Obiettivo di una laurea in economia?

giopompei
E' parecchio, ma parecchio tempo che periodicamente rifletto sull'argomento oggetto del post, ma non ho mai trovato nessuno che mi desse un punto di vista concreto.

Sul forum non ho praticamente mai scritto, ma vi navigo spesso per interesse personale (da ospite quasi sempre), quindi mi sento un po' parte della community.

Approfitto quindi per porre il quesito che mi assilla da tanti anni, visto che si e' ripresentato giusto ieri.

Ho 41 anni, un diploma in ragioneria e a suo tempo ho frequentato il primo anno di economia e commercio.

Ho sospeso dopo un anno preferendo togliermi di torno il servizio militare per poi rivautare il proseguimento degli studi senza la palla al piede della naia (avevo comunque sostenuto i 7 esami del primo anno anche con discreti voti).

Al rientro dal servizio militare si e' presentata subito l'occasione di un buon lavoro (altri tempi) che svogo tutt'ora (con mansioni che nel tempo sono evolute), per cui ho poi deciso di non continuare l'universita' (dopo un breve tentativo di conciliare entrambe le cose che avrebbe portato a far male entrambe, almeno nel mio caso).

Il motivo che mi aveva fatto prendere la decisione di sospendere e partire per il militare era duplice.

Sa un lato mi spaventava il dover fare il militare a studi ultimati, per approcciarmi al mondo del lavoro con la mente non piu' allenata e preparata dagli studi, dall'altro avevo una sensazione di fondo che stessi perdendo tempo in modo improduttivo.

Avevo da subito notato quanto gli argomenti dei corsi fossero tra loro slegati, senza che venisse dato un quadro di insieme all'interno del quale dare un significato forte agli approfondimenti fatti nel corso.

Ebbene, quella sensazione negli hanni ha avuto piu' e piu' volte riscontro nell'ambito lavorativo, fino al caso di ieri (erano quasi 2 anni che non capitava la situazione e la sensazione negativa si era un po' assopita).

Arrivo al dunque.

Negli anni ho dovuto formare "lavorativamente" numerose persone, la maggior parte laureate in discipline economiche.

Il contesto lavorativo e' quello bancario e, al di la' dei luoghi comuni, per far bene un lavoro a contatto con i clienti ed i loro soldi, bisogna essere almeno un minimo preparati.

Vi sono dei concetti base nell'ambito degli investimenti finanziari che hanno poi valenza anche nel mondo degli impieghi (prestiti). Concetti che sono comunque legati ad istituzioni finanziarie e politiche. Essenziale quindi avere anche un'idea abbastanza precisa dell'esistenza e del funzionamento di tali istituzioni.

Le regole base del sistema capitalistico in cui viviamo derivano da teorie di economisti che, negli anni, si sono evolute mantenendo comunque dei punti fermi.

Tutte teorie che in un corso universitario di economia si studiano anche bene (io le avevo studiate per l'esame di storia economica del primo anno).

Altri aspetti tecnici legati agli strumenti finanziari si studiano sicuramente all'interno di corsi dedicati, quindi cosa sia un'azione o un titolo di stato, cosa questi rappresentino, come funzionino e via dicendo immagino che siano argomenti che si affrontino per forza.

Non sono nozioni di poco conto, poiche' sono alla base della maggior parte dei ragionamenti che via via si effettuano in campo economico.

Oggi chiunque parla di "spread".

Tale parola e' diventata quasi l'incubo giornaliero a cui dare colpa di tutto.

Ma e' una parola embematica di cio' che voglio dire con questo post..

E' impossibile capire le implicazioni che si nascondono dietro questa parola se non si padoneggiano gli aspetti di cui sopra (oltre ad altri), a meno che non si parli dell'argomento a livello di bar sport o dal barbiere.

Ebbene:

Partendo da me stesso (5 anni di ragioneria + 1 di universita' ben svolto ormai 20 anni fa), di tutte quelle nozioni avevo un'idea confusa, assolutamente non correlata e assolutamente non funzionale.

Solo grazie ad un collega che, pazientemente, si e' offerto di aiutarmi a farmi un quadro di insieme (20 anni fa, in un mondo molto piu' semplice di oggi) mi sono reso conto primo delle lacune, secondo che le lacune vanno sempre colmate.

E' stata una lezione di vita di cui ancora oggi, quando lo incontro, ringrazio ancora il collega ormai prossimo alla pensione.

E' stata una lezione che ho da subito cercato di fare mia e che mi sono imposto di trasmettere se ce ne fosse stata l'occasione.

Nel corso degli ultimi 20 anni (negli ultimi 15 soprattutto e negli ultimi 10 in modo sistematico) ho avuto a che fare con colleghi neoassunti, principalmente laureati in discipline economiche, che andavano introdotti nell'ambiente lavorativo di filiale.

A tutti, come prima domanda (anche un po' basta.rda ma assoutamente con un fine positivo che spiegavo al collega) facevo calcolare il rendimento effettivo netto di un paio di un BTP e ne facevo simulare l'andamento in seguito al mutamento di alcuni scenari esterni (ad esempio modifica dell'inclinazione della curva dei tassi o cambio repentino del corso), facendo poi scegliere quello migliore da acquistare.

