Sigarette
Salve a tutti.
Questa sezione tratta di diversi problemi, così ho sentito il dovere di condividere con voi la visione di questo breve video che illustra gli effetti del fumo.
Spero che possa essere d'aiuto anche solo per uno di voi.
A presto,
Stefano.
http://www.bioblog.it/2007/01/30/gli-ef ... -del-fumo/
Questa sezione tratta di diversi problemi, così ho sentito il dovere di condividere con voi la visione di questo breve video che illustra gli effetti del fumo.
Spero che possa essere d'aiuto anche solo per uno di voi.
A presto,
Stefano.
http://www.bioblog.it/2007/01/30/gli-ef ... -del-fumo/
"Bioblog":
Quello che vi propongo oggi è un video che tratta in maniera molto cruda e forte gli effetti indesiderati del fumo su se stessi e sugli altri.
Non vorrei spaventare nessuno, ma se finora avete tentato di smettere con pastiglie o altri trattamenti senza successo questo video vi farà quantomeno riflettere e probabilmente convincere a livello mentale che forse è arrivato il momento di gettare via le sigarette… per sempre.
Risposte
Cheguevilla, mi pare di capire da ciò che scrivi che il politico irrazionale fa scelte in cui l'etica prevale sulla ragione.
Secondo te quindi fare delle scelte in cui l'etica prende il sopravvento sulla ragione è fuori dalla razionalità?
Oppure consideri la ragione come unica forma di corretta distribuzione di costi/benefici da cui deve derivare necessariamente un miglioramento del beneficio complessivo?
Secondo me però a volte l'etica e le scelte che questa comporta sono necessarie al di là del costo e del beneficio che porteranno.
Mi sono trovato molte volte di fronte a persone che avevano poche speranze di vivere, ma sino a quando non si ha la certezza dell'inutilità dell'intervento, questo si faceva e si fa con tutti i costi conseguenti.
Il problema è, secondo me, proprio in questa fase: decidere l'utilità o meno dell'intervento ( magari anche in pochi minuti ) e quindi della spesa riguarda l'etica e poi in secondo luogo la razionalità.
Secondo te quindi fare delle scelte in cui l'etica prende il sopravvento sulla ragione è fuori dalla razionalità?
Oppure consideri la ragione come unica forma di corretta distribuzione di costi/benefici da cui deve derivare necessariamente un miglioramento del beneficio complessivo?
Secondo me però a volte l'etica e le scelte che questa comporta sono necessarie al di là del costo e del beneficio che porteranno.
Mi sono trovato molte volte di fronte a persone che avevano poche speranze di vivere, ma sino a quando non si ha la certezza dell'inutilità dell'intervento, questo si faceva e si fa con tutti i costi conseguenti.
Il problema è, secondo me, proprio in questa fase: decidere l'utilità o meno dell'intervento ( magari anche in pochi minuti ) e quindi della spesa riguarda l'etica e poi in secondo luogo la razionalità.
Non dimentichiamo che tra fumatori e obesi (o anoressici o altro) oltre alla differenza (non so fino a che punto reale) che i primi abbiano fatto una scelta di vita, mentre i secondi no, c'è la differenza sostanziale che i primi non fanno del male solo a se stessi....e non crediamo alla favoletta che nei luoghi pubblici oggi non si fuma, perchè ogni volta che vado nella segreteria di dottorato, c'è sempre l'intera truppa con la sigaretta accesa, quando vado in giro per sindacati idem, quando aspetto la metro c'è sempre qualcuno che mi fuma in faccia e che all'arrivo del treno, butta la sigaretta ancora accesa per terra, e mentri mangi un gelato fuori un bar il fumatore non si interessa minimamente del fatto che il vento stia indirizzando il suo veleno totalmente verso la carrozzina di un bambino che dorme, e sono pochi quelli che ispirando il fumo poi si girano dall'altra parte per espirarlo. Sono certa che come in tutte le categorie ci sino fumatori e fumatori, ma chissà perchè io incontro sempre questi!
