Paul Erdos e le anfetamine...
Carissimi ragazzi, leggendo una biografia di Paul Erdos, ho letto più e più volte dell'uso, poco modico, di anfetamine da parte di questa brillante ed estrosa mente. Quanto vera è, a vostro dire, questa "diceria"? Secondo voi, l'utilizzo di anfetamine può risultare sino a tal punto efficace? In attesa di vostre risposte, ringrazio anticipatamente per la collaborazione.

Risposte
per nato pigro: non dicevo che non credo che Erdos non ne facesse uso, ma non credo che farne uso alzi le capacità. Se così fosse ci sarebbero tantissimi scienziati che ne farebbero uso indiscriminato per avere fama e gloria, ma non è questo il caso.
Che io sappia, fino a qualche anno fa le anfetamine in farmacia erano più disponibili rispetto ad oggi; si trovavano in commercio sotto vari nomi commerciali e per gli scopi più svariati: ad esempio sono sicuro che esistevano preparati a base di anfetamine usati per dimagrire. Tra gli studenti era diffuso usare questo tipo di preparati per restare svegli e lucidi più a lungo mentre preparavano gli esami e pare che Erdos seguisse questa stessa pratica. Mia zia, una dottoressa laureata negli anni Ottanta, mi racconta che tra gli studenti di medicina dell'epoca questa fosse quasi la normalità prima degli esami fondamentali.
In sostanza il meccanismo è questo: si "chiede in prestito" al proprio corpo dell'energia, che bisognerà restituire dopo l'esame. Il tutto al rischio di effetti collaterali anche gravi: depressione, ansia, inappetenza, fino (nei casi peggiori) ad attacchi epilettici. Decisamente sconsigliato.
In sostanza il meccanismo è questo: si "chiede in prestito" al proprio corpo dell'energia, che bisognerà restituire dopo l'esame. Il tutto al rischio di effetti collaterali anche gravi: depressione, ansia, inappetenza, fino (nei casi peggiori) ad attacchi epilettici. Decisamente sconsigliato.
si sta veramente discutendo se drogarsi faccia bene o faccia male? :S
"giacor86":
[...] Ma sono molti gli esempi di gente che si è drogata tutta la vita per morire felice a 90 anni. [...]
Tipo?
Per ogni siffatta persona ne esistono almeno mille altre che sono perite nei sobborghi di qualche metropoli con un ago nelle vene.
Ad ogni modo le anfetamine sono psicostimolanti ed agiscono sul sistema nervoso centrale, quindi qualche effetto di potenziamento delle facoltà intellettive potrebbero anche averlo...
Edit: in effetti...
"giacor86":
Però secondo me è anche vero che c'è gente che "sa drogarsi" nel senso che sa trarre "il meglio" da quest'abitudine senza particolari contraccolpi nella sua vita professionale/sociale. Ma sono molti gli esempi di gente che si è drogata tutta la vita per morire felice a 90 anni.
Leggendo quello che hai scritto mi sta venendo voglia di drogarmi



Secondo me le droghe non aiutano a migliorare le facoltà cerebrali e ritengo solo "blabla" quando uno dice "quando sono fatto studio meglio", o cagate simili. Però secondo me è anche vero che c'è gente che "sa drogarsi" nel senso che sa trarre "il meglio" da quest'abitudine senza particolari contraccolpi nella sua vita professionale/sociale. Certo drogarsi non fa bene, anzi, fa male. Ma sono molti gli esempi di gente che si è drogata tutta la vita per morire felice a 90 anni. Il problema è che per innumerevoli motivi, il vizio della droga è decisamente "non per tutti" e nel 99,99 % dei casi, chi si droga finisce male.
"Luca.Lussardi":
Non lo credo. Conosco personalmente molti matematici di altissimo livello internazionale, e nessuno tra questi fa uso di queste sostanze. Erdos, oltre che un grande matematico, era anche una persona un po' particolare.
magari non lo sai...

Comunque non vedo perché non credere che Erdos facesse uso di anfetamine. Dire che gli fossero utili per ottenere risultati non è da escludere, magari ad alcuni individui aumentano le capacità mentali, magari no. Più che un'opinione ci vorrebbe uno studio medico per potersi esprimere.
Non lo credo. Conosco personalmente molti matematici di altissimo livello internazionale, e nessuno tra questi fa uso di queste sostanze. Erdos, oltre che un grande matematico, era anche una persona un po' particolare.