Perchè siete attratti dalla Matematica?

carlo232
Dopo il successo e il grande scambio di idee nel post "Quanto è importante la Matematica?", ho pensato fosse giusto postare questa domanda. Spero anche qui di sentire le vostre svariante e mai banali opinioni. :)

Risposte
stellacometa
"Platone":
[quote="stellacometa2003"]Promuovo a pieni voti Platone e Giusepperoma!!!:-D


Il tuo post precedente faceva intuire che la pensassi diversamente.

Platone[/quote]

Si stravolgono tante cose scrivendo...
Ad ogni modo...almeno per adesso sono d'accordo con voi... :D

Platone2
"stellacometa2003":
Promuovo a pieni voti Platone e Giusepperoma!!!:-D


Il tuo post precedente faceva intuire che la pensassi diversamente.

Platone

Platone2
In "uno nessuno e centomila" il punto di vista è sempre quello dell'uomo: è il crollo delle certezze di un uomo che si è sempre visto in un modo ed è sempre stato convinto che tutti gli altri lo vedevano nello stesso modo, e poi scopre che non è così, che egli è una persona diversa per ogni altra persona che lo conosce. Da essere una persona , si rende conto di non essere nessuno (perde la sua identità individuale e certa), e che alla fine è centomila persone diverse (perchè chi lo "osserva" lo vede in maniera csoggettivata).
Ovviamente è molto più complesso il pensiero che Pirandelo esprime in quella suo opera monumentale, ma a me sembra che questo sia relativismo conoscitivo: non è tanto l'essere che è messo in discussione, quanto la sua conoscenza.
Forse più evidente è in un operateatrale, "Così è (se vi pare)". Si discute se una certa donna è la prima o la seconda moglie di un certo tipo: alla fine questa donna appare sulla scena con il volto velato e dice diessere la prima moglie per che la considera la prima moglie, e di essere la seconda moglie per chi la considera tale. Anche qui è chiaro che è come le persone vedono e considerano le altre persone che è ralativo, è non il fatto ontologico: senza magari venire mai a capo della questione, questa donna o è la prima moglie o la seconda (o al più nessuna delle due).
Poi posso anche essere io ad aver sempre "letto" male Pirandello, però...

Per quanto riguarda l'esistenza di Dio, anchio ne sono fermamente convinto; am mi sto rendendo sempre più conto che le bellissime dimostrazioni della sue esistenza convincono solo chi già ci crede (e pochi altri amanti della filosofia).

Platone

giuseppe87x
"Giusepperoma":
Dio, ad esempio, che ci piaccia o meno ammetterlo, esiste ed e' assoluto! Ovviamente qui qualcuno puo' obbiettare che questo lo dico io... ebbene, liberissimi di dire che Dio non esiste, questo non cambiera' mai il fatto che esiste....


Giuseppe come fai ad essere sicuro del fatto che Dio esista?? Te lo chiedo perchè anche io da tempo vorrei esserlo, davvero non sto scherzando.

"Platone":
Daccordo con Giuseppe vi dico: attenti a Pirandello: il suo relativismo era conoscitivo, non ontologico.


Platone forse mi sbaglio o ricordo male la letteratura, ma io so che il relativismo di Pirandello è proprio ontologico...è il relativismo della personalità (pensa ad esempio a "uno, nessuno e centomila" in cui si parla di un uomo che non riesce più a discernere assolutamente la propria personalità...e questo mi sa proprio di relativismo ontologico).

stellacometa
Promuovo a pieni voti Platone e Giusepperoma!!!:-D

Platone2
"Akillez":

Cmq vi concedo il paradosso:
L'assoluto non esiste e per me è una verità assoluta

P.s.
Leggiti pirandello, einstein,Darwin e tutta la parte che fa riferimento al decadentismo.


