I Testimoni di Geova: pensieri di una ragazza confusa

Sk_Anonymous
Buongiorno a tutti voi matematici e gente intellettuale ;)
Vi accenno la mia storia: io sono sin dalla nascita una testimone di Geova, proclamatrice (cioè, un "titolo" per il quale io dovrei andare a diffondere la buona notizia per le case) ma non battezzata (perché i TdG non si battezzano alla nascita, ma solo quando loro sono pronti per un passo del genere). Fino ai 14-15 anni non ho sentito la necessità di pormi dei quesiti riguardo al mio credo, né, sinceramente, mi interessava più di tanto. Era, ed è tuttora, tutta un'abitudine, una mera formalità di vita: due sere a settimana vado in "chiesa" (che, badate bene, non so se ci siete mai stati, ma non è la classica chiesa tetra cattolica: è piena di vita, colori, sorrisi e gentilezza), solita preghiera di famiglia prima di pranzare e cenare et cetera. Da qualche mese a questa parte, però, ho sentito la necessità di prendere consapevolezza della mia religione. La religione è importante per un uomo, o meglio, è una questione importante sulla quale riflettere. Ed è oltremodo importante prendere delle decisioni, su base prettamente razionale. Mi sono posta delle domande, capendo che non è giusto rimanere fedeli a una determinata religione, solo perché ci si è nati dentro. Ho diciassette anni e penso di essere abbastanza grande per pensare con la MIA testa, avere delle mie idee in merito, e non quelle acquisite alla nascita, senza possibilità alcuna di rifiuto e di riflessione. Ho deciso questo, e le abitudini vanno cambiate. Se accettassi passivamente la mia religione, mi rivelerei pigra e poco intelligente. E' arrivato il momento di farmi delle domande, di pensare, di documentarmi e di decidere.
Ora, non so voi cosa sappiate dei TdG, ma voi, sinceramente, cosa ne pensate?

Risposte
Fioravante Patrone1
[mod="Fioravante Patrone"]Chiudo. Se ne parla in amministrazione.[/mod]

[mod="Fioravante Patrone"]PS: specifico, ad evitare giuste perplessità riguardo al mio intervento, che la chiusura di questo thread è dovuta a post che sono stati cancellati (dopo la sua chiusura).[/mod]

garnak.olegovitc1
Salve gugo82,
Portraits from Memory and Other Essays è un'opera non rilevante come dice lo stesso titolo, ovviamente hai messo una frase presente nelle prime righe dell'articolo http://www.rjgeib.com/thoughts/opiate/why.html, e non lo hai letto tutto. Se lo leggi tutto, non solo l'articolo ma anche il libro (cosa che ho fatto), capirai che è molto contraddittorio Russell in ciò che egli dice, all'inizio egli sostiene che il Marxismo è contro la democrazia, poi dice che tutto sommato il Marxismo non è antidemocratico, dice anche che egli ha più ostilità verso il leninismo e stalinismo (la cosa è ovvia, karl marx non alimentò il fuoco delle masse, quello lo fece Lenin con la filosofia marxista filtrata dal suo socialismo), la visione della religione di Russell, secondo la critica, si avvicinerebbe a quella di Marx. Che il marxismo sia una utopia è cosa certa, basta leggersi le opere di Marx e le interpretazioni filosofiche a rigurado, ma Russell non critica di certo il marxismo, ne prende alcune parti come sostegno per la sua "tesi morale" (come già detto precedentemente) e poi è fallace in certe osservazioni nei confronti di Karl Marx. Russell conosce la prima parte del filosofare di Marx (cosa detta e stradetta dalla critica) quella più cruenta e più da bolscevismo ma non conosce l'altra che è definita come "democrazia sostanziale e totale". Per ultima Russell si propone più come un proselite di Mill è un tutore del liberismo, ma cosa poteva capire Russell degli effetti del liberismo sulla società russa dato il fatto che egli viveva lontato dalla russia quanto scrisse Portraits from Memory and Other Essays limitandosi, solamente, a leggere qualche scritto di Marx.
Concludo dicendo che l'accostamento da te fatto per contrastare il marxismo è fallace come lo fù lo stesso Russell. Ti invito, nel rispetto della dialettica e intercultura, se vuoi, di propormi altri filosofi più capaci di Russell ad indebolire tuto il marxismo (se esistono) e non solo alcune parti di questo.
Cordiali saluti

