Studiare part-time a distanza. Come ?
Saltando i vari preamboli (altrimenti scrivo per 2 ore), vado al dunque.
Io lavoro a tempo pieno, e ho deciso di iscrivermi a distanza a Ing Informatica, al Politecnico di Torino. E' la prima esperienza universitaria che faccio. Non ho mai dato esami o frequentato lezioni in aula. Il lavoro mi prende circa dalle 7.45 fino alle 18.00.
Ovviamente non frequento, ma ho la possibilità di vedere delle lezioni videoregistrate, e ovviamente di studiare su libri consigliati, nonchè c'è un tutor che dovrebbe aiutare nella correzione di esercizi e con i vari dubbi. Dico dovrebbe perchè non ho ancora avuto modo di sperimentare l'efficacia della cosa, non perchè sia deluso.
Detto questo, mi trovo abbastanza a disagio, anche se ho appena iniziato, perchè mancando la mia presenza fisica nell'ambiente universitario, e dedicando la maggior parte del tempo al lavoro, mi sento abbastanza un pesce fuori dell'acqua.
Vorrei chiedere alcune cose: ad esempio, è consigliato prendere appunti durante le lezioni ? Nel mio caso sarebbero video lezioni registrate, ma è la stessa cosa. Voglio dire... sul libro ho già scritti tutti i concetti che vengono spiegati dal professore. Prendere appunti e ricopiarli porta via molto tempo, che per me purtroppo è molto scarso. Mettere in bella copia gli appunti di un'ora di lezione significa impegnare un'altra ora almeno e forse sarebbe meglio impiegarla con esercizi e studio sul libro.
Secondo: come organizzare i miei tempi ? Non ne ho idea. MI spiego. Chi frequenta a tempo pieno ha l'orario delle lezioni che impone un ritmo di marcia obbligato ed è meno facile perdersi. Ad esempio a fine ottobre devo dare un esame di inglese, che è abbastanza impegnativo , è lo IELTS con punteggio minimo 5. Praticamente mi sono trovato abbastanza abbandonato a dovermi preparare. Non so se fare i soliti esercizi di grammatica, se e quali aree migliorare (ascolto, lettura, scrittura). Ho mandato via email un mio scritto da correggere, mi è stato corretto (è già qualcosa) però dopo una settimana. Insomma, la morale è che mi arrangio io. Ho comprato un libro di inglese, ma soprattutto vado su internet alla ricerca di esercizi, brani da ascoltare, suggerimenti.
Voglio dire, a 40 anni non pretendo che mi diano i compiti da fare a casa, ma qualche suggerimento si. Ad esempio potevano fornire una collezioni di siti da visitare, esercizi da svolgere. Ho chiesto se al telefono potevamo fare un breve colloquio per vedere se il mio inglese parlato è decente, ma non ho avuto risposta.
Quello che tempo è che lo stesso andazzo me lo ritrovo con gli altri esami, analisi, geometria, ecc...
Ad esempio stamattina, non so se guardare una delle prime lezioni di analisi (guardare tipo film, prendere appunti ?), aprire il libro, seguire la lezione col libro sotto, continuare con inglese. Boh, mi sembra di non avere un minimo piano di studio, perchè non so di cosa ho bisogno.
Va bene, finisco qui, a cosa servano queste considerazioni non lo so, se qualcuno ha qualche commento in merito, ben venga.
PS. Volevo aggiungere una cosa, che mi preoccupa abbastanza. Sul sito del politecnico ci sono le statistiche di superamento degli esami. La descrizione esatta è "una strage" e poi molti di voi lo sanno meglio di me, che sono già passati sotto le forche. In ogni esame vengono promossi meno della metà dei candidati, con voti molto risicati. Un mare di 18-20, che danno l'impressione del "ti faccio passare avanti". Alcuni esami si arriva anche a solo un terzo dei candidati.
La mia preoccupazione nasce dal fatto che, se gli studenti regolari, che dedicano 8-10 ore al giorno allo studio vengono falciati così duramente, che possibilità ho io di farcela, che studio qualche ora alla sera prima di cadere addormentato, dopo una giornata fuori casa al lavoro. Siccome non penso che più della metà degli universitari vadano a frequentare per dormire in aula o vadano a giocare a football invece di studiare, e neanche penso che la metà sia "ignorante" o non riesca a calcolare un integrale doppio, mi chiedo, cosa c'è che non va ?
Voi direte, beh aspetta e vedrai. Si certo, ma non riesco a capacitarmi di questa cosa. O gli esami sono così severi, oppure dare 6 esami all'anno (per gli studenti regolari) porta a tempi molto stretti per studiare. Non so...
Mettendo da parte per un attimo la modestia, so di avere sempre avuto poche difficoltà nelle materie scientifiche-matematiche, ed anche nelle altre. Ad esempio, in 4^ superiore (21 anni fa, oddio), avevo mancato per un attimo le selezioni alle olimpiadi di matematica, e mi sono classificato secondo nel mio istituto. Oppure quando ho fatto il test di ammissione a ingegneria (due mesi fa) ho avuto un punteggio di 89,2/100 che da quanto ho verificato, non è male nelle statistiche. Va beh, insomma, detto questo, se falciano 2/3 degli studenti non credo che io avrò grosse possibilità.
