Teoria relativistica del fenomeno religioso

anonymous_af8479
1) le neuroscienze mostrano che, quando un cervello di Homo Sapiens sta avendo esperienze mistico/religiose, si attiva una "certa parte" del cervello

2) chiamo quella certa parte sede del "senso religioso", così come vi è una sede della vista ecc.

3) il perchè si sia sviluppato il senso religioso è spiegabile in termini evoluzionistici. Tale senso è fortemente utile per aumentare l'aggregazione all'interno di un clan, tribù, società e permette di combattere meglio il nemico (natura, animali e altri gruppi umani)

4) per senso religioso intendo essenzialmente una concezione animistica che può andare dal percepire (come fanno i primitivi) un'anima dietro ogni fenomeno naturale, fino alle religioni monoteistiche. In fondo Dio non è altro che la grande anima definitiva che sta dietro all'universo intero

5) il senso religioso è un invariante storico-culturale. Esso attraversa la storia e tutte le culture. Il senso religioso è, quindi, il $ds$ assoluto

6) le varie religioni sono solo realizzazioni relative del senso religioso che si realizza concretamente nella storia. Le religioni sono, quindi, i sistemi di riferimento relativi rispetto ai quali il senso religioso è un invariante

Non prendetemi per matto, ma a me piace pensare così ...

Risposte
Fioravante Patrone1
Visto che si è parlato molto delle radici neuronali ed evolutive del sentimento religioso, segnalo un articolo disponibile oggi su "Avvenire" on line, abbastanza "in tema" direi:
http://www.avvenire.it/Cultura/Preistor ... 700000.htm

anonymous_af8479
Nulla di personale fra me e Sergio, se capiterà nella vita, avremo il piacere di bere un bicchiere di sangiovese (non virtuale) assieme ...

Considero, personalmente, tutta la vicenda come una "lezione di relatività" in quanto ho sempre creduto, evidentemente a sproposito, di essere un "esperto" di fair play e di condizionali ... :D

Comunque, lungi da me la volontà di mettermi in cattedra in modo autoritario ed antipatico. Sento solo di avere delle cose da dire, ma, quando le dico, mi pongo sempre, o almeno cerco di farlo, nella posizione di chi ha molto di più da imparare che da insegnare.

Mi spiace molto e vi chiedo scusa se sono sembrato arrogante ed antipatico.

Fioravante Patrone1
Che ci pigli, non c'è dubbio. A me piace il fatto che c'è una buona correlazione fra la numerosità di citazioni dei miei lavori e la valutazione che ne do io.
E' un po' biased dal fatto che valgono le auto-citazioni.
Poi ci sono i problemi della diversità di discipline, del "movimentismo" dei temi di ricerca, etc. etc.

Ma quando uno trova un prof. ord di analisi che ha h=2, e di questi lavori uno ha solo due auto-citazioni, e l'altro una, si capisce che "ci piglia"!

Fioravante Patrone1
"Sergio":

Cercando "Fioravante Patrone", vecchio ricercatore (fa ricerca da più di trent'anni), su tutte le materie si trova un h-index pari a 7.
Lascio tutte le materie perché la teoria dei giochi ha molte applicazione e perché in buona sostanza all'h-index concorrono i lavori più citati, cioè solo i primi della lista proposta dal programma, e tra questi non mi sembra trovarne alcuno "strano".

Intervengo per "fatto personale" :-D
Il mio h-index è un po' indeterminato... Io ho ottenuto un valore diverso, nove. Ma dipende dal database.

anonymous_af8479
Certo, giacor86, la vita è di più, molto di più ... io parlo delle "basi fisiologiche" ...

