Come gestite la tensione prima e durante un esame?
Salve a tutti, è da diverso tempo che non scrivo sul forum ed ora lo faccio per porvi una domanda.
Ho appena frequentato il corso del cdl in matematica e ora mi trovo con il problema di ''gestire'' la tensione prima degli esami che , non dico sia l'unica causa dei miei ''insuccessi'' universitari (non sono il tipo da cercare ''scuse'' a certe cose), ma comunque ha contribuito a ben 3 bocciature negli orali e svariate bocciature negli esami scritti .... poichè spesso, per il nervosismo dell'esame, commetto errori molto ingenui sia di calcolo che di concetto (tanto che, non ho problemi a dirlo, un professore durante uno degli esami orali dove sono stato bocciato mi ha chiesto ironicamente se avessi fatto le scuole medie e in un altro orale scrissi 1-1=1) che a casa non faccio mai.
Ora voglio chiedervi: come gestite la tensione prima/durante un esame orale e prima di uno scritto???
Ho appena frequentato il corso del cdl in matematica e ora mi trovo con il problema di ''gestire'' la tensione prima degli esami che , non dico sia l'unica causa dei miei ''insuccessi'' universitari (non sono il tipo da cercare ''scuse'' a certe cose), ma comunque ha contribuito a ben 3 bocciature negli orali e svariate bocciature negli esami scritti .... poichè spesso, per il nervosismo dell'esame, commetto errori molto ingenui sia di calcolo che di concetto (tanto che, non ho problemi a dirlo, un professore durante uno degli esami orali dove sono stato bocciato mi ha chiesto ironicamente se avessi fatto le scuole medie e in un altro orale scrissi 1-1=1) che a casa non faccio mai.
Ora voglio chiedervi: come gestite la tensione prima/durante un esame orale e prima di uno scritto???
Risposte
Io personalmente non mi sono mai trovato bene a studiare con i compagni. E comunque i professori che vogliono davvero metterti alla prova non fanno le domande base che ti farebbe il tuo compagno di classe.
Per esempio nella mia interrogazione di algebra la domanda sulla dimostrazione del teorema fondamentale degli isomorfismi era una domanda preparatoria e nel mio caso quando ho incominciato a dimostrarlo mi ha detto: "Basta, so che lo sai dimostrare, passiamo alle domande serie".
Mentre in fisica il mio professore era più interessato alla risoluzione degli esercizi e alla conoscenza del concetto generale che a tutti i passaggi che portavano alle formule e quindi in questo caso un compagno può essere d'aiuto.
Per esempio nella mia interrogazione di algebra la domanda sulla dimostrazione del teorema fondamentale degli isomorfismi era una domanda preparatoria e nel mio caso quando ho incominciato a dimostrarlo mi ha detto: "Basta, so che lo sai dimostrare, passiamo alle domande serie".
Mentre in fisica il mio professore era più interessato alla risoluzione degli esercizi e alla conoscenza del concetto generale che a tutti i passaggi che portavano alle formule e quindi in questo caso un compagno può essere d'aiuto.
"fu^2":
parole sante... però sono così rari quelli che ti vogliono interrogare per finta tra i compagni di corso...
Ah! Avere la mamma con la laurea in Matematica

Purtroppo si ricorda ben poco degli argomenti che faccio ora, ma che soddisfazione raccontarle di omeomorfismi e vedere lo stupore e la felicità nei suoi occhi

Comunque il consiglio di ripassare a voce alta con un compagno (se anche lui ha l'esame quasi sicuro che ci sta a fare questo scambio


Come dice Fioravante, e come diceva anche Einstein tra l'altro , saper raccontare le cose è quello che ti indica che le hai capite e le sai maneggiare!
Paola
Io non sono d'accordo con alcuni dei suggerimenti dati fino adesso.
[I.M.H.O.]
Studiare in compagnia trovo che sia il modo migliore per fare casino e non approfondire quello che si impara. Andare agli esami degli altri è un ottimo sistema per perdere il filo logico personale dei vari argomenti, sacrificandolo non al filo logico dell'insegnante (che già non va proprio benissimo) ma ad un criterio tipo "questo fatto lo chiedono di più".
Invece vedo di buon occhio quello che ha detto Gaal Dornick: il modo migliore per essere sicuri è anche quello più scemo - essere sicuri...di avere studiato. E' molto più facile da dire che da fare naturalmente... Io provo ad auto-valutarmi prima degli esami, e poi a confrontare con il voto finale. Dopo un po' ti rendi conto che in genere ci azzecchi, e questo ti fa stare parecchio più tranquillo.
[/I.M.H.O.]
