Maestro/a unico/a alle elementari
Cosa ne pensate? E' meglio una sola figura di riferimento con conoscenze generali, oppure tanti "specialisti" che padroneggiano meglio una o due materie?
Risposte
"Sergio":
Pensa che in Giappone non esistono i bidelli e sono gli studenti a tenere pulita la scuola! Immagini qualcosa del genere da noi?
Esattamente, ho saputo anche io questa cosa mentre studiavo il mondo dell'istruzione in paesi esteri.
Aggiungo, per completare l'opera, che i giapponesi non contemplano il concetto del maestro "supplente": se l'insegnante deve assentarsi per un giorno, o qualche ora, sono gli alunni ad autogestire le attività scolastiche.
Al rientro dell'insegnante, si fa un rapporto per vedere come se la sono cavata.
Allora tolgo il "personalmente" e ti dico che oggi è molto difficile trovare un insegnante che sia preparato in tutte le materie. Ciò non toglie che se qualora vi siano insegnanti in grado di spiegare tutte le materie correttamente potrebbe essere una buona cosa tornare all'insegante unico.
Personalemente credo sia piuttosto difficile trovare degli insegnanti che abbiano una buona preparazione contemporanemante in italiano, matematica, storia, geografia, scienze, inglese, musica ed arte.
Miracolo, finalmente Cheguevilla non ha scritto (anche se involontariamente) una sciocchezza, è proprio vero il teorema dei grandi numeri non mente.Io non credo ai miracoli.
Infatti, non sarà mai possibile leggere qualcosa di diverso da una sciocchezza da parte di chi crede che la politica sia passione e non ragione.
Pertanto, le tue lusinghe mi onorano.
Non te la prendere, un giorno crescerai anche tu abbastanza da imparare a ragionare.
Magari, cerca di farlo prima del 10 settembre, giusto per scrupolo...
"...,perchè, oltre al maestro unico, non mettiamo anche il libro unico?"
Miracolo, finalmente Cheguevilla non ha scritto (anche se involontariamente) una sciocchezza, è proprio vero il teorema dei grandi numeri non mente.
Miracolo, finalmente Cheguevilla non ha scritto (anche se involontariamente) una sciocchezza, è proprio vero il teorema dei grandi numeri non mente.
Chissà che la famosa frase 'prof non ho portato il libro' non abbia funzioni antirachialgiche.
"Sergio":
Ai miei tempi avevo il "sussidiario" alle elementari e fino alla maturità mi bastava una cinghia di gomma per tenere tutti i libri che mi serviva portarmi a scuola....
E - udite! udite! - so leggere, scrivere e far di conto
è quello che penso anch'io ogni volta che vedo gli zaini dei miei studenti!
Hai mai provato a guardare che cosa c'è dentro? Sono molto peggio della mia borsa, credo che qualcuno rifaccia lo zaino una volta al mese!
Troppo facile.
L'analisi comparativa con altri stati è dinamica.
Chi ci garantisce che gli altri stati non siano cresciuti in questi anni (e l'ipotesi è abbastanza plausibile).
Inoltre, io non restringerei il campo al famoso test.
Diciamo che alla scuola elementare non si impara solo a leggere, scrivere e far di conto...
Comunque, visto che siamo in tema di risparmio, perchè, oltre al maestro unico, non mettiamo anche il libro unico?
L'analisi comparativa con altri stati è dinamica.
Chi ci garantisce che gli altri stati non siano cresciuti in questi anni (e l'ipotesi è abbastanza plausibile).
Inoltre, io non restringerei il campo al famoso test.
Diciamo che alla scuola elementare non si impara solo a leggere, scrivere e far di conto...
Comunque, visto che siamo in tema di risparmio, perchè, oltre al maestro unico, non mettiamo anche il libro unico?
di qui a dire che un solo insegnante non può rendere le cose migliori ce ne passa.Non ho detto che l'insegnante unico non possa rendere le cose migliori in nessun caso.
Giocando alla roulette, se punti un numero e vinci, ottieni 35 volte la posta. Certo, in quel caso, il risultato è migliore che non aver puntato 4 numeri ed aver vinto 8 volte la posta.
Tuttavia, avendo una singola chance (ed essendo costretti a puntare), credo che sia più saggio puntare su un carrè.
"Cheguevilla":
Metaforicamente parlando, vorresti dire di rinunciare in toto all'istruzione.
Non so se è questo che intendevi, ma in questo caso il problema non riguarda la questione "maestro unico o più maestri".
Qualcuno, sposando la tua teoria, potrebbe anche arrivare a dire che lo Stato risparmierebbe dei soldi...
