Che fare?
Buongiorno a tutti
Ho finito la laurea triennale con 105, quando il voto medio del mio cdl è sull'80/90.
Ora, alla magistrale, ho dato un anno di esami in due anni.
Perchè impiego una marea di tempo in più a prepararli.
Non riesco a capire che mi stia succedendo.
Un'altra cosa che mi blocca sono le prove pratiche a casa. Anche qui impiego una marea di tempo.
Non so che fare. Continuare o non continuare.
Grazie!
Ho finito la laurea triennale con 105, quando il voto medio del mio cdl è sull'80/90.
Ora, alla magistrale, ho dato un anno di esami in due anni.
Perchè impiego una marea di tempo in più a prepararli.
Non riesco a capire che mi stia succedendo.
Un'altra cosa che mi blocca sono le prove pratiche a casa. Anche qui impiego una marea di tempo.
Non so che fare. Continuare o non continuare.
Grazie!
Risposte
Non parlo di abbandonare. Parlo del dopo laurea o immediatamente prima della stessa. Mai abbandonare un percorso giunto quasi alla fine. Il problema sorge quando noti che cominciano a offrire il lavoro a chi si è laureato prima di te piuttosto che a te. A quel punto accetti tutto, anche qualcosa di dequalificante.
Studiare a memoria è come eseguire la manutenzione della propria automobile con componenti di dubbia provenienza. Inizialmente guadagni, ma alla lunga... meglio non parlarne.
Dall'alto della mia esperienza attuale posso dirti che avrei preferito rinunciare al 100 nemmeno raggiunto per un soffio del diploma di Liceo Scientifico Tecnologico per passare tutti i 5 anni delle superiori a studiare esclusivamente chimica, matematica e fisica. Ho preferito studiare tutte le materie con lo stesso impegno e ora ne pago le conseguenze.
Studiare a memoria è come eseguire la manutenzione della propria automobile con componenti di dubbia provenienza. Inizialmente guadagni, ma alla lunga... meglio non parlarne.
Dall'alto della mia esperienza attuale posso dirti che avrei preferito rinunciare al 100 nemmeno raggiunto per un soffio del diploma di Liceo Scientifico Tecnologico per passare tutti i 5 anni delle superiori a studiare esclusivamente chimica, matematica e fisica. Ho preferito studiare tutte le materie con lo stesso impegno e ora ne pago le conseguenze.
"Vikhr":
A quel punto, incontrando ostruzionismi simili, si fa qualcos'altro (ad esempio io ho intenzione conseguire le patenti per i mezzi pesanti) in attesa dell'offerta (magari un'attesa di Godot) di un datore di lavoro leggermente più lungimirante e soprattutto più umano. Tutti hanno diritto a una possibilità. Odio essere pessimista ma la crisi e varie politiche sbagliate sono (per me) la causa di tutto ciò e bisogna accontentarsi se non si riesce, magari senza colpa, a dare un valore a quello che si studia. Ciascuno ha i suoi tempi e tentare di strafare causa solo danni. Io ho in programma di finire un anno più tardi causa serie difficoltà e colli di bottiglia con gli esami di analisi matematica.
Abbandonare a 2 esami dalla fine sarebbe visto ugualmente male.
"Vikhr":
Quoto, assolutamente. Meglio essere fuoricorso che tenersi l'encefalogramma piatto.
Mmm ... io ora mi sento di essere entrambre le cose ...
Tenete presente che al liceo ho sempre studiato a memoria e nel tempo libero, indipendentemente dal passatempo (elettronica, informatica, diritto, ecc...) , mi ritrovavo sempre a leggere e ripetere libri.
Appunto, per questa ragione mi sto ingegnando a fare un po' di tutto, anche l'idraulico.
Ma infatti Vikhr mediamente le aziende più grandi prendono per ottima una carriera che si conclude entro i 26 anni. Ovvero 7 anni fra triennale e magistrale. Questo vuol dire avere un anno in più in entrambe! Tu dici che hai calcolato di metterci un anno in più, non c'è niente di male, però mettiti dal lato di chi deve scegliere, un voto alto e un anno in meno lo spingerebbero a pensare che lui sia "più sveglio" di te. Potrebbe non essere vero, come potrebbe esserlo, purtroppo quando si deve misurare un qualcosa di non misurabile direttamente (come è il livello di conoscenza e quindi la bravura di una persona), è facile fare errori.
