Episodi di violenza
Mi riferisco ai fatti di Verona
Dinanzi a eventi di questo tipo viene abbastanza naturale cercare di capire perché accadono certe cose e almeno per me è abbastanza naturale non riuscirci.
Ho appena visto un TG (RAI 2 forse) con delle interviste a dei cittadini (le opinioni dei politici intervistati che chiedono sentenze esemplari vorrei lasciarle da parte) che davano il loro parere sull'accaduto.
Sintetizzo grossolanamente le cause secondo gli intervistati:
1) Mancanza di istruzione. Voi ci credete? In che senso?
2) Razzismo. Direi che sia poco probabile a meno di non istituire come razza i non fumatori.
3) Verona è una città fascista. Ma?
4) Si tollera l’intolleranza. Con questo grado di sintesi è un gioco di parole.
Non credete che questo modo di presentare la questione possa essere masochista?
Poi un’altra questione: secondo voi soggetti di questo tipo danno sempre segni conoscibili della loro pericolosità nella vita quotidiana (ad esempio già nella scuola)?
Dal punto di vista della educazione ci sono lacune cospicue nella formazione dei cittadini (e degli studenti) e modi in cui intervenire? Personalmente credo che la giustizia e la certezza della pena, pur indispensabili ,servano più a eliminare i sintomi che non il male.
Ciao
Dinanzi a eventi di questo tipo viene abbastanza naturale cercare di capire perché accadono certe cose e almeno per me è abbastanza naturale non riuscirci.
Ho appena visto un TG (RAI 2 forse) con delle interviste a dei cittadini (le opinioni dei politici intervistati che chiedono sentenze esemplari vorrei lasciarle da parte) che davano il loro parere sull'accaduto.
Sintetizzo grossolanamente le cause secondo gli intervistati:
1) Mancanza di istruzione. Voi ci credete? In che senso?
2) Razzismo. Direi che sia poco probabile a meno di non istituire come razza i non fumatori.
3) Verona è una città fascista. Ma?
4) Si tollera l’intolleranza. Con questo grado di sintesi è un gioco di parole.
Non credete che questo modo di presentare la questione possa essere masochista?
Poi un’altra questione: secondo voi soggetti di questo tipo danno sempre segni conoscibili della loro pericolosità nella vita quotidiana (ad esempio già nella scuola)?
Dal punto di vista della educazione ci sono lacune cospicue nella formazione dei cittadini (e degli studenti) e modi in cui intervenire? Personalmente credo che la giustizia e la certezza della pena, pur indispensabili ,servano più a eliminare i sintomi che non il male.
Ciao
Risposte
ogni rapporto e' un rapporto di coppia.
"codino75":
[quote="Cozza Taddeo"]:?:
vabbe' evidentemente non siamo sintonici. poco male. meliora tempora...[/quote]
Scusa ma non ho proprio capito cosa c'entra l'amore di coppia ("incontro tra 2 esseri") con l'educazione di una classe di 30 adolescenti...
"Cozza Taddeo":
:?:
vabbe' evidentemente non siamo sintonici. poco male. meliora tempora...


l'amore non si spiega, non si conuiga ne' declina, e' l'incontro di 2 esseri.
la mia critica verso il tuo post nasceva dal fatto che dalle tue parole mi sembrava (forse sbagliavo pero') tu proponessi un approccio riduzionista a tale sentimento.
la mia critica verso il tuo post nasceva dal fatto che dalle tue parole mi sembrava (forse sbagliavo pero') tu proponessi un approccio riduzionista a tale sentimento.

