Depressione post-analisi I

Obidream
Salve ragazzi, nonostante 2 appelli e la totale rinuncia alla vita sociale in queste ultime settimane, non ho passato Analisi I ( questo era il secondo appello, quindi il prossimo a Luglio). Per chi non lo sapesse qua a Torino ad Ingegneria, l'esame è strutturato come segue ( qua al primo anno non è importante specificare l'indirizzo specifico, nel mio caso energetica, il primo anno è comune a tutti):
Prima parte: 20 domande a risposta multipla pescate a caso da un database con domande preparate da tutti i prof, con 5 opzioni ( una sola è quella corretta); risposta corretta 1 punto, risposta errata -0,15, risposta non pervenuta 0. La sufficienza si raggiunge con 10,55 ( si approssima ad 11). Se si fanno 20/20 si prende 24 e cosi via...
Seconda parte: se lo studente totalizza almeno 10,55/20 può accedere al secondo scritto preparato dal proprio docente; si tratta di esercizi come lo studio di funzione... insomma uno scritto " classico" di analisi.
Eventuale terza parte: a discrezione del docente, vi è un'orale; solitamente vi accede chi ha un voto alto o chi ha un voto incerto; talvolta si può richiedere l'orale e sperare nella clemenza del prof per cercare di alzare il voto.
Ebbene io in 2 appelli sono sempre fermo al test :x
La prima volta ho sottovalutato l'esame, convinto che il test fosse una sorta di formalità per accedere al vero scritto, ma ovviamente sono stato smentito alla grande; per carità non sono stato l'unico, anzi Analisi è nota per stragi di questo tipo, ma a me non importa perché in questo caso essere come gli altri significa essere mediocri.
Dopo aver individuato gli argomenti che ritenevo di non aver capito, mi sono impegnato a fondo, forse troppo tardi( primo appello il 2 febbraio e secondo il 14 febbraio) ed è qui che ho optato per matematicamente, che avevo già conosciuto ai tempi del liceo. Ebbene al secondo appello, mi presento preparato sulla parte che avevo trascurato ( parti principali, limiti da calcolare con mclaurin, taylor, primitive ed integrali) ma incontro ben 5 domande, tra teoria ed esercizi sui limiti sulle successioni, che non avevo minimamente preparato e che al corso sono state trattate pochissimo ( il prof glissa l'argomento con un paragrafo da mezza pagina e non scherzo) ma non finisce qui; non vedo nemmeno una primitiva da calcolare e le domande squisitamente teoriche sulle quali ritenevo di essere preparato mi sembrano incomprensibili. Risultato? credo di aver azzeccato solo ciò che riguardava parti principali, limite con mclaurin, qualche domanda di teoria e l'equazione differenziale. Per la cronaca 8,1/20 e corsi di recupero sovrapposti alla lezione di Fisica I, tenuti in 2 sedi separate.
In questi giorni dovrei dare l'esame di Chimica ma non ho nemmeno voglia di mettermi a studiare e probabilmente mi presenterò per dare un'occhiata il test, sapendo di aver trascurato eccessivamente la materia che non trovo impegnativa per dedicarmi ad Analisi.
Devo essere onesto, l'idea di mollare e passare ad altro è forte, soprattutto perché sento di aver deluso coloro che mi finanziano gli studi ( i miei) e perché ho risolto un tema d'esame di un mio amico che lui considerava impossibile senza impegno e prendendo 24, saltando i quesiti che non rientravano nel mio piano di studi.
Cosa consigliate voi che avete passato momenti simili o che magari siete in una situazione del mio tipo? Ad esempio un prof del mio liceo ha cercato di convincermi a non mollare, dicendo che se lui, ragioniere diplomato con 36/60, è riuscito a laurearsi in matematica, chiunque può riuscirci.

Risposte
smaug1
@obidream io non sono un genio ma sono riuscito al primo appello, dopo 5 giorni dalla fine delle lezioni a superare lo scritto, e poi con l'orale di analisi a prendere 20, voto oggettivamente basso, ma me lo sono sudato, comunque se tieni presente che quasi la metà delle matricole non ha passato l'esame è un buon risultato! Io venivo dal liceo, ma di matematica, a causa di un prof pessimo, sapevo poco o niente, però dal primo giorno delle lezioni ho iniziato a studiare con costanza, mi sono aiutato con il forum (che è stato fantastico), e mi è andata bene! anche con chimica! Tra poco inizierò anche fisica 1 e geometria e sicuramente mi aiuterò con il forum che è formidabile :-D Dai che ce la fai! :wink:

_prime_number
"lisdap":
Io penso che il professore intendesse questo: e cioè, prendersi una laurea in ingegneria e poi ritrovarsi a fare lo spazzino non è il massimo


Veramente riportando le parole di porcellins1212 sembra che abbia proprio detto se NON vi laureate finite a fare gli spazzini.