Ovviamente il ruolo che il collega doveva svolgere non era di semplice cassiere.

Sembra una sciocchezza, ma e' un calcolo per svolgere il quale occorre che si conoscano alcuni aspetti abbastanza fondamentali e come essi siano tra loro correlati.

Ovviamente non mi e' mai interessato il risultato al decimo di punto (per quello ci sono le macchine) ma capire se l'interlocutore sapeva muoversi in quel campo.

Ci credete se vi dico che solamente due persone (sulla trentina che ho contribuito a formare ne corso degli anni) mi hanno fatto capire che sapevano di cosa si stava parlando?

Quello era il punto di partenza che mi faceva capire che sostanzialmente si doveva intervenire dall'ABC, ripartendo da capo poiche' era impossibile capire dove fossero le lacune di base in altro modo.

Poi, nel durante della formazione, alcune nozioni studiate saltavano fuori e dovevate vedere la contentezza dei colleghi quando riuscivano a calare nel quotidiano concetti studiati a suo tempo sui libri.

Non parliamo poi dell'analisi di bilancio e di come calare questa nella realta' imprenditoriale di tutti i giorni.

Persone che avevano studiato tanta di quella teoria che erano totalmente scollegate dalla realta' in cui tale teoria avrebbe dovuto trovare applicazione: come se tutte le aziende avessero business plan dettagliati, direttori finanziari bocconiani, piani industriali lungimiranti e stiano progettando quotazioni in borsa da Ipo.

Il caso di ieri pero' mi ha lasciato basito.

E' pur vero che il ragazzo in questione aveva di fronte il direttore della filiale, che sentisse l'importanza di un buon lavoro al giorno d'oggi, che potesse essere teso, ma si trattava di una chiacchierata molto informale (almeno dal mio punto di vista; dal suo era il direttore che dopo meno di un due settimane lo stava mettendo alla prova quindi mi rendo conto dell'eventuale emotivita' che comunque metto in conto nel trarre alcune conclusioni).

Mi credete se vi dico che un laureato in economia (3+2) da 4 mesi o poco piu' (con un'ottima votazione tra l'altro) non aveva idea di quello che sta succedendo nel mondo?

Non aveva idea della correlazione tra istituzioni finanziarie internazionali (BCE in primis) e andamento dei mercati.

Di come si muova la speculazione e di quai effetti a catena crei.

Ha inoltre solo un'idea molto approssimativa delle istituzioni italiane, del loro funzionamento e dei limiti all'interno delle quali operano.

Ma di cosa si parla in universita'???????

Quale ambiente migliore per approfondire in qualche modo causa ed effetto di quanto succede attualmente nel mondo e dei possibili sviluppi e reative implicazioni?

Magari mi si puo' dire che per lavorare in banca non serva avere tali nozioni, ma il punto non e' questo:

A parte che servono eccome, poiche' vorrei vedere come poter parlare con un cliente o con un'azienda ed indirizzarlo nel modo migliore (per lui e la banca) senza conoscere il mondo in cui ci si muove sia a livello di investimenti che finanziamenti.

Ma non dovrebbero essere praticamente patrimonio genetico di un laureato in una disciplina economica?

Io ricordo ancora il mazzo che mi sono fatto a suo tempo per sostenere matematica generale (venendo da ragioneria poi), diritto privato e diritto pubblico il primo anno. Ero inotre coscente di quanto esami come ragioneria 1 e metodologia del secondo anno fossero pesanti e di come ce ne fossero ovviamente altri molto tosti (statistica mi dicevano in modo particolare).

Ma se tutte quelle nozioni vengono lasciate a se stesse e sono finalizzate solo ad un numero sul libretto, che senso hanno?

L'obiettivo di un'universita' non dovrebbe essere quello di dare degli strumenti al fine di poterli utilizzare all'interno di un quadro chiaro e definito, di cui si conoscano regole e funzionamento?

Non dovrebbe essere obiettivo della stessa universita' controllare che lo studente stia crescendo all'interno del quadro delineato e non lasciato a se stesso con tante informazioni scollegate tra loro?

Sta solo alla volonta' del singolo cercare le interconnessioni per poi sviluppare un pensiero generale?

Mah!


Per tornare al caso pratico di ieri, non vi preoccupate per il ragazzo.

So che principalmente non e' colpa sua.

Si e' gia' dimostrato volenteroso e sia io che i miei colleghi siamo a sua disposizione e lo metteremo in condizione di agire al meglio al piu' presto, e magari fra qualche tempo sara' lui stesso a fare un ragionamento simile, come molti dei colleghi che ho contribuito a formare mi hanno detto di aver fatto.

Va be', alla fine e' uscito un poema che magari nessuno leggera'.

La sera e' tranquilla ed era un po' che volevo scrivere in relazione all'argomento, quindi mi sono fatto prendere la mano.

In sostanza non ce l'ho con nessuno e un po' con tutti (sistema scolastico in particolare).

Le domande che pongo sono molto generali, ma hanno a che fare con la qualita' dei nostri giovani (a 41 anni non sono comunque poi cosi' vecchio).

Cavolo, 5 anni di superiori e 5 di universita' (per chi la completa): si dovrebbero avere delle solidissime certezze in ambito giuridico, civico e finanziario (per non parlare di inglese e informatica), dalle quali partire per poi spiccare il volo nella direzione che ognuno sceglie.

