Argomento più affascinante.
Forse è banale ciò che sto per chiedervi,ma ve lo chiedo ugualmente:
Qual'è secondo voi l'argomento più affascinante che abbiate mai studiato (legato alla matematica ovviamente
) e per quale motivo vi è piaciuto così tanto?
Un mio vecchio prof di Analisi, era solito dire che: come alcune poesie sono capaci di toglierti il fiato, anche certi teoremi matematici possono lasciarti senza parole.
Ora, premettendo che a me personalmente non è mai successo di rimanere senza parole davanti ad un libro di matematica,ammetto che alcuni argomenti mi affascinano.
Tuttavia sarei curioso di sapere se a voi è mai capitato, dal momento che sò questo forum essere frequentato da veri "dottori" della materia.
Contrariamente, quale credete sia l'argomento più difficile da capire, magari perchè è più distante dal nostro modo di concepire la realtà?
Qual'è secondo voi l'argomento più affascinante che abbiate mai studiato (legato alla matematica ovviamente

Un mio vecchio prof di Analisi, era solito dire che: come alcune poesie sono capaci di toglierti il fiato, anche certi teoremi matematici possono lasciarti senza parole.
Ora, premettendo che a me personalmente non è mai successo di rimanere senza parole davanti ad un libro di matematica,ammetto che alcuni argomenti mi affascinano.
Tuttavia sarei curioso di sapere se a voi è mai capitato, dal momento che sò questo forum essere frequentato da veri "dottori" della materia.
Contrariamente, quale credete sia l'argomento più difficile da capire, magari perchè è più distante dal nostro modo di concepire la realtà?
Risposte
Io paragono la matematica alla pittura, alla musica, a una poesia e perchè no... a una bella ragazza. Quando vedi una cosa bella ti entusiasma e ti emoziona, ma non sai indicare se quel quadro o quella ragazza sia la cosa più bella che hai visto... forse la sensazione è legata al momento. Io quel momento l'ho incontrato alle superiori quando siamo arrivati agli "integrali". Alti quadri, altre musiche altre ragazze ... altri teoremi sono arrivati dopo... e per ognuna ho un bel ricordo ed ancora provo emozioni nuove.
A.B.
A.B.
[OT]
Sono abbastanza triste.
Pure dopo che ho cercato di ravvivare la conversazione con qualche provocazione sopra le righe, noto che ancora le motivazioni "profonde" delle preferenze latitano (a parte qualche eccezione).
Leggo una vena di apatia in certi elenchi minimi postati che non mi piace, ché non rende giustizia agli argomenti citati né riesce a trasmettere la passione (che sono certo ogni utente ha) per tali argomenti.
Gradirei che chi decide di rispondere si sforzasse un po' di più per comunicare la propria passione: ciò renderebbe questo thread meno morto ed avvilente.
[/OT]
@ Martino: Il PM l'ho ricevuto; purtroppo in questo periodo sono abbastanza incasinato (mi connetto molto meno, come puoi vedere) e non ho ancora trovato il tempo di risponderti compiutamente. Spero di farlo in settimana.
Sono abbastanza triste.
Pure dopo che ho cercato di ravvivare la conversazione con qualche provocazione sopra le righe, noto che ancora le motivazioni "profonde" delle preferenze latitano (a parte qualche eccezione).
Leggo una vena di apatia in certi elenchi minimi postati che non mi piace, ché non rende giustizia agli argomenti citati né riesce a trasmettere la passione (che sono certo ogni utente ha) per tali argomenti.
Gradirei che chi decide di rispondere si sforzasse un po' di più per comunicare la propria passione: ciò renderebbe questo thread meno morto ed avvilente.
[/OT]
@ Martino: Il PM l'ho ricevuto; purtroppo in questo periodo sono abbastanza incasinato (mi connetto molto meno, come puoi vedere) e non ho ancora trovato il tempo di risponderti compiutamente. Spero di farlo in settimana.