Sono pronto ad accettare ogni risultato, mi rendo conto che la mia attività prima è il lavoro poi viene lo studio, sono pronto a lasciare perdere se avrò scarsi risultati, mi dispiacerebbe però che fosse perchè non ho capito il metodo di studio, o perchè ho fatto pochi/troppi esercizi e poca/troppa teoria, cosa del genere.
Beh, ok, forse sarebbe meglio andare a guardare la prima lezione di analisi invece di stare qua ad alimentare le mie preoccupazioni. Speriamo che le rotelline del mio cervello funzionino ancora bene e che mi assistano in questa avventura.
Io lavoro a tempo pieno, e ho deciso di iscrivermi a distanza a Ing Informatica, al Politecnico di Torino. E' la prima esperienza universitaria che faccio. Non ho mai dato esami o frequentato lezioni in aula. Il lavoro mi prende circa dalle 7.45 fino alle 18.00.
Ovviamente non frequento, ma ho la possibilità di vedere delle lezioni videoregistrate, e ovviamente di studiare su libri consigliati, nonchè c'è un tutor che dovrebbe aiutare nella correzione di esercizi e con i vari dubbi. Dico dovrebbe perchè non ho ancora avuto modo di sperimentare l'efficacia della cosa, non perchè sia deluso.
Detto questo, mi trovo abbastanza a disagio, anche se ho appena iniziato, perchè mancando la mia presenza fisica nell'ambiente universitario, e dedicando la maggior parte del tempo al lavoro, mi sento abbastanza un pesce fuori dell'acqua.
Vorrei chiedere alcune cose: ad esempio, è consigliato prendere appunti durante le lezioni ? Nel mio caso sarebbero video lezioni registrate, ma è la stessa cosa. Voglio dire... sul libro ho già scritti tutti i concetti che vengono spiegati dal professore. Prendere appunti e ricopiarli porta via molto tempo, che per me purtroppo è molto scarso. Mettere in bella copia gli appunti di un'ora di lezione significa impegnare un'altra ora almeno e forse sarebbe meglio impiegarla con esercizi e studio sul libro.
Secondo: come organizzare i miei tempi ? Non ne ho idea. MI spiego. Chi frequenta a tempo pieno ha l'orario delle lezioni che impone un ritmo di marcia obbligato ed è meno facile perdersi. Ad esempio a fine ottobre devo dare un esame di inglese, che è abbastanza impegnativo , è lo IELTS con punteggio minimo 5. Praticamente mi sono trovato abbastanza abbandonato a dovermi preparare. Non so se fare i soliti esercizi di grammatica, se e quali aree migliorare (ascolto, lettura, scrittura). Ho mandato via email un mio scritto da correggere, mi è stato corretto (è già qualcosa) però dopo una settimana. Insomma, la morale è che mi arrangio io. Ho comprato un libro di inglese, ma soprattutto vado su internet alla ricerca di esercizi, brani da ascoltare, suggerimenti.
Voglio dire, a 40 anni non pretendo che mi diano i compiti da fare a casa, ma qualche suggerimento si. Ad esempio potevano fornire una collezioni di siti da visitare, esercizi da svolgere. Ho chiesto se al telefono potevamo fare un breve colloquio per vedere se il mio inglese parlato è decente, ma non ho avuto risposta.
Quello che tempo è che lo stesso andazzo me lo ritrovo con gli altri esami, analisi, geometria, ecc...
Ad esempio stamattina, non so se guardare una delle prime lezioni di analisi (guardare tipo film, prendere appunti ?), aprire il libro, seguire la lezione col libro sotto, continuare con inglese. Boh, mi sembra di non avere un minimo piano di studio, perchè non so di cosa ho bisogno.
Va bene, finisco qui, a cosa servano queste considerazioni non lo so, se qualcuno ha qualche commento in merito, ben venga.
PS. Volevo aggiungere una cosa, che mi preoccupa abbastanza. Sul sito del politecnico ci sono le statistiche di superamento degli esami. La descrizione esatta è "una strage" e poi molti di voi lo sanno meglio di me, che sono già passati sotto le forche. In ogni esame vengono promossi meno della metà dei candidati, con voti molto risicati. Un mare di 18-20, che danno l'impressione del "ti faccio passare avanti". Alcuni esami si arriva anche a solo un terzo dei candidati.
La mia preoccupazione nasce dal fatto che, se gli studenti regolari, che dedicano 8-10 ore al giorno allo studio vengono falciati così duramente, che possibilità ho io di farcela, che studio qualche ora alla sera prima di cadere addormentato, dopo una giornata fuori casa al lavoro. Siccome non penso che più della metà degli universitari vadano a frequentare per dormire in aula o vadano a giocare a football invece di studiare, e neanche penso che la metà sia "ignorante" o non riesca a calcolare un integrale doppio, mi chiedo, cosa c'è che non va ?
Voi direte, beh aspetta e vedrai. Si certo, ma non riesco a capacitarmi di questa cosa. O gli esami sono così severi, oppure dare 6 esami all'anno (per gli studenti regolari) porta a tempi molto stretti per studiare. Non so...
