Lavoro di tesi - Non chiarezza da parte dei supervisor
Salve a tutti,
vi scrivo stavolta perché ho sempre bisogno di leggere risposte sensate e qui sul forum ne ho sempre trovate. Mi trovo in una situazione "spinosa". Come avevo raccontato in un altro messaggio, ultimamente ho avuto un responso positivo per l'università di Bruxelles che mi ha proposto una posizione di dottorato che partirebbe dal 1 settembre di quest'anno. Intanto, la mia laurea è prevista per luglio. La tesi l'ho svolta all'estero, durante un programma erasmus, poiché era mia intenzione cercare fin da subito un'opportunità fuori e ho capito che questo mi avrebbe potuto dare molte più opportunità. Infatti così è stato: le competenze acquisite fuori, nonchè l'aggiunta dell'esperienza estera nel CV mi hanno aperto molte porte. Ho vinto 3 PhD su 5 domande che ho fatto. L'attività di tesi fuori è stata intensiva: lavoravo dalle 9 fino alle 7 di sera tutti i giorni dal lunedì al venerdì per 5 mesi. Ho dato il massimo, tanto da convincere il prof. dell'uni. estera a scrivermi una lettera di referenza.
Intanto torno in Italia, dal mio relatore italiano. Mi aveva già anticipato che a seconda dello stato di avanzamento della tesi ci sarebbe potuto essere un tempo supplementare utile al completamento lavoro/stesura, ma senza una quantificazione precisa. Diciamo che dalle sue parole sembrava che dipendesse da quanto io fossi riuscita a fare fuori. L'impressione che io ho avuto durante il nostro primo incontro non è stata questa: sul mio piano di studi la tesi vale 17 CFU (se mettiamo insieme anche il tirocinio n.b.) ma me ne sono stati convalidati 30 dalla Francia. Nonostante ciò e nonostante il prof. estero fosse contento e soddisfatto del mio lavoro, mi è stato detto che avrei dovuto aggiungere qualcosa, senza specificarne molto il motivo (è insufficiente? dobbiamo pubblicarci un articolo? perché?). L'obiettivo loro iniziare era pubblicarci qualcosa, infatti dall'inzio si sono mostrati INTERESSATI alla mia preparazione, ai miei voti (quando poi una volta che ho vinto la borsa erasmus, che cosa cambia?). Gli ho detto che il mio ultimo termine era luglio perché avevo vinto il dottorato: sono seguite informazioni su come ottenerlo anche nella mia università (anche se nessuno glielo aveva chiesto) e domande su se e come quest'università estera avesse le attrezzature necessarie per farmi fare una parte sperimentale. Tutta una preoccupazione che io non capisco, visto che questi prof. neanche li conosco bene (non sono stati miei insegnanti, sono solo referenti dello scambio). Lunedì ho il secondo incontro, ma non riesco ad essere serena: mi sembra che come primo obiettivo abbiano l'articolo e non il mio benessere o la mia realizzazione.
Non mi hanno neanche chiesto se io avessi bisogno di punti o meno (non ne ho bisogno, parto già da 110), semplicemente vogliono metterci del loro....
Ho davvero bisogno di un consiglio. Continuo a stare male durane il giorno e non so che fare, non so quale sia la soluzione migliore. Loro mi hanno assicurato che non perderò il dottorato, ma boh... Hanno stimato altri mesi di ulteriore di lavoro. E' lavoro di ricerca: se non andasse bene? è ricerca e loro non sembrano i tipi da accettare qualsiasi risultato.
Qui sono presenti dottorandi e forse anche qualche professore: avrei bisogno di un consiglio intelligente, per studiare la strategia migliore e ottenere ciò che voglio (Non perdere il PhD).