KALORE (Luca Carboni)
lo puoi sentire mentre fai l’amore
o d’inverno in un giorno di sole
quando non riesci a spiegarti con le parole
se nessuno capisce il tuo dolore
lo puoi sentire dopo cinque ore
a guardare la televisione
o quando l’uomo parla di affari
ed e’ il piu’ feroce degli animali
lo puoi sentire tutto in un momento
quando nessuno ti viene incontro
che non c’e’ vita senza kalore
che non c’e’ solo con le parole
ma se nessuno ti abbraccia forte
e’ sempre e solo dolore dolore
lo puoi sentire tutto in un momento
che non c’e’ vita senza sentimento
( lo puoi sentire ) quando fai il militare
a scuola o a lavorare
io per esempio l’ho sentito la’
in germania col freddo che fa
lo puoi sentire tutto in un momento
quando sei solo in mezzo mondo …
no non c’e’ vita senza amore
no non c’e’ solo quando hai ragione
se non mi tocchi fino in fondo al cuore
sono sempre e solo parole parole
lo puoi sentire tutto in un momento
che non c’e’ niente senza sentimento …
lo puoi sentire mentre fai l’amore
o d’inverno in un giorno di sole
quando non riesci a spiegarti con le parole
se nessuno capisce il tuo dolore
lo puoi sentire dopo cinque ore
a guardare la televisione
o quando l’uomo parla di affari
ed e’ il piu’ feroce degli animali
lo puoi sentire tutto in un momento
quando nessuno ti viene incontro
che non c’e’ vita senza kalore
che non c’e’ solo con le parole
ma se nessuno ti abbraccia forte
e’ sempre e solo dolore dolore
lo puoi sentire tutto in un momento
che non c’e’ vita senza sentimento
( lo puoi sentire ) quando fai il militare
a scuola o a lavorare
io per esempio l’ho sentito la’
in germania col freddo che fa
lo puoi sentire tutto in un momento
quando sei solo in mezzo mondo …
no non c’e’ vita senza amore
no non c’e’ solo quando hai ragione
se non mi tocchi fino in fondo al cuore
sono sempre e solo parole parole
lo puoi sentire tutto in un momento
che non c’e’ niente senza sentimento …
Naturalmente ribadisco in pieno quanto affermato nel mio post precedente.
"Cozza Taddeo":
[quote="codino75"][quote="silente"] Secondo voi quali sono questi strumenti mancanti. Più spazio al dialogo? Più severità?
piu' amore.[/quote]
Quindi piú severità.
Piú silenzio.
Piú ascolto.
Piú riflessione.
Piú concentrazione.
Piú attenzione.
E un numero piccolissimo di parole a disposizione per esprimere i propri pensieri. Cosí si educa alla scelta dei termini e a formulare con la massima precisione possibile concetti, domande e sensazioni.[/quote]
l'amore non si puo' coniugare.
"codino75":
[quote="silente"] Secondo voi quali sono questi strumenti mancanti. Più spazio al dialogo? Più severità?
piu' amore.[/quote]
Quindi piú severità.
Piú silenzio.
Piú ascolto.
Piú riflessione.
Piú concentrazione.
Piú attenzione.
E un numero piccolissimo di parole a disposizione per esprimere i propri pensieri. Cosí si educa alla scelta dei termini e a formulare con la massima precisione possibile concetti, domande e sensazioni.
"silente":
Secondo voi quali sono questi strumenti mancanti. Più spazio al dialogo? Più severità?
piu' amore.
L'analisi di Lerner rileva alcune contraddizioni evidenti ma non mi pare che vada oltre la superficie.
Ad esempio il sindaco leghista che chiede pene esemplari probabilmente è innanzitutto una conseguenza di questo clima .
Il neonazismo probabilmente è una bandiera particolarmente adatta ad attrarre certi individui ma sono dubbioso circa l'autenticità della causa ideologica delle azioni di questi gruppi. Le stesse persone sono attratte allo stesso modo dall'idea di aggredire il tifoso della squadra avversaria. In questo non c'è ideologia.
Ovviamente è possibile che questa temperie culturale sia in grado di autoalimentarsi offrendo terreno fertile all'istinto gregario ed in questo senso i rilievi di Lerner sono di sicuro preziosi per chi è così pigro (o ottuso) da non volerli vedere da solo. Temo però che ci sia il rischi di ritenere questo humus l'unica causa di se stesso.