Il fatto stesso che ammetti l'esistenza di un paradosso vuol dire che qualcosa non va.
Questò è lo stesso paradosso di cui parlavo io nel post precedente.
Ci tengo a precisare che in matematica i paradossi non sono teoremi sbagliati, ma sbagliate interpretazioni di teoremi veri.
L'assoluta tanto per cominciare non porta a contradizioni.
E poi è normale che noi non lo "copriremo" mai tutto: siamo finiti e dobbiamo accettarlo.
Se veramente non ci fosse l'assoluto, allora ci sarebebbe solo caos. Il caos non è cordine, non è armonia, ed è negazione di se stesso. Anche se l'evento caotico può (per motivi propabilistici, se pur esstremamente rari) produrre un (apparente) ordine, questo è costretto a non perdurare e a negare se stesso.
Se tutto è relativo, allora è relativamente vero anche che tutto è relativo.
Se tutto è relativo, allora è anche relativamente vero che in questo momento sto pensando.
De tutto è relativo allora è ralativo anche ogni teorema matematico e ogni legge fisica.

Se tutto l'essere è, invece, regalato da ordi e armonia (in una parola assoluto), allora è anche assolutamente vero che nel particolare ciò che regola e gestisce i giudizi umani è relativo.

Daccordo con Giuseppe vi dico: attenti a Pirandello: il suo relativismo era conoscitivo, non ontologico.
(e alla fine cmq rimane il fatto che anche ciò che pensava Pirandello è relativo; scusate la provocazione: io amo Pirandello).

Platone

Akillez
Buon natale a tutti

Giusepperoma2
PS

1 hai mai letto Pirandello? Occhio a non fraintendere il suo pensiero....

2. Hai mai letto i Vangeli

E' Natale....

Giusepperoma2
non esistono Paesi in cui la violenza carnale sia considerata accettabile e non sono mai esistiti ne' 400 anni fa' ne 1000, mi dirai che nel passato e in alcuni posti nel presente ci sono , o ci sono state, persone "al di sopra delle leggi, ma questo e' un fatto di p[repotenza, non una verita' da rispettare...

il fatto che noi non possiamo giungere all'assoluto non significa che esso non esista...

vado di fretta, buon Natale a tutti e... occhio a non perdersi nei meandri del relativismo e a voler a tutti i costi rispettare tutte le opinioni, le opinioni sbagliate esistono (pensate all'esempio che vi ho proposto sopra) e vanno contrastate energicamente...

stellacometa
"D'altra parte,se esistessse veramente e noi lo trovassimo,mi sapete dire
che fine farebbe l'umanita' con tutti i suoi sogni e tutte le sue eterne proiezioni verso
qualcosa da scoprire? " Archimede

Ma se non esistesse non avrebbe senso cercare qualcosa che non c'è...Per quanti sforzi l'uomo possa fare ci sarà sempre qualcosa a cui non si potrà dare risposta....Ed è questo il bello!!! La continua ricerca verso il dubbio e la ricerca della Verità!!!!

Akillez
Occhio a dire l'assoluto non esiste;La stessa storia prova il contrario,pensiamo anche alle varie correnti del pensiero, prima illuminismo(siamo tutti uguali ciò che ci contraddistingue è solo la conoscenza), poi il romanticismo(non siamo tutti uguali perchè frutto di uno scontro tra antitesi e sintesi e che da sempre qualcosa di diverso) e via dicendo.
Per quanto riguarda l'esempio da te fatto sul violentare una ragazza, ovviamente nei paesi occidentale non è tollerato perchè abbiamo il diritto civile, la sfera della propria libertà e così via, ma vai indietro di 400 anni, oppure rimanendo inchiodati nel presente vai nei paesi africani oppure nei paesi orientali in cui la donna è considerata un oggetto senza alcun diritto o pochi e solo da poco si sta cominciando a cambiare parere.
Pensa alla pena di morte, in Italia è un qualcosa di errato, negli Usa invece è considerato come giusto, etc.etc.
Vedi come tutto cambia, ed anzi si entra in contraddizione.

Se esistesse davvero l'assoluto in quel momento l'uomo morirebbe in quanto non avrebbe più senso avere una spinta a trovare qualcosa che vada oltre l'assoluto.

Cmq vi concedo il paradosso:
L'assoluto non esiste e per me è una verità assoluta

P.s.
Leggiti pirandello, einstein,Darwin e tutta la parte che fa riferimento al decadentismo.

