Lavoro di tesi - Non chiarezza da parte dei supervisor

Monade91
Salve a tutti,

vi scrivo stavolta perché ho sempre bisogno di leggere risposte sensate e qui sul forum ne ho sempre trovate. Mi trovo in una situazione "spinosa". Come avevo raccontato in un altro messaggio, ultimamente ho avuto un responso positivo per l'università di Bruxelles che mi ha proposto una posizione di dottorato che partirebbe dal 1 settembre di quest'anno. Intanto, la mia laurea è prevista per luglio. La tesi l'ho svolta all'estero, durante un programma erasmus, poiché era mia intenzione cercare fin da subito un'opportunità fuori e ho capito che questo mi avrebbe potuto dare molte più opportunità. Infatti così è stato: le competenze acquisite fuori, nonchè l'aggiunta dell'esperienza estera nel CV mi hanno aperto molte porte. Ho vinto 3 PhD su 5 domande che ho fatto. L'attività di tesi fuori è stata intensiva: lavoravo dalle 9 fino alle 7 di sera tutti i giorni dal lunedì al venerdì per 5 mesi. Ho dato il massimo, tanto da convincere il prof. dell'uni. estera a scrivermi una lettera di referenza.
Intanto torno in Italia, dal mio relatore italiano. Mi aveva già anticipato che a seconda dello stato di avanzamento della tesi ci sarebbe potuto essere un tempo supplementare utile al completamento lavoro/stesura, ma senza una quantificazione precisa. Diciamo che dalle sue parole sembrava che dipendesse da quanto io fossi riuscita a fare fuori. L'impressione che io ho avuto durante il nostro primo incontro non è stata questa: sul mio piano di studi la tesi vale 17 CFU (se mettiamo insieme anche il tirocinio n.b.) ma me ne sono stati convalidati 30 dalla Francia. Nonostante ciò e nonostante il prof. estero fosse contento e soddisfatto del mio lavoro, mi è stato detto che avrei dovuto aggiungere qualcosa, senza specificarne molto il motivo (è insufficiente? dobbiamo pubblicarci un articolo? perché?). L'obiettivo loro iniziare era pubblicarci qualcosa, infatti dall'inzio si sono mostrati INTERESSATI alla mia preparazione, ai miei voti (quando poi una volta che ho vinto la borsa erasmus, che cosa cambia?). Gli ho detto che il mio ultimo termine era luglio perché avevo vinto il dottorato: sono seguite informazioni su come ottenerlo anche nella mia università (anche se nessuno glielo aveva chiesto) e domande su se e come quest'università estera avesse le attrezzature necessarie per farmi fare una parte sperimentale. Tutta una preoccupazione che io non capisco, visto che questi prof. neanche li conosco bene (non sono stati miei insegnanti, sono solo referenti dello scambio). Lunedì ho il secondo incontro, ma non riesco ad essere serena: mi sembra che come primo obiettivo abbiano l'articolo e non il mio benessere o la mia realizzazione.
Non mi hanno neanche chiesto se io avessi bisogno di punti o meno (non ne ho bisogno, parto già da 110), semplicemente vogliono metterci del loro....
Ho davvero bisogno di un consiglio. Continuo a stare male durane il giorno e non so che fare, non so quale sia la soluzione migliore. Loro mi hanno assicurato che non perderò il dottorato, ma boh... Hanno stimato altri mesi di ulteriore di lavoro. E' lavoro di ricerca: se non andasse bene? è ricerca e loro non sembrano i tipi da accettare qualsiasi risultato.
Qui sono presenti dottorandi e forse anche qualche professore: avrei bisogno di un consiglio intelligente, per studiare la strategia migliore e ottenere ciò che voglio (Non perdere il PhD).

Grazie per l'ascolto

Risposte
gabriella127
Monade, questa tua vicenda universitaria mi sembra Lost (hai presente la serie?) dove non si capisce mai chi sono e che vogliono gli 'altri'.
Mi associo sentitamente al 'che palle...' di gugo, immagino rivolto ai tuoi supervisori.

