Il comportamento degli insegnanti

_prime_number
Vorrei sentire le vostre opinioni su questo aspetto del sistema scolastico.
Non vi pare strano che all'università i professori possano comportarsi da boss e da prepotenti mentre nelle scuole superiori, nelle medie ancora di più, nelle elementari manco a parlarne, gli insegnanti vengano messi in croce per ogni cavolata?
Mi spiego meglio; da quando sono all'università ho vissuto sulla mia pelle e ho sentito raccontare da amici vicini, episodi di un'ingiustizia unica. Professori che non sanno assolutamente comunicare e insegnare, che non ci sono mai in orario di ricevimento, professori che non si presentano agli esami (per non parlare alle lezioni) - senza avvertire naturalmente - professori che bocciano senza motivo, che trattano gli studenti come zerbini. Insomma i professori universitari possono fare il bello ed il cattivo tempo indisturbati. Davvero pochissimi si ricordano di com'era essere studenti e ragazzi; e moltissimi mancano di rispetto agli studenti in modo totale.
Invece alle scuole elementari, medie e superiore i professori vengono controllati in modo quasi paranoico. Orde di genitori crocifiggono un'insegnante che non sa comunicare, ogni minimo episodio di severità va misurato perchè altrimenti succede un ambaradam, i genitori fan casino, gli studenti si ribellano, ecc ecc. Se un professore dà troppe verifiche o troppi compiti a casa scatta la rivoluzione e via dicendo. Insomma, si vengono a creare queste due situazioni estreme.
Perchè? Perchè i professori universitari si comportano così? Perchè non c'è nessun controllo sui loro comportamenti e sulle loro decisioni? E soprattutto perchè non c'è un ridimensionamento delle forzature imposte agli insegnanti delle scuole precedenti all'università?
Aspetto le vostre opinioni,

Paola

Risposte
Maxos2
io vorrei essere $pi*e$, tutti starebbero a chiedersi se io sia o meno trascendente, e solo io saprei la risposta, che è ......

_prime_number
Effettivamente mi rendo conto che la mia scelta sul numero è stata...irrazionale :smt044 !!!!!!

Piaciuta la battuta? :-D

Paola

Fioravante Patrone1
assolutamente d'accordo con te, prime_number

vorrei anche incidentalmente ricordare che le "tasse" pagate da uno studente sono ben poca cosa rispetto alle spese necessarie per far funzionare l'Università

quanto al numero che vorresti essere, mi preoccupa la tua crisi d'identità: $\pi sqrt(3)$ non è un numero primo, che io sappia :-D

_prime_number
In realtà io non pretendo rispetto dai professori perchè pago le tasse, semplicemente perchè sono una persona e pretendo di essere valutata in quanto tale...
Non come numero! Anche perchè se scegliessi di essere un numero probabilmente vorrei essere un $\pi sqrt(3)$..ehm..Non divaghiamo...
I soldi non c'entrano granchè a mio parere.

Paola

Andrea2976
Rispondo in riferimento alla domanda iniziale.

All'università, secondo me, si perde il senso della gerarchia, infatti nella realtà sarebbe: Studente=Datore di lavoro, visto che paga le tasse, e Professore=Dipendente.
Nella scuola questo concetto è ben inteso invece all'università si perde considerando l'elevato numero di studenti.
Per quanto possa riguardare le modalità di giudizio per gli esami sarebbe difficile trovare una soluzione equa.

...148
Alle scuole inferiori c'è troppo interventismo da parte dei genitori e poco rispetto degli insegnanti che vengono schiacciati come mosche da gruppi di genitori urlanti magari perchè danno voti troppo bassi.
All'università è un altro paio di maniche. Il coltello dalla parte del manico lo hanno i professori. Gli studenti per farsi rispettare devono organizzarsi politicamente e partecipare alla vita universitaria mantenendo contatti coi vertici della stessa.
Ad esempio a Milano, dove studio io, c'è un sistema di valutazione diretto dell'insegnamento che si sta svolgendo. Poi ci sono le associazioni studentesche presenti nel consiglio degli studenti (eletto dagli stessi) che è un'istituzione non formalmente riconosciuta, ma di fatto influente sulle decisioni dei professori e dei coordinatori dei corsi.
Io personalmente non partecipo alla vita "poltica" dell'università, ma credo che grazie a questa organizzazione si siano raggiunti buoni risultati che migliorano la vita dello studente.