Sulla penalizzazione per chi fuma sono d'accordo, forse il licenziamento è eccessivo, però è un ottimo deterrente.
Sull'obesità in America andrei invece un po' piú cauto. È noto che i cibi da fast food ad alto contenuto di grassi sono tra i piú economici e quindi accessibili (e appetibili) soprattutto dalle persone che non se la passano benissimo in termini economici, quindi una penalizzazione sull'obesità può essere discutibile. Nell'articolo tuttavia è riportato che viene incentivato il consumo di frutta e verdura nelle mense aziendali, la pratica sportiva (palestre gratis!!!) e l'iscrizione a cure dimagranti, quindi anche da questo punto di vista mi pare che le aziende cerchino di venire incontro al dipendente.
In ogni caso credo che una realtà come quella americana, cosí diversa dalla nostra al punto di vista della gestione sanitaria, andrebbe vissuta dal di dentro per poter essere compresa pienamente.
Sull'obesità in America andrei invece un po' piú cauto. È noto che i cibi da fast food ad alto contenuto di grassi sono tra i piú economici e quindi accessibili (e appetibili) soprattutto dalle persone che non se la passano benissimo in termini economici, quindi una penalizzazione sull'obesità può essere discutibile. Nell'articolo tuttavia è riportato che viene incentivato il consumo di frutta e verdura nelle mense aziendali, la pratica sportiva (palestre gratis!!!) e l'iscrizione a cure dimagranti, quindi anche da questo punto di vista mi pare che le aziende cerchino di venire incontro al dipendente.
In ogni caso credo che una realtà come quella americana, cosí diversa dalla nostra al punto di vista della gestione sanitaria, andrebbe vissuta dal di dentro per poter essere compresa pienamente.
potenza del forum!
qualcuno ha dato ascolto a certe voci...
http://www.corriere.it/Primo_Piano/Cron ... aggi.shtml
Gli imprenditori: i grassi fanno alzare i costi delle assicurazioni sanitarie.
Usa, paghe ridotte agli obesi
«Troppi costi per le aziende»
Tagli a chi ha il colesterolo alto. Valanga di proteste: una discriminazione. In alcune imprese si licenzia chi fuma a casa
qualcuno ha dato ascolto a certe voci...
http://www.corriere.it/Primo_Piano/Cron ... aggi.shtml
Gli imprenditori: i grassi fanno alzare i costi delle assicurazioni sanitarie.
Usa, paghe ridotte agli obesi
«Troppi costi per le aziende»
Tagli a chi ha il colesterolo alto. Valanga di proteste: una discriminazione. In alcune imprese si licenzia chi fuma a casa
Mi scuso se non sono intervenuto prima a rispondere alle vostre considerazioni ma ho avuto un fine settimana strapieno di impegni!!!
Complessivamente mi sembra che +Steven+ abbia ben compreso lo spirito delle mie considerazioni.
Sí, anche questa è una buona idea, però non viene applicata...
Dipende. Credo che quando vai a correre in pista indossi un abbigliamento consono: casco, giubbetto rinforzato, paraginocchi, paragomiti, paraschiena, insomma tutto quello che serve per evitare il peggio se dovessi cadere. In altre parole, andando a correre in pista ben bardato ti prendi un rischio calcolato. In questo caso penso che la collettività sia ben disposta a soccorrerti nel caso tu ti faccia male. Se invece corri a 200 all'ora in pista in maglietta e calzoncini e poi ti schianti secondo me non è giusto neppure mandare l'ambulanza a raccogliere i resti.
Certo, sono pienamente d'accordo, l'importante è che chi si prende il rischio si assuma anche tutti gli oneri conseguenti...
Forse hai ragione, la chiamerei dittatura del buon senso.
Non ho seguito bene le vostre considerazioni sull'allocazione dei costi perché le mie considerazioni sono rivolte anche ad attività che non portano introiti alle casse dello stato. Ad esempio se uno fa arrampicata libera si sta prendendo un inutile rischio non calcolato. Se lo fa perché pensa che cosí la vita è piú "degna di essere vissuta" a me sta bene, basta che non mi chieda di spendere neanche un centesimo se un giorno o l'altro si spiaccica.
