Gli studi dei figli scelti dai genitori
Mi rivolgo in particolare a chi è genitore nel forum. Perché alcuni genitori impongono determinate scelte ai figli? Perché, ad esempio, gli impongono il liceo scientifico se loro vorrebbero andare, che so, all'artistico? Perché impedire di iscriversi, che so, a Filosofia e pagare l'università al figlio se e solo se si iscrive ad Economia o, meglio ancora, ad Ingegneria o Medicina?
Questo, credo per fortuna, non è il mio caso: ho autonomamente scelto di fare il liceo scientifico prima e Fisica adesso; i miei genitori non mi hanno imposto nemmeno i sacramenti cattolici (eccetto il battesimo, vabbè) che scelsi di fare io per mia scelta in seconda superiore (anche se oggi sono ateo); così come ho deciso io di iscrivermi a musica.
Quali sono i motivi per cui, a volte, i genitori impongono certe strade ai propri figli non tenendo conto delle loro naturali passioni e inclinazioni? È una via fruttuosa nella maggioranza dei casi?
Questo, credo per fortuna, non è il mio caso: ho autonomamente scelto di fare il liceo scientifico prima e Fisica adesso; i miei genitori non mi hanno imposto nemmeno i sacramenti cattolici (eccetto il battesimo, vabbè) che scelsi di fare io per mia scelta in seconda superiore (anche se oggi sono ateo); così come ho deciso io di iscrivermi a musica.
Quali sono i motivi per cui, a volte, i genitori impongono certe strade ai propri figli non tenendo conto delle loro naturali passioni e inclinazioni? È una via fruttuosa nella maggioranza dei casi?
Risposte
anche anche!
"smaug":
Da noi il primo anno per i corsi di analisi 1 e fisica 1, sono serviti sei canali differenti, ognuno con almeno 70 / 80 studenti se non di più! Però il fatto è che non so se in qualche modo, il numero chiuso, possa privare del diritto allo studio, non so fino a che punto sia giusto..magari sarebbe bo più giusto fare un test selettivo, dove chi non lo supera, può fare gli esami, ma massimo 20 crediti per l'intero anno...ho buttato un'idea così...
Oppure, come in altri stati, permettere l'ingresso all'Università solo a chi proviene dal liceo (dato che solo il liceo ha questo come finalità) ed, eventualmente, permetterlo ad altri provenienti da altre scuole mediante test selettivo (che nulla avrà a che fare con test, ad esempio, di Medicina).
Da noi il primo anno per i corsi di analisi 1 e fisica 1, sono serviti sei canali differenti, ognuno con almeno 70 / 80 studenti se non di più! Però il fatto è che non so se in qualche modo, il numero chiuso, possa privare del diritto allo studio, non so fino a che punto sia giusto..magari sarebbe bo più giusto fare un test selettivo, dove chi non lo supera, può fare gli esami, ma massimo 20 crediti per l'intero anno...ho buttato un'idea così...
"smaug":
a medicina il numero chiuso serve anche a questo, a non creare laureati senza che ce ne sia il bisogno!
Dovrebbero farlo anche con ingegneria, dove spesso le strutture dell'ateneo non sono sufficienti a contenere la mole di iscritti.
a medicina il numero chiuso serve anche a questo, a non creare laureati senza che ce ne sia il bisogno!
"smaug":
[quote="Ununquadio"]Ma poi quante reali possibilità in più offre medicina invece di Matematica? ci sono tanti medici disoccupati, aggiungiamoci che per medicina sono 6 anni più almeno 3 di specializzazione, invece per Matematica (se tutto va bene) 5 più 3 di specializzazione (almeno 1 anno in più per trovare lavoro)
Penso che un medico abbia molte più possibilità di trovare lavoro nel pubblico e nel privato di un matematico, e guadagnare molti molti più soldi....[/quote]
Sì, però devi anche considerare che gli iscritti a medicina sono ALMENO 4-5 volte quelli di Matematica, quindi di conseguenza le possibilità sono comunque esigue.