Grazie per l'ascolto
vi scrivo stavolta perché ho sempre bisogno di leggere risposte sensate e qui sul forum ne ho sempre trovate. Mi trovo in una situazione "spinosa". Come avevo raccontato in un altro messaggio, ultimamente ho avuto un responso positivo per l'università di Bruxelles che mi ha proposto una posizione di dottorato che partirebbe dal 1 settembre di quest'anno. Intanto, la mia laurea è prevista per luglio. La tesi l'ho svolta all'estero, durante un programma erasmus, poiché era mia intenzione cercare fin da subito un'opportunità fuori e ho capito che questo mi avrebbe potuto dare molte più opportunità. Infatti così è stato: le competenze acquisite fuori, nonchè l'aggiunta dell'esperienza estera nel CV mi hanno aperto molte porte. Ho vinto 3 PhD su 5 domande che ho fatto. L'attività di tesi fuori è stata intensiva: lavoravo dalle 9 fino alle 7 di sera tutti i giorni dal lunedì al venerdì per 5 mesi. Ho dato il massimo, tanto da convincere il prof. dell'uni. estera a scrivermi una lettera di referenza.
Intanto torno in Italia, dal mio relatore italiano. Mi aveva già anticipato che a seconda dello stato di avanzamento della tesi ci sarebbe potuto essere un tempo supplementare utile al completamento lavoro/stesura, ma senza una quantificazione precisa. Diciamo che dalle sue parole sembrava che dipendesse da quanto io fossi riuscita a fare fuori. L'impressione che io ho avuto durante il nostro primo incontro non è stata questa: sul mio piano di studi la tesi vale 17 CFU (se mettiamo insieme anche il tirocinio n.b.) ma me ne sono stati convalidati 30 dalla Francia. Nonostante ciò e nonostante il prof. estero fosse contento e soddisfatto del mio lavoro, mi è stato detto che avrei dovuto aggiungere qualcosa, senza specificarne molto il motivo (è insufficiente? dobbiamo pubblicarci un articolo? perché?). L'obiettivo loro iniziare era pubblicarci qualcosa, infatti dall'inzio si sono mostrati INTERESSATI alla mia preparazione, ai miei voti (quando poi una volta che ho vinto la borsa erasmus, che cosa cambia?). Gli ho detto che il mio ultimo termine era luglio perché avevo vinto il dottorato: sono seguite informazioni su come ottenerlo anche nella mia università (anche se nessuno glielo aveva chiesto) e domande su se e come quest'università estera avesse le attrezzature necessarie per farmi fare una parte sperimentale. Tutta una preoccupazione che io non capisco, visto che questi prof. neanche li conosco bene (non sono stati miei insegnanti, sono solo referenti dello scambio). Lunedì ho il secondo incontro, ma non riesco ad essere serena: mi sembra che come primo obiettivo abbiano l'articolo e non il mio benessere o la mia realizzazione.
Non mi hanno neanche chiesto se io avessi bisogno di punti o meno (non ne ho bisogno, parto già da 110), semplicemente vogliono metterci del loro....
Ho davvero bisogno di un consiglio. Continuo a stare male durane il giorno e non so che fare, non so quale sia la soluzione migliore. Loro mi hanno assicurato che non perderò il dottorato, ma boh... Hanno stimato altri mesi di ulteriore di lavoro. E' lavoro di ricerca: se non andasse bene? è ricerca e loro non sembrano i tipi da accettare qualsiasi risultato.
Qui sono presenti dottorandi e forse anche qualche professore: avrei bisogno di un consiglio intelligente, per studiare la strategia migliore e ottenere ciò che voglio (Non perdere il PhD).
Grazie per l'ascolto
Risposte
"gabriella127":
Anche la seconda persona, professore universitario, a cui ho mostrato il tuo messaggio per avere un'altra opinione, ha detto la stessa cosa: pensa che i supervisori vogliano acchiappare qualcosa dal tuo lavoro e non fanno i tuoi interessi.
Quindi: laurearsi a ogni costo a luglio, anche accampando scuse tipo 'se non mi laureo i genitori mi tagliano i fondi', oppure 'ho contatti con servizi segreti che faranno scoppiare la guerra nucleare'etc., e scappare all'estero.
