TRAMONTO FACOLTA' DI MATEMATICA?
Ritengo che oggi non abbia più senso l' esistenza della facoltà di matematica. Il laureato in matematica, oggi, viene sprecato nelle scuole a tariffa e carriera ZERO o in aziende in funzione dell'informatica studiata. I programmi di matematica delle scuole superiori potrebbero essere insegnati da diplomati a meno che non si riformulino completamente.
La facoltà d'informatica potrebbe avere un indirizzo matematico e non viceversa.Grazie per l'attenzione e criticate pure.
sergory
La facoltà d'informatica potrebbe avere un indirizzo matematico e non viceversa.Grazie per l'attenzione e criticate pure.
sergory
Risposte
scusate se mi intrometto nella discussione...io faccio il V e quest'anno dovrò scegliere cosa fare all'università...
spezzo una lancia per WonderP...nel senso...forse a te mica può sembrare inutile e superfluo studiare dimostrazioni ecc. però credo che abbia ragione WonderP. quando tu dici
...è qui secondo me che sbagli...perchè devi aspettare che uno ti dica i vari casi in cui applicare un adata legge???? credo invece che potendo avere un completa padronanza dell'argomento (quindi studiando anche toeremi che non incontrerai più!!)tu possa autonomamente capire quali formule e in quali casi applicarle!!!!
questa purtroppo è anche la battaglia che combatto tutti i giorni a scuola!! tanto per fare un esempio...c'è gente in classe mia che non ragiona...ora mi spiego...avete presente i limiti notevoli e tutta quella roba no? bene!! secondo il ragionamento che fa mica e secondo la mentalità di molti miei compagni si dovrebbero imparare solo i "trucchi" per risolverli!!! questo a me non è mai interessato!! voglio io capire quello che faccio e non applicare una stupida formula scritta su un libro!! poi col tempo e l'esercizio anch'io acquisiro quei "trucchi", ma impararli a memoria non ha per me molto significato...
questo è un altro dei problemi...l'imparare tutto a memoria...CHE SCHIFO!! com'è possibile studiare materie come fisica e matematica a memoria senza capire ciò che si scrive!!!io pretendo di voler imparare il perchè delle cose, e quindi anche la dimostrazione della più stupida formula di matematica!!! altrimenti sarei un computer che applico delle formule propinatemi da altri!!!
secondo me invece è proprio questo il bello...poter avere tutte le "armi" per affrontare qualche problema...per cui mi interessa sapere perchè devo applicare determinate formule per non far cadere un ponte o un palazzo!!!
vediamo se posso fare un esempio...a scuola facciamo programmazione in Pascal...i due atteggiamenti che si possono avere sono:
1)scrivo i vari comandi così come sono, senza magari comprendere veramente quello che faccio e poter poi dire però "FUNZIONA!!"
2)oppure essere veramente coscienti di quello che scrivi, ed ecco allora che non ti limiti al programmino "scrivi il tuo nome e cognome", ma cominci a "creare"!!!
quest'ultima prospettiva mi sembra molto più stimolante piuttosto che l'assimilarsi ad un automa, magari potentissimo!!
questa però è solo la mia opinione...
ciao e buon anno!!
il vecchio
spezzo una lancia per WonderP...nel senso...forse a te mica può sembrare inutile e superfluo studiare dimostrazioni ecc. però credo che abbia ragione WonderP. quando tu dici
citazione:
ditemi subito come si fa e i vari casi e così sapro come non far precipitare il primo che si affaccia dal terrazzo di casa! ditemi questo ma senza passare per teoremi astrusi che non utilizzerò mai.
...è qui secondo me che sbagli...perchè devi aspettare che uno ti dica i vari casi in cui applicare un adata legge???? credo invece che potendo avere un completa padronanza dell'argomento (quindi studiando anche toeremi che non incontrerai più!!)tu possa autonomamente capire quali formule e in quali casi applicarle!!!!
questa purtroppo è anche la battaglia che combatto tutti i giorni a scuola!! tanto per fare un esempio...c'è gente in classe mia che non ragiona...ora mi spiego...avete presente i limiti notevoli e tutta quella roba no? bene!! secondo il ragionamento che fa mica e secondo la mentalità di molti miei compagni si dovrebbero imparare solo i "trucchi" per risolverli!!! questo a me non è mai interessato!! voglio io capire quello che faccio e non applicare una stupida formula scritta su un libro!! poi col tempo e l'esercizio anch'io acquisiro quei "trucchi", ma impararli a memoria non ha per me molto significato...
