Lo scoglio che non doveva esserci
Credo che solo un paese come il nostro riesca a partorire dei personaggi alla schettino.
In questa vicenda che sembra un film di Hollywood c'è il ritratto dell'Italia e di come sono fatti molti italiani.
Gente sbruffona e inaffidabile, insofferente alle regole e di ogni "moralità".
Tutto si riassume in una frase: "Quello scoglio non doveva esserci". Certo.
Ma certo, schettini di tutta italia, facciamo finta che quello scoglio non doveva esserci. E' stata una fatalità. E domani si ricomincia come se niente fosse stato. Tranquilli non è successo nulla. Qualche morto, anzi sono molti di più i vivi, una nave da 500 milioni inutilizzabile, un possibile disastro ecologico. I passeggeri ? Beh, hanno avuto anche l'avventura.
Noi siamo italiani, noi possiamo permettercelo.
Noi abbiamo dei comandanti che abbandonano la nave con l'Iphone e il PC portatile sottobraccio. I naufraghi del 3° millennio naufragano col PC sottobraccio.
"Schettino torni sulla nave, è un ordine". Ma no dai ! Lasciamo in pace schettino e tutti gli schettini d'Italia.
La sua insofferenza: "Capita', non c'ho voglia di tornare sulla nave, siamo in Italia, capita' ".
La sua sicurezza nel mentire la dice lunga. La dice lunga che lui si sente sicuro in un paese dove quasi tutti fanno come lui.
L'italia di ladri e ladruncoli di stato, degli evasori, della mafia, dei piccoli e grandi schettini.
In questa vicenda che sembra un film di Hollywood c'è il ritratto dell'Italia e di come sono fatti molti italiani.
Gente sbruffona e inaffidabile, insofferente alle regole e di ogni "moralità".
Tutto si riassume in una frase: "Quello scoglio non doveva esserci". Certo.
Ma certo, schettini di tutta italia, facciamo finta che quello scoglio non doveva esserci. E' stata una fatalità. E domani si ricomincia come se niente fosse stato. Tranquilli non è successo nulla. Qualche morto, anzi sono molti di più i vivi, una nave da 500 milioni inutilizzabile, un possibile disastro ecologico. I passeggeri ? Beh, hanno avuto anche l'avventura.
Noi siamo italiani, noi possiamo permettercelo.
Noi abbiamo dei comandanti che abbandonano la nave con l'Iphone e il PC portatile sottobraccio. I naufraghi del 3° millennio naufragano col PC sottobraccio.
"Schettino torni sulla nave, è un ordine". Ma no dai ! Lasciamo in pace schettino e tutti gli schettini d'Italia.
La sua insofferenza: "Capita', non c'ho voglia di tornare sulla nave, siamo in Italia, capita' ".
La sua sicurezza nel mentire la dice lunga. La dice lunga che lui si sente sicuro in un paese dove quasi tutti fanno come lui.
L'italia di ladri e ladruncoli di stato, degli evasori, della mafia, dei piccoli e grandi schettini.
Risposte
"Zilpha":
Possibile che nessun giovane ritenga di dover fare qualcosa per questo paese?
Il paese, ammesso che ancora esista, ha bisogno di una sola cosa: la rivoluzione. Per questo, non mi sento di criticare i giovani che decidono di andarsene, l'alternativa è veramente inquietante. Dal dopoguerra ad oggi, troppi problemi sono andati incacrenendosi, per lo più senza soluzione. Del resto, non siamo così lontani dalla Tunisia, dall'Egitto e dalla Libia. Inoltre, le prospettive economiche sono pessime, avanti di questo passo non ci discosteremo troppo dai paesi citati anche sotto questo aspetto. Insomma, stiamo diventando marginali. E soprattutto nei paesi marginali, come la storia di questi ultimi sessant'anni insegna, può capitare di tutto. Chi vivrà vedrà.
"Sergio":
Quanto a me, consiglio a mia figlia - ci credi se ti dico che è quanto ho di più caro? - di andarsene via quando si sarà laureata in chimica e tecnologia farmaceutica. Ma io resto qui e intendo restarci. Come Rggb. E resto qui anche perché cerco, molto faticosamente, di fare qualcosa.
Perchè? io sono stanca del solito consiglio da parte di tutti. Forse dirò una cosa banale e semplicistica ma, probabilmente, se la maggior parte delle persone valide di questo paese la pensasse come te quando dici "resto qui anche perché cerco, molto faticosamente, di fare qualcosa" forse l'Italia sarebbe già migliore.