Diciamo che avrebbe dovuto scegliere parole diverse: il concetto di fondo è comprensibile, è chiaro che studiare non ti dà la certezza di ottenere un lavoro ben pagato e socialmente considerato preferibile ad altri, ma di sicuro aumenta di molto le tue possibilità. Non avere un titolo è sempre uno svantaggio e si rischia di finire a fare lavori faticosi, malpagati e soprattutto visti come cose che chiunque può fare e che non ti fanno accumulare esperienza che ti valorizza nel tempo (leggasi: non importa a nessuno che lo faccia tu o uno più giovane che ha appena iniziato) come possono essere quelli citati dal professore.
Resta il fatto che queste professioni hanno la loro dignità... ma l'unica colpa del professore credo sia stata quella di esprimere male il suo pensiero. :)

Paola

porcellins1212
"lisdap":
Io penso che il professore intendesse questo: e cioè, prendersi una laurea in ingegneria e poi ritrovarsi a fare lo spazzino non è il massimo, non penso stesse denigrando tali mestieri. Se una persona non ha studiato e lavora come spazzino non c'è nulla di male, però se lo fa uno laureato in ingegneria non è proprio il massimo. Se uno ha studiato duramente è giusto che abbia la professione che si meriti.


Nono, hai frainteso (forse non ho scritto bene).
Purtroppo però chi studia duramente non ha sempre la professione che si merita (e parlo di esperienze a me vicine).
Comunque era solo un mio pensiero in libertà, non voglio andare OT :D

Sk_Anonymous
Io penso che il professore intendesse questo: e cioè, prendersi una laurea in ingegneria e poi ritrovarsi a fare lo spazzino non è il massimo, non penso stesse denigrando tali mestieri. Se una persona non ha studiato e lavora come spazzino non c'è nulla di male, però se lo fa uno laureato in ingegneria non è proprio il massimo. Se uno ha studiato duramente è giusto che abbia la professione che si meriti.

Sk_Anonymous
"porcellins1212":

Permettetemi di andare un attimo OT, ma questa frase mi ha fatto ricordare i due/tre episodi in cui il mio prof di Analisi I è sclerato e ci ha fatto la ramanzina "se non vi laureate e prendete voti alti andrete a fare gli spazzini, le commesse, i postini bla bla bla", come se questi fossero lavori non degni di considerazione. E giustamente c'è gente che ha il padre spazzino o la madre commessa che si è sentita offesa. Dopo un discorso del genere io sinceramente ho perso tutta stima che potevo avere nei confronti del prof. E come me molta altra gente del mio corso con cui ho parlato. Fine OT.

Ok, è una questione di sensibilità. Tuttavia, non credo sia giusto metterlo in croce. Secondo me, durante le lezioni, i professori devono essere giudicati per la loro competenza. Può capitare che un professore si lasci andare, magari pensando di spronare gli studenti. Sono piuttosto convinto che, in privato, abbia la tua stessa opinione delle professioni che ha citato. Viceversa, diventerebbe una questione di intelligenza.

porcellins1212
"seven":
[quote="Quinzio"]
Ci sei solo tu, il libro, gli esercizi e i problemi da risolvere (cioè fare matematica) e i concetti da capire. Fine. Gl ingredienti sono questi.
In bocca a lupo comunque. Se vuoi qualche parare da chi ha fatto (e superato) il tuo esame, chiedi pure. Ora mi faccio 80 minuti di lezione di Musso, geometria. Panico.

:-) Belle parole veramente.. Ciò che dici testimonia anche, purtroppo, il fallimento dei semestri e una didattica dell'università in declino, che invece di invogliare i ragazzi li "svoglia".
Concordo e mi piace il tuo atteggiamento, anche se può risultare difficile una scelta così radicale, pensando che i professori siano li per il nostro bene. Per il nostro bene ci sono i libri :-) -cerco di autoconvincermi :wink: -[/quote]

Permettetemi di andare un attimo OT, ma questa frase mi ha fatto ricordare i due/tre episodi in cui il mio prof di Analisi I è sclerato e ci ha fatto la ramanzina "se non vi laureate e prendete voti alti andrete a fare gli spazzini, le commesse, i postini bla bla bla", come se questi fossero lavori non degni di considerazione. E giustamente c'è gente che ha il padre spazzino o la madre commessa che si è sentita offesa. Dopo un discorso del genere io sinceramente ho perso tutta stima che potevo avere nei confronti del prof. E come me molta altra gente del mio corso con cui ho parlato. Fine OT.



Per altro, come hai letto dall'altro post sono tua collega di depressione post-Analisi... Che dobbiamo farci? Ormai è andata! Pensiamo al futuro!
Condivido il tuo intento dell' "approccio stile asiatico" allo studio per quanto riguarda il secondo semestre e che Weierstrass e i suoi colleghi ce la mandino buona :-D

Obidream
"Quinzio":
[quote="Obidream"]Salve ragazzi, nonostante 2 appelli e la totale rinuncia alla vita sociale in queste ultime settimane, non ho passato Analisi I ( questo era il secondo appello, quindi il prossimo a Luglio). Per chi non lo sapesse qua a Torino ad Ingegneria, l'esame è strutturato come segue ( qua al primo anno non è importante specificare l'indirizzo specifico, nel mio caso energetica, il primo anno è comune a tutti):

