Piccola questione di logica (?)
Considero le seguenti due proposizioni:
\[\displaystyle A=\text{"Non ho mai visto un pecora"} \] e \[\displaystyle B=\text{"Non ho mai visto una pecora nera"} \]
E' chiaro che se \(\displaystyle A \), allora \(\displaystyle B \). Ma, dal punto di vista empirico, posso affermare \(\displaystyle B \) senza aver premesso, o quantomeno chiarito/fornito informazioni intorno ad, \(\displaystyle A \)? Cioè, voglio dire, affermare \(\displaystyle B \) non sapendo se valga \(\displaystyle A \) oppure \(\displaystyle \neg A \) mi sembra un'illazione. Se infatti vale \(\displaystyle A \), allora \(\displaystyle B \) è "superflua", anche se fornisce un'informazione aggiuntiva; se al contrario vale \(\displaystyle \neg A \), allora sono libero di affermare \(\displaystyle B \) (o \(\displaystyle \neg B \))...
Non mi sembra proprio una questione di lana caprina, anche se forse tutto ciò ha a che vedere con il mio personalissimo modo di intendere il linguaggio... Mi sembra che \(\displaystyle B \) sia quasi un abuso di linguaggio, wittgensteinianamente parlando.
\[\displaystyle A=\text{"Non ho mai visto un pecora"} \] e \[\displaystyle B=\text{"Non ho mai visto una pecora nera"} \]
E' chiaro che se \(\displaystyle A \), allora \(\displaystyle B \). Ma, dal punto di vista empirico, posso affermare \(\displaystyle B \) senza aver premesso, o quantomeno chiarito/fornito informazioni intorno ad, \(\displaystyle A \)? Cioè, voglio dire, affermare \(\displaystyle B \) non sapendo se valga \(\displaystyle A \) oppure \(\displaystyle \neg A \) mi sembra un'illazione. Se infatti vale \(\displaystyle A \), allora \(\displaystyle B \) è "superflua", anche se fornisce un'informazione aggiuntiva; se al contrario vale \(\displaystyle \neg A \), allora sono libero di affermare \(\displaystyle B \) (o \(\displaystyle \neg B \))...
Non mi sembra proprio una questione di lana caprina, anche se forse tutto ciò ha a che vedere con il mio personalissimo modo di intendere il linguaggio... Mi sembra che \(\displaystyle B \) sia quasi un abuso di linguaggio, wittgensteinianamente parlando.
Risposte
Trucco? Ma come?!
E' che io sono ambizioso, mentre tu ti accontenti di fare il pastorello
E' che io sono ambizioso, mentre tu ti accontenti di fare il pastorello
Non è un po' lo stesso discorso che faceva Fioravante Patrone in questo post, chiamandolo: "Teorema Universale"?
Sì, Sergio, quanto dici distrugge completamente il mio ragionamento. In effetti dovrei leggere più spesso l'estratto di Borges su John Wilkins che ho appeso nella mia bacheca intorno alle velleità di ridurre il mondo a categorie.
Tornerò presto sull'argomento con pretese più mirate e con domande più sensate, ma ci devo ragionare sopra.
Tornerò presto sull'argomento con pretese più mirate e con domande più sensate, ma ci devo ragionare sopra.
"Luca.Lussardi":
Secondo me stai facendo osservazioni "inutili" [...]
E' assai probabile. E' addirittura probabile che stia facendo una domanda priva di senso alcuno, ma ci provo lo stesso.
"Luca.Lussardi":
[...] hai semplicemente illustrato su un esempio la tavola di verità di un'implicazione.
Questo però mi sfugge...
Provo ad essere più sintetico: dal punto di vista empirico, cioè delle esperienze, ha senso affermare \(\displaystyle B \) senza aver chiarito \(\displaystyle A \) (secondo le osservazioni fatte sopra)?
Se io di punto in bianco dicessi \(\displaystyle B \) mi sembrerebbe un abuso di linguaggio, e per uscire dal "nonsense" mi sembrerebbe altresì di dover specificare qualcosa intorno ad \(\displaystyle A \).
Secondo me stai facendo osservazioni "inutili": hai semplicemente illustrato su un esempio la tavola di verità di un'implicazione.