Resisti e tienici aggiornati!
grazie anora

il mio supervisor, che chiameremo Tizio, non è il referente dello scambio, il referente dello scambio è Caio, il quale però non ha NESSUNA competenza in questa materia e quindi si affida a Tizio. Dopo il primo incontro (avvenuto qualche settimana fa) durante il quale ho fatto una presentazione per illustrare il mio lavoro, il mio supervisor Tizio ha detto che ci saremmo dovuti rivedere per discuterne meglio e approfonditamente di ciò che avevo fatto e per organizzare il lavoro successivo. Stamane l'ho chiamato, ma ha detto che ancora non può dirmi una data precisa, perché Caio è fuori ad una conferenza e rientra la settimana prossima. Di nuovo tutte le paranoie sono venute a galla, poiché non capisco la presenza di Caio a questo incontro, perché non capisce veramente niente dell'argomento, non è di sua competenza, quindi deduco che questa cosa sia DI NUOVO finalizzata a vedere se il lavoro va bene per un articolo e come fare a farlo. Altrimenti che singifica la presenza di Caio se non a questo? Tra questa chiamata e il primo incontro c'è stato l'intervento del mio prof, ma ovviamente le loro intenzioni restano ugualmente le stesse.
Il mio professore "buono" mi ha però detto di stare tranquilla perché dice che Tizio è una persona di parola e che gli vuole bene

Speriamo...
Anche la seconda persona, professore universitario, a cui ho mostrato il tuo messaggio per avere un'altra opinione, ha detto la stessa cosa: pensa che i supervisori vogliano acchiappare qualcosa dal tuo lavoro e non fanno i tuoi interessi.
Quindi: laurearsi a ogni costo a luglio, anche accampando scuse tipo 'se non mi laureo i genitori mi tagliano i fondi', oppure 'ho contatti con servizi segreti che faranno scoppiare la guerra nucleare'
etc., e scappare all'estero.
Resisti e tienici aggiornati!
Quindi: laurearsi a ogni costo a luglio, anche accampando scuse tipo 'se non mi laureo i genitori mi tagliano i fondi', oppure 'ho contatti con servizi segreti che faranno scoppiare la guerra nucleare'

Resisti e tienici aggiornati!

"gabriella127":
Sta' tranquilla, tanto più che a Bruxelles ti aspetterebbero.
A quanto vedo devi solo resistere poco più di due mesi, fino alla laurea.
Non ti rimanderanno la laurea, farebbero una figura orrenda con il professore che gli ha parlato, e ai rapporti accademici ci terranno.
Capisco che sei esasperata, anche io avrei difficoltà a non dirgli 'Meglio zappare che fare il dottorato con voi', ma la liberazione è vicina.
Facci sapere.
Hai ragione. Ho tenuto duro fino ad ora, si tratta di farlo per altri due mesi. Certo pensare che i rapporti accademici e la faccia siano l'unica cosa che li smuova, è ancora più triste. Ma è il motivo per cui il mio professore - che è lì non so perché, è una perla rara - ha fatto ciò che ha fatto. Conosce benissimo le dinamiche e tutto. So anche che a Bruxelles mi aspetterebbero, anche perché mi hanno dato l'idea di volermi davvero lì. Gli ho detto che avevo un'altra opportunità in sospeso e hanno velocizzato tantissimo il processo di selezione, che in tutto è durato tre settimane dalla prima mail.
Vi tengo aggiornati.

"fmnq":
Digli che ti interessa molto, e che però devi laurearti prima possibile; il momento stesso in cui ti sei laureata, dieci secondi dopo che hai stretto la mano alla commissione, fai presente al capo di dipartimento o direttamente al rettore cosa è successo. Mettili nella merda, non avere la minima pietà e il minimo rispetto delle convenzioni dei ruoli studente-docente.
Una delle volte in cui sono completamente d’accordo.

Sta' tranquilla, tanto più che a Bruxelles ti aspetterebbero.
A quanto vedo devi solo resistere poco più di due mesi, fino alla laurea.