Giusepperoma2
"archimede":
@Giusepperoma
Sono serissimo anch'io e dico che e' da sempre che l'uomo e' a caccia
dell'assoluto e non lo trova.Proprio perche' non c'e'.
D'altra parte,se esistessse veramente e noi lo trovassimo,mi sapete dire
che fine farebbe l'umanita' con tutti i suoi sogni e tutte le sue eterne proiezioni verso
qualcosa da scoprire?
La paranoia per tutti:gli unici a guadagnarci sarebbero gli psichiatri!!
Credete a me ,meglio il relativismo che una verita' statica e noiosa...
Archie.


purtroppo in questi giorni posso guardare il forum solo a quest'ora e quindi mi trovo sempre in dietro con i discorsi...

Io, come "Pltone" credo fermamente che l'assoluto esista, d'altra parte come mai (come tu stesso dici) gli uomini sono alla sua ricerca da sempre? Non saremmo tutti degli idioti cercando in perpetuo qualcosa che non esiste?

Io credo che, per la nostra stessa natura limitata e finita, non possiamo arrivarci e non possiamo comprenderlo, ma questo non significa che non possiamo avvicinarci ad esso... (un po' come il concetto di limite in analisi... eheh)

Quando dico di stare attenti al relativismo, voglio solo dare un personalissimo consiglio fraterno, tutto qui... so benissimo di non essere in possesso della Verita' e non credo di essere in diritto di dire a nessuno cosa pensare, ma , essendomi affezionato a tutti voi amici del forum, mi sento di dare un consiglio... tutto qui!

Siamo tutti d'accordo nel dire che alcune cose siano relative, ma dobbiamo trovare il coraggio di dire ad alta voce che alcune cose sono assolute!

Dio, ad esempio, che ci piaccia o meno ammetterlo, esiste ed e' assoluto! Ovviamente qui qualcuno puo' obbiettare che questo lo dico io... ebbene, liberissimi di dire che Dio non esiste, questo non cambiera' mai il fatto che esiste....


Un altro esempio che penso e spero non trovi obbiezioni:

"E' sbagliato ed e' male violentare qualcuno"

E' questa una verita' assoluta o relativa? Dobbiamo forse, in nome del relativismo, dire che questa e' solo la nostra opinione, ma che rispettiamo una posizione diversa???? Spero proprio di no!!!

Potrei continuare ad oltranza sull'argomento che, personalmente mi sta molto a cuore, forse perche' sono Cattolico, non so... se comunque i moderatori del forum dovessero ritenere bche questi argomenti non sono pertinenti nel forum e se qualcuno e' interessato a continuare questa discussione con me, sono disponibbile a farlo tramite PM!

Ritengo tuttavia l'argomento pertinente in quanto ha molto a che vedere con la Matematica che, appunto, avvicina all'Assoluto che dunque esiste...

BUON NATALE A TUTTI

david_e1
Allora sono d'accordo con te. In questo senso la numerica è brutta.... per fortuna nell'analisi numerica che ho studiato io questo discorso sulla precisione dei calcolatori è stato lasciato molto da parte (visto che la precisione dipende dai programmi e dai computer usati) e si è dato molto più spazio ai concetti al di la della loro implementazione in codice Matlab o C++ o altro (dove bisognerà tenere conto di questi aspetti a seconda del caso specifico).

Platone2
"david_e":

per me molta della bellezza della matematica e' insita nella sua potenza come strumento per fini esterni ad essa.


Anche io ho detto che mi piace la matematica anche percheè è potente.
Ma quello che voglio dire è che non mi piace quando, per esempio, con i potenti strumenti della matematica riesco a descrivere il comportamento di, chessò, un complicato sistema dinamico (fisico, biologico, economico, ecc), e nel farlo sintetizzo un'elegantissima e concisa formula analitica, e a questo punto arriva un analista numerico e mi dice: "questa formula non va bene perchè quando la vado ad implementare sul calcolatore mi produce un errore troppo grande; nella tua formula compare un segno meno, e dato che la sottrazione è un opperazione mal condizionata sarebbe meglio cercare una formula (se non equivalente che ne sia almeno una "buona" approssimazione) da poter implementare".
Oppure quando si sta studiando il comportamento di certe funzioni, non mi piace "decidere" quali termini approssimare e come in base al fatto che l'errore di macchina è maggiore della precisione analitica o meno.
Certo rimane sempre un opinione, ma quello che voglio farti capire è che la parte che non mi piace dell'analisi numerica eè proprio la parte concettuale; è un approccio diverso da quello che ho io: non mi piace "fare matematica" tenendo sempre e in continuazione presente chealla fine dovrò fare i conti col calcolatore" (non nel senso che non farò i conti amano, ma nel senso che tutto quello che faccio alla fine deve andare bene sia a me che al computer).