manuelaoro
"pi":
Nei vostri corsi di studi non c'è la figura del tutor personale?
Io ho un tutor che è come un confessore, quando qualcosa non va, con qualcosa o con qualcuno, posso parlarne con lui che provvede a parlare con gli interessati per risolvere, o almeno migliorare, la situazione senza fare il mio nome a nessuno in modo da non farmi rischiare vendette.


domani mi informo.... e ti farò sapere... grazie x l'info....

pi5
Nei vostri corsi di studi non c'è la figura del tutor personale?
Io ho un tutor che è come un confessore, quando qualcosa non va, con qualcosa o con qualcuno, posso parlarne con lui che provvede a parlare con gli interessati per risolvere, o almeno migliorare, la situazione senza fare il mio nome a nessuno in modo da non farmi rischiare vendette.

manuelaoro
purtroppo c'è anche da aggiungere che se uno studente si lamenta col rettore viene praticamente espluso dall'università....
o meglio ti rendono la vita accademica impossibile tanto da farti ritirare... (grazie all'alleanza dei prof...)

quindi la situazione non si smuove perchè nessuno vuole perdere quel famoso pezzo di carta in questo modo.....

e dopo la laurea avrà senso lamentarsi con il rettore? :roll:

ntn2
Dispiace sentire queste lamentele su inconvenienti gravi ma al tempo stesso evitabilissimi con un po' di educazione e rispetto degli altri, dispiace ancor di piu quando provengono da chi essendo preparato e motivato nello studio non si lamenta ad arte ne esagera le situazioni.Tuttavia dovresti avere il vantaggio che essendo i Toi studi scientifici, per lo meno per la didattica puoi rimediare con fonti alternative, Chi fraquenta facoltà umanistiche difronte a questi problemi ha meno armi.

Per al differenza tra scuola ed università, quello che dici è reale ma da genitore di tre studenti Ti dico che le vittime sono loro, vittime dell' autonomia che porta i prof. a modificare i programmi a seconda della media della classe che perciò tende ad abbassarsi oltre a demotivare se non ad isolare i più interessati, a saltare capitoli che di volta in volta si ritengono non indispensabili, vittime di un sistema scolastico che tende a ridurre i numeri degli insuccessi e degli abbandoni, non aumentando e qualificando le risorse, ma "abbassando l' asta" e omogenizzando le classi, vittime di un sistema scolastico che sembra privilegiare la socializzazione all' apprendimendo. A questo punto è vero, sbagliando, molti genitori si difendono nel modo che hai descritto Tu, mi ricorda la gurra dei poveri.

Se non altro all' università siete quasi maggiorenni imparerete presto a difendervi da soli e quindi correttamente.

in bocca ai lupi antonio

_prime_number
Non dico che non dovrebbero esserci controlli nelle scuole inferiori e superiori, anzi. Ciò che mi sorprende sono le due situazioni estreme ed opposte.

Intanto a mio parere tutti i genitori dovrebbero imparare ad educare i propri figli rispetto alla scuola. In altre parole: non bisogna fomentare il vittimismo di un ragazzo, anzi bisogna alimentare il senso di una "gerarchia" (ovvero, l'insegnante è più in alto di te, anche se con un limite) ed il rispetto. Invece come già qualcuno ha detto, sono sempre di più i genitori che arrivano inferociti ad investire gli insegnanti e a minacciarli di denunce ecc. . Lo dico per esperienza, mia madre è insegnante delle scuole medie! Ma la cosa che secondo me è quasi indecente non è che esistano questi genitori, ma che la scuola e i presidi non li caccino via a calci nel didietro, ma cerchino di accontentarli e piuttosto correggano l'insegnante. Dico che a mio parere gli insegnanti vanno controllati dal preside e dalla scuola, ma che va messo un limite a queste paranoie di genitori che credono che il povero figlioletto - che magari è un bullo o un somaro - venga maltrattato e sia vittima di ingiustizie.
Ormai a molti genitori non passa nemmeno per la testa che sia colpa del figlio, arrivano addosso come treni ai professori. Tra l'altro a votle facendo figure meschine perchè magari il figlio ha raccontato una zecca o le loro fonti erano altre mamme pettegole, ecc..