Credo che si dovrebbero cercare le origine di tanta indifferenza culturale.
Ovviamente è opinione personale.
Credo sia drammaticamente vero. Secondo voi quali sono questi strumenti mancanti. Più spazio al dialogo? Più severità?
Scolasticamente questi soggetti sono maturi. E' chiaro che qualcosa manca nel rilevare il grado di maturità.
Ciao, scusate la lungaggine.
Ad esempio il sindaco leghista che chiede pene esemplari probabilmente è innanzitutto una conseguenza di questo clima .
Il neonazismo probabilmente è una bandiera particolarmente adatta ad attrarre certi individui ma sono dubbioso circa l'autenticità della causa ideologica delle azioni di questi gruppi. Le stesse persone sono attratte allo stesso modo dall'idea di aggredire il tifoso della squadra avversaria. In questo non c'è ideologia.
Ovviamente è possibile che questa temperie culturale sia in grado di autoalimentarsi offrendo terreno fertile all'istinto gregario ed in questo senso i rilievi di Lerner sono di sicuro preziosi per chi è così pigro (o ottuso) da non volerli vedere da solo. Temo però che ci sia il rischi di ritenere questo humus l'unica causa di se stesso.
Credo che si dovrebbero cercare le origine di tanta indifferenza culturale.
Ovviamente è opinione personale.
Cozza Taddeo ha scritto:
ma l'impressione generale è che i prof. abbiano abdicato al loro ruolo di educatori spesso a causa della mancanza di strumenti adeguati per impartire quell'educazione tanto auspicata.
Credo sia drammaticamente vero. Secondo voi quali sono questi strumenti mancanti. Più spazio al dialogo? Più severità?
Scolasticamente questi soggetti sono maturi. E' chiaro che qualcosa manca nel rilevare il grado di maturità.
Ciao, scusate la lungaggine.
"desko":
Io trovo interessante questo:
http://www.universitas-university.org/U ... azione.pdf
Davvero un bell'appello. Magari fosse recepito.
Personalmente sono molto sfiduciato al riguardo. Sono in contatto con un certo numero di ragazzi delle superiori e le notizie che mi arrivano dal mondo della scuola non sono per nulla confortanti. Ci sono anche notevoli differenze tra istituto ed istituto ma l'impressione generale è che i prof. abbiano abdicato al loro ruolo di educatori spesso a causa della mancanza di strumenti adeguati per impartire quell'educazione tanto auspicata. Se un adulto non può controllare ed eventualmente sanzionare il comportamento di un gruppo numeroso di adolescenti quello che avviene è, purtroppo, cronaca di ogni giorno. Se a questo si aggiunge la ridottissima capacità di educazione dei genitori e i modelli deviati che la società propone credo che non servano altre spiegazioni.
P.S.: proprio mentre scrivo questa risposta qui sull'intestazione del sito di Matematicamente vedo scorrere la pubblicità del film "ULTIMI DELLA CLASSE" che, per dirla eufemisticamente, non sembra proprio un film d'autore. Non so, questi banner serviranno anche al sostentamento del sito, però oltre un certo limite, secondo me, danneggiano anche la sua immagine. Direi che in questo caso (e non solo...) siamo ben oltre quel limite.
ho trovato ora un articolo di Gad Lerner che, con parole migliori delle mie e maggiori argomentazioni, esprime molto bene quello che penso
La violenza come stile di vita
Gad Lerner - La Repubblica
Se la vittima del pestaggio di Verona fosse stato uno straniero anziché il povero Nicola Tommasoli, un giovane dei "nostri", oggi la città vivrebbe il medesimo turbamento?
Ne dubito, visto lo scarso rilievo attribuito finora alle scorribande contro gli immigrati perpetrate sistematicamente da anni in quel territorio dal "Fronte Veneto Skinheads" e da altre squadracce fasciste e padane, sedicenti cristiane o pagane, nel nome della lotta contro la società multietnica e il "mondialismo".