Continuo invece ad avere la sensazione che i ragazzi vengano mandati allo sbaraglio nella vita reale con informazioni confuse e frammentarie. In pratica gli si dice di volare ma non si e' contribuito a dissolvere il banco di nebbia che c'e' davanti al molo da cui spiccare il volo.

Quanto questo sia voluto non e' dato a sapersi.

Obiettivo del poema:

parlarne, essere magari assolutamente smentito e/o confutato, e/o essere aiutato a capire come funziona oggi l'universita' (entro qualche anno dovro' iniziare a parlarne con il maggiore dei figli).

Mi scuso per la lunghezza e se il tema affrontato, magari superficialmente (e magari, perche' no, essendo in totale errore,) abbia offeso qualcuno.

Risposte
Sk_Anonymous
"matopei":

Lascia perdere, ho riscritto.

Veramente, non mi stavo riferendo al messaggio cancellato, piuttosto a quello precedente. Magari non te ne sei accorto, ma era praticamente illeggibile. Ora è decisamente meglio. Tuttavia, mi sembra che alcune citazioni ancora non tornino. Se poi hai già controllato anche quello, problema risolto.

giopompei
"speculor":
@matopei
Ho provato a rendere più leggibile il tuo ultimo messaggio. Senza modificarlo, ovviamente. Sarebbe comunque meglio gli dessi un'occhiata, mi pare che alcune citazioni ancora non tornino.


Lascia perdere, ho riscritto.

Tanto ormai è evidente che mi piace scrivere :-D :-D

No problem per l'errore. :D

giopompei
"speculor":
[quote="matopei"]
...ecco perchè mi auguro che alle prossime elezioni un governo simil Monti abbia una maggioranza politica preventiva.

Una maggioranza politica preventiva? Scusa ma, ti rendi conto di quello che stai dicendo? Voglio dire, mica tutti gli Italiani lavorano in banca. Capisco che si possa votare per la propria bottega, più o meno lo facciamo tutti, ma qui siamo davanti ad un conflitto d'interessi spaventoso. Insomma, ti rendi conto di essere un privilegiato? E non mi venire a dire che il bene delle banche coincide con il bene della nazione. Queste cavolate ormai non se le beve più nessuno. Quando si tende troppo la corda, all'ordinario subentra lo straordinario. Quindi, la gente se ne frega se vi danno i soldi all'1% per migliorare i vostri coefficienti patrimoniali nella speranza che tutto il sistema ne tragga giovamento. La gente comincia a pensare che state semplicemente lucrando sulla situazione attuale e che ve ne fregate altamente dei poveri Cristi. Meglio se mi fermo qui.[/quote]

Ripropongo la risposta andata cancellata, anche se riformulando sarà probabilmente diversa nei contenuti (sto invecchiando e non ricordo esattamente tutto quello che avevo scritto :D :D )


Sì, mi rendo conto di essere un privilegiato, sia per posizione lavorativa ricoperta che per reddito.
Voglio pensare di essermelo meritato nel tempo :D (fine ot personale).


Ciò che mi auguro per le prossime elezioni è che ci sia una maggioranza politica coesa e con le idee chiare sul da farsi.

Non possiamo assolutamente permetterci un'ulteriore legislatura inutile ed inconcludente come siamo stati soliti avere nell'ultimo decennio (ultimi mesi a parte). Pena un roboante volo dal dirupo.

Quale ne sia il colore politico e le relative proposte lo decideranno gli italiani, stavolta spero con un minimo di ragionamento preventivo prima di entrare nell'urna.

Personalmente ritengo indispensabile un nuovo governo Monti (o simile) con una base politica certa e dichiaratamente favorevole a continuare lungo la strada per ora solo abbozzata (e di cui si e' percepito solo l'aspetto fiscale che ha aggravato una recessione già in corso, aspetto fiscale che era però essenziale per crearci il tempo per fare il resto e mitigarne gli effetti recessivi).

Tra i vari mali che ci aspettano lo ritengo il minore se non l'unico bene possibile visto che l'alternativa sembra essere ancora rappresentata dalla classe politica attuale, sempre e ancora concentrata solo sulla propria sopravvivenza (incredibile ma vero, non sono cambiati di una virgola nemmeno nell'ultimo anno).


Per il discorso legato alle banche, torno a ribadire il concetto che il sistema bancario sia il fulcro del sistema in cui viviamo.
Senza un sistema bancario in salute non esiste il modello di vita che tutti vogliamo mantenere.

Cio' non vuole essere una difesa d'ufficio delle banche di cui conosco sicuramente meglio di te gli errori che hanno fatto negli ultimi 10 anni, alcuni dei quali con una malafede di partenza dettata da un'avidità smisurata imperdonabile.

Che il sistema bancario debba cambiare insieme al suo management e' fuori discussione.
Che ciò accada lo reputo francamente difficile anche perchè ho smesso da tempo di credere alle favole.


Per l'aspetto dei soldi ricevuti all'1% che dovrebbero andare a famiglie e imprese, questo e' un luogo comune che si sente ripetere spesso.

