Brexit
Conseguenze su Inghilterra e resto d'europa (Italia in particolare)?
Perchè ci saranno queste conseguenze?
Ad esempio perchè la sterlina perderebbe valore?
Perchè ci saranno queste conseguenze?
Ad esempio perchè la sterlina perderebbe valore?
Risposte
L'Erasmus+ prevede la possibilità di partire per sedi extra-UE, ma in questo caso non vengono erogate borse di studio dalla commissione. Tutte le spese sono quindi a intero carico dello studente.
"vict85":
Gli UK sono e rimangono tuttora dentro l'Unione Europea. Quindi non dovrebbero esserci conseguenze a breve termine (tranne l'instabilità dei mercati). A medio-lungo termine, le conseguenze sono piuttosto imprevedibili e dipenderanno dai negoziati che gli UK avranno con gli altri paesi. L'inizio del conto dei 2 anni potrebbe iniziare presto oppure tra qualche mese. Personalmente penso che gran parte dei negoziati iniziali avranno lo scopo di limitare la problematica esposta da axpgn portando gli UK ad uno stato simile a quello di Norvegia e Svizzera (insomma UK rimangono nel mercato europeo comune ma non sono vincolati dal diritto europeo).
Sicuramente studiare in UK diventerà più costoso e difficile e, a meno di accordi specifici, non ci si potrà più andare in Erasmus. E penso che anche le collaborazioni tra professori e ricercatori potrebbe essere più difficili. Non mi stupisce che le zone universitarie come Cambridge e Warwick abbiano votato a favore del rimanere in Europa.
Due grosse incognite sono inoltre Scozia e Irlanda. La Scozia ha fatto due anni fa un referendum per uscire dagli UK in cui il rimanere ha vinto con solo il 55%, ma considerando che gli UK vogliono uscire dalla UE e la Scozia vuole fortemente rimanerci, il prossimo referendum potrebbe essere meno favorevole agli UK. In Irlanda del Nord la vittoria degli europeisti è stata meno forte, ma è possibile che per rimanerci possano fare un nuovo referendum riunendosi nuovamente con il resto dell'Irlanda o come stato indipendente.
Tra l'altro, e questa è una mia opinione, anche Gibilterra potrebbe creare sorprese, se nel 2002 il 98% dei votanti aveva votato a favore del rimanere nella gran Bretagna, oggi il 95,9% ha votato remain. Suppongo che in effetti gli interessi a favore del rimanere nell'unione europea siano piuttosto forti.
Tutto sommato comunque il bassissimo margine con cui ha vinto il leave rendono le trattative ancora più difficili, seppur possano dare a Cameron o successore un certa libertà a rendere l'uscita il più blanda possibile. Bisogna però vedere se il resto dell'Europa glielo permetterà (ma sarebbe più motivata da interessi di politica interna che di politica estera).
Cavolate sull'erasmus perche la turchia fa parte del programma e non è in ue. Se escono dall'erasmus e perche decidono di uscire.














io non voglio infierire, ma...
...ci lamentiamo che i vecchi hanno deciso il futuro dei giovani (è saputo che i giovani erano per il remain, i vecchi per il leave); ma i giovani non vanno manco a votare... cavolo c'è in ballo il loro di futuro
...ci lamentiamo che i vecchi hanno deciso il futuro dei giovani (è saputo che i giovani erano per il remain, i vecchi per il leave); ma i giovani non vanno manco a votare... cavolo c'è in ballo il loro di futuro
A me stupisce l'alto tasso di astensionismo tra i giovani.
Incredibile come il futuro dei giovani e delle generazioni a seguire venga determinato in larga maggioranza dagli over-60...
Mha...questo tipo di effetti dipenderanno molto dalla politica economica e monetaria inglese. Con ottime probabilità ci saranno gli interventi di BCE e della Bank of England, la prima per attenuare il colpo, la seconda per salvare la reputazione della sterlina, già compromessa dai 2 referendum di fila (Scozia e Brexit) e dalle dimissioni del primo ministro (fatto storicamente raro in UK).
Per quanto riguarda la politica economica non credo molto ad una virata isolazionista inglese, non è nella sua cultura e tradizione e fra l'altro sarebbe anche contro i suoi interessi, ingaggiare una guerra tariffaria con il resto del mondo è dura, non sono gli USA o la Cina.
Per quanto riguarda la politica economica non credo molto ad una virata isolazionista inglese, non è nella sua cultura e tradizione e fra l'altro sarebbe anche contro i suoi interessi, ingaggiare una guerra tariffaria con il resto del mondo è dura, non sono gli USA o la Cina.