Nessun leader politico si è mai sognato di impostare la sua campagna elettorale contro i soprusi fisici, sessuali, culturali, inflitti ai nostri nuovi vicini di casa colpevoli di generare allarme sociale. Il tema non sarebbe redditizio come lo è invece ergersi a paladini della sicurezza minacciata dall´invasione degli "estranei".
Se al contrario fosse stato un criminale straniero a ridurre in fin di vita Nicola Tommasoli nel centro di Verona, non oso immaginare la rincorsa dei proclami e delle fiaccolate. Il vento che sospinge irrazionalmente in prima pagina l´ossessione per la sicurezza dei cittadini è alimentato dal calcolo politico ma scaturisce da una frattura culturale profonda, di cui è espressione anche il ventenne skinheads di buona famiglia pronto a scatenare violenza per futili motivi, dopo essersi autoproclamato sentinella del territorio.
Evitiamo per favore pseudoanalisi sociologiche sulla furia dei "nostri" contrapposta alla delinquenza degli "altri". Preoccupiamoci semmai di riconoscere la portata della frattura generatasi nel profondo della nostra concezione del mondo. Rimesso in discussione il paradigma universalistico di matrice illuminista, secondo cui gli uomini sono tutti uguali e ugualmente titolari di diritti irrinunciabili, tornano in auge la retorica del "sangue e suolo", il primato della tradizione, dei costumi e dell´appartenenza a una comunità storica, linguistica e religiosa. Il mito delle radici da preservare.
Lo storico Zeev Sternhell descrive una vera e propria corrente della modernità basata sul culto di tutto ciò che distingue e separa gli uomini, nata come critica alla rivoluzione francese e all´illuminismo per poi rinvigorirsi come cultura di massa della destra novecentesca. L´ideologia che motiva l´azione razzista e squadristica degli skinheads da stadio, dilaga ben oltre i manipoli di quella minoranza paranazista.
Mi guardo bene dal fare un tutt´uno con la riscoperta della spiritualità contro il mercatismo, su cui Giulio Tremonti fonda la nuova legittimità popolare di una politica votata a dominare le insidie della globalizzazione. Così come non collego la parodia terroristica del "Fronte Cristiano Combattente" di Roberto Sandalo – specializzato in attentati alle moschee – con la recente ripresa del tradizionalismo cattolico preconciliare. Ma non c´è dubbio che l´humus culturale delle ronde a presidio del territorio, l´enfatizzazione smisurata del pericolo rom, l´irrisione del "buonismo" di cui sarebbe colpevole il volontariato cattolico, sono frutti di quella medesima critica alla società contemporanea. Dove la destra si concepisce come naturale adesione alle diversità dei popoli che la sinistra pretenderebbe invece di comprimere in una gabbia oppressiva, innaturale, omologante.
Pochi giorni fa il sindaco leghista di Logagnano di Soma (Verona) ha invocato la pena di morte per il ventenne rumeno Claudio Stioleru colpevole dell´omicidio del suo datore di lavoro e (probabilmente) della moglie. Poi è emerso che Stioleru doveva soggiacere a umilianti pretese sessuali da parte della sua vittima, il che non giustifica certo il delitto ma rivela un quadro di soprusi perpetrati all´ombra della clandestinità. Sono le medesime forme di mercificazione dell´umano che alimentano il traffico della prostituzione femminile immigrata.
Solo che difficilmente le ragazze rumene e moldave uccise e abbandonate nei sacchi della spazzatura finiscono in prima pagina come le "nostre" donne violentate dagli stranieri, biecamente compatite in campagna elettorale a differenza dell´80 per cento degli stupri consumati tra le pareti domestiche.
Così il legittimo allarme per la microcriminalità che affligge le periferie urbane diviene un´altra cosa: il feticcio della sicurezza, adoperato da una parte politica per zittire l´avversario, cioè la sinistra, indicata come artefice di una globalizzazione che spalanca le frontiere. La falsa ideologia della diversità italiana (o padana, o cristiana) da preservare, autorizza di nuovo quel che ci illudevamo fosse definitivamente proibito: la colpevolizzazione di interi popoli, accusati di essere per loro stessa natura subdoli, violenti, pericolosi.