Il mio computer ha un hardware determinato in cui girano tanti software ... (esempio riduttivo, ma forse esplicativo).

giacor86
Ok, capisco. Grazie della precisazione, direi fondamentale. Beh che dire, prendo atto delle tue convinzioni, ma non mi sento di condividere. Mi spiace. Limite fede-scienza invece per me c'è. La scienza può benissimo spiegare la fisiologia del corpo umano, ma a questa deve fermarsi. Secondo me la vita è di più di quello che dici tu, e quel qualcosa di più è inarrivabile per fisica, chimica, biologia e matematica.

Luca.Lussardi
Piccolo OT: l'h-index illustrato da Sergio non viene di norma utilizzato per la valutazione dei matematici, ma per altri ricercartori per i quali è decisamente più rilevante la collocazione dei lavori scientifici. Il lavoro di un matematico anche se eccellente potrebbe essere benissimo collocato su riviste nemmeno ISI, da cui la scarsa attendibilità di ogni forma di indice per la valutazione di un matematico.

anonymous_af8479
Scusate, ma quella di giacor86 è una provocazione culturale alla quale non posso resistere, nonostante i miei propositi assenteistici ...

Giacor86 scrive :

“... Ma come?!?!? allora missà che non riesco bene ad intuire il tuo scopo Un credente che vuole dimostrare che l'uomo crede solo per biologia, movimento di atomi e... “

Io dico, e perchè no ? Che hanno gli atomi che non vanno ?

Allora devo spiegare meglio, se interessa, la mia posizione (ovviamente, in estrema sintesi).

Io credo in Dio (non faccio nessuna fatica, mi viene istintivo, spontaneo), ma non appartengo a nessuna confessione religiosa, anche se per certi aspetti mi sento vicino al cristianesimo (del Vangelo e non della Chiesa Cattolica) e per altri al buddismo.

Per me, Dio ha creato il “vuoto” (che non è vuoto, ma pieno di energia) dal quale si generano spontaneamente e casualmente (per fluttuazione quantistica) degli universi i quali possono avere “leggi fisiche” diverse.

Il nostro universo ha leggi fisiche tali per cui è possibile la vita. Per me, la vita è una proprietà della materia e, quando possibile, essa nasce spontaneamente (senza un'azione creatrice), appunto dalla materia.

Io non distinguo fra fisica, chimica e biologia.

Fra i vari esseri viventi, da circa centomila anni, è presente sulla faccia del pianeta l'homo sapiens.

Egli possiede strutture cerebrali atte a varie funzioni fra cui il linguaggio e ... il SENSO RELIGIOSO ... e ora siamo punto a capo !!! :D

Nella mia visione del mondo, non vi è nessun bisogno di anima né di altre entità non fisiche per spiegare qualunque manifestazione umana, compreso il senso religioso.

Dov'è il conflitto scienza-fede ? Per me non c'è ...

ps. circa il mio essermi dichiarato “teorico”, vorrei sottolineare che non mi sono mai dichiarato “ricercatore”, per guadagnarmi la vita, nei miei momenti psicofisici migliori, ho fatto il softwarista gestionale. I miei lavori scientifici sono lavori divulgativi riguardanti certi argomenti di fisica teorica e di matematica, argomenti che ovviamente amo. Non si tratta comunque MAI di lavori originali o su argomenti originali (non l'ho mai detto, non essendo ricercatore ...). Se mai si tratta di “mie personali visioni originali” e/o raccontate in modo originale su argomenti non originali e soprattutto molto di base.

giacor86
Ma cosa centra??? Se un tuo cambiamento fisico-in vita modificasse il tuo DNA lo farebbe sia se la modifica risolvesse il problema della sopravvivenza, sia che no. I cromosomi non sono esseri intelligente, nè tantomeno hanno spirito critico. Comunque, i cambiamenti-in vita non avvengono. Ripeto, a meno che non vieni sottoposto a radiazioni ionizzanti, come particelle alfa, beta o raggi gamma, che penetrano nelle tue cellule (anche profonde, magari del fegato, del cuore, del cervello), arrivano al nucleo, e ti spaccano il DNA. In questo caso si, il tuo DNA muta. Ma di nuovo, in modo del tutto casuale, anzi di solito mortale.