Platone

Akillez
Lessi tempo fa l'introduzione del libro calcolo di marcellini e sbordone, mi piacque assai.

Sono attratto dalla matematica perchè è precisa fino all'infinitesimo, mi permette di poter definire apprendere quelli che sono i fenomeni scientifici in generale e di dare ordine e sistematicità alla risoluzione dei problemi e infine perchè quando concludo una dimostrazione di 2 o 3 pagine il mio cervello libera un kg di endorfine dovuta all'enorme soddisfazione provata

david_e1
"Platone":
@david_e
I metodi dell'analisi numerica possono anche essere eleganti; cio' che pero' non mi piace di questa materia è il dovermi in continuazione preoccuparmi dell' "aritmetica finita", del "numero di operazioni", dell' "errore di macchina", ecc.
Pur comprendendo e riconoscendo l'estrema importanza di questa materia, quelli che ho elencato li vedo come problemi "semi-matematici", nel senso che viaggiano parallelamente alla metematica e che (in un senso ben specifico) la condizioneno: è qui che vedo la perdita di eleganza; proprio nel momento in cui la matematica deve preoccuparsi di qualcosa che è fuori da se.
Non so se mi sono spiegato.


Perfettamente. Capisco il tuo punto di vista anche se non lo condivido, per me molta della bellezza della matematica e' insita nella sua potenza come strumento per fini esterni ad essa. Ovviamente non ho nessuna giustificazione per questa mia posizione essendo essa assolutamente soggettiva e perfettamente non condivisibile da altri...

fireball1
Mamma mia ragazzi, ancora non vi siete rotti di fare
questi discorsi così filosofici? Almeno io li trovo così pallosi! :-D

Già è stato aperto un topic "Quanto è importante la Matematica"...

Bemipefe
Visto che sono ignorante in materia filosofica (come in altre) , perchè non l'ho studiata, vorrei capire meglio di quello che state parlando......

Che cosa si intende per "Assoluto" e "Relativo" ?


Mi sembra di capire che l'Assoluto sia la risposta alla nostra esistenza .......ma non saprei di preciso..........

Sk_Anonymous
Non sono cosi' presuntuoso da mettermi a discutere con "Platone" di argomenti
che per me sono un campo minato.Dico solo che la sua definizione di "assoluto
del relativo"
mi piace e mette a tacere quello che e' stato sempre un mio timore:
"E se tutto questo fervore umano avesse un limite?"
Dio ne scansi.
Archie.

Platone2
@david_e
I metodi dell'analisi numerica possono anche essere eleganti; cio' che pero' non mi piace di questa materia è il dovermi in continuazione preoccuparmi dell' "aritmetica finita", del "numero di operazioni", dell' "errore di macchina", ecc.
Pur comprendendo e riconoscendo l'estrema importanza di questa materia, quelli che ho elencato li vedo come problemi "semi-matematici", nel senso che viaggiano parallelamente alla metematica e che (in un senso ben specifico) la condizioneno: è qui che vedo la perdita di eleganza; proprio nel momento in cui la matematica deve preoccuparsi di qualcosa che è fuori da se.
Non so se mi sono spiegato.

@Archimede
Il mio nick tradisce sicuramente il mio pensiero.
Io credo fortemente che l'assoluto esista così come esiste anche l'infinito.
E' chiaro, nel particolare ciò che conta è il relativo (ciò che piace a me può non piacere a te, e ciò che per te è bene potraà essere male per me, e per quanto potremmo discuterne non arriveremo mai ad una conclusione comune.
Ma questo relativo non può che spiegarsi dentro l'assoluto.
Avrei tante argomentazioni su queste cose (a cui mi sono dedicato per anni), qui voglio solo sottolineartene una breve ma decisa: se tutto fosse relativo allora sarebbe anche relativamente vero che tutto è relativo!?!
Almeno il fatto che tutto è relativo deve essere assolutamente vero.
Ecco che l'assoluto vince il relativo.

Platone

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