Due bocciature ed il serale: sentenza definitiva?
Un saluto a tutti gli utenti.
Sono arrivato ad un punto della vita in cui ogni passo e ogni decisione nel particolare pesa come un passo di un gigante. Ho 25 anni e sono iscritto al primo anno di Matematica alla Statale e sto incontrando un po di difficoltà. Il mio percorso scolastico è stato pessimo, infatti al terzo anno sono stato bocciato due volte consecutive; ciò mi ha spinto a lasciare la scuola, ma non riuscendo a trovare lavoro mi sono iscritto al peggiore serale della città dove non ho imparato nulla. Uscito con il mio inutile pezzo di carta dalla scuola serale ero molto contento di poter frequentare l'università, ma il confronto con la realtà universitaria ha portato alla luce le numerose lacune che ho in matematica, oltre ad una palese atrofia cerebrale probabilmente dovuta ad inattività durante il periodo migliore (ed ultimo termine utile) per lo sviluppo di importanti facoltà mentali. Mi rendo conto di avere in mano un diploma che è carta straccia: non ha valore e non mi è stato per niente utile al fine di poter studiare con profitto all'università. Ora mi ritrovo iscritto al primo anno senza aver dato ancora un esame, con carenze basilari a cui porre rimedio e con la preoccupante e plausibile possibilità di dover ripetere l'anno.
Io non so cosa dovrei fare, se ripetere l'anno (ma poi sarebbero 6 gli anni di ritardo), se passare a qualche laurea "di cultura" o se lasciare perdere del tutto per finire poi ad attaccare viti e a saldare componenti elettrici a mo' di scimmia.
Sono arrivato ad un punto della vita in cui ogni passo e ogni decisione nel particolare pesa come un passo di un gigante. Ho 25 anni e sono iscritto al primo anno di Matematica alla Statale e sto incontrando un po di difficoltà. Il mio percorso scolastico è stato pessimo, infatti al terzo anno sono stato bocciato due volte consecutive; ciò mi ha spinto a lasciare la scuola, ma non riuscendo a trovare lavoro mi sono iscritto al peggiore serale della città dove non ho imparato nulla. Uscito con il mio inutile pezzo di carta dalla scuola serale ero molto contento di poter frequentare l'università, ma il confronto con la realtà universitaria ha portato alla luce le numerose lacune che ho in matematica, oltre ad una palese atrofia cerebrale probabilmente dovuta ad inattività durante il periodo migliore (ed ultimo termine utile) per lo sviluppo di importanti facoltà mentali. Mi rendo conto di avere in mano un diploma che è carta straccia: non ha valore e non mi è stato per niente utile al fine di poter studiare con profitto all'università. Ora mi ritrovo iscritto al primo anno senza aver dato ancora un esame, con carenze basilari a cui porre rimedio e con la preoccupante e plausibile possibilità di dover ripetere l'anno.
Io non so cosa dovrei fare, se ripetere l'anno (ma poi sarebbero 6 gli anni di ritardo), se passare a qualche laurea "di cultura" o se lasciare perdere del tutto per finire poi ad attaccare viti e a saldare componenti elettrici a mo' di scimmia.
Risposte
Per fortuna c’è sempre tempo e sebbene sia vero che il percorso in linea retta minimizza la distanza del percorso è anche vero che puoi trarre beneficio, in termini di esperienza, dagli ostacoli che hai dovuto superare.
Io ho imparato molto dai miei errori e mi sono permesso di intromettermi perché ho intravisto un percorso molto simile al mio; non mollare! È molto più bello diventare motivo di esempio anche per aver superato i propri ostacoli piuttosto che soltanto per le cose positive che sono state fatte
Io ho imparato molto dai miei errori e mi sono permesso di intromettermi perché ho intravisto un percorso molto simile al mio; non mollare! È molto più bello diventare motivo di esempio anche per aver superato i propri ostacoli piuttosto che soltanto per le cose positive che sono state fatte

