Credete in Dio?
Ciao a tutti,
ho letto un pò i topic sulla religione e mi è venuto il sospetto (intuito, non verificato perchè lì si parla di altro) che la percentuale di credenti su questo forum sia diversa da quella che io mi aspetterei in media; se così fosse, o io ho una percezione in tal campo errata della media italiana o sono i matematici che la presentano diversa.
Ovviamente nella domanda non ci si riferisce ad alcuna religione.
ho letto un pò i topic sulla religione e mi è venuto il sospetto (intuito, non verificato perchè lì si parla di altro) che la percentuale di credenti su questo forum sia diversa da quella che io mi aspetterei in media; se così fosse, o io ho una percezione in tal campo errata della media italiana o sono i matematici che la presentano diversa.
Ovviamente nella domanda non ci si riferisce ad alcuna religione.
Risposte
La "scommessa" di Pascal, indipendentemente dalla disquisizione sulla "convenienza" o altro, resta comunque una delle scempiaggini più grandi che mai siano state dette.
Tipico caso di uno scienziato che si innamora del suo prodotto e non si accorge di rendersi ridicolo.
Se la religione del tuo tempo e del suo spazio fosse stata la "Church of the Flying Spaghetti Monster" avrebbe scommesso ineffabilmente su quello.
Tipico caso di uno scienziato che si innamora del suo prodotto e non si accorge di rendersi ridicolo.
Se la religione del tuo tempo e del suo spazio fosse stata la "Church of the Flying Spaghetti Monster" avrebbe scommesso ineffabilmente su quello.
"Lorenzo Pantieri":
[quote="david_e"]
Per favore niente linguaggio SMS... e' illeggibile.
L'argomento della causa prima non causata non e' applicabile alla nascita dell'universo, dato che il concetto stesso di causa non e' ben definito al di fuori dello spazio-tempo. Ovvero in un ipotetico "prima" dell'universo. Non ha senso ne parlare di "prima" che di "fuori" dall'universo, quindi nemmeno di causa.
Sono fermamente convinto che sia impossibile dimostrare l'esistenza di Dio, come la sua non esistenza. Da un punto di vista puramente filosofico l'agnosticismo e' certamente un approccio molto valido. Peccato che poi nella vita si sia comunque costretti a scegliere se comportarci come se Dio ci fosse, piuttosto che facendo conto che Dio non esista. Se seguire o meno i suoi "comandamenti"...
Quindi ho votato "non lo so", dato che non ho la certezza assoluta, ma alla fine sono propenso a seguire le indicazione della scommessa di Pascal.
D'accordo su tutto, tranne sull'ultima frase. Neppure la scommessa di Pascal è un arogmento convincente. Fra l'altro, amesso che sia "conveniente" scommettere sull'esistenza di dio (cosa tutta da dimostrare, del resto), credere in dio solo perché conveniente sarebbe piuttosto squallido e ipocrita. Fra l'altro, non credo che, in un ipotetico al di là, Dio premierebbe un uomo che ha creduto in lui solo per calcolo. Se tu credi in Dio, beh, sono sicuro che lo fai perché... ci credi, non perché hai soppesato i pro e i contro.
Insomma, neppure l'argomento di Pascal cambia qualcosa (per chi non crede).
Credere o non credere sono entrambe scelte personali, libere e entrambe accettabili.[/quote]
non sono sicuro che questa sia la genuina interpretazione della scommessa di blaise.
non mi ricordo bene se qualcuno me lo disse o lo lessi, ma ricordo che fu osservato che la celebre 'scommessa' investe un ambito piu' 'profondo' della semplice 'convenienza'.
"alfabeto":
non lo so...però prova a pensarci... nel momento del big bang... ogni singolo atomo possiede tutte le leggi che lo regola e tutte le leggi che tra loro interagiscono
A.B.
Ho capito cosa volevi dire

Volevo giusto sapere se quella frase fosse tua o è la citazione di qualcun altro.
Ciao.
si,credo in Dio
Si credo in Dio e sono un cattolico praticante....
Io sono credente fondamentalista
La cosa che mi sorprende però è come ognuno sia fermamente convinto delle proprie argomentazioni e cerca, in virtù di questa sua certezza personale, di convicere gli altri alle proprie idee. Chi crede davvero in Dio sente una certezza interiore, così come chi non ci crede davvero sente una specie di certezza "scientifica". Se però il credere si ferma ad una conoscenza sterile ed infruttuosa serve a ben poco
La cosa che mi sorprende però è come ognuno sia fermamente convinto delle proprie argomentazioni e cerca, in virtù di questa sua certezza personale, di convicere gli altri alle proprie idee. Chi crede davvero in Dio sente una certezza interiore, così come chi non ci crede davvero sente una specie di certezza "scientifica". Se però il credere si ferma ad una conoscenza sterile ed infruttuosa serve a ben poco
non lo so...però prova a pensarci... nel momento del big bang... ogni singolo atomo possiede tutte le leggi che lo regola e tutte le leggi che tra loro interagiscono
A.B.