Studio Economia (Management Aziendale), ma adoro la matematica, in particolare la matematica finanziaria e tutta la parte che riguarda la ricerca operativa, il problema delle scorte in magazzino, curve di domanda e offerta, costi, massimi profitti, massima utilità, il problema dei trasporti ... Avrei anche un desiderio, magari se qualcuno la trova mi fa sapere qualcosa: la dimostrazione della formula di Achard-Makeham per il calcolo del valore dei prestiti.
A me è piaciuta la teoria dei grafi e in particolare gli algoritmi di ottimizzazione.
Da quel che ho studiato nella mia breve carriera scolastica (sono al secondo anno del liceo scientifico P.N.I.), direi che mi ha colpito in modo particolare la logica dei predicati e delle proposizioni.
Non sono una grande esperta, ho una sola laurea e nessun dottorato, ma solo un banale corso di perfezionamento. Tuttavia rispondo lo stesso.
Quello che mi piace di più è la geometria sintetica, in particolare le geometrie non euclidee.
Quello che mi piace di più è la geometria sintetica, in particolare le geometrie non euclidee.
@dissonance e Luca Lussardi
Grazie delle risposte, dato ciò che stava avvenendo in questo topic non ci speravo più.
Comunque, dissonance, avevo incluso anche te fra gli esperti.
@Mathcrazy
Per me accade un po' il contrario. Mi piacciono l'analisi e l'algebra in quanto riesco a vederle astratte e misteriose mentre la geometria, dato che bene o male tratta di qualcosa "vedibile" non riesce ad attrarmi, la vedo troppo concreta.
Insomma, se incontro un argomento di matematica (anche di fisica) lontano dalla mia realtà quotidiana mi affascina proprio per questo, perché grazie alla matematica riesco ad esplorarlo anche senza vederlo concretamente.
Non so se mi sono spiegato o se ciò che ho detto ha molto senso però, parlando di gusti, è facile dire quali sono ma è difficilissimo, certe volte, spiegarne il perché.
Grazie delle risposte, dato ciò che stava avvenendo in questo topic non ci speravo più.
Comunque, dissonance, avevo incluso anche te fra gli esperti.
@Mathcrazy
Per me accade un po' il contrario. Mi piacciono l'analisi e l'algebra in quanto riesco a vederle astratte e misteriose mentre la geometria, dato che bene o male tratta di qualcosa "vedibile" non riesce ad attrarmi, la vedo troppo concreta.
Insomma, se incontro un argomento di matematica (anche di fisica) lontano dalla mia realtà quotidiana mi affascina proprio per questo, perché grazie alla matematica riesco ad esplorarlo anche senza vederlo concretamente.
Non so se mi sono spiegato o se ciò che ho detto ha molto senso però, parlando di gusti, è facile dire quali sono ma è difficilissimo, certe volte, spiegarne il perché.
@vict85: Ho cercato di dare una mia personale interpretazione alla discussione, probabilmente non proprio esatta, ovviamente si può accettarla oppure no
.
Comunque ritornando alla mia domanda iniziale del topic, nessuno mi ha risposto alla seconda curiosità:
Mi farebbe piacere ricevere opinioni a riguardo, giusto perchè sono curioso di sapere se esistono rami della matematica molto astratti e lontani da noi, tipo che so, passatemi il banale paragone: una specie di teoria della relatività in matematica.
In effetti la teoria della relatività è molto distante dalla nostra quotidiana visione della realtà e all'inizio risulta molto difficile da capire; ci sono argomenti simili, se non peggiori in matematica? A me non è mai capitato di trattare argomenti esageratamente distanti e poco comprensibili.
Scusate la probabile banalità della mia domanda.

Comunque ritornando alla mia domanda iniziale del topic, nessuno mi ha risposto alla seconda curiosità:
Contrariamente, quale credete sia l'argomento più difficile da capire, magari perchè è più distante dal nostro modo di concepire la realtà?
Mi farebbe piacere ricevere opinioni a riguardo, giusto perchè sono curioso di sapere se esistono rami della matematica molto astratti e lontani da noi, tipo che so, passatemi il banale paragone: una specie di teoria della relatività in matematica.
In effetti la teoria della relatività è molto distante dalla nostra quotidiana visione della realtà e all'inizio risulta molto difficile da capire; ci sono argomenti simili, se non peggiori in matematica? A me non è mai capitato di trattare argomenti esageratamente distanti e poco comprensibili.
