Margherita,che passione...

Sk_Anonymous
"Pizza, ma quanto mi costi?! Il prodotto tipico per eccellenza del nostro bel Paese ci riserva
una bella sorpresa perché abbiamo fatto una analisi dei prezzi e i ricarichi sono stratosferici: + 790%.
Abbiamo fatto il calcolo dei costi dei componenti della pizza margherita.
I componenti classici: acqua, farina, lievito, sale, pomodoro, mozzarella, basilico, olio di oliva.
Vediamone il costo per una pizza margherita, dal peso medio di 210 grammi
(Il peso della pizza subisce una diminuzione durante la cottura per l'evaporazione dell'acqua).

* Impasto per il disco (acqua, farina, lievito, sale) --> 0,1 euro --> grammi 180
* Pomodoro --> 0,07 euro --> grammi 75
* Mozzarella -->0,30 euro --> grammi 70
* Basilico --> 0,20 euro --> grammi 10
* Olio di oliva --> 0,06 euro --> grammi 15

TOTALE --> 0,73 euro

Dunque il prodotto costa 0,73 euro ma viene fatto pagare nelle pizzerie mediamente 6,5 euro, con
un ricarico del 790%!!!
E' ovvio che al costo del prodotto base, il disco, devono essere aggiunti i costi di gestione e
il guadagno del gestore, ma un ricarico del 790% e' fuori da qualsiasi logica di mercato! "

Mia personalissima nota:
Tenete conto che i prodotti di cui sopra sono per lo piu' di qualita' scadente.Per esempio
la mozzarella non e' affatto quella di bufala (per questa occorre portarsi dietro il libretto
degli assegni...) ma caglio importato dalla Germania o ...dalla Cina.E così il pomodoro e l'olio.
Ho deciso: faccio lo sciopero della pizza in..piazza e me la faccio preparare a casa!!
karl

Risposte
SnakePlinsky
parole sante! Se non politica, almeno ideologica. Se non ideologica, almeno incastonata in una ideologia. E, se di ideologia non si tratta (ma si può?), almeno di "visione del mondo"...
come lo è la scelta di non usare il termine "valore", come sanno bene gli "staccatori di cedole"


Intendevo appunto "politico" nel senso di imposizione a priori basata su qualche forma di dominaza da parte di un gruppo(i) sociale su di un altro(i). Quindi una categoria che racchiude un'ideologia, e quindi una visione del mondo.

Che i successi delle teorie economiche siano determinati dal potente di turno non è una novità. Ogni schieramento politico ne ha uno. Mi ricorda molto i sacerdoti che benedivano gli eserciti delle battagie medievali, ogni schieramento aveva il suo.

Per questo non studiate economia, se volete essere nel settore studiate finanza o statistica o al limite filosofia... (ma non ingegneria ;-) )

Saluti

Fioravante Patrone1
"SnakePlinsky":

Quindi la definizione di valore è scelta politica.

parole sante! Se non politica, almeno ideologica. Se non ideologica, almeno incastonata in una ideologia. E, se di ideologia non si tratta (ma si può?), almeno di "visione del mondo"...
come lo è la scelta di non usare il termine "valore", come sanno bene gli "staccatori di cedole" :-D

SnakePlinsky
Ad esempio il sig. Gigi Bagigi percepisce che una ferrari ha una valore maggiore o uguale al suo prezzo però non la acquista, come mai?
Perché fa l'operaio e con 800 euro al mese anche l'alimentari sotto casa gli sembra una rivendita di beni di lusso... Rolling Eyes


:-D :-D :-D

In una concezione economica più estesa, il prezzo è il valore che l'offerente attribuisce al prodotto venduto.
Se l'acquirente percepisce che il prodotto ha valore pari o superiore al prezzo, lo acquista.


