Incredibile...
Risposte
Una delle più grandi disgrazie è avere ragione sulle banalità.
E' un po' come quando vai a votare per esclusione, cioé sai benissimo per chi non è nemmeno pensabile votare (tipo ultime elezioni).
Come è disgraziato un paese in cui la satira ricopre ancora un qualche ruolo artistico-sociale (tipo il nostro).
Comunque mi hai fatto ripensare al topic su perelman in cui dicevamo che il suo nome non persisterà come invece quelli di Grothendieck e Erdos, ma diciamoci la verità, quanti hanno mai sentito questi nomi?
Rimarranno come rimane l'osco o l'ittita, nella testa degli studiosi.
P.S. Sapete come si dice acqua in Ittita? Watar
E' un po' come quando vai a votare per esclusione, cioé sai benissimo per chi non è nemmeno pensabile votare (tipo ultime elezioni).
Come è disgraziato un paese in cui la satira ricopre ancora un qualche ruolo artistico-sociale (tipo il nostro).
Comunque mi hai fatto ripensare al topic su perelman in cui dicevamo che il suo nome non persisterà come invece quelli di Grothendieck e Erdos, ma diciamoci la verità, quanti hanno mai sentito questi nomi?
Rimarranno come rimane l'osco o l'ittita, nella testa degli studiosi.
P.S. Sapete come si dice acqua in Ittita? Watar
già, forse hai ragione...
Quante persone in italia sanno che rubbia è nobel per la Fisica? Quante sanno per cosa? Quante sanno cos'è la fisica?
Quante pensano che anche solo studiarla la Fisica ti qualifichi di più come uomo rispetto giocare in serie A?
Dispiace fare il qualunquista ma....
Quante pensano che anche solo studiarla la Fisica ti qualifichi di più come uomo rispetto giocare in serie A?
Dispiace fare il qualunquista ma....
Lasciate che vi dica una cosa.. Rubbia ha il dovere di combattere questa sutuazione, lui è l'unico che può farlo, deve difendere tutto ciò in cui crede.. anche se nessuno lo ascolta ha una grande voce in capitolo (a differenza di chi non ha vinto il nobel x la fisica) e non può rimanere a lungo senza una risposta.
a onor della cronaca la storia di Rubbia-Regis risale ai famosi "cinque anni".
In che senso?
"giuseppe87x":
La cosa più assurda è che queste notizie si trovano solo sui giornali o sulle riviste scientifiche; non so se in televisione ne hanno parlato, in ogni caso la gente comune non ne sa nulla.
temo che per l'uomo della strada teledipendente gli scienziati siano impegnati unicamente a decidere se i pianeti del sistema solare sono 8, 9 o 12...
La cosa più assurda è che queste notizie si trovano solo sui giornali o sulle riviste scientifiche; non so se in televisione ne hanno parlato, in ogni caso la gente comune non ne sa nulla.
a suo tempo sentii la notizia, ne parlò Enrico Bellone in un editoriale de Le Scienze.
veramente assurdo!
a onor della cronaca la storia di Rubbia-Regis risale ai famosi "cinque anni".
veramente assurdo!
"cheguevilla":
Vi stupite ancora di queste cose?
Montanelli aveva torto.
Questi cinque anni di malattia non sono bastati a vaccinare l'Italia.
a onor della cronaca la storia di Rubbia-Regis risale ai famosi "cinque anni".
Ho trvato la lettera con l'articolo pubblicati qualche giorno dopo.
Vale veramente la pena leggere.
Eugenio
ARTICOLO:
La notizia è di qualche giorno fa: il nobel per la fisica italiano Carlo Rubbia è stato praticamente licenziato per aver denunciato le pesanti interferenze del governo nella gestione dell'ENEA, l' Ente per le Nuove tecnologie, l’Energia e l’Ambiente
Un ente questo che nell'ambiente scientifico è da sempre conosciuto come un carrozzone govenrativo per sistemare gli amici degli amici e che ha prodotto nulla o quasi in termini di risultati nella ricerca, al contrario di un altro ente , INFN, che ha funzionasto egregiamente e la cui gestione è affidata a personalità del settore, cioè i fisici stessi.
Nel caso dell'Enea si era sperato in una rinascita con la nomia di Rubbia a presidente.
La personalità di Rubbia è piuttosto forte e la bella statuina in una carica puramente di facciata non poteva di certo farla.
Ben presto fra lui e il consiglio di amministrazione di nomina governativa (nominato dai ministri dell'Università, dell'Ambiente e delle Attività Produttive) , è sorto un conflitto ...e qui bisogna leggere al lettera.