Ma tanto ormai la data della laurea è fissata, che possono farti? Io gli rigirerei il 'che palle', dicendogli: 'Sentite, che palle mi state a fa', io mo' tengo che fare, 'stu riassunto se è così facile ve lo fate voi, io lo faccio dopo la laurea, se sto comoda, se lo volete prima attaccatevi al tram'.
Ecco, caso mai lima un po' la forma :) , ma ridiglielo. Se poi per motivi imperscrutabili lo vogliono per forza prima, e non puoi evitarlo, resisti, fallo, ultime sofferenze, che vuoi fare. Poi dopo il, 18, un vaff... liberatorio.

Monade91
"gugo82":
Ma che palle...

help :roll:

gugo82
Ma che palle...

Monade91
AGGIORNAMENTO:

Dopo mesi in cui mi hanno fatto sgobbare come un mulo occupando tutto il mio tempo di vita, oggi, a circa 3 settimane dalla laurea, mi hanno chiesto di scrivere un riassiunto da mandare a una conferenza, credo.
Sono basita, pensavo che avessero abbandonato l'idea. :roll: Alla mia risposta "posso scriverlo dopo la laurea, adesso devo fare tante cose", la risposta di uno dei due è stata : "vabbè, ma tanto si scrive in un giorno" :roll: :roll: :roll:
La data della laurea è fissata al 18 luglio. Come devo comportarmi? Devo scrivere sto maledetto riassunto ? MA che fretta c'è, non capisco...

gabriella127
Comunque vuol dire che ti sei mossa bene.
Aspettiamo di farti gli auguri per la laurea al più presto :) .

Monade91
Io penso che almeno una di loro (la mia supervisor principale) avesse da sempre avuto buone intenzioni, parlandoci più approfonditamente sembra davvero una brava persona e questo poi mi è stato confermato della precedente ragazza che ha fatto a tesi con lei nonché da un suo ex studente ed ex dottorando della mia università.
L'altro tizio non saprei, con una ma ex collega è successo ciò che mi avevi detto tu: l'hanno leggermente sfruttata facendole scrivere un articolo e la sua laurea è stata pure slittata di un mese, ma due mesetti belli pieni se li è fatti ugualmente. Lei non aveva "niente da fare", nel senso che non aveva nè un dottorato, nè tasse da pagare in più. Nel mio caso la situazione è diversa, credo che aldilà dell'intervento del prof (di cui però non mi pento, meglio così), sarei riuscita lo stesso nei miei intenti. Ho capito che non sono cattivi.

gabriella127
Ottimo! :) Ma che è successo? Sono rinsaviti o è stato l'intervento del tuo professore?

Monade91
"gabriella127":
Cara Monade, chi la dura la vince.
Andrà tutto bene, mille auguri.


si! Sono diventati miei alleati, pensa che avevo problemi a farmi convalidare un tirocinio e si sono battuti affinché venisse convalidato, sollecitando il capo dipartimento. Credo che questa sia una dimostrazione lampante dell loro buone intenzioni. :wink:

gabriella127
Cara Monade, chi la dura la vince.
Andrà tutto bene, mille auguri.

j18eos
Ottime notizie: sarà anche merito del parrucchiere, dell'estetista e del curatore di immagine? ;+P

Monade91
Salve a tutti di nuovo, ieri ho fatto il mio secondo incontro con loro.
Sudavo neanche fosse un esame :lol:
Vabbè comunque la situazione mi è sembrata stavolta totalmente diversa dalla precedente e non ho idea se è per l'intervento del prof, se loro sono proprio così dall'inizio oppure emntrambi gli effetti insieme. Mi sono sembrati:

1. Contenti per il dottorato a Bruxelles, di cui mi sono sentita di parlare
2. Disposti a organizzarsi in modo da avere le cose pronte per luglio
3. Mi hanno rassicurata abbastanza :roll:

A lavorare sodo lavorerò sodo, ma non credo che rischierò più di laurearmi dopo. :)

Monade91
"anonymous_40e072":
[quote="Monade91"]
Ti ringrazio per aver risposto, Vorrei commentare soprattutto le cose che ho evidenziato in grassetto.