A quel punto, incontrando ostruzionismi simili, si fa qualcos'altro (ad esempio io ho intenzione conseguire le patenti per i mezzi pesanti) in attesa dell'offerta (magari un'attesa di Godot) di un datore di lavoro leggermente più lungimirante e soprattutto più umano. Tutti hanno diritto a una possibilità. Odio essere pessimista ma la crisi e varie politiche sbagliate sono (per me) la causa di tutto ciò e bisogna accontentarsi se non si riesce, magari senza colpa, a dare un valore a quello che si studia. Ciascuno ha i suoi tempi e tentare di strafare causa solo danni. Io ho in programma di finire un anno più tardi causa serie difficoltà e colli di bottiglia con gli esami di analisi matematica.
"Vikhr":
Quoto, assolutamente. Meglio essere fuoricorso che tenersi l'encefalogramma piatto.
"Black Magic":
Studia e non porti questi inutili problemi.
Non paragonarti agli altri, non paragonare il tuo tempo con il tempo che una società ha stabilito fosse utile per conseguire il "sapere" su una determinata disciplina.
Sìi curioso e basta.
Si ma senza esagerare. Si spera che una volta finita la laurea si vada a lavorare e finire dopo 8/9 anni è un pessimo biglietto da visita. Il giusto sta nel mezzo. Ci si deve applicare tanto, essere curiosi, cercare di capire quanto più possibile senza però fossilizzarsi. A mio avviso è tanto inutile laurearsi con 85/110 in tre (o cinque) anni quanto farlo con 110 (o lode) in otto. In entrambi i casi ci sarebbero una marea di persone che verrebbero viste come migliori da parte dei futuri datori di lavoro.
Quoto, assolutamente. Meglio essere fuoricorso che tenersi l'encefalogramma piatto.
Studia e non porti questi inutili problemi.
Non paragonarti agli altri, non paragonare il tuo tempo con il tempo che una società ha stabilito fosse utile per conseguire il "sapere" su una determinata disciplina.
Sìi curioso e basta.
Non paragonarti agli altri, non paragonare il tuo tempo con il tempo che una società ha stabilito fosse utile per conseguire il "sapere" su una determinata disciplina.
Sìi curioso e basta.
E poi con articoli del genere viene da pensare che le varie università debbano diventare ancora meno "severe".
http://www.repubblica.it/scuola/2012/06 ... -36744591/
http://www.repubblica.it/scuola/2012/06 ... -36744591/
Be', Russell e Norvig, Intelligenza Artificiale è molto discorsivo e arriva molto gradualmente alla trattazione astratta. Sono certo che quello andrebbe più che bene. Lo trovi facilmente in rete

"fields":
[quote="hee136"]
L'esame è Intelligenza Artificiale e gli argomenti che ho provato a guardare sono: logica dei predicati del primo ordine, forma normale di Skolem e interpretazione di Herbrand.
Ti assicuro che sono argomenti tutt'altro che impossibili. Anzi, affascinanti e autocontenuti, senza alcun prerequisito. Il tuo problema, probabilmente, è che avrai avuto un pessimo docente. Capita, purtroppo. Ti consiglio di proseguire la tua ricerca di materiale in rete o in bibiloteca. Ce n'è molto, sopratutto in inglese. Vedrai che quello giusto sarà semplice e illuminante.[/quote]
Avresti qualche testo/dispensa da consigliarmi?
Il problema delle dispense del prof é che sono solo definizioni, formule ed esempi astratti.
Il testo che mi piacerebbe dovrebbe essere discorsivo e con esempi concreti.
Con discorsivo intendo che spieghi le varie formule o definizioni in italiano anziché solo enunciare.
La differenza fra esempi concreti e astratti é la seguente.
Esempio concreto:
Tutti i re cattivi sono malvagi
$ AA x . $re$(x) ^^ $cattivo$(x) rarr malvagio(x) $
Esempio astratto:
$ AA x . P(x) ^^ Q(x) rarr R(x)$
"hee136":
L'esame è Intelligenza Artificiale e gli argomenti che ho provato a guardare sono: logica dei predicati del primo ordine, forma normale di Skolem e interpretazione di Herbrand.
Ti assicuro che sono argomenti tutt'altro che impossibili. Anzi, affascinanti e autocontenuti, senza alcun prerequisito. Il tuo problema, probabilmente, è che avrai avuto un pessimo docente. Capita, purtroppo. Ti consiglio di proseguire la tua ricerca di materiale in rete o in bibiloteca. Ce n'è molto, sopratutto in inglese. Vedrai che quello giusto sarà semplice e illuminante.
Eccomi di nuovo qui a qualche mese dal primo post. L'aspetto positivo di questi mesi è essere riuscito ad arrivare a -2 esami dalla fine. L'aspetto negativo è che uno dei due è impossibile. Mi è stato detto essere difficile, nonostante molti lo passino col 30. Mi sono dato da fare cercando di capire il materiale del prof, cercando su internet, prendendo il libro consigliato e chiedendo appunti ma non riesco a sbloccarmi. A lezione non sono riuscito a capirci niente. Idem su tutto questo materiale.