Io sono uscito dal serale con un voto di maturità pari a 97, per dirti quanto possano essere indicativi certe valutazioni. Stando alla correlazione tra rendimento scolastico e voti all'università dovrei essere un dannato genio, invece sto facendo pietà, persino nell'unico esame che avrei dovuto passare tranquillamente con un bel voto. Mi viene da ridere, nel modo dell'umorismo di Pirandello però, se penso che ho ricevuto ben due certificati di eccellenza con relativi assegni
Ho provveduto in seguito a cestinarli dato che l'evidenza, quella vera, quella dell'università, mostra il contrario.
Ora è finito l'anno accademico e ho fallito l'esame di base, superato un esame di cui però ho rifiutato il voto parziale e sono punto e daccapo come a settembre 2018 con un anno in più gettato via. Aggiungiamoci pure che sono quel tipo di persona arrendevole e facile alla disperazione, depressione, tristezza etc etc dopo aver fallito una qualsiasi prova e siamo a posto. È tutto un "ah se avessi..." e non se ne viene più fuori da queste elucubrazioni, nemmeno durante gli esercizi: "Ah se avessi studiato al diurno adesso risolverei questo esercizio di Analisi in un secondo" etc etc.
Ad ogni modo, seppur non ti conosco, mi congratulo sinceramente con te per l'obiettivo che stai raggiungendo
So cosa vuol dire vedere i propri coetanei dottorandi che rivestono la posizioni che avresti voluto ricoprire tu, i know my friend.

Ora è finito l'anno accademico e ho fallito l'esame di base, superato un esame di cui però ho rifiutato il voto parziale e sono punto e daccapo come a settembre 2018 con un anno in più gettato via. Aggiungiamoci pure che sono quel tipo di persona arrendevole e facile alla disperazione, depressione, tristezza etc etc dopo aver fallito una qualsiasi prova e siamo a posto. È tutto un "ah se avessi..." e non se ne viene più fuori da queste elucubrazioni, nemmeno durante gli esercizi: "Ah se avessi studiato al diurno adesso risolverei questo esercizio di Analisi in un secondo" etc etc.
Ad ogni modo, seppur non ti conosco, mi congratulo sinceramente con te per l'obiettivo che stai raggiungendo

Ciao!
ti riporto brevemente la mia esperienza che è simile
Io sono stato bocciato due volte a scuola, non volevo saperne niente né della matematica né della scuola in generale, mi sono ritirato da scuola per lavorare fino a 22 anni; non ero soddisfatto di ciò che stessi facendo della mia vita e allora ripresi a studiare al serale e mi sono diplomato con 83(giustamente mi sono portato lo strascico degli errori).
Durante il periodo scolastico mi sono reso conto che mi sarebbe piaciuto studiare matematica e poi applicarla al settore finanziario.
Mi sono iscritto alla facoltà di Matematica dell'università di Palermo; l'anno prossimo mi laureo e attualmente ho come media 28 e rotti senza che né io né nessuno se lo potesse mai aspettare.
Per finire sono diventato con molto orgoglio, per così dire, moderatore di questo forum.
Credi di più in te stesso, basta questo, se lo fai con convinzione.
ti riporto brevemente la mia esperienza che è simile
Io sono stato bocciato due volte a scuola, non volevo saperne niente né della matematica né della scuola in generale, mi sono ritirato da scuola per lavorare fino a 22 anni; non ero soddisfatto di ciò che stessi facendo della mia vita e allora ripresi a studiare al serale e mi sono diplomato con 83(giustamente mi sono portato lo strascico degli errori).
Durante il periodo scolastico mi sono reso conto che mi sarebbe piaciuto studiare matematica e poi applicarla al settore finanziario.
Mi sono iscritto alla facoltà di Matematica dell'università di Palermo; l'anno prossimo mi laureo e attualmente ho come media 28 e rotti senza che né io né nessuno se lo potesse mai aspettare.
Per finire sono diventato con molto orgoglio, per così dire, moderatore di questo forum.
Credi di più in te stesso, basta questo, se lo fai con convinzione.
[ot]
Scusa non ho resistito.[/ot]
Comunque penso tu abbia fatto bene a portare la tua esperienza, è sempre una buona cosa e può servire anche ad altri come dici tu.

Ogni tanto io premo il tasto reset, evito di pensare troppo al passato. Non voglio scrivere troppo. Un bel tacere mai scritto fu.
"F. De Andrè":
Si sa che la gente dà buoni consigli
Sentendosi come Gesù nel tempio
Si sa che la gente dà buoni consigli
Se non può più dare cattivo esempio
Scusa non ho resistito.[/ot]
Comunque penso tu abbia fatto bene a portare la tua esperienza, è sempre una buona cosa e può servire anche ad altri come dici tu.


Ogni tanto io premo il tasto reset, evito di pensare troppo al passato. Non voglio scrivere troppo. Un bel tacere mai scritto fu.