Mettendo da parte per un attimo la modestia, so di avere sempre avuto poche difficoltà nelle materie scientifiche-matematiche, ed anche nelle altre. Ad esempio, in 4^ superiore (21 anni fa, oddio), avevo mancato per un attimo le selezioni alle olimpiadi di matematica, e mi sono classificato secondo nel mio istituto. Oppure quando ho fatto il test di ammissione a ingegneria (due mesi fa) ho avuto un punteggio di 89,2/100 che da quanto ho verificato, non è male nelle statistiche. Va beh, insomma, detto questo, se falciano 2/3 degli studenti non credo che io avrò grosse possibilità.
Sono pronto ad accettare ogni risultato, mi rendo conto che la mia attività prima è il lavoro poi viene lo studio, sono pronto a lasciare perdere se avrò scarsi risultati, mi dispiacerebbe però che fosse perchè non ho capito il metodo di studio, o perchè ho fatto pochi/troppi esercizi e poca/troppa teoria, cosa del genere.
Beh, ok, forse sarebbe meglio andare a guardare la prima lezione di analisi invece di stare qua ad alimentare le mie preoccupazioni. Speriamo che le rotelline del mio cervello funzionino ancora bene e che mi assistano in questa avventura.
Risposte
Quoto il dubbio di rggb. Nato pigro, se ti riferisci alle tasse universitarie le pago da solo, se ti riferisci alla pensione posso solo sperare che l'inps non fallisca e io nel frattempo non schiatti
, ma direi che siamo OT....

"nato_pigro":
dipende anche da chi te la paga...
Questo va da sé. Ovvio che nel mio caso - come credo la maggior parte degli studenti lavoratori - me la pago io. Chi altri me la dovrebbe pagare?
(Oppure ho capito male ciò che intendevi?)
Un esempio che dimostri che si può fare credo sia proprio maxsiviero, intervenuto poc'anzi. A quanto ricordo fa matematica, e gli mancano solo quattro esami.
"GundamRX91":
[quote="nato_pigro"]Ah, scusate. Credevo che la facoltà in questione fosse matematica. In tal caso mi sembra realisticamente infattibile per una persona normale. Ing. informatica non so come'è...
Ma, io credo che dipenda solo da quali obbiettivi uno si pone. Nel mio caso non dovendo cercare un lavoro (speriamo di rimanere in tale situazione almeno sino alla pensione




Dimenticavo, sono iscritto alla triennale di Matematica a Cagliari, sto studiando Algebra 1 e Analisi 1 (iniziato da poco).[/quote]
dipende anche da chi te la paga...
Quinzio, oggi ho trovato questa notizia che forse ti interessa. Era sul sito dell’università di Genova, ma non credo riguarderà solo quella… La Incollo sotto.
Non so se questo programma sull'apprendimento permanente preveda l'organizzazione, negli atenei, di corsi serali per studenti lavoratori, o magari (magari!) di corsi a libero accesso, svincolati dall’iscrizione a un corso di laurea... comunque, a quanto ho capito, si cercherebbe di facilitare la formazione degli studenti lavoratori.
Ciao e in bocca al lupo
http://www.unige.it/notizie/n5_apprendi ... ente.shtml
Nasce la Rete Universitaria Italiana per l'Apprendimento Permanente
L'apprendimento permanente è diventato un elemento centrale delle politiche europee e delle strategie di sviluppo delle risorse umane.
L'Università degli Studi di Genova, insieme a numerosi altri atenei italiani, si è impegnata a costituire, l'associazione "Rete Universitaria Italiana per l'Apprendimento Permanente", senza scopo di lucro, un network nazionale sul tema dell'apprendimento permanente, nell'ambito della rete europea EUCEN (European Universities Continuing Education Network), che comprende 212 membri in 40 paesi diversi.
Possono aderire alla rete, oltre gli atenei, considerati soci ordinari, anche gli enti di formazione e di ricerca che svolgono attività coerenti con gli obiettivi della Rete e altre organizzazioni affiliate, interessate al tema dell'apprendimento permanente.
Ma quali sono gli obiettivi della Rete?
Rispetto alle singole università, l'obiettivo è quello di includere nelle strategie istituzionali l'apertura all'apprendimento per tutto l'arco della vita, sviluppare un'offerta formativa adeguata ad una popolazione studentesca diversificata, promuovere ed attrarre, attraverso programmi mirati, studenti adulti e studenti lavoratori; infine, favorire metodologie e tecnologie digitali per l'apprendimento, nella prospettiva di una formazione sempre più qualificata.
Rispetto alle parti sociali e agli attori istituzionali e politici l'obiettivo è quello di creare un forum per lo scambio delle buone pratiche nella prospettiva di uno sviluppo dell'apprendimento permanente a livello europeo; inoltre, attraverso l'associazione si intendono sollecitare le istituzioni nazionali e locali all'adozione di normative adeguate in materia, ricercare partenariati e sviluppare azioni di reperimento fondi per sostenere i programmi di ricerca e didattica degli Atenei e promuovere la ricerca sul tema della formazione e dell'apprendimento permanente, pubblicizzando i risultati presso la comunità scientifica e la società.