Scusate la probabile banalità della mia domanda.
Cerchiamo di moderare i toni della discussione che stanno prendendo una piega pericolosa. Purtroppo io riconosco, e lo so bene perchè ci vivo in mezzo 10 ore al giorno, che gli analisti snobbano il resto dei matematici più "puri" per così dire (anche se secondo me la distinzione tra matematica pura e applicata non esiste), e per altro sembra essere una caratteristica abbastanza tipica dell'analista. La matematica è una sola, e come tale va vista, e andrebbe vista da tutte le persone mature. I collegamenti interni possono essere tantissimi; l'analisi stessa si può vedere anche come il tenativo di usare l'algebra lineare sul curvo (es: il th del Dini non è altro che la versione non lineare del th di Rouché-Capelli), la geometria differenziale è sostanzialmente l'analisi matematica degli oggetti geometrici, e così via. Che poi uno preferisca per gusti personali certi settori questo è ovvio.
"Mathcrazy":
@gugo:
E' evidente che sei un'analista.
Ti piace ragionare più per deduzione, mentre forse altri preferiscono ragionare un pò più per induzione.
Sicuramente tu preferisci,per risolvere un problema, partire dal caso più generale e dedurre, da esso,il caso specifico (metodo molto usato in analisi matematica!!!),mi sbaglio?
Forse in algebra si fa il contrario, cioè si parte da casi specifici per arrivare alla generalità (metodo induttivo)
Ma alla fine grandi filosofi hanno dimostrato che i metodi di induzione e deduzione finiscono sempre per fondersi e sono importanti entrambi; anche se il diverbio tra induttivi e deduttivi è oramai secolare (è naturale che un uomo sia più portato a ragionare in un modo anzichè nell'altro: ci sono test molto sofisticati che permettono di sapere se, nei suoi ragionamenti un uomo procede più per deduzione o induzione!)


"gugo82":
@Mathcrazy: Il problema è che da un po' l'Algebra si incaponisce nel caso particolare e non riesce a dare le risposte generali per cui è nata (o forse le ha già date ed ha bisogno di nuovo materiale su cui lavorare, non so...); questo non è solo un problema dell'Algebra, sia ben chiaro: ad esempio, in Analisi, la Teoria delle Correnti Integrali -che si pensava fosse uno strumento potentissimo- sta dimostrando meno di quanto ci si aspettava.
Ma, a guardar bene, questo mi pare sia un problema di tutte le espressioni "troppo astratte" della Matematica e della Fisica moderne: i fisici teorici (che sono molto più matematici di alcuni di noi) non sanno più che pesci pigliare, perchè le loro teorie non trovano ancora riscontro/smantita in esperimenti. Si spera che lo LHC (che è tornato a funzionare in questi giorni) sia d'aiuto, ma non è detto...
Intanto* ancora non si sà, ad esempio, se una trave sottoposta a due carichi distinti ma equivalenti (stesso risultante e stesso momento risultante) si deformi allo stesso modo: questo è un problema classico che ha una grossa importanza (quante strutture si costruiscono supponendo che ciò sia vero?), ma che sembra del tutto passato di moda.
Per un gruppista (vero) i gruppi sono oggetti già sufficientemente belli da non essere necessario studiare altro e su di loro c'é molto che ancora non si sa.
Comunque non comprendo cosa tu intenda per "incaponisce nel caso particolare", l'algebra e la geometria rispetto all'analisi sono capaci di studiare fenomeni globali molto meglio che l'analisi (per lo meno quella classica e non "contaminata dalle altre teorie"). E secondo me tu confondi l'algebra da domandina d'esame con l'algebra vera e propria. Tra l'altro l'algebra è fatta apposta per togliere il legame con l'oggetto in se e studiare solo le sue proprietà. Quindi il caso particolare, a meno che non sia un controesempio, generalmente non è studiato da un algebrista.
"gugo82":
Nei giorni scorsi mi è capitato di parlare con alcuni studenti dei primi anni (ebbene sì, lo confesso: parlo molto con le matricole... Altro che snobbismo da dottorandi!) e sentire delle frasi del tipo citato in virgolettato in nota: "L'Algebra è la base della Matematica".