Prima di tutto, loro che io sia estremamente preoccupata già lo hanno capito. Mi hanno pure chiesto : "Ma perché sei così preoccupata?" Ed io ho dato una risposta vaga, come hai detto te e ho risposto: "Io mi preoccupo sempre". Tizio ha riso e ha detto "Meglio, perché preoccuparsi fa sì che tu ti metta in sicurezza" :roll:

Poi tu dici che metto in dubbio la loro professionalità... Ti assicuro che dove sono io più tempo stai sulle cose e sfori e più la gente è contenta, perché significa che loro sono severi, che è difficile, che siamo i migliori del mondo bla bla bla. Adesso non so se loro siano esattamente così, purtroppo io non li ho avuti neanche come insegnanti, altrimenti avrei avuto un vantaggio in questa situazione.


No, ci siamo fraintesi qui. Non voglio dire che tu metti o non metti in dubbio la loro professionalità; piuttosto voglio dire, se ti presenti al prossimo incontro con scritto sulla fronte "questi non vogliono farmi laureare", loro leggeranno: questa non riconosce minimamente la nostra professionalità e il nostro ruolo. Quello che volevo dirti è: stai attenta a partire dal presupposto "non vogliono farmi laureare". Ci sono dei segnali ed è giusto che tu ti metta in guardia. Ma non farglielo capire, diventa solo controproducente. Quello che è giusto è che tu difenda le tue priorità indipendetemente dalle persone che hai davanti, brave, brutte, buone o cattive che siano, e che le difenda con delle basi oggettive. Se fai questo, lo fai con decisione e sincerità, le persone saranno più inclini a darti quello che vuoi. Chiaramente è solo il mio pensiero.
Claudio, tra l'altro, credo ti abbia dato un ottimo modus operandi, almeno per i prossimi incontri.
In bocca al lupo![/quote]


Ora ho capito perfettamente ciò che intendi e penso che tu abbia anche ragione. Credo sia conveniente anche per me "dimenticarmi" questi miei timori, ma lavorando duro affinché non si concretizzino. Non sono una persona che si risparmia, se tengo ad una cosa ci resto anche fino a notte fonda e anche durante i weekend, quindi farò di tutto pur di farlo il PRIMA possibile. Insomma come hai detto te, mi preparo a stare in una situazione oggettiva (anche se, diciamocelo... se vogliono possono sempre aggiungere qualcosa, la ricerca non ha mai fine...). Devo andare lì con l'intento di discutere e programmare il lavoro, non spaventata e impaurita che loro siano il male :lol:
Una soluzione, credo, ci sarà sempre. Per me è più naturale e comodo farlo come dici te, con sincertà e decisione, è stato sempre la mia non-strategia politica e mi piacerebbe molto se le cose riuscissero a funzionare con me che lavoro semplicemente, senza tattiche, facendo quello che devo fare e perché no, imparando qualcos'altro, tanto fino a settembre non ho niente da fare :lol:

Studente Anonimo
Studente Anonimo
"Monade91":

Ti ringrazio per aver risposto, Vorrei commentare soprattutto le cose che ho evidenziato in grassetto.

Prima di tutto, loro che io sia estremamente preoccupata già lo hanno capito. Mi hanno pure chiesto : "Ma perché sei così preoccupata?" Ed io ho dato una risposta vaga, come hai detto te e ho risposto: "Io mi preoccupo sempre". Tizio ha riso e ha detto "Meglio, perché preoccuparsi fa sì che tu ti metta in sicurezza" :roll:

Poi tu dici che metto in dubbio la loro professionalità... Ti assicuro che dove sono io più tempo stai sulle cose e sfori e più la gente è contenta, perché significa che loro sono severi, che è difficile, che siamo i migliori del mondo bla bla bla. Adesso non so se loro siano esattamente così, purtroppo io non li ho avuti neanche come insegnanti, altrimenti avrei avuto un vantaggio in questa situazione.