"La Rete Universitaria Italiana per l'Apprendimento Permanente rappresenta un altro e ben riuscito tentativo di sinergia tra atenei e di interazione tra Università e organizzazioni esterne – spiega il Prof. Mauro Palumbo, promotore dell'iniziativa - Il nostro Ateneo è orgoglioso di aderire a questa iniziativa proiettata allo sviluppo qualitativo dell'apprendimento e della formazione in ambito nazionale ed internazionale".
La costituzione formale della Rete italiana avverrà a Genova, il prossimo 16 novembre, in occasione della 42^ Conferenza di EUCEN, che sarà ospitata dal nostro Ateneo (maggiori informazioni su http://www.perform.unige.it/eucen) e avrà come tema il rafforzamento delle relazioni tra le agenzie formative impegnate nell'Apprendimento Permanente.
Non so se questo programma sull'apprendimento permanente preveda l'organizzazione, negli atenei, di corsi serali per studenti lavoratori, o magari (magari!) di corsi a libero accesso, svincolati dall’iscrizione a un corso di laurea... comunque, a quanto ho capito, si cercherebbe di facilitare la formazione degli studenti lavoratori.
Ciao e in bocca al lupo
http://www.unige.it/notizie/n5_apprendi ... ente.shtml
Nasce la Rete Universitaria Italiana per l'Apprendimento Permanente
L'apprendimento permanente è diventato un elemento centrale delle politiche europee e delle strategie di sviluppo delle risorse umane.
L'Università degli Studi di Genova, insieme a numerosi altri atenei italiani, si è impegnata a costituire, l'associazione "Rete Universitaria Italiana per l'Apprendimento Permanente", senza scopo di lucro, un network nazionale sul tema dell'apprendimento permanente, nell'ambito della rete europea EUCEN (European Universities Continuing Education Network), che comprende 212 membri in 40 paesi diversi.
Possono aderire alla rete, oltre gli atenei, considerati soci ordinari, anche gli enti di formazione e di ricerca che svolgono attività coerenti con gli obiettivi della Rete e altre organizzazioni affiliate, interessate al tema dell'apprendimento permanente.
Ma quali sono gli obiettivi della Rete?
Rispetto alle singole università, l'obiettivo è quello di includere nelle strategie istituzionali l'apertura all'apprendimento per tutto l'arco della vita, sviluppare un'offerta formativa adeguata ad una popolazione studentesca diversificata, promuovere ed attrarre, attraverso programmi mirati, studenti adulti e studenti lavoratori; infine, favorire metodologie e tecnologie digitali per l'apprendimento, nella prospettiva di una formazione sempre più qualificata.
Rispetto alle parti sociali e agli attori istituzionali e politici l'obiettivo è quello di creare un forum per lo scambio delle buone pratiche nella prospettiva di uno sviluppo dell'apprendimento permanente a livello europeo; inoltre, attraverso l'associazione si intendono sollecitare le istituzioni nazionali e locali all'adozione di normative adeguate in materia, ricercare partenariati e sviluppare azioni di reperimento fondi per sostenere i programmi di ricerca e didattica degli Atenei e promuovere la ricerca sul tema della formazione e dell'apprendimento permanente, pubblicizzando i risultati presso la comunità scientifica e la società.
"La Rete Universitaria Italiana per l'Apprendimento Permanente rappresenta un altro e ben riuscito tentativo di sinergia tra atenei e di interazione tra Università e organizzazioni esterne – spiega il Prof. Mauro Palumbo, promotore dell'iniziativa - Il nostro Ateneo è orgoglioso di aderire a questa iniziativa proiettata allo sviluppo qualitativo dell'apprendimento e della formazione in ambito nazionale ed internazionale".
La costituzione formale della Rete italiana avverrà a Genova, il prossimo 16 novembre, in occasione della 42^ Conferenza di EUCEN, che sarà ospitata dal nostro Ateneo (maggiori informazioni su http://www.perform.unige.it/eucen) e avrà come tema il rafforzamento delle relazioni tra le agenzie formative impegnate nell'Apprendimento Permanente.
Sono d'accordo con Gundam e comunque ci sono matematiche più difficili e matematiche più facili. Torino è più facile di Pisa come corso di studi per esempio*. E poi dipende anche dalla persona e dagli obiettivi che ti poni e dai tempi che intendi metterci.
* Questo comunque non significa che un laureato a torino sia peggio di uno a pisa. Paolo90 e Maurer stanno facendo ho hanno fatto la triennale a Torino per intenderci. Una triennale più facile può anche permettere a chi è interessato ad approfondire senza avere l'esame come obiettivo.
* Questo comunque non significa che un laureato a torino sia peggio di uno a pisa. Paolo90 e Maurer stanno facendo ho hanno fatto la triennale a Torino per intenderci. Una triennale più facile può anche permettere a chi è interessato ad approfondire senza avere l'esame come obiettivo.
"nato_pigro":
Ah, scusate. Credevo che la facoltà in questione fosse matematica. In tal caso mi sembra realisticamente infattibile per una persona normale. Ing. informatica non so come'è...