Dopo questa discussione ho combinato qualcosa e ho provato a dare 2 esami. Purtroppo ho fallito l'esame di Matematica di Base e sono in attesa dell'esito di un altro esame. Ne avevo un altro in programma, Algebra, ma temo che la preparazione non sia sufficiente.
Vorrei solo consigliare ai ragazzi più giovani di non abbandonare la scuola diurna e di evitare la bocciatura. A coloro che intendono iscriversi a Matematica raccomando di studiare bene, durante l'estate, tutta la matematica fatta fino in terza superiore (liceo o itis con buona reputazione). È anche importante farsi delle amicizie per poter confrontarsi in caso di difficoltà durante i corsi. Dico questo perché avendo fatto ogni errore possibile, vorrei che almeno uno studente che dovesse passare di qua possa ritornare sulla retta via ed evitare di fare cavolate di cui si potrebbe pentire a vita come il sottoscritto.
Vorrei solo consigliare ai ragazzi più giovani di non abbandonare la scuola diurna e di evitare la bocciatura. A coloro che intendono iscriversi a Matematica raccomando di studiare bene, durante l'estate, tutta la matematica fatta fino in terza superiore (liceo o itis con buona reputazione). È anche importante farsi delle amicizie per poter confrontarsi in caso di difficoltà durante i corsi. Dico questo perché avendo fatto ogni errore possibile, vorrei che almeno uno studente che dovesse passare di qua possa ritornare sulla retta via ed evitare di fare cavolate di cui si potrebbe pentire a vita come il sottoscritto.
A mio avviso dovresti comprendere ciò che ti ha portato a scegliere questo tipo di università. Sei veramente interessato? Proprio non vuoi prendere in considerazione di iscriverti ad un'altra facoltà?
"Albesa81":
[quote="gabriella127"]Comunque quando comincia 'sta storia dell'età, dei ritardi, del sentirsi vecchi (io per prima, a ventitré anni mi sentivo già vecchia) mi dico sempre che Kant ha pubblicato la sua prima opera importante, la Critica della Ragion Pura, a sessantaquattro anni, prima aveva scritto solo qualche articoletto.
Sì ma la pressione sociale che c'è nella società odierna, Kant e i suoi contemporanei manco se la sognavano (beninteso che in quell'epoca c'erano mille altri problemi

Questo è vero, ma scherzi a parte, alcune persone che sono state a lungo all'università all'estero, prima a studiare e poi a fare ricerca, mi riferisco soprattutto alla Germania, mi hanno detto che lì questo fatto dell'età e di fare l'università più tardi è meno sentito, ci sono molte persone che fanno l'università in età più avanzata ed è considerato normale.
Innanzitutto mi scuso se ho offeso qualcuno con le mie parole. Quanto detto sulle professioni vale esclusivamente per me in quel ruolo: con "attaccare viti come una scimmia" intendevo dire che lo farei male, senza pensare (da qui il riferimento alla scimmia) al lavoro da svolgere perché non mi piacerebbe. Lo stesso vale per il mestiere di informatico.
In Algebra ed in Geometria non ci sono difficoltà legate alle lacune pregresse, infatti non ho avuto grossi problemi (a parte la Sindrome del Capitan non ovvio) e stava andando bene con Geometria. Algebra l'ho messa da parte volutamente perché ho ritenuto di non riuscire a dare più di due esami a Gennaio (non ho sbagliato difatti). Alla fine ho lasciato perdere pure Geometria perché con Analisi 1 avrei avuto le basi per sostenere più esami tra cui Analisi 2 e Fisica 1. Il punto è che in Analisi pesano molto di più le lacune e poi sono estremamente competitivo (in senso negativo) e se prendo meno di 27 mi posso ritirare pure dall'università (ragionamento di inizio anno).
In Algebra ed in Geometria non ci sono difficoltà legate alle lacune pregresse, infatti non ho avuto grossi problemi (a parte la Sindrome del Capitan non ovvio) e stava andando bene con Geometria. Algebra l'ho messa da parte volutamente perché ho ritenuto di non riuscire a dare più di due esami a Gennaio (non ho sbagliato difatti). Alla fine ho lasciato perdere pure Geometria perché con Analisi 1 avrei avuto le basi per sostenere più esami tra cui Analisi 2 e Fisica 1. Il punto è che in Analisi pesano molto di più le lacune e poi sono estremamente competitivo (in senso negativo) e se prendo meno di 27 mi posso ritirare pure dall'università (ragionamento di inizio anno).
"Meringolo":
Chiediti se quello che stai facendo ti piace davvero, e se è sì, rimboccati le maniche e dai il massimo, vedrai che i risultati arriveranno
Amen.
Non so perchè ma mi sento tirato in ballo
Intanto quoto la tanto bella risposta di Gugo, ed aggiungerei che citazioni del tipo
"...anche se ho considerato Informatica, alla lunga non mi ci vedo a pigiare pulsanti tutto il giorno..."
sono altrettanto discriminatorie verso qualcosa che non si ama o semplicemente non si capisce a fondo.
Venendo a me, la mia vita mi ha portato a lavorare fin da giovanissimo, ma la fiammella verso determinate cose dentro di me c'è sempre stata, tant'è che anche durante quella fase della mia vita leggevo tantissimo ed ero molto affascinato da materie tipo Matematica e Fisica. Alla tenera età di 28 anni decisi di iscrivermi a Fisica (solo che non avevo il diploma
) e quindi ho seguito una scuola serale, e ti posso assicurare che anche se è facile a volte dare la colpa al "peggior serale", bisogna semplicemente rimboccarsi le maniche e mettersi d'impegno.
Così le mie giornate tipo erano: lavoro fino alle 18.00, serale fino alle 21.00, videolezioni di Walter Lewin - Massimo Gobbino - Giulio Cesare Barozzi - ecc. fino a mezzanotte con tanto di appunti scritti per bene e per chi lo prevedeva, anche test o esamucci online.
Sono stati alcuni degli anni più belli della mia vita, infatti facevo quello che mi piaceva e non mi pesava affatto studiare fino a tardi, anzi, il mettermi in gioco era qualcosa di eccitante.
Mi sono laureato in 3 anni alla triennale di Fisica e tra 2 mesi scarsi spero di leggere il mio nome sui candidati delle lauree magistrali.
Chiediti se quello che stai facendo ti piace davvero, e se è sì, rimboccati le maniche e dai il massimo, vedrai che i risultati arriveranno