Cheguevilla, il paradosso, se così posso definirlo, intendeva solo opporsi all'affermazione sull'educazione:
"Cheguevilla":
Affidarla nelle mani di una persona sola può rendere le cose certamente più semplici, ma non migliori.
Quest'affermazione mi sembra dogmatica, comunque tutta da dimostrare. Certo, di fronte alle argomentazioni di enomis ed ai valori ch'egli sa attribuire alla presenza di più insegnanti, posso in via di principio anche convenire, ma di qui a dire che un solo insegnante non può rendere le cose migliori ce ne passa.
Tra l'altro al di là del merito, è grave anche il metodo. La Costituzione prevede che i decreti legge possano essere emanati relativamente a situazioni di urgenza. Quale è l'urgenza in questo caso, visto che il ritorno al maestro unico partirà solo nel prossimo anno scolastico ?Scusa, ma dov'eri tra il 2001 ed il 2006?
Come al solito c'è la volontà di sottrarre queste questioni ad un serio dibattito parlamentare. Speriamo solo che quando questo DL arriverà alle Camere per la conversione in legge (il termine è di 60 giorni, pena la decadenza, ci siano dei deputati capaci di andare un po' al di là, valutando la questione nell'ottica della didattica e non in quella del contenimento della spesa pubblica.
Ho un ottimo ricordo della mia maestra, che ritengo sia stata una bravissima insegnante. Tuttavia credo che il sistema dei moduli sia preferibile, dato che ha permesso ai bambini di venire a contatto con diversi approcci didattici, ammorbidendo tra l'altro anche l'impatto con il passaggio alla scuola media. Ma ha anche permesso ai docenti di CONDIVIDERE la responsabilità della classe, di riflettere assieme, di scambiarsi opinioni e sopratutto di mettersi a confronto fra loro, in maniera che ognuno avesse da imparare dall'altro. Questo non avveniva, o perlomeno avveniva in misura minore, con il maestro unico.
Evitiamo di cadere nelle trappole populiste della Gelmini. Tutti ce l'hanno con gli sprechi nella pubblica amministrazione, ma i tre insegnanti su due classi non sono uno spreco di denaro pubblico e questo sistema ha reso e rende un servizio alla società.
La Gelmini si è mossa seguendo da logiche di contenimento della spesa pubblica, come tra l'altro è specificato nel Decreto Legge N. 137 del 1 settembre 2007, quando all'art. 4, comma 1 si stabilisce:
"1. Nell'ambito degli obiettivi di contenimento di cui all'articolo 64 del decreto-legge 25 giugno 2008, n. 112, convertito, con modificazioni, dalla legge 6 agosto 2008, n. 133, nei regolamenti di cui al relativo comma 4 e' ulteriormente previsto che le istituzioni scolastiche costituiscono classi affidate ad un unico insegnante e funzionanti con orario di ventiquattro ore settimanali.
Nei regolamenti si tiene comunque conto delle esigenze, correlate alla domanda delle famiglie, di una piu' ampia articolazione del tempo-scuola.
"
E' chiaro quindi che andare a dire che la riforma del 1990 fosse semplicemente dettata da motivazioni sindacali non corrisponde al vero.
E' vero piuttosto che, per contenere la spesa pubblica, si taglia vergognosamente sulla qualità della scuola.
Tra l'altro al di là del merito, è grave anche il metodo. La Costituzione prevede che i decreti legge possano essere emanati relativamente a situazioni di urgenza. Quale è l'urgenza in questo caso, visto che il ritorno al maestro unico partirà solo nel prossimo anno scolastico ?
Come al solito c'è la volontà di sottrarre queste questioni ad un serio dibattito parlamentare. Speriamo solo che quando questo DL arriverà alle Camere per la conversione in legge (il termine è di 60 giorni, pena la decadenza, ci siano dei deputati capaci di andare un po' al di là, valutando la questione nell'ottica della didattica e non in quella del contenimento della spesa pubblica.
Evitiamo di cadere nelle trappole populiste della Gelmini. Tutti ce l'hanno con gli sprechi nella pubblica amministrazione, ma i tre insegnanti su due classi non sono uno spreco di denaro pubblico e questo sistema ha reso e rende un servizio alla società.