:shock:
Si si, io lo so molto bene perchè ho fatto lo stesso esame il 31 gennaio.
Magari eravamo nella stessa aula.
Colgo l'occasione del tuo messaggio per esprimere qualche opinione, perchè conosco bene l'esame di cui parli (e alcune cose non mi tornano).
Però tieni conto che io non sono uno studente "tipico", perchè ho il doppio degli anni tuoi, lavoro 8 ore/giorno e abito lontano da Torino. Mi sono iscritto al Politecnico perchè offrono una specie di corso a distanza, e mi fermo qui perchè sarebbe da commentare a fondo questa cosa ma non c'entra nulla in questo tread.
La prima cosa senza tanti giri di parole che mi viene da dire è: secondo me quell'esame è fattibile.
Non dico che è facile perchè non sarebbe vero, però di sicuro non serve essere dei geni.
Guarda, io l'ho superato, anche bene direi, ho preso 23.
L'ho fatto studiando alla sera e alla domenica, e tieni conto che non metto mai piede in università.
Mi sono guardato le lezioni videoregistrate di Boieri, ma soprattuto ho letto e riletto il libro della Tabacco.
Tieni conto che secondo me la didattica dell'analisi al Poli gira intorno al libro della Tabacco e mi viene il sospetto che sia lei a fare gli esercizi d'esame, ma è solo un sospetto.
Quello che ti posso dire è: concentrati sullo studio su un libro.
La maggior parte degli studenti, mi sembra di capire, segue lo schema "lezione in aula" --> "appunti" --> "copiatura appunti, memorizzazione". Non che sia sbagliato, per carità. Però di sicuro richiede molto tempo e non ti fa fare quello che è richiesto in matematica, cioè ragionare e saper risolvere problemi che sono ogni volta diversi e imprevedibili.
Quando poi capisci che l'esame è composto da 20 quiz, che sono alla fine 20 esercizi stile manuale, allora ti dedichi agli esercizi, cercando di capire i teoremi, ma senza ripeterli come le poesie.
Mentre aspettavo fuori, insieme ai ragazzi, ho visto uno che si ripassava le proprietà degli o-piccoli sul libro. Voglio solo dire una cosa: non è sbagliato impararsi a memoria quelle proprietà, però io a memoria non le so. E secondo me non serve saperle. Si tratta di capire cosa sono e perchè sono stati inventati, poi il resto viene da se. Non so quanto gli si stato utile saperle a memoria.
Un'altra cosa che ho visto, che mi ha lasciato un attimo stupito è un'altro ragazzo, che su un quaderno aveva disegnato la funzione "x senx", a tutta pagina, con una precisione estrema, fatta a mano. Sembrava disegnata al computer. Io mi chiedo a cosa serve però passare 20 minuti a disegnarsi x senx sul quadreno.
A me sembra che molti abbiano dei modi di studiare che non sono proprio l'ottimo. Non sono neanche sbagliati però poi c'è il fattore tempo, che ti obbliga a prendere la scorciatoia più breve.


La prima volta ho sottovalutato l'esame, convinto che il test fosse una sorta di formalità per accedere al vero scritto, ma ovviamente sono stato smentito alla grande; per carità non sono stato l'unico, anzi Analisi è nota per stragi di questo tipo, ma a me non importa perché in questo caso essere come gli altri significa essere mediocri.

Qui invece non ti seguo più.
Io, a 300 km di distanza avevo capito benissimo che il quiz non è una formalità.
Il quiz è solo un po' più facile perchè si presenta sotto forma di quiz, appunto. E arrivi solo fino a 24. Se vuoi il 30 dopo vai a fare lo scitto, ma non è che il 24 del quiz è regalato, anzi.
Io non so perchè o da chi hai avuto questa dritta che il quiz sarebbe una formalità, ma in ogni caso si tratta di una leggerezza un po' grossa.
Ammettiamo che sia vera questa cosa della formalità. L'esame scritto dopo il quiz è circa 3-4 giorni dopo. Cosa fai, recuperi tutto in 3 giorni ?
Io lo scritto non l'ho fatto perchè sarei dovuto tornare a Torino, ma in ogni caso era Venerdi dopo il Martedì.


Dopo aver individuato gli argomenti che ritenevo di non aver capito, mi sono impegnato a fondo, forse troppo tardi( primo appello il 2 febbraio e secondo il 14 febbraio) ed è qui che ho optato per matematicamente, che avevo già conosciuto ai tempi del liceo. Ebbene al secondo appello, mi presento preparato sulla parte che avevo trascurato ( parti principali, limiti da calcolare con mclaurin, taylor, primitive ed integrali) ma incontro ben 5 domande, tra teoria ed esercizi sui limiti sulle successioni, che non avevo minimamente preparato e che al corso sono state trattate pochissimo ( il prof glissa l'argomento con un paragrafo da mezza pagina e non scherzo)

Ripeto, l'antidoto necessario si chiama "libro Canuto Tabacco".
Li c'è tutto e spiegato bene. Quel libro E' il tuo professore.
A cosa serve un professore in carne ed ossa che ripete le cose che sono scritte su centinaia i libri di analisi io onestamente non lo capisco.
Ogni tanto (du volte a lezione) il prof fissa la sua platea e chiede: "E' chiaro quello che sto dicendo ?". Di solito le risposte sono dei suoni incomprensibili e biascicati fatti da quegli studenti che muovono la bocca e il tutto finisce li.
A cosa serve tutto ciò e come mai sia meglio di un buon libro qualcuno me lo dovrebbe spiegare.


ma non finisce qui; non vedo nemmeno una primitiva da calcolare e le domande squisitamente teoriche sulle quali ritenevo di essere preparato mi sembrano incomprensibili.