Intanto quoto la tanto bella risposta di Gugo, ed aggiungerei che citazioni del tipo
"...anche se ho considerato Informatica, alla lunga non mi ci vedo a pigiare pulsanti tutto il giorno..."
sono altrettanto discriminatorie verso qualcosa che non si ama o semplicemente non si capisce a fondo.
Venendo a me, la mia vita mi ha portato a lavorare fin da giovanissimo, ma la fiammella verso determinate cose dentro di me c'è sempre stata, tant'è che anche durante quella fase della mia vita leggevo tantissimo ed ero molto affascinato da materie tipo Matematica e Fisica. Alla tenera età di 28 anni decisi di iscrivermi a Fisica (solo che non avevo il diploma

Così le mie giornate tipo erano: lavoro fino alle 18.00, serale fino alle 21.00, videolezioni di Walter Lewin - Massimo Gobbino - Giulio Cesare Barozzi - ecc. fino a mezzanotte con tanto di appunti scritti per bene e per chi lo prevedeva, anche test o esamucci online.
Sono stati alcuni degli anni più belli della mia vita, infatti facevo quello che mi piaceva e non mi pesava affatto studiare fino a tardi, anzi, il mettermi in gioco era qualcosa di eccitante.
Mi sono laureato in 3 anni alla triennale di Fisica e tra 2 mesi scarsi spero di leggere il mio nome sui candidati delle lauree magistrali.
Chiediti se quello che stai facendo ti piace davvero, e se è sì, rimboccati le maniche e dai il massimo, vedrai che i risultati arriveranno

"gabriella127":
Comunque quando comincia 'sta storia dell'età, dei ritardi, del sentirsi vecchi (io per prima, a ventitré anni mi sentivo già vecchia) mi dico sempre che Kant ha pubblicato la sua prima opera importante, la Critica della Ragion Pura, a sessantaquattro anni, prima aveva scritto solo qualche articoletto.
Sì ma la pressione sociale che c'è nella società odierna, Kant e i suoi contemporanei manco se la sognavano (beninteso che in quell'epoca c'erano mille altri problemi

Sarebbe bello capire per quale motivo dici di non aver studiato con profitto all'università, che cosa ti blocca mentre studi matematica. Come ha già detto @gabriella127, non si capisce che ruolo abbiano le tue lacune in esami come algebra o geometria.
"vict85":
[quote="gabriella127"]Comunque quando comincia 'sta storia dell'età, dei ritardi, del sentirsi vecchi (io per prima, a ventitré anni mi sentivo già vecchia) mi dico sempre che Kant ha pubblicato la sua prima opera importante, la Critica della Ragion Pura, a sessantaquattro anni, prima aveva scritto solo qualche articoletto.
Quindi fino a sessantaquattro anni se uno non ha fatto un tubo va bene, dopo i sessantaquattro non ci sono più scuse.
I sessantaquattro del 1781 sono gli 80 di oggi

[/quote]
Giusto vict, c'è speranza!
Andremo a pubblica' qualcosa con la badante!