"Ununquadio":
Ma poi quante reali possibilità in più offre medicina invece di Matematica? ci sono tanti medici disoccupati, aggiungiamoci che per medicina sono 6 anni più almeno 3 di specializzazione, invece per Matematica (se tutto va bene) 5 più 3 di specializzazione (almeno 1 anno in più per trovare lavoro)
Penso che un medico abbia molte più possibilità di trovare lavoro nel pubblico e nel privato di un matematico, e guadagnare molti molti più soldi....
Ma poi quante reali possibilità in più offre medicina invece di Matematica? ci sono tanti medici disoccupati, aggiungiamoci che per medicina sono 6 anni più almeno 3 di specializzazione, invece per Matematica (se tutto va bene) 5 più 3 di specializzazione (almeno 1 anno in più per trovare lavoro)
"mabuni1982":
Sono diventato papà da poco ma ho chiaccherato con un paio di ragazze figlie 18enni di amici di famiglia sulla loro scelta universitaria perchè appunto mi sembravano indirizzate verso studi belli ma non pagati.
Dico solo che nei discorsi c'era grande slancio ideale da parte loro e sicuramente ci avrebbero messo tutta la passione possibile. Io però mi son sentito di consigliarli una facoltà vicina per materie e con qualche sbocco professionale in più, sempre sottolineando che se si volevano costruire una famiglia e raggiungere l'indipendenza economica prima dei 40 anni (e sono stato largo) dovevano arrivare ad un compromesso. Ma se la loro intenzione era quella di dedicarsi al lavoro e continuare a vivere coi propri genitori gli ho detto chiaramente che dovevano fare quello che più gli piaceva.
Io credo d'aver fatto la cosa giusta e cioè ho cercato di metterle davanti ad un bivio in cui dovevano scegliere uno stile di vita a cui puntare, anche se magari nel tempo potrebbe cambiare, almeno avevo fatto un decisione davvero da sole per il loro futuro.
Non ho resistito ad evidenziare quanto ritenga importante la frase in grassetto.
Lo avrai fatto per figlie di amici, ma lo farai sicuramente anche per i tuoi.
Hai fatto la cosa piu' importante e, allo stesso tempo, difficile; o per lo meno hai provato a farla.
Far fare un scelta consapevole!
Consapevole di cosa??????
Consapevole di come giri il mondo, del perche' giri e di come cercare di fermarlo o di cambiarne il senso di rotazione sia impossibile.
Il compito principale del genitore penso sia di dare tutte le informazioni al figlio, o per lo meno aiutarlo a capirle e a svilupparle.
Una volta che le ha acquisite, le ha comprese e le ha rielaborate, e' poi in grado (spero) di effettuare una scelta consapevole in relazione a quello che vorra' che sia il suo posto nel mondo.
Facile a dirsi, ma a farlo??????
Sto iniziando un percorso simile con il mio primo figlio quasi dodicenne (deve iniziare la seconda media).
Che fatica!!!
Cercare di dare informazione, aiutarlo/costringerlo ad elaborarle, il tutto senza esagerare e tenendo conto comunque del suo punto di vista per forza di cose limitato dall'eta' e dall'esperienza.
Farsi accettare come amico/interlocutore, essendo padre e non potendo comunque ignorare le prerogative di padre quando e' il caso (inizia ovviamente ad avere qualche atteggiamento da pischello come abbiamo fatto tutti).
Con la preoccupazione che le continue sollecitazioni non ottengano invece l'effetto contrario.
Che dire.
Una volta era piu' facile? BO!
Eravamo diversi noi rispetto ai nostri figli o erano diversi solo i tempi?
Ci vuole fortuna? Un po' di sicuro non guasta.
Poi, senza tirarsi troppo matti, vi porto il mio esempio.