Il finale della storia è al vetriolo: il governo azzera i vertici dell'Ente e nomina - su proposta di Claudio Scajola - Paganetto ( un docente di economia) a commissario straordinario con due vice del vecchio cda: Clini e il leghista Regis. "A una domanda precisa - commentava con ironia in serata l'ormai ex presidente - si è finalmente data una risposta precisa. Ringrazio il governo per la chiarezza delle sue scelte".
LETTERA:
La ricerca umiliata all'Enea
UN MALE oscuro di abbagliante chiarezza sta precipitando l'Enea in un profondo dramma gestionale e progettuale. La crisi è così grave che, come presidente, non posso più tacere, per il bene della ricerca e dell'Italia. Gli attuali organi istituzionali dell'Enea si sono insediati all'inizio del 2004, dopo un lungo periodo di commissariamento.
Con la nuova legge si è voluto che il presidente dell'ente avesse un profilo di altissimo livello scientifico internazionale. È però accaduto che il consiglio di amministrazione non venisse individuato dal governo con analogo criterio, ossia privilegiando quello di eccellenza delle conoscenze e esperienze acquisite nel campo delle attività tecnico- scientifiche. Avrei, forse, dovuto cogliere subito questo handicap di partenza e riflettere su quanto era, a quel punto, lecito e possibile attendersi da me. Senonché è prevalso sulle perplessità il mio forte desiderio di dare ciò che potevo al mio Paese, sostenendo costruttivamente l'Enea. È stato un errore. Un errore al quale si sarebbe potuto porre rimedio con adeguata sensibilità politica. Sensibilità che non c'è stata.
La verità è che presidente e consiglieri di amministrazione parlano due lingue totalmente diverse. La carenza di sapere scientifico dei consiglieri, ha provocato un ulteriore deleterio effetto: il loro testardo compattamento in stile branco (con tutto il rispetto per le persone, ma il termine rende meglio l'idea), espressione di una mediocre difesa. Si è spesso detto dell'esistenza di scontri tra me e il cda: in realtà non ci può essere "scontro" tra un gruppo compattato di sette consiglieri di esplicita nomina ministeriale da una parte e uno scienziato senza connotazione politica dall'altra.
Uno scienziato-presidente messo continuamente e sistematicamente in minoranza. Tale surreale condizione è frustrante, deleteria. I consiglieri hanno addirittura preteso di sostituirsi al presidente nel proporre il direttore generale. Ossia, rivendicando non solo il diritto (sacrosanto) di nominare il direttore generale, ma anche quello di proporlo a se stessi. Si è giunti al punto di chiedermi, avendo io presentato una rosa di cinque nominativi, di proporne invece una rosa di sei, indicandomi ovviamente anche quale dovesse essere il sesto nome: quello che già avevano deciso dovesse occupare la carica di direttore generale. Essendomi rifiutato di scadere nella burla, il Consiglio si è appropriato della "rosa", con un solo e unico predestinato petalo.
Mi sono allora rivolto al Tar e il tribunale mi ha dato ragione: la nomina era irregolare ed è stata annullata. Il paradosso è che la mia istanza al Tar avrebbe assunto connotati di un atto "sovversivo", agli occhi dei consiglieri soccombenti nel giudizio. E ancora più sovversiva è ora ritenuta la mia richiesta che venga rispettata quella sentenza.
Mentre infuria questo tipo di "altissima gestione", l'istituto di ricerca è paralizzato. Il Consiglio ha infatti sistematicamente "ripulito" i maggiori programmi strategici innovativi di alto livello che erano la parte principale delle scelte strategiche mie e del precedente piano triennale. Mi riferisco soprattutto al progetto europeo per il bruciamento delle scorie radioattive, programma nel quale l'Italia aveva assunto una posizione di assoluta leadership mondiale: la bocciatura votata dal cda dell'Enea ci ha fatto perdere un finanziamento comunitario di 5 milioni e mezzo di euro, fondi che pochi giorni fa sono stati dirottati a un laboratorio di ricerca americano.
Tutta una serie di altre iniziative "storiche" hanno subito una politica finalizzata a destabilizzare il corpus delle competenze (e in alcuni casi del primato) scientifiche dell'Ente. Mi limito a citare il progetto Antartide, per molti anni uno dei più prestigiosi progetti internazionali di esplorazione del Polo Sud, che è stato sottratto all'Enea e trasformato in un consorzio di svariati enti azionisti; le attività di ricerca nel campo della fenomenologia ambientale, che sono state tolte all'Enea con la costituzione di un consorzio chiamato "Centro Euro-Mediterraneo" sotto la direzione di un microscopico gruppo di persone. Entrambe le attività si trovano oggi in una situazione altamente critica, vicino al collasso le prime, apparentemente bloccate le seconde.