Qui purtroppo ti devo dare ragione.
A me è capitata una domanda sul teorema di Fermat. C'erano due risposte che erano praticamente uguali, e differivano da un "$<$" a un "$\le$".
Di nuovo, ignoro il senso di domande del genere. All'ingegnere medio che il t. di fermat sia maggiore o maggiore stretto non gliene importa una @@@.
Del resto però si chiamano scienze esatte, non belle arti.


Risultato? credo di aver azzeccato solo ciò che riguardava parti principali, limite con mclaurin, qualche domanda di teoria e l'equazione differenziale. Per la cronaca 8,1/20 e corsi di recupero sovrapposti alla lezione di Fisica I, tenuti in 2 sedi separate.

Sempre per la cronaca, l'equazione differenziale non significava risolvere l'equazione. :)
Veniva data una soluzione di y e 5 equazioni. Si sostituiva y e la sua derivata nelle equzioni e finiva li. Quella che avevo io richiedeva però di sapere che $cosh^2 x = sinh^2x +1$. Non so quanti conoscono questo profondo segreto....

In questi giorni dovrei dare l'esame di Chimica ma non ho nemmeno voglia di mettermi a studiare e probabilmente mi presenterò per dare un'occhiata il test, sapendo di aver trascurato eccessivamente la materia che non trovo impegnativa per dedicarmi ad Analisi.

Occhio con questi "non impegnativa". So che Daniele Mazza fa davvero delle stragi, ad esempio.
Vedi il suo sito.

Devo essere onesto, l'idea di mollare e passare ad altro è forte, soprattutto perché sento di aver deluso coloro che mi finanziano gli studi ( i miei) e perché ho risolto un tema d'esame di un mio amico che lui considerava impossibile senza impegno e prendendo 24, saltando i quesiti che non rientravano nel mio piano di studi.
Cosa consigliate voi che avete passato momenti simili o che magari siete in una situazione del mio tipo? Ad esempio un prof del mio liceo ha cercato di convincermi a non mollare, dicendo che se lui, ragioniere diplomato con 36/60, è riuscito a laurearsi in matematica, chiunque può riuscirci.

Io non mollerei. Ma per cosa ?
Poi aspetterei anche che mi venga detto esplicitamente che ho deluso, invece di fasciarsi la testa prima di rompersela, o con solo qualche bernoccolo.
Se ti può "consolare" alla tua età, appena diplomato, mi hanno detto: "bene, ora vai a lavorare". Non ho mai messo piede in un'aula di università.
Hai una occasione nella tua vita. Vedi tu.
Forse un bel cambio di atteggiamento è quello che serve.
Ad esempio le cosiddette "esercitazioni". Cioè significa guardare per 1 ora una insegnante neolaureata (come se gli esercizi fossero un insegnamento di serie B), spesso annoiata che ricopia su una lavagna degli esercizi, tali e quali quelli del libro. Zero interazioni con gli studenti, zero domande, zero spirito di insegnare e imparare.
Fare lezione così è uno strazio.
Ricopia nel vero senso della parola, cioè da un foglio copia su una lavagna.
Io mi sono guardato circa 25 ore di queste cd. esercitazioni, nel corso di analisi, registrate, su un monitor. Uno strazio. Ogni 5 minuti mi si chiuedevano gli occhi e mi chiedevo "a cosa serve guardare sta lezione ?".
Cerca di uscire da questo atteggiamento "lezioni noiose, infruttuose, svolgimento di esercizi stile robot".

Ci sei solo tu, il libro, gli esercizi e i problemi da risolvere (cioè fare matematica) e i concetti da capire. Fine. Gl ingredienti sono questi.
In bocca a lupo comunque. Se vuoi qualche parare da chi ha fatto (e superato) il tuo esame, chiedi pure. Ora mi faccio 80 minuti di lezione di Musso, geometria. Panico.[/quote]
In generale, Analisi è fattibile altrimenti tu non avresti preso 23 e non ci sarebbe stato nessuno in grado di prendere 30, anche se insieme a Fisica è la bestia nera del primo anno :D
Comunque la faccenda delle domande che capitano è ambigua: ad alcuni sono capitate 5 domande sulle equazioni differenziali tra teoria ed esercizi mentre a me sulle successioni e questo ci ha colto di sorpresa, nonostante non sia assolutamente una scusa valida perché avrei dovuto saper rispondere. Ed anche io sospetto che la Tabacco sia l'artefice di tutto ciò :-D Ho anche scaricato il suo libro in PDF ed andrò a stamparlo prima possibile.


"Delirium":
Ma no, ma no, è un modo dire metaforico.

