La scuola deve tornare ad essere più severa e selettiva?
Cosa ne pensate?
Risposte
Il discorso è complesso (fino a poco tempo fa avrei gridato più selettiva e basta, oggi lo dico ancora, ma con qualche considerazione in più, forse ispirata da una situazione di vita circondata, anche fuori dalla scuola, da insegnanti
):
Da una parte è vero, il rendere poco selettiva la scuola va contro tutti: ho letto chi sostiene che se uno vuole fare lo spazzino (o comunque un lavoro dove non è richiesta nessuna preparazione didattica diciamo) non ha senso tenerlo sui banchi di scuola a forza. Vero, se si guarda solo il lato lavorativo, se si giudica la scuola solo in funzione del mercato del lavoro (allora mi domando, guardando da questo punto di vista la situazione, se non sarebbe più giusto sostituire il latino con un bel corso di economia al liceo).
Se invece si guarda la scuola come a un'istituzione fondamentale, che ha il compito di educare i cittadini (a volte anche contro la propria volontà) allora è giusto che, a prescindere dal lavoro che uno vuole fare, essa sia selettiva. Quello che si impara alle superiori è l'ossatura di base che andrà a comporre la cultura di ogni individuo e avere una cultura serve nel momento in cui ogni cittadino deve prendere delle decisioni (votare ad esempio); serve a poter pensare con la propria testa, serve a essere più liberi.
Una scuola selettiva non serve solo a questo, serve anche a chi studia. Infatti con maggiore difficoltà anche i voti con cui si finisce la scuola sarebbero distribuiti in maniera migliore, ridando peso al voto (anche se l'utilità del voto è comunque limitata, dal momento che essi sono sottomessi spesso e volentieri al carattere del docente).
Tutte queste belle parole si scontrano però con i problemi reali. Se in una scuola dovessero essere bocciati tutti quelli che meritano di essere bocciati, avremmo dei bienni che scoppierebbero, servirebbero molte più classi per poter mettere fisicamente i ragazzi, servirebbero più insegnanti per poterli stare dietro, servirebbero corsi diversi da quei ridicoli corsi di recupero che fanno ora.
L'altro problema (che spesso ho sentito dire di questi discorsi, soprattutto in scuole di livello al più ITIS) è che se bocci un ragazzo in seconda superiore, avendo finito la scuola dell'obbligo, non è per nulla ovvio che riprovi la classe. Dunque lascerebbe la scuola.
Il problema è che la società non offre niente a un ragazzo di 15 anni all'infuori della scuola, oltre la scuola cosa c'è? c'è qualche speranza di diventare calciatori e/o veline e/o personaggi dello spettacolo (ma di questo si è già parlato in lungo e in largo, anche se io la colpa non la vedo tanto nei ragazzi, quanto nella società), dunque, a volte, si preferisce mandare avanti un ragazzo se si è consci che su esso si corre questo pericolo, almeno li si dà un'opportunità in più, un'opportunità che fuori dalla scuola non avrebbe (ovviamente più ci si alza con il livello della scuola, più questo pensiero viene meno, dal momento che cambia enormemente il tipo di alunno con cui si ha a che fare).
Se devo essere sincero, una volta vedevo questo fatto come un difetto della scuola, oggi penso che non è un discorso da folli (anche dopo aver letto "lettere a una professoressa") è comunque un modo, nei limiti del possibile, da parte delle istituzioni di ascoltare i ragazzi.
Per cambiare queste cose servirebbe cambiare la scuola, l'età della scuola dell'obbligo e infine la società, la quale si è imbarbarita molto, penso che il suo peggior contributo sia quello di aver cambiato la visione della scuola vista dall'esterno (e questo si riperquote sul rapporto genitori-insegnanti, genitori-scuola), passando da una concezione di istituzione volta a un riscatto sociale (vedi anche semplicemente le trasmissioni di alfabetizzazione alla televisione, le idee di scuola portate da Don Milani e via dicendo) ad un apparato che ha il compito di accudire e traghettare i figli verso i 18 anni, ad un apparato pubblico che in quanto tale ha come primo compito quello di foraggiare insegnanti e poi quello di educare i ragazzi ("nelle elementari i due maestri furono una trovata dettata dal fatto di poter dare il doppio dei posti di lavoro nella scuola primaria"). Non per questo chi si impegna spesso sono i figli degli immigrati.