Ho ormai ampiamente constatato tutto ciò, e cioè che una convivenza civile in seno al Consiglio è divenuta una impresa difficile, in quanto ogni mia azione concreta in favore dell'ente - direi ogni mio tentativo di lavorare - viene osteggiata a priori. Ho sempre avuto molto rispetto per i ruoli istituzionali, ho atteso e ancora attendo un significativo interesse per il futuro del più grande e prestigioso ente di ricerca applicata in Italia, per la sua vocazione, per il ruolo internazionale, per l'avvenire della ricerca, per gli oltre suoi tremila dipendenti che lavorano seriamente e il cui valore non viene difeso da nessuno.
Il silenzio comincia però a pesarmi, perché nel vuoto del silenzio, trovano spazio le maldicenze, le critiche ingiuste, le censure infondate. Non ho mai sopportato questo stato di cose e mi avvilisce constatare che al primato della scienza si sostituisca lo spicciolo tornaconto quotidiano. Non posso quindi più stare in paziente silenzio. È una questione di dignità e di rispetto. Per me e per tutti.
L'autore è presidente Enea
e premio Nobel per la Fisica
(15 luglio 2005)
Vale veramente la pena leggere.
Eugenio
ARTICOLO:
La notizia è di qualche giorno fa: il nobel per la fisica italiano Carlo Rubbia è stato praticamente licenziato per aver denunciato le pesanti interferenze del governo nella gestione dell'ENEA, l' Ente per le Nuove tecnologie, l’Energia e l’Ambiente
Un ente questo che nell'ambiente scientifico è da sempre conosciuto come un carrozzone govenrativo per sistemare gli amici degli amici e che ha prodotto nulla o quasi in termini di risultati nella ricerca, al contrario di un altro ente , INFN, che ha funzionasto egregiamente e la cui gestione è affidata a personalità del settore, cioè i fisici stessi.
Nel caso dell'Enea si era sperato in una rinascita con la nomia di Rubbia a presidente.
La personalità di Rubbia è piuttosto forte e la bella statuina in una carica puramente di facciata non poteva di certo farla.
Ben presto fra lui e il consiglio di amministrazione di nomina governativa (nominato dai ministri dell'Università, dell'Ambiente e delle Attività Produttive) , è sorto un conflitto ...e qui bisogna leggere al lettera.
Il finale della storia è al vetriolo: il governo azzera i vertici dell'Ente e nomina - su proposta di Claudio Scajola - Paganetto ( un docente di economia) a commissario straordinario con due vice del vecchio cda: Clini e il leghista Regis. "A una domanda precisa - commentava con ironia in serata l'ormai ex presidente - si è finalmente data una risposta precisa. Ringrazio il governo per la chiarezza delle sue scelte".
LETTERA:
La ricerca umiliata all'Enea
UN MALE oscuro di abbagliante chiarezza sta precipitando l'Enea in un profondo dramma gestionale e progettuale. La crisi è così grave che, come presidente, non posso più tacere, per il bene della ricerca e dell'Italia. Gli attuali organi istituzionali dell'Enea si sono insediati all'inizio del 2004, dopo un lungo periodo di commissariamento.
Con la nuova legge si è voluto che il presidente dell'ente avesse un profilo di altissimo livello scientifico internazionale. È però accaduto che il consiglio di amministrazione non venisse individuato dal governo con analogo criterio, ossia privilegiando quello di eccellenza delle conoscenze e esperienze acquisite nel campo delle attività tecnico- scientifiche. Avrei, forse, dovuto cogliere subito questo handicap di partenza e riflettere su quanto era, a quel punto, lecito e possibile attendersi da me. Senonché è prevalso sulle perplessità il mio forte desiderio di dare ciò che potevo al mio Paese, sostenendo costruttivamente l'Enea. È stato un errore. Un errore al quale si sarebbe potuto porre rimedio con adeguata sensibilità politica. Sensibilità che non c'è stata.
La verità è che presidente e consiglieri di amministrazione parlano due lingue totalmente diverse. La carenza di sapere scientifico dei consiglieri, ha provocato un ulteriore deleterio effetto: il loro testardo compattamento in stile branco (con tutto il rispetto per le persone, ma il termine rende meglio l'idea), espressione di una mediocre difesa. Si è spesso detto dell'esistenza di scontri tra me e il cda: in realtà non ci può essere "scontro" tra un gruppo compattato di sette consiglieri di esplicita nomina ministeriale da una parte e uno scienziato senza connotazione politica dall'altra.
Uno scienziato-presidente messo continuamente e sistematicamente in minoranza. Tale surreale condizione è frustrante, deleteria. I consiglieri hanno addirittura preteso di sostituirsi al presidente nel proporre il direttore generale. Ossia, rivendicando non solo il diritto (sacrosanto) di nominare il direttore generale, ma anche quello di proporlo a se stessi. Si è giunti al punto di chiedermi, avendo io presentato una rosa di cinque nominativi, di proporne invece una rosa di sei, indicandomi ovviamente anche quale dovesse essere il sesto nome: quello che già avevano deciso dovesse occupare la carica di direttore generale. Essendomi rifiutato di scadere nella burla, il Consiglio si è appropriato della "rosa", con un solo e unico predestinato petalo.
