Cosa è meglio fare quando si prova la sensazione di non capirci più nulla?
Secondo voi, cosa è meglio fare quando, durante un corso di laurea, in realtà quasi alla fine dello stesso (ovvero al termine del penultimo semestre), si arriva a provare con una certa costanza, e sempre più spesso durante lo studio, la sensazione di non capire più nulla dell'utile a passare gli esami di quello che si sta studiando, di non avere più una forma di controllo sulla propria carriera accademica, di essere stanchi di preparare e poi sostenere esami, di aver perso definitivamente ogni manifestazione di ansia negli ultimi esami, sostituite da un beffardo senso di rassegnazione e da un inizialmente vaghissimo e poi sempre più evidente senso di amor fati, e di aver finito la voglia di studiare?
Perché succede?
È una situazione inevitabile, che più o meno evidentemente riguarda tutti e che possibilmente si risolve per il meglio? O necessariamente per il peggio?
È successo anche a voi?
Come ne siete usciti?
Perché succede?
È una situazione inevitabile, che più o meno evidentemente riguarda tutti e che possibilmente si risolve per il meglio? O necessariamente per il peggio?
È successo anche a voi?
Come ne siete usciti?
Risposte
"Vikhr":
Secondo voi, cosa è meglio fare quando, durante un corso di laurea, in realtà quasi alla fine dello stesso (ovvero al termine del penultimo semestre), si arriva a provare con una certa costanza, e sempre più spesso durante lo studio, la sensazione di non capire più nulla dell'utile a passare gli esami di quello che si sta studiando, di non avere più una forma di controllo sulla propria carriera accademica, di essere stanchi di preparare e poi sostenere esami, di aver perso definitivamente ogni manifestazione di ansia negli ultimi esami, sostituite da un beffardo senso di rassegnazione e da un inizialmente vaghissimo e poi sempre più evidente senso di amor fati, e di aver finito la voglia di studiare?
Lasciar perdere e finire il prima possibile.
"Vikhr":
Perché succede?
Sinceramente non so, ma credo sia un mix tra: la classica "paura di finire"; l'ansia generata dalla domanda "e dopo che faccio?"; la "stanchezza" dovuta al ritmo con cui si sostengono gli esami; mancanza di stimoli perché "non si vede più nulla di nuovo"; etc... Per ognuno in percentuali differenti.
"Vikhr":
È una situazione inevitabile, che più o meno evidentemente riguarda tutti [...]
Sì, a tutti gli studenti intelligenti di solito.
Quelli "fessi" questa questione nemmeno se la pongono.
"Vikhr":
e che possibilmente si risolve per il meglio? O necessariamente per il peggio?
Dipende... Nelle tue stesse condizioni (credo) ho terminato il corso di laurea[nota]Fortunatamente mi ero lasciato come ultimi esami quelli nell'area dell'Analisi, che mi piacevano assai, e solo Fisica II, che odiavo... Altrimenti, se ad esempio avessi dovuto sostenere roba di Algebra o Fisica Matematica, non credo mi sarei più laureato.

Ma altri colleghi ad un certo punto si sono fermati e stanno rimandando i loro ultimi esami alle classiche calende greche.
"Vikhr":
È successo anche a voi?
Yes.
"Vikhr":
Come ne siete usciti?
Con l'aiuto della mia fidanzata (ora moglie) e lasciando per ultimi esami che mi piacevano.
Però nonostante tutto alla fine ti sei laureato, quindi ne sei uscito, positivamente.
"Vikhr":
Già il fatto che non sia il solo a provare simili sensazioni mi solleva assai.
Io, comunque, l'ho semplificata e buttata un po' sull'ironia ma comunque ricordo che davvero in certi momenti la frustrazione è alle stelle. Inoltre il fatto di avere esami di materie che non piacciono o per le quali non si prova niente non aiuta, anzi fa solo peggio.
Era un sentimento comune che faceva venire voglia di mollare tutto, anche a un paio di esami dalla fine. Conseguentemente si dilatano anche i tempi di studio e degli esami stessi, è un circolo vizioso.

Già il fatto che non sia il solo a provare simili sensazioni mi solleva assai.
"Vikhr":
di essere stanchi di preparare e poi sostenere esami, di aver perso definitivamente ogni manifestazione di ansia negli ultimi esami, sostituite da un beffardo senso di rassegnazione e da un inizialmente vaghissimo e poi sempre più evidente senso di amor fati, e di aver finito la voglia di studiare?
Alla fine della triennale, ma perché frequentavo matematica economica che non mi piaceva per niente. Poi alla fine della magistrale quando mi sono lasciato come ultimi esami quelli di processi stocastici e ottimizzazione combinatoria che non mi piacevano ugualmente.

Per il resto ricordo che anche i miei colleghi subivano una certa noia nel sostenere gli esemi e un certo "mi sono proprio rotto le scatole" nei riguardi dello studio, in un certo qual modo, forzato.
Come ne siete usciti?
Ho stretto i denti ripetendomi che mi mancava poco per finire (almeno nel mio caso, non so nel tuo). Ora che sono al lavoro, però, mi manca l'università anche se l'ambiente, non lo studio.