Forse questo cambiamento è dovuto anche al fatto che uno pensa prima al lavoro, poi alla scuola che lo porterà a fare quel lavoro e quindi tutta la parte di "cultura pura" per così dire viene classificata come inutile, come puro e semplice esercizio mentale, sinceramente non lo so... So solo che la parvenza di severità che esiste oggi è una pura e semplice barzelletta (a partire dagli esami di settembre).

Da una parte è vero, il rendere poco selettiva la scuola va contro tutti: ho letto chi sostiene che se uno vuole fare lo spazzino (o comunque un lavoro dove non è richiesta nessuna preparazione didattica diciamo) non ha senso tenerlo sui banchi di scuola a forza. Vero, se si guarda solo il lato lavorativo, se si giudica la scuola solo in funzione del mercato del lavoro (allora mi domando, guardando da questo punto di vista la situazione, se non sarebbe più giusto sostituire il latino con un bel corso di economia al liceo).
Se invece si guarda la scuola come a un'istituzione fondamentale, che ha il compito di educare i cittadini (a volte anche contro la propria volontà) allora è giusto che, a prescindere dal lavoro che uno vuole fare, essa sia selettiva. Quello che si impara alle superiori è l'ossatura di base che andrà a comporre la cultura di ogni individuo e avere una cultura serve nel momento in cui ogni cittadino deve prendere delle decisioni (votare ad esempio); serve a poter pensare con la propria testa, serve a essere più liberi.
Una scuola selettiva non serve solo a questo, serve anche a chi studia. Infatti con maggiore difficoltà anche i voti con cui si finisce la scuola sarebbero distribuiti in maniera migliore, ridando peso al voto (anche se l'utilità del voto è comunque limitata, dal momento che essi sono sottomessi spesso e volentieri al carattere del docente).
Tutte queste belle parole si scontrano però con i problemi reali. Se in una scuola dovessero essere bocciati tutti quelli che meritano di essere bocciati, avremmo dei bienni che scoppierebbero, servirebbero molte più classi per poter mettere fisicamente i ragazzi, servirebbero più insegnanti per poterli stare dietro, servirebbero corsi diversi da quei ridicoli corsi di recupero che fanno ora.
L'altro problema (che spesso ho sentito dire di questi discorsi, soprattutto in scuole di livello al più ITIS) è che se bocci un ragazzo in seconda superiore, avendo finito la scuola dell'obbligo, non è per nulla ovvio che riprovi la classe. Dunque lascerebbe la scuola.
Il problema è che la società non offre niente a un ragazzo di 15 anni all'infuori della scuola, oltre la scuola cosa c'è? c'è qualche speranza di diventare calciatori e/o veline e/o personaggi dello spettacolo (ma di questo si è già parlato in lungo e in largo, anche se io la colpa non la vedo tanto nei ragazzi, quanto nella società), dunque, a volte, si preferisce mandare avanti un ragazzo se si è consci che su esso si corre questo pericolo, almeno li si dà un'opportunità in più, un'opportunità che fuori dalla scuola non avrebbe (ovviamente più ci si alza con il livello della scuola, più questo pensiero viene meno, dal momento che cambia enormemente il tipo di alunno con cui si ha a che fare).
Se devo essere sincero, una volta vedevo questo fatto come un difetto della scuola, oggi penso che non è un discorso da folli (anche dopo aver letto "lettere a una professoressa") è comunque un modo, nei limiti del possibile, da parte delle istituzioni di ascoltare i ragazzi.