EDIT aggiungo: http://it.wikipedia.org/wiki/Radiazioni ... _biologici
http://it.wikipedia.org/wiki/Danni_genetici_stocastici

GPaolo1
Perchè, se mi pompo di brutto risolvo il problema della sopravvivenza?

giacor86
"GPaolo":
Per quanto riguarda la mutazione ad esempio, sapevo che il cavallo, almeno così avevo letto una cinquantina di anni fa, viveva nella savana dove, al crescere dell'erba, gli riusciva difficile scorgere eventuali predatori e, per tale motivo, quelli che sviluppavano gambe più lunghe, sopravvivevano ai loro attacchi; tale mutazione da cosa è derivata? Sembrerebbe che, al di là di non voler ammettere che il cavallo abbia fatto un sia pur minimo ragionamento, gli sia derivato da una condizione; e cos'è una condizione esterna se non un'informazione? Può darsi che la "necessità" di non morire prematuramente abbia causato quella "tensione" interiore che ha dato origine ad una variazione al tema.


Non non è per niente così. I cavalli con le gambe corte morivano e basta. Nella teoria di Darwin (almeno così mi hanno insegnato a scuola), la variabilità genetica è un processo totalmente casuale e non condizionato dalle condizioni di vita degli individui delle specie. un processo che la realizza mi pare sia qusto: http://it.wikipedia.org/wiki/Crossing-over. Quindi vedila così. Ad un certo punto, casualmente, qualche cavallo (sempre che dal cavallo derivino le giraffe) aveva le gambe lunghe.. ripeto: casualmente. La selezione naturale ha fatto si che queste sopravvivessero. Scusa secondo te se vai in palestra e ti pompi di brutto, modifichi il tuo DNA?

GPaolo1
Non sono stato io a definire "Illuminismo" il periodo in cui all'Uomo è stato assegnato il primato avverso quello del "Medio Evo" in cui lo strapotere religioso dei cattolici cristiani è arrivato al punto di ammazzare a ritmi industriali i propri simili. Non mi sento di accettare la tua equazione; ci sono atei che non sanno di esserlo e cristiani che non conoscono il loro cristo; ma a me non è che importa molto. L'importante è che non sia costretto a vivere secondo le loro rivelazioni divine, ma secondo le leggi laiche che riconoscono diritti umani che la chiesa si guarda bene dal sottoscrivere. Ma, lasciamo perdere. Per quanto riguarda la mutazione ad esempio, sapevo che il cavallo, almeno così avevo letto una cinquantina di anni fa, viveva nella savana dove, al crescere dell'erba, gli riusciva difficile scorgere eventuali predatori e, per tale motivo, quelli che sviluppavano gambe più lunghe, sopravvivevano ai loro attacchi; la giraffa, invece, pare che abbia allungato il suo collo per raggiungere le cime degli alberi delle cui foglie si nutriva che sono più tenere e digeribili; tale mutazione da cosa è derivata? Sembrerebbe che, al di là di non voler ammettere che il cavallo e la giraffa abbiano fatto un sia pur minimo ragionamento, sia loro derivato da una condizione; e cos'è una condizione esterna se non un'informazione? Può darsi che la "necessità" di non morire prematuramente o di aggiudicarsi una nicchia alimentare circoscritta e riservata alle seconde abbia causato quella "tensione" interiore che ha dato origine ad una variazione al tema. La teoria di Arrigo, che non capisco totalmente per via di termini comprensibili solo a Manitou ed a chi come lui, mi suona familiare, la sento vicina al mio pensare.

giacor86
"anonymous_af8479":
Personalmente sono un credente, non però in una particolare religione, ma questo non deve contare nulla per lo scienziato “serio” il quale deve essere il più possibile “oggettivo” e non farsi “influenzare” dalle proprie idee e convinzioni.