Provo a leggere e ho la sensazione da "encefalogramma piatto".
Non so quale sia lo scopo di questo post, però non riesco a non scriverlo.
-----------------------------------------------------------
L'esame è Intelligenza Artificiale e gli argomenti che ho provato a guardare sono: logica dei predicati del primo ordine, forma normale di Skolem e interpretazione di Herbrand.
Provo a leggere e ho la sensazione da "encefalogramma piatto".
Non so quale sia lo scopo di questo post, però non riesco a non scriverlo.
-----------------------------------------------------------
L'esame è Intelligenza Artificiale e gli argomenti che ho provato a guardare sono: logica dei predicati del primo ordine, forma normale di Skolem e interpretazione di Herbrand.
"Paolo90":
Il motivo di tutto ciò è secondo me il fatto che all'università c'è troppa gente.

Il motivo di tutto ciò è secondo me il fatto che all'università c'è troppa gente.
Il motivo è che l'Università è un'istituzione che deve sopravvivere a se stessa ed oltre a produrre laureati deve produrre carriere, deve riempire spazi, far fruttare investimenti edilizi e pubblici. In coda troviamo i bisogni dello studente che ha poca scelta se vuole un'istruzione: o l'università o niente perché il diploma non vale più e le scuole professionali post diploma stanno morendo perché gli enti locali non ce la fanno a finanziarle. IN un post recente ho già scritto che la scuola di ottici di Milano verrà abolita per non fare concorrenza ad un corso universitario appena attivato...e c'è chi dice: "è colpa del '68" dopo 45 anni.
Tieni alto il livello e prosegui; alla peggio, se tieni lo stesso ritmo, ti laurei tra due anni e finire bene con due anni di ritardo non è un dramma.
Il mio messaggio non era voler studiare male però:
1- Due anni in più non sono un dramma, ma hanno un costo in termini di stipendio non guadagnato e di tasse pagate oltre che di esperienza persa. Inoltre in un'eventuale selezione il fuori corso sei tu, il pigro sei tu, non quelli che si sono laurati in tempo facendo il minimo.
2- Non esistono solo i programmi universitari da imparare, non bisogna diventare ricercatori, fuori esiste un mondo e di polenta da mangiare ce n'è parecchia.
"Vikhr":
Vi prego, aiutatemi a capire come tutto questo possa passare sotto il nome di "studi universitari". Da solo e con il mio intelletto ho paura di non arrivarci proprio.
[...]Non riesco nemmeno a capire come mai l'Università possa ridursi al livello di una scuola superiore e che al grosso dell'approfondimento, peraltro "facoltativo", debba pensare lo studente da solo sin dall'inizio.
Il motivo di tutto ciò è secondo me il fatto che all'università c'è troppa gente. Troppi fannulloni, troppi ragazzi/e che vanno all'università tanto per passare il tempo, tanto "le tasse le pagano mamma e papà"; da questo punto di vista l'università è diventata un'appendice della scuola superiore (trovo allucinante - mi è capitato! - sentir dire: "Vado all'università perché non sapevo che altro fare"). Il risultato è che lo studio si disperde, i professori non hanno tempo per seguire gli studenti motivati e tutto quanto si "appiattisce", agevolando così la vita a chi "impara quelle due o tre cosette per l'esame e stop". Aggiungi poi l'organizzazione non sempre cristallina per motivi politici di cui parla Injuria et voilà, ecco la risposta alla tua domanda.
D'altra parte, il sistema con cui si attua il "numero chiuso" in certe facoltà è semplicemente ridicolo, perché i test di ingresso non valutano un cavolo di niente (gente che ha fatto le superiori con me e che riteneva che le ascelle fossero un organo dell'apparato escretore è entrata a medicina piazzandosi bene in graduatoria...). Bisognerebbe ripensare il tutto; ad esempio, uno sbarramento sensato dopo il primo anno potrebbe servire, ma forse esistono soluzioni migliori.
Per dare un consiglio a hee: io andrei avanti, tieni duro e non mollare adesso. Tieni alto il livello e prosegui; alla peggio, se tieni lo stesso ritmo, ti laurei tra due anni e finire bene con due anni di ritardo non è un dramma.
"Injuria":
Capirai che sono ben pochi che riescono a tenersi in corso, forse nessuno. Capirai anche che il livello di approfondimento da dedicare ad ogni singolo esame non può essere molto. Vanno avanti gli studenti molto pratici, quelli che imparano a memoria gli esercizi tipici degli esami e se li levano di torno.