"gabriella127":
Comunque quando comincia 'sta storia dell'età, dei ritardi, del sentirsi vecchi (io per prima, a ventitré anni mi sentivo già vecchia) mi dico sempre che Kant ha pubblicato la sua prima opera importante, la Critica della Ragion Pura, a sessantaquattro anni, prima aveva scritto solo qualche articoletto.
Quindi fino a sessantaquattro anni se uno non ha fatto un tubo va bene, dopo i sessantaquattro non ci sono più scuse.
I sessantaquattro del 1781 sono gli 80 di oggi

@universo : Detto questo, all'università non esistono gli "anni" come alle superiori, esistono solo gli esami che si devono ancora dare e gli esami che sono stati dati. Il concetto di anno, almeno quando andavo io all'università[nota]Ho finito il mio percorso accademico circa 5 anni fa.[/nota], era utile per scandire gli orari delle lezioni e aveva eventualmente influenza sulle tasse. Quindi dire che dovrai ripetere l'anno non è corretto, semmai hai la certezza che finirai l'anno con molti esami non sostenuti. Essere fuori corso è scomodo (diventa più difficile seguire le lezioni per esempio) e sconfortante, ma non è la fine del mondo. Io il primo anno a matematica, per esempio, avevo dato pochi esami.
Tra l'altro avevo circa la tua età. Venivo da una laurea in scienze sociali e non avevo potuto seguire molte lezioni del primo semestre perché mi sono laureato a dicembre. Ma è stato sconfortante perché avevo avuto difficoltà in esami che pensavo di passare ad occhi chiusi come informatica (per via di errori di disattenzione stupida), geometria 1 e analisi matematica 1 (che avevo studiato alle superiori e poi a scienze politiche). In pratica, a fine luglio, avevo passato solo Algebra 1, ovvero la ragione per cui ero passato a matematica, e forse fisica 1. Tra l'altro algebra 1 era un esame del secondo anno

Comunque quando comincia 'sta storia dell'età, dei ritardi, del sentirsi vecchi (io per prima, a ventitré anni mi sentivo già vecchia) mi dico sempre che Kant ha pubblicato la sua prima opera importante, la Critica della Ragion Pura, a sessantaquattro anni, prima aveva scritto solo qualche articoletto.
Quindi fino a sessantaquattro anni se uno non ha fatto un tubo va bene, dopo i sessantaquattro non ci sono più scuse
.
Quindi fino a sessantaquattro anni se uno non ha fatto un tubo va bene, dopo i sessantaquattro non ci sono più scuse

@universo: Dipende da te.
Il tuo percorso di studi mostra semplicemente che tu non hai avuto voglia di impegnarti nello studio e che, quando ciò ti è stato segnalato con bocciatura, hai preferito il disimpegno, iscrivendoti al "peggior serale della città".
Ora stai ripetendo lo stesso copione.
Vuol dire che quel che studi (e probabilmente lo studio in sé) non ti interessa... O no?
Fatti questa domanda e risponditi con tutta l'onestà di cui sei capace.
E qualsiasi risposta tu ti dia, ricorda che non c'è differenza tra "attaccare viti e saldare componenti elettronici" o studiare per ottenere una laurea: nessuna delle due cose nobilita o disqualifica automaticamente una persona.
Quel che nobilita è l'impegno, la cura, l'amore profusi in ciò che si fa.
Dunque, se non hai voglia di impegnarti rimarrai comunque un poverino, nonostante la laurea; e se invece vorrai, sarai comunque una persona rispettabile, anche se "attacchi viti".
Il tuo percorso di studi mostra semplicemente che tu non hai avuto voglia di impegnarti nello studio e che, quando ciò ti è stato segnalato con bocciatura, hai preferito il disimpegno, iscrivendoti al "peggior serale della città".
Ora stai ripetendo lo stesso copione.
Vuol dire che quel che studi (e probabilmente lo studio in sé) non ti interessa... O no?
Fatti questa domanda e risponditi con tutta l'onestà di cui sei capace.
E qualsiasi risposta tu ti dia, ricorda che non c'è differenza tra "attaccare viti e saldare componenti elettronici" o studiare per ottenere una laurea: nessuna delle due cose nobilita o disqualifica automaticamente una persona.
Quel che nobilita è l'impegno, la cura, l'amore profusi in ciò che si fa.
Dunque, se non hai voglia di impegnarti rimarrai comunque un poverino, nonostante la laurea; e se invece vorrai, sarai comunque una persona rispettabile, anche se "attacchi viti".
Un famoso aviatore
era solito dire
"Perduto è solo colui che si dà per perduto" (!)
era solito dire
"Perduto è solo colui che si dà per perduto" (!)