Come pure quelli che vanno in motorino in due e magari senza casco e poi fanno un incidente dovrebbero essere lasciati al loro destino, d'altra parte lo sapevano che quel comportamente era fortemente a rischio...
Comunque, al di là di quelle che possono sembrare provocazioni, un buon compromesso secondo me potrebbe essere questo: se una persona subisce un danno fisico a causa di un comportamento pericoloso tenuto per libera scelta (fumo attivo, abuso di alcool, incidente senza casco, sport ad alto rischio, ecc.) il sistema sanitario nazionale ha il dovere di soccorrerlo e di prestargli tutte le cure necessarie per il suo ristabilimento, salvo poi mettergliele in conto. Se la persona non è in grado di sostenere il costo andrà incontro ad un processo penale ed eventualmente si farà il suo periodo al fresco (dove tra l'altro avrà la possibilità di apprezzare appieno in tutta tranquillità il gusto della vita...). In questo modo i bisognosi poco responsabili verrebbero soccorsi senza gravare sulle tasche della collettività e in piú si avrebbe un forte effetto deterrente nei confronti di certi atteggiamenti gratuitamente a rischio...
P. S.: È superfluo aggiungere che ciò non ha niente a che vedere con le idee naziste sulla soppressione dei deboli, vecchi e infermi dalla nascita. Sono naturalmente idee che solo a parlarne mi gelano il sangue nelle vene. Tirarle in ballo significa aver travisato completamente le mie considerazioni, che nulla hanno a che fare con quel tipo di idee.

Complessivamente mi sembra che +Steven+ abbia ben compreso lo spirito delle mie considerazioni.
"remo":
se vogliamo entrare in questi discorsi...allora perchè lo stato non vieta vendita e consumo di TUTTE LE SOSTANZE NOCIVE?
Sí, anche questa è una buona idea, però non viene applicata...
"remo":
non esageriamo dai...allora scusa io vado a correre in moto su pista,cado e mi rompo una gamba!la sanità deve negarmi la cura perchè me la sono "cercata"...?
Dipende. Credo che quando vai a correre in pista indossi un abbigliamento consono: casco, giubbetto rinforzato, paraginocchi, paragomiti, paraschiena, insomma tutto quello che serve per evitare il peggio se dovessi cadere. In altre parole, andando a correre in pista ben bardato ti prendi un rischio calcolato. In questo caso penso che la collettività sia ben disposta a soccorrerti nel caso tu ti faccia male. Se invece corri a 200 all'ora in pista in maglietta e calzoncini e poi ti schianti secondo me non è giusto neppure mandare l'ambulanza a raccogliere i resti.
"remo":
la vita è fatta per essere vissuta,non per avere eccessivamente paura di viverla!
Certo, sono pienamente d'accordo, l'importante è che chi si prende il rischio si assuma anche tutti gli oneri conseguenti...
"remo":
questa è una forma di dittatura!
Forse hai ragione, la chiamerei dittatura del buon senso.
Non ho seguito bene le vostre considerazioni sull'allocazione dei costi perché le mie considerazioni sono rivolte anche ad attività che non portano introiti alle casse dello stato. Ad esempio se uno fa arrampicata libera si sta prendendo un inutile rischio non calcolato. Se lo fa perché pensa che cosí la vita è piú "degna di essere vissuta" a me sta bene, basta che non mi chieda di spendere neanche un centesimo se un giorno o l'altro si spiaccica.
Come pure quelli che vanno in motorino in due e magari senza casco e poi fanno un incidente dovrebbero essere lasciati al loro destino, d'altra parte lo sapevano che quel comportamente era fortemente a rischio...