Mia sorella non vede l'ora di scappare all'estero, la maggior parte dei miei cugini già lavora fuori dall'Italia e quando penso che sono tra le persone più in gamba che conosca mi viene un pò di tristezza...
Non sono i genitori a dover restare per preparare un "felice ritorno" ai propri figli, ma sono i figli a dover pretendere che le cose nel proprio paese funzionino. Cioè partecipare attivamente. Possibile che nessun giovane ritenga di dover fare qualcosa per questo paese (anche se fosse la classica goccia nell'oceano)?
Condivido il discorso di Paola sulla "pigrizia" degli eterni insoddisfatti dell'Italia, proprio per questo ritengo che si debba restare.
Certo anch'io vedo il malcostume, la corruzione, il menefreghismo, l'egoismo e le piccole e grandi meschinità che spesso contraddistinguono e purtroppo rappresentano il nostro Paese agli altri, ma il voler identificare quello con l'essenza di quello che siamo è scorretto e sbagliato.
Ci sono tantissimi italiani che non meritano le considerazioni che ho letto qui (tra questi ci sono molti di coloro che sono intervenuti in questa discussione e che frequentano questo forum) e non sono affatto una minoranza trascurabile, proprio per nulla.
Siamo Schettino, Corona, Fede, Mora (e tutte le trasmissioni Rai e Mediase a base di dibattiti infiniti su Schettino, lo Zio Michele, il Grande Fratello, i tronisti, i santi e le madonne, per nutrire solo la curiosa morbosità e parlare alla pancia), la P2, P3, P4, la camorra, la mafia, la ndrangheta, Ustica, Piazza Fontana, scandolo rifiuti, privilegi, coorparazioni, bustarelle, mazzette, raccomandazioni, ecc ecc, ma siamo anche il Paese che dopo l'ubriacatora del fascismo e le macerie della guerra ha saputo rinascere, partendo da una Costutuzione che riletta nei principi di base dovrebbe accenderci qualche speranza proprio su ciò che siamo. Spesso disattesa? Vero, ma intanto è lì e possiamo tirarla fuori nei momenti bui.
Abbiamo avuto gli anni di piombo, io ero bambino, ma quel clima lo ricordo, e siamo riusciti ad andare avanti; con la camorra, la mafia, la ndrangheta, la lotta prosegue e qualche risultato è stato conseguito, nonostante tanto resti ancora da fare. Già infatti tanto tantissimo c'è da fare e questo è scoraggiante, ma in fondo siamo un paese relativamente giovane nato da contraddizioni e storie complesse che tra l'altro hanno radicato molti dei malcostumi che ci tiriamo dietro. Benché questo non sia un alibi per nessuno va tenuto presente.
Giorgio Ambrosoli, Giovanni Falcone, Paolo Borsellino, Peppino Impastato, Sandro Pertini*, (sono i primi che mi vengono in mente ma la lista è lunga), e tanti tanti altri per cui la coerenza, il dovere e la giustizia sociale non sono state e non sono belle parole pronte a essere messe da parte per il proprio meschino tornaconto personale. Anche quelli erano e sono italiani.
La realtà, per fortuna, è più variegata e complessa di quello che (putroppo spesso) appare.
___
* Ai più giovani consiglio di vedere per intero questo documentario.
Ci sono tantissimi italiani che non meritano le considerazioni che ho letto qui (tra questi ci sono molti di coloro che sono intervenuti in questa discussione e che frequentano questo forum) e non sono affatto una minoranza trascurabile, proprio per nulla.
Siamo Schettino, Corona, Fede, Mora (e tutte le trasmissioni Rai e Mediase a base di dibattiti infiniti su Schettino, lo Zio Michele, il Grande Fratello, i tronisti, i santi e le madonne, per nutrire solo la curiosa morbosità e parlare alla pancia), la P2, P3, P4, la camorra, la mafia, la ndrangheta, Ustica, Piazza Fontana, scandolo rifiuti, privilegi, coorparazioni, bustarelle, mazzette, raccomandazioni, ecc ecc, ma siamo anche il Paese che dopo l'ubriacatora del fascismo e le macerie della guerra ha saputo rinascere, partendo da una Costutuzione che riletta nei principi di base dovrebbe accenderci qualche speranza proprio su ciò che siamo. Spesso disattesa? Vero, ma intanto è lì e possiamo tirarla fuori nei momenti bui.