A.B.
"alfabeto":
Credere in Dio mi è difficile, ma pensare ad un Universo che nel momento della sua nascita sia già definito in tutte le sue leggi fisiche senza che Nessuno sia intervenuto mi è ancora più difficile
A.B.
Bella davvero

E' tua o di qualcun altro?
Ciao
Credere in Dio mi è difficile, ma pensare ad un Universo che nel momento della sua nascita sia già definito in tutte le sue leggi fisiche senza che Nessuno sia intervenuto mi è ancora più difficile
A.B.
A.B.
"nnsoxke":Da un punto di vista puramente filosofico l'agnosticismo e' certamente un approccio molto valido. Peccato che poi nella vita si sia comunque costretti a scegliere se comportarci come se Dio ci fosse, piuttosto che facendo conto che Dio non esista. Se seguire o meno i suoi "comandamenti"...
Quindi tu credi solo per uno scopo psicologico e quindi pratico ?
Come ho detto io non sono particolarmente credente.
In generale penso che il credere in Dio dovrebbe essere un po' come innamorarsi. Non e' una cosa del tutto razionale, ma e' una cosa cui si arriva col sentimento.
Sulla scommessa di Pascal. Il credere non e' un'azione volontaria, quindi non e' tanto un voler dire che uno debba credere per "convenienza"; quanto piuttosto il fatto che, dovendo scegliere se vivere *come se* Dio esistesse, piuttosto che *come se* non esistesse, mi pare piu' logico vivere come se Dio esistesse. Mi pare che con la sola ragione non si possa andare oltre questo punto.
Poi, e' chiaro, le scelte di vita di ognuno non possono essere certamente basate su questi ragionamenti, come se uno che so' si sposasse con una persona mai vista, ma scelta attraverso un ragionamento logico astratto...
*** EDIT ***
Era un po' un discorso che si riallacciava alla questione se fosse piu' razionale credere o meno...
Poi, e' chiaro, le scelte di vita di ognuno non possono essere certamente basate su questi ragionamenti, come se uno che so' si sposasse con una persona mai vista, ma scelta attraverso un ragionamento logico astratto...
*** EDIT ***
Era un po' un discorso che si riallacciava alla questione se fosse piu' razionale credere o meno...
Da un punto di vista puramente filosofico l'agnosticismo e' certamente un approccio molto valido. Peccato che poi nella vita si sia comunque costretti a scegliere se comportarci come se Dio ci fosse, piuttosto che facendo conto che Dio non esista. Se seguire o meno i suoi "comandamenti"...
Quindi tu credi solo per uno scopo psicologico e quindi pratico ?
Quel "costretti" sta ad indicare che la pacifica convivenza tra gli esseri umani non potrebbe avvenire se questi non avessero in mente un dio che premia o punisce a seconda di come si agisce ?
Io non ce l'ho questa idea ,ma non mi sembra di aver mai ucciso nessuno; è vero che ho anche una educazione alle spalle, buona o cattiva che sia stata, ma ora come ora non credo in Dio.
"Lorenzo Pantieri":
Per Elgiovo: vero, quella è sostanzialmente una delle cinque vie di San Tommaso. Queste prove (insieme all'argomento ontologico di Anselmo) hanno un valore per chi crede, ma non per chi non crede. Si tratta di "teoremi" che contengono degli errori (banalizzo), e che quindi non sono accettabili.
Anche l'argomento di Goedel che dimostra l'esistenza di Dio, pur essendo esatto, non è molto interessante, dal momento che una delle ipotesi di quel teorema è, sostanzialmente, la tesi.
Si, il mio intervento era esclusivamente di tipo "culturale". Sono credente, tuttavia l'idea che si possa
"dimostrare" matematicamente l'esistenza di Dio per me è inconcepibile.
D'altra parte, non credo che fosse questo l'intento degli argomenti di Tommaso.
Inoltre mi ritrovo d'accordo con il tuo giudizio sulla scommessa di Pascal.
sinceramente nn so tu a che ti riferisca ma io preferisco exere oggettiva
"zorn":
Problema indecidibile![]()
Lo penso anch'io.
"zorn":
Quindi sono agnostico... Poi l'esigenza psicologica di crederci è un altro discorso...