Ma come?!?!? allora missà che non riesco bene ad intuire il tuo scopo :D:D Un credente che vuole dimostrare che l'uomo crede solo per biologia, movimento di atomi e...
"anonymous_af8479":
Io credo che tutto sia spiegabile scintificamente
.

Quel "tutto" è una parola un po' pesante. Lo scienzato deve essere serio e non farsi influenzare, questo si. Ma se è crdente, deve anche sapere che la scienza ha i suoi limiti.

@GPaolo
Il contenuto del tuo ultimo post è inutile, l'abbiamo già letto in molti altri tuoi post. Mi piacerebbe piuttosto che continuassi nell'esposizione della tua teoria delle mutazioni genetiche, alla luce di ciò che ti abbiamo scritto io e Sergio. Grazie.

anonymous_af8479
Rientro un attimo per ringraziare Fioravante e Luca per le belle parole e per precisare (a onor del vero) quanto segue.

La mia pseudo-para-teorietta non vuole in alcun modo dimostrare l'esistenza o la non esistenza di Dio. Personalmente sono un credente, non però in una particolare religione, ma questo non deve contare nulla per lo scienziato “serio” il quale deve essere il più possibile “oggettivo” e non farsi “influenzare” dalle proprie idee e convinzioni.

Sono altresì convinto che il presunto conflitto fra scienza e religiosità (non dico fede, perchè le fedi sono dogmatiche e i dogmi possono entrare in conflitto con la scienza) sia un falso problema proprio perchè spostato erroneamente, fraintendendo, fra scienza e fede.

La mia teorietta vuole solo presentare, a chi non lo sa già (a mo' di stimolo per eventualmente approfondire con letture più serie dei miei scritti), che esistono seri studi scientifici nella direzione di dare una base fisiologica (quindi fisica) al fenomeno religioso.

Tali studi sono solo all'inizio e non vi sono, al momento, punti consolidati e condivisi su cui la maggioranza degli studiosi siano in accordo. Chi cerca, quindi, prove definitive sulla questione, rimane deluso.

Gli indizi che il fenomeno religioso, però, abbia basi fisiologiche sono studiati e riportati in letterature da molti decenni. Basta ricordare:

gli attacchi epilettici inducono in certi casi esperienze mistico/religiose

diverse patologie psichiatriche sono accoppiate ad esperienze mistico/religiose

il digiuno, la penitenza ecc. sono usati da sempre per produrre stati mistico/religiosi

idem musiche e danze ritmate e parossistiche (riti sciamanici, danzatori dervisci, tarantolati, ecc. ecc.)

l'uso di droghe allucinogene (tetraidrocannabinolo, mescalina, psilocibina, dietilamide dell'acido lisergico, muscarina, ecc. ecc.) da sempre vengono usati, in molte culture, come “chiavi” chimiche per indurre stati mistico/religiosi (solo da noi tali droghe sono usate per scopi ludico/ricreativi).

Oggi si sta procedendo su questi studi usando non solo la psicologia/psichiatria ecc. classiche come in passato, ma, e qui sta la novità che voglio sottolineare, anche con le neuroscienze.

Circa il fatto che mi sono dichiarato “un teorico” ed il mio mestiere è “produrre teorie”, vorrei presentare qui alcuni fatti che, secondo me, lo comproverebbero (il primo link è anche su Google Scholar e su Wikipedia):

[url]http://www.arrigoamadori.com/lezioni/01TeoriaRelativita/AmadoriLussardi2008.pdf
[/url]

http://www.arrigoamadori.com/lezioni/estratto.pdf (libro terminato, ma non ancora stampato)

http://www.arrigoamadori.com/lezioni/Miscellanea/Miscellanea.htm

Sul mio valore (bravura) di teorico, non so dire, sul fatto che io sia un millantatore, lascio deciderlo a voi.

Infine, la questione del “professore frustrato” era una reazione in difesa del giovane jinx92, così pesantemente mal-trattato (secondo me). Era il minimo che potessi fare (e chi legge il topic lo capisce) per difendere jinx92.