I due LTRO hanno letteralmente permesso alle banche italiane di continuare a rimanere aperte, e non sto estremizzando.

Hanno risolto i problemi di funding che avevano (posto che il sistema interbancaio europeo rimanesse aperto) permettendo una razionalizzazione della raccolta e un consolidamento delle scadenze a breve.
Hanno evitato impatti enormi in conto economico di un funding alternativo che costava l'impossibile.
Hanno contribuito al sostenimento dei corsi dei titoli di stato con benefici per i portafogli delle famiglie e dei bianci delle banche stesse.

E' forse questo l'unico impatto che avranno sugli indici patrimoniali poiche' l'acquisto dei TDS a quei prezzi dovrebbe comportare degli utili maggiori.

Per indici patrimoniali immagino ti riferisca principalmente al core tier 1, ovvero il famoso indice che EBA ha imposto al 9% alle banche italiane per il 30/6/2012.

Quell'imposizione e' frutto di una scelta politica a livello europeo (altrimenti non si spiegherebbero i pesi diversi e le misure diverse fra stati diversi, Germana e Francia in primis il cui sistema bancario non vanta certo salute migliore del nostro anche se per motivi diversi).

Quell'indice e' frutto di un rapporto al cui numeratore c'e' il patrimonio e al denominatore gli impieghi aggiustati per il rischio.

E' da questo rapporto che nasce la difficoltà del sistema bancario di garantire tutta la liquidità che il sistema famiglie/imprese necessita non dal fatto di avere o meno liquidità per farlo. Per assurdo puoi avere la liquidità ma non poterla prestare se così facendo peggiori il denominatore (aumentando gli impieghi).

Se il risultato doveva crescere (il famoso 9%), o cresce il numeratore o cala il denominatore (ho scritto qualcosa di matematico pure io :-D ).

Banale ma dannatamente reale.

Il numeratore cresce con aumenti di capitale (impossibili da chiedere al mercato nuovamente ed ora) o con aumenti di utili (e siamo invece nella situazione che questi calano per tutta una serie di motivi che non vado a spiegare ma tra i quali le sofferenze recitano sicuramente un ruolo importante).

Quindi impossibile farlo crescere quanto dovrebbe.

Non resta che toccare il denominatore.

Ma questo vuol dire ridurre gli impieghi o magari ridurli solo per quelle imprese a rischio alto (che quindi da uno stato di difficoltà possono poi saltare creando a loro volta sofferenze e diminuendo il numeratore).

E' un circolo vizioso che va sicuramente interrotto ma che nasce da precise scelte tecniche dietro le quali non possono non esserci ragionamenti e scelte politiche che sono state fatte a livello europeo.

Ecco che torniamo al perchè del casino dell'ultimo anno e a chi conviene lo stato attuale delle cose.

Di sicuro la colpa non e' ne di Monti, ma credo che sia l'unico che goda dell'autorevolezza, delle conoscenze e degli agganci necessari affinchè le decisioni che si prendono a livello europeo penalizzino di meno l'Italia.

Sono anche abbastanza sicuro che i vari Vendola, di Pietro, Casini, Fini e via dicendo non sappiano nemmeno di cosa sto parlando.

Bersani ed Alfano sicuramente sì, ma questi singolarmente non vanno da nessuna parte.

E allora che grande coalizione sia: i vari politici ottengono un nuovo mandato (tanto è quello che vogliono) e si possono poi nascondere per 5 anni dietro gli scranni del parlamento a cazz.eggiare, fregiandosi al tempo stesso di alto senso di responsabilità e prendendosi poi i meriti del governo tecnico qualora ci sia qualche merito da prendere.

sonoqui_1
"matopei":

La strada è segnata con fasce di popolazione sempre più ampie che dovranno rivedere i propri stili di vita causa mancanza o riduzione di reddito.

Che gli stili di vita siano da rivedere mi sembra giusto, questo però non deve avvenire in maniera da alimentare da un'altra parte lo spreco degli speculatori, che non sono altro che, indirettamente, motivatori di altro spreco, ma alimentando iniziative volte maggiormente al bene comune, che solo gli Stati sembrano essere in grado di fare in maniera efficace, tralasciando il tema corruzione.

Sk_Anonymous
@matopei
Ho provato a rendere più leggibile il tuo ultimo messaggio. Senza modificarlo, ovviamente. Sarebbe comunque meglio gli dessi un'occhiata, mi pare che alcune citazioni ancora non tornino.

Sk_Anonymous
"matopei":

PER MODERATORE
Vedo che e' sparito il mio ultimo post con cui rispondevo al messaggio di Speculor delle 14.01 dopo un mio intervento di edit (non ho cancellato ovviamente). Non ho voglia di riscriverlo, ma se lo si potesse recueperare ritengo possa arricchire il confronto.

Ti ho mandato un messaggio privato. Purtroppo, anche i moderatori sbagliano. :oops:

giopompei
PER MODERATORE

Vedo che e' sparito il mio ultimo post con cui rispondevo al messaggio di Speculor delle 14.01 dopo un mio intervento di edit (non ho cancellato ovviamente).

Non ho voglia di riscriverlo, ma se lo si potesse recueperare ritengo possa arricchire il confronto.