Per cambiare queste cose servirebbe cambiare la scuola, l'età della scuola dell'obbligo e infine la società, la quale si è imbarbarita molto, penso che il suo peggior contributo sia quello di aver cambiato la visione della scuola vista dall'esterno (e questo si riperquote sul rapporto genitori-insegnanti, genitori-scuola), passando da una concezione di istituzione volta a un riscatto sociale (vedi anche semplicemente le trasmissioni di alfabetizzazione alla televisione, le idee di scuola portate da Don Milani e via dicendo) ad un apparato che ha il compito di accudire e traghettare i figli verso i 18 anni, ad un apparato pubblico che in quanto tale ha come primo compito quello di foraggiare insegnanti e poi quello di educare i ragazzi ("nelle elementari i due maestri furono una trovata dettata dal fatto di poter dare il doppio dei posti di lavoro nella scuola primaria"). Non per questo chi si impegna spesso sono i figli degli immigrati.
Forse questo cambiamento è dovuto anche al fatto che uno pensa prima al lavoro, poi alla scuola che lo porterà a fare quel lavoro e quindi tutta la parte di "cultura pura" per così dire viene classificata come inutile, come puro e semplice esercizio mentale, sinceramente non lo so... So solo che la parvenza di severità che esiste oggi è una pura e semplice barzelletta (a partire dagli esami di settembre).
"Cheguevilla":
il modello educativo in Italia è sbagliato. I genitori sono meno "educatori" e più "protettori". Un po' perchè proteggere è facile, educare lo è molto meno, inoltre è anche più faticoso.
Per quanto riguarda lo sport, è lo stesso. Purtroppo, i genitori pretendono che i figli siano dei campioni e, se un allenatore lascia il loro pupillo in panchina, vanno dai dirigenti a dire che l'allenatore non capisce niente.
Negli ultimi anni, vedo che manca molto l'educazione sportiva, il rispetto dell'avversario, la dedizione e lo spirito di sacrificio.
Straquoto! La scuola non può costruire uno studente modello su un bambino educato male, senza sinergia tra le due parti è dura ottenere risultati.
Forse bisognerebbe iniziare dai docenti. Diciamo che in parte la scuola, come altre istituzioni dello stato, sono servite ad assorbire persone che non avrebbero trovato altro modo di lavorare. Quindi se si volesse creare una scuola d'elite bisognerebbe partire dagli insegnanti. Tuttavia la cultura non è un bene per pochi ma un diritto (minimale) per tutti. Trovo che sia molto più difficile formare i bambini che gli adulti, quindi non relegherei l'insegnamento primario a insegnamento di basso ordine.
Purtroppo penso che la vera mancanza sia una base elemenatre e media di insegnamento veramente effeciente.
Per motivare un giovane serve anche dargli una prospettiva che la conoscenza sia un bene indispensabile ma come detto in alcuni post: fa più figo fare il calciatore e la velina.
Certo qui in Italia la cultura è considerata opzionale e quindi volendo se ne può fare pure a meno, e su questo la classe diregente e politica ci marcia perché governare sugli ignoranti e sempre più facile.
Purtroppo penso che la vera mancanza sia una base elemenatre e media di insegnamento veramente effeciente.
Per motivare un giovane serve anche dargli una prospettiva che la conoscenza sia un bene indispensabile ma come detto in alcuni post: fa più figo fare il calciatore e la velina.
Certo qui in Italia la cultura è considerata opzionale e quindi volendo se ne può fare pure a meno, e su questo la classe diregente e politica ci marcia perché governare sugli ignoranti e sempre più facile.
Non c'è nulla, nemmeno su I.Stat? Siamo messi bene...
Come dice Wizard le masse fanno le statistiche, quindi non è molto significativo basarsi su casi singoli o ricordi sbiaditi della propria infanzia "ai miei tempi non c'era il grande fratello e per divertirci recitavamo la Divina Commedia!".
Sarebbe interessante consultare delle statistiche vere e proprie in merito, ad esempio la percentuale di bocciati dagli anni 70 ad oggi.