questo è un altro dei problemi...l'imparare tutto a memoria...CHE SCHIFO!! com'è possibile studiare materie come fisica e matematica a memoria senza capire ciò che si scrive!!!io pretendo di voler imparare il perchè delle cose, e quindi anche la dimostrazione della più stupida formula di matematica!!! altrimenti sarei un computer che applico delle formule propinatemi da altri!!!
secondo me invece è proprio questo il bello...poter avere tutte le "armi" per affrontare qualche problema...per cui mi interessa sapere perchè devo applicare determinate formule per non far cadere un ponte o un palazzo!!!
vediamo se posso fare un esempio...a scuola facciamo programmazione in Pascal...i due atteggiamenti che si possono avere sono:
1)scrivo i vari comandi così come sono, senza magari comprendere veramente quello che faccio e poter poi dire però "FUNZIONA!!"
2)oppure essere veramente coscienti di quello che scrivi, ed ecco allora che non ti limiti al programmino "scrivi il tuo nome e cognome", ma cominci a "creare"!!!
quest'ultima prospettiva mi sembra molto più stimolante piuttosto che l'assimilarsi ad un automa, magari potentissimo!!
questa però è solo la mia opinione...

ciao e buon anno!!
il vecchio
Ovviamente, ognuno ha le sue opinioni e parlando (scrivendo) si capiscono meglio. “Andare bene in matematica” per me non vuol dire assolutamente avere voti alti, mi darei la zappa sui piedi oltre a dire una cosa che non penso (anche se è un errore comune). Parlo un po’ di questo perché è un argomento che mi è sempre stato a cuore. Spesso il connubio voto alto = bravo è veritiero, ma ci sono anche le eccezioni voto alto = sa vendere bene quei due concetti che sa, oppure voti medi ma bravo (penso che sia il caso di cui stiamo parlando) . In questo caso “bravo” vuol dire che ha capito e che sa, ma per cause esterne (prof bastar. o che spiega male) o di carattere (si agita, non sa studiare a memoria, fa errori stupidi), non riesce a esprimere il suo potenziale.
Anche io spesso mi sono incavolato perché mi facevano studiare cose che secondo me erano inutili, però come faccio a sapere a priori quali non utilizzo? Ok, certe cose sono palesemente fuori dal nostro ambito. Magari, però servono per scopi laterali, tipo insegnare la rigorosità. Ho spesso insistito su questo concetto (forse perché ne sono carente) ma anche perché senza questa sono guai.
Faccio un esempio: nella pallavolo un pallone è considerato dentro se cade all’interno del capo o tocca una riga laterale o di fondo campo. Non si specifica se si considera il pallone perfettamente sferico o si tiene conto della deformabilità (quando il pallone tocca terra dopo una schiacciata si schiaccia molto!). Questo è un esempio stupido, ma quando si tratta di seguire una normativa le cose cambiano, non si possono usare parole a caso (e l’italiano fa a botte con la matematica).
Comunque, bella questa discussione…
Anche io spesso mi sono incavolato perché mi facevano studiare cose che secondo me erano inutili, però come faccio a sapere a priori quali non utilizzo? Ok, certe cose sono palesemente fuori dal nostro ambito. Magari, però servono per scopi laterali, tipo insegnare la rigorosità. Ho spesso insistito su questo concetto (forse perché ne sono carente) ma anche perché senza questa sono guai.
Faccio un esempio: nella pallavolo un pallone è considerato dentro se cade all’interno del capo o tocca una riga laterale o di fondo campo. Non si specifica se si considera il pallone perfettamente sferico o si tiene conto della deformabilità (quando il pallone tocca terra dopo una schiacciata si schiaccia molto!). Questo è un esempio stupido, ma quando si tratta di seguire una normativa le cose cambiano, non si possono usare parole a caso (e l’italiano fa a botte con la matematica).
