TopSeven dei matematici
Secondo voi, quali furono i 7 più grandi matematici della storia ?
Risposte
Non ho ancora letto un certo Ettore Majorana...
é vero che il suo vero campo fu la fisica teorica, ma era anche un matematico.
Questo fa sì che lo stesso Fermi, af-Fermi che in quanto a matematica era superiore anche a lui, e che se non fosse stato per la sua prematura (presunta) scomparsa avrebbe fatto grandi cose.
O.T.
La mia via è dedicata a lui...poco più avanti c'è via Enrico Fermi, poco prima via Bruno Pontecorvo...mi pare di abitare in via Panisperna!
é vero che il suo vero campo fu la fisica teorica, ma era anche un matematico.
Questo fa sì che lo stesso Fermi, af-Fermi che in quanto a matematica era superiore anche a lui, e che se non fosse stato per la sua prematura (presunta) scomparsa avrebbe fatto grandi cose.
O.T.
La mia via è dedicata a lui...poco più avanti c'è via Enrico Fermi, poco prima via Bruno Pontecorvo...mi pare di abitare in via Panisperna!
Anche io considero poco sensato poter fare una classifica di questo genere, lascio giusto una nota interessante:
Il mio prof. di Geometria disse che Poincarè (o Gauss, non ricordo bene) fu l'ultimo a conoscere l'intero "corpus" della matematica di quei tempi.
Il mio prof. di Geometria disse che Poincarè (o Gauss, non ricordo bene) fu l'ultimo a conoscere l'intero "corpus" della matematica di quei tempi.
Ecco la mia:
1) Archimede
2) Gauss
3) Eulero
4) Newton
5) Riemann
6) Poincarè
7) Torricelli (un italiano dovevo pur metterlo!)
1) Archimede
2) Gauss
3) Eulero
4) Newton
5) Riemann
6) Poincarè
7) Torricelli (un italiano dovevo pur metterlo!)
Si, o scrivi Gödel, o scrivi Goedel.
Ciao a tutti,
rientro dalle ferie e mi piacerebbe intervenire di nuovo in questa discussione. Molti studenti delle medie, probabilmente anche quelli degli ordini superiori, si interrogano come Erwin su chi sia stato il più grande matematico. La risposta evidentemente non c'è, come ha fatto osservare più di un utente, però è divertente elencarne alcuni.
La mia personale risposta agli studenti è "l'uomo" (nel senso di anthropos, maschio o femmina indifferentemente), oppure "tu".
Ora una questione ortografica sulla quale vorrei la conferma di Erwin, che scopro poliglotta, una vera risorsa per il forum!
sulla "o" ci andrebbero due puntini, in mancanza del simbolo corrispondente sulla tastiera si aggiunge una "e", corretto?
rientro dalle ferie e mi piacerebbe intervenire di nuovo in questa discussione. Molti studenti delle medie, probabilmente anche quelli degli ordini superiori, si interrogano come Erwin su chi sia stato il più grande matematico. La risposta evidentemente non c'è, come ha fatto osservare più di un utente, però è divertente elencarne alcuni.
La mia personale risposta agli studenti è "l'uomo" (nel senso di anthropos, maschio o femmina indifferentemente), oppure "tu".
Ora una questione ortografica sulla quale vorrei la conferma di Erwin, che scopro poliglotta, una vera risorsa per il forum!
"Stellinelm":
Godel
sulla "o" ci andrebbero due puntini, in mancanza del simbolo corrispondente sulla tastiera si aggiunge una "e", corretto?
Secondo me è impossibile stabilire quale sia il più grande e fare delle classifiche e/o ancora paragonare matematici di contesti storici , sociali e culturali diversi .
Un pò come stabilire ad esempio (visto che si avvicinano le olimpiadi) quale sia stato il velocista migliore di tutti i tempi oppure il tennista (mio nipote direbbe Federer e Bolt) , tuttavia bisogna considerare l'evoluzione dei materiali , delle tecniche di allenamento , della nutrizione , etc .