Non ho trovato nulla del genere a parte qualcosa sull'ultimo anno:
http://skuola.tiscali.it/news/scuola/bocciati-record.html
http://www.clandestinoweb.com/sondaggi-da-tutto-il-mondo/258248-maturita-2010-piu-severa-aumentano-i-bocciati-0-9-rispetto-al-2009.-non-ammessi-il-6-degl.html
Sarebbe interessante consultare delle statistiche vere e proprie in merito, ad esempio la percentuale di bocciati dagli anni 70 ad oggi.
Non ho trovato nulla del genere a parte qualcosa sull'ultimo anno:
http://skuola.tiscali.it/news/scuola/bocciati-record.html
http://www.clandestinoweb.com/sondaggi-da-tutto-il-mondo/258248-maturita-2010-piu-severa-aumentano-i-bocciati-0-9-rispetto-al-2009.-non-ammessi-il-6-degl.html
"WiZaRd":
Oggi le studentesse pensano a quale parte del corpo svestire per andare a fare il Grande Fratello, e gli studenti pensano a come "ingellare" i capelli per fare il tronista. Perfino la pratica sportiva è stata snaturata: ricordo che il mio prof. di liceo di ed. fisica mi raccontava sempre che da giovane giocava con gli amici ad arrampicarsi sugli alberi, praticava la corsa campestre, faceva atletica leggera e non lo faceva pensando di diventare ricco o famoso, ma perché pensava a fare sport. Oggi chi gioca a calcio non gioca a calcio pensando di emulare Maradona o Pelé, ma lo pensando di andare a fare le pubblicità che fanno Kakà e C. Ronaldo. Tutto questo non è colpa della scuola, ma è colpa di un paese che si è bevuto il cervello a forza di reality, a forza di TG barzelletta, a forza di genitori che quando vanno a colloquio con i docenti e ne pescano uno serio che dice di bocciare il figlio se non riga dritto dicono che col figlio non si deve permettere, perché "Lei non sa di chi è il figlio, Lei no sa chi sono io!"
Che poi esistano le eccezioni lo so e non lo metto in dubbio, ma purtroppo è la massa che fa le statistiche.
Grande Wiz!
Perché studiare, se poi, anche se hai il debito, ti danno la versione del compito di settembre?Non pensare mai che stai studiando per essere promossa. Studia per il piacere di sapere e perchè quando avrai finito i tuoi studi, sarà la conoscenza a servirti, molto più dei diplomi.
è colpa di un paese che si è bevuto il cervello a forza di reality, a forza di TG barzelletta, a forza di genitori che quando vanno a colloquio con i docenti e ne pescano uno serio che dice di bocciare il figlio se non riga dritto dicono che col figlio non si deve permettere, perché "Lei non sa di chi è il figlio, Lei no sa chi sono io!"Si, purtroppo oramai il modello educativo in Italia è sbagliato. I genitori sono meno "educatori" e più "protettori". Un po' perchè c'è poca fiducia nel sistema, che è incentrato su conoscenze, nepotismi, bustarelle e giochi di potere. Un po' perchè proteggere è facile, educare lo è molto meno, inoltre è anche più faticoso.
Per quanto riguarda lo sport, è lo stesso. Purtroppo, i genitori pretendono che i figli siano dei campioni e, se un allenatore lascia il loro pupillo in panchina, vanno dai dirigenti a dire che l'allenatore non capisce niente.
Negli ultimi anni, vedo che manca molto l'educazione sportiva, il rispetto dell'avversario, la dedizione e lo spirito di sacrificio.
Io mi son sempre allenato duramente, ho sempre cercato di studiare in modo da sapere la materia invece che semplicemente imparare ciò che il prof vuole sentirsi dire.
Secondo me, le due cose vanno di pari passo, e questi sono sintomi evidenti di ciò che ho detto pocanzi.
Bisogna ricominciare ad "educare" e, per fare questo, bisogna che la scuola ritorni ad essere selettiva, che si punisca chi non porta risultati.