Ma, io credo che dipenda solo da quali obbiettivi uno si pone. Nel mio caso non dovendo cercare un lavoro (speriamo di rimanere in tale situazione almeno sino alla pensione




Dimenticavo, sono iscritto alla triennale di Matematica a Cagliari, sto studiando Algebra 1 e Analisi 1 (iniziato da poco).
Ah, scusate. Credevo che la facoltà in questione fosse matematica. In tal caso mi sembra realisticamente infattibile per una persona normale. Ing. informatica non so come'è...

"Fioravante Patrone":
In bocca al lupo a tutti!
Grazzie prufessò!

"nato_pigro":
Provaci e hai tutta la mia stima se ci riesci, ma per me è praticamente impossibile.
Puoi precisare per favore? Lo è per te in particolare, o lo ritieni "impossibile" in assoluto? E per quali motivi?
Provaci e hai tutta la mia stima se ci riesci, ma per me è praticamente impossibile.

Molto bello questo thread. Sono stato sorpreso da tanti, non solo da quinzio.
Io che ho avuto la fortuna (assieme a tante altre) di poter avere una carriera scolastica regolare, sono sempre colpito dalla voglia e tenacia di chi "ci prova" dopo.
In bocca al lupo a tutti!
Io che ho avuto la fortuna (assieme a tante altre) di poter avere una carriera scolastica regolare, sono sempre colpito dalla voglia e tenacia di chi "ci prova" dopo.
In bocca al lupo a tutti!
Ciao Quinzio, anche io come te lavoro a tempo pieno, sono sposato e lontano dalla facoltà (il che si traduce in due ore di auto per tentare un esame e altrettante per tornare a casa con la coda tra le gambe) di Matematica. Anche io studio la sera e nel weekend, però quello che mi manda avanti è la passione e l'interesse per tutte le cose nuove che ogni giorno scopro. Certo l'età non aiuta (ho qualche anno più di te), però se non hai fretta, visto che un lavoro ce l'hai, puoi prendertela un pò con più calma (mi sono iscritto part-time).
Per il metodo di studio io uso quello di crearmi degli appunti dai vari testi che studio in modo tale da avere la "mia" dispensa; come metodo è lungo però non riesco a fare diversamente perchè se studio e faccio solo gli esercizi poi non ho niente a cui fare riferimento per quanto riguarda le definizioni, i teoremi e le dimostrazioni (e cercarli ogni volta in mille-mila libri non è il massimo).
Per il metodo di studio io uso quello di crearmi degli appunti dai vari testi che studio in modo tale da avere la "mia" dispensa; come metodo è lungo però non riesco a fare diversamente perchè se studio e faccio solo gli esercizi poi non ho niente a cui fare riferimento per quanto riguarda le definizioni, i teoremi e le dimostrazioni (e cercarli ogni volta in mille-mila libri non è il massimo).
"Paolo90":
non stimo affatto chi viene all'università solo per scaldare il banco, parlare durante le spiegazioni, tagliare l'ultima ora per andare a prendere l'aperitivo o fare shopping. [...]
D'accordo al 300%.
"Paolo90":Io invece pensavo che tu fossi un professionista laureato, presumibilmente un ingegnere di ottimo livello. Secondo me non avrai problemi all'università, a parte il tempo: metti in conto di laurearti in più anni rispetto a quelli previsti. A parte questo sei assolutamente superiore alla media degli studenti e soprattutto hai una ben più forte motivazione che ti farà sicuramente ottenere buonissimi risultati. Non ho proprio il minimo dubbio su questo.
Posso dirti una cosa? Non so bene perché, ma nella mia testa mi ero fatto un'idea su di te, a quanto leggo ben diversa dalla realtà: pensavo fossi un mio "collega", uno studente universitario di Matematica.
Io ti dico: iscriviti e vai tranquillo. In bocca al lupo!
"Quinzio":
[...] La mia preoccupazione nasce dal fatto che, se gli studenti regolari, che dedicano 8-10 ore al giorno allo studio vengono falciati così duramente, che possibilità ho io di farcela, che studio qualche ora alla sera prima di cadere addormentato, dopo una giornata fuori casa al lavoro. Siccome non penso che più della metà degli universitari vadano a frequentare per dormire in aula o vadano a giocare a football invece di studiare, e neanche penso che la metà sia "ignorante" o non riesca a calcolare un integrale doppio, mi chiedo, cosa c'è che non va ?

L'utilità delle lezioni dipende molto dal modo di studiare e dalle capacità personali. Per esempio io imparo tanto nel seguire le lezioni e per questo alle superiori quasi non studiavo e raggiungevo risultati brillanti. All'università sono pigro e studio per conto mio e un po' questo si riflette sui risultati degli esami (più che altro perché non passo a studiare tutte le ore che passerei a lezione altrimenti raggiungerei risultati anche migliori rispetto al seguire le lezioni). La mia ragazza pensa che sia un genio considerando i risultati rapportati all'impegno che ci metto.