A parte questo preambolo (forse poco azzeccato) a me piacciono :
Euclide , Gauss, Godel , Eulero, Fermat, Goldbach, Rienmann , Chebyshev , Polignac , Erdos , Ramanujan , Pitagora , Cantor . Newton , e quello che riuscirà a dimostrare l'ipotesi di Riemann
Un pò come stabilire ad esempio (visto che si avvicinano le olimpiadi) quale sia stato il velocista migliore di tutti i tempi oppure il tennista (mio nipote direbbe Federer e Bolt) , tuttavia bisogna considerare l'evoluzione dei materiali , delle tecniche di allenamento , della nutrizione , etc .
A parte questo preambolo (forse poco azzeccato) a me piacciono :
Euclide , Gauss, Godel , Eulero, Fermat, Goldbach, Rienmann , Chebyshev , Polignac , Erdos , Ramanujan , Pitagora , Cantor . Newton , e quello che riuscirà a dimostrare l'ipotesi di Riemann
Come è già stato fatto notare le classifiche non riconducibili a quantità oggettive lasciano il tempo che trovano; ma rimane comunque interessante il parere di ciascuno (Brunetta compreso).
Qualcuno in un forum del nord europa mi chiese : “definire grande” e qualcuno altro in un forum spagnolo mi disse che, come per un confronto tra eserciti, non è possibile un confronto nella storia, più sensato sarebbe un confronto per periodi omogenei e mi rimanda a : http://es.wikipedia.org/wiki/Anexo:Mate ... mportantes . Qualcun altro risponde che oggi è impossibile conoscere tutti i campi della matematica e si sarà portato a citare i più “famosi” che non coincide con i più “grandi”.
Molti citano Pitagora, ma per quanto ne so Pitagora ha fondato una comunità (oggi forse la chiamerebbero diversamente) in cui le conoscenze venivano condivise e non attribuibili a nessun membro, infatti sarebbe più corretto parlare di scuola Pitagorica. Senza nulla togliere alle sue capacità, quello che viene ricordato come il suo Th., era già conosciuto dai babilonesi (ma si deve alla scuola Pitagorica la prima dimostrazione).
Ho constatato che spesso, forse per educazione scolastica o per campanilismo, citano con maggiore frequenza matematici loro connazionali
arabi : Abu’l Wafa, Al-Khuwarismi o Ibn Sina (che da noi è più conosciuto come medico)
francesi : Poincarè, Cartesio, Fermat, Sophie Germain
tedeschi : Gauss, Goedel (*), Riemann, Klein
svizzeri : quasi tutti Eulero
(*) però era austriaco...
A questo punto mi interesserebbe il parere di uno storico della matematica.
Qualcuno in un forum del nord europa mi chiese : “definire grande” e qualcuno altro in un forum spagnolo mi disse che, come per un confronto tra eserciti, non è possibile un confronto nella storia, più sensato sarebbe un confronto per periodi omogenei e mi rimanda a : http://es.wikipedia.org/wiki/Anexo:Mate ... mportantes . Qualcun altro risponde che oggi è impossibile conoscere tutti i campi della matematica e si sarà portato a citare i più “famosi” che non coincide con i più “grandi”.
Molti citano Pitagora, ma per quanto ne so Pitagora ha fondato una comunità (oggi forse la chiamerebbero diversamente) in cui le conoscenze venivano condivise e non attribuibili a nessun membro, infatti sarebbe più corretto parlare di scuola Pitagorica. Senza nulla togliere alle sue capacità, quello che viene ricordato come il suo Th., era già conosciuto dai babilonesi (ma si deve alla scuola Pitagorica la prima dimostrazione).
Ho constatato che spesso, forse per educazione scolastica o per campanilismo, citano con maggiore frequenza matematici loro connazionali
arabi : Abu’l Wafa, Al-Khuwarismi o Ibn Sina (che da noi è più conosciuto come medico)
francesi : Poincarè, Cartesio, Fermat, Sophie Germain
tedeschi : Gauss, Goedel (*), Riemann, Klein
svizzeri : quasi tutti Eulero
(*) però era austriaco...