@blackbishop13
Ovviamente ero volutamente provocatorio, ma @melia ha centrato l'obiettivo della provocazione.
Oggi le studentesse pensano a quale parte del corpo svestire per andare a fare il Grande Fratello, e gli studenti pensano a come "ingellare" i capelli per fare il tronista. Perfino la pratica sportiva è stata snaturata: ricordo che il mio prof. di liceo di ed. fisica mi raccontava sempre che da giovane giocava con gli amici ad arrampicarsi sugli alberi, praticava la corsa campestre, faceva atletica leggera e non lo faceva pensando di diventare ricco o famoso, ma perché pensava a fare sport. Oggi chi gioca a calcio non gioca a calcio pensando di emulare Maradona o Pelé, ma lo pensando di andare a fare le pubblicità che fanno Kakà e C. Ronaldo. Tutto questo non è colpa della scuola, ma è colpa di un paese che si è bevuto il cervello a forza di reality, a forza di TG barzelletta, a forza di genitori che quando vanno a colloquio con i docenti e ne pescano uno serio che dice di bocciare il figlio se non riga dritto dicono che col figlio non si deve permettere, perché "Lei non sa di chi è il figlio, Lei no sa chi sono io!"
Che poi esistano le eccezioni lo so e non lo metto in dubbio, ma purtroppo è la massa che fa le statistiche.
Ovviamente ero volutamente provocatorio, ma @melia ha centrato l'obiettivo della provocazione.
Oggi le studentesse pensano a quale parte del corpo svestire per andare a fare il Grande Fratello, e gli studenti pensano a come "ingellare" i capelli per fare il tronista. Perfino la pratica sportiva è stata snaturata: ricordo che il mio prof. di liceo di ed. fisica mi raccontava sempre che da giovane giocava con gli amici ad arrampicarsi sugli alberi, praticava la corsa campestre, faceva atletica leggera e non lo faceva pensando di diventare ricco o famoso, ma perché pensava a fare sport. Oggi chi gioca a calcio non gioca a calcio pensando di emulare Maradona o Pelé, ma lo pensando di andare a fare le pubblicità che fanno Kakà e C. Ronaldo. Tutto questo non è colpa della scuola, ma è colpa di un paese che si è bevuto il cervello a forza di reality, a forza di TG barzelletta, a forza di genitori che quando vanno a colloquio con i docenti e ne pescano uno serio che dice di bocciare il figlio se non riga dritto dicono che col figlio non si deve permettere, perché "Lei non sa di chi è il figlio, Lei no sa chi sono io!"
Che poi esistano le eccezioni lo so e non lo metto in dubbio, ma purtroppo è la massa che fa le statistiche.
"Naomi la Bimba.":
[quote="franced"]Non è una grandissima difficoltà:
io ogni anno cambio scuola e in due lezioni imparo, giuro, tutti i nomi degli studenti!
Per alcuni professori, magari un po' più anzianotti, non è proprio così semplice, a volte non bastano neanche 2 anni scolastici, esperienza personale

E pensare che questa riforma butta fuori dalle scuole i docenti più giovani!
"franced":
Scusa Naomi, ma eravate 32 e siete passati tutti?
Ecco, un'altra cosa che funziona poco. Sì, Francesco, nessuno verrà bocciato. I promossi a giugno sono stati 17 e i sospesi 15. Molti dovrebbero essere bocciati, obbiettivamente, almeno un 5-6. Ma finché i sospesi fanno le verifiche di settembre sapendo già cosa verrà chiesto loro nel compito, nessuno rimarrà in seconda. La nostra professoressa, infatti, ha esplicitamente riferito ai miei compagni di classe col debito in greco e in latino, che versione avrebbe dato. E non solo l'autore o l'argomento o il numero di righe, no, l'intera versione! È assurdo. Allora, a questo punto, si prendono in giro quei poveretti che durante l'anno studiano. Perché studiare, se poi, anche se hai il debito, ti danno la versione del compito di settembre? Io, che ho avuto 5 in latino a giugno, mi sono fatta e pagata i corsi di recupero e ripetizioni, per poi vedere un prof che mi dà il foglio con quella dannata versione di Cicerone? Non ho parole

"franced":
Non è una grandissima difficoltà:
io ogni anno cambio scuola e in due lezioni imparo, giuro, tutti i nomi degli studenti!