Beh, io non penso che sia alla base... tanto per incominciare perché una base è difficile da determinare. Inoltre la teoria delle categorie, la teoria degli insiemi e altri settori della logica sono molto più vicino ad esserlo. Penso comunque che venga usata in molti settori disparati, alle volte anche senza essere chiamata in causa esplicitamente. Spesso inoltre i gruppi sono usati come supporto e non teoria base, altre volte come nel caso dei gruppi e le algebre di Lie numerose strutture appartengono allo stesso oggetto contemporaneamente.
"Lorin":
[quote="vict85"][quote="Lorin"]Beh mi trovo in accordo con Luca, sto seguendo il corso il teoria di Galois e ogni volta ne rimango affascinato, anche se è un corso di algebra nettamente superiore a quelli di base che si studiano i primi anni di università.[...]
Dici? Rispetto a quelli che ho fatto io neanche tanto...

Io comunque sono rimasto affascinato dalla teoria dei gruppi, sia per i suoi teoremi base che per le sue connessioni geometriche e topologiche.[/quote]
ti parlo in base all'esperienza che sto vivendo e anche per le parole dei miei docenti di algebra; ho notato che per seguire bene tale corso ci vogliamo buone conoscenze e una buona padronanza di molti concetti di algebra I e II; quando dico buona padronanza non intendo "fare l'esame di algebra I e II", ma molto allenamento durante la preparazione dell'esame e dopo (per alcuni mesi direi). Per questo penso che attualmente secondo me andrebbe o posizionato al terzo anno della triennale o addirittura alla specialistica.[/quote]
E infatti da me è un esame del 3° anno...
"gugo82":
@vict85: Ho sempre pensato il contrario...
Rispetto a che?
@gugo:
E' evidente che sei un'analista.
Ti piace ragionare più per deduzione, mentre forse altri preferiscono ragionare un pò più per induzione.
Sicuramente tu preferisci,per risolvere un problema, partire dal caso più generale e dedurre, da esso,il caso specifico (metodo molto usato in analisi matematica!!!),mi sbaglio?
Forse in algebra si fa il contrario, cioè si parte da casi specifici per arrivare alla generalità (metodo induttivo)
Ma alla fine grandi filosofi hanno dimostrato che i metodi di induzione e deduzione finiscono sempre per fondersi e sono importanti entrambi; anche se il diverbio tra induttivi e deduttivi è oramai secolare (è naturale che un uomo sia più portato a ragionare in un modo anzichè nell'altro: ci sono test molto sofisticati che permettono di sapere se, nei suoi ragionamenti un uomo procede più per deduzione o induzione!)
@Martino: comunque non credo che gugo abbia mai usato toni caldi o offensivi,forse un pò duri per esprimere idee che non tutti condividiamo (me compreso!!).
forse è solo troppo legato a ciò che fa e come lo fa e magari non ama approcciarsi ai problemi come fanno altri matematici...credo sia un problema intrinseco nella scienza, c'è chi ama usare una formula anzchè un'altra per risolvere uno stesso problema, ma alla fine si giunge alle stesse conclusioni!.
E' evidente che sei un'analista.
Ti piace ragionare più per deduzione, mentre forse altri preferiscono ragionare un pò più per induzione.
Sicuramente tu preferisci,per risolvere un problema, partire dal caso più generale e dedurre, da esso,il caso specifico (metodo molto usato in analisi matematica!!!),mi sbaglio?
Forse in algebra si fa il contrario, cioè si parte da casi specifici per arrivare alla generalità (metodo induttivo)
Ma alla fine grandi filosofi hanno dimostrato che i metodi di induzione e deduzione finiscono sempre per fondersi e sono importanti entrambi; anche se il diverbio tra induttivi e deduttivi è oramai secolare (è naturale che un uomo sia più portato a ragionare in un modo anzichè nell'altro: ci sono test molto sofisticati che permettono di sapere se, nei suoi ragionamenti un uomo procede più per deduzione o induzione!)