Permettimi di dire, più semplicemente e senza necessità di assunzioni sul "valore", che il prezzo è semplicemente il "prezzo" al quale il bene viene effettivamente scambiato (scusate il gioco di parole :-D , se volete "ammontare monetario", o in beni equivalenti).

Altre definizioni richiedono l'introduzione di limitazioni e supposizioni: un esempio sono gli obblighi legali: io posso non attribuire nessun valore per un'assicurazione auto, ma sono obbligato ad acquistarla.
Altro esempio: io posso non percepire nessun valore in un pezzo di carta verde con scritto 100 €, ma sono obbligato per legge ad accettarla come forma di pagamento.
E poi la mia attribuzione di valore è puramente soggettiva o deterministica? Al cibo attribuisco valore, se non lo prendo muoio. Ma una borsetta di Cavalli?
Il problema è come si definisce il valore: varie scuole economiche lo definiscono in modi diversi.

Quindi la definizione di valore è scelta politica.

La definizione di prezzo come "quantità di un bene di riferimento" da scambiare per un 'altro bene, in uno scambio che riflette tutte le costrizioni, di varia natura, subite dagli agenti scambianti, è forse definizione più consona.

I gestori al dettaglio nel nostro paese hanno subito meno costrizioni (anzi pochissime) che in altri paesi europei (la maggioranza), per cui hanno agito di conseguenza forzando il limite della "costrizione" che impone di andare a farsi una pizza.

A proposito di ristoranti mi è successo due volte , in Alto Adige ( a Sesto Pusteria e In val Gardena ) che facessero pagare l'acqua del rubinetto servita in una brocca , rispettivamente 1 euro e 1.5 euro !!.
Alle mie proteste hanno risposto : ma non è l'acqua( anche se han detto che il costo dell'acqua è aumentato da 1 a 1.5 euro al METRO CUBO = 1000 litri !!!) che lei paga ma il servizio.


Direi che è normalissimo: un aumento del 50% nel prezzo della materia prima si è riflettuto in un aumento del 50% del prezzo finale :-D :-D :-D

Un saluto

cozzataddeo
"+Steven+":
[quote="Cozza Taddeo"][quote="Cheguevilla"]@ Cozza Taddeo: L'utilità del bene non supera l'utilità dell'ammontare di denaro equivalente al prezzo, nel caso proposto da te.

Che tradotto per il volgo (cioè io) vorrebbe dire... :?[/quote]
Credo: l'utilità della Ferrari (bene) è minore (non supera) dell'utilità dei soldi che dovrebbero essere sborsati (ammontare del denaro equivalente al prezzo), da parte di un modesto operaio.[/quote]
Io credevo che l'utilità fosse una proprietà di qualcosa che esiste (un bene, una somma di denaro, ecc.). Qui invece si attribuisce un grado di utilità anche ad una somma di denaro che non esiste (Gigi Bagigi non possiede tanto denaro da comprare la ferrari, non è che il denaro ce l'ha ma lo vuole spendere in altro modo o tenerselo ne lmaterasso).

Steven11
"Cozza Taddeo":
[quote="Cheguevilla"]@ Cozza Taddeo: L'utilità del bene non supera l'utilità dell'ammontare di denaro equivalente al prezzo, nel caso proposto da te.

Che tradotto per il volgo (cioè io) vorrebbe dire... :?[/quote]
Credo: l'utilità della Ferrari (bene) è minore (non supera) dell'utilità dei soldi che dovrebbero essere sborsati (ammontare del denaro equivalente al prezzo), da parte di un modesto operaio.

cozzataddeo
"Cheguevilla":
@ Cozza Taddeo: L'utilità del bene non supera l'utilità dell'ammontare di denaro equivalente al prezzo, nel caso proposto da te.

Che tradotto per il volgo (cioè io) vorrebbe dire... :?