"Injuria":
La maggior parte degli studenti non fa così, impara quelle 2/3 cosette utili per superare l'esame e poi tutto nel dimenticatoio.
"Injuria":
...purtroppo i "bravi" saranno considerati quelli che hanno imparato le 2/3 cosette, ma che hanno in mano il titolo.
Vi prego, aiutatemi a capire come tutto questo possa passare sotto il nome di "studi universitari". Da solo e con il mio intelletto ho paura di non arrivarci proprio.
Ho paura anche di rimanerne vittima, considerato che sono all'inizio del secondo anno della triennale di Chimica Industriale (e la Chimica è sempre stata la mia passione pur tra mille difficoltà dovute a scarsa sperimentazione) e ho attualmente 5 esami su 7.
Non riesco nemmeno a capire come mai l'Università possa ridursi al livello di una scuola superiore e che al grosso dell'approfondimento, peraltro "facoltativo", debba pensare lo studente da solo sin dall'inizio.
Ma sono sicuro di una cosa:
"Injuria":
...probabilmente sei uno che tende ad approfondire gli argomenti ed a non abbandonarli finché non li hai interiorizzati
Tutto ciò per me è riassumibile come "Onestà" ed infatti questo comportamento da parte mia è stato più volte apprezzato da alcuni miei professori.
"Zero87":
[quote="hee136"]Ho finito la laurea triennale con 105, quando il voto medio del mio cdl è sull'80/90.
Complimenti!
"hee136":
Ora, alla magistrale, ho dato un anno di esami in due anni.
Perchè impiego una marea di tempo in più a prepararli.
Non riesco a capire che mi stia succedendo.
Triennale in? Magistrale in?
Lo chiedo perché il sottoscritto - io! - stava volando dritto verso l'esaurimento dopo il primo anno della magistrale. Però avevo conseguito una triennale in matematica economica e della magistrale in matematica pura non capivo un tubo; alla fine c'è voluta pazienza, riprendere materie vecchie non fatte e un anno fuori corso. Però sono la testimonianza che se c'è la volontà gli ostacoli si superano anche se ci vorrà del tempo in più![/quote]
Grazie!

Stessa triennale e magistrale in ingegneria.
"Injuria":
Ti rispondo perché mi sono trovato in una situazione simile: per la mia esperienza alcune magistrali non sono fatte per essere finite in 2 anni per vari motivi, spesso "politici" che riguardano il proliferare di corsi e cattedre.
Alcune facoltà hanno addirittura aggirato la norma del 2007 che limitava le cattedre ed i relativi esami ad un massimo di 12 alla magistrale. Mi ritrovo a dover seguire 18 corsi con 18 professori differenti + tesi + altre attività integrative (convegni, incontri etc) perché la facoltà ha avuto la trovata di dividere quasi tutti gli insegnamenti in "moduli".
Ogni anno accademico è diviso in 4 cicli da 6 settimane ciascuno. Si tengono 2/3 corsi ad ogni ciclo che ti impegnano tutta la giornata, tutti i giorni della settimana. Alla fine del ciclo arrivano gli esami.
Capirai che sono ben pochi che riescono a tenersi in corso, forse nessuno. Capirai anche che il livello di approfondimento da dedicare ad ogni singolo esame non può essere molto. Vanno avanti gli studenti molto pratici, quelli che imparano a memoria gli esercizi tipici degli esami e se li levano di torno.
Visto che sei uscito dalla triennale con un voto abbondantemente sopra la media, probabilmente sei uno che tende ad approfondire gli argomenti ed a non abbandonarli finché non li hai interiorizzati. La maggior parte degli studenti non fa così, impara quelle 2/3 cosette utili per superare l'esame e poi tutto nel dimenticatoio.
Da parte mia ti posso solo consigliare di cercare di dare più esami possibile, perché purtroppo gli anni passano, ed a te servirà uno stipendio, purtroppo i "bravi" saranno considerati quelli che hanno imparato le 2/3 cosette, ma che hanno in mano il titolo. Approfondisci pure le cose che ti interessano, ma per i fatti tuoi, perché di cose da imparare ce ne sono molte anche al di fuori dai programmi universitari.
Ti ringrazio della risposta.
Non si capiva dal mio post, ma avevo escluso questo caso.
Quello che accade mediamente è che la triennale si finisce a fatica con voti non tanto alti e poi alla magistrale si riescono a prendere voti più alti ma con (relativamente) "meno" fatica.
Personalmente ho alzato anche io la media. Solo che alla triennale ero sopra media e ora sono sotto (di poco). Ma con più fatica rispetto a prima.