Per alcuni professori, magari un po' più anzianotti, non è proprio così semplice, a volte non bastano neanche 2 anni scolastici, esperienza personale

"Naomi la Bimba.":
Poveretti i professori che devono ricordarsi tutti i nomi!![]()
Non è una grandissima difficoltà:
io ogni anno cambio scuola e in due lezioni imparo, giuro, tutti i nomi degli studenti!
Scusa Naomi, ma eravate 32 e siete passati tutti?
"mistake89":
EDIT: articolo di questa mattina. Altro che severità, la scuola si avvia allo sfacio totale
Hai ragione. Nella mia classe (l'anno scorso, in seconda) eravamo in 32, un numero di alunni già troppo grande, anche parlando in termini di spazio fisico, l'aula non ne riesce a contenere così tanti. Siamo tutti appiccicati, e naturalmente la sicurezza va a farsi friggere. I "corridoi" fra le file sono praticamente inesistenti. E l'anno prossimo la mia scuola ha deciso di togliere alcune sezioni per risparmiare, e devono quindi spartire gli alunni fra le sezioni che ancora ci sono. Si è deciso che 2 alunni finiranno in classe nostra, voliamo dunque a 34! Un'esagerazione. Senza contare i bocciati che, forse, ci saranno. In aula non ci stiamo neanche uno sopra l'altro.
Poveretti i professori che devono ricordarsi tutti i nomi!

Questo per far capire che la scuola va migliorata in tanti suoi aspetti, non solo con la severità dei professori e con la diligenza degli studenti. I problemi sono ben più grossi.

"@melia":
[quote="socio1985"]Ricordiamoci che stiamo parlando di una scuola dell'obbligo.
Veramente stavo parlando di scuola media superiore.
[/quote]
Mi riferivo alla scuola media superiore perchè ero rimasto a quando l'obbligo scolastico doveva essere portato a 18 anni, ma constato adesso che è stato addirittura abbassato ai 15 dal nuovo governo. Va detto che attualmente quasi tutti studiano fino al diploma, non so quanto sarebbe auspicabile avere una discreta parte della popolazione con la sola licenza media e un elite diplomata/laureata.
"@melia":
Anche nella scuola dell'obbligo, comunque, gli studenti devono, prima di tutto, impegnarsi. La cosa sarà molto utile anche se decideranno di fare gli spazzini.
Mai detto che non devono impegnarsi, la discussione verte poprio sullo stabilire quanto sia giusto pretendere da loro.
"@melia":
[quote="WiZaRd"]La scuola italiana è semplicemente ridicola, sotto ogni punto di vista.
Gli studenti italiani sono semplicemente idioti, perché i genitori sono semplicemente presuntuosi.
Occorrerebbe cambiare l'Italia.
"mistake89":
Come se non dalla scuola?!
Io un paio di idee le avrei: cominciamo con televisione e pallone, unici spazi culturali di molti italiani.
Si potrebbe chiudere Italia 1 e tutti i reality-tv, riportare i telegiornali al loro scopo principale di informare, tirar fuori qualche Giornalista (vuoi che non ce ne siano più?) che di fronte alle falsità di certi politici mostri qual è veramente la situazione, mi viene in mente la conferenza della Gelmini di qualche giorno fa nella quale ha detto un sacco di falsità, sapendo di mentire.
Per quanto riguarda il pallone chiederei che i bilanci delle squadre di calcio fossero in regola come quelli delle aziende serie, senza leggi e leggine che permettano di andare in rosso per decenni, forse gli stupendi dei calciatori tornerebbero a dimensioni normali.