Anche la mia risposta era ironica :wink:

gio73
"Quinzio":

A cosa serve un professore in carne ed ossa che ripete le cose che sono scritte su centinaia i libri di analisi io onestamente non lo capisco.
Ogni tanto (du volte a lezione) il prof fissa la sua platea e chiede: "E' chiaro quello che sto dicendo ?". Di solito le risposte sono dei suoni incomprensibili e biascicati fatti da quegli studenti che muovono la bocca e il tutto finisce li.
A cosa serve tutto ciò e come mai sia meglio di un buon libro qualcuno me lo dovrebbe spiegare.


... noi ai prof le domande ogni tanto le facevamo e rispondevano senza problemi...

Mentre preparavamo matematica II, dopo aver seguito tutte le lezioni, preso tutti gli appunti, fatto tutti gli esercizi e studiato su un paio di libri, ci erano rimasti un paio di dubbi; ci siamo presentati dal giovane assistente e glieli abbiamo esposti. Prontamente ci ha dato appuntamento per le 7 della mattina dopo, aveva una giornata piena ma almeno un'ora intera ce la voleva dedicare. Levataccia per tutti, io per lo meno venivo da fuori (dunque mezzi, treno autobus ecc).
L'assistente ci spiegò gli esercizi sui quali ci eravamo trovati in difficoltà, ma giacchè non eravamo ancora completamente soddisfatti passamo a chiedere anche al prof che si dimostrò disponibilissimo anche lui.
Entrambi non hanno guadagnato un centesimo in più per il tempo aggiuntivo a noi dedicato.

fab_mar9093
"Quinzio":

Ci sei solo tu, il libro, gli esercizi e i problemi da risolvere (cioè fare matematica) e i concetti da capire. Fine. Gl ingredienti sono questi.
In bocca a lupo comunque. Se vuoi qualche parare da chi ha fatto (e superato) il tuo esame, chiedi pure. Ora mi faccio 80 minuti di lezione di Musso, geometria. Panico.

:-) Belle parole veramente.. Ciò che dici testimonia anche, purtroppo, il fallimento dei semestri e una didattica dell'università in declino, che invece di invogliare i ragazzi li "svoglia".
Concordo e mi piace il tuo atteggiamento, anche se può risultare difficile una scelta così radicale, pensando che i professori siano li per il nostro bene. Per il nostro bene ci sono i libri :-) -cerco di autoconvincermi :wink: -

Quinzio
"Obidream":
Salve ragazzi, nonostante 2 appelli e la totale rinuncia alla vita sociale in queste ultime settimane, non ho passato Analisi I ( questo era il secondo appello, quindi il prossimo a Luglio). Per chi non lo sapesse qua a Torino ad Ingegneria, l'esame è strutturato come segue ( qua al primo anno non è importante specificare l'indirizzo specifico, nel mio caso energetica, il primo anno è comune a tutti):

:shock:
Si si, io lo so molto bene perchè ho fatto lo stesso esame il 31 gennaio.
Magari eravamo nella stessa aula.
Colgo l'occasione del tuo messaggio per esprimere qualche opinione, perchè conosco bene l'esame di cui parli (e alcune cose non mi tornano).
Però tieni conto che io non sono uno studente "tipico", perchè ho il doppio degli anni tuoi, lavoro 8 ore/giorno e abito lontano da Torino. Mi sono iscritto al Politecnico perchè offrono una specie di corso a distanza, e mi fermo qui perchè sarebbe da commentare a fondo questa cosa ma non c'entra nulla in questo tread.
La prima cosa senza tanti giri di parole che mi viene da dire è: secondo me quell'esame è fattibile.
Non dico che è facile perchè non sarebbe vero, però di sicuro non serve essere dei geni.
Guarda, io l'ho superato, anche bene direi, ho preso 23.
L'ho fatto studiando alla sera e alla domenica, e tieni conto che non metto mai piede in università.
Mi sono guardato le lezioni videoregistrate di Boieri, ma soprattuto ho letto e riletto il libro della Tabacco.
Tieni conto che secondo me la didattica dell'analisi al Poli gira intorno al libro della Tabacco e mi viene il sospetto che sia lei a fare gli esercizi d'esame, ma è solo un sospetto.
Quello che ti posso dire è: concentrati sullo studio su un libro.
La maggior parte degli studenti, mi sembra di capire, segue lo schema "lezione in aula" --> "appunti" --> "copiatura appunti, memorizzazione". Non che sia sbagliato, per carità. Però di sicuro richiede molto tempo e non ti fa fare quello che è richiesto in matematica, cioè ragionare e saper risolvere problemi che sono ogni volta diversi e imprevedibili.
Quando poi capisci che l'esame è composto da 20 quiz, che sono alla fine 20 esercizi stile manuale, allora ti dedichi agli esercizi, cercando di capire i teoremi, ma senza ripeterli come le poesie.
Mentre aspettavo fuori, insieme ai ragazzi, ho visto uno che si ripassava le proprietà degli o-piccoli sul libro. Voglio solo dire una cosa: non è sbagliato impararsi a memoria quelle proprietà, però io a memoria non le so. E secondo me non serve saperle. Si tratta di capire cosa sono e perchè sono stati inventati, poi il resto viene da se. Non so quanto gli si stato utile saperle a memoria.
Un'altra cosa che ho visto, che mi ha lasciato un attimo stupito è un'altro ragazzo, che su un quaderno aveva disegnato la funzione "x senx", a tutta pagina, con una precisione estrema, fatta a mano. Sembrava disegnata al computer. Io mi chiedo a cosa serve però passare 20 minuti a disegnarsi x senx sul quadreno.
A me sembra che molti abbiano dei modi di studiare che non sono proprio l'ottimo. Non sono neanche sbagliati però poi c'è il fattore tempo, che ti obbliga a prendere la scorciatoia più breve.


