Etimologia corretta
Salve,
vorrei chiedere ai luminari del forum, quale sia il corretto significato di una locuzione latina.
"Mutatis mutandis" : "cambiatevi le mutande"
per varie ragioni mi ritrovo sempre a leggerla e sentirla (un mio docente ha il pallino per questa frase).
Dal contesto in cui la trovo capisco un significato, ma leggendo su internet l'etimologia dei letterati, mi trovo ad avere due significati complementari/simili.
Possibili significati (scusate ho interpreto il significato con un argomento informatico, se non lo faccio non si capiscono le differenze):
1. facendo qualche modifica in locale, un piccolo cambiamento, non cambierà nulla, rimarrai sempre nello stesso posto.
2. cambia qualcosa, e piano piano, ti ritrovarei in un ambiente simile.
Allora qual'è il vero significato di sta locuzione?
Ringrazio chi aiuta
vorrei chiedere ai luminari del forum, quale sia il corretto significato di una locuzione latina.
"Mutatis mutandis" : "cambiatevi le mutande"

per varie ragioni mi ritrovo sempre a leggerla e sentirla (un mio docente ha il pallino per questa frase).
Dal contesto in cui la trovo capisco un significato, ma leggendo su internet l'etimologia dei letterati, mi trovo ad avere due significati complementari/simili.
Possibili significati (scusate ho interpreto il significato con un argomento informatico, se non lo faccio non si capiscono le differenze):
1. facendo qualche modifica in locale, un piccolo cambiamento, non cambierà nulla, rimarrai sempre nello stesso posto.
2. cambia qualcosa, e piano piano, ti ritrovarei in un ambiente simile.
Allora qual'è il vero significato di sta locuzione?
Ringrazio chi aiuta

Risposte
@Paolo90:
grazie, hai fatto benissimo a precisare, io ho semplcemente copiato pari pari dal sito "etimo.it", che di solito ha sempre cose corrette.
interessante pure le altre etimologie che hai scritto, davvero conosco poco la lingua italiana, le parole si, ma non il loro significato nascosto dietro una lingua antica.
Come una costante matematica, che ha profondi significati se cercati nella loro origine.
grazie, hai fatto benissimo a precisare, io ho semplcemente copiato pari pari dal sito "etimo.it", che di solito ha sempre cose corrette.

interessante pure le altre etimologie che hai scritto, davvero conosco poco la lingua italiana, le parole si, ma non il loro significato nascosto dietro una lingua antica.
Come una costante matematica, che ha profondi significati se cercati nella loro origine.

"ham_burst":
mutande: lat. MUTANDUS, participio futuro passivo di "mutare", cambiare. Brache di lino, o bambagia, che si portano sulla carne e si "cambiano spesso"
No, non è un participio futuro, è un gerundivo (un aggettivo verbale, diatesi passiva). Il senso latino è proprio quello dell'idea di dovere (in effetti, il gerundivo è parte della costruzione della perifrastica passiva), e quindi si tradurrebbe "da cambiarsi".
Altri termini con l'etimologia simile sono, ad esempio, "agenda" (=cose da farsi, [fare=ago in latino]) e "merenda" (da meritarsi).

P.S. Scusate la pignoleria, ma ho sempre amato il latino

"Faussone":
[quote="giaorl"][OT] @ham_burst: quello che hai detto tu nel primo post mi fece apprezzare tantissimo il latino (non scherzo). Capii che le mutande si chiamano così perché "devono essere cambiate". [/OT]
Già. E ci dice molto sul concetto di pulizia e igiene dei latini rispetto ai (barbari) popoli anglosassoni per cui le mutande sono solo cose che vanno "sotto" (undepants underwear ecc))

wow pensavo fosse davvero uno scherzo, un modo di dire.

mutande: lat. MUTANDUS, participio futuro passivo di "mutare", cambiare. Brache di lino, o bambagia, che si portano sulla carne e si "cambiano spesso"

in questo forum si riesce a filosofeggiare anche sulle mutande, assolutamente fantastico