No, ci siamo fraintesi qui. Non voglio dire che tu metti o non metti in dubbio la loro professionalità; piuttosto voglio dire, se ti presenti al prossimo incontro con scritto sulla fronte "questi non vogliono farmi laureare", loro leggeranno: questa non riconosce minimamente la nostra professionalità e il nostro ruolo. Quello che volevo dirti è: stai attenta a partire dal presupposto "non vogliono farmi laureare". Ci sono dei segnali ed è giusto che tu ti metta in guardia. Ma non farglielo capire, diventa solo controproducente. Quello che è giusto è che tu difenda le tue priorità indipendetemente dalle persone che hai davanti, brave, brutte, buone o cattive che siano, e che le difenda con delle basi oggettive. Se fai questo, lo fai con decisione e sincerità, le persone saranno più inclini a darti quello che vuoi. Chiaramente è solo il mio pensiero.
Claudio, tra l'altro, credo ti abbia dato un ottimo modus operandi, almeno per i prossimi incontri.
In bocca al lupo!

Monade91
"claudio86":
Mi sembra che il problema principale sia l'incertezza della situazione attuale, e questo ti spaventa perché non sai se riuscirai a finire la tesi in tempo. Quello che dovresti fare è avere un incontro con il tuo relatore, definire esplicitamente quello che manca per il completamento della tesi, e stilare con lui un piano dettagliato per le prossime settimane. Così invece avresti un'idea precisa del lavoro rimanente.

Tieni sempre presente poi che il tuo compito è scrivere una tesi. Se ritieni che un articolo porterebbe via troppo tempo, dillo apertamente. Possono sempre scriverlo loro usando i tuoi risultati.
E qui vale quello che hanno detti altri: in teoria prendersi il merito del tuo lavoro non è granché etico, ma d'altro canto non è nemmeno una cosa che ti danneggerebbe, e il tuo obiettivo ora è stare serena e completare la tesi.

[quote="gugo82"]@Monade91: È una tesi di laurea magistrale, non la tesina della maturità. Inoltre è su un argomento di ricerca, non compilativa.

Onestamente a me 5 mesi per una tesi da 11 crediti sembrano sufficienti, soprattutto se davvero ci ha lavorato a tempo pieno. Corrispondono bene o male a un terzo di un semestre. Io ce ne ho messi 11 lavorando a tempo pieno, e la mia tesi valeva 50 ECTS.[/quote]

Ciao, prima di tutto grazie perché sei il primo che fa questa considerazione, il che è molto importante (intendo sui crediti). Considera che le persone nel mio corso ci mettono molto di meno anche per tesi sperimentali (tipo tre mesi) ... Dipende dal contesto, da me ci sono stati esami super difficili e la tesi è l'unica cosa su cui non premono generalmente molto, poi dipende come ho detto, dal prof.

E' quello che penso, infatti non vedo l'ora di fare il prossimo incontro, voglio avere un piano dettagliato e preciso delle cose da fare. Qualche esperienza nel settore ce l'ho quindi spero di rendermi conto se quello che mi chiedono è fattibile nei tempi, soprattutto se mi chiedono di scrivere un articolo non credo che questo possa essere fatto insieme ad ulteriore lavoro. Sforerei.

Come ho detto, vi aggiorno. Non vedo l'ora di avere le cose chiare.

claudio862
Mi sembra che il problema principale sia l'incertezza della situazione attuale, e questo ti spaventa perché non sai se riuscirai a finire la tesi in tempo. Quello che dovresti fare è avere un incontro con il tuo relatore, definire esplicitamente quello che manca per il completamento della tesi, e stilare con lui un piano dettagliato per le prossime settimane. Così invece avresti un'idea precisa del lavoro rimanente.

Tieni sempre presente poi che il tuo compito è scrivere una tesi. Se ritieni che un articolo porterebbe via troppo tempo, dillo apertamente. Possono sempre scriverlo loro usando i tuoi risultati.
E qui vale quello che hanno detti altri: in teoria prendersi il merito del tuo lavoro non è granché etico, ma d'altro canto non è nemmeno una cosa che ti danneggerebbe, e il tuo obiettivo ora è stare serena e completare la tesi.

"gugo82":
@Monade91: È una tesi di laurea magistrale, non la tesina della maturità. Inoltre è su un argomento di ricerca, non compilativa.

Onestamente a me 5 mesi per una tesi da 11 crediti sembrano sufficienti, soprattutto se davvero ci ha lavorato a tempo pieno. Corrispondono bene o male a un terzo di un semestre. Io ce ne ho messi 11 lavorando a tempo pieno, e la mia tesi valeva 50 ECTS.