A questo punto mi interesserebbe il parere di uno storico della matematica.
E' molto difficile attribuire con precisione le scoperte della matematica, un esempio per tutti e' la scoperta (o l'invenzione) dell'analisi matematica. Si tende ad attribuire a Newton e Leibniz la scoperta del calcolo infinitesimale, ma le cose erano già nell'aria da molti anni, e anche in popoli diversi. Per esempio l'idea di sfruttare l'infinito potenziale (una cosa può diventare arbitrariamente grande o arbitrariamente vicina a zero) si vede già nei greci (esaustione), l'idea che gli estremi di funzioni vadano cercati dove la funzione è stazionaria si vede già in Fermat, l'idea che il filo conduttore dell'analisi è il concetto di limite si vede già negli scritti di Newton, ma solo più tardi i matematici hanno davvero capito ciò che Newton intendeva e hanno formalizzato la definizione (Cauchy-Weierstrass). Insomma le cose sono molto più complicate di quanto sembra, la storia della matematica è sostanzialmente un tutt'uno e sono d'accordo sul fatto che non si possa parlare di persone singole.
Io credo che i più grandi matematici vadano ricercati nei popoli...
Alla fine che se ne prenda uno o che se ne prenda un'altro,
tutti hanno ideato teoremi e sviluppato nuov idee su ciò che avevano ereditato dal passato.
Invece prima (nel passato) non c'erano basi da cui partire e su cui lavorare, così ho pensato di prendere i popoli che più hanno contribuito a quella che sarebbe stata chiamata "matematica".
Per esempio, che senso ha inserire Talete o Pitagora nella classifica,
quando i teoremi per i quali sono così famosi esistevano già?
Anche Archimede ed Euclide, tutte queste persone non hanno fatto che studiare la matematica egizia.
Quindi, perché dare a loro i meriti di altri? Per questo mi è sembrato più appropriato scrivere i popoli.
Tra l'altro i Greci, come ho scritto, anche se non ho motivato, non hanno fatto altro che andare nelle terre degli altri popoli a studiare le loro arti e a portarle in Grecia.
Alla fine che se ne prenda uno o che se ne prenda un'altro,
tutti hanno ideato teoremi e sviluppato nuov idee su ciò che avevano ereditato dal passato.
Invece prima (nel passato) non c'erano basi da cui partire e su cui lavorare, così ho pensato di prendere i popoli che più hanno contribuito a quella che sarebbe stata chiamata "matematica".
Per esempio, che senso ha inserire Talete o Pitagora nella classifica,
quando i teoremi per i quali sono così famosi esistevano già?
Anche Archimede ed Euclide, tutte queste persone non hanno fatto che studiare la matematica egizia.
Quindi, perché dare a loro i meriti di altri? Per questo mi è sembrato più appropriato scrivere i popoli.
Tra l'altro i Greci, come ho scritto, anche se non ho motivato, non hanno fatto altro che andare nelle terre degli altri popoli a studiare le loro arti e a portarle in Grecia.
A proposito della discussione di qualche pagina fa, mi piace ricordare questa frase del matematico statunitense Oswald Veblen:
"la geometria è ciò che viene ritenuto tale da un numero abbastanza grande di persone competenti"
"la geometria è ciò che viene ritenuto tale da un numero abbastanza grande di persone competenti"
Le prime tracce della matematica nascono nell’Egitto per prevedere la piena del Nilo essenziale per l’agricoltura e per la religione, il dio Api era la divinità del Nilo raffigurato con un toro e per ringraziarlo delle piene parte (bisognava calcolarlo) del raccolto gli veniva offerto. Poi bisognava amministrare i terreni e quindi calcolare la loro area, imporre tasse e riscuoterle. Nascono le prime unità di misura come il palmo o il cubito (vd. pariro Rhind e il papiro di Mosca) e per il calcolare il volume delle piramidi anticiparono le basi del calcolo infinitesimale migliaia di anni prima di Newton e Leibniz.