La Gelmini si è mossa seguendo da logiche di contenimento della spesa pubblica, come tra l'altro è specificato nel Decreto Legge N. 137 del 1 settembre 2007, quando all'art. 4, comma 1 si stabilisce:
"1. Nell'ambito degli obiettivi di contenimento di cui all'articolo 64 del decreto-legge 25 giugno 2008, n. 112, convertito, con modificazioni, dalla legge 6 agosto 2008, n. 133, nei regolamenti di cui al relativo comma 4 e' ulteriormente previsto che le istituzioni scolastiche costituiscono classi affidate ad un unico insegnante e funzionanti con orario di ventiquattro ore settimanali.
Nei regolamenti si tiene comunque conto delle esigenze, correlate alla domanda delle famiglie, di una piu' ampia articolazione del tempo-scuola.
"
E' chiaro quindi che andare a dire che la riforma del 1990 fosse semplicemente dettata da motivazioni sindacali non corrisponde al vero.
E' vero piuttosto che, per contenere la spesa pubblica, si taglia vergognosamente sulla qualità della scuola.
Tra l'altro al di là del merito, è grave anche il metodo. La Costituzione prevede che i decreti legge possano essere emanati relativamente a situazioni di urgenza. Quale è l'urgenza in questo caso, visto che il ritorno al maestro unico partirà solo nel prossimo anno scolastico ?
Come al solito c'è la volontà di sottrarre queste questioni ad un serio dibattito parlamentare. Speriamo solo che quando questo DL arriverà alle Camere per la conversione in legge (il termine è di 60 giorni, pena la decadenza, ci siano dei deputati capaci di andare un po' al di là, valutando la questione nell'ottica della didattica e non in quella del contenimento della spesa pubblica.
Quello che io non capisco è perché ce l'abbiano tanto con la scuola... Sono d'accordo che vada riformata ma credo che cambiare la carte ogni 2 anni non sia positivo per gli studenti che non sanno cosa li aspetta il prossimo anno. I cambiamenti di questo tipo non danno fiducia alla scuola e gli studenti si possono sentire autorizzati a non fare nulla: tanto la scuola non serve a nulla e non insegna nulla.
Vorrei che ogni tanto si pensasse ai punti di forza del sistema scolastico italiano rispetto ad altri.
Le riforme vanno fatte dopo un attento studio sulle conseguenze a medio-lungo termine e non dovrebbero essere tentativi casuali.
Sugli insegnanti io ne ho avuti 3 (4 se conto inglese, ma non l'ho avuta tutti gli anni) e mi sono trovato bene. Avere più insegnanti ha il beneficio di metterti davanti a persone diverse, capaci di darti stimoli differenti. I professori hanno preferenze sulle materie e averne di più garantisce che i tuoi professori facciano quello che amano e non siano costretti ad insegnarti controvoglia.
X sergio: ci sono società in cui è la società nel complesso (e non i genitori) ad occuparsi dell'educazioni dei bambini. In queste società non è rarissimo che non esista il termine papà e mamma (o almeno questo non è riferito solo a quelli biologici). In ogni caso la presenza di zii, nonni, amici dei genitori accanto al bambino è meglio della sola presenza di un genitore e anche di due.
Non dimentichiamo comunque che il padrino e la madrina sono insigniti dalla fede del compito di affiancare i genitori.
Quindi ritengo che alla tua domanda vada risposto: “dipende da che definizione dai a padre”
Vorrei che ogni tanto si pensasse ai punti di forza del sistema scolastico italiano rispetto ad altri.
Le riforme vanno fatte dopo un attento studio sulle conseguenze a medio-lungo termine e non dovrebbero essere tentativi casuali.
Sugli insegnanti io ne ho avuti 3 (4 se conto inglese, ma non l'ho avuta tutti gli anni) e mi sono trovato bene. Avere più insegnanti ha il beneficio di metterti davanti a persone diverse, capaci di darti stimoli differenti. I professori hanno preferenze sulle materie e averne di più garantisce che i tuoi professori facciano quello che amano e non siano costretti ad insegnarti controvoglia.
X sergio: ci sono società in cui è la società nel complesso (e non i genitori) ad occuparsi dell'educazioni dei bambini. In queste società non è rarissimo che non esista il termine papà e mamma (o almeno questo non è riferito solo a quelli biologici). In ogni caso la presenza di zii, nonni, amici dei genitori accanto al bambino è meglio della sola presenza di un genitore e anche di due.
Non dimentichiamo comunque che il padrino e la madrina sono insigniti dalla fede del compito di affiancare i genitori.
Quindi ritengo che alla tua domanda vada risposto: “dipende da che definizione dai a padre”
In risposta alle considerazioni di fabri66, ribadisco il mio pensiero.