P.S.= mi dispiace molto che tu sei così ostile al marxismo, avrei preferito uno scambio intellettuale ma ovviamento per te gli intellettuali sono tutti marxisti (come mostra il sito da dove hai preso l'articolo postato), mi domando cosa sei tu?

gugo82
[OT]

"garnak.olegovitc":
ciò che critica Russell, di quel periodo è il socialismo o comunismo di Lenin e non il comunismo di Marx. [...]
Vi sono molti libri in merito. Se vuoi posso consigliartene qualcuno.

Certo molti libri... Compreso Portraits from Memory, dello stesso Russell da cui è tratto questo brano.
Permettimi una citazione, tanto per rinfrescarti la memoria:
I have always disagreed with Marx. My first hostile criticism of him was published in 1896. But my objections to modern Communism go deeper than my objections to Marx.


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garnak.olegovitc1
Salve speculor e Delirium,
mi sembra di avere già corretto il mio topic precedente.
Cordiali saluti

Sk_Anonymous
"speculor":
Come dire, il carico da $10$ lo ha messo speculor, quello da $11$ ...

[OT]
Semplice precisazione, non me ne volere.
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Sk_Anonymous
Come dire, il carico da $10$ lo ha messo speculor, quello da $11$ ...

Sk_Anonymous
"garnak.olegovitc":
Salve Delirium,
condivido pienamente il pensiero Marxista sulla religione ". . . è l'oppio dei popoli...", le persone cercano di vedere nell'aldilà ( cielo o intermundia) ciò che non vi è nell'aldiqua ma non sanno che così facendo ratificano la loro condizione esistenziale di presupposto verso l'inerzia o altro.
La religione è "evanescente democrazia", non ti porta a nulla e a nessuna verità.
Cordiali saluti


speculor ha citato Marx, non io.

Marx, in generale, mi risulta completamente intollerabile.

garnak.olegovitc1
Salve gugo82,
le tue reminescenze storiche si sbagliano, Russell andò in RUSSIA nel 1920-1921 ( se non erro), ma in quel periodo no vi era il comunismo di Marx ma il socialismo di Lenin (detto anche "comunismo di Lenin"), comunismo e socialismo avrebbe poi creato lo stalinismo (detto anche" comunismo di Stalin" o totalitarismo). Quindi ciò che critica Russell, di quel periodo è il socialismo o comunismo di Lenin e non il comunismo di Marx.
Cordiali saluti

P.S.= Vi sono molti libri in merito. Se vuoi posso consigliartene qualcuno.

Sk_Anonymous
Sì, garnak.olegovitc, ho capito e ti ringrazio. Purtroppo non ho ancora studiato questi argomenti.
Comunque io della filosofia epicurea non condivido assolutamente l'aspetto "fisico" (si pensi ad esempio alla stupidaggine dei "simulacra" o alla superficialità di alcune spiegazioni pseudoscientifiche fornite da Lucrezio del De rerum natura), è superato dalla scienza moderna, e qui non ci piove. ma le conclusioni morali penso siano affascinanti.

garnak.olegovitc1
Salve speculor,
condivido pienamente il pensiero Marxista sulla religione ". . . è l'oppio dei popoli...", le persone cercano di vedere nell'aldilà ( cielo o intermundia) ciò che non vi è nell'aldiqua ma non sanno che così facendo ratificano la loro condizione esistenziale di presupposto verso l'inerzia o altro.
La religione è "evanescente democrazia", non ti porta a nulla e a nessuna verità.
Cordiali saluti

gugo82
[OT]

"garnak.olegovitc":
io sono un comunista sovietico ed in quanto tale concepisco terribilmente qualsiasi religione

Tranne il comunismo stesso, ovviamente...