Ma la matematica serviva esclusivamente per risolvere problemi pratici e coloro che la praticavano erano selezionati tra gli scribi. Solo nell’antica Grecia si usava la filosofia per il ragionamento astratto e per verificare se uno studente poteva essere idoneo a ciò doveva risolvere in pochi secondi : “se la metà di cinque fosse tre, cosa sarebbe un terzo di dieci”.
Allora a seconda della natura dei problemi, prevalentemente di natura aritmetica e algebrica da una parte e geometrica dall’altra costituiva la suddivisione tra gli scribi; parte dei problemi esclusivamente con i numeri (identificata con matematica) e l’altra parte geometria per i problemi con le figure. Che è quello che (vd. intervento di gio73) apprendono ancora oggi i bambini alle elementari e medie.
1. babilonesi
2. egiziani
3. greci
...
Però una civiltà non è un matematico...
Ma la matematica serviva esclusivamente per risolvere problemi pratici e coloro che la praticavano erano selezionati tra gli scribi. Solo nell’antica Grecia si usava la filosofia per il ragionamento astratto e per verificare se uno studente poteva essere idoneo a ciò doveva risolvere in pochi secondi : “se la metà di cinque fosse tre, cosa sarebbe un terzo di dieci”.
Allora a seconda della natura dei problemi, prevalentemente di natura aritmetica e algebrica da una parte e geometrica dall’altra costituiva la suddivisione tra gli scribi; parte dei problemi esclusivamente con i numeri (identificata con matematica) e l’altra parte geometria per i problemi con le figure. Che è quello che (vd. intervento di gio73) apprendono ancora oggi i bambini alle elementari e medie.
1. babilonesi
2. egiziani
3. greci
...
Però una civiltà non è un matematico...
Purtroppo un insegnante (per quanto ne so, visto che io non sono un insegnante) deve rispettare i programmi ministeriali e ha un numero limitato di ore, per cui mettere davvero in pratica un insegnamento della matematica più maturo al giorno d'oggi richiede un cambiamento da fare a monte, prima di tutto. Speriamo che la cosa prima o poi arrivi alle orecchie giuste, e soprattutto al cervello giusto.
"Luca.Lussardi":
Nonostante la mia dichiarata incompetenza credo che Newton sia stato il più grande matematico della storia della matematica (era anche un fisico, certo). E' ovvio che i suoi metodi non erano rigorosi (anche Leibniz in ogni caso, considerato più "puro" come matematico, non brillava come rigore) visti i tempi, l'analisi stava nascendo e come ogni cosa nasce e poi matura: la maturazione dell'analisi è arrivata nel tardo Ottocento con la sua "aritmetizzazione", ma il fondo concettuale su cui fa perno l'intera teoria risale appunto al settecento.
Sono solo io, o forse trovi anche tu affascinante la Storia della Matematica?
E' così interessante, ci sono poche date e mostra così tanti fatti non conosciuti nella cultura tradizionale che anche dopo aver letto un solo capitolo, ti rendi conto che quella che ci hanno insegnato a scuola non è matematica, ma calcoli con un fine puramente pratico.
Se solo spiegassero la matematica antica agli studenti, altro che imparare dimostrazioni e formule a memoria!
Nonostante la mia dichiarata incompetenza credo che Newton sia stato il più grande matematico della storia della matematica (era anche un fisico, certo). E' ovvio che i suoi metodi non erano rigorosi (anche Leibniz in ogni caso, considerato più "puro" come matematico, non brillava come rigore) visti i tempi, l'analisi stava nascendo e come ogni cosa nasce e poi matura: la maturazione dell'analisi è arrivata nel tardo Ottocento con la sua "aritmetizzazione", ma il fondo concettuale su cui fa perno l'intera teoria risale appunto al settecento.
leggo più di qualcuno che ha inserito Newton
ma veramente lo considerate un matematico invece di un (grande ) fisico ?
i suoi infinitesimi sono un pochino indigesti ai matematici .....
ma veramente lo considerate un matematico invece di un (grande ) fisico ?
i suoi infinitesimi sono un pochino indigesti ai matematici .....