Io ho, quasi, due lauree (a dicembre se non succedono cose improbabili) e devo dire che il maggior problema dopo aver preso una laurea in settori differenti ed essere passato ad una laurea scientifica è che fondamentalmente ho un modo di pensare non completamente "forgiato" dai primi corsi di matematica. Ho un modo di pensare e di studiare che un po' mi penalizza anche se per certi versi incontro spesso ragazzi che hanno risultati migliori che a quanto pare non hanno capito nulla dell'esame (la cosa un po' mi preoccupa a dire il vero e mi porta un po' a diffidare dei sistemi di valutazione e insegnamento). Lavorare è un po' la stessa cosa (tranne il fatto che non hai mantenuto l'allenamento con lo studio) e quindi molto probabilmente arriverai agli esami con un approccio molto diverso da quelli di uno studente tipo. Un mio ex professore a scienze politiche riteneva che uno studente lavoratore avesse buone probabilità di avere buoni risultati perché un lavoro ti rendeva più organizzato e abituato a dover mantenere delle scadenze.
Tieni comunque conto che il maggiore problema sarà, dopo che avrai lavorato tutto il giorno andare a studiare per almeno un'altra ora. Quindi è solo una questione di volontà e determinazione. E se hai molti interessi e passatempi le cose diventano anche più difficili.
Detto questo se ora al poli mettono i video delle lezioni allora hai praticamente le stesse possibilità di uno che segue, con la possibilità anche di tornare indietro e riascoltare. Praticamente è come se seguissi le lezioni, solo che con orari diversi. Quindi la domanda che dovresti porti non è tanto se non seguire le lezioni è un problema ma se lo è non avere una scaletta per lo studio. Lo studio non è semplice ma se hai una buona organizzazione allora è più che fattibile soprattutto se ti accontenti di risultati medi. Per la correzione degli esercizi c'è il forum (noterai che siamo molto più disposti a correggere un esercizio rispetto a farlo al posto dell'utente) e comunque puoi organizzarti un pomeriggio e cercare di andare a parlare con il professore ed esporgli direttamente i dubbi.
Io ho, quasi, due lauree (a dicembre se non succedono cose improbabili) e devo dire che il maggior problema dopo aver preso una laurea in settori differenti ed essere passato ad una laurea scientifica è che fondamentalmente ho un modo di pensare non completamente "forgiato" dai primi corsi di matematica. Ho un modo di pensare e di studiare che un po' mi penalizza anche se per certi versi incontro spesso ragazzi che hanno risultati migliori che a quanto pare non hanno capito nulla dell'esame (la cosa un po' mi preoccupa a dire il vero e mi porta un po' a diffidare dei sistemi di valutazione e insegnamento). Lavorare è un po' la stessa cosa (tranne il fatto che non hai mantenuto l'allenamento con lo studio) e quindi molto probabilmente arriverai agli esami con un approccio molto diverso da quelli di uno studente tipo. Un mio ex professore a scienze politiche riteneva che uno studente lavoratore avesse buone probabilità di avere buoni risultati perché un lavoro ti rendeva più organizzato e abituato a dover mantenere delle scadenze.
Tieni comunque conto che il maggiore problema sarà, dopo che avrai lavorato tutto il giorno andare a studiare per almeno un'altra ora. Quindi è solo una questione di volontà e determinazione. E se hai molti interessi e passatempi le cose diventano anche più difficili.
Detto questo se ora al poli mettono i video delle lezioni allora hai praticamente le stesse possibilità di uno che segue, con la possibilità anche di tornare indietro e riascoltare. Praticamente è come se seguissi le lezioni, solo che con orari diversi. Quindi la domanda che dovresti porti non è tanto se non seguire le lezioni è un problema ma se lo è non avere una scaletta per lo studio. Lo studio non è semplice ma se hai una buona organizzazione allora è più che fattibile soprattutto se ti accontenti di risultati medi. Per la correzione degli esercizi c'è il forum (noterai che siamo molto più disposti a correggere un esercizio rispetto a farlo al posto dell'utente) e comunque puoi organizzarti un pomeriggio e cercare di andare a parlare con il professore ed esporgli direttamente i dubbi.
"Meringolo":
P.S. posso chiederti dove hai trovato le videolezioni?
il politecnico di torino ha chiuso tutte le sedi distaccate nella regione sostituendole con lo streaming delle lezioni della sede principale.
però devi essere iscritto e pagare le tasse per accedere al portale .
anche il politecnico di milano fornisce questo servizio ma limitatamente ad alcuni corsi e agli studenti regolarmente iscritti
se cerchi in giro per internet trovi diversi atenei che mettono a disposizione gratuitamente le lezioni registrate .
a bologna i corsi di calcolatori elettronici e reti logiche sono liberamente scaricabili da tutti .
Come ha già detto qualcuno, non credo si possa "omologare" un metodo di studio piuttosto che un altro, d'altra parte l'università si distingue dal liceo anche per questo.
Ti posso però rispondere se...
Personalmente preferisco segnarmi gli appunti durante la videolezione (male che vada c'è il tasto "pause", che dal vivo non puoi usare
), anche in brutta copia vanno bene, per poi ripassare quando hai qualche dubbio.