@Martino: comunque non credo che gugo abbia mai usato toni caldi o offensivi,forse un pò duri per esprimere idee che non tutti condividiamo (me compreso!!).
forse è solo troppo legato a ciò che fa e come lo fa e magari non ama approcciarsi ai problemi come fanno altri matematici...credo sia un problema intrinseco nella scienza, c'è chi ama usare una formula anzchè un'altra per risolvere uno stesso problema, ma alla fine si giunge alle stesse conclusioni!.
Abbiamo la corteccia cerebrale per elaborare un pensiero coerente; se uno si ferma alla rabbia, all'istinto, è subumano.Mi fermo all'istinto perché mi passa totalmente la voglia di discutere quando leggo quello che scrivi.
E poi non capisco di cosa dovremmo discutere. A me piace $A$, a te piace $B$ e $A ne B$, fine.
Saremo anche persone diverse, ma non capisco davvero perché devi per forza parlare con certi toni. Per accendere la discussione, immagino, ma io non sono proprio abituato ad accettare come "normale" che uno arrivi e butti lì una provocazione giusto per stimolare la discussione.
Cerco di dare una giustificazione a quello che ho detto nel primo intervento, ma ho paura che non sarò esauriente. Mi piace l'algebra perché è pulita, perché è semplice e comunque produce risultati del tutto non banali. A volte basta definire un oggetto per risolvere un problema (provate a dimostrare la prova del nove con l'aritmetica modulare). I gruppi finiti poi sono stati amore a prima vista, e non so davvero spiegare perché.
"Leonardo89":Risposta da parte di un non esperto e off-topic. Tutto quanto segue è IMHO.
Domanda per gli esperti non tanto in topic: esistono settori in comune all'analisi e all'algebra o queste due continueranno ognuna per la sua strada senza nemmeno guardarsi?
Questa distinzione a compartimenti stagni tra analisi e algebra è più che altro una roba da primi anni di università, dettata da ovvie esigenze di programmi. Ma la matematica è una e gli autori migliori non perdono occasione di ricordarcelo. Prendi ad esempio il manuale di algebra di Micheal Artin o quello di analisi undergraduate di Serge Lang. Il primo è zeppo di riferimenti all'analisi, il secondo di riferimenti all'algebra astratta. E anche ai livelli superiori pare che le contaminazioni siano all'ordine del giorno, qui però non sono in grado di argomentare per mia esperienza personale e mi rifaccio all'introduzione di un testo che ho consultato, The Schrödinger Equation di Berezin e Shubin (sottolineato mio):
"M. Hazewinkel":
Growing specialization and diversification have brought a host of monographs and textbooks on highly specialized topics. However the 'tree' of knowledge of mathematics and related fields does not grow only by putting forth new branches. It also happens, quite often in fact, that branches which were thought to be completely disparate are suddendly seen to be related. Further, the kind and level of sophistication of mathematics applied in various sciences has changed drastically in recent years: measure theory is used non trivially in regional and theoretical economics; algebraic geometry interacts with physics; [...] And in addition to this there are such new emerging subdisciplines [...] which are almost impossibile to fit into the existing classification schemes. They draw upon widely different sections of mathematics.
Io penso che le matricole siano affascinate molto dall'algebra perchè rispetto ai corsi di analisi e geometria I, in cui al liceo alcuni argomenti si affrontano, il mondo delle strutture algebriche, dell'astrazione colpisce perchè ti dà in un certo senso modo di staccare dalla realtà del foglio, della penna e dei soliti calcoli che si fanno. Alcuni docenti poi introducono corsi di algebra in maniera molto dettagliata, inserendo il tutto in vari contesti storici (che vanno dalla nascita della teoria delle equazioni algebriche, alla storia del giovane Galois, passando per i numeri primi, per poi approdare ai grandi problemi della matematica moderna, risolti (ultimo teorema di Fermat) e irrisolti (Ipotesi di Riemann)), ed è forse questo che cattura l'attenzione dei ragazzi che muovono i primi passi in questo mondo e, che li fa sentire "privilegiati" rispetto agli altri che studiano magari altre discipline. Parere spassionato...