Capisco che in università ce la dobbiamo cavare da soli, ma... io nel giro di un anno ho incontrato 3 professori incompetenti (e mi è anche andata bene) - magari saran stati dei geni nella ricerca, io non lo so, ma davvero INCAPACI di insegnare e nemmeno tanto volenterosi nel volerlo imparare - per non parlare poi della stron******e agli esami, dove davvero alcuni ti bocciano perchè han la luna storta, senza nemmeno cercare di aiutarti se ti blocchi o senza pensare a quanto lavoro e impegno magari ci hai messo dietro.
La scorsa settimana il mio ragazzo - che lavora oltre a studiare - è andato a Bologna per fare un esame - ha quindi perso una giornata di lavoro, oltre al biglietto del treno - e quando è arrivato il professore ha detto "Ops scusa non ho potuto leggere la tua tesina quindi oggi non ti faccio l'esame". Una tesina di 10 pagine consegnata come di dovere 7 giorni prima. Tutto questo senza preavviso naturalmente.
Senza parlare del fatto che hanno aspettato un anno per convalidargli degli esami e non ha potuto fare un piano di studi decente. E mille altri episodi, potrei scriverci un libro guardate. Tutti successi a persone a me vicine o a me medesima, non oso immaginare quante variazioni ne possano esistere.
A questi chi dice nulla? Come qualcuno ha detto, l'università costa... Se uno studente fa il suo dovere, perchè il professore non deve fare altrettanto? Quante ne dobbiamo mandare giù?
Capisco che l'università sia grande e difficile da controllare rispetto ad una scuola ma secondo me sarebbe doverosa l'istituzione di figure che diano un minimo di garanzie agli studenti.

Ripeto, sostengo il fatto che la figura del professore debba cmq essere guardata con rispetto e sia necessaria una sorta di "obbedienza" e soprattutto sia dovuto il rispetto nei suoi confronti... Ma il rispetto per gli studenti? Alle superiori e alle medie vengono viste ingiustizie anche dove non ce ne sono, invece all'università dove davvero sono palesi non ci sono strumenti per combatterle.

Paola

gilmor1
sono d'accordo con te... penso anke ke forse dovrebbe esserci un capovolgimento nelle scuole medie e superiori soprattutto, far svegliare lì i ragazzi così forse si eviterebbero tante spiacevoli situazioni ke si stanno creando e di cui si sta parlando in altri topic... e alla tv...
Io sono solo al 1° anno ma posso dire ke per ora a lezione è abbastanza un macello... un prof fa lezione una settimana sì e una no, e la settimana ke fa lezione mette ore all'ultimo minuto per recuperare....poi neanke risponde alle mail... non mi sembra serio per niente... Un altro prof ke non si capisce qnd spiega, ma non si capisce di cosa parla e bisogna interpretare per ore la lezione ke ha fatto al mattino.... Non so come saranno gli esami, ma da quel ke sento sarà un vero incubo.... e con i soldi delle tasse universitarie mi sembra proprio una vergogna.... mica ce la regalano l'università.....

Tony125
Non so come vadano le cose all'università perchè frequento il liceo, però da noi le cose vanno molto male con i professori. Secondo me il motivo è da attribuire a noi ragazzi che pretendiamo che il professore ci faccia capire la materia senza assegnare compiti a casa (cosa che in parte capisco visto che a volte mi capita di tornare a casa anche dopo le 18.00)e dando solo voti maggiori di 7. Purtroppo però sono pochi i docenti con queste caratteristiche e quei professori che anche se sono competenti non hanno queste caratteristiche vengono additati dagli studenti.
In questi casi il ruolo dei genitori è fondamentale, infatti loro devono far capire ai figli che i professori non possono fare miracoli, invece da quello che vedo sono loro i primi a sollecitare i ragazzi a far cambiare docente. Io mi ritengo fortunato perchè i miei genitori mi hanno educato ad impegnarmi per raggiungere i miei obiettivi senza lamentarmi. Poi se mi capitano dei professori poco competenti lo considero come una sfida, nel riuscire ad avere voti alti impegnandomi da solo. So che questo ragionamento potrebbe ritorcesi contro di me all'università, ma per adesso queste sfide le sto vincendo io :wink:

pi5
"Marvin":

Non capisco però il nesso tra la spesa statale per l'istruzione e i genitori che difendono i figli tramite futili giustificazioni.
Credo che sia: finché i genitori difendono i figli questi non si danno una mossa, restano ciuchini e quei soldi son buttati.