Vabbè, è giusto un esempio, e comunque strettamente personale. In fondo la cosa più chiara è che non c'è una bacchetta magica. Però è un problema classico, come puoi facilmente immaginare, e credo che praticamente tutti prima o poi trovano il modo di risolverlo. Ciao!
[I.M.H.O.]
Studiare in compagnia trovo che sia il modo migliore per fare casino e non approfondire quello che si impara. Andare agli esami degli altri è un ottimo sistema per perdere il filo logico personale dei vari argomenti, sacrificandolo non al filo logico dell'insegnante (che già non va proprio benissimo) ma ad un criterio tipo "questo fatto lo chiedono di più".
Invece vedo di buon occhio quello che ha detto Gaal Dornick: il modo migliore per essere sicuri è anche quello più scemo - essere sicuri...di avere studiato. E' molto più facile da dire che da fare naturalmente... Io provo ad auto-valutarmi prima degli esami, e poi a confrontare con il voto finale. Dopo un po' ti rendi conto che in genere ci azzecchi, e questo ti fa stare parecchio più tranquillo.
[/I.M.H.O.]
Vabbè, è giusto un esempio, e comunque strettamente personale. In fondo la cosa più chiara è che non c'è una bacchetta magica. Però è un problema classico, come puoi facilmente immaginare, e credo che praticamente tutti prima o poi trovano il modo di risolverlo. Ciao!
Un'idea è studiare un esame con un altro amico, anche solo nella fase finale della preparazione, e interrogarsi l'un l'altro.
Se lo fai seriamente è utile ; vuol dire rispondere alle domande dell'amico fino in fondo senza dare nulla per scontato.
Lo si può anche fare interrogandosi da soli , ma è più difficile. In questo caso bisogna aeesere duri con sè stessi e di nuovo non dare proprio nulla ma nulla per scontato, parlando a voce alta (questo è fondamentale).
L'altra cosa che ritengo utilissima è andare a sentire dgli orali .
Per lo scritto, avere a disposizione degli scritti precedenti dello stesso prof e provare a farli.
Ho notato che parecchi studenti non si curano di conoscere i testi degli esami precedenti ed è un errore.
@klarence ad evitare che ti escano delle boiate : rifletti sempre prima di rispondere anche se la domanda ti sembra banale , anzi in questi casi rifletti ancora di pù . Manda giù la saliva, rifletti e poi rispondi : probabilmente il rispondere di getto , con tutti i rischi del caso, è una forma di ansia che bisogna imparare a controllare.
Il prof non misura la velocità delle risposte ma la loro correttezza
So che lo sai, ma devi convincerti di questo fatto e farlo tuo.
Se lo fai seriamente è utile ; vuol dire rispondere alle domande dell'amico fino in fondo senza dare nulla per scontato.
Lo si può anche fare interrogandosi da soli , ma è più difficile. In questo caso bisogna aeesere duri con sè stessi e di nuovo non dare proprio nulla ma nulla per scontato, parlando a voce alta (questo è fondamentale).
L'altra cosa che ritengo utilissima è andare a sentire dgli orali .
Per lo scritto, avere a disposizione degli scritti precedenti dello stesso prof e provare a farli.
Ho notato che parecchi studenti non si curano di conoscere i testi degli esami precedenti ed è un errore.
@klarence ad evitare che ti escano delle boiate : rifletti sempre prima di rispondere anche se la domanda ti sembra banale , anzi in questi casi rifletti ancora di pù . Manda giù la saliva, rifletti e poi rispondi : probabilmente il rispondere di getto , con tutti i rischi del caso, è una forma di ansia che bisogna imparare a controllare.
Il prof non misura la velocità delle risposte ma la loro correttezza

Innanzitutto ringrazio chi mi ha dato dei consigli, alcuni già li metto in pratica, altri cercherò di metterli in pratica già da questa estate (come ad esempio il fatto di ''simulare'' un esame con qualcuno).
Sinceramente dall'atteggiamento del professore (impeccabile dal punto di vista didattico) e da quello che mi ha detto non ho avuto l'impressione di una persona che voleva mettermi a mio agio, ma io non pretendo (e ci mancherebbe...) di cambiare il modo di interrogare dei professori ed è per questo che chiedo consiglio su come superare la tensione che contribuisce a farmi uscire dalla bocca delle boiate (e sia chiaro, non voglio giustificarmi , però posso assicurarvi che in condizioni normali riesco a fare la sottrazione 1-1 [tanto per dirne una che ho sparato ad un colloquio, ma potrei dirvene altre])
"Fioravante Patrone":
Visto "dal'altra parte", ti direi questo: molti prof sono interessati a capire davvero quale sia la preparazione di uno studente e cercano di metterlo a suo agio (io no, a me arrivano studenti "stagionati").