Abbiamo avuto gli anni di piombo, io ero bambino, ma quel clima lo ricordo, e siamo riusciti ad andare avanti; con la camorra, la mafia, la ndrangheta, la lotta prosegue e qualche risultato è stato conseguito, nonostante tanto resti ancora da fare. Già infatti tanto tantissimo c'è da fare e questo è scoraggiante, ma in fondo siamo un paese relativamente giovane nato da contraddizioni e storie complesse che tra l'altro hanno radicato molti dei malcostumi che ci tiriamo dietro. Benché questo non sia un alibi per nessuno va tenuto presente.
Giorgio Ambrosoli, Giovanni Falcone, Paolo Borsellino, Peppino Impastato, Sandro Pertini*, (sono i primi che mi vengono in mente ma la lista è lunga), e tanti tanti altri per cui la coerenza, il dovere e la giustizia sociale non sono state e non sono belle parole pronte a essere messe da parte per il proprio meschino tornaconto personale. Anche quelli erano e sono italiani.
La realtà, per fortuna, è più variegata e complessa di quello che (putroppo spesso) appare.
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* Ai più giovani consiglio di vedere per intero questo documentario.
"prime_number":
Quello che hai detto, caro lisdap, rappresenta il pensiero di molti, ovvero "finché ho da mangiare e la tv in casa, che me ne frega?".
Io sono italiano e vivo da sempre in Italia, ma quel pensiero non mi rappresenta... Anche perché non ho la tv in casa

http://www.youtube.com/watch?v=WjDmKmOtBug
Si, ma Kant stava già in Germania! 
Io ti rispondo con i miei studi liceali e la mia passione per i film di Woody Allen: "E se tutti andassero allo stesso ristorante la stessa sera e ordinassero frittelle, sarebbe il caos. Ma non lo fanno."
Chi sono io per dire che la morale di Kant non mi ha convinto? Nessuno ovviamente, ma basare un criterio di giudizio su un'ipotesi irrealizzabile non mi pare un buon punto di partenza per una speculazione.
Inoltre, il mio agire in modo conciliante rispetto a questa possibilità come può giovare al prossimo?

Io ti rispondo con i miei studi liceali e la mia passione per i film di Woody Allen: "E se tutti andassero allo stesso ristorante la stessa sera e ordinassero frittelle, sarebbe il caos. Ma non lo fanno."
Chi sono io per dire che la morale di Kant non mi ha convinto? Nessuno ovviamente, ma basare un criterio di giudizio su un'ipotesi irrealizzabile non mi pare un buon punto di partenza per una speculazione.
Inoltre, il mio agire in modo conciliante rispetto a questa possibilità come può giovare al prossimo?
Grazie della spiegazione; sono comunque le parole che mi sento rispondere da tutti, e sono proprio queste che non mi soddisfano.
"Luca.Lussardi":
Concordo al 100% le parole di prime_number: io sento troppo in giro gente che si lamenta del nostro paese, ma alla mia domanda: "perché non te ne vai allora?" non ho mai avuto una risposta soddisfacente. Perché la gente resta in Italia a lamentarsi e a guardare con invidia alla Germania quando basta prendere un treno e in meno di 5 ore si è oltralpe?
Beh, non so a chi hai fatto quella domanda, ma la risposta non è molto difficile.
Non è che tutti hanno le possibilità per farlo.
Anche il fatto che bastano 5 ore di treno non mi dice molto. Oggi bastano 12 ore di aereo per arrivare dovunque, e due giorni di astronave per andare sulla luna. E quindi, cosa me ne faccio ?
Tanto velocemente arrivi ed probabile che altrettanto velocemente ritorni a "casa".
Se uno si vuole trasferire, o hai degli agganci, delle amicizie, degli appoggi (soprattuto economico) altrimenti per molti andare all'estero significa andare a lavorare al mercato del pesce e a fare una vita triste.
E' come chiedersi come mai tutti gli africani non emigrano in Europa, visto che a casa loro non hanno neanche l'acqua da bere.
Mi sembrano frasi un po' semplicistiche che lasciano il tempo che trovano.