@Mathcrazy: Il problema è che da un po' l'Algebra si incaponisce nel caso particolare e non riesce a dare le risposte generali per cui è nata (o forse le ha già date ed ha bisogno di nuovo materiale su cui lavorare, non so...); questo non è solo un problema dell'Algebra, sia ben chiaro: ad esempio, in Analisi, la Teoria delle Correnti Integrali -che si pensava fosse uno strumento potentissimo- sta dimostrando meno di quanto ci si aspettava.
Ma, a guardar bene, questo mi pare sia un problema di tutte le espressioni "troppo astratte" della Matematica e della Fisica moderne: i fisici teorici (che sono molto più matematici di alcuni di noi) non sanno più che pesci pigliare, perchè le loro teorie non trovano ancora riscontro/smantita in esperimenti. Si spera che lo LHC (che è tornato a funzionare in questi giorni) sia d'aiuto, ma non è detto...
Intanto* ancora non si sà, ad esempio, se una trave sottoposta a due carichi distinti ma equivalenti (stesso risultante e stesso momento risultante) si deformi allo stesso modo: questo è un problema classico che ha una grossa importanza (quante strutture si costruiscono supponendo che ciò sia vero?), ma che sembra del tutto passato di moda.
Nei giorni scorsi mi è capitato di parlare con alcuni studenti dei primi anni (ebbene sì, lo confesso: parlo molto con le matricole... Altro che snobbismo da dottorandi!
) e sentire delle frasi del tipo citato in virgolettato in nota: "L'Algebra è la base della Matematica".
Ovviamente ci ho riflettuto un po' su, insieme ad altre cose che riguardano le dinamiche interne al cds in Matematica.
In realtà, con quella nota, volevo far passare un messaggio agli studenti: all'inizio, tenete i piedi per terra.
__________
* Probabilmente qui sono un po' impreciso... Però è una cosa che ho ascoltato tempo fa e la memoria mi difetta un po'.
Ma, a guardar bene, questo mi pare sia un problema di tutte le espressioni "troppo astratte" della Matematica e della Fisica moderne: i fisici teorici (che sono molto più matematici di alcuni di noi) non sanno più che pesci pigliare, perchè le loro teorie non trovano ancora riscontro/smantita in esperimenti. Si spera che lo LHC (che è tornato a funzionare in questi giorni) sia d'aiuto, ma non è detto...
Intanto* ancora non si sà, ad esempio, se una trave sottoposta a due carichi distinti ma equivalenti (stesso risultante e stesso momento risultante) si deformi allo stesso modo: questo è un problema classico che ha una grossa importanza (quante strutture si costruiscono supponendo che ciò sia vero?), ma che sembra del tutto passato di moda.
Nei giorni scorsi mi è capitato di parlare con alcuni studenti dei primi anni (ebbene sì, lo confesso: parlo molto con le matricole... Altro che snobbismo da dottorandi!

Ovviamente ci ho riflettuto un po' su, insieme ad altre cose che riguardano le dinamiche interne al cds in Matematica.
In realtà, con quella nota, volevo far passare un messaggio agli studenti: all'inizio, tenete i piedi per terra.
__________
* Probabilmente qui sono un po' impreciso... Però è una cosa che ho ascoltato tempo fa e la memoria mi difetta un po'.
Ora, io non voglio offendere nessuno, non voglio creare altra zizzania, ma questa polemica sul modo di dire che una disciplina piace o non piace siano un pochino infantile.
[OT]
@Martino: Rispondo in pubblico, ma avviso che mi asterrò da ulteriori commenti qui; non mi piace affollare thread con questioni personali.
Infatti non me lo aspetto; mi aspetto "ovvie" invettive nei miei riguardi...
Epperò mi aspetto anche delle righe in cui si esprimano passioni profonde (tipo quelle che ti legano alla Teoria del Gruppi... Che ancora non ho capito perchè ti piaccia) in maniera abbastanza precisa e dettagliata.
Appunto quello è "ovvio", come ho già detto; ma è la parte che non serve a nulla.
Abbiamo la corteccia cerebrale per elaborare un pensiero coerente; se uno si ferma alla rabbia, all'istinto, è subumano.
