote]Non so se sia lecito, ma nella mia scuola i professori adottarono questo metodo: in prima/seconda quando un alunno/a era palesemente inadatto o troppo indietro rispetto agli altri convocavano i genitori e invitavano al cambio di scuola, se questi accettavano l'alunno/a veniva promosso/a per poi avere la possibilità i ripartire in un'altro tipo di scuola senza perdere l'anno, altrimenti avrebbe dovuto accettare di ripetere l'anno



Questi istituti omnicomprensivi sono troppo comprensivi[/quote]

Fondamentalmente ha un senso: se qualcuno è palesemente inadatto bocciarlo o meno non fa differenza, perde un anno e basta e forse è a rischio abbandono totale, il metodo serve ad evitare abbandoni totali o a ritrovarsi sempre gli stessi bocciati negli anni. Inoltre si evitano sorprese, già nella prima metà dell'anno si avverte la famiglia. Può succedere anche di sbagliare scuola.

donald_zeka
Non capisco cosa vuoi dire nè dove sta la contraddizione con quello che ho detto


Tu hai citato zuckerberg e gates come esempi del fatto che "la scuola non serve a niente", affermando implicitamente che uno studente svogliato può fare a meno della scuola, perché loro due non ne hanno avuto bisogno. Non è raro sentire lamentele da parte dei giovani sulla scuola del tipo: "eh ma zuckerberg manco l'ha fatta l'università e fa i miliardi"...si ma tu non sei zuckerberg, per dire che non era uno scemo qualunque.

Però tirava di scherma, dai ...

Questo lo poteva pure rimuovere dal curriculum :-D

Guarda il risultato: Melia ti dice che ci sono un sacco di studenti che perdono tempo a scuola perchè non vogliono studiare.
Cosa concludi tenendoli li? Che noi, con le nostre tasse, dobbiamo mantenerli.


Se non vogliono studiare per me possono essere bocciati a vita...non è un problema, i soldi spesi per l'istruzione no sono mai sprecati, di certo per me la soluzione non è abolire la scuola dell'obbligo.

E loro odiano chi paga queste tasse perchè liì non ci vogliono stare. Magari farebbe meglio a fare altro. E magari hanno ragione loro, e tu che li vuoi mandare a scuola stai sbagliando.


Altro lo fai dopo i 16 anni, che altro vuoi fare a quell'età? andare a lavorare in miniera? dedicarti allo sport? (si, ora chi dà due colpi al pallone è il nuovo Messi e non può frequentare una mattinata di scuola, ma perfavore).

Non so se sia lecito, ma nella mia scuola i professori adottarono questo metodo: in prima/seconda quando un alunno/a era palesemente inadatto o troppo indietro rispetto agli altri convocavano i genitori e invitavano al cambio di scuola, se questi accettavano l'alunno/a veniva promosso/a per poi avere la possibilità i ripartire in un'altro tipo di scuola senza perdere l'anno, altrimenti avrebbe dovuto accettare di ripetere l'anno


Questi istituti omnicomprensivi sono troppo comprensivi

dasalv12
"@melia":
Classi prime di 30 studenti, a parte quelli con gli handicap che sono di 23.
Bocciatura media della scuola: nelle prime 4 studenti e nelle seconde poco più di 1. Il richiamo dice "nella scuola il numero di non ammessi alla classe successiva, nel biennio, risulta superiore alla media nazionale di oltre il 5%, quindi ... seguono le possibili ripercussioni nel caso in cui non riuscissimo a rientrare nella media. Il ridicolo poi è che al triennio il numero dei bocciati è leggermente inferiore alla media e mettendo tutto insieme rientriamo, almeno, nella media regionale, se non in quella nazionale.

Siamo sempre lì, non potete risolvere con le bocciature quelle che potrebbero essere delle carenze dell'istituto o del territorio di riferimento (30 alunni per classe? In prima liceo eravamo in 23/24 ed io ho frequentato l'omnicomprensivo di uno dei comuni più densamente popolati di Italia. Poi siamo sicuri che ci siano alternative a quella scuola sul territorio? Forse più che bocciare dovreste segnalare questo).
Non so se sia lecito, ma nella mia scuola i professori adottarono questo metodo: in prima/seconda quando un alunno/a era palesemente inadatto o troppo indietro rispetto agli altri convocavano i genitori e invitavano al cambio di scuola, se questi accettavano l'alunno/a veniva promosso/a per poi avere la possibilità i ripartire in un altro tipo di scuola senza perdere l'anno, altrimenti avrebbe dovuto accettare di ripetere l'anno.

Rispondi
Per rispondere a questa discussione devi prima effettuare il login.