Per quanto mi riguarda, una decina di anni fa ero a un passo dall'andare a vivevre in Canada. Poi ho lasciato perdere per i semplici motivi che ti ho detto. Che le probabilità di ritrovarmi senza lavoro e soldi, da solo a 8000km da ogni "amico" e "famiglia" erano molto alte.
A rileggere le tue frasi sembra che il mondo sia un po' come un teatro dove ognuno arriva e si siede dove vuole, nel posto che più gli aggrada. Non so, ma a quanto mi risulta non è proprio così.
Perchè tutti sanno che frase "solo un paese nordico può partorire personaggi alla Breivik" suona stonata già in partenza. Si capisce che non è vero. Brevik è l'eccezione, è il pazzo invasato, e tutti hanno in casa un pazzo invasato.
Lo Schettino non è l'eccezione, è la normalità. E' lo sbruffone arrogante che gioca con un vascello da mezzo miliardo di euro. Se la gode a fare il comandante, ad essere pagato per stare in crociera tutta la vita a muovere un joystick, con la moldava al fianco.
Io questo paragone non lo capisco. Cosa ha da spartire un Brevik con lo Schettino ? Sono due mondi opposti.
Sono stato nei paesi della penisola scandinava per una settimana in tutto, in vacanza. Ma anche un cieco vede che la gente la è fatta di una pasta diversa. In una parola, laggiù (lassù) la gente sembra onesta. E' onesta.
Secondo me questa faccenda è di una gravità inaudita.
Navi che passano a un pelo dalle rocce, da anni, e la capitaneria non muove un dito. Ufficiali che scappano dalla nave tutti sulla stessa scialuppa. Questo comandante che sembra uscito da un film con De Sica che scappa, mente, nasconde, ne fa di tutti i colori. Qui è un malcostume continuo, diffuso, normale. Qui è normale fare così, se nolo fai se tu lo scemo.
Ma non c'è nulla da fare. Ci teniamo lo schettino e tutti quelli come lui.
Lo Schettino non è l'eccezione, è la normalità. E' lo sbruffone arrogante che gioca con un vascello da mezzo miliardo di euro. Se la gode a fare il comandante, ad essere pagato per stare in crociera tutta la vita a muovere un joystick, con la moldava al fianco.
Io questo paragone non lo capisco. Cosa ha da spartire un Brevik con lo Schettino ? Sono due mondi opposti.
Sono stato nei paesi della penisola scandinava per una settimana in tutto, in vacanza. Ma anche un cieco vede che la gente la è fatta di una pasta diversa. In una parola, laggiù (lassù) la gente sembra onesta. E' onesta.
Secondo me questa faccenda è di una gravità inaudita.
Navi che passano a un pelo dalle rocce, da anni, e la capitaneria non muove un dito. Ufficiali che scappano dalla nave tutti sulla stessa scialuppa. Questo comandante che sembra uscito da un film con De Sica che scappa, mente, nasconde, ne fa di tutti i colori. Qui è un malcostume continuo, diffuso, normale. Qui è normale fare così, se nolo fai se tu lo scemo.
Ma non c'è nulla da fare. Ci teniamo lo schettino e tutti quelli come lui.
scusate ma non ce la facco a sentire i soliti attachi all'Italia e agli italiani, soprattutto se derivano da un fatto di cronaca. Perchè se dobbiamo parlare di fatti di cronaca imbarazzanti credo che nessun paese si salvi. In realtà ne ho anche un po' piene le balle di sentire su ogni mezzo d'informazione l'ennesima notizia su Schettino.. E schettino qua, e schettino la.. e schettino era ubriaco, ed era drogato, e stava trombando, e si stava scaccolando e bla bla. Io non difendo schettino. Nemmeno lo giustifico. Ma mi disturba l'attacco generalizzato nei suoi confronti. Ha le sue colpe, e le pagherà. Emmobbasta però. Perchè a conti fatti, personalmente io provo pietà per un uomo che non è stato all'altezza del suo ruolo e della divisa che veste, che si è lasciato prendere dalla paura, dal panico, che prima ha fatto il figo e poi se l'è fatta sotto e via discorrendo. Si, provo pietà per lui, perchè tutto sommato è stato "umano". Provo molta più pietà per schettino che non per i marines che hanno pisciato sui cadaveri afgani settimana scorsa, o del tipo in norvegia che ha sbroccato, ha chiuso la gente sull'isola ed ha fatto una mattanza.. andiamo avanti? Come reagite se dicessi che (citando la frase di apertura di Quinzio) "solo un paese nordico può partorire personaggi alla Breivik"?