E´ inutile stupirsi poi quando si scopre che dei ragazzi di buona famiglia rivestono i panni dei giustizieri ariani e passano all´azione: come già i brigatisti di sinistra trent´anni fa, anche loro si proclamano avanguardia di un movimento popolare più vasto. E come allora può capitare che la violenza metropolitana, divenuta stile di vita, ferisca e uccida "per sbaglio" bersagli più vicini alla nostra sensibilità di quanto non lo siano i loro obbiettivi abituali.
intendevo questo: ci sono persone ricche molto colte e raffinate, mentre ci sono altre persone che si sono trovate ad avere molti soldi (tipicamente grazie ad una fabbrichetta in provincia, ma non voglio generalizzare) ma non hanno mai avuto il gusto della cultura (non avendo studiato) e non l'hanno trasmesso ai loro figli. non avendo avuto grossi contatti con l'istruzione**, tendono ad essere chiusi di mente, non conoscono altre realtà o altri modi di pensare, e quindi finiscono a disprezzare ciò che non è simile a loro, fino a implicitamente giustificare la violenza verso ciò che è diverso (e per loro sbagliato). ad un certo punto il fine (punire lo sbagliato) viene addirittura sovrastato dal mezzo, la violenza, giustificata anche per il rifiuto di una sigaretta.
quindi per risponderti in poche parole: cosa ignorano? ignorano che la gente può pensare in maniera diversa da loro.
questo è il mio modo di vedere una certa realtà che si trova senza troppo sforzarsi in Lombardia e in Veneto, e che produce le scorie che c'hanno fatto parlare di tutto questo.
**inoltre ricordiamo la scuola permette contatti con persone dei più vari ceti e provenienze. mentre tipicamente i figli di queste persone finiscono in scuole private che da un lato li ghettizzano e dall'altro fanno passare senza molto impegno.
quindi per risponderti in poche parole: cosa ignorano? ignorano che la gente può pensare in maniera diversa da loro.
questo è il mio modo di vedere una certa realtà che si trova senza troppo sforzarsi in Lombardia e in Veneto, e che produce le scorie che c'hanno fatto parlare di tutto questo.
**inoltre ricordiamo la scuola permette contatti con persone dei più vari ceti e provenienze. mentre tipicamente i figli di queste persone finiscono in scuole private che da un lato li ghettizzano e dall'altro fanno passare senza molto impegno.
wedge
questi soggetti hanno terreno fertile in contesti di famiglie arricchite economicamente ma povere dal punto di vista culturale (sottolineo che non sono non ricchi ma arricchiti). poco importa che il fattaccio dell'altro giorno (speriamo il poveretto si salvi, ma la situazione pare davvero compromessa) non sia a sfondo razzista, è evidente il collegamento ignoranza -> paura -> violenza che nasce molto spesso. La violenza prima è indirizzata verso il diverso (zingaro, extracomunitario, tifoso dell'altra squadra), poi diventa un fatto così naturale che ce la si può "permettere" con tutti.
Io inizio a dubitare che la causa stia solo nel nesso ignoranza -> paura. Alcune manifestazioni di incapacità di convivere non mi pare abbiano legami con la paura.
Riguardo alla distinzione tra ricchi ed arricchiti su che base fai questa affermazione (che pregiudizialmente tendo a condividere)?