Lo so che per fare questo bisognerebbe partire dalla politica, come operare su calcio e televisioni quando il primo ministro è padrone di 3 televisioni e di una squadra di calcio?[/quote]
Ciò che dici è giusto e condivisibile al 100%, ho solo il timore che questo non basti per invertire questa cultura di massa...
Per me tutto parte dell'educazione, in primis familiare, e poi anche da parte della scuola. E' lì che va fatta capire la differenza tra cultura e "cultura di massa" ad esempio, è lì che vanno abituati i ragazzi ad avere senso critico e a dover studiare e leggere per acquisire la possibilità di dire la propria (non possibilità concreta, ma possibilità di argomentare una critica sensata...)
Fino a che questo non ci sarà la vedo dura invertire questa tendenza.
In questo, anche per me, la severità c'entra poco. Ecco perchè, Blackbishop, anche io ho votato l'ultima opzione... d'altronde se si poteva scegliere

EDIT: articolo di questa mattina. Altro che severità, la scuola si avvia allo sfacio totale
"socio1985":
Ricordiamoci che stiamo parlando di una scuola dell'obbligo.
Veramente stavo parlando di scuola media superiore.
Anche nella scuola dell'obbligo, comunque, gli studenti devono, prima di tutto, impegnarsi. La cosa sarà molto utile anche se decideranno di fare gli spazzini.
Ricordiamoci che stiamo parlando di una scuola dell'obbligo, gli studenti sono ancora dei ragazzini che devono avere tempo anche per praticare uno sport, divertisi etc. Non sono dei "professionisti" dello studio come è giusto aspettarsi da un universitario; voi vi prendete come metro di giudizio, ma bisogna tener conto che buona parte di quelli che si iscrivono alle superiori non hanno ancora questa maturità oppure sono poco predisposti allo studio. Ricordo che i primi anni venivano bocciate anche 10 persone in una classe di 30, in mezzo a questi c'è gente che finiti gli studi magari andrà a fare lo spazzino (con rispetto parlando per la categoria): lo vogliamo tenere sui banchi a ripetere le declinazioni a memoria quattro anni in più del previsto? cosa che in casi estremi già avviene.
Ad ogni modo non è mia intenzione fare l'apologia dei somari, e naturalmente una società mediamente più istruita sarebbe preferibile, però andrebbero considerati nel complesso i costi e i benefici: alziamo di molto l'asticella e usciranno persone con una maggiore cultura generale e allo stesso tempo l'età media dei diplomati italiani (che se non ricordo male sono già tra i più vecchi del mondo) si gonfierà ulteriormente. Se invece pensate che con un aumento della severità lo studente "capra" si trasformi in studente "modello", quindi botte piena e moglie ubriaca, non ne sarei così sicuro, magari alcuni trarrebbero giovamento da una maggiore pressione mentre altri verrebbero completamente affossati. Il problema andrebbe considerato nei dettagli.
Ad ogni modo non è mia intenzione fare l'apologia dei somari, e naturalmente una società mediamente più istruita sarebbe preferibile, però andrebbero considerati nel complesso i costi e i benefici: alziamo di molto l'asticella e usciranno persone con una maggiore cultura generale e allo stesso tempo l'età media dei diplomati italiani (che se non ricordo male sono già tra i più vecchi del mondo) si gonfierà ulteriormente. Se invece pensate che con un aumento della severità lo studente "capra" si trasformi in studente "modello", quindi botte piena e moglie ubriaca, non ne sarei così sicuro, magari alcuni trarrebbero giovamento da una maggiore pressione mentre altri verrebbero completamente affossati. Il problema andrebbe considerato nei dettagli.
"WiZaRd":
La scuola italiana è semplicemente ridicola, sotto ogni punto di vista.
Gli studenti italiani sono semplicemente idioti, perché i genitori sono semplicemente presuntuosi.
Occorrerebbe cambiare l'Italia.