credo che oramai l'Italia e gli Italiani vengano presi abbondantemente in giro in tutto il globo per la loro mentalità , questa tragedia è solo la punta dell'iceberg di una situazione cronica e profondamente radicata nella nostra cultura e nel nostro modo di comportarci .
però a me ha impressionato la coincidenza dell'anniversario di una tragedia storica molto famosa : il Titanic , sono passato 100 anni dall'affondamento di quella nave , assurdo e assolutamente evitabile così come era evitabile questo .
l'eterno ritorno ? non sono un mistico esoterico ma quello che sta accadendo in questi giorni suona come un agghiacciante deja-vu : una crisi economica senza precedenti , l'Europa sull'orlo della dissoluzione a cui seguirà un caos ancora peggiore e le navi che affondano per inutili errori umani .
però a me ha impressionato la coincidenza dell'anniversario di una tragedia storica molto famosa : il Titanic , sono passato 100 anni dall'affondamento di quella nave , assurdo e assolutamente evitabile così come era evitabile questo .
l'eterno ritorno ? non sono un mistico esoterico ma quello che sta accadendo in questi giorni suona come un agghiacciante deja-vu : una crisi economica senza precedenti , l'Europa sull'orlo della dissoluzione a cui seguirà un caos ancora peggiore e le navi che affondano per inutili errori umani .
"Luca.Lussardi":
io sento troppo in giro gente che si lamenta del nostro paese, ma alla mia domanda: "perché non te ne vai allora?" non ho mai avuto una risposta soddisfacente.
"Perché non posso, e perché voglio restare qui" può essere soddisfacente?
"Luca.Lussardi":
Perché restare frustrati e tirare avanti quando c'e' di meglio a poca distanza?
Perché appunto questo ho scelto - la frustrazione per adesso non c'è, semmai amarezza. Ed ora non posso più: troppi legami. Me ne andrò, con la mia famiglia, solo quando la situazione sarà simile a paesi ben più disastrati - vedi esempio più avanti.
E rovesciando il discorso: si conoscono storie di gente che se ne è andata dicendo "qui non avevo futuro" e si trova benone, ma io preferisco rimanere qui con il mio misero stipendio, perché è QUI che voglio (nel mio piccolo) contribuire a migliorare la società, e mi piacerebbe che un domani i miei figli trovassero la loro strada in questo paese. Mi impegno: politicamente, socialmente. Dal mio punto di vista, è molto più comodo andare via.
Non voglio essere frainteso: avevo la possibilità di andarmene, e non mi sono mancate le occasioni; nessuna costrizione, nessuna necessità di emigrare, nessun timore, ho fatto una scelta. Ho scelto la strada più complicata? Sarò masochista...

"Luca.Lussardi":
Io penso gli italiani si lamentino ma che alla fine della fiera in Italia si vive ancora bene, e quindi la gente ci resta.
Vero: i problemi reali (da "fuga") sono altrove; per dirne una: in molte aree della Tunisia non hanno acqua, luce, servizi essenziali, infrastrutture; non hai avuto un'istruzione, le tue prospettive sono quasi zero, cosa fai?
"prime_number":
Io credo che il marcio sia in ogni italiano.
Mi dissocio: non in me. E conosco molti come me.
"prime_number":
E questo in Italia si vede OGNI GIORNO in OGNI PERSONA
Vedi sopra.
"prime_number":
quando in auto non si dà una precedenza perché si ha fretta, quando si taglia una fila o quando si cede ad una piccola, anche minuscola, disonestà per un piccolo tornaconto.
Nessuna delle cose che hai posto ad esempio mi riguardano. Se ti venisse in mente qualcosa d'altro posta pure, forse riuscirai a contraddirmi, e mi sentirò meno alieno.

Mi ritengo integerrimo, con la coscienza a posto. E non credo di essere il solo. Contraddizione su contraddizione, tu stessa ti contraddici:
"prime_number":
A Bologna l'anno scorso i poliziotti hanno fatto metà anno pagandosi di tasca propria la benzina per pattugliare.
che non mi sembra comportamento da "italiano medio".
Mi rendo conto che con questo post io appaia un po' gasato. Me ne dispiace, ma - sinceramente - mi sono sentito un po' offeso (e mi rendo conto che la cosa era impersonale, va da sè) ed ho voluto puntualizzare. Tutto qui.