Monade91
Che io "lavori" non è in discussione, visto che il punto non è la mia svogliatezza, anzi. Il punto è il mio timore - come ha osservato iSte- che pur facendo tutto ciò che dicano loro, la cosa non si concretizzi.
Detto questo, vi ringrazio comunque tanto dei consigli e del tempo che mi avete dedicato!

j18eos
Il mio consiglio del taglio di capelli è sempre valido... poi pensa ad ampliare la tesi come ti chiedono; di sicuro non vorranno perdere la faccia con l'estero... ;)

gugo82
@Monade91: È una tesi di laurea magistrale, non la tesina della maturità. Inoltre è su un argomento di ricerca, non compilativa.
Tu non hai competenze per giudicare quanto tempo dedicare alla stesura o come deve essere scritta una tesi.
L’aver vinto tre borse di studio per PhD all’estero non ti fornisce le competenze necessarie per dare questo tipo di giudizio.
Mettiti a lavorare come chiedono i tuoi relatori.

Monade91
"anonymous_40e072":


Ora è tutto un po' più chiaro. Prima, in ogni caso, un piccolo disclaimer. Ti provo a dare qualche consiglio/raccontare ciò che personalmente ho imparato durante un periodo lavorativo in un ambiente estremamente politico, dove ogni incontro andava preparato accuratamente. Diciamo che tante cose mi ricordano abbastanza quello che ci hai raccontato tu. Sembri davvero una brava ragazza ed è davvero già brutto leggere che una ragazza universitaria, piena di sogni e speranze, debba solo anche pensare certe cose dei suoi supervisori. Spero tu possa trovare qualche spunto utile,
Un primo punto: se da una parte le tue intuizioni potrebbero essere corrette, vedere oltre quello che ti viene dato di vedere può essere un problema. Può creare tensione in futuri incontri e condizionare l'andamento delle cose. Ti consiglio quindi di recitare un po' all'occasione. In generale, in incontri professionali, che il tuo interlocutore cacci dentro frasi/argomentazioni soggettive o reazioni emotive, e' sempre bene non non fare altrettanto. A

[...]

Terzo punto: quello che ti suggerisco è di mantenere saldo l'obiettivo di farti partecipare alla sessione di laurea (inteso, anche prima di Luglio) più vicina, mostrandoti disponibile a collaborare con loro anche dopo la laurea, per l'articolo (vero o non vero che sia, l'importante è che loro credano che sia vero). Nell'ipotesi in cui, da quello che ci racconti, il punto non sia nemmeno quello di fare o meno modifiche alla tesi, di implementare qualcosa, di testarlo o provarlo, ecc. e la questione diventa frutto della loro frustrazione personale (per non essere riusciti ad avere le palle di andarsene dall'Italia, per invidia nei tuoi confronti, perchè invecchiano lì, in quelle aule, privi di talento, e chi ne ha più ne metta) allora è assolutamente necessario giocare di anticipo. In parte mi viene da dire che questo sia effettivamente ciò che realmente ti spinge a scrivere qui e ad essere preoccupata: temi che, anche qualora esaudissi tutte le loro richieste, implementassi tutte le modifiche richieste (alla tesi), scrivessi e pubblicassi l'articolo, comunque subiresti un ritardo nella laurea rischiando di compromettere il tuo dottorato.


Ti ringrazio per aver risposto, Vorrei commentare soprattutto le cose che ho evidenziato in grassetto.

Prima di tutto, loro che io sia estremamente preoccupata già lo hanno capito. Mi hanno pure chiesto : "Ma perché sei così preoccupata?" Ed io ho dato una risposta vaga, come hai detto te e ho risposto: "Io mi preoccupo sempre". Tizio ha riso e ha detto "Meglio, perché preoccuparsi fa sì che tu ti metta in sicurezza" :roll:

Poi tu dici che metto in dubbio la loro professionalità... Ti assicuro che dove sono io più tempo stai sulle cose e sfori e più la gente è contenta, perché significa che loro sono severi, che è difficile, che siamo i migliori del mondo bla bla bla. Adesso non so se loro siano esattamente così, purtroppo io non li ho avuti neanche come insegnanti, altrimenti avrei avuto un vantaggio in questa situazione.