Una letturina di Russell, no? :-D

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garnak.olegovitc1
Salve Martino,
secondo te cosa si può smontare nell'epicureismo, a parte gli atomi ovviamente?
cordiali saluti

garnak.olegovitc1
Salve Gaiuccia,
anch'io vengo da un Liceo Scientifico P.N.I eppure sò il concetto di teodicea o la differenza tra deismo e fidesmo, però può essere che tu ancora queste cose non le hai studiate. . . . . . diciamo che se tu vuoi prendere decisioni su base prettamente razionale allora parliamo di atteggiamento deistico, se invece vuoi tralasciare tutto il ragionamento razionale e giungere alla "verità" perchè "è così e basta" allora si ha un atteggiamento fideistico (ovviamente ciò detto è molto largo e volgare, ma ti invito a consultare determinati libri di filosofia come quelli di "Giovanni Fornero" e "Nicola Abbagnano" in versione enciclopedica o di "Ludovico Geymonat" sempre in versione enciclopedica). La teodicea studia il rapporto tra la giustizia divina e il mondo degli uomini.... Dio è diverso da fede poichè, secondo ciò detto a riguardo del fideismo, la fede è un atteggiamento o modus vivendi. . . Spero di essere stato semplice e conciso!!! Ti volevo chiedere, ma l'epicureismo non è un pò troppo medievale ed antico? A mio avviso è una religione fortemente superata, però se vuoi credere in questa che "Dio (o Dei) ti benedica (o benedicano)", ma vi sono molti aspetti contradditori ed ambigui in essa.
Volevo concludere col dirti che "la vita è un progetto gettato verso la morte", e non lo dico io ma Heidegger..
Cordiali saluti

Sk_Anonymous
Stavo riflettendo su quella di Marx. Perchè "sentimento di un mondo senza cuore"? Forse perchè, per fare il bene del prossimo, l'uomo ha bisogno della religione. E, da buon utopista, non lo riteneva soddisfacente. Come dargli torto.

P.S. Delirium, impareggiabile.

Sk_Anonymous

Sk_Anonymous
Benevola?
Direi quella di Marx, forse.
Quella di Pavese, sinceramente, non riesco a capirla.

Sk_Anonymous
Secondo voi, quale di queste tre affermazioni è la più benevola nei confronti della religione?

La religione è il singhiozzo di una creatura oppressa, il sentimento di un mondo senza cuore, lo spirito di una condizione priva di spirito. È l'oppio dei popoli.
(Karl Marx)

Con o senza la religione, avremmo persone buone che fanno buone azioni e persone malvagie che fanno azioni malvagie. Ma per far fare cose malvagie a persone buone, occorre la religione.
(Steven Weinberg)

È religione anche non credere in niente.
(Cesare Pavese)

garnak.olegovitc1
Salve Martino,
ho trovato interessante il tuo discorso, anche se la parte relativa al mais la trovo al quanto banale, e condivido pienamente il tuo sostegno nei confronti della filosofia. Ma non si può criticare le regole etico-morali di una religione poichè, secondo te, risultino manette o bavagli alla libertà di pensiero; come tu hai degli assiomi dai quali parti e, con opportune regole inferenziali, deduci le "conseguenze logiche" anche le religioni sono così (basta seguirsi alcuni corsi di teologia). Le religioni non sono delle forma mentis ma dei modus vivendi "facoltativi", se uno non vuol credere in quella determinata religione è perchè ciò che questa profetizza non gli è consone, e quindi o cerca altra religione o se ne crea una nuova (come hai fatto tu), ma non perchè ci sono troppe cose non smontate; anche perchè ci devono essere alcune cose "insmontabili", tu stesso parti da un assioma che per definizione è vero senza alcuna dimostrazione, ma chi mi dice che il tuo assioma è vero? Ovviamente sei solamente tu a deciderlo, anche perchè la scelta degli assiomi è convenzionale purchè essi siamo indipendenti, coerenti e completi... Ma la tua non è "la" religione ma "una" religione come tutte le altre e sicuramente diversa. Ma con che grado o giudizio riesci a dire che una religione smonta più cose rispetto ad un'altra se la creazione di essa è umana ed in quanto tale non vi è alcun motivo oggettivo di discernimento di una rispeto all'altra?
Cordiali saluti

Sk_Anonymous
Anzitutto vi ringrazio molto per le risposte, mi avete fatto riflettere parecchio.