Comunque, bella questa discussione…
si ma già la matematica applicata ,se uno svolge esercizi, risulta essere più facile di quella solo teorica.
quando facevo le superiori andavo benissimo a costruzioni (ho fatto geometri) ma avevo 4 a matematica: integrali derivate e limiti vari non facevano per me anche perchè avevo una prof che non li sapeva spiegare.
ad aprile 2003 ho dato analisi I e ho preso un bel 20 (bello per me!)e mi sono sentito molto soddisfatto perchè mi ci sono messo io a studiare per conto mio e ho visto che il problema non è la matematica ma COME essa viene spiegata. perchè se studio da me e sui libri che scelgo io capisco e invece se compro i libri consigliati dai prof e seguo le loro spiegazioni non ci cavo un ragno dal buco?
la risposta si trova nel mio penultimo post...io penso che se ci spiegano analisi allora che ce la spieghino come dio comanda. ma una buona percentuale delle cose che spiegano risulta superflua. allora dico questo: se devo studiare le cose che non mi servono allora vado a matematica! perchè uno che va a matematica si presuppone che abbia piacere nello studio di questa scienza. invece a ingegneria io diventerò ingegnere e quindi dovrò lavorare sui numeri in modo pratico! penso che alcune nozioni siano altresì superflue.
lo fanno apposta, per farla più difficile perchè vogliono che si laurei poca gente. l'ingegnere è ancora visto come il luminare irraggiungibile colui che ha studiato concetti difficili e per tanto tempo. questa è una visione ottocentesca...
ritornando a quello che ho scritto all'inizio, io posso essere, per esempio, bravissimo nel disegnare ma scarso in analisi. però chi se ne frega di analisi, se divento ing civile o edile dovrò saper disegnare bene e saper progettare un immobile. ok...applicare il teorema dei lavori virtuali a una mensola presuppone la risoluzione di integrali. si ma se capisco il funzionamento poi non avrò più problemi! ditemi subito come si fa e i vari casi e così sapro come non far precipitare il primo che si affaccia dal terrazzo di casa! ditemi questo ma senza passare per teoremi astrusi che non utilizzerò mai. se poi un giorno mi viene la voglia di saperlo mi compro un libro e me lo leggo.
apprezzo la tua opinione ma io ho le mie idee.
quando facevo le superiori andavo benissimo a costruzioni (ho fatto geometri) ma avevo 4 a matematica: integrali derivate e limiti vari non facevano per me anche perchè avevo una prof che non li sapeva spiegare.
ad aprile 2003 ho dato analisi I e ho preso un bel 20 (bello per me!)e mi sono sentito molto soddisfatto perchè mi ci sono messo io a studiare per conto mio e ho visto che il problema non è la matematica ma COME essa viene spiegata. perchè se studio da me e sui libri che scelgo io capisco e invece se compro i libri consigliati dai prof e seguo le loro spiegazioni non ci cavo un ragno dal buco?
la risposta si trova nel mio penultimo post...io penso che se ci spiegano analisi allora che ce la spieghino come dio comanda. ma una buona percentuale delle cose che spiegano risulta superflua. allora dico questo: se devo studiare le cose che non mi servono allora vado a matematica! perchè uno che va a matematica si presuppone che abbia piacere nello studio di questa scienza. invece a ingegneria io diventerò ingegnere e quindi dovrò lavorare sui numeri in modo pratico! penso che alcune nozioni siano altresì superflue.
lo fanno apposta, per farla più difficile perchè vogliono che si laurei poca gente. l'ingegnere è ancora visto come il luminare irraggiungibile colui che ha studiato concetti difficili e per tanto tempo. questa è una visione ottocentesca...
ritornando a quello che ho scritto all'inizio, io posso essere, per esempio, bravissimo nel disegnare ma scarso in analisi. però chi se ne frega di analisi, se divento ing civile o edile dovrò saper disegnare bene e saper progettare un immobile. ok...applicare il teorema dei lavori virtuali a una mensola presuppone la risoluzione di integrali. si ma se capisco il funzionamento poi non avrò più problemi! ditemi subito come si fa e i vari casi e così sapro come non far precipitare il primo che si affaccia dal terrazzo di casa! ditemi questo ma senza passare per teoremi astrusi che non utilizzerò mai. se poi un giorno mi viene la voglia di saperlo mi compro un libro e me lo leggo.
apprezzo la tua opinione ma io ho le mie idee.
Mica81, io sono in disaccordo con te su molti aspetti, ovviamente non su quello dei professori che vogliono ingegneria difficile solo perché così deve essere.