Comunque, al di là di quelle che possono sembrare provocazioni, un buon compromesso secondo me potrebbe essere questo: se una persona subisce un danno fisico a causa di un comportamento pericoloso tenuto per libera scelta (fumo attivo, abuso di alcool, incidente senza casco, sport ad alto rischio, ecc.) il sistema sanitario nazionale ha il dovere di soccorrerlo e di prestargli tutte le cure necessarie per il suo ristabilimento, salvo poi mettergliele in conto. Se la persona non è in grado di sostenere il costo andrà incontro ad un processo penale ed eventualmente si farà il suo periodo al fresco (dove tra l'altro avrà la possibilità di apprezzare appieno in tutta tranquillità il gusto della vita...). In questo modo i bisognosi poco responsabili verrebbero soccorsi senza gravare sulle tasche della collettività e in piú si avrebbe un forte effetto deterrente nei confronti di certi atteggiamenti gratuitamente a rischio...
P. S.: È superfluo aggiungere che ciò non ha niente a che vedere con le idee naziste sulla soppressione dei deboli, vecchi e infermi dalla nascita. Sono naturalmente idee che solo a parlarne mi gelano il sangue nelle vene. Tirarle in ballo significa aver travisato completamente le mie considerazioni, che nulla hanno a che fare con quel tipo di idee.
ma poi lo stato si becca anche un botto di tasse sulle sigarette. alcool e sigarette sono monopoli di stato moooolto fruttiferi.
io non ho letto proprio tutti i post, quindi se quello che dico lo avete già detto non scannatemi.
Se facciamo un ragionamento esclusivamente economico bisognerebbe avere tra le mani almeno qualche dato per poter dire cosa conviene e cosa no. Comunque... oltre ai discorsi etici che sono già stati fatti, vorrei aggiungere (anche se detta così è brutale) che se andiamo a vedere il fumatore, oltre a pagare le tasse sulle sigarette che compra, finanzia anche in un altro modo lo stato, coprendo così (non so se in parte, del tutto o abbondantemente) le spese mediche dello stato: morendo. Non ho dati sottomano ma credo che le malatie mortali derivanti dal fumo agiscano intorno ai 60-70 (naturalmente c'è chi muore e 40 e chi a 99), ciò significa dopo che è andato in pensione, e la sua pensione se la incamera lo stato.
E' un'idea che mi è venuta ora...
Se facciamo un ragionamento esclusivamente economico bisognerebbe avere tra le mani almeno qualche dato per poter dire cosa conviene e cosa no. Comunque... oltre ai discorsi etici che sono già stati fatti, vorrei aggiungere (anche se detta così è brutale) che se andiamo a vedere il fumatore, oltre a pagare le tasse sulle sigarette che compra, finanzia anche in un altro modo lo stato, coprendo così (non so se in parte, del tutto o abbondantemente) le spese mediche dello stato: morendo. Non ho dati sottomano ma credo che le malatie mortali derivanti dal fumo agiscano intorno ai 60-70 (naturalmente c'è chi muore e 40 e chi a 99), ciò significa dopo che è andato in pensione, e la sua pensione se la incamera lo stato.
E' un'idea che mi è venuta ora...

mrpoint ha perfettamente ragione...è la prima cosa a cui ho pensato quando ho visto il video,ma,onde evitare discussioni(visto che ce ne sono state molte)ho preferito mandare un mess "sarcastico" che però nessuno ha raccolto!
per quanto riguarda l'allocazione dei costi,si trattava solo di un esame economico della situazione,così com'è.poi,come detto sopra,io sono il primo a dire che questo tipo di problematiche non vanno affrontate solo da quel punto di vista...

per quanto riguarda l'allocazione dei costi,si trattava solo di un esame economico della situazione,così com'è.poi,come detto sopra,io sono il primo a dire che questo tipo di problematiche non vanno affrontate solo da quel punto di vista...

Detto questo vi saluto. Riguardo l'allocazione efficente dei costi.... Vi pregoooooo, che discorsi sono!
Sono discorsi che trovi su tutti i manuali di scienza delle finanze del mondo scritti da premi Nobel.
Ti informo che i decisori pubblici delle maggiori economie del mondo fanno riferimento a queste teorie.
Guardate, forse farò un intervento che mi costerà qualche critica, ma non importa. Questo tipo di video per me è spazzatura mediatica e nulla di più.