Mi sono allora rivolto al Tar e il tribunale mi ha dato ragione: la nomina era irregolare ed è stata annullata. Il paradosso è che la mia istanza al Tar avrebbe assunto connotati di un atto "sovversivo", agli occhi dei consiglieri soccombenti nel giudizio. E ancora più sovversiva è ora ritenuta la mia richiesta che venga rispettata quella sentenza.
Mentre infuria questo tipo di "altissima gestione", l'istituto di ricerca è paralizzato. Il Consiglio ha infatti sistematicamente "ripulito" i maggiori programmi strategici innovativi di alto livello che erano la parte principale delle scelte strategiche mie e del precedente piano triennale. Mi riferisco soprattutto al progetto europeo per il bruciamento delle scorie radioattive, programma nel quale l'Italia aveva assunto una posizione di assoluta leadership mondiale: la bocciatura votata dal cda dell'Enea ci ha fatto perdere un finanziamento comunitario di 5 milioni e mezzo di euro, fondi che pochi giorni fa sono stati dirottati a un laboratorio di ricerca americano.
Tutta una serie di altre iniziative "storiche" hanno subito una politica finalizzata a destabilizzare il corpus delle competenze (e in alcuni casi del primato) scientifiche dell'Ente. Mi limito a citare il progetto Antartide, per molti anni uno dei più prestigiosi progetti internazionali di esplorazione del Polo Sud, che è stato sottratto all'Enea e trasformato in un consorzio di svariati enti azionisti; le attività di ricerca nel campo della fenomenologia ambientale, che sono state tolte all'Enea con la costituzione di un consorzio chiamato "Centro Euro-Mediterraneo" sotto la direzione di un microscopico gruppo di persone. Entrambe le attività si trovano oggi in una situazione altamente critica, vicino al collasso le prime, apparentemente bloccate le seconde.
Ho ormai ampiamente constatato tutto ciò, e cioè che una convivenza civile in seno al Consiglio è divenuta una impresa difficile, in quanto ogni mia azione concreta in favore dell'ente - direi ogni mio tentativo di lavorare - viene osteggiata a priori. Ho sempre avuto molto rispetto per i ruoli istituzionali, ho atteso e ancora attendo un significativo interesse per il futuro del più grande e prestigioso ente di ricerca applicata in Italia, per la sua vocazione, per il ruolo internazionale, per l'avvenire della ricerca, per gli oltre suoi tremila dipendenti che lavorano seriamente e il cui valore non viene difeso da nessuno.
Il silenzio comincia però a pesarmi, perché nel vuoto del silenzio, trovano spazio le maldicenze, le critiche ingiuste, le censure infondate. Non ho mai sopportato questo stato di cose e mi avvilisce constatare che al primato della scienza si sostituisca lo spicciolo tornaconto quotidiano. Non posso quindi più stare in paziente silenzio. È una questione di dignità e di rispetto. Per me e per tutti.
L'autore è presidente Enea
e premio Nobel per la Fisica
(15 luglio 2005)
Citando il Nanni "Ma dove siamo? In un film di Alberto Sordi?"
Vi stupite ancora di queste cose?
Montanelli aveva torto.
Questi cinque anni di malattia non sono bastati a vaccinare l'Italia.
Montanelli aveva torto.
Questi cinque anni di malattia non sono bastati a vaccinare l'Italia.
Mi verrebbe da dire: O i Re si fanno Fisici o i Fisici si facciano Re.
Dovremmo fondare un partito dei Fisici-Matematici e affini, così se qualcuno di noi è indagato per associazione mafiosa o corruzione, si mette a posto.
Che ne dite?
Dovremmo fondare un partito dei Fisici-Matematici e affini, così se qualcuno di noi è indagato per associazione mafiosa o corruzione, si mette a posto.
Che ne dite?
Si la conoscevo....se non sbaglio nel mio archivio dovrei avere una lettera di Rubbia in conseguenza a questo avvenimaento.
Se riesco a trovarla, la posto qui'.
Eugenio
Se riesco a trovarla, la posto qui'.
Eugenio
Lascia perdere il fatto che sia della lega...la cosa più scandalosa è che nel 2005 Rubbia è stato licenziato dall'Enea dopo le accuse al governo sull'umiliazione che la ricerca in Italia sta subendo, e uno dei fautori del suo licenziamento è stato proprio il tale di cui si parla nell'articolo.
basta osservare che il Regis è della lega e l'arcano è spiegato................