Espongo le mie ragioni (naturalmente questo è il mio punto di vista, non è detto che sia migliore del tuo). Antepongo una sola cosa: io sono propenso al vecchio ordinamento, non al 3+2, quindi parlerò di quello. Analisi I, 4 mesi e fai tutto… alla fine impari lo studio di funzione, complessi, integrali il resto lo fai ad Analisi II o Geometria. A posteriori (non quando la studiavo) mi sono accorto che le nozioni di Analisi II erano poche rispetto ad altri esami (vedi Fisica II, Meccanica Razionale, per non parlare del colosso di ing. Meccanica: Macchine!). E’ vero, molti argomenti non li utilizzerai più (o quasi) e ti chiedi perché devi sapere il teorema di Rolle. Queste cose sono un forma mentis che secondo me all’ingegnere servono. Tutti vedono l’ingegnere come rigido mentalmente, ma non è assolutamente vero, scambiano la rigorosità per rigidità. L’ingegnere (per come lo vedo io) non deve essere un peritone (non me ne abbiano i periti), cioè non deve essere quello che sa fare una cosa sola (un ambito solo), ma deve adattarsi alle molteplici situazioni. Citando un mio Prof. “Noi vi insegniamo a fare i tubi di qualsiasi sezione, poi utilizzerete solo tubi a sezione circolare, però avrete vostra la padronanza dell’argomento.”
I 5 anni di ingegneria di insegnano ad imparare. Il modo del lavoro è talmente ambio che non puoi imparare all’università tutti i campi, ma ti puoi preparare ad avere i concetti base. Anche per questo io vedo migliore il vecchio orientamento: voi sapere qualche cosa che ti proietti nel mondo del lavoro? Ci sono i diplomi, o i corsi specializzati.
Un’unica domanda personale, mica81: parli di scarso in matematica e bravo a progettare. Forse intendevi scarso di matematica ma con delle idee geniali. Per progettare infatti devi fare una marea di conti, ad esempio all’esame di stato si doveva progettare la struttura di una piccola pressa, in 8 ore ho buttato giù quattro fogli di protocollo di sole formule, e per fortuna che lo studio non era approfondito e non si è dovuto fare la verifica a fatica.
Scusate se sono stato prolisso
WonderP.
Espongo le mie ragioni (naturalmente questo è il mio punto di vista, non è detto che sia migliore del tuo). Antepongo una sola cosa: io sono propenso al vecchio ordinamento, non al 3+2, quindi parlerò di quello. Analisi I, 4 mesi e fai tutto… alla fine impari lo studio di funzione, complessi, integrali il resto lo fai ad Analisi II o Geometria. A posteriori (non quando la studiavo) mi sono accorto che le nozioni di Analisi II erano poche rispetto ad altri esami (vedi Fisica II, Meccanica Razionale, per non parlare del colosso di ing. Meccanica: Macchine!). E’ vero, molti argomenti non li utilizzerai più (o quasi) e ti chiedi perché devi sapere il teorema di Rolle. Queste cose sono un forma mentis che secondo me all’ingegnere servono. Tutti vedono l’ingegnere come rigido mentalmente, ma non è assolutamente vero, scambiano la rigorosità per rigidità. L’ingegnere (per come lo vedo io) non deve essere un peritone (non me ne abbiano i periti), cioè non deve essere quello che sa fare una cosa sola (un ambito solo), ma deve adattarsi alle molteplici situazioni. Citando un mio Prof. “Noi vi insegniamo a fare i tubi di qualsiasi sezione, poi utilizzerete solo tubi a sezione circolare, però avrete vostra la padronanza dell’argomento.”
I 5 anni di ingegneria di insegnano ad imparare. Il modo del lavoro è talmente ambio che non puoi imparare all’università tutti i campi, ma ti puoi preparare ad avere i concetti base. Anche per questo io vedo migliore il vecchio orientamento: voi sapere qualche cosa che ti proietti nel mondo del lavoro? Ci sono i diplomi, o i corsi specializzati.
Un’unica domanda personale, mica81: parli di scarso in matematica e bravo a progettare. Forse intendevi scarso di matematica ma con delle idee geniali. Per progettare infatti devi fare una marea di conti, ad esempio all’esame di stato si doveva progettare la struttura di una piccola pressa, in 8 ore ho buttato giù quattro fogli di protocollo di sole formule, e per fortuna che lo studio non era approfondito e non si è dovuto fare la verifica a fatica.