Sinceramente dall'atteggiamento del professore (impeccabile dal punto di vista didattico) e da quello che mi ha detto non ho avuto l'impressione di una persona che voleva mettermi a mio agio, ma io non pretendo (e ci mancherebbe...) di cambiare il modo di interrogare dei professori ed è per questo che chiedo consiglio su come superare la tensione che contribuisce a farmi uscire dalla bocca delle boiate (e sia chiaro, non voglio giustificarmi , però posso assicurarvi che in condizioni normali riesco a fare la sottrazione 1-1 [tanto per dirne una che ho sparato ad un colloquio, ma potrei dirvene altre])
"Fioravante Patrone":
[quote="prime_number"]
Poi, grazie ad un professore che ha avuto pazienza con me all'orale e mi ha messa completamente a mio agio ho preso la mia prima lode e da lì è stata tutta discesa.
I miei più sentiti complimenti a quel prof.
Io non ho mai avuto grossi problemi. Di solito, l'emozione spariva subito all'inizio dell'esame.
Visto "dal'altra parte", ti direi questo: molti prof sono interessati a capire davvero quale sia la preparazione di uno studente e cercano di metterlo a suo agio (io no, a me arrivano studenti "stagionati"). Tieni presente che un esame serve ad accertare la preparazione di uno studnete, non la sua capacità di raccontar favole.
Come suggerimento, oltre ad altri che hai già ricevuto (andare agli orali degli altri), ti suggerirei di trovarti qualche cireneo (o cirenea) dipsosto/a a farti fare degli esami orali per finta. Aiuta molto. Spesso uno crede di sapere e non sa o, anche sapendo, non è capace di raccontare.[/quote]
parole sante... però sono così rari quelli che ti vogliono interrogare per finta tra i compagni di corso...
"prime_number":
Poi, grazie ad un professore che ha avuto pazienza con me all'orale e mi ha messa completamente a mio agio ho preso la mia prima lode e da lì è stata tutta discesa.
I miei più sentiti complimenti a quel prof.
Io non ho mai avuto grossi problemi. Di solito, l'emozione spariva subito all'inizio dell'esame.
Visto "dal'altra parte", ti direi questo: molti prof sono interessati a capire davvero quale sia la preparazione di uno studente e cercano di metterlo a suo agio (io no, a me arrivano studenti "stagionati"). Tieni presente che un esame serve ad accertare la preparazione di uno studnete, non la sua capacità di raccontar favole.
Come suggerimento, oltre ad altri che hai già ricevuto (andare agli orali degli altri), ti suggerirei di trovarti qualche cireneo (o cirenea) dipsosto/a a farti fare degli esami orali per finta. Aiuta molto. Spesso uno crede di sapere e non sa o, anche sapendo, non è capace di raccontare.
Il primo anno per me è stato un disastro anche per l'ansia agli esami!
Non mi sentivo "degna" di fare Matematica!
Poi, grazie ad un professore che ha avuto pazienza con me all'orale e mi ha messa completamente a mio agio ho preso la mia prima lode e da lì è stata tutta discesa.
In particolare il mio consiglio è di avere un po' di faccia tosta, non dico sempre e comunque, ma se non fai una bellissima figura i professori ci badano fino ad un certo punto... Non è che si segnano il tuo nome o ti dichiarano odio eterno! I più sensibili si rendono anche conto quando è colpa dell'ansia...
Un altro consiglio che ti posso dare è anche di far loro qualche domanda alla fine delle lezioni o di andare nel loro studio per farti dare una mano se hai difficoltà con gli esercizi, così vedono che da parte tua c'è l'impegno.
Paola
Non mi sentivo "degna" di fare Matematica!
Poi, grazie ad un professore che ha avuto pazienza con me all'orale e mi ha messa completamente a mio agio ho preso la mia prima lode e da lì è stata tutta discesa.
In particolare il mio consiglio è di avere un po' di faccia tosta, non dico sempre e comunque, ma se non fai una bellissima figura i professori ci badano fino ad un certo punto... Non è che si segnano il tuo nome o ti dichiarano odio eterno! I più sensibili si rendono anche conto quando è colpa dell'ansia...
Un altro consiglio che ti posso dare è anche di far loro qualche domanda alla fine delle lezioni o di andare nel loro studio per farti dare una mano se hai difficoltà con gli esercizi, così vedono che da parte tua c'è l'impegno.