@gugo82: grazie dell'esempio, trovo proprio nel contesto in cui dici te questa locuzione, come prefisso di una dimostrazione già fatta per un altro argomento o messa come lo ho descritto sopra.
@ham_burst: Mutatis mutandis per me indica una precisa situazione in Matematica.
Per farti un esempio, la definizione ed i teoremi base sui limiti: in Analisi I definisco il limite per funzioni reali di variabile reale con la definizione "[tex]$\varepsilon$[/tex]-[tex]$\delta$[/tex]" in cui uso il valore assoluto [tex]$|\cdot |$[/tex]; mentre in Analisi II definisco il limite per funzioni reali di più variabili reali con definizione "[tex]$\varepsilon$[/tex]-[tex]$\delta$[/tex]" in cui però uso la distanza euclidea [tex]$\lVert \cdot \rVert$[/tex].
Tuttavia le tecniche per dimostrare i teoremi sono le stesse (ad esempio, per dimostrare che il limite della somma uguaglia la somma dei limiti, ho da usare la disuguaglianza triangolare in entrambi i casi), e perciò le dimostrazioni si scrivono alla stessa maniera con la sola accortezza di sostituire [tex]$\lVert \cdot \rVert$[/tex] ad ogni occorrenza di [tex]$|\cdot |$[/tex].
Ecco, è in casi come questo che uso mutatis mutandis: una frase tipica, dopo aver dato la definizione di limite in Analisi II, è "Mutatis mutandis si possono dimostrare tutti i teoremi sui limiti già provati durante il corso di Analisi I".
[OT]
@giaorl & Faussone:
Già. E ci dice molto sul concetto di pulizia e igiene dei latini rispetto ai (barbari) popoli anglosassoni per cui le mutande sono solo cose che vanno "sotto" (undepants underwear ecc))
[/quote]
Queste sono quelle considerazioni spicciole, ma profondissime, che rendono una giornata degna di essere vissuta.
Grazie ad entrambi.
[/OT]
Per farti un esempio, la definizione ed i teoremi base sui limiti: in Analisi I definisco il limite per funzioni reali di variabile reale con la definizione "[tex]$\varepsilon$[/tex]-[tex]$\delta$[/tex]" in cui uso il valore assoluto [tex]$|\cdot |$[/tex]; mentre in Analisi II definisco il limite per funzioni reali di più variabili reali con definizione "[tex]$\varepsilon$[/tex]-[tex]$\delta$[/tex]" in cui però uso la distanza euclidea [tex]$\lVert \cdot \rVert$[/tex].
Tuttavia le tecniche per dimostrare i teoremi sono le stesse (ad esempio, per dimostrare che il limite della somma uguaglia la somma dei limiti, ho da usare la disuguaglianza triangolare in entrambi i casi), e perciò le dimostrazioni si scrivono alla stessa maniera con la sola accortezza di sostituire [tex]$\lVert \cdot \rVert$[/tex] ad ogni occorrenza di [tex]$|\cdot |$[/tex].
Ecco, è in casi come questo che uso mutatis mutandis: una frase tipica, dopo aver dato la definizione di limite in Analisi II, è "Mutatis mutandis si possono dimostrare tutti i teoremi sui limiti già provati durante il corso di Analisi I".
[OT]
@giaorl & Faussone:
"Faussone":
[quote="giaorl"][OT] @ham_burst: quello che hai detto tu nel primo post mi fece apprezzare tantissimo il latino (non scherzo). Capii che le mutande si chiamano così perché "devono essere cambiate". [/OT]
Già. E ci dice molto sul concetto di pulizia e igiene dei latini rispetto ai (barbari) popoli anglosassoni per cui le mutande sono solo cose che vanno "sotto" (undepants underwear ecc))

Queste sono quelle considerazioni spicciole, ma profondissime, che rendono una giornata degna di essere vissuta.
Grazie ad entrambi.
[/OT]
Grandissimo!
"giaorl":
[OT] @ham_burst: quello che hai detto tu nel primo post mi fece apprezzare tantissimo il latino (non scherzo). Capii che le mutande si chiamano così perché "devono essere cambiate". [/OT]
Già. E ci dice molto sul concetto di pulizia e igiene dei latini rispetto ai (barbari) popoli anglosassoni per cui le mutande sono solo cose che vanno "sotto" (undepants underwear ecc))

[OT] @ham_burst: quello che hai detto tu nel primo post mi fece apprezzare tantissimo il latino (non scherzo). Capii che le mutande si chiamano così perché "devono essere cambiate". [/OT]
fantastico, perciò sono entrambi corretti i due significati che ho scritto sopra.
Mutatis Mutandis = Cambiato ciò che bisogna cambiare ; fatti i dovuti mutamenti / "una volta cambiate le cose che si devono cambiare"
1. "Mutatis Mutandis" non cambierà nulla / "Cambiato ciò che bisogna cambiare ; fatti i dovuti mutamenti" non cambierà nulla
2. "Mutatis Mutandis" cambierà qualcosa / "una volta cambiate le cose che si devono cambiare" cambierà qualcosa
great
grazie mille, avevo sto dubbio da un po'
Mutatis Mutandis = Cambiato ciò che bisogna cambiare ; fatti i dovuti mutamenti / "una volta cambiate le cose che si devono cambiare"
1. "Mutatis Mutandis" non cambierà nulla / "Cambiato ciò che bisogna cambiare ; fatti i dovuti mutamenti" non cambierà nulla
2. "Mutatis Mutandis" cambierà qualcosa / "una volta cambiate le cose che si devono cambiare" cambierà qualcosa
great

grazie mille, avevo sto dubbio da un po'
Esatto .
Cambiato ciò che bisogna cambiare ; fatti i dovuti mutamenti .
Cambiato ciò che bisogna cambiare ; fatti i dovuti mutamenti .
ecco ecco è proprio questo il punto: "una volta cambiate le cose che si devono cambiare..." cosa succede dopo?
Mutatis mutandis, dice cosa succede? O siamo noi a dire cosa succeda, cioè messo come premessa sta frase, dopo posso dire, sia che "cambierà qualcosa", che "non cambierà nulla"?
Mutatis mutandis, dice cosa succede? O siamo noi a dire cosa succeda, cioè messo come premessa sta frase, dopo posso dire, sia che "cambierà qualcosa", che "non cambierà nulla"?
"una volta cambiate le cose che si devono cambiare..."
O una cosa simile.
Sperando che non mi tolgano la maturità classica
O una cosa simile.
Sperando che non mi tolgano la maturità classica