Scusate se sono stato prolisso
WonderP.
Io penso che la matematica ad ingegneria viene spiegata male.
prima di tutto perchè (faccio il mio caso ing informatica)in nemmeno 4 mesi di lezione si va dalle nozioni di base degli insiemi agli integrali impropri...troppa roba in poco tempo!
inoltre i testi sono oscuri e costano l'ira di dio!(detto toscano...)
ci sono pochi esempi e per vedere qualche esercizio bisogna prenderli fotocopiati nelle copisterie fatti chissà in che modo...
io per dare analisi I ho studiato sul libro delle superiori!
stesse tecniche stessi teoremi...linguaggio più semplice più esempi più esercizi chiari!
la matematica è una scienza affascinante e la più importante di tutte perchè dovunque si utilizzino calcoli o formule, si richiama lei!
però penso che a ingegneria alcuni teoremi siano superflui.
all'ingegnere basta sapere la formula poi se ne sbatte del teorema...
perchè devo studiare cose che poi non vedrò mai più? se voglio saperne di più vado a matematica mica a ingegneria! ci vole più praticità e meno discorsi a ingegneria.
quest'estate ho parlato con uno studente canadese. laggiù la laurea in ingegneria civile la prendono in un anno! eppure a loro le case non gli crollano! Se devo far le cose allora facciamole bene! se devo studiare matematica lo faccio ma voglio saperne di più. non voglio perder tempo a studiare una nozione che non mi interessa e che non vedrò mai più. poi si lamentano che in italia mancano tecnici...ma eliminate gli intoppi e fate le cose più facili e ci saranno miglioramenti. se voglio conoscere la matematica vengo a matematica mica a ingegneria!a ingegneria informatica ditemi subito come è la matematica dei calcolatori senza passare dagli integrali le funzioni ecc...
meno intoppi, meno esami, meno gente che si ritira meno tempo per laurearsi più tecnici preparati nello stesso modo.
il fatto è che c'è la bruttissima idea che ingegneria deve essere difficle e che solo i migliori devono laurearsi.
non è mica giusto! se sono scarso in matematica non è detto che sarò uno scarso ingegnere! magari sono un fenomeno nel progettare...che ne sapete?
odio e ho sempre odiato questa mentalità, l'idea che i libri devono essere difficili, i prof menefreghisti e tirannici e la burocrazia.
cavolo spendo 750 euro all'anno, le nozioni le devo capire e me le devono spiegare bene! ok ci deve essere una selezione. ma tanto la fa la vita la selezione! se conosco un ingegnere che mi fa un brutto progetto non glielo ridò un altro lavoro ma vado da un altro più capace! ok devo far gavetta...ancora questa storia! ma la faccio studiando e impegnandomi e non mandando accidenti al prof di turno che mi risponde male o mi tratta da m***a!
in questo ci incastra la matematica che a mio avviso gli arriva tanti accidenti infondati perchè la colpa non è sua!
dalle maestre urlatrici delle elementari ai prof scorbutici universitari (non sono la maggioranza fortunatamente!)spiegate meglio e valete tutti i soldi che lo stato vi sborsa!
prima di tutto perchè (faccio il mio caso ing informatica)in nemmeno 4 mesi di lezione si va dalle nozioni di base degli insiemi agli integrali impropri...troppa roba in poco tempo!
inoltre i testi sono oscuri e costano l'ira di dio!(detto toscano...)
ci sono pochi esempi e per vedere qualche esercizio bisogna prenderli fotocopiati nelle copisterie fatti chissà in che modo...
io per dare analisi I ho studiato sul libro delle superiori!
stesse tecniche stessi teoremi...linguaggio più semplice più esempi più esercizi chiari!
la matematica è una scienza affascinante e la più importante di tutte perchè dovunque si utilizzino calcoli o formule, si richiama lei!
però penso che a ingegneria alcuni teoremi siano superflui.
all'ingegnere basta sapere la formula poi se ne sbatte del teorema...
perchè devo studiare cose che poi non vedrò mai più? se voglio saperne di più vado a matematica mica a ingegneria! ci vole più praticità e meno discorsi a ingegneria.