Ma sopratutto in che senso sono ignoranti? Che cosa è che ignorano e perché?
questi soggetti hanno terreno fertile in contesti di famiglie arricchite economicamente ma povere dal punto di vista culturale (sottolineo che non sono non ricchi ma arricchiti). poco importa che il fattaccio dell'altro giorno (speriamo il poveretto si salvi, ma la situazione pare davvero compromessa) non sia a sfondo razzista, è evidente il collegamento ignoranza -> paura -> violenza che nasce molto spesso. La violenza prima è indirizzata verso il diverso (zingaro, extracomunitario, tifoso dell'altra squadra), poi diventa un fatto così naturale che ce la si può "permettere" con tutti.
con questo non intendo affatto dire che Verona sia una città fascista, anche se tutti i miei amici veronesi mi hanno sempre parlato degli ultras dell'Hellas Verona come dei picchiatori neonazi, quindi è una cosa nota. E' nota ma non si è mai fatto nulla. Perchè è più facile pensare che il marcio sia nel "diverso" che non nei propri vicini di casa delle "famiglie bene".
con questo non intendo affatto dire che Verona sia una città fascista, anche se tutti i miei amici veronesi mi hanno sempre parlato degli ultras dell'Hellas Verona come dei picchiatori neonazi, quindi è una cosa nota. E' nota ma non si è mai fatto nulla. Perchè è più facile pensare che il marcio sia nel "diverso" che non nei propri vicini di casa delle "famiglie bene".
Guarda, forse si può parlare di seconda personalità all'interno del contesto familiare; ritengo plausibile che alcuni genitori possano non essere del tutto al corrente di quelle che sono le idee politiche dei loro figli, cioè è possibile che pur sapendo se siano di destra o di sinistra ignorino quanto siano estremisti. In generale l'impressione che ho avuto io è che gli skinhead siano riconoscibili in ogni contesto anche da soli. E' però importante differenziare gli skinhead dai semplici teppisti o dai "bulli", i primi sono spesso violenti anche da soli, o per lo meno sono abbastanza aggressivi, i secondi traggono forza dal gruppo e, come tali, da soli non possono essere identificati facilmente. Questa ovviamente è solo l'impressione che ho avuto io, un ragazzo di 18 anni che ha tratto queste conclusioni semplicemente guardandosi attorno.
nox89
Si è scoperto chi sono gli aggressori, cioè dei neonazisti. Sul fatto che siano riconoscibili a vista d'occhio non c'è dubbio; almeno io a Roma riesco a riconoscere tranquillamente gruppi di Naziskin da almeno una decina di metri di distanza, abbastanza comunque da starne alla larga.
Scusa nox89; ho formulato male la mia domanda.
Credo anch'io che quando questi individui sono in gruppo di solito è facile classificargli. Mi chiedevo se, secondo voi, anche l'individuo isolato sia così facilmente riconoscibile o se possa avere (ovviamente in generale) una seconda personalità.
Si è scoperto chi sono gli aggressori, cioè dei neonazisti. Sul fatto che siano riconoscibili a vista d'occhio non c'è dubbio; almeno io a Roma riesco a riconoscere tranquillamente gruppi di Naziskin da almeno una decina di metri di distanza, abbastanza comunque da starne alla larga.
La cosa migliore, in questi casi, è evitare di incrociare il proprio sguardo con il loro e passare oltre facendo finta di niente. Il modo migliore per intervenire non è certo con le "punizioni esemplari" che in questo paese non ho MAI visto dare a nessuno. Bisognerebbe far capire ai giovani gli orrori commessi da nazisti, fascisti e comunisti e che l'estremismo non ha mai portato altri frutti se non odio, intolleranza e morte. Si dovrebbero istrutire le nuove generazioni sulla cultura del dialogo e far capire che arroccarsi su posizioni estremiste porta solo agli anni di piombo.
La cosa migliore, in questi casi, è evitare di incrociare il proprio sguardo con il loro e passare oltre facendo finta di niente. Il modo migliore per intervenire non è certo con le "punizioni esemplari" che in questo paese non ho MAI visto dare a nessuno. Bisognerebbe far capire ai giovani gli orrori commessi da nazisti, fascisti e comunisti e che l'estremismo non ha mai portato altri frutti se non odio, intolleranza e morte. Si dovrebbero istrutire le nuove generazioni sulla cultura del dialogo e far capire che arroccarsi su posizioni estremiste porta solo agli anni di piombo.