Per il resto, vorrei chiamarti "collega" ma per il momento non lo siamo...
P.S. posso chiederti dove hai trovato le videolezioni?
Ti posso però rispondere se...
"Quinzio":
... è consigliato prendere appunti durante le lezioni ?
Personalmente preferisco segnarmi gli appunti durante la videolezione (male che vada c'è il tasto "pause", che dal vivo non puoi usare

Per il resto, vorrei chiamarti "collega" ma per il momento non lo siamo...
P.S. posso chiederti dove hai trovato le videolezioni?
Benvenuto nel club! 
Io ho un approccio semplicissimo per le materie e gli esami, contatto direttamente il/i docente/i del corso, spiego la situazione e chiedo informazioni e consigli: programma, che testo usare, in cosa consiste l'esame, se ci sono esempi di esami scritti o prove precedenti e quant'altro. Certo c'è da dire che molte di queste informazioni in genere sono già su internet, e c'è da dire che molte sono le "mie" materie.
Comunque secondo me non esiste una "ricetta" valida per tutti quelli nella nostra situazione. Io per esempio non seguo lezioni né videolezioni, studio da solo e penso perderei solo tempo a fare in altro modo - ma chissà, non ho la controprova né la posso avere: non ho tempo.
Non pensare a "lasciare per scarsi risultati". Secondo me è male lasciare, a prescindere.
@maxsiviero
Solo 4 esami? Grande! A me ancora 13...

Io ho un approccio semplicissimo per le materie e gli esami, contatto direttamente il/i docente/i del corso, spiego la situazione e chiedo informazioni e consigli: programma, che testo usare, in cosa consiste l'esame, se ci sono esempi di esami scritti o prove precedenti e quant'altro. Certo c'è da dire che molte di queste informazioni in genere sono già su internet, e c'è da dire che molte sono le "mie" materie.
Comunque secondo me non esiste una "ricetta" valida per tutti quelli nella nostra situazione. Io per esempio non seguo lezioni né videolezioni, studio da solo e penso perderei solo tempo a fare in altro modo - ma chissà, non ho la controprova né la posso avere: non ho tempo.

Non pensare a "lasciare per scarsi risultati". Secondo me è male lasciare, a prescindere.
@maxsiviero
Solo 4 esami? Grande! A me ancora 13...

@ Quinzio, leggendo i tuoi post anch'io mi ero fatto l'idea che tu fossi uno studente già avanti con gli studi universitari.
Penso tu non abbia difficoltà a superare gli esami di Analisi e di Geometria non dico da domani ma presto
Non lasciarti impressionare dalle "stragi " che in effetti avvengono non solo al Polito ma ad esempio anche al Polimi.
Vai dritto per la tua strada con fiducia, passione e determinazione.
Penso tu non abbia difficoltà a superare gli esami di Analisi e di Geometria non dico da domani ma presto

Non lasciarti impressionare dalle "stragi " che in effetti avvengono non solo al Polito ma ad esempio anche al Polimi.
Vai dritto per la tua strada con fiducia, passione e determinazione.
Mi sento molto vicino a Quinzio, nel senso che credo che abbiamo più o meno la stessa età, lavoriamo full time e cerchiamo di laurearci. Io sono un po' più avanti con gli studi ma solo perché mi sono iscritto un (bel) po' di tempo fa. Condivido inoltre con Paolo90 l'impressione di aver avuto a che fare con un utente molto preparato (per lo meno in Analisi e Geometria). L'unico consiglio che mi sento di darti è di tener duro e di concentrarti nel poco tempo che avrai per lo studio. Seguire le lezioni sarebbe molto utile (a me manca molto), però adesso non è difficile trovare altrove aiuti e spiegazioni (per esempio su questo bellissimo forum ma anche sulle migliaia di pagine che si trovano in rete). E sul sentirsi un pesce fuor d'acqua all'università, ti capisco benissimo. Ho dato esami con ragazzini che anagraficamente potrebbero essere (quasi) miei figli... Detto ciò vado avanti, con fatica, ma vado avanti. Mi mancano solo 4 esami per finire la triennale e questo non lo dico per vantarmi, ma semplicemente per dire che lavoro a tempo pieno, studio (e famiglia nel mio caso) non devono per forza essere incompatibili.
Non sono mai stato molto portato per questo tipo di consigli, ma due parole le voglio dire lo stesso, sperando la cosa non ti dispiaccia.
Be', su questo ci sarebbero da fare alcune precisazioni... Forse non in quelle proporzioni, ma guarda che non sono tanti quelli che frequentano "seriamente" (almeno per la mia esperienza). La cosa che mi dà maggiore dispiacere è che tanti ragazzi avrebbero l'opportunità di seguire proficuamente ma, spesso, per negligenza e pigrizia, non seguono nemmeno i corsi fatti meglio. E questa cosa non la tollero: buttano via un'occasione preziosa, che molti altri non hanno. Ho grandissima stima nei confronti degli studenti lavoratori e di chiunque studi senza poter seguire le lezioni.