Sai che non l'ho nemmeno visto, non ho la connessione veloce in questo periodo, può darsi tu abbia ragione, ma a me interessava non il contenuto del video ma il tabagismo come problema sociale e non possiamo nascondere che lo sia.
Guardate, forse farò un intervento che mi costerà qualche critica, ma non importa. Questo tipo di video per me è spazzatura mediatica e nulla di più.
Non si basa su dati, non affronta il problema in modo razionale; no si basa sull'emotività di individui "sensibili" che colpiti da certe immagini arrivano ad estrapolare un messaggio.
Tale messaggio è comunque assunto dall'esterno, non c'è niente di proprio se non lo shock con cui si fissano le immagini. Questo tipo di procedimento è secondo me scandaloso e assolutamente non costruttivo; anche se poi a conti fatti i fini potrebbero essere buoni. Questo filmato ti dice quanto fa male fumare, ne ho visti molti altri in cui ti convincono che la guerra in iraq è un dovere etc..etc..
Gli americani sono specialisti in questo tipo di comunicazione, a quanto pare sulla loro popolazione prende bene. Io invito quindi tutti coloro che si sentono impressionati dalle immagini del filmato a valutare il problema sotto punti di vista piu oggettivi. Informatevi, parlate con i medici, studiate e via dicendo.
Iniziate un percorso formativo, sarà molto piu utile per voi e per chi vi sta intorno piuttosto che vedere un filmato senza capo nè coda.
Detto questo vi saluto. Riguardo l'allocazione efficente dei costi.... Vi pregoooooo, che discorsi sono!
Non si basa su dati, non affronta il problema in modo razionale; no si basa sull'emotività di individui "sensibili" che colpiti da certe immagini arrivano ad estrapolare un messaggio.
Tale messaggio è comunque assunto dall'esterno, non c'è niente di proprio se non lo shock con cui si fissano le immagini. Questo tipo di procedimento è secondo me scandaloso e assolutamente non costruttivo; anche se poi a conti fatti i fini potrebbero essere buoni. Questo filmato ti dice quanto fa male fumare, ne ho visti molti altri in cui ti convincono che la guerra in iraq è un dovere etc..etc..
Gli americani sono specialisti in questo tipo di comunicazione, a quanto pare sulla loro popolazione prende bene. Io invito quindi tutti coloro che si sentono impressionati dalle immagini del filmato a valutare il problema sotto punti di vista piu oggettivi. Informatevi, parlate con i medici, studiate e via dicendo.
Iniziate un percorso formativo, sarà molto piu utile per voi e per chi vi sta intorno piuttosto che vedere un filmato senza capo nè coda.
Detto questo vi saluto. Riguardo l'allocazione efficente dei costi.... Vi pregoooooo, che discorsi sono!
Ecco, questo di Davide11 è il tipo di approccio scientifico a cui facevo riferimento.
Purtroppo, la razionalità non è propria del politico, generalmente; questo porta spesso a decisioni su cui l'etica prende il sopravvento rispetto alla ragione, con risultati deformanti sulla corretta distribuzione di costi/benefici, quindi con un peggioramento del beneficio complessivo.
Purtroppo, la razionalità non è propria del politico, generalmente; questo porta spesso a decisioni su cui l'etica prende il sopravvento rispetto alla ragione, con risultati deformanti sulla corretta distribuzione di costi/benefici, quindi con un peggioramento del beneficio complessivo.
Riprendo il discorso di Cheguevilla e Remo. Io la vedo così:
siamo in presenza di un'esternalità negativa, una situazione in cui un soggetto produce costi (consuma risorse scarse) che non paga direttamente e scarica sulla società (esempio di scuola: l'inquinamento).
Due nozioni per Remo:
1) In un mercato efficiente il prezzo eguaglia il costo marginale dei produttori che eguaglia i benefici marginali dei consumatori. Detto in parole povere: i consumatori, per ottenere un' unità aggiuntiva di beneficio sono disposti a rinunciare (quindi a pagare in termini di prezzo) alla medesima quantità di risorse che impiega il produttore per produrre quell'unità in più di bene che genera proprio quel beneficio addizionale del consumatore di cui sopra.