Cheguevilla
@ Cozza Taddeo: L'utilità del bene non supera l'utilità dell'ammontare di denaro equivalente al prezzo, nel caso proposto da te.
Avrei dovuto utilizzare utilità invece che valore, ma in una concezione individualista sono pressoché coincidenti.

cozzataddeo
"Cheguevilla":
In una concezione economica più estesa, il prezzo è il valore che l'offerente attribuisce al prodotto venduto.
Se l'acquirente percepisce che il prodotto ha valore pari o superiore al prezzo, lo acquista.

L'ultima affermazione è palesemente falsa, penso che anche Ceguevilla lo sappia è che forse nello slancio dell'intervento ha semplificato eccessivamente la teoria (almeno credo, da profano quale sono). Ad esempio il sig. Gigi Bagigi percepisce che una ferrari ha una valore maggiore o uguale al suo prezzo però non la acquista, come mai?
Perché fa l'operaio e con 800 euro al mese anche l'alimentari sotto casa gli sembra una rivendita di beni di lusso... :roll:

"Cheguevilla":
Non si offenda nessuno per questa ultima affermazione: mi fanno ridere da pazzi i "liberisti" che si lamentano per l'aumentare dei prezzi conseguente alle dinamiche di mercato.
In certi momenti, sembra quasi che il popolo liberista voglia la reintroduzione dei calmieri.

Questo è vero, c'è una comicità involontaria strepitosa in molti interventi su questo argomento e i giornalisti sembra che non se ne accorgano (o fingono di non accorgersene), io scoppierei a ridere in faccia all'intervistato, non riuscirei a trattenermi (forse anche per questo non faccio il giornalista). :lol:

Cheguevilla
Mi permetto di intervenire sottolineando un paio di particolari, uno di carattere economico/finanziario, l'altro di carattere economico/scientifico.
- Sono stupide considerazioni sul costo della pizza che prendano in esame solo i costi diretti e variabili.
Se vado in pizzeria a comprare una pizza, io non compro solo farina, pomodoro e basilico. Compro un servizio composto da un bene alimentare preparato, un tavolo, qualcuno che mi serva, un riscaldamento/aria condizionata e potremmo andare avanti a lungo.
Provate, per gioco, a calcolare quante pizze dovreste vendere, e a che prezzo, per mantenere in attivo un locale. Capirete che il costo dell'immobile, con l'impennata dei prezzi degli ultimi anni, è un fattore importante.
L'aumentare del valore degli immobili degli ultimi anni causa un aumento dei costi di ammortamento/affitto.
Inoltre, resta molto elevato il costo del personale, come è ovvio che sia.
- Proviamo ad affrontare il problema in maniera scientifica: siano $Q$ la quantità di pizze vendute e $P$ il prezzo delle pizze.
La funzione obiettivo sarà
$max QP
I vincoli sono dati da:
lo spazio disponibile all'interno del locale (il numero di coperti massimo):
$Q il prezzo della pizza deve essere almeno pari al costo marginale dell'n-esima pizza venduta (visione ottimistica a regime).
La domanda (il numero di clienti disponibili ad acquistare $q$ pizze al prezzo $P$) è una variabile direttamente dipendente dal prezzo.
Il gestore del locale dovrà bilanciare il prezzo in modo tale da mantenere $Q$ il più vicino possibile a $C$.
Quindi, fintanto che i locali sono pieni (e, a quanto mi capita di vedere, succede sempre), i gestori possono tranquillamente continuare ad alzare i prezzi.

In una concezione economica più estesa, il prezzo è il valore che l'offerente attribuisce al prodotto venduto.
Se l'acquirente percepisce che il prodotto ha valore pari o superiore al prezzo, lo acquista.

Non si offenda nessuno per questa ultima affermazione: mi fanno ridere da pazzi i "liberisti" che si lamentano per l'aumentare dei prezzi conseguente alle dinamiche di mercato.
In certi momenti, sembra quasi che il popolo liberista voglia la reintroduzione dei calmieri.