Io capisco il tuo discorso, ma purtroppo ormai l'Italia è così marcia che l'unico modo per cercare di salvarla è essere integerrimi. Posso anche capire la storia del tuo amico, ma il titolare del negozio è TUO DOVERE denunciarlo. Com'è tuo dovere denunciare l'idraulico che ti fa un prezzo minore se accetti di non farti fare la fattura.
E riguardo alle forze dell'ordine, ci saranno tanti scansafatiche, ma c'è anche il problema dei fondi. A Bologna l'anno scorso i poliziotti hanno fatto metà anno pagandosi di tasca propria la benzina per pattugliare. Cosa ti aspetti da una situazione del genere?
Fin dall'antichità il popolo aveva una voce. Prendila anche solo in termini di maggioranza fisica.
In Italia non è così, sarà che manca il senso di appartenenza come popolo, sarà che il livello medio di educazione è molto basso, sarà che ormai i valori comuni sono guasti.
Per cui mi dispiace, ma è dovere del singolo cittadino contribuire, nel suo piccolo chiaramente, al benessere del Paese. Quindi se tu o altri per QUIETO VIVERE preferite comportarvi così non fate che alimentare il clima di omertà e sonnolenza civile che c'è in Italia.
Paola
E riguardo alle forze dell'ordine, ci saranno tanti scansafatiche, ma c'è anche il problema dei fondi. A Bologna l'anno scorso i poliziotti hanno fatto metà anno pagandosi di tasca propria la benzina per pattugliare. Cosa ti aspetti da una situazione del genere?
Fin dall'antichità il popolo aveva una voce. Prendila anche solo in termini di maggioranza fisica.
In Italia non è così, sarà che manca il senso di appartenenza come popolo, sarà che il livello medio di educazione è molto basso, sarà che ormai i valori comuni sono guasti.
Per cui mi dispiace, ma è dovere del singolo cittadino contribuire, nel suo piccolo chiaramente, al benessere del Paese. Quindi se tu o altri per QUIETO VIVERE preferite comportarvi così non fate che alimentare il clima di omertà e sonnolenza civile che c'è in Italia.
Paola
"prime_number":
E questo in Italia si vede OGNI GIORNO in OGNI PERSONA, quando in auto non si dà una precedenza perché si ha fretta, quando si taglia una fila o quando si cede ad una piccola, anche minuscola, disonestà per un piccolo tornaconto.
Paola
Quello che dici è corretto. Però se volessi fare davvero il cittadino onesto dovrei andare all'agenzia dell'entrate e denunciare il mio amico che non paga il canone rai, a denunciare il proprietario del negozio che non rilascia gli scontrini, obbligare il mio amico che guida di indossare la cintura di sicurezza pena avviso delle forze dell'ordine ecc...E' chiaro che tutte queste piccole disonestà e scorrettezze di cui siamo a conoscenza rappresentano un grosso grattacapo per il cittadino che vuole essere a tutti i costi onesto, in quanto così facendo si romperebbe il suo equilibrio nella società in cui vive. Ma per tutte queste cose, esistono, o dovrebbero esistere coloro che sono pagati per fare i controlli, per pattugliare le strade, per evitare che camionisti tartassati e spremuti fino all'ultima goccia dalle loro ditte non si mettano a guidare in condizioni psico-fisiche precarie provocando spaventosi incidenti. Risolvere questi problemi non spetta a me. Io non posso denunciare il mio amico perchè non paga il canone rai. E' una questione che tocca il sentimento, che non può essere confrontato con la legge.
Attenzione: non sto dicendo che è giusto che il mondo sia disonesto, bensì che ci servono le persone apposta che svelino questi piccoli imbrogli. Il compito di ogni cittadino e quello di lavorare e rispettare le regole. Se un altro non le rispetta vuol dire che lo stato, quindi la classe dirigente è incapace di farle rispettare. E quindi, se la classe al potere è incapace di far rispettare le regole, a che serve che io denunci tali scorrettezze?
Ma da dove credi che esca la classe dirigente, da un altro Paese? Io credo che il marcio sia in ogni italiano.