Benny24
La questione della politica economica italiana ed europea è interessante, ma come detto da altri, da affrontarsi in un altro topic. Quindi anche se è il mio primo intervento

"Rggb":

Torno in tema.


Condivido quanto si dice qui:
"Rggb":
Secondo me, la prima risposta che ho dato a battuta nel precedente intervento è assai vicina alla realtà. L'obiettivo di una laurea in economia è - oggi forse più di ieri - fornire un pezzo di carta grazie al quale si possa trovare lavoro, possibilmente ben pagato.

e vedo di spiegarmi.
Una quota ampia degli studenti che si iscrive all'università è rappresentata da ragazzi/e usciti/e da un liceo.
Nessuno di essi ha mai studiato materie come economia e diritto, quindi difficilmente il loro interesse verso queste materie nascerà da una piena consapevolezza (come potrebbe esserlo per le materie affrontate nel quinquennio precedente). I più avveduti si informano quanto possibile, ma anche così, mi sento di dire, l'iscrizione a un corso di laurea rappresenta comunque, in parte, una scommessa.

Aggiungiamo il fatto che, per tutta una serie di ragioni che non sto ad elencare, quello che è trapelato negli ultimi anni (forse da sempre e forse ancora, ditemelo voi) è che i c.d.l della facoltà di Economia sono tra quelli che garantiscono un buon ventaglio di opportunità lavorative. Inoltre quest'ultime, rispetto a quanto prospettato da altri corsi, garantirebbero un rapporto possibilità di guadagno su quantità e difficoltà nello studio nettamente superiore.

Intendiamoci: non sto dicendo che quanto appena detto corrisponde alla realtà. Quanto elencato è solo il messaggio che ho visto recentemente trapelare ai diciottenni di oggi.

Il risultato di tutto questo è la presenza, tra gli iscritti a vari corsi di laurea, di persone spinte (e rimando ad un buon post di Injuria) da motivazioni esterne e non dalla passione. Non ho conosciuto molte persone iscritti ad economia o intenzionate a farlo, ma non ho neanche sentito nessuna di loro dirmi: "Sai, se non fosse per condiderazioni di tipo economico (nel senso personale, non tecnico :-D ), mi piacerebbe approfondire quanto studiato con un PhD.

Tutto questo per dire: il problema che matopei ha proposto va oltre quella che è la preparazione, adeguata o meno che sia, fornita dall'università.

P.S. Mi rivolgo ai moderatori: se la discussione sarà tagliata in 2 a seguito del messaggio di Sergio, nessun problema da parte mia a "spostare" personalmente questo intervento nella collocazione corretta.

Sk_Anonymous
"Rggb":

E poi dài, io ho tirato pianino. ;)

E fai bene. Io, invece, mi sono lasciato un po' andare.

Sk_Anonymous
"matopei":

...ecco perchè mi auguro che alle prossime elezioni un governo simil Monti abbia una maggioranza politica preventiva.

Una maggioranza politica preventiva? Scusa ma, ti rendi conto di quello che stai dicendo? Voglio dire, mica tutti gli Italiani lavorano in banca. Capisco che si possa votare per la propria bottega, più o meno lo facciamo tutti, ma qui siamo davanti ad un conflitto d'interessi spaventoso. Insomma, ti rendi conto di essere un privilegiato? E non mi venire a dire che il bene delle banche coincide con il bene della nazione. Queste cavolate ormai non se le beve più nessuno. Quando si tende troppo la corda, all'ordinario subentra lo straordinario. Quindi, la gente se ne frega se vi danno i soldi all'1% per migliorare i vostri coefficienti patrimoniali nella speranza che tutto il sistema ne tragga giovamento. La gente comincia a pensare che state semplicemente lucrando sulla situazione attuale e che ve ne fregate altamente dei poveri Cristi. Meglio se mi fermo qui.

gio73
@matopei,
temo che tu abbia inserito i tuoi interventi nelle citazioni, per rendere più comprensibile la lettura sarebbe necessario modificare (tasto in alto a destra) opportunamente il messaggio, grazie.

giopompei
"Rggb":

[quote="speculor"]
Ti dico come la penso sulla questione che più mi sta a cuore, e senza scrivere papiri.

Infatti il più delle volte non ce n'è bisogno.
[/quote]

vero che la sintesi aiuterebbe parecchio, ma sono argomenti sicuramente nn adatti ad essere discussi in un forum che ha per forza i suoi limiti se si instaura un confronto.

Difficile non scrivere papiri se si vuole affrontare l'argomento: dissoluzione dell'euro, conseguentemente dell'UE con le relative conseguenze e gli scenari che si aprirebbero.

Certo che se si enuncia l'idea e la si lascia li', la sintesi e' implicita.

"speculor":
... Mi scuso per le banalità, ma sono stato tirato per la giacchetta.

Oddio, banalità... non direi proprio, autorevoli economisti - e vivaddio e finalmente, anche sociologi e storici - ne stanno discutendo, dividendosi principalmente in tre correnti (con le dovute sfumature di pensiero): quella del "via l'euro ASAP" (la tua), quella del "giammai via l'euro" e quella del "forse".
E poi dài, io ho tirato pianino. ;)


Mi riallaccio a quanto sopra per la complessita'.