Cinque mesi non credo siano pochi se sono intensivi e soprattutto dipende dal tuo piano di studi. Io ho una tesi da 11 CFU, conosco miei colleghi di altre università che impiegano anche un anno, ma la loro vale di più (mi pare sui 30 CFU). Quindi non è poco, è più della media che le persone della mia facoltà passa sulla tesi.

Studente Anonimo
Studente Anonimo
"Monade91":
[quote="anonymous_40e072"]

[quote="gugo82"]@Monade: Calma.
Da come hai descritto la situazione, sembra rientrare tutto nella normalità.

Perché hai queste paure?
Tranquilla: ti laurei nei tempi e parti. :wink:


In generale, sono d'accordo. E sopratutto, noi utenti, stiamo attenti. Non conosciamo bene la situazione.
Ribadisco anche quanto detto da gabriella; per esperienza personale (e non solo mia, è evidente) qualche co-autore salta nel carro dei vincitori e si inserisce in un articolo/lavoro tuo. Questo non significa voglia manipolarti o ricattarti. Anche perchè, si rischia a far certe cose.[/quote]


Questa non è la prima situazione in cui devo dimostrare razionalità e forza. Credimi se ti dico che la mia carriera universitaria è stata disastrata, ma non per questo su di loro ho sempre avuto una cattiva idea. Semplicemente sono tornata e :

1. Non sono sembrati contenti che io vada fuori... mi hanno suggerito che esiste un bando a settembre per farlo qui e in più sono seguite domande su se e come siano presenti delle attrezzature in UK, ciò fatto passare come forma di preoccupazione (io sono scettica al riguardo...);

2. Solo Caio mi ha chiesto quando mi volevo laureare e ha suggerito luglio. Ma era tutto già deciso, ovvero avrei potuto fare la tesi più mostruosa del mondo fuori loro avrebbero comunque aggiunto qualcosa, cosa che non hanno detto esplicitamente. In tutto ciò, il mio prof. della Francia voleva tenermi anche lì, nel caso riuscisse ad avere i fondi entro giugno e mandava mail a loro per sapere quando mi sarei laureata, loro sono stati sempre appunto, vaghi;

3. Durante l'incontro ho fatto solo una presentazione, che si è conclusa con Tizio che stimava dei mesi di ulteriore lavoro "per aggiungerci qualcosa", ma senza sapere se io per esempio avessi scritto la tesi o meno. Per scriverla in Francia ho impiegato un mesetto... quindi non è uguale :roll: In base a cosa ha detto due mesi? :roll:

4. Nessuna informazione su se e come mi servivano punti per il punteggio finale. Perché stiamo aggiungendo? Questa disonestà mi appunto schifa, perché se all'inzio io ero anche contenta di pubblicarci un articolo, ciò che mi infastidisce è che non mi sia stata data scelta. Forse chiedo troppo? :roll:

Vi assicuro che sono andata lì serenamente, non mi sono inventata strategie, ciò che penso è il risultato del nostro primo incontro.
Titubante mi sono recata dal mio prof "buono", volevo un consiglio. Sono entrata in ufficio e gli ho detto: "Professore sono tornata da 5 mesi in francia ma mi hanno stimato ancora del lavoro. Io sono anche disposta a farlo, ma ho paura si sfori".
Ho detto solo questa frase, nessun racconto, niente. Lui ha risposto: "non forse, sicuro, hanno qualche interesse a pubblicarci qualcosa e tenerti lì il più possibile". Insomma non è che io l'abbia convinto più di tanto per fagli credere che le cose stessero così.[/quote]