quest'estate ho parlato con uno studente canadese. laggiù la laurea in ingegneria civile la prendono in un anno! eppure a loro le case non gli crollano! Se devo far le cose allora facciamole bene! se devo studiare matematica lo faccio ma voglio saperne di più. non voglio perder tempo a studiare una nozione che non mi interessa e che non vedrò mai più. poi si lamentano che in italia mancano tecnici...ma eliminate gli intoppi e fate le cose più facili e ci saranno miglioramenti. se voglio conoscere la matematica vengo a matematica mica a ingegneria!a ingegneria informatica ditemi subito come è la matematica dei calcolatori senza passare dagli integrali le funzioni ecc...
meno intoppi, meno esami, meno gente che si ritira meno tempo per laurearsi più tecnici preparati nello stesso modo.
il fatto è che c'è la bruttissima idea che ingegneria deve essere difficle e che solo i migliori devono laurearsi.
non è mica giusto! se sono scarso in matematica non è detto che sarò uno scarso ingegnere! magari sono un fenomeno nel progettare...che ne sapete?
odio e ho sempre odiato questa mentalità, l'idea che i libri devono essere difficili, i prof menefreghisti e tirannici e la burocrazia.
cavolo spendo 750 euro all'anno, le nozioni le devo capire e me le devono spiegare bene! ok ci deve essere una selezione. ma tanto la fa la vita la selezione! se conosco un ingegnere che mi fa un brutto progetto non glielo ridò un altro lavoro ma vado da un altro più capace! ok devo far gavetta...ancora questa storia! ma la faccio studiando e impegnandomi e non mandando accidenti al prof di turno che mi risponde male o mi tratta da m***a!
in questo ci incastra la matematica che a mio avviso gli arriva tanti accidenti infondati perchè la colpa non è sua!
dalle maestre urlatrici delle elementari ai prof scorbutici universitari (non sono la maggioranza fortunatamente!)spiegate meglio e valete tutti i soldi che lo stato vi sborsa!
Parafrasando il titolo di un affermato romanzo
ti dico "va dove ti portano il cuore e la mente" e se ti
capitera' di fare l'insegnante di matematica
niente di male.
Meglio un apprezzato prof. di matematica che
un ingegnere per forza !
karl
ti dico "va dove ti portano il cuore e la mente" e se ti
capitera' di fare l'insegnante di matematica
niente di male.
Meglio un apprezzato prof. di matematica che
un ingegnere per forza !
karl
Antonio, questo lo so bene! Intendevo solo sottolineare le tesi sostenute da scienziati e filosofi dell'antichità come Aristotele e Hardy, secondo le quali la matematica pura è più importante di quella applicata.
Quest'estate ho anche letto un articolo su non mi ricordo quale giornale. L'articolo si intitolava "Laurea d'oro" ed era tutto dedicato alla Matematica. Era davvero molto ben fatto, perfetto per essere inserito in questo topic... Veramente ottimo... Forse facendo una ricerca approfondita in rete riesco a ritrovarlo.
Quest'estate ho anche letto un articolo su non mi ricordo quale giornale. L'articolo si intitolava "Laurea d'oro" ed era tutto dedicato alla Matematica. Era davvero molto ben fatto, perfetto per essere inserito in questo topic... Veramente ottimo... Forse facendo una ricerca approfondita in rete riesco a ritrovarlo.
Attento Fireball ...
Primo
Aristotele è vissuto un po' di anni fa
e anche il grande Hardy per quanto mi ricordi è morto da un bel pezzo.
Tu devi fare i conti con il mondo in cui tu vivi.
Secondo
Le affermazioni che hai trascritto riguardano il pensiero di queste menti eccelse, anche tu puoi avere dei tuoi pensieri sia da filosofo, sia da matematico, sia da ingegnere.
Antonio Bernardo
Primo
Aristotele è vissuto un po' di anni fa
e anche il grande Hardy per quanto mi ricordi è morto da un bel pezzo.
Tu devi fare i conti con il mondo in cui tu vivi.
Secondo
Le affermazioni che hai trascritto riguardano il pensiero di queste menti eccelse, anche tu puoi avere dei tuoi pensieri sia da filosofo, sia da matematico, sia da ingegnere.
Antonio Bernardo
Diciamo che mi interesserebbe conoscere quali siano gli innumerevoli campi di applicazione della Matematica, però la mia scelta è ancora insicura... D'altronde ho ancora un anno e mezzo per pensarci.