Ho già capito che si tratta di classifiche che lasciano il tempo che trovano... per fare queste cose seriamente ci vogliono persone competenti, ma veramente competenti. Io non mi considero assolutamente competente in storia della matematica, nonostante abbia letto tutto il Boyer e tanti altri testi, anche più voluminosi, di storia della matematica, in particolare storia dell'analisi e della geometria.
Ragazzi, ricordiamoci solo una cosa, in principio la matematica era composta da due cose: geometria e aritmetica.
Tutto il resto è venuto dopo, e ha solo arricchito il significato di questo termine.
La classifica è la seguente ed è motiva:
1. babilonesi
2. egiziani
3. greci
...
Motivazioni:
1. I babilonesi son riusciti nei tempi antecedenti a greci e romani (ossia tra il 2000 a.C. e 600 a.C) a fare delle cose semplicemente stupefacenti: quando gli egiziani ancora risolvevano le equazioni di primo grado con frazioncine e a modo loro, questi signori hanno mostrato non solo di saper maneggiare l'algebra con equazioni di secondo e terzo grado, ma avevano introdotto anche più variabili! Avevano tavole dei quadrati, dei cubi, radici, con margini di errori bassissimi, senza contare che utilizzavano moltiplicazioni e divisioni come dio comanda! Inoltre, sono stati loro ad introdurre il sistema posizionale che utilizziamo ancora oggi dopo 4 millenni e il loro sistema sessagesimale è restato ancora ai giorni nostri, e lo utilizziamo quotidianamente nella misurazione degli angoli e nella suddivisione del calendario (nonostante questo sia in chiara contraddizione con il nostro sistema decimale, mai chiesto come mai se ragioniamo in base dieci, abbiamo un'ora divisa in 60 minuti, un minuto diviso in 60 secondi ect?)
2. Non ci crederete ma gli egiziani, nonostante lavoravano praticamente con la sola operazione di addizione, ottennero risultati veramente notevoli.
Innanzitutto, partendo con un sistema che utilizzava prevalentemente ideogrammi (ai tempi della scoperta della ruota per intenderci, 4000 a.C.) erano dei grandi maestri del calcolo aritmetico ed utilizzavano anche la frazioni, senza contare che conoscevano la formula usata al giorno d'oggi per calcolare il volume di una piramide e del tronco di piramide!
Nonostante la loro arte fosse praticamente solo arte del calcolo, senza teoremi o teoria generale, fornivano anche una sorta di dimostrazione. Fatto ancora più importante, i loro calcoli erano in base decimale e utilizzavano la geomatria in maniera non male. Per esempio, su uno degli 84 problemi inclusi nel Papiro di Rhind, per calcolare l'area di un triangolo isoscele, utilizzavano la nostra stessa formula! E un procedimento simile facevano con i trapezi...
Mentre per quanto riguarda i quadrilateri, seguivano delle formule approssimate (l'area di un generico quadrilatero per loro era uguale al prodotto delle medie aritmetiche dei lati opposti, come ho detto, risultati approssimativamente esatti).
Ultima cosa, avevano stimato il pi greco ad un valore pari a 3,12. Direi non male un margine di errore di 0.02 non trovate?
Inoltre avevano familiarità con figure inscritte e circoscritte.
3. I greci li sto attualmente leggendo, appena finisco (domani forse) continuo!
Il resto work in progress...Appena avrò finito di leggere il Boyer la finisco la classifica, promesso!
Tutto il resto è venuto dopo, e ha solo arricchito il significato di questo termine.
La classifica è la seguente ed è motiva:
1. babilonesi
2. egiziani
3. greci
...