"universo":
...oltre ad una palese atrofia cerebrale probabilmente dovuta ad inattività durante il periodo migliore (ed ultimo termine utile) per lo sviluppo di importanti facoltà mentali.
Ma questo non è vero! E' proprio falso dal punto di vista scientifico! Anzi, ci sono studi ora che hanno mostrato come il cervello si sviluppa anche durante gli anni della vecchiaia.
Non hai il cervello atrofizzato per motivi biologici. Risenti del fatto che il tuo percorso scolastico è stato sfortunato e non adeguato, non hai l'abitudine a studiare. Ma il cervello recupera perfettamente. Poi a venticinque anni... figurati.
Se la matematica è quello che veramente ti piace, quello che vuoi, sei troppo giovane per rinunciare.
Guarda che nella tua condizione si è trovata varia gente che ha fatto scuole che non danno sufficiente preparazione, come ad esempio una mia cara amica, che veniva dalle scuole commerciali, all'inizio non capiva niente, aveva troppe lacune, non aveva mai fatto nemmeno le disequazioni. Poi si è sbloccata con algebra, che è una materia che richiede scarse conoscenze precedenti, a differenza di analisi. Ha dovuto faticare molto e avere grande volontà. Ora ha trentasei anni, si è laureata in matematica e ha preso un Phd in Inghilterra.
Certo ci vuole molto impegno, non è facile, ma ti conviene tentare, se è quello che desideri, prova. Cinque o sei anni non sono una tragedia, l'importante è trovare la propria strada, per attaccare viti c'è tempo.. Si riesce nelle cose difficili se è quello che si ama, si fallisce nellle cose facili se non piacciono.
Quello che posso consigliarti è di farti aiutare, da chi può, amici, persone che ne sanno di più, altri studenti più avanti di te, professori, eventuali lezioni private se ti è possibile. E anche qui sul Forum. Da solo è più difficile.
Sì, con Statale intendo l'università degli studi di Milano. Per quel che ho visto non mi sembra che sia un'università difficile e di prestigio come può essere quella di Pisa.
Ho scelto la Statale per i seguenti motivi:
- la vicinanza;
- l'organizzazione migliore rispetto alla Bicocca;
- il presunto maggiore rigore nel corso di laurea in Matematica.
Perché Matematica? Perché amo l'ottimo, dunque tutte quelle branche della Matematica che riguardano l'ottimizzazione. Mi piacciono molto anche Statistica e Logica. Mi interessano anche gli aspetti computazionali della matematica e anche se ho considerato Informatica, alla lunga non mi ci vedo a pigiare pulsanti tutto il giorno, deve essere davvero una noia progettare-implementare-testare-correggere programmi per 40 anni consecutivi. Lo vedo più come un passatempo.
Ho scelto la Statale per i seguenti motivi:
- la vicinanza;
- l'organizzazione migliore rispetto alla Bicocca;
- il presunto maggiore rigore nel corso di laurea in Matematica.
Perché Matematica? Perché amo l'ottimo, dunque tutte quelle branche della Matematica che riguardano l'ottimizzazione. Mi piacciono molto anche Statistica e Logica. Mi interessano anche gli aspetti computazionali della matematica e anche se ho considerato Informatica, alla lunga non mi ci vedo a pigiare pulsanti tutto il giorno, deve essere davvero una noia progettare-implementare-testare-correggere programmi per 40 anni consecutivi. Lo vedo più come un passatempo.
Fare matematica alla statale (se con ciò intendi Milano?) non è facile: perché Matematica, e perché lì e non da un'altra parte?