La prima volta ho sottovalutato l'esame, convinto che il test fosse una sorta di formalità per accedere al vero scritto, ma ovviamente sono stato smentito alla grande; per carità non sono stato l'unico, anzi Analisi è nota per stragi di questo tipo, ma a me non importa perché in questo caso essere come gli altri significa essere mediocri.

Qui invece non ti seguo più.
Io, a 300 km di distanza avevo capito benissimo che il quiz non è una formalità.
Il quiz è solo un po' più facile perchè si presenta sotto forma di quiz, appunto. E arrivi solo fino a 24. Se vuoi il 30 dopo vai a fare lo scitto, ma non è che il 24 del quiz è regalato, anzi.
Io non so perchè o da chi hai avuto questa dritta che il quiz sarebbe una formalità, ma in ogni caso si tratta di una leggerezza un po' grossa.
Ammettiamo che sia vera questa cosa della formalità. L'esame scritto dopo il quiz è circa 3-4 giorni dopo. Cosa fai, recuperi tutto in 3 giorni ?
Io lo scritto non l'ho fatto perchè sarei dovuto tornare a Torino, ma in ogni caso era Venerdi dopo il Martedì.


Dopo aver individuato gli argomenti che ritenevo di non aver capito, mi sono impegnato a fondo, forse troppo tardi( primo appello il 2 febbraio e secondo il 14 febbraio) ed è qui che ho optato per matematicamente, che avevo già conosciuto ai tempi del liceo. Ebbene al secondo appello, mi presento preparato sulla parte che avevo trascurato ( parti principali, limiti da calcolare con mclaurin, taylor, primitive ed integrali) ma incontro ben 5 domande, tra teoria ed esercizi sui limiti sulle successioni, che non avevo minimamente preparato e che al corso sono state trattate pochissimo ( il prof glissa l'argomento con un paragrafo da mezza pagina e non scherzo)

Ripeto, l'antidoto necessario si chiama "libro Canuto Tabacco".
Li c'è tutto e spiegato bene. Quel libro E' il tuo professore.
A cosa serve un professore in carne ed ossa che ripete le cose che sono scritte su centinaia i libri di analisi io onestamente non lo capisco.
Ogni tanto (du volte a lezione) il prof fissa la sua platea e chiede: "E' chiaro quello che sto dicendo ?". Di solito le risposte sono dei suoni incomprensibili e biascicati fatti da quegli studenti che muovono la bocca e il tutto finisce li.
A cosa serve tutto ciò e come mai sia meglio di un buon libro qualcuno me lo dovrebbe spiegare.


ma non finisce qui; non vedo nemmeno una primitiva da calcolare e le domande squisitamente teoriche sulle quali ritenevo di essere preparato mi sembrano incomprensibili.

Qui purtroppo ti devo dare ragione.
A me è capitata una domanda sul teorema di Fermat. C'erano due risposte che erano praticamente uguali, e differivano da un "$<$" a un "$\le$".
Di nuovo, ignoro il senso di domande del genere. All'ingegnere medio che il t. di fermat sia maggiore o maggiore stretto non gliene importa una @@@.
Del resto però si chiamano scienze esatte, non belle arti.


Risultato? credo di aver azzeccato solo ciò che riguardava parti principali, limite con mclaurin, qualche domanda di teoria e l'equazione differenziale. Per la cronaca 8,1/20 e corsi di recupero sovrapposti alla lezione di Fisica I, tenuti in 2 sedi separate.

Sempre per la cronaca, l'equazione differenziale non significava risolvere l'equazione. :)
Veniva data una soluzione di y e 5 equazioni. Si sostituiva y e la sua derivata nelle equzioni e finiva li. Quella che avevo io richiedeva però di sapere che $cosh^2 x = sinh^2x +1$. Non so quanti conoscono questo profondo segreto....

In questi giorni dovrei dare l'esame di Chimica ma non ho nemmeno voglia di mettermi a studiare e probabilmente mi presenterò per dare un'occhiata il test, sapendo di aver trascurato eccessivamente la materia che non trovo impegnativa per dedicarmi ad Analisi.

Occhio con questi "non impegnativa". So che Daniele Mazza fa davvero delle stragi, ad esempio.
Vedi il suo sito.

Devo essere onesto, l'idea di mollare e passare ad altro è forte, soprattutto perché sento di aver deluso coloro che mi finanziano gli studi ( i miei) e perché ho risolto un tema d'esame di un mio amico che lui considerava impossibile senza impegno e prendendo 24, saltando i quesiti che non rientravano nel mio piano di studi.
Cosa consigliate voi che avete passato momenti simili o che magari siete in una situazione del mio tipo? Ad esempio un prof del mio liceo ha cercato di convincermi a non mollare, dicendo che se lui, ragioniere diplomato con 36/60, è riuscito a laurearsi in matematica, chiunque può riuscirci.