"Injuria":
... come detto sopra non vedo motivi per cui questa quota debba ridursi visto che i commerci devono comunque rientrare nel quadro del WTO. ...
Beh, metti uno che produce tergicristalli in Brianza e la MINI è il suo più grosso cliente (30% del fatturato), metti che la sterlina si deprezza un po' (magari tanto) e poi qualche dazio, gabella, omologazioni che non valgono più, permessi da rinnovare (perché sarà anche vero che siamo tutti nel WTO però qualcosa mi dice che i commerci intra UE non siano esattamente la stessa cosa di quelli extra UE); insomma la MINI preferisce farli a Newcastle piuttosto che a Bosisio Parini: per me il brianzolo ci rimane male ...

Cordialmente, Alex
P.S.: a proposito, dove le fanno le MINI?
"axpgn":
[quote="Injuria"]Conseguenze sull' Italia sono marginali dal punto di vista strettamente commerciale, l'Italia è più legata a Francia e Germania da questo punto di vista. ...
Beh, insomma ... 33 miliardi contro 38 e 48 ... proprio marginale non mi pare ... (export 2015 - IME)[/quote]
L' IME conta l'export manifatturiero, quindi esclude fette importanti delle esportazioni quali servizi, beni agricoli e materie prime. Detto questo la Gran Bretagna rappresenta il 5,5% circa dell'export italiano, come detto sopra non vedo motivi per cui questa quota debba ridursi visto che i commerci devono comunque rientrare nel quadro del WTO. Questo riguarda l'Italia, come gli altri paesi UE, per cui è scongiurato anche l'effetto a catena come quello del 2008 quando negli USA crollarono le importazioni.
Potrebbero però esserci delle barriere di natura non tariffaria, a differenza del pensiero di vulgata infatti ricondurre le politica commerciale a competenza esclusiva degli stati membri potrebbe aumentare la burocrazia ed i conflitti in sede legale e non diminuirli.
"Injuria":
Conseguenze sull' Italia sono marginali dal punto di vista strettamente commerciale, l'Italia è più legata a Francia e Germania da questo punto di vista. ...
Beh, insomma ... 33 miliardi contro 38 e 48 ... proprio marginale non mi pare ... (export 2015 - IME)
Ad esempio perchè la sterlina perderebbe valore?
Il meccanismo è semplice: l'andamento istantaneo dei mercati si basa sulle aspettative future, in questo vi era molta incertezza sull'esito del referendum, quindi i mercati sono rimasti colti di sorpresa dall'esito finale.
La sterlina scende semplicemente perché le aspettative attuali sono quelle di una minor domanda di sterlina sul mercato delle valute, il motivo è che con la Gran Bretagna fuori dall'UE si limiteranno i commerci e le transazioni in sterline, quindi ci saranno meno operatori che avranno bisogno di sterline.
Conseguenze sull' Italia sono marginali dal punto di vista strettamente commerciale, l'Italia è più legata a Francia e Germania da questo punto di vista. Ricordiamoci sempre che la Gran Bretagna rimane sempre nel WTO, quindi non vedo una rivoluzione protezionistica sul mercato dei beni nel breve. La questione più delicata sta nei mercati finanziari e nelle regole comuni UE di cui Londra fa parte con molte deroghe parimenti ad Irlanda, Lussemburgo ed altre isole fiscali minori.
Nel caso potrebbe esserci conseguenze politiche, dato che la propaganda nostrana ha individuato nella moneta unica e nell'Europa i colpevoli del calo del reddito disponibile e della sicurezza lavorativa e previdenziale.
Brexit può innescare tentativi di uscita dall'Europa da parte di altre nazioni aumentando la confusione e la instabilità dei mercati ; altro effetto negativo sarà che l'Europa per convincere altri paesi a non uscire darà loro maggiori benefici a spese dei paesi che invece resteranno.
"vict85":
... (tranne l'instabilità dei mercati). ...
E ti pare poco?

L'altra "cosa" è il riferimento ai "due anni" o più: formalmente è vero ma in pratica le cose si "scontano" già prima (non solo in borsa), tutti coloro che hanno (o avevano) intenzioni di "investire" in qualche modo sull'UK (che sia un'azienda o una laurea) adesso, forzatamente, dovranno ripensare e riflettere (e questo genera comunque una stasi, indipendentemente da come andranno poi realmente i fatti), giusto per fare un esempio ...