Paola
"Sergio":
Sto frequentando l'università per la terza volta. Sempre andato piuttosto bene, ne ho tratto la conclusione che per superare bene un esame è ovviamente importante sapere (Gaal Dornick ha certo ragione), ma è ancora più importante saperlo affrontare.
Questo vuol dire soprattutto cercare di capire cosa il professore si aspetta (non basta studiare, perché non è realistico pensare di imparare "tutto"; si deve capire cosa il prof - e ne avrà i suoi validi motivi - vuole che si sappia).
Questo vuol anche dire approfittare di momenti di colloquio (durante e dopo la lezione, nel ricevimento, ecc.) per sottoporgli qualsiasi dubbio: non solo per avere risposte "oggettive" (esistono?) ma anche e soprattutto per capire come affronta i vari argomenti. Sarà quello stesso modo di "affrontare gli argomenti" che si aspetterà all'esame.
Come dico a mia figlia (che ha dato finora pochi esami e si porta ancora appresso un po' di ansia) si tratta di "uscire da se stessi" e di "vedere l'altro". In fondo, un esame non è altro che... un colloquio. Lo si deve affrontare sapendo bene che dall'altra parte c'è un essere umano che ha un suo carattere, una sua personalità, nonché i suoi gusti culturali. Un colloquio con una persona che si conosce, che si "vede", va certo meglio di un colloquio con un interlocutore misterioso.
Gli scritti sono un'altra cosa. Anche a me capita di commettere errori stupidi (ricordo svariati $3*-1=-4$, un mio giovane collega ha perso una paccata di punti per un $5+1=4$) e vedo una sola soluzione: arrivare ad una sorta di automatismo. Il che vuol dire tanti, tanti esercizi.
Ma anche con gli esercizi bisogna stare attenti: ogni professore ha i suoi "gusti" anche in materia di esercizi.
Al solito, non è realistico pensare di prepararsi a rivolvere qualsiasi esercizio. Quindi non è sempre utile rimediare un qualsiasi testo di esercizi e spararseli uno dopo l'altro. Si deve cercare di allenarsi con esercizi del tipo di quelli che proporrà agli esami. Ad esempio, dovendo sostenere un esame con Fioravante Patrone sarebbe inutile allenarsi a risolvere esercizi come quello proposto qui.
Internet aiuta molto, perché molti professori propongono esercizi dati in passato nella loro pagina; se non è così, basta chiedere a studenti che abbiano già sostenuto quello stesso scritto.
Io non mi sono mai preso pause e quindi non si può propriamente dire che questa sia la mia seconda comunque concordo.
In ogni caso sono comunque uno che si agita abbastanza anche perché ho la cattiva abitudine di studiare all'ultimo momento (in parte è anche una questione caratteriale, nell'esame della patente di guida ero agitatissimo eppure sapevo guidare abbastanza bene). Ultimamente ho incominciato tai chi e farlo prima mi rilassa (lo faccio a casa non pensare che mi metto a farlo davanti al professore).
Per quanto riguarda gli errori è solo una questione di concentrazione e ne ho sempre fatti parecchi (in questo essere troppo rilassati è anche peggio, gli errori che ho fatto nell'esame di informatica sono di livello demenziale e la cosa più assurda che secondo dev-c++ si sono bilanciati tra loro dando il risultato giusto). L'unica soluzione per quelli è non perdere la calma, non sottovalutare gli esercizi e ricontrollare sempre tutti i passaggi.
"Gaal Dornick":
P.S.: ma studi a Bari?
Forse hai pensato che studio a Bari perchè hai visto la mia provenienza, ma studio a Pisa.
Considera che sono uno studente che ha appena finito le superiori, so poco del mondo universitario, comunque posso darti questo consiglio, che mi ha dato mio padre: se devi sostenere un esame orale, per tranquillizzarsi la miglior cosa da fare è sentire alcuni esami orali di altri studenti con lo stesso professore; in questo modo riuscirai a capire sia che genere di quesiti pone più frequentemente sia come si aspetta che il ragazzo risponda. Questo metodo ti permette non solo di verificare la tua preparazione per quell'esame, sia di tranqullizzarti, perchè il vedere che sai rispondere a moltissime domande che un professore ha fatto ad altri studenti è sicuramente un segno che l'esame andrà bene(probabilmente
)

Preparazione: buona parte della mia sicurezza deriva dal fatto che ho studiato molto, e sono abbastanza certo di avere le risposte a tutto. (vabbè..in linea di principio..e ottimisticamente)
Però sono abbastanza poco emotivo, ed è un punto a mio favore.
P.S.: ma studi a Bari?
Però sono abbastanza poco emotivo, ed è un punto a mio favore.
P.S.: ma studi a Bari?