Marvin1
"+Steven+":
Concordo con Maxos, secondo il mio umile parere un genitore deve intevenire nelle faccende scolastiche del figlio solo quando c'è un problema davvero serio, tipo un professore che dà i numeri.
Per "professore che dà i numeri" intendo quel tipo di insegnante che se ne frega dei suoi studenti, e non pensa a fare il proprio lavoro, risultato: il ragazzo esce dalla scuola superiore che non sa fare niente.
Ma lo sapete quanto spende lo stato per istruire un anno un ragazzo delle superiori? 7000€ l'anno cari miei.... per poi magari avere un ragazzo che a 18-19 anni non capisce niente.. perciò i genitori che pensano solo a giustificare i figli quando prendono un 3, alludento giustificazioni tipo: IL PROFESSORE CELL'HA CO LUI, C'HA LE PREFERENZE, oppure, HA MESSO PIU' A QUELL'ALTRO CHE NON SE LO MERITAVA, ecco, questi genitori, devono solo vergognarsi e far prendere qualche responsabilità in più ai loro figlioli viziati.
Scusate lo sfogo, ciao a tutti

Concordo che le giustificazioni del tipo IL PROFESSORE CELL'HA CO LUI, C'HA LE PREFERENZE, lasciano il tempo che trovano.
Non capisco però il nesso tra la spesa statale per l'istruzione e i genitori che difendono i figli tramite futili giustificazioni.

pi5
"Marvin":

Personalmente ritengo che i genitori siano più ricettivi alle problematiche delle scuole "preuniversitarie" data l'età, credo che (a livello generale) nella "teenage" un genitore cerca di esercitare un controllo più"stretto" sulle attività del figlio (dove vai?con chi vai?a che ora torni?)o perlomeno di interessarsi in maniera diretta e partecipativa ad attività tra cui quella scolastica.
Giunti all'università si è "grandi abbastanza" e i genitori,non che non si interessino più,però hanno decisamente un ruolo meno proattivo nel controllo / coinvolgimento.
e' quindi normale questo fenomeno,d'altronde all'università si "è da soli", anche per quanto riguarda il rapporto con gli insegnanti senza "l'interferenza" del nucleo famigliare.

Beh, gli studenti delle superiori sono minorenni, quelli universitari sono maggiorenni.
Il genitore non può starsene in disparte al liceo quando è colui che deve formare i voti, le giustificazioni, le autorizzazioni alle uscite... le forme servono proprio per verificare il loro coinvolgimento.
Invece all'università dovremmo esere noi studenti a occuarci di tutto quello di cui prima si occupavano mamma e papà. Io lo faccio, io credo d'essere una specie di incubo per i prof tanto li perseguito! (metà delle mie mail nella casella sono da/per qualcuno di loro) :-D Cmq sono stata fin'ora abbastabza fortunata in fatto di prof (ce n'è qualcuno folle, ma nessuno in malafede, credo), e non è mai capitato che non si presentassero a lezione... è capitato invece che se ne presentassero due contemporaneamente (santa chimica! :lol: ).

Steven11
Concordo con Maxos, secondo il mio umile parere un genitore deve intevenire nelle faccende scolastiche del figlio solo quando c'è un problema davvero serio, tipo un professore che dà i numeri.
Per "professore che dà i numeri" intendo quel tipo di insegnante che se ne frega dei suoi studenti, e non pensa a fare il proprio lavoro, risultato: il ragazzo esce dalla scuola superiore che non sa fare niente.
Ma lo sapete quanto spende lo stato per istruire un anno un ragazzo delle superiori? 7000€ l'anno cari miei.... per poi magari avere un ragazzo che a 18-19 anni non capisce niente.. perciò i genitori che pensano solo a giustificare i figli quando prendono un 3, alludento giustificazioni tipo: IL PROFESSORE CELL'HA CO LUI, C'HA LE PREFERENZE, oppure, HA MESSO PIU' A QUELL'ALTRO CHE NON SE LO MERITAVA, ecco, questi genitori, devono solo vergognarsi e far prendere qualche responsabilità in più ai loro figlioli viziati.
Scusate lo sfogo, ciao a tutti

Maxos2
La mia opinione su scuola e genitori è che questi ultimi debbano stare fuori dai c*******.