Sicuramente si inizia aparlarne, il problema e' che ne parla chiunque ed è difficile scremare tra chi ne parla con una sorta di cognizione e chi per adeguarsi alla moda del momento.

Il problema è che si tende ad affrontare l'argomento basandosi su casistiche precedenti, ma le casistiche che si prendono in considerazione non sono nemmeno lontanamente simili e quindi manca un riferimento teorico/pratico a cui rifarsi.

Piccolo esempio al riguardo.

Si sbologna 'argomento dell'uscita dell'italia dall'euro (posto che sia possibile e che rimanga un euro senza Italia) dicendo che ci sarebbe una svalutazione tra il 25% e il 50% della nuova lira e poi via, si riparte con la crescita data dalla riacquisita competitività

Ho serissimi dubbi che sia così semplicistico.

Tolgo da subito un ulteriore dubbio.

Non mi ritengo assolutamente in grado di parlare dell'argomento nel senso che non saprei sviluppare gli scenari che si potrebbero realizzare.

Però ritengo di poter capire se chi ne parla abbia a sua volta certezze o meno sugli scenari ipotetici :-D


E' più banale questa:
"matopei":
Siamo in troppi e tutti vogliamo un tenore di vita medio che e' insostenibile.

(Te la sei cercata! :-D )



Banale sì, ma ciò non toglie che sia drammaticamente vera e che sia sostanzialmente il problema centrale.

"matopei":
Ci sono ovviamente tutta una serie di costi impliciti nella situazione che porta il corso del bund a salire. Inoltre voleva essere un caso più aritmetico che realistico

Ok.

"matopei":
Sulla "forza" del governo Monti ho i miei dubbi...

Il controesempio "farmacie" conferma secondo me questa forza: sono convinto che se avessero posto la fiducia su una vera liberalizzazione non ci sarebbe stato alcun problema per il governo.


Insomma, non sarei così convinto.

Una vera liberalizzazione sulle farmacie (e poteva essere l'inizio di altre) con una fiducia (che metteva in difiicoltà il PDL), avrebbe comportato che il PDL per votarla avrebbe preteso ad esempio una riforma del mercato del lavoro altrettanto dura e pura con annessa fiducia (che avrebbe messo in difficoltà il PD).

Cos' non si va da nessuna parte, ecco perchè mi auguro che alle prossime elezioni un governo simil Monti abbia una maggioranza politica preventiva.

"matopei":
Vero che non sono più quelli di una volta ma sono ancora migliori di quelli dei paesi con cui ci confrontiamo.

1) Magra consolazione.
2) Il parametro "struttura manifatturiera", secondo me, è pia illusione sia migliore di altri. Plastica e tessile ormai sono un ricordo - sono rimaste pochissime realtà solide (pe. nel tessile ci sono i Platesi ;) ) - legno e derivati in crisi perenne, in calo costante da anni il settore terzisti dell'industria meccanica...
3) La ricchezza delle famiglie è molto minore di quel che i dati evidenziano, poiché una elevata percentuale di questa ricchezza è rappresentata dalla casa di proprietà, la quale notoriamente non è edibile.


Accidenti, vedi il bicchiere costantemente mezzo vuoto (se non quasi vuoto) :D .

L'impianto manufatturiero italiano e' storicamente molto flessibile.
E' vero che molti suoi settori sono inforte crisi, ma la flessibilità che lo contraddistingue aiuterebbe ad una sua ripresa se il contesto lo permettesse (contesto che deve cambiare parecchio, sia dall'esterno che soprattutto dall'interno).

Per il punto ricchezza:

La ricchezza delle famiglie italiane è enorme se relativizzata a quella delle famiglie degli stati europei e soprattutto alla sua media.

E' vero che la parte del leone lo fa la casa di proprietà, ma questo non esclude che sia comunque enorme, soprattutto se paragonata a PIL e debito.

Fonte Bollettino banca d'italia di dicembre 2011.

Ricchezza totale delle famiglie 9.525 mld
di cui 3.600mld rappresentate da attivitaà finanziarie (il 37.8%) ed il resto da attività reali (di cui 4.950mld rappresentati dalle abitazioni)
Passivita' finanziarie delle famiglie 887 mld.

Dati che danno ragione a te quando dici che gran parte della ricchezza è rappresentato dalla casa, e che danno ragione a me quando dico che la ricchezza finanziaria è elevata e superiore alla media europea (non in termini assoluti ma relativi alle dimensioni delle economie).

[ Siamo finiti un po' fuor del seminato per quanto riguarda il discorso "laurea in economia"... magari ne parliamo in un'altra discussione? Si può sempre far copiancolla... ]

Vero, anche se le risposte relative alla domanda che ponevo in partenza le ho sostanzialmente già avute, rassumendole in:

Lo studente non studia per la visione di insieme ma per passare l'esame, con relative conseguenze.

Può non piacermi ma per lo meno è una risposta in linea a quello che ho riscontrato nell'esperienza quotidiana.


Per il resto non ho mai detto di essere o di voler essere un interlocutore particolarmente illuminato e dotato di soluzioni.

Vivo il momento e cerco di darmi delle risposte alle innumerevoli domande che mi pongo.