Io non mollerei. Ma per cosa ?
Poi aspetterei anche che mi venga detto esplicitamente che ho deluso, invece di fasciarsi la testa prima di rompersela, o con solo qualche bernoccolo.
Se ti può "consolare" alla tua età, appena diplomato, mi hanno detto: "bene, ora vai a lavorare". Non ho mai messo piede in un'aula di università.
Hai una occasione nella tua vita. Vedi tu.
Forse un bel cambio di atteggiamento è quello che serve.
Ad esempio le cosiddette "esercitazioni". Cioè significa guardare per 1 ora una insegnante neolaureata (come se gli esercizi fossero un insegnamento di serie B), spesso annoiata che ricopia su una lavagna degli esercizi, tali e quali quelli del libro. Zero interazioni con gli studenti, zero domande, zero spirito di insegnare e imparare.
Fare lezione così è uno strazio.
Ricopia nel vero senso della parola, cioè da un foglio copia su una lavagna.
Io mi sono guardato circa 25 ore di queste cd. esercitazioni, nel corso di analisi, registrate, su un monitor. Uno strazio. Ogni 5 minuti mi si chiuedevano gli occhi e mi chiedevo "a cosa serve guardare sta lezione ?".
Cerca di uscire da questo atteggiamento "lezioni noiose, infruttuose, svolgimento di esercizi stile robot".

Ci sei solo tu, il libro, gli esercizi e i problemi da risolvere (cioè fare matematica) e i concetti da capire. Fine. Gl ingredienti sono questi.
In bocca a lupo comunque. Se vuoi qualche parare da chi ha fatto (e superato) il tuo esame, chiedi pure. Ora mi faccio 80 minuti di lezione di Musso, geometria. Panico.

_prime_number
"gugo82":
@Obidream: Purtroppo, con i ritmi imposti dal nuovo ordinamento, gli studenti devono studiare durante le lezioni e non possono più pretendere di preparare gli esami una volta finiti i corsi.
L'università, in questo senso, è diventata come un liceo; mancano solo i compiti a casa, poi siamo a posto.
Probabilmente hai sbagliato l'approccio allo studio, dunque... Speravi di esserti liberato dello studio giornaliero imposto dagli assegni dei professori del liceo (giustamente, direi) e non hai fatto caso a ciò che ti capitava.

Lo stesso accade a molti studenti di ingegneria qui a Napoli: seguono il corso, magari non capendoci nulla, poi credono che sia possibile studiare tutto Analisi I in due settimane.
Chiaramente non è così, soprattutto per chi non viene nemmeno dallo scientifico ed ha molte difficoltà già nel calcolo letterale e nella risoluzione delle disequazioni di secondo grado (certamente questo non è il tuo caso, ma è il caso di parecchi aspiranti ingegneri napoletani che vengono da scuole di provincia).

Il consiglio è: non abbatterti, ma rimboccati le maniche e mettiti a lavorare. Sarà molto dura, ma consolati perché per nessuno è mai facile.


Concordo con Gugo: io stessa al primo anno ho faticato a cambiare il mio metodo di studio e di preparazione per adattarmi a quello universitario. Sono uscita con un 10 in Matematica dato da un professore tostissimo e mi sono ritrovata ad aver passato sì e no 2 esami in un intero anno universitario! Mi sono rimboccata le maniche, ho studiato in maniera diversa e più profonda e mi sono laureata in triennale in corso (a dicembre), recuperando tutto.
Anche io ero molto depressa inizialmente e mi chiedevo se avevo scelto la strada giusta... Non so se quella che percorri tu è quella giusta per te, ma il fallimento attuale è solo colpa di un tuo errore di valutazione. Se poi pur mettendoci tutto l'impegno di cui sei capace non riuscirai ad andare avanti negli studi, sarà un altro discorso... ma per il momento non è così.
In bocca al lupo,

Paola

Sk_Anonymous
Ma no, ma no, è un modo dire metaforico.

fab_mar9093
"Delirium":
....c'è chi parte in tromba (e magari finirà tr***ato)...
@Obidream: devi aver travisato il significato del mio post... Non ho mai alluso a pulzelle

:-D

Sk_Anonymous
@Obidream: devi aver travisato il significato del mio post... Non ho mai alluso a pulzelle

Vanzan
Se ti può servire in futuro, qui c'è la suddivisione delle domande del test per argomento http://www2.dm.unito.it/paginepersonali ... Z1112.html 15 sono fisse 5 sono scelte a caso fra i vari argomenti
Per quanto riguardo lo scritto vero e proprio, ogni sessione due/tre docenti sono incaricati di preparare degli scritti in varie versioni diverse(del tipo nella versione A c'è un (e^4x+3) nella b (e^3x+4) ecc)
Può benissimo capitare, come è successo a me e al mio compagno di casa, di avere lo stesso identico compito, pure nella versione, ma con professori diversi durante il semestre e in aule diverse nel giorno dell'esame.

Obidream
Grazie a tutti per le risposte :)
@gio73 Si, trovo soltanto tremendamente difficile superare l'esame, ma trovo la materia più interessante e stimolante delle materie umanistiche, in base all'esperienza delle superiori.