Dovevano pensarci prima ad educare i propri figli.

Giusto per evitare perifrasi.

Marvin1
"Fioravante Patrone":

credo che la paranoia dei genitori alle scuole pre-universitarie dovrebbe essere tolta di mezzo

Personalmente ritengo che i genitori siano più ricettivi alle problematiche delle scuole "preuniversitarie" data l'età, credo che (a livello generale) nella "teenage" un genitore cerca di esercitare un controllo più"stretto" sulle attività del figlio (dove vai?con chi vai?a che ora torni?)o perlomeno di interessarsi in maniera diretta e partecipativa ad attività tra cui quella scolastica.
Giunti all'università si è "grandi abbastanza" e i genitori,non che non si interessino più,però hanno decisamente un ruolo meno proattivo nel controllo / coinvolgimento.
e' quindi normale questo fenomeno,d'altronde all'università si "è da soli", anche per quanto riguarda il rapporto con gli insegnanti senza "l'interferenza" del nucleo famigliare.

almeno io la penso così

Marvin

CiUkInO1
"prime_number":
Vorrei sentire le vostre opinioni su questo aspetto del sistema scolastico.
Non vi pare strano che all'università i professori possano comportarsi da boss e da prepotenti mentre nelle scuole superiori, nelle medie ancora di più, nelle elementari manco a parlarne, gli insegnanti vengano messi in croce per ogni cavolata?
Mi spiego meglio; da quando sono all'università ho vissuto sulla mia pelle e ho sentito raccontare da amici vicini, episodi di un'ingiustizia unica. Professori che non sanno assolutamente comunicare e insegnare, che non ci sono mai in orario di ricevimento, professori che non si presentano agli esami (per non parlare alle lezioni) - senza avvertire naturalmente - professori che bocciano senza motivo, che trattano gli studenti come zerbini. Insomma i professori universitari possono fare il bello ed il cattivo tempo indisturbati. Davvero pochissimi si ricordano di com'era essere studenti e ragazzi; e moltissimi mancano di rispetto agli studenti in modo totale.
Invece alle scuole elementari, medie e superiore i professori vengono controllati in modo quasi paranoico. Orde di genitori crocifiggono un'insegnante che non sa comunicare, ogni minimo episodio di severità va misurato perchè altrimenti succede un ambaradam, i genitori fan casino, gli studenti si ribellano, ecc ecc. Se un professore dà troppe verifiche o troppi compiti a casa scatta la rivoluzione e via dicendo. Insomma, si vengono a creare queste due situazioni estreme.
Perchè? Perchè i professori universitari si comportano così? Perchè non c'è nessun controllo sui loro comportamenti e sulle loro decisioni? E soprattutto perchè non c'è un ridimensionamento delle forzature imposte agli insegnanti delle scuole precedenti all'università?
Aspetto le vostre opinioni,

Paola


Sinceramente non sono molto d'accordo con la tua idea.Mi spiego meglio.
Chiaramente un professore delle elementari è più controllato di uno universitario da parte dei genitori, sarebbe strano se così non fosse.
Come seconda cosa, l'università è un mondo totalmente diverso dalle superiori, è come mettere in relazione una piccola azienda con una ditta di milioni di dipendenti, molto più difficile da seguire nella sua totalità.
Inoltre c'è anche da dire che un professore universitario non è certo allo stesso livello di un professore delle scuole superiori (anche gli stipendi lo confermano) e quindi ha un "potere" decisamente più elevato.
Resta il fatto che anche nell' università, almeno per quanto so da mie esperienze, si fanno petizioni e petizioni per mandare via un prof, piuttosto che fare presente a chi di dovere la sua incapacità di insegnare. Chiaramente spesso tutte queste iniziative studentesche non hanno alcun frutto, se non quello di far "incazzare" ancora di più il docente.
Ma a mio avviso anche alle superiori è così, solo che il casino lo fanno i genitori e non li studenti, ma con il solito risultato: non ho mai visto far licenziare un professore, ne alle superiori ne alle medie ne alle elementari!!!

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