Ho una visione d'insieme e delle convinzioni prettamente mie, e sono pronto a cambiarle o modificarle se verrò convinto al riguardo con argomentazioni a suffragio. :-D

gio73
Ciao Speculor,
purtroppo non ho poteri in questa stanza.

Sk_Anonymous
"gio73":

Suggerirei di tagliare a livello dell'intervento di Sergio.

Ciao gio. Per me non è un problema. Mi faresti un piacere se lo facessi tu.

gio73
"Rggb":


[ Siamo finiti un po' fuor del seminato per quanto riguarda il discorso "laurea in economia"... magari ne parliamo in un'altra discussione? Si può sempre far copiancolla... ]

Suggerirei di tagliare a livello dell'intervento di Sergio.

Rggb1
"speculor":
Ti dico come la penso sulla questione che più mi sta a cuore, e senza scrivere papiri.

Infatti il più delle volte non ce n'è bisogno.

"speculor":
... Mi scuso per le banalità, ma sono stato tirato per la giacchetta.

Oddio, banalità... non direi proprio, autorevoli economisti - e vivaddio e finalmente, anche sociologi e storici - ne stanno discutendo, dividendosi principalmente in tre correnti (con le dovute sfumature di pensiero): quella del "via l'euro ASAP" (la tua), quella del "giammai via l'euro" e quella del "forse".
E poi dài, io ho tirato pianino. ;)

E' più banale questa:
"matopei":
Siamo in troppi e tutti vogliamo un tenore di vita medio che e' insostenibile.

(Te la sei cercata! :-D )

"matopei":
Ci sono ovviamente tutta una serie di costi impliciti nella situazione che porta il corso del bund a salire. Inoltre voleva essere un caso più aritmetico che realistico

Ok.

"matopei":
Sulla "forza" del governo Monti ho i miei dubbi...

Il controesempio "farmacie" conferma secondo me questa forza: sono convinto che se avessero posto la fiducia su una vera liberalizzazione non ci sarebbe stato alcun problema per il governo.

"matopei":
Vero che non sono più quelli di una volta ma sono ancora migliori di quelli dei paesi con cui ci confrontiamo.

1) Magra consolazione.
2) Il parametro "struttura manifatturiera", secondo me, è pia illusione sia migliore di altri. Plastica e tessile ormai sono un ricordo - sono rimaste pochissime realtà solide (pe. nel tessile ci sono i Platesi ;) ) - legno e derivati in crisi perenne, in calo costante da anni il settore terzisti dell'industria meccanica...
3) La ricchezza delle famiglie è molto minore di quel che i dati evidenziano, poiché una elevata percentuale di questa ricchezza è rappresentata dalla casa di proprietà, la quale notoriamente non è edibile.

[ Siamo finiti un po' fuor del seminato per quanto riguarda il discorso "laurea in economia"... magari ne parliamo in un'altra discussione? Si può sempre far copiancolla... ]

[ EDIT: preceduto da gio73 nella considerazione. ]

gio73
Mi sembra che il 3d sia virato verso un tema differente rispetto a quello del titolo, sarebbe opportuno dividere i due argomenti? Il nuovo potrebbe intitolarsi: "situazione economica attuale"(o quello che i partecipanti ritengono più consono) ?

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Secondo me, più parole si usano, meno si hanno le idee chiare. Perché lo spread non scende a livelli decenti in Grecia, Spagna, Italia?

Perché l'austerità è un enorme min***ata. Tutti i paesi europei che praticano l'austerità economica sono in recessione (compresa la Gran Bretagna). Solo un economista pazzo potrebbe proporla per risolvere a breve/medio termine il problema del debito e dei tassi su di esso. Gli speculatori lo sanno e infatti si sfregano le mani quando un paese sotto attacco aumenta le tasse, taglia la spesa etc.. Recessione uguale meno entrate per lo stato.

La crisi si può risolvere solo a livello europeo. Tanto per cominciare la banca centrale europea deve incominciare ad intervenire in maniera continuativa per diminuire i tassi dei paesi in difficoltà. Le grosse fluttazioni dello spread in questi mesi sono state dovute agli interventi della banca centrale europea, le sue minacce, promesse disattese etc. Gli scudi fiscali europei devono inoltre entrare in funzione in base a norme che non distruggano l'economia dei paesi che li chiedono.

Che poi l'Italia abbia bisogno di legalità, riforme vere etc è ovvio. Ma gli effetti si vedranno più a lungo termine. Per ora mi sembra più urgente agire a livello europeo, rafforzare l'unione politica e economica.

giopompei
    "Rggb":
    [quote="speculor"]Francamente, speravo potessi scrivere cose più interessanti.

    Beh, siamo pur sempre su un forum e stiamo affrontando argomenti per i quali effettivamente anche un papiro non basterebbe (e magari potresti essere un po' più costruttivo ;) ), però...[/list:u:tyg4zi98]

    Anche a me picerebbe che fosse un po' più costruttivo, soprattutto perchè legge i quotidiani meglio di me quindi potrebbe aiutarmi ad approfondire il quadro. :-D

    "matopei":
    Se il rendimento del titolo BTP decennale rimane stabile e quello del BUND scende, lo spread peggiora, ma all'italia tale situazione non costa nulla, pur in presenza di uno spread peggiorato.