Ecco, direi che, posto che la scienza non prova né nega Dio, e ci lascia liberi di scegliere, ci sono tre possibilità:
1. Sospendere il giudizio.
2. Credere.
3. Non credere.
Tutte e tre le scelte sono lecite. Mi ricorda la situazione che si presenta in geomentria assoluta quando si tratta di accettare o respingere il quinto postulato. Le possibilità (tutte ugualmente lecite) sono:
1. Geometria assoluta (si sospende il giudizio sul quinto postulato).
2. Geometria euclidea (si accetta il quinto postulato).
3. Geometria non euclidea (si rifiuta il quinto postulato).
Naturalmente, va tenuto conto che di religioni ce ne sono tante, mentre il quinto postulato è uno solo...
Per Elgiovo: vero, quella è sostanzialmente una delle cinque vie di San Tommaso. Queste prove (insieme all'argomento ontologico di Anselmo) hanno un valore per chi crede, ma non per chi non crede. Si tratta di "teoremi" che contengono degli errori (banalizzo), e che quindi non sono accettabili.
Anche l'argomento di Goedel che dimostra l'esistenza di Dio, pur essendo esatto, non è molto interessante, dal momento che una delle ipotesi di quel teorema è, sostanzialmente, la tesi.
Anche l'argomento di Goedel che dimostra l'esistenza di Dio, pur essendo esatto, non è molto interessante, dal momento che una delle ipotesi di quel teorema è, sostanzialmente, la tesi.
credere in un Dio che(tra l'altro ha un nome ben preciso)abbia creato e ci abbia un lasciato una testimonianza(vedi la bibbia)è + facilmente dimostrabile della teoria darwiniana,se ci si soffermasse e ci si limitasse...bibia e scienza nn si contraddicono
Problema indecidibile
Quindi sono agnostico... Poi l'esigenza psicologica di crederci è un altro discorso...

Quindi sono agnostico... Poi l'esigenza psicologica di crederci è un altro discorso...
"david_e":
Per favore niente linguaggio SMS... e' illeggibile.
L'argomento della causa prima non causata non e' applicabile alla nascita dell'universo, dato che il concetto stesso di causa non e' ben definito al di fuori dello spazio-tempo. Ovvero in un ipotetico "prima" dell'universo. Non ha senso ne parlare di "prima" che di "fuori" dall'universo, quindi nemmeno di causa.
Sono fermamente convinto che sia impossibile dimostrare l'esistenza di Dio, come la sua non esistenza. Da un punto di vista puramente filosofico l'agnosticismo e' certamente un approccio molto valido. Peccato che poi nella vita si sia comunque costretti a scegliere se comportarci come se Dio ci fosse, piuttosto che facendo conto che Dio non esista. Se seguire o meno i suoi "comandamenti"...
Quindi ho votato "non lo so", dato che non ho la certezza assoluta, ma alla fine sono propenso a seguire le indicazione della scommessa di Pascal.
D'accordo su tutto, tranne sull'ultima frase. Neppure la scommessa di Pascal è un arogmento convincente. Fra l'altro, amesso che sia "conveniente" scommettere sull'esistenza di dio (cosa tutta da dimostrare, del resto), credere in dio solo perché conveniente sarebbe piuttosto squallido e ipocrita. Fra l'altro, non credo che, in un ipotetico al di là, Dio premierebbe un uomo che ha creduto in lui solo per calcolo. Se tu credi in Dio, beh, sono sicuro che lo fai perché... ci credi, non perché hai soppesato i pro e i contro.
Insomma, neppure l'argomento di Pascal cambia qualcosa (per chi non crede).
Credere o non credere sono entrambe scelte personali, libere e entrambe accettabili.
@ tutti
non vorrei essere noioso ripetendo quello che ho detto in un altra discussione, ma la domanda è "credete in Dio", non "avete la razionale certezza della sua esistenza".
Scienza e Credere non vanno daccordo, sono campi non comunicanti, o dovrebbero esserlo idealmente.
Che poi le varie scienze abbiano dimostrato come false molte credenze è un altro discorso.
Io sono ateo nel vero senso del termine, e devo ammettere che essere veramente atei è molto difficile: quando si osserva la bellezza dell'universo, una bellezza ceh lascia senza fiato, è veramente dura non pensare a qualcosa di trascendente.
Da ateo penso che Dio sia il nome con cui l'uomo chiama il Caso.
non vorrei essere noioso ripetendo quello che ho detto in un altra discussione, ma la domanda è "credete in Dio", non "avete la razionale certezza della sua esistenza".
Scienza e Credere non vanno daccordo, sono campi non comunicanti, o dovrebbero esserlo idealmente.
Che poi le varie scienze abbiano dimostrato come false molte credenze è un altro discorso.
Io sono ateo nel vero senso del termine, e devo ammettere che essere veramente atei è molto difficile: quando si osserva la bellezza dell'universo, una bellezza ceh lascia senza fiato, è veramente dura non pensare a qualcosa di trascendente.
Da ateo penso che Dio sia il nome con cui l'uomo chiama il Caso.