Voglio dire, trovo la tua analisi corretta ma vedo la situazione più "incasinata" fin da subito ... anche perché ci sono anche gli "altri" non solo UK (come giustamente dici
"vict85":).
... Bisogna però vedere se il resto dell'Europa glielo permetterà
Cordialmente, Alex
Gli UK sono e rimangono tuttora dentro l'Unione Europea. Quindi non dovrebbero esserci conseguenze a breve termine (tranne l'instabilità dei mercati). A medio-lungo termine, le conseguenze sono piuttosto imprevedibili e dipenderanno dai negoziati che gli UK avranno con gli altri paesi. L'inizio del conto dei 2 anni potrebbe iniziare presto oppure tra qualche mese. Personalmente penso che gran parte dei negoziati iniziali avranno lo scopo di limitare la problematica esposta da axpgn portando gli UK ad uno stato simile a quello di Norvegia e Svizzera (insomma UK rimangono nel mercato europeo comune ma non sono vincolati dal diritto europeo).
Sicuramente studiare in UK diventerà più costoso e difficile e, a meno di accordi specifici, non ci si potrà più andare in Erasmus. E penso che anche le collaborazioni tra professori e ricercatori potrebbe essere più difficili. Non mi stupisce che le zone universitarie come Cambridge e Warwick abbiano votato a favore del rimanere in Europa.
Due grosse incognite sono inoltre Scozia e Irlanda. La Scozia ha fatto due anni fa un referendum per uscire dagli UK in cui il rimanere ha vinto con solo il 55%, ma considerando che gli UK vogliono uscire dalla UE e la Scozia vuole fortemente rimanerci, il prossimo referendum potrebbe essere meno favorevole agli UK. In Irlanda del Nord la vittoria degli europeisti è stata meno forte, ma è possibile che per rimanerci possano fare un nuovo referendum riunendosi nuovamente con il resto dell'Irlanda o come stato indipendente.
Tra l'altro, e questa è una mia opinione, anche Gibilterra potrebbe creare sorprese, se nel 2002 il 98% dei votanti aveva votato a favore del rimanere nella gran Bretagna, oggi il 95,9% ha votato remain. Suppongo che in effetti gli interessi a favore del rimanere nell'unione europea siano piuttosto forti.
Tutto sommato comunque il bassissimo margine con cui ha vinto il leave rendono le trattative ancora più difficili, seppur possano dare a Cameron o successore un certa libertà a rendere l'uscita il più blanda possibile. Bisogna però vedere se il resto dell'Europa glielo permetterà (ma sarebbe più motivata da interessi di politica interna che di politica estera).
Sicuramente studiare in UK diventerà più costoso e difficile e, a meno di accordi specifici, non ci si potrà più andare in Erasmus. E penso che anche le collaborazioni tra professori e ricercatori potrebbe essere più difficili. Non mi stupisce che le zone universitarie come Cambridge e Warwick abbiano votato a favore del rimanere in Europa.
Due grosse incognite sono inoltre Scozia e Irlanda. La Scozia ha fatto due anni fa un referendum per uscire dagli UK in cui il rimanere ha vinto con solo il 55%, ma considerando che gli UK vogliono uscire dalla UE e la Scozia vuole fortemente rimanerci, il prossimo referendum potrebbe essere meno favorevole agli UK. In Irlanda del Nord la vittoria degli europeisti è stata meno forte, ma è possibile che per rimanerci possano fare un nuovo referendum riunendosi nuovamente con il resto dell'Irlanda o come stato indipendente.
Tra l'altro, e questa è una mia opinione, anche Gibilterra potrebbe creare sorprese, se nel 2002 il 98% dei votanti aveva votato a favore del rimanere nella gran Bretagna, oggi il 95,9% ha votato remain. Suppongo che in effetti gli interessi a favore del rimanere nell'unione europea siano piuttosto forti.
Tutto sommato comunque il bassissimo margine con cui ha vinto il leave rendono le trattative ancora più difficili, seppur possano dare a Cameron o successore un certa libertà a rendere l'uscita il più blanda possibile. Bisogna però vedere se il resto dell'Europa glielo permetterà (ma sarebbe più motivata da interessi di politica interna che di politica estera).
Eh, ma non solo ... per esempio, "adesso" gli inglesi sono extracomunitari come i marocchini con tutti gli annessi e connessi (tipo permessi di soggiorno e compagnia ...)
sìsì quella la immaginavo, quindi ho pensato a minor import/export...
Beh, la prima conseguenza è quella ovvia: aumentano/ritornano le barriere (di tutti i tipi) e quindi anche aumentano/ritornano costi ... banale, ma è così ...