Dust1
Mi ricordo ancora che le prime pizze di classe(elementari e medie) mi constavano tra pizza, bibita e coperto 12000 lire.. Bei tempi...

zorn1
Fortunatamente comunque la mia pizzeria di fiducia mi fa 75 cm di margherita (mangiano 5 persone) a 7,30 euro... con un po' d'offerte si riesce pure a ragionare...

zorn1
Non trovo giusto quanto dici.

Anche io ho stimato il costo di una pizza fai da te (in casa) e si aggira, corrente o legna compresa (a seconda del forno che usi), almeno sui 2,5 euro.

Se riesci falla pure da te, ma sappi che la pizzeria ha i suoi costi di gestione e di pagamento degli operai.

Camillo
A proposito di ristoranti mi è successo due volte , in Alto Adige ( a Sesto Pusteria e In val Gardena ) che facessero pagare l'acqua del rubinetto servita in una brocca , rispettivamente 1 euro e 1.5 euro !!.
Alle mie proteste hanno risposto : ma non è l'acqua( anche se han detto che il costo dell'acqua è aumentato da 1 a 1.5 euro al METRO CUBO = 1000 litri !!!) che lei paga ma il servizio.
Alla mio ulteriore commento : non stupitevi se poi i clienti diminuiscono , hanno risposto : non abbiamo questo problema.
E qui mi riallaccio al post di Gaal : son sempre pieni ogni sera.

Gaal Dornick
Eppure "Terra di Mezzo" è pieno ogni sera..perchè mai dovrebbe abbassare i prezzi?

Sk_Anonymous
Il fatto è che certe categorie di reddito hanno perso potere d'acquisto, specie nelle fasce medio-basse.
Qualcono ha citato Marx: sì, il prezzo è composto da rendita, salario e profitto. Ognuna di queste componenti corrisponde ad una categoria sociale. Chi ha guadagnato e chi ha perso coi famosi arrotondamenti? Quanto pesa la componente di rendita sui prezzi?

http://www.lavoce.info/news/attach/atella.pdf

Non parliamo dei prezzi della ristorazione, che come tutti percepiamo e come si vede dagli indici, sono i prezzi che galoppano di più, insieme a quelli dei settori monopolistici:

http://www.istat.it/salastampa/comunica ... 070913.pdf

Quale categoria ha persoe quale ha guadagnato secondo voi, signori matematici?

Sk_Anonymous
Sicche' ci sara' un aumento della pizza di un ulteriore mezzo euro.Mille lirette di una volta.
Non male !! Chissa' poi come sara' stato calcolato tale aumento.Se cioe' e' il risultato
di approfonditi esami dei costi o scaturisce invece da un arrotondamento alla garibaldina.
Quello che considera ormai il mezzo euro ,o peggio l'euro intero,l'unita' di misura minima
....per applicare aumenti anche sui lecca-lecca.
Tempo addietro mi sono ritrovato a difendermi dai... difensori degli evasori fiscali.Quelli che non
pagano tasse sulle lezioni private.Ricordate ?
Ed ora sono attaccato da chi assolve i furbi.Vale a dire quelli che in tempi un tantino "foschi"
ne approfittano per stangare il consumatore.Si vede che il "valore aggiunto" ha i suoi tempi:
questo e' il tempo del valore aggiunto pieno,anzi strapieno.
Allora e' vero :il mondo sta cambiando...
karl

Gaal Dornick
Dipende ovviamente dal locale.. Al bar abbattuto, per non dire alla cantina sociale, una 33 di birra (sempre Peroni) la paghi intorno all'euro, se poi vuoi la 3/4 (non ho mai capito perchè a Bari la 2/3 si chiama 3/4 - e quando chiedi:<> rispondono tutti <>!! vabbè) la paghi sull'1.50 euro o 2.00 euro.. stessi prezzi per le pizzerie..per lo meno da queste parti.
Ma se vai in un "locale" per la serata i prezzi impennano.. se vuoi il locale ambientato fantasy devi pagare! Sopratutto perchè qui non ti danno la peroni..ma la birra ricercata..per modo di dire, visto che comunque dagli stessi fornitori nostri vanno..