Non ti rimanderanno la laurea, farebbero una figura orrenda con il professore che gli ha parlato, e ai rapporti accademici ci terranno.
Capisco che sei esasperata, anche io avrei difficoltà a non dirgli 'Meglio zappare che fare il dottorato con voi', ma la liberazione è vicina.
Facci sapere.
A quanto vedo devi solo resistere poco più di due mesi, fino alla laurea.
Non ti rimanderanno la laurea, farebbero una figura orrenda con il professore che gli ha parlato, e ai rapporti accademici ci terranno.
Capisco che sei esasperata, anche io avrei difficoltà a non dirgli 'Meglio zappare che fare il dottorato con voi', ma la liberazione è vicina.
Facci sapere.
"gabriella127":
Ma il professore che ti ha fatto la lettera di referenza e ha chiamato il supervisore, è estero o della tua università in Italia? Non hai qualche professore di cui ti fidi e ti appoggia qui all'università italiana? E può parlare con il supervisore?
Non cambierei relatore, sono d'accordo con te, potresti provocare inimicizie. Io farei buon viso a cattivo gioco blandendo un po' i supervisori con l'idea che forse rimani a fare il dottorato in Italia, ma è più che necessario che ti laurei a luglio anche per questo, e poi una volta laureata te ne freghi.
Non so quanto possano avere interesse a farti slittare la laurea, te ne andresti a maggior ragione da lì.
E' possibile che il loro interesse al momento sia farti continuare la ricerca della tesi con loro, così possono mettere anche il loro nome sulla pubblicazione, solo un fatto strumentale. Se ti dicessero: 'Il lavoro fatto in Francia è sufficiente' non lo potrebbero fare.
Ma non credo arriveranno a farti tardare la laurea.
Comunque ho fatto leggere il tuo messaggio a due persone che sono professori ordinari (quindi con una certa competenza in intrighi universitari...). Se avrò altri loro commenti e consigli te lo dico.
Grazie. Cercherò di fare così. Non sono molto brava a mentire... in questi ambienti è una qualità che serve, io non ho il carattere per sopravvivere qui, è stata una sofferenza farlo per tutti questi anni. Il prof. è uno mio interno, è una persona brillante, intelligente e che tiene ai suoi allievi. Ha capito immediatamente la situazione e ci ha parlato. Stamattina però, parlando con il mio supervisor, ho avuto di nuovo l'impressione che non fosse cambiato niente... L'obiettivo è sempre vedere di ricavarci qualcosa

"fmnq":
Digli che ti interessa molto, e che però devi laurearti prima possibile; il momento stesso in cui ti sei laureata, dieci secondi dopo che hai stretto la mano alla commissione, fai presente al capo di dipartimento o direttamente al rettore cosa è successo. Mettili nella merda, non avere la minima pietà e il minimo rispetto delle convenzioni dei ruoli studente-docente.
Fuggi dall'Italia, non tornare mai più e già che ci sei dai fuoco al paese con tutti i suoi abitanti, prima di partire.
Grazie per il consiglio. Non sai quanto io sia schifata da queste dinamiche e quanta voglia io abbia di andarmene via da tutto, vorrei rispondergli che preferisco andare nei campi piuttosto che fare un dottorato lì (è vero, giuro).
Mi hanno logorato l'anima e l'autostima per tutti questi anni e poi improvvisamente mi vogliono, ma ti assicuro che non hanno fatto altro che distruggere la mia sicurezza e dirmi che non so nulla di nulla... perché una delle loro strategie è farti credere che fai schifo e che quindi devi stare più tempo sull'argomento, perché non lo padroneggi abbastanza... Comunque è un ambiente talmente corrotto che parlare con il rettore non serve a niente. Durante la mia esperienza universitaria ho visto molto di peggio e gli autori sono ancora lì che insegnano.
Ma il professore che ti ha fatto la lettera di referenza e ha chiamato il supervisore, è estero o della tua università in Italia? Non hai qualche professore di cui ti fidi e ti appoggia qui all'università italiana? E può parlare con il supervisore?