Aristotele classificava la Matematica e la Fisica come scienze teoretiche, cioè quelle scienze che hanno per oggetto il necessario e il "vedere", l'"osservare"... Queste erano le scienze a cui il filosofo attribuiva maggior considerazione e rispetto, erano secondo lui al gradino più alto nello scibile.
Invece al più basso sempre secondo il filosofo vi erano le scienze poietiche, cioè le scienze produttive, quelle che si basavano sull'applicazione...
Godfrey Hardy dice:
"La matematica pura è nel complesso decisamente più utile di quella applicata. Questo perché ciò che è utile più di tutto è la tecnica, e la tecnica matematica viene insegnata principalmente attraverso la matematica pura."
E Aristotele:
"Le scienza matematica in particolare mostra ordine, simmetria e limitazione; e queste sono le più meravigliose forme della bellezza."
Da una parte io sarei d'accordo con loro...
Ma ancora sono insicuro.
Aristotele classificava la Matematica e la Fisica come scienze teoretiche, cioè quelle scienze che hanno per oggetto il necessario e il "vedere", l'"osservare"... Queste erano le scienze a cui il filosofo attribuiva maggior considerazione e rispetto, erano secondo lui al gradino più alto nello scibile.
Invece al più basso sempre secondo il filosofo vi erano le scienze poietiche, cioè le scienze produttive, quelle che si basavano sull'applicazione...
Godfrey Hardy dice:
"La matematica pura è nel complesso decisamente più utile di quella applicata. Questo perché ciò che è utile più di tutto è la tecnica, e la tecnica matematica viene insegnata principalmente attraverso la matematica pura."
E Aristotele:
"Le scienza matematica in particolare mostra ordine, simmetria e limitazione; e queste sono le più meravigliose forme della bellezza."
Da una parte io sarei d'accordo con loro...
Ma ancora sono insicuro.
Io direi : scegli Ingegneria se prevale in te l'interesse applicativo rispetto a quello puramente speculativo, altrimenti scegli Matematica.
E questo lo puoi sapere solo tu.
Camillo
E questo lo puoi sapere solo tu.
Camillo
Caro Fireball, ti rispondo io che studio Ingegneria Elettronica. Se ti piace molto la matematica, e desideri fare di essa l'oggetto dei tuoi studi, scegli matematica. Se invece desideri acquisire conoscenze di matematica unicamente per servirti di esse per scopi professionali, scegli Ingegneria. Il problema sta tutto qui. Io comunque ti consiglio di non farti problemi di carattere lavorativo, perchè secondo me uno deve fare quello che gli piace e che lo realizza. Poi se ti troverai a scoprire teoremi sotto i ponti stai sicuro che non te ne pantirai.
Se è per questo anchio ho studiato matematica, mi guadagno da vivere con la matematica e mi diverto mandando avanti questo sito di matematica. A parte questa passione ormai viscerale occorre razionalmente rendersi conto che le cose sono drasticamente cambiate negli ultimi anni.
Antonio Bernardo
Antonio Bernardo
Una motivazione un po' romantica la seconda... ma in fondo è anche la mia...!
Forse sono un po' di parte,visto che faccio matematica.Non sono del tutto d'accordo sull'idea di abolire la facolta:scherziamo????E' vero che si va avanti con le specializzazioni e che forse gli insegnanti insegnano sempre la solita matematica,però si è intrapresa per questo secondo punto una via di innovazione.
Per quanto riguarda l corso di studi vero e proprio secondo me è insostituibile da parte di qualsiasi altra facoltà.I motivi sono parecchhi ne cito due uno perchè i corsi tenuti da altri indirizzi non sono altrettanto approfonditi(vedi ingegneria),secondo perchè la capacità di astrazione,di lavorare con la mente solo matematica te la può dare..
In ultimo ritenete giusto che le persone come me che vivono di numeri e teorie su di essi debbano rinunciare ad un corso su misura per loro?Io no!
Per quanto riguarda l corso di studi vero e proprio secondo me è insostituibile da parte di qualsiasi altra facoltà.I motivi sono parecchhi ne cito due uno perchè i corsi tenuti da altri indirizzi non sono altrettanto approfonditi(vedi ingegneria),secondo perchè la capacità di astrazione,di lavorare con la mente solo matematica te la può dare..
In ultimo ritenete giusto che le persone come me che vivono di numeri e teorie su di essi debbano rinunciare ad un corso su misura per loro?Io no!