"mistake89":
Come se non dalla scuola?!
Io un paio di idee le avrei: cominciamo con televisione e pallone, unici spazi culturali di molti italiani.
Si potrebbe chiudere Italia 1 e tutti i reality-tv, riportare i telegiornali al loro scopo principale di informare, tirar fuori qualche Giornalista (vuoi che non ce ne siano più?) che di fronte alle falsità di certi politici mostri qual è veramente la situazione, mi viene in mente la conferenza della Gelmini di qualche giorno fa nella quale ha detto un sacco di falsità, sapendo di mentire.
Per quanto riguarda il pallone chiederei che i bilanci delle squadre di calcio fossero in regola come quelli delle aziende serie, senza leggi e leggine che permettano di andare in rosso per decenni, forse gli stupendi dei calciatori tornerebbero a dimensioni normali.
Lo so che per fare questo bisognerebbe partire dalla politica, come operare su calcio e televisioni quando il primo ministro è padrone di 3 televisioni e di una squadra di calcio?
"blackbishop13":
a ciascuno il proprio parere sembra ovvio..
Ovviamente!

"blackbishop13":
pensa che invece la mia opinione è (e mi pare ovvia): ti viene chiesto: pensi che la scuola debba tornare ad essere più severa e selettiva?
ci sono 4 risposte plausibili, ognuno la vede a modo suo, e una (la tua, a quanto ho capito) che non c'entra proprio niente, ovvero parla di migliorare la scuola, mentre la domanda è chiaramente focalizzata su due aspetti concreti e precisi.
Mica tanto focalizzata. Ci sono varie (tante) interpretazioni fra cui ne vedo almeno due:
- letterale: ".. debba tornare ad essere..?" Perché "tornare"? Prima lo era veramente? Quaranta anni fa lo era, o magari era solo classista? Allora forse va bene così.
- sondaggistica: quesito, scegliere fra una delle risposte date. Ne ho data una, mi sembra la più appropriata (e ovviamente

"blackbishop13":
però, come diceva la mia prof di italiano,ci sarà sempre chi alla domanda "Dove vai?" risponde con "Porto pesci". Purtroppo.
Che non è il mio caso, spiacente. Ho scelto una risposta ad un sondaggio, non ho dato risposte linguisticamente fuori contesto (e non ho bisogno di nessun ricordo di professori per farlo).
Se interpreto, interpreto da solo, grazie dei consigli ma faccio da me. E spiego: se l'autore del sondaggio mette una risposta in merito al "miglioramento" evidentemente lo considera l'aspetto caratterizzante, ovvero indica come "probabilmente migliore" una scuola più selettiva e severa. Sarà... secondo me no.
"Ovviamente" rimane la mia opinione.
"Rggb":
Noto che il mio è l'unico voto dato all'ultima risposta, almeno finora... eppure mi sembra ovvio.
a ciascuno il proprio parere sembra ovvio..
pensa che invece la mia opinione è (e mi pare ovvia): ti viene chiesto: pensi che la scuola debba tornare ad essere più severa e selettiva?
ci sono 4 risposte plausibili, ognuno la vede a modo suo, e una (la tua, a quanto ho capito) che non c'entra proprio niente, ovvero parla di migliorare la scuola, mentre la domanda è chiaramente focalizzata su due aspetti concreti e precisi.
però, come diceva la mia prof di italiano,ci sarà sempre chi alla domanda "Dove vai?" risponde con "Porto pesci". Purtroppo.
@ Wizard:
forse dovresti ricalibrare un attimo, non so cosa ti porti ad avere quest'odio per studenti e genitori, ma riconosci che ci sono molti studenti e insegnanti seri, basta guardare questo forum, e per la mia esperienza personale, soprattutto universitaria, mi basta addirittura guardarmi intorno.
poi che ci siano molte cose che non vanno siamo d'accordo, ma la tua frase, anche se penso sia volutamente provocatoria, è un po' esagerata.