Infine, è vero che il “volemosebene” può essere poco stimolante per la crescita culturale delle persone, ma è altrettanto vero (secondo me), che un antipatico continuo stato di belligeranza non aiuta e tiene lontano molte persone che, ne sono sicuro, amerebbero intervenire e confrontarsi in questo che, secondo me, potrebbe essere veramente uno dei migliori "luoghi" (anche se virtuale) presenti in Italia ...

Grazie ancora per l'attenzione.

GPaolo1
La Natura basta a sè. Come diceva Giordano Bruno: "Latte, vacca, prato, pioggia, nuvole, cielo, astri, universo....Universo, astri, cielo, nuvole, pioggia, prato, vacca, latte.". Dov'è Dio? E' impegnato in discussioni filosofiche con Mitra? Con Zoroastro? Con Kukulkan? E' nauseato dalle lotte fratricide di illuminati integralisti, onniscienti, teosofi? Sta decidendo cosa fare all'arrivo di Maria Vergine (e quando arriva...)? Sta chiedendo ad Ercole come mai è alla sua destra?

giacor86
Sergio sottintende che le mutazioni genetiche non possono avvenire biologicamente in un uomo per esperienza, conoscenze o cambiamenti fisici. Cioè non è che un giorno una giraffa bassa ha allungato il suo collo e gli si è modificato il DNA. Il codice genetico che hai è quello e te lo tieni fin che campi, a meno di non esporti ad una pioggia di raggi gamma o robe simili.

Comunque dal mio punto di vista personale, sono credente. Da cui per me tutte le teorie sia di Arrigo che di Paolo, che scientificizzano il metafisico, sono sbagliate. Penso di poterlo dire a cuor leggero visto che è stato chiarito che nessuno è in possesso di prove valide a sostegno della propria teoria.

@GPaolo
"GPaolo":
Quelli che credono non si capacitano nel sapere che ci sono loro simili che possono vivere un'intera vita nella pace e giustizia pur senza credere in alcunché, quelli che non credono non riescono a capire come mai quelli che credono abbiano bisogno di un qualcosa di cui possono benissimo fare a meno.


Faccio una polemichina stupida ma secondo me significativa. Questa frase scusa è un po' di parte (dalla parte atea). Un po' come nei film di Don Camillo che si, fanno ridere sia lui che Peppone, ma alla fine Don Camillo ha sempre la meglio. Non so come dire.. un tentativo di par condicio, poco par.. Nella tua frase è sempre il credente a fare la figura dello stolto davanti a chi la legge; sia quando parli del punto di vista dell'ateo (e qui è normale), sia quando parli del punto di vista del credente (e qui non lo è).
Concordo nella seconda parte, ossia che un ateo non si capacita di come il credente abbia bisogno di credere in bla bla... (ateo=illuminato, credente=stupido). Non sono daccordo sulla prima. Io mi capacito benissimo del fatto che gli atei vivano la loro vita senza crdere in Dio, con tutta la giustizia e la pace che vogliono. Io al massimo mi chiedo come mai non vedano e non sentano nel mondo che li circonda un'impronta metafisica che invece vedo e sento io. Impronta che escludono a priori su base di discorsi logico-razionali inadeguati e per pregiudizi generati dalla storia dell'umanità: crociate, inquisizione, massacri etc. (ateo = stupido, credente = illuminato).
Forse sono stato un po' contorto e non si è capito assolutamente dove ho voluto andare a parare con questa polemica da megapignolo. Però scusate, ci tenevo.