2) Se il mercato delle sigarette fosse libero i produttori ed i consumatori non pagano il prezzo "vero" del consumo di sigarette in termini economici: infatti il prezzo dovrebbe comprendere anche il consumo dei beni privati forniti dal settore pubblico (sanità). In pratica in questa situazione i non fumatori finanzierebbero l'acquisto di sigarette ai fumatori oppure, in modo analogo, offrirebbero un sussidio ai produttori di sigarette. Questa si chiama esternalità, ed è la prima causa dell'inefficienza del libero mercato.
3)Come risolvere se il mercato è inefficiente? Con l'intervento dello Stato che nel caso delle sigarette è intervenuto principalmente in tre modi:
- con un meccanismo basato sul mercato: già detto da Cheguevilla, lo Stato impone delle tasse alla vendita in modo da far aumentare il prezzo e far comprendere nello stesso prezzo i costi sociali collegati al consumo di sigarette col duplice scopo di scoraggiarne il consumo eccessivo.
- con l'informazione: lo Stato si è accollato i costi di informazione che servono ai consumatori per consumare consapevolmente le sigarette ed ha imposto ai produttori di segnalare alcune informazioni sulle confezioni. Uno degli assiomi del libero mercato efficiente è che i consumatori abbiano accesso a tutte le informazioni sul prodotto, cosa che nella realtà evidentemente non avviene.
- regolamentazione: ovvero con le leggi, la produzione di sigarette e tabacco non è libera, ma regolamentata con delle leggi specifiche dallo Stato.
Molti accusano di comportamento paternalista lo Stato sui temi del comportamento individuale, ma le motivazioni di un intervento dell'autorità pubblica vanno oltre ai principi di valore come abbiamo visto, anche se in certi casi l'etica dominante può influenzare il comportamento dello Stato.
siamo in presenza di un'esternalità negativa, una situazione in cui un soggetto produce costi (consuma risorse scarse) che non paga direttamente e scarica sulla società (esempio di scuola: l'inquinamento).
Due nozioni per Remo:
1) In un mercato efficiente il prezzo eguaglia il costo marginale dei produttori che eguaglia i benefici marginali dei consumatori. Detto in parole povere: i consumatori, per ottenere un' unità aggiuntiva di beneficio sono disposti a rinunciare (quindi a pagare in termini di prezzo) alla medesima quantità di risorse che impiega il produttore per produrre quell'unità in più di bene che genera proprio quel beneficio addizionale del consumatore di cui sopra.
2) Se il mercato delle sigarette fosse libero i produttori ed i consumatori non pagano il prezzo "vero" del consumo di sigarette in termini economici: infatti il prezzo dovrebbe comprendere anche il consumo dei beni privati forniti dal settore pubblico (sanità). In pratica in questa situazione i non fumatori finanzierebbero l'acquisto di sigarette ai fumatori oppure, in modo analogo, offrirebbero un sussidio ai produttori di sigarette. Questa si chiama esternalità, ed è la prima causa dell'inefficienza del libero mercato.
3)Come risolvere se il mercato è inefficiente? Con l'intervento dello Stato che nel caso delle sigarette è intervenuto principalmente in tre modi:
- con un meccanismo basato sul mercato: già detto da Cheguevilla, lo Stato impone delle tasse alla vendita in modo da far aumentare il prezzo e far comprendere nello stesso prezzo i costi sociali collegati al consumo di sigarette col duplice scopo di scoraggiarne il consumo eccessivo.
- con l'informazione: lo Stato si è accollato i costi di informazione che servono ai consumatori per consumare consapevolmente le sigarette ed ha imposto ai produttori di segnalare alcune informazioni sulle confezioni. Uno degli assiomi del libero mercato efficiente è che i consumatori abbiano accesso a tutte le informazioni sul prodotto, cosa che nella realtà evidentemente non avviene.
- regolamentazione: ovvero con le leggi, la produzione di sigarette e tabacco non è libera, ma regolamentata con delle leggi specifiche dallo Stato.