Non voglio buttarla in politica, quindi non esprimo le mie opinioni personali sul merito dell'obiettivo programmatico, ma, per quanto concerne il metodo, credo che orami dovremmo essere tutti più o meno abituati a vedere decreti legge blindati che vengono sottoposti al voto del Parlamento, buona parte delle volte protetti dal voto di fiducia.
La mia personale critica va al "metodo italiano" di fare politica, che colpisce entrambi gli schieramenti: non si è capaci di fare un progettto di lungo periodo.
Ho già mosso questa critica nei confronti dei nostri politici ogni volta che si è parlato di energia, e la stessa critica può essere mossa sul tema dell'istruzione.
Per farvi capire la differenza di approccio, faccio un esempio stupido.
Qui in Danimarca, la finanziaria è stata bocciata dall'opposizione e sarà ridiscussa perchè, con i tagli fiscali previsti, nel 2015 si uscirebbe dal pareggio di bilancio.
È molto bello parlare di efficienza economica, ma non stiamo producendo patate, ne facendo volare aerei.
Non voglio buttarla in politica, quindi non esprimo le mie opinioni personali sul merito dell'obiettivo programmatico, ma, per quanto concerne il metodo, credo che orami dovremmo essere tutti più o meno abituati a vedere decreti legge blindati che vengono sottoposti al voto del Parlamento, buona parte delle volte protetti dal voto di fiducia.
La mia personale critica va al "metodo italiano" di fare politica, che colpisce entrambi gli schieramenti: non si è capaci di fare un progettto di lungo periodo.
Ho già mosso questa critica nei confronti dei nostri politici ogni volta che si è parlato di energia, e la stessa critica può essere mossa sul tema dell'istruzione.
Per farvi capire la differenza di approccio, faccio un esempio stupido.
Qui in Danimarca, la finanziaria è stata bocciata dall'opposizione e sarà ridiscussa perchè, con i tagli fiscali previsti, nel 2015 si uscirebbe dal pareggio di bilancio.
Per la verità non volevo insistere troppo. Ma ho sempre sentito dire che l'unica scuola che funziona in italia è quella elementare (o primaria, il ministro precedente si è accontentato di cambiare solo il nome). Forse è arrivato il momento che si metta alla pari con le altre.
Tratto dal quotidiano " La Repubblica " del 30-08-2008 pag.17 sez. cronaca :
dati internazionali, che pongono la scuola elementare italiana fra le prime al mondo. Per il Timss & Pirls International study center del Boston college (Massachusetts), che ha recentemente diffuso i dati sulle competenze di Lettura degli alunni al quarto anno di scolarizzazione (9 anni, in Italia), su 40 nazioni testate i nostri bambini occupano il sesto posto davanti a Usa, Germania e Francia. Al centro dello studio Pirls 2006 il concetto di Reading literacy: «L' abilità di capire e usare quelle forme di linguaggio scritto richieste dalla società e/o apprezzate dall' individuo».
Considerazioni : La riforma della scuola elementare ha il solo fine di risparmiare soldi. Non ha nessuna cura del risultato educativo che ne conseguirà.
Ne una discussione con le parti, ne un confronto in parlamento è stato fatto. Si è varato un decreto legge che, quando sarà convertito, spero sia modificato.
ciao
fabri66
dati internazionali, che pongono la scuola elementare italiana fra le prime al mondo. Per il Timss & Pirls International study center del Boston college (Massachusetts), che ha recentemente diffuso i dati sulle competenze di Lettura degli alunni al quarto anno di scolarizzazione (9 anni, in Italia), su 40 nazioni testate i nostri bambini occupano il sesto posto davanti a Usa, Germania e Francia. Al centro dello studio Pirls 2006 il concetto di Reading literacy: «L' abilità di capire e usare quelle forme di linguaggio scritto richieste dalla società e/o apprezzate dall' individuo».
Considerazioni : La riforma della scuola elementare ha il solo fine di risparmiare soldi. Non ha nessuna cura del risultato educativo che ne conseguirà.
Ne una discussione con le parti, ne un confronto in parlamento è stato fatto. Si è varato un decreto legge che, quando sarà convertito, spero sia modificato.
ciao
fabri66
Visto che Cheguevilla è d'accordo con me ritorno sulla questione 
Sergio ha colto proprio quello che avevo in mente.
Abbiamo due genitori probabilmente perchè 2 è meglio di 1. Certo 3 genitori non credo che se ne vedano in natura.
Però forse un genitore che rimane da solo ad accudire il figlio si rende meglio conto che a volte serve anche l'altro.
In ogni caso è un punto di vista discutibile.