GPaolo1
Premetto che non ho avuto tempo di leggere l'intiera discussione (lo farò), ma credo che Arrigo voglia riferirsi ad una qualche sorta di "mutazione" che è intervenuta nello sviluppo dell'Uomo. Indipendentemente da quale parte del cervello si attivi o no, che esista o no in alcune scimmie, la mia esperienza seguita a non pochi scambi di opinioni con i credenti "incalliti" in diverse religioni, mi aveva già fatto nascere un sospetto di questo tipo. Mi spiego senza invocare luminari, ma solo facendo ricorso a ciò che ho appurato. Se siamo d'accordo nel dire che Darwin ha visto giusto per quanto riguarda l'evoluzione delle speci, accettiamo anche che i fringuelli di certe isole hanno prodotto caratteristiche tali da renderli perfettamente adattati a particolari aree e diversi da altri. Immaginiamo, adesso di poter chiedere ad uno di questi fringuelli (ammettendo, per ipotesi, che sappiano risponderci...) perché è diverso da un suo consimile; io affermo che, anche se sapesse parlare nel nostro linguaggio, egli non saprebbe cosa rispondere. Allo stesso modo il leopardo non saprebbe dire perché è diverso dal leone e questi, a sua volta, diverso dal gatto. Il credente è credente senza sapere perché; per concepire una natura libera dal totem "dio" occorre una mutazione ulteriore nell'Uomo. Questa mutazione E' intervenuta; esistono, infatti, fringuelli-Uomo che credono in Allah, fringuelli-Uomo che credono in Cristo, fringuelli-uomo che non credono nè nell'uno, nè nell'altro. E pure, tutti sono simili tra loro. Quelli che credono non si capacitano nel sapere che ci sono loro simili che possono vivere un'intera vita nella pace e giustizia pur senza credere in alcunché, quelli che non credono non riescono a capire come mai quelli che credono abbiano bisogno di un qualcosa di cui possono benissimo fare a meno. Si è persa la conoscenza e, lungo la vita, per alcuni interviene la mutazione, per altri si ha una continuità con il primitivo. Non notate che siamo davanti ad una mutazione in atto? E che questa mutazione è dovuta, principalmente, all'informazione "libera"? Quando il pensiero può essere espresso senza timore di venire arsi in un autodafè, tutto l'organismo riprende a progredire. Si direbbe, anzi, che meno informazione ci sia, più alto è il senso religioso. Bisognerebbe, aggiungo, cercare di capire quanto l'elemento "conoscenza" possa influire sulla modifica "genetica" del senso religioso.

nato_pigro1
"Luca.Lussardi":
Credo anche che buona parte delle persone che sono intervenute in questo topic volessero portare avanti una polemica a prescindere dai contenuti (tanto per cambiare anche qui c'è un'invarianza tensoriale...).

Visto che praticamente metà interventi li ha fatti Sergio e metà dei restanti li ho fatti io mi sembra inutile restare sul vago. I miei post non parlvano d'altro che dell'argomento del topic, non so perchè arrigo abbia proposto questo argomento ma che ne nascesse una discussione anche "accesa" mi sembrava il minimo. Se uno propone una teoria la cosa che più si può augurare è di ricevere critiche. Io ho fatto domande e criticato i punti per me poco convincenti.
Poi che tipo di polemica avrei voluto portare avanti e per quale motivo?

Per quanto riguarda Sergio a parer mio i suoi interventi sono sempre stati inerenti e senza doppi fini, al limite qualche volta ha risposto a tono. Non voglio dilungarmi perchè sa sicuramente difendersi da solo.

Luca.Lussardi
E' un vero peccato perdere (e spero che non sarà così) una mente elastica come quella di Arrigo; sarà perchè io lo conosco personalmente e so che tipo di persona è, non è certo una persona con cui non si può dialogare... tutt'altro. Credo anche che buona parte delle persone che sono intervenute in questo topic volessero portare avanti una polemica a prescindere dai contenuti (tanto per cambiare anche qui c'è un'invarianza tensoriale...).

anonymous_af8479
ps.

se qualcuno è interessato alle mie posizioni culturali, può contattarmi qui :

http://www.arrigoamadori.com/

sarò felice di dialogare con lui.

Grazie.

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