Ora è tutto un po' più chiaro. Prima, in ogni caso, un piccolo disclaimer. Ti provo a dare qualche consiglio/raccontare ciò che personalmente ho imparato durante un periodo lavorativo in un ambiente estremamente politico, dove ogni incontro andava preparato accuratamente. Diciamo che tante cose mi ricordano abbastanza quello che ci hai raccontato tu. Sembri davvero una brava ragazza ed è davvero già brutto leggere che una ragazza universitaria, piena di sogni e speranze, debba solo anche pensare certe cose dei suoi supervisori. Spero tu possa trovare qualche spunto utile,
Un primo punto: se da una parte le tue intuizioni potrebbero essere corrette, vedere oltre quello che ti viene dato di vedere può essere un problema. Può creare tensione in futuri incontri e condizionare l'andamento delle cose. Ti consiglio quindi di recitare un po' all'occasione. In generale, in incontri professionali, che il tuo interlocutore cacci dentro frasi/argomentazioni soggettive o reazioni emotive, e' sempre bene non non fare altrettanto. Anzi, se possibile, far capire il meno possibile di ciò che si pensa, delle proprie emozioni e nascondere qualunque pensiero negativo; tu hai senz'altro ragione, di principio, in ogni cosa e assolutamente non chiedi troppo; chiedi troppo ad un certo tipo di persone.
Un secondo punto: in una situazione dove i tuoi interlocutori hanno il coltello dalla parte del manico, hanno più esperienza, più anni e una maggiore capacità di comunicazione, e magari pure l'approfittarsi di una posizione di "superiorità", è importante sempre mantenere il piano della discussione il più oggettivo possibile. Poni le tue domande legittime come se nulla fosse. E' evidente che sia legittimo da parte tua sapere, a valle di un lavoro di tesi finito e già scritto, che cosa e perchè causa un rallentamento. Ed è evidente che, se quello che racconti è tutto vero, risponderanno in maniera vaga e conveniente a loro; fai altrettanto. Rispondi sempre e solo sul tema della discussione, non divagare, non rispondere in maniera condizionata, dalle paure o dai pregiudizi che sai di avere su di loro. Tanti fanno quasi sempre solo finta di non capire; sanno benissimo quali sono le preoccupazioni di uno studente, capiscono benissimo la tua situazione. Ed è proprio chi capisce che, in certi casi, cerca di sfruttarla a proprio favore.
Terzo punto: quello che ti suggerisco è di mantenere saldo l'obiettivo di farti partecipare alla sessione di laurea (inteso, anche prima di Luglio) più vicina, mostrandoti disponibile a collaborare con loro anche dopo la laurea, per l'articolo (vero o non vero che sia, l'importante è che loro credano che sia vero). Nell'ipotesi in cui, da quello che ci racconti, il punto non sia nemmeno quello di fare o meno modifiche alla tesi, di implementare qualcosa, di testarlo o provarlo, ecc. e la questione diventa frutto della loro frustrazione personale (per non essere riusciti ad avere le palle di andarsene dall'Italia, per invidia nei tuoi confronti, perchè invecchiano lì, in quelle aule, privi di talento, e chi ne ha più ne metta) allora è assolutamente necessario giocare di anticipo. In parte mi viene da dire che questo sia effettivamente ciò che realmente ti spinge a scrivere qui e ad essere preoccupata: temi che, anche qualora esaudissi tutte le loro richieste, implementassi tutte le modifiche richieste (alla tesi), scrivessi e pubblicassi l'articolo, comunque subiresti un ritardo nella laurea rischiando di compromettere il tuo dottorato. Con giocare in anticipo intendo: il tuo obiettivo è la luce verde alla sessione di laurea più vicina, indipendentemente da ogni altra cosa. Una volta che si pensa male, si gioca costantemente in allerta, anche se ad un certo punto si pensa che il loro atteggiamento possa essere cambiato. Hai, tra l'altro, anche il vantaggio di poter prendere zero punti, è un ottimo punto a tuo favore.
Quarto punto: quanto detto finora non deve essere altrettanto trasparente a loro, o meglio, non deve sopratutto passare per mezzo di paure e preoccupazioni; lasciar trasparire questo, significa in un certo senso aver già deciso di aver messo in dubbio la loro professionalità. E questa è una cosa che loro non devono capire.
Quinto punto: bisogna sempre considerare una valutazione tecnica della situazione. Sarebbe necessario capire, tecnicamente, che tipo di modifiche ti sono state richieste e perchè. Questo è molto importante e devi tenerlo d'occhio tu. C'è un punto oltre il quale ogni ragionevole richiesta di approfondimento diventa irragionevole. Sono abbastanza d'accordo con Gugo sul fatto che 5 mesi sia un tempo relativamente breve per una tesi di laurea magistrale, quindi, almeno un po', lascerei aperta la finestra 'legittimità delle richieste'.

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