Quello che trovo incomprensibile è invece che queste scelte le prenda una sola persona a livello nazionale, siamo in un periodo di decisionismo a tutti i costi, forse anche di protagonismo a tutti i costi. Prima si eccedeva con le riunioni inconcludenti, ora però mi pare che si è arrivati nell'eccesso opposto, il primo che arriva decide cosa devono fare tutti gli altri. Non credo che il ministro attuale abbia avuto il tempo di formare una commissione di esperti, di sua fiducia magari, per sentirne il parere e farsi un'idea complessiva organica di cosa è la scuola. Forse sono poco informato sui fatti e magari se ne parlava già da tempo di questa decisione.
Sono anni che si cerca di mettere mani alla famosa riforma Gentile della scuola ma non mi pare che abbiamo avuto ministri all'altezza di avere una visione globale della scuola e della formazione verso cui indirizzare una riforma.

Sergio ha colto proprio quello che avevo in mente.
Abbiamo due genitori probabilmente perchè 2 è meglio di 1. Certo 3 genitori non credo che se ne vedano in natura.
Però forse un genitore che rimane da solo ad accudire il figlio si rende meglio conto che a volte serve anche l'altro.
In ogni caso è un punto di vista discutibile.
Quello che trovo incomprensibile è invece che queste scelte le prenda una sola persona a livello nazionale, siamo in un periodo di decisionismo a tutti i costi, forse anche di protagonismo a tutti i costi. Prima si eccedeva con le riunioni inconcludenti, ora però mi pare che si è arrivati nell'eccesso opposto, il primo che arriva decide cosa devono fare tutti gli altri. Non credo che il ministro attuale abbia avuto il tempo di formare una commissione di esperti, di sua fiducia magari, per sentirne il parere e farsi un'idea complessiva organica di cosa è la scuola. Forse sono poco informato sui fatti e magari se ne parlava già da tempo di questa decisione.
Sono anni che si cerca di mettere mani alla famosa riforma Gentile della scuola ma non mi pare che abbiamo avuto ministri all'altezza di avere una visione globale della scuola e della formazione verso cui indirizzare una riforma.
"Sergio":
[quote="Cheguevilla"]Affidarla nelle mani di una persona sola può rendere le cose certamente più semplici, ma non migliori.
Supponete di avere i risparmi di una vita ed essere costretti a giocarli alla roulette.
Puntate tutto su un numero o distribuite le puntate fra tre o quattro numeri diversi?
Quindi preferiresti avere tre o quattro padri invece di uno solo?

Facciamo così: minimizziamo del tutto i rischi di perdita e non andiamo al casinò dove, tra l'altro, la perdita sui lunghi tempi è assicurata.Metaforicamente parlando, vorresti dire di rinunciare in toto all'istruzione.
Non so se è questo che intendevi, ma in questo caso il problema non riguarda la questione "maestro unico o più maestri".
Qualcuno, sposando la tua teoria, potrebbe anche arrivare a dire che lo Stato risparmierebbe dei soldi...
"Cheguevilla":
Affidarla nelle mani di una persona sola può rendere le cose certamente più semplici, ma non migliori.
Affermazione tutta da dimostrare, caro Cheguevilla. Dovrei contentarmi del paragone con la roulette, dici? Facciamo così: minimizziamo del tutto i rischi di perdita e non andiamo al casinò dove, tra l'altro, la perdita sui lunghi tempi è assicurata. C'è anche chi assicura la felicità dell'uomo nella più totale ignoranza e sono certo che qualche ragione non cretina ce l'ha per sostenere un tale punto di vista.
Io credo che l'opinione di Antonio sia molto valida.
È molto bello parlare di efficienza economica, ma non stiamo producendo patate, ne facendo volare aerei.
Sociologi, psicologi ed educatori sanno bene che la formazione del bambino nei primi anni di apprendimento è molto importante.
Affidarla nelle mani di una persona sola può rendere le cose certamente più semplici, ma non migliori.
Supponete di avere i risparmi di una vita ed essere costretti a giocarli alla roulette.
Puntate tutto su un numero o distribuite le puntate fra tre o quattro numeri diversi?
È molto bello parlare di efficienza economica, ma non stiamo producendo patate, ne facendo volare aerei.
Sociologi, psicologi ed educatori sanno bene che la formazione del bambino nei primi anni di apprendimento è molto importante.
Affidarla nelle mani di una persona sola può rendere le cose certamente più semplici, ma non migliori.
Supponete di avere i risparmi di una vita ed essere costretti a giocarli alla roulette.
Puntate tutto su un numero o distribuite le puntate fra tre o quattro numeri diversi?