    Non costa proprio nulla? Non ne sarei così sicuro...


    Non costa nulla come maggiori interessi da pagare ipotizzando che il giorno dopo ci sia un asta del titolo in questione.

    Ci sono ovviamente tutta una serie di costi impliciti nella situazione che porta il corso del bund a salire.

    Inoltre voleva essere un caso più aritmetico che realistico, poichè il corso del bund sostanzialmente e' inversamente correlato al corso del BTP in una sorta di flusso di capitali in una o nell'altra direzione alla ricerca del miglio rendimento/rischio del momento.

    "matopei":
    Per me invece hanno funzionato nel verso per cui dovevano funzionare (riforma delle pensioni in primis).

    Il consenso politico del governo non c'entra - non mi ricordo di aver mai visto un governo così "forte". Mettiamola un po' più semplice: nel paese delle corporazioni un governo liberale può tranquillamente riformare le pensioni per ridurre le spese, poiché la corporazione dei lavoratori+pensionati+prossimi_alla_pensione non conta nulla pur avendo milioni di rappresentanti, eppure non riesce o non vuole liberalizzare le farmacie (cosa che mi aspettavo facesse in cinque minuti), perché i farmacisti si son messi per traverso e l'hanno spuntata - pur essendo quattro gatti.


    Di questo si potrebbe in effetti parlare a lungo ma si sfocerebbe in politica e non è il caso.

    Sulla "forza" del governo Monti ho i miei dubbi, nel senso che numericamente la maggioranza che vota i provvedimenti è ampia, ma i compromessi a cui si deve giungere per far arrivare un testo alla votazione senza rischi sulla fiducia sono troppo al ribasso e, riforma delle pensioni a parte (fatta ancora nel momento "emotivo" e comunque era chiaro a tutte le forze politiche che era indispensabile anche se singolarmente non avevano il coraggio di proporla pena la sconfitta elettorale successiva), tutto il resto è sempre stato oggetto di baratto politico con le lobby varie al centro dei giochi.

    Sono curioso di leggere i giudizi e le analisi politiche di questo periodo (la formazione del governo, gli stiracchiamenti della costituzione, l'interventismo esplicito ed implicito di Napolitano, il nuovo quadro politico) a bocce ferme fra qualche anno.

    "matopei":
    Si dovrebbe porre l'accento anche sugli aspetti positivi dell'Italia (avanzo primario, ricchezza delle famiglie, basso indebitamento privato, struttura manifatturiera ancora importante, enormi spazi nel turismo)

    Evidenzio le cose che - ormai - non son più quelle di una volta. Anzi spesso si crede siano ancora una specie di "ancora di salvezza"... in realtà siam messi maluccio, anche perché la tendenza è di un peggioramento non costante, ma esponenziale.
    [/quote]

    Vero che non sono più quelli di una volta ma sono ancora migliori di quelli dei paesi con cui ci confrontiamo.
    I nostri stanno peggiorando ma non direi esponenzialmente, magari con un'allegra accelerazione :-D

Sk_Anonymous
"Rggb":

Beh, siamo pur sempre su un forum e stiamo affrontando argomenti per i quali effettivamente anche un papiro non basterebbe (e magari potresti essere un po' più costruttivo ;) ), però...

Ti dico come la penso sulla questione che più mi sta a cuore, e senza scrivere papiri. La moneta unica è un mostro, prima la mandiamo in soffitta e meglio sarà per tutti. Se ancora non è successo, è perchè i creditori stanno facendo di tutto per rimetterci il meno possibile. E, fattore non trascurabile, nel frattempo si è creata una pletora di potenti burocrati che su quel mostro ci mangiano insieme al loro indotto. Questi, a mio parere, sono i motivi principali per cui ancora sopravvive, facendo, in un solo colpo, carne di porco di tre somme discipline come sono, in ordine d'importanza relativamente a ciò di cui si parla, Storia, Politica ed Economia. La cartina di tornasole di questa pericolosa deriva, è l'indebolimento di alcuni capisaldi che mai avremmo pensato di mettere in discussione: democrazia e sovranità. Purtroppo per loro, hanno fatto i conti senza gli osti: i popoli, di qualsiasi nazionalità essi siano. Che, prima o poi, si rivolteranno. E allora, nella migliore delle ipotesi, una risata li sommergerà. Come andrà a finire? Se non verranno fatte le necessarie concessioni ai debitori, la moneta unica imploderà a Sud. Se verranno fatte, imploderà a Nord. A mio parere, disquisire sull'andamento dello spread come qui è stato fatto, significa non avere ancora capito che cosa sia successo e che cosa si rischia possa ancora succedere. Insomma, ce l'hanno messo in quel posto, e ancora non si sono stancati di farlo: se poi, a restringersi è il maschio oppure ad allargarsi è la femmina, mi sembra una questione contingente. E l'hanno fatto con supponenza, con tracotanza e, oserei dire, con ignoranza: a tutti noi, Italiani, Spagnoli, Greci, Portoghesi, Tedeschi, Olandesi e chi più ne ha più ne metta. Pensavamo di sognare, invece, ci stiamo risvegliando in preda al peggior incubo del dopoguerra. Mi scuso per le banalità e per l'ultima metafora, ma sono stato tirato per la giacchetta.

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