Al contrario, non stimo affatto chi viene all'università solo per scaldare il banco, parlare durante le spiegazioni, tagliare l'ultima ora per andare a prendere l'aperitivo o fare shopping. E' un atteggiamento, a mio modo di vedere, assolutamente infantile: questa gente non ha uno straccio di passione e non ha capito nulla di che cos'è il dovere.
Con questo non voglio assolutamente dire che seguire i corsi sia una cosa obbligatoria o sempre positiva: e infatti, certe volte mi piacerebbe trovare la forza per non seguirne alcuni, imparerei molto di più studiando da solo. Se uno non frequenta perché ad esempio il corso è mal fatto, può benissimo andare in biblioteca e studiare. Ma non andare a perdere tempo in giro. Ovviamente, il tutto IMHO.
Posso dirti una cosa? Non so bene perché, ma nella mia testa mi ero fatto un'idea su di te, a quanto leggo ben diversa dalla realtà: pensavo fossi un mio "collega", uno studente universitario di Matematica.
Tra l'altro, uno studente decisamente brillante (e questo trova conferma in quanto dici a proposito del tuo passato).
Sicuramente hai tutte le carte in regola per fare ciò che preferisci: trova la forza di credere nei tuoi sogni e inseguili.
E se mai passassi da Torino, fammi un fischio: l'università e il Poli non sono poi così distanti
In bocca al lupo, Quinzio.
"Quinzio":
La mia preoccupazione nasce dal fatto che, se gli studenti regolari, che dedicano 8-10 ore al giorno allo studio vengono falciati così duramente, che possibilità ho io di farcela, che studio qualche ora alla sera prima di cadere addormentato, dopo una giornata fuori casa al lavoro. Siccome non penso che più della metà degli universitari vadano a frequentare per dormire in aula o vadano a giocare a football invece di studiare, e neanche penso che la metà sia "ignorante" o non riesca a calcolare un integrale doppio, mi chiedo, cosa c'è che non va ?
Be', su questo ci sarebbero da fare alcune precisazioni... Forse non in quelle proporzioni, ma guarda che non sono tanti quelli che frequentano "seriamente" (almeno per la mia esperienza). La cosa che mi dà maggiore dispiacere è che tanti ragazzi avrebbero l'opportunità di seguire proficuamente ma, spesso, per negligenza e pigrizia, non seguono nemmeno i corsi fatti meglio. E questa cosa non la tollero: buttano via un'occasione preziosa, che molti altri non hanno. Ho grandissima stima nei confronti degli studenti lavoratori e di chiunque studi senza poter seguire le lezioni.
Al contrario, non stimo affatto chi viene all'università solo per scaldare il banco, parlare durante le spiegazioni, tagliare l'ultima ora per andare a prendere l'aperitivo o fare shopping. E' un atteggiamento, a mio modo di vedere, assolutamente infantile: questa gente non ha uno straccio di passione e non ha capito nulla di che cos'è il dovere.
Con questo non voglio assolutamente dire che seguire i corsi sia una cosa obbligatoria o sempre positiva: e infatti, certe volte mi piacerebbe trovare la forza per non seguirne alcuni, imparerei molto di più studiando da solo. Se uno non frequenta perché ad esempio il corso è mal fatto, può benissimo andare in biblioteca e studiare. Ma non andare a perdere tempo in giro. Ovviamente, il tutto IMHO.
"Quinzio":
Voi direte, beh aspetta e vedrai. Si certo, ma non riesco a capacitarmi di questa cosa. O gli esami sono così severi, oppure dare 6 esami all'anno (per gli studenti regolari) porta a tempi molto stretti per studiare. Non so...
Mettendo da parte per un attimo la modestia, so di avere sempre avuto poche difficoltà nelle materie scientifiche-matematiche, ed anche nelle altre. Ad esempio, in 4^ superiore (21 anni fa, oddio), avevo mancato per un attimo le selezioni alle olimpiadi di matematica, e mi sono classificato secondo nel mio istituto. Oppure quando ho fatto il test di ammissione a ingegneria (due mesi fa) ho avuto un punteggio di 89,2/100 che da quanto ho verificato, non è male nelle statistiche. Va beh, insomma, detto questo, se falciano 2/3 degli studenti non credo che io avrò grosse possibilità.
Sono pronto ad accettare ogni risultato, mi rendo conto che la mia attività prima è il lavoro poi viene lo studio, sono pronto a lasciare perdere se avrò scarsi risultati, mi dispiacerebbe però che fosse perchè non ho capito il metodo di studio, o perchè ho fatto pochi/troppi esercizi e poca/troppa teoria, cosa del genere.
Posso dirti una cosa? Non so bene perché, ma nella mia testa mi ero fatto un'idea su di te, a quanto leggo ben diversa dalla realtà: pensavo fossi un mio "collega", uno studente universitario di Matematica.
Tra l'altro, uno studente decisamente brillante (e questo trova conferma in quanto dici a proposito del tuo passato).
Sicuramente hai tutte le carte in regola per fare ciò che preferisci: trova la forza di credere nei tuoi sogni e inseguili.
E se mai passassi da Torino, fammi un fischio: l'università e il Poli non sono poi così distanti

In bocca al lupo, Quinzio.