Ti chiederei perchè, casomai rispondendo a tono; ed ovviamente spiegherei perchè mi piace quella cosa lì che ti ripugna tanto, come ho (quasi) sempre fatto su questo forum.
Non è mia abitudine scrivere cose del tipo "Così è e non so perchè..."; se si parla di Matematica cerco sempre di farmi capire (per altre cose, tipo questioni di cuore, la cosa è nettamente più complicata).
Semplice: perchè io e fu^2 siamo persone diverse.
E quando gli muore il cardellino che fa? Si suicida perchè non sopporta il dolore?
Scherzi a parte, siamo adulti e vaccinati.
Ti senti punto? Pungi a tua volta! (Vim vi repellere licet, dicevano i romani...)
Ma fai anche attenzione che la tua puntura sia assestata meglio di quella del tuo rivale; sfrutta il sarcasmo e l'ironia, usa bene le parole ed illustra bene i fatti. E, soprattutto, non divagare, rispondi nel merito.
P.S.: Ovviamente il "tu" dell'ultima sezione è discorsivo; quella che ho scritto non è una considerazione rivolta specificamente all'indirizzo di Martino, ma più in generale a chi scrive sul forum.
[/OT]
@Martino: Rispondo in pubblico, ma avviso che mi asterrò da ulteriori commenti qui; non mi piace affollare thread con questioni personali.
"Martino":
@gugo: a mio avviso non ti puoi aspettare che a una provocazione come la tua uno risponda "ma sì dai, in fondo hai usato il condizionale".
Infatti non me lo aspetto; mi aspetto "ovvie" invettive nei miei riguardi...
Epperò mi aspetto anche delle righe in cui si esprimano passioni profonde (tipo quelle che ti legano alla Teoria del Gruppi... Che ancora non ho capito perchè ti piaccia) in maniera abbastanza precisa e dettagliata.
E' ovvio che la tua provocazione riceva risposte dettate dalla rabbia del momento.
Appunto quello è "ovvio", come ho già detto; ma è la parte che non serve a nulla.
Abbiamo la corteccia cerebrale per elaborare un pensiero coerente; se uno si ferma alla rabbia, all'istinto, è subumano.
Non sei per niente diplomatico. A volte è importante esserlo, insomma come ti sentiresti se ti dicessi che l'analisi si potrebbe (nota il condizionale) definire "un astruso guazzabuglio di formule e disuguaglianze"? Ti sentiresti bene? Ti stai dedicando all'analisi e io la sto sbeffeggiando allegramente. Ma sì, tanto ho usato il condizionale.
Ti chiederei perchè, casomai rispondendo a tono; ed ovviamente spiegherei perchè mi piace quella cosa lì che ti ripugna tanto, come ho (quasi) sempre fatto su questo forum.
Non è mia abitudine scrivere cose del tipo "Così è e non so perchè..."; se si parla di Matematica cerco sempre di farmi capire (per altre cose, tipo questioni di cuore, la cosa è nettamente più complicata).
Quello che non capisco è perché non puoi dare una versione della tua opinione tipo quella di fu^2 (per capirci), del tipo: "mi piace molto l'analisi e trovo l'algebra troppo astratta".
Semplice: perchè io e fu^2 siamo persone diverse.
Non è per dirti come rispondere, naturalmente, è che secondo me ti rendi poco conto che la gente, in certe situazioni, ci rimane male.
E quando gli muore il cardellino che fa? Si suicida perchè non sopporta il dolore?

Scherzi a parte, siamo adulti e vaccinati.
Ti senti punto? Pungi a tua volta! (Vim vi repellere licet, dicevano i romani...)
Ma fai anche attenzione che la tua puntura sia assestata meglio di quella del tuo rivale; sfrutta il sarcasmo e l'ironia, usa bene le parole ed illustra bene i fatti. E, soprattutto, non divagare, rispondi nel merito.
P.S.: Ovviamente il "tu" dell'ultima sezione è discorsivo; quella che ho scritto non è una considerazione rivolta specificamente all'indirizzo di Martino, ma più in generale a chi scrive sul forum.
[/OT]