Motivazioni:
1. I babilonesi son riusciti nei tempi antecedenti a greci e romani (ossia tra il 2000 a.C. e 600 a.C) a fare delle cose semplicemente stupefacenti: quando gli egiziani ancora risolvevano le equazioni di primo grado con frazioncine e a modo loro, questi signori hanno mostrato non solo di saper maneggiare l'algebra con equazioni di secondo e terzo grado, ma avevano introdotto anche più variabili! Avevano tavole dei quadrati, dei cubi, radici, con margini di errori bassissimi, senza contare che utilizzavano moltiplicazioni e divisioni come dio comanda! Inoltre, sono stati loro ad introdurre il sistema posizionale che utilizziamo ancora oggi dopo 4 millenni e il loro sistema sessagesimale è restato ancora ai giorni nostri, e lo utilizziamo quotidianamente nella misurazione degli angoli e nella suddivisione del calendario (nonostante questo sia in chiara contraddizione con il nostro sistema decimale, mai chiesto come mai se ragioniamo in base dieci, abbiamo un'ora divisa in 60 minuti, un minuto diviso in 60 secondi ect?)
2. Non ci crederete ma gli egiziani, nonostante lavoravano praticamente con la sola operazione di addizione, ottennero risultati veramente notevoli.
Innanzitutto, partendo con un sistema che utilizzava prevalentemente ideogrammi (ai tempi della scoperta della ruota per intenderci, 4000 a.C.) erano dei grandi maestri del calcolo aritmetico ed utilizzavano anche la frazioni, senza contare che conoscevano la formula usata al giorno d'oggi per calcolare il volume di una piramide e del tronco di piramide!
Nonostante la loro arte fosse praticamente solo arte del calcolo, senza teoremi o teoria generale, fornivano anche una sorta di dimostrazione. Fatto ancora più importante, i loro calcoli erano in base decimale e utilizzavano la geomatria in maniera non male. Per esempio, su uno degli 84 problemi inclusi nel Papiro di Rhind, per calcolare l'area di un triangolo isoscele, utilizzavano la nostra stessa formula! E un procedimento simile facevano con i trapezi...
Mentre per quanto riguarda i quadrilateri, seguivano delle formule approssimate (l'area di un generico quadrilatero per loro era uguale al prodotto delle medie aritmetiche dei lati opposti, come ho detto, risultati approssimativamente esatti).
Ultima cosa, avevano stimato il pi greco ad un valore pari a 3,12. Direi non male un margine di errore di 0.02 non trovate?
Inoltre avevano familiarità con figure inscritte e circoscritte.
3. I greci li sto attualmente leggendo, appena finisco (domani forse) continuo!
Il resto work in progress...Appena avrò finito di leggere il Boyer la finisco la classifica, promesso!
Và bene che a fare i rivoluzionari,o ad esserne nipoti come il grande Renato,non si vien molto ricordati
(tranne quello che il buon Faber ed altri Poeti chiamavano il più grande della Storia,
anche se è pur vero che buona parte del ricordo a noi giunto è forse legato al fatto d'aver tra i suoi massimi rappresentanti un'istituzione alquanto conservatrice..):
ma Cantor,Caccioppoli e Galois dove sono???
Saluti dal web.
(tranne quello che il buon Faber ed altri Poeti chiamavano il più grande della Storia,
anche se è pur vero che buona parte del ricordo a noi giunto è forse legato al fatto d'aver tra i suoi massimi rappresentanti un'istituzione alquanto conservatrice..):
ma Cantor,Caccioppoli e Galois dove sono???
Saluti dal web.
Si certo!



"Alexp":
[quote="lisdap"]Secondo me no, i logici sono logici, i geometri sono geometri, i matematici sono matematici.
Ma cosa stai dicendo?? secondo te, allora, quelli che definisci "matematici" di che matematica si occupano??
stando a quanto dici i matematici non esisterebbero, perchè se chi fa geometria è geometra, allora chi fa Analisi è analista, chi fa Algebra è algebrista e via dicendo...chi è matematico?? Nessuno??[/quote]
Il matematicista