A 14 anni (27 anni fa sich!) volevo a tutti i costi andare a fare il muratore, abbagliato dalla disponibilita' economica che avevano alcuni miei amici lavoratori.
Non c'era verso di farmi cambiare idea.
Al che mio padre mi ha iscritto a ragioneria e, bastone alla mano, mi ha convinto ad iniziare a frequentare.
Momento che ha cambiato sicuramente la mia vita e mi ha permesso di imboccare la strada che mi ha portato a dove sono ora: nulla di particolare, ma sono soddisfatto della vita che ho.
Sarebbe stato diverso se i miei genitori avessero acconsentito a farmi lavorare (all'epoca era anche abbastanza normale)?
Sicuramente si'.
Sarebbe stato meglio o peggio?
Chi lo sa!
Sicuramente pero' se la consapevolezza che ho acquisito negli anni successivi l'avessi parzialmente avuta a 14 anni, forse avrei avuto informazioni aggiuntive per valutare in modo diverso quella che era una convinzione. Lavorare da subito per uno stipendio e conseguente liberta' economica (ovviamente relativa di un 14enne)
Questo approccio i miei gienotri non lo hanno mai avuto e, credo, non erano nemmeno in grado di averlo.
Alla fine hanno risolto a modo loro imponendo quella che loro ritenevano la scelta giusta per me.
Fino a prova contraria (che non avro' mai) hanno avuto comunque ragione.
Il che fa comunque pensare che a volte, anche le soluzioni drastiche e non molto ragionate, portano a frutti positivi.
Che mondo difficile quello dei genitori (e credo che il difficile debba ancora venire).
Per lo meno ho a disposizione una seconda cavia piu' piccola (2 anni) su cui rivalutare l'approccio in reazione al successo di quello avuto con il maggiore


"giuliofis":
[quote="retrocomputer"][quote="Gaussman"]Conosco gente che fa filosofia (e in generale che si è iscritta all'uni) perchè è un corso di laurea facile e non impegnativo che permette loro di divertirsi altri 5 anni sulle spalle dei genitori
Sarà, ma io qualche anno fa mi comprai la "Critica della ragion pura" e devo dirti che non ci capivo nulla, molto più difficile del Brezis di analisi 3

Già. Se uno vuole fare qualcosa di semplice non va a Filosofia...[/quote]
Già. Forse in passato. Ma oggi come oggi vai a seguire una lezione di filosofia, e magari guarda che gente trovi in aula...
Per il fatto che "Critica della ragion pura" o altri scritti siano incomprensibili son d'accordo, ma uno studente dubito che studi direttamente sullo scritto originale, al massimo se appunto è veramente appassionato lo legge per conto suo. E' come leggere una poesia senza leggere anche parafrasi e varie interpretazioni...
"mabuni1982":
Io però mi son sentito di consigliarli una facoltà vicina per materie e con qualche sbocco professionale in più,.
Beh, questo è ok! Hai consigliato, non obbligato (ok, non eran figlie tue ma hai capito...); hai consigliato un corso affine ai loro interessi, e non ai tuoi.
Ma non è la situazione di cui parlo nel primo post; lì mi riferisco a cose del tipo: "Figliolo, tu diventerai dentista!", "Ma padre, io voglio aprire un'agenzia immobiliare...", "No figliolo, tu diventerai dentista e farai una montagna di soldi. In più studierai pianoforte barocco e giocherai a pallanuoto!"
Sono diventato papà da poco ma ho chiaccherato con un paio di ragazze figlie 18enni di amici di famiglia sulla loro scelta universitaria perchè appunto mi sembravano indirizzate verso studi belli ma non pagati.