Non cambierei relatore, sono d'accordo con te, potresti provocare inimicizie. Io farei buon viso a cattivo gioco blandendo un po' i supervisori con l'idea che forse rimani a fare il dottorato in Italia, ma è più che necessario che ti laurei a luglio anche per questo, e poi una volta laureata te ne freghi.
Non so quanto possano avere interesse a farti slittare la laurea, te ne andresti a maggior ragione da lì.
E' possibile che il loro interesse al momento sia farti continuare la ricerca della tesi con loro, così possono mettere anche il loro nome sulla pubblicazione, solo un fatto strumentale. Se ti dicessero: 'Il lavoro fatto in Francia è sufficiente' non lo potrebbero fare.
Ma non credo arriveranno a farti tardare la laurea.
Comunque ho fatto leggere il tuo messaggio a due persone che sono professori ordinari (quindi con una certa competenza in intrighi universitari...
). Se avrò altri loro commenti e consigli te lo dico.
Non cambierei relatore, sono d'accordo con te, potresti provocare inimicizie. Io farei buon viso a cattivo gioco blandendo un po' i supervisori con l'idea che forse rimani a fare il dottorato in Italia, ma è più che necessario che ti laurei a luglio anche per questo, e poi una volta laureata te ne freghi.
Non so quanto possano avere interesse a farti slittare la laurea, te ne andresti a maggior ragione da lì.
E' possibile che il loro interesse al momento sia farti continuare la ricerca della tesi con loro, così possono mettere anche il loro nome sulla pubblicazione, solo un fatto strumentale. Se ti dicessero: 'Il lavoro fatto in Francia è sufficiente' non lo potrebbero fare.
Ma non credo arriveranno a farti tardare la laurea.
Comunque ho fatto leggere il tuo messaggio a due persone che sono professori ordinari (quindi con una certa competenza in intrighi universitari...

Digli che ti interessa molto, e che però devi laurearti prima possibile; il momento stesso in cui ti sei laureata, dieci secondi dopo che hai stretto la mano alla commissione, fai presente al capo di dipartimento o direttamente al rettore cosa è successo. Mettili nella merda, non avere la minima pietà e il minimo rispetto delle convenzioni dei ruoli studente-docente.
Fuggi dall'Italia, non tornare mai più e già che ci sei dai fuoco al paese con tutti i suoi abitanti, prima di partire.
Fuggi dall'Italia, non tornare mai più e già che ci sei dai fuoco al paese con tutti i suoi abitanti, prima di partire.
Grazie mille Gabriella.
Sì io la penso come te e ogni volta che ci parlo mi riconfermano questa impressione. Per ora gli ho detto che vorrei fare un'esperienza fuori e per questo voglio andare all'estero. Ho avuto l'impressione che si sentano un po' snobbati, si sono congratulati ma sono certa che sia come dici te.
Per me è molto importante avere la certezza di non perdere quest'opportunità e sarei disposta a fare di tutto, ma appunto so che per loro se lo perdessi non sarebbe una tragedia (un motivo in più per farlo con loro?), ma per me sì. Inoltre io voglio proprio scappare da questa università, perché non è la prima volta che non condivido i loro atteggiamenti.
Ho persino pensato di cambiare supervisor. MI sono confidata con un altro prof. (uno di quelli che mi ha dato la lettera di referenza) che ha chiamato uno dei miei supervisor, per ricordargli che devo finire tutto entro luglio. Il mio supervisor ha ribadito che non ci sono dubbi che io mi laurei a luglio, ma allora perché quando ci parlo a pelle ho ancora l'impressione che loro non abbiano cambiato i piani? La priorità sono loro, non sono io. Non sono serena e ciò che ho ottenuto è il risultato di anni di sforzi e strategie e perderlo per me sarebbe tragico.
Cambiare supervisor comporterebbe conseguenze, tra cui quello per cui me farei assolutamente nemici e se poi sono in seduta di laurea potrebbero rovinarmi quel giorno (anche se per me è più importante il phD che il voto finale).