gundamrx91-votailprof
Ragazzi, non so voi, ma qui a Sassari, con il mio stipendio, posso permettermi di andare a mangiare la pizza, forse, due volte al mese. Inoltre le spese maggiori le abbiamo sul cibo: ogni mese faccio i conti di quello che spendiamo per mangiare e, pur cercando di andare nei discount, non spendiamo mai meno di 400/500 euro, e ogni anno questa cifra aumenta.

Con 1200 euro di stipendio, il mutuo da pagare, luce, gas, energia elettrica, telefono, ecc. ecc, non rimane molto dallo stipendio e tante volte rinuncio a comprarmi qualcosa che mi servirebbe (ad esempio le scarpe) perche' non possiamo.

Qui possiamo parlare tanto di valore aggiunto, di costi di gestione, di rincaro delle materie prime, pero' se dal produttore al consumatore il prezzo e' 10 volte tanto, forse si vuole guadagnare troppo.

E chi vive con 600/700 euro di pensione?
Lo sapevate che molti furti nei supermercati sono opera di poveracci che non riescono ad arrivare a fine mese?

cavallipurosangue
"Kroldar":
[quote="cavallipurosangue"]Ma come mai, quando vado fuori a mangiare io il sabato sera con la mia ragazza, difficilmente spendo più di 12/15 euro? :shock:

Quel prezzo che hai detto è da intendersi a testa?[/quote]

Beh si, ma è una media. In alcuni posti spendo anche 7 euro, dipende...

SnakePlinsky
...ad una discussione come questa:

"Pizza, ma quanto mi costi?! Il prodotto tipico per eccellenza del nostro bel Paese ci riserva
una bella sorpresa perché abbiamo fatto una analisi dei prezzi e i ricarichi sono stratosferici: + 790%.
Abbiamo fatto il calcolo dei costi dei componenti della pizza margherita.
I componenti classici: acqua, farina, lievito, sale, pomodoro, mozzarella, basilico, olio di oliva.
Vediamone il costo per una pizza margherita, dal peso medio di 210 grammi
(Il peso della pizza subisce una diminuzione durante la cottura per l'evaporazione dell'acqua).

* Impasto per il disco (acqua, farina, lievito, sale) --> 0,1 euro --> grammi 180
* Pomodoro --> 0,07 euro --> grammi 75
* Mozzarella -->0,30 euro --> grammi 70
* Basilico --> 0,20 euro --> grammi 10
* Olio di oliva --> 0,06 euro --> grammi 15

TOTALE --> 0,73 euro

Dunque il prodotto costa 0,73 euro ma viene fatto pagare nelle pizzerie mediamente 6,5 euro, con
un ricarico del 790%!!!
E' ovvio che al costo del prodotto base, il disco, devono essere aggiunti i costi di gestione e
il guadagno del gestore, ma un ricarico del 790% e' fuori da qualsiasi logica di mercato! "


Tale ricarico si chiama "valore aggiunto".

Se considerate un vestito Cavalli, o una gonna in v Montenapoleone, o semplicemente un paio di occhiali Gucci, vedrete che il ricarico può essere ben maggiore...

Se c'è un compratore, c'è un venditore

Ma finchè esiste un produttore e un consumatore il valore aggiunto esisterà sempre; altro dicorso è la sua RIPARTIZIONE tra soggetti. Il discorso sembra banale, ma è facendo calcoli come questi che è nato la rivolta operaia.

Considera il tuo contributo nell'azienda dove lavori, e paragonalo al tuo stipendio: coincidono le 2 grandezze?

Il confronto con la lira è poi fuori luogo: di inflazione sotto i ponti ne è già passata tanta...

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