@garnak.olegovitc: scusa, ma non sono molto d'accordo con te. E' necessario farsi un'opinione propria sulle cose, certo, ma se per far nascere quest'opinione possono essere d'aiuto altre "campane" ed altri punti di vista, ben vengano. E' come la filosofia al liceo: studio la storia della filosofia, i vari filosofi e i loro pensieri anche per farmi un'idea mia, che magari parta da considerazioni altrui, per modificarle, ampliarle, personalizzarle secondo la mia razionalià. Questo è il mio pensiero. In ogni caso, ti ringrazio e ti assicuro che sto facendo di tutto per vivere e non guardarmi vivere. Ma, come ha detto Martino, non è semplice staccarsi da un ideale religioso, in particolare dai TdG, soprattutto se tutta i tuoi familiari lo sono, in modo più o meno bigotto o formale, non importa.
Sinceramente non saprei rispondere ai tuoi quesiti: non ci ho capito una mazza, in verità :oops:
Cos'è questa interessantissima "teodicea leibniziana"?
Che differenza c'è, scusa, fra visione fideistica e deistica? Dio $!=$ Fede?

@Martino: devo dire che ti stimo! Anche io sono appaggata dalla pura riflessione guardando il soffitto. L'altro giorno mi sono imbambolata contemplando le mie doppie punte e un altro ancora fissandomi il french delle unghie, pensando pensando e ripensando. Sono degli attimi molto intensi e sostanzialmente irripetibili. E ultimamente posso dire anche io di condividere il tuo "assioma": siamo esseri umani: abbiamo un'anima razionale con la quale modellare il reale che ci circonda. E da oggi comincerò anche io a distinguere quello che mi è stato inculcato da quello che ho guadagnato col ragionamento (che belle parole!). Grazie ancora, mi hai praticamente illuminata!

In sostanza condivido il pensiero di Paola: è sicuramente molto più affascinante porsi delle domande e darsi delle risposte personali. Ripeto, siamo esseri umani: abbiamo un bell'encefalo, dopotutto. Usiamolo, no?

Ci sono molti aspetti della "mia" religione che dovrei considerare, ma con calma.
Intanto vi confesso di essere rimasta affascinata dall'epicureismo. In fondo, io ho scelto di frequentare la scuola più "scientifica" che c'è: liceo scientifico P.N.I. matematica e fisica + potenziamento scienze. Penso non sia un caso.
In ogni caso, leggendo Lucrezio e studiando Epicuro ho trovato veramente la chiave della felicità nel tetrafarmaco. Presumo che molti di voi sappiano di cosa stia parlando. Si parte sostanzialmente dalla fisica, intesa come studio della natura, per giungere a una conclusione etica.
Si riprende la filosofia atomistica di Democrito: la vita è puro meccanicismo, la vita e la morte sono meri aggregarsi e disgregarsi di insiemi di atomi. Dopo la morte non c'è nulla, i nostri atomi continuano a farsi infiniti giri sulla Terra. Perché avere paura della morte, se quando c'è lei, la vita tace? Di dei/demiurghi non ce ne sono: anche se ci sono, se ne stanno a pensare ai loro affari nell'Intermundia. Non bisogna avere paura degli dei, né bisogna lasciarsi opprimere dalla religio (intesa in senso lucreziano, come superstizione e timore nei confronti del "trascendente" e del divino). La felicità e facilmente perseguibile e il male è facile da tollerare. Come fare a non essere felici, con una tale prospettiva? Cosa ne pensate?

Mi scuso per la logorrea, ma tanta gnome stimola il lògos e il dià-lògos :D

Meringolo1
"nato_pigro":
Ecco la mia posizione: Dio non esiste, non c'è nessun tipo di ricompensa divina per le nostre azioni buone e nessuna punizione per quelle cattive e c'è neanche un equilibrio globlale, si muore soli e dopo c'è solo in nulla. Questa è una cosa che mi sembra autoevidente.


E vabbè, dai, Natopì, non dirlo a sta maniera però :D
Ti posso assicurare che agli occhi di un credente, questa affermazione è qualcosa di davvero pesante.
Io sono passato da entrambe le parti, e sono giunto alla conclusione che non bisogna dare nulla per scontato nella nostra breve vita riguardo a queste convinzioni :wink:

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