L'incertezza di questa situazione mi sta logorando e non riesco neanche a concentrarmi come vorrei, perché non riesco ad illudermi che è certo che a luglio io mi laurei....
Sì io la penso come te e ogni volta che ci parlo mi riconfermano questa impressione. Per ora gli ho detto che vorrei fare un'esperienza fuori e per questo voglio andare all'estero. Ho avuto l'impressione che si sentano un po' snobbati, si sono congratulati ma sono certa che sia come dici te.
Per me è molto importante avere la certezza di non perdere quest'opportunità e sarei disposta a fare di tutto, ma appunto so che per loro se lo perdessi non sarebbe una tragedia (un motivo in più per farlo con loro?), ma per me sì. Inoltre io voglio proprio scappare da questa università, perché non è la prima volta che non condivido i loro atteggiamenti.
Ho persino pensato di cambiare supervisor. MI sono confidata con un altro prof. (uno di quelli che mi ha dato la lettera di referenza) che ha chiamato uno dei miei supervisor, per ricordargli che devo finire tutto entro luglio. Il mio supervisor ha ribadito che non ci sono dubbi che io mi laurei a luglio, ma allora perché quando ci parlo a pelle ho ancora l'impressione che loro non abbiano cambiato i piani? La priorità sono loro, non sono io. Non sono serena e ciò che ho ottenuto è il risultato di anni di sforzi e strategie e perderlo per me sarebbe tragico.
Cambiare supervisor comporterebbe conseguenze, tra cui quello per cui me farei assolutamente nemici e se poi sono in seduta di laurea potrebbero rovinarmi quel giorno (anche se per me è più importante il phD che il voto finale).
L'incertezza di questa situazione mi sta logorando e non riesco neanche a concentrarmi come vorrei, perché non riesco ad illudermi che è certo che a luglio io mi laurei....
Ciao Monade91, ti dico la mia impressione.
Secondo me i supervisori vogliono cavare una loro pubblicazione dalla tua tesi e premono per farti restare in Italia (cioè pensano ai cavoli loro). Questo interesse, non troppo chiaro, per il tuo lavoro, sembra un po' peloso.
E poi una promessa di dottorato qui non è come un dottorato già vinto all'estero (anzi ne hai vinti tre!), perché ti sconsigliano l'estero non si capisce.
Se fossi in te direi al supervisore: 'Sì sì grazie, valuterò di fare il dottorato qui, ne sarei felice, però per fare il concorso qui dovrei comunque laurearmi a luglio' (in genere i concorsi di dottorato sono a settembre).
Poi una volta laureata fai le valigie e scappi all'estero.
Tanto non mancheranno, visto che sei brava, altre occasioni di fare articoli.
Questa è la mia impressione a prima vista, io insegno a contratto all'università, e ho fatto leggere il tuo messaggio anche a un'altra persona che conosco bene ed è professore ordinario, e ha avuto la stessa mia impressione.
Secondo me i supervisori vogliono cavare una loro pubblicazione dalla tua tesi e premono per farti restare in Italia (cioè pensano ai cavoli loro). Questo interesse, non troppo chiaro, per il tuo lavoro, sembra un po' peloso.
E poi una promessa di dottorato qui non è come un dottorato già vinto all'estero (anzi ne hai vinti tre!), perché ti sconsigliano l'estero non si capisce.
Se fossi in te direi al supervisore: 'Sì sì grazie, valuterò di fare il dottorato qui, ne sarei felice, però per fare il concorso qui dovrei comunque laurearmi a luglio' (in genere i concorsi di dottorato sono a settembre).
Poi una volta laureata fai le valigie e scappi all'estero.
Tanto non mancheranno, visto che sei brava, altre occasioni di fare articoli.
Questa è la mia impressione a prima vista, io insegno a contratto all'università, e ho fatto leggere il tuo messaggio anche a un'altra persona che conosco bene ed è professore ordinario, e ha avuto la stessa mia impressione.