@Vanzan Il mio amico studia economia e qualcosa che ora mi sfugge; comunque lo scritto non è uguale per tutti, il primo test è composto da domande random; a me sono capitate 5 domande sulle successioni e ad un altro ragazzo 4 sulle differenziali ad esempio. Il secondo scritto invece è preparato dal proprio professore, quindi credo che questo possa variare in base alle scelte di quest'ultimo.

@Delirium "Sas feminas sunt periculosas pro s'istudiu". Infatti per il secondo semestre non penso di ripetere lo stesso errore :-D

@Gugo82 Ti sbagli, danno anche i compiti per casa, ma non hanno la premura di mettere una nota o qualche 2 a chi non li svolge :-D Seriamente, le lacune le ho anche io, ma non come alcuni che a lezione non sapevano ancora tracciare grafici di funzioni elementari come seno e coseno.. Detto questo, parlando con i miei, ho deciso di tentare un approccio in stile asiatico al secondo semestre, ovvero buttarmi sui libri dall'inizio programmando bene tutto dall'inizio.. Teoricamente con gli appelli a settembre non ho ancora combinato nulla di irreparabile, o almeno spero...

@Mamo Siamo nella fase " lavori in corso" per capire proprio questo :D

MaMo2
Impara dai tuoi errori e non mollare!

gugo82
@Obidream: Purtroppo, con i ritmi imposti dal nuovo ordinamento, gli studenti devono studiare durante le lezioni e non possono più pretendere di preparare gli esami una volta finiti i corsi.
L'università, in questo senso, è diventata come un liceo; mancano solo i compiti a casa, poi siamo a posto.
Probabilmente hai sbagliato l'approccio allo studio, dunque... Speravi di esserti liberato dello studio giornaliero imposto dagli assegni dei professori del liceo (giustamente, direi) e non hai fatto caso a ciò che ti capitava.

Lo stesso accade a molti studenti di ingegneria qui a Napoli: seguono il corso, magari non capendoci nulla, poi credono che sia possibile studiare tutto Analisi I in due settimane.
Chiaramente non è così, soprattutto per chi non viene nemmeno dallo scientifico ed ha molte difficoltà già nel calcolo letterale e nella risoluzione delle disequazioni di secondo grado (certamente questo non è il tuo caso, ma è il caso di parecchi aspiranti ingegneri napoletani che vengono da scuole di provincia).

Il consiglio è: non abbatterti, ma rimboccati le maniche e mettiti a lavorare. Sarà molto dura, ma consolati perché per nessuno è mai facile.

Sk_Anonymous
Se ciò che stai facendo ti piace, non vedo motivo alcuno per cui mollare. Non tutti prendono il primo anno (e, in particolare, il primo semestre) alla stessa maniera: c'è chi parte in tromba (e magari finirà tr***ato) e c'è invece chi ha necessità di ambientarsi e di carburare, e quindi necessita di più tempo. Ogni individuo mastica la nuova situazione in maniera differente, e per questo non si può fargliene una colpa, se lo studio c'è stato, ed è stato assiduo.
Adesso mettiti sotto con chimica, non perdere tempo a rimuginare i tuoi fallimenti.
Ben presto la disperazione passerà, e nella tua mente si insinuerà quell'idea ribelle che ti spingerà a credere/pensare che ci siete solo tu e l'analisi (per modo di dire). E allora dovrai stringere i denti mostrare quanto vali.

Nei momenti di difficoltà penso a mio nonno, che alla mia età ha raccolto i suoi quattro stracci ed è emigrato negli Stati Uniti. Con i tre lavori che svolgeva giornalmente doveva mantenere una famiglia "allargata" di una decina di persone, e doveva raccimolare abbastanza denaro per pagare tutti i debiti contratti in Italia per la ristrutturazione della casa. Il giorno in cui nacque mia madre era talmente stanco che non ha nemmeno sentito il telefono che squillava insistentemente.
Allorché cogito: che diritto ho di lamentarmi?

Vanzan
Anch'io sono al primo anno al poli e frequento matematica per l'ingegneria..
Come molti(forse troppi) hai fatto l'errore di sottovalutare il test la prima volta e in seguito, secondo me, è impossibile in 10 giorni aggiustare le lacune che si sono accumulate(infatti non conosco persone che sia riuscite a passarlo al secondo tentativo!
A quanto so io, i corsi di recupero di analisi si sovrappongo nell'orario con l'esame a scelta che non potrai sostenere,non con fisica 1!!
Avendo fatto lo scritto, non capisco a cosa ti riferisci per quesiti che non rientravano nel tuo piano di studi..lo scritto era uguale per tutti i corsi! O questo amico non fa ingegneria? Nel secondo caso dovrai fartene una ragione.. in altre facoltà gli esami di matematica sono ben più facili e sono piu difficli altri come biologia/chimica..
Quindi come dice gio73 devi capire veramente se ti piace la matematica, se la risposta è affermativa, se studi costantemente senza lasciare che si accumuli nulla nel secondo semestre, il test di analisi ti sembrerà una cavolata;-)
E impegnati con chimica!! dai è un peccato mollare subito così al primo esame non passato..

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