Il tema trattato in questo topic mi interessa moltissimo... Mi sorge a questo punto un dubbio; sono molto combattuto: prendere Matematica o Ingegneria Informatica? Alcuni, tra cui Camillo, mi hanno consigliato la seconda, mentre altri la prima, vista la mia fortissima inclinazione per Matematica.
Quello che nessuno finora mi ha chiarito è: cosa fa esattamente un Ingegnere Informatico? E, se prendessi Matematica, potrei puntare solo alla carriera accademica?
Modificato da - fireball il 08/12/2003 16:33:16
Quello che nessuno finora mi ha chiarito è: cosa fa esattamente un Ingegnere Informatico? E, se prendessi Matematica, potrei puntare solo alla carriera accademica?
Modificato da - fireball il 08/12/2003 16:33:16
non hai tutti i torti. io studio informatica a Roma e matematica è sicuramente molto dominante nella maggior parte dei corsi e trovo sia giusto anzi obbligatorio vista la strettissima correlazione tra loro. Certo è che informatica è solo uno dei campi che si avvale fortemente della matematica ma non è il solo.però è uno tra i campi più trainanti almeno da acuni decenni.Quello che tu dici, similmente accade nel campo informatico, la quasi totalità delle offerte di lavoro, è inerente la progammazione che ti assicuro è solo una parte del campo informatico, in effetti per conoscere un linguaggio o un db è sufficiente un buon manuale e un corso regonale ma la commercializzazione dell'informatica non tiene conto di tutti le altre componenti.
Saper valutare la complessità di procedure oppure conoscere i teoremi alla base di un db relazionale oppure sapere alla perfezione protocolli di rete con probabilità di errore o perdità di pacchetti non interessa minimamente all'azienda che ti assume perchè per lei informatica = prodotto = vendita.
D'altronde quanti responsabili del settore informatico hanno studi non attinenti (economia etc ...)? Ti assicuro più di quanti ne possa pensare. Quindi se da una parte l'informatica è trainante dall'altra la figura professionale oggi percepita dell'informatico è molto distante da quella che l'università invece prepara.
Quindi la realtà nel mondo del lavoro è ben diversa da quella che si immagina all'università.
Naturalmente queste sono opinioni del tutto personali e non se ne abbia nessuno ad offendersi.
Saper valutare la complessità di procedure oppure conoscere i teoremi alla base di un db relazionale oppure sapere alla perfezione protocolli di rete con probabilità di errore o perdità di pacchetti non interessa minimamente all'azienda che ti assume perchè per lei informatica = prodotto = vendita.
D'altronde quanti responsabili del settore informatico hanno studi non attinenti (economia etc ...)? Ti assicuro più di quanti ne possa pensare. Quindi se da una parte l'informatica è trainante dall'altra la figura professionale oggi percepita dell'informatico è molto distante da quella che l'università invece prepara.
Quindi la realtà nel mondo del lavoro è ben diversa da quella che si immagina all'università.
Naturalmente queste sono opinioni del tutto personali e non se ne abbia nessuno ad offendersi.
Il tema è di grande attualità. Francamente non ti do torto.
Che fanno i nostri grandi matematici? Dovrebbero, forse, pensare un po' di più al futuro dei loro allievi e creare deegli indirizzi di studi con sbocchi professionali seri. Purtroppo molti di loro insegnano nelle varie facoltà di ingegneria. La nostra cultura va verso la tecnologia. Sarà positivo? La storia antica ci dice che i romani furono ottimi ingegneri e architetti ma degli scienziati molto molto scarsi, nessuno di loro è passato alla storia né come matematico né come grande scienziato. Il loro lavoro in campo scientifico non è servito al progresso della scienza.
... mi fermo qui
Antonio Bernardo
Che fanno i nostri grandi matematici? Dovrebbero, forse, pensare un po' di più al futuro dei loro allievi e creare deegli indirizzi di studi con sbocchi professionali seri. Purtroppo molti di loro insegnano nelle varie facoltà di ingegneria. La nostra cultura va verso la tecnologia. Sarà positivo? La storia antica ci dice che i romani furono ottimi ingegneri e architetti ma degli scienziati molto molto scarsi, nessuno di loro è passato alla storia né come matematico né come grande scienziato. Il loro lavoro in campo scientifico non è servito al progresso della scienza.
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Antonio Bernardo