Molti accusano di comportamento paternalista lo Stato sui temi del comportamento individuale, ma le motivazioni di un intervento dell'autorità pubblica vanno oltre ai principi di valore come abbiamo visto, anche se in certi casi l'etica dominante può influenzare il comportamento dello Stato.
"Cozza Taddeo":
[quote="remo"]aggiungerei anche gli epilettici a causa delle troppe ore passate al computer o su giochetti vari!
Approvato senza alcun dubbio (non mi era venuto subito in mente perché non riesco neppure ad immaginare che una persona possa arrivare a tanto altrimenti l'avrei indicato io stesso).[/quote]
Credo che le troppe ore passate al computer non sono la causa della malattia, ma un fattore scatenante della crisi a chi ne gia' affetto oppure a chi ha una predisposizione alle crisi avendo un cervello ipersensibile agli stimoli luminosi intermittenti. Con questo non voglio dire che troppe ore passate al computer fanno bene, anzi...
guarda premetto che non ci capisco niente,tipo non so cosa sia "l'allocazione dei costi" e per il "non monetari" idem...se mi dai un'infarinata veloce,con quelle tre o quattro nozioni più importanti,provo a ragionarci su da solo...anche perchè mi incuriosisce!

È quasi impossibile un conto preciso di "chi ci guadagna".
Il problema è altrove, riguarda l'allocazione efficiente dei costi e non parlo solo di costi monetari, ovviamente.
Il problema è altrove, riguarda l'allocazione efficiente dei costi e non parlo solo di costi monetari, ovviamente.
è vero che la vita è fatta di scelte ma, se queste vengono imposte da un sistema a priori, il libero arbitrio va a farsi benedire. Siamo sicuri che la società ne trarrebbe beneficio?
Nessuna imposizione e nessun divieto: se nonostante le campagne di sensibilizzazione, l'individuo x vorrà assumere tale comportamento, lo faccia.
Il beneficio di cui parlavo io era economico, e consiste nel risparmi che la sanità pubblica avrebbe, senza contare la maggiore disponibilità d posti letto eccetera.
Sicuramente ne saprai più di me riguardo alla questione economica. Mi viene in mente una vignetta che vidi molto tempo fa su una rivista, il titolo era: lo stato guadagnerebbe se nessuno fumasse più? (o giù di lì, il senso era quello).
La vignetta raffigurava tre ministri: quello delle finanze, disperato per la sovrattassa di cui parlavi prima, e quelli della salute e dell'ambiente che al contrario si abbracciavano colmi di gioia.
Non saprei assolutamente dire se, tirate le somme, è conveniente o no... mi unisco quindi all'appello
"Cheguevilla":
Fioravante aiuto!
Proviamo a dare una bottarella di scientificità alla discussione.
beh,se vogliamo tendere all'efficenza...(anche se sono più un positivista e credo che questi discorsi non vadano analizzati dal punto di vista dell'efficenza,per lo meno non solo.del resto sono italiano)
bisognerebbe vedere il costo medio annuo,di un malato di cancro o cirrosi o epatite...ovviamente dei malati la cui malattia è dovuta ad un vizio...poi sottrarlo al costo medio totale e vedere quanto si spenderebbe senza queste palle al piede(probabilmente ne farò parte tra qualche tempo!)
ovviamente benefici ci sarebbero.qusto surplus,potrebbe essere impiegato in ricerca ed in efficenza in campo ospedaliero...
allora,a questo punto,"facciamola completamente fuori dalla tazza"...PRIVATIZZIAMO e inseriamo le assicurazioni!in più ai "viziosi" malati,imponiamo prezzi esorbitanti per le cure...quanti bei soldini in più!
il malato è un essere umano,indipendentemente dal perchè lo è!non è un automobile...!
bisognerebbe vedere il costo medio annuo,di un malato di cancro o cirrosi o epatite...ovviamente dei malati la cui malattia è dovuta ad un vizio...poi sottrarlo al costo medio totale e vedere quanto si spenderebbe senza queste palle al piede(probabilmente ne farò parte tra qualche tempo!)
ovviamente benefici ci sarebbero.qusto surplus,potrebbe essere impiegato in ricerca ed in efficenza in campo ospedaliero...
allora,a questo punto,"facciamola completamente fuori dalla tazza"...PRIVATIZZIAMO e inseriamo le assicurazioni!in più ai "viziosi" malati,imponiamo prezzi esorbitanti per le cure...quanti bei soldini in più!
il malato è un essere umano,indipendentemente dal perchè lo è!non è un automobile...!