Dico solo che nei discorsi c'era grande slancio ideale da parte loro e sicuramente ci avrebbero messo tutta la passione possibile. Io però mi son sentito di consigliarli una facoltà vicina per materie e con qualche sbocco professionale in più, sempre sottolineando che se si volevano costruire una famiglia e raggiungere l'indipendenza economica prima dei 40 anni (e sono stato largo) dovevano arrivare ad un compromesso. Ma se la loro intenzione era quella di dedicarsi al lavoro e continuare a vivere coi propri genitori gli ho detto chiaramente che dovevano fare quello che più gli piaceva.
Io credo d'aver fatto la cosa giusta e cioè ho cercato di metterle davanti ad un bivio in cui dovevano scegliere uno stile di vita a cui puntare, anche se magari nel tempo potrebbe cambiare, almeno avevo fatto un decisione davvero da sole per il loro futuro.
Dico solo che nei discorsi c'era grande slancio ideale da parte loro e sicuramente ci avrebbero messo tutta la passione possibile. Io però mi son sentito di consigliarli una facoltà vicina per materie e con qualche sbocco professionale in più, sempre sottolineando che se si volevano costruire una famiglia e raggiungere l'indipendenza economica prima dei 40 anni (e sono stato largo) dovevano arrivare ad un compromesso. Ma se la loro intenzione era quella di dedicarsi al lavoro e continuare a vivere coi propri genitori gli ho detto chiaramente che dovevano fare quello che più gli piaceva.
Io credo d'aver fatto la cosa giusta e cioè ho cercato di metterle davanti ad un bivio in cui dovevano scegliere uno stile di vita a cui puntare, anche se magari nel tempo potrebbe cambiare, almeno avevo fatto un decisione davvero da sole per il loro futuro.
"retrocomputer":
[quote="Gaussman"]Conosco gente che fa filosofia (e in generale che si è iscritta all'uni) perchè è un corso di laurea facile e non impegnativo che permette loro di divertirsi altri 5 anni sulle spalle dei genitori
Sarà, ma io qualche anno fa mi comprai la "Critica della ragion pura" e devo dirti che non ci capivo nulla, molto più difficile del Brezis di analisi 3

Già. Se uno vuole fare qualcosa di semplice non va a Filosofia...
"Gaussman":
Conosco gente che fa filosofia (e in generale che si è iscritta all'uni) perchè è un corso di laurea facile e non impegnativo che permette loro di divertirsi altri 5 anni sulle spalle dei genitori
Sarà, ma io qualche anno fa mi comprai la "Critica della ragion pura" e devo dirti che non ci capivo nulla, molto più difficile del Brezis di analisi 3

"seven":
Non dico che debba essere imposto, ma che bebbano essere fatte provare più cose..
Infatti, e magari osservare i propri figli invece di scegliere per loro: non so, se vedi tuo figlio che per natale ti chiede racchetta e palline da tennis, magari iscrivilo a tennis e non a calcio come avresti tanto desiderato tu da bambino

(il tu è ovviamente impersonale

"seven":
Non dico che debba essere imposto, ma che bebbano essere fatte provare più cose.. poi ognuno deve essere libero di smettere se vuole
Ah, se si è liberi di smettere è ok. Purtroppo non sempre è così.
Non dico che debba essere imposto, ma che bebbano essere fatte provare più cose.. poi ognuno deve essere libero di smettere se vuole
"seven":
E' proprio questo che intendevo: l'importante è iniziare. Non tutto si inizia a scuola, anche se da molte possibilità
Sì, ma non credo che l'inizio imposto porti a qualcosa di buono. O, comunque, nell'80% dei casi dei miei conoscenti è così...
E' proprio questo che intendevo: l'importante è iniziare. Non tutto si inizia a scuola, anche se da molte possibilità
"seven":
Capito!così però è un altro paio di maniche...
Per esempio anche io ho iniziato a giocare a scacchi perchè a scuola avevamo iniziato un corso!
La sola scuola però non può offrire tutto
No, però è un inizio; se poi uno vuole approfondire lo farà per conto proprio. Tra quelli che eravamo alle elementari sono l'unico che continua, ancora oggi nonostante l'università.