Fioravante aiuto!
Proviamo a dare una bottarella di scientificità alla discussione.
Per farla breve, posso preannunciare che la questione sfocia inevitabilmente nel tema della contribuzione volontaria proposto da Fioravante Patrone qui.
@ steven: è vero che la vita è fatta di scelte ma, se queste vengono imposte da un sistema a priori, il libero arbitrio va a farsi benedire. Siamo sicuri che la società ne trarrebbe beneficio?
Siamo nuovamente di fronte alla contrapposizione tra ottica positiva e ottica normativa.
Ricordo come nella prima ottica sia conveniente seguire il principio dell'equità, mentre nella seconda quello del beneficio (efficienza).
Uno stato, tra quelli terreni, che mette in pratica molto bene tutto ciò è la Germania.
Poi, naturalmente, ci sono i paesi scandinavi e la Danimarca, ma si sta parlando di un altro pianeta...
Proviamo a dare una bottarella di scientificità alla discussione.
Per farla breve, posso preannunciare che la questione sfocia inevitabilmente nel tema della contribuzione volontaria proposto da Fioravante Patrone qui.
@ steven: è vero che la vita è fatta di scelte ma, se queste vengono imposte da un sistema a priori, il libero arbitrio va a farsi benedire. Siamo sicuri che la società ne trarrebbe beneficio?
Siamo nuovamente di fronte alla contrapposizione tra ottica positiva e ottica normativa.
Ricordo come nella prima ottica sia conveniente seguire il principio dell'equità, mentre nella seconda quello del beneficio (efficienza).
Uno stato, tra quelli terreni, che mette in pratica molto bene tutto ciò è la Germania.
Poi, naturalmente, ci sono i paesi scandinavi e la Danimarca, ma si sta parlando di un altro pianeta...
Su due piedi, non mi pare abbiate tutti i torti effettivamente... non so, ci penserò su.
Vediamo se Taddeo ha da dire qualcosa, nel frattempo.
Vediamo se Taddeo ha da dire qualcosa, nel frattempo.
"+Steven+":il tuo discorso,in fondo,lo faceva hitler con i portatori di handicap,peso per lo stato...CAMERA A GAS!
Non è molto corretto.
Il discorso mio e di Taddeo riguarda gli individui che hanno scelto in coscienza di fare una determinata azione, con tutti gli effetti che seguono, compresa la dipendenza e un'eventuale malattia.
Gli handicappati, per loro sfortuna, non hanno scelto un bel niente...
Quanto all'alimentazione, credo sia questione di stile di vita.
Può esserci certamente colui che soffre di un disturbo psicologico diagnosticato e che quindi si abbuffa (o si lascia morire di fame).
Diverso è il discorso di chi è perfettamente sano psicologicamente, ma ama solo mangiare bene, quindi sulla sua tavola non mancano salami, formaggi ecc, usa tanto sale, tanto olio... insomma, si tratta bene.
Non trovo corretto che quando si arriva alla resa dei conti (infarto) la collettività debba pagare per le sue voglie.
La vita è fatta di scelte...
se vogliamo entrare in questi discorsi...allora perchè lo stato non vieta vendita e consumo di TUTTE LE SOSTANZE NOCIVE?non esageriamo dai...allora scusa io vado a correre in moto su pista,cado e mi rompo una gamba!la sanità deve negarmi la cura perchè me la sono "cercata"...?la vita è fatta per essere vissuta,non per avere eccessivamente paura di viverla!questa è una forma di dittatura!