Quello che hai detto, caro lisdap, rappresenta il pensiero di molti, ovvero "finché ho da mangiare e la tv in casa, che me ne frega?". E' il classico pensiero italiano "egoista", ma egoista in modo stupido, perché se anche solo si guardasse a 10 cm dal proprio naso, sarebbe facile comprendere che a breve tempo le cose che si hanno scompariranno... E magari poi non si avranno più le forza e la possibilità di rimediare o di protestare.
E questo in Italia si vede OGNI GIORNO in OGNI PERSONA, quando in auto non si dà una precedenza perché si ha fretta, quando si taglia una fila o quando si cede ad una piccola, anche minuscola, disonestà per un piccolo tornaconto. E cosa alimenta tutto questo? Menefreghismo e maleducazione, due tarli che lentamente portano tutto alla rovina in una società che dirsivoglia civile.
Perché la "classe dirigente" (in senso lato come "persone con il potere", da un capoufficio ai politici che ci governano) calpesta le persone ogni giorno di più? Perché gli italiani lo lasciano fare, in fondo.
Paola
Quello che hai detto, caro lisdap, rappresenta il pensiero di molti, ovvero "finché ho da mangiare e la tv in casa, che me ne frega?". E' il classico pensiero italiano "egoista", ma egoista in modo stupido, perché se anche solo si guardasse a 10 cm dal proprio naso, sarebbe facile comprendere che a breve tempo le cose che si hanno scompariranno... E magari poi non si avranno più le forza e la possibilità di rimediare o di protestare.
E questo in Italia si vede OGNI GIORNO in OGNI PERSONA, quando in auto non si dà una precedenza perché si ha fretta, quando si taglia una fila o quando si cede ad una piccola, anche minuscola, disonestà per un piccolo tornaconto. E cosa alimenta tutto questo? Menefreghismo e maleducazione, due tarli che lentamente portano tutto alla rovina in una società che dirsivoglia civile.
Perché la "classe dirigente" (in senso lato come "persone con il potere", da un capoufficio ai politici che ci governano) calpesta le persone ogni giorno di più? Perché gli italiani lo lasciano fare, in fondo.
Paola
"Luca.Lussardi":
Beh ma vedi, anche tu stesso lo dici... e rientri nella categoria (tutti sino a adesso) di quelli che non mi rispondono quando chiedo come mai non se ne vanno dall'Italia.
Non me ne vado dall'Italia perchè:
1) Ormai ho iniziato l'università qui e voglio terminarla qui;
2) Per fortuna ho i miei genitori che mi mantengono agli studi, dunque ho tutto quello di cui ho bisogno e per il momento, in relazione a quello che devo fare ora, cioè studiare, un paese vale l'altro.
Quindi, come hai detto tu, almeno per quanto mi riguarda la vita in questo paese per me è più che dignitosa ed è per questo che sono un semplice spettatore dinanzi ai mal costumi dell'italia.
Ciò non vuol dire che sono egoista, che solo perchè non ho problemi economici me ne frego di chi sta peggio e non dò il mio contributo per risolvere i problemi del paese.
Il problema è che le cose che non vanno bene qui in questo paese derivano dal marcio che c'è nella classe dirigente. Quindi è inutile che mi adoperi per sistemare queste cose che non vanno bene, perchè sarebbe totalmente inutile. L'unica cosa è eliminare il marcio della classe dirigente, sistemando automaticamente i problemi del paese. Ed è chiaro che io, semplice studente, non ho alcuna autorità per "ripulire" la classe al potere.
Beh ma vedi, anche tu stesso lo dici... e rientri nella categoria (tutti sino a adesso) di quelli che non mi rispondono quando chiedo come mai non se ne vanno dall'Italia. Perché restare frustrati e tirare avanti quando c'e' di meglio a poca distanza? Io penso gli italiani si lamentino ma che alla fine della fiera in Italia si vive ancora bene, e quindi la gente ci resta. Questo ovviamente non giustifica nessun difetto dell'Italia, ma forse spiega come mai la gente non emigra in massa, che potrebbe essere una protesta tra le più attuabili a partire dal singolo.
"prime_number":
Hai però dimenticato gli indifferenti che hanno solo la forza di lamentarsi al bar con gli amici su quanto l'Italia affondi e poi non fanno niente per cambiare le cose.
Ah i mezzi di informazione guidati dal tiranno! Eh però la partita non posso non guardarla...
Ah i professori universitari con le loro ingiustizie palesi! Eh però se protesto poi non mi fa passare l'esame...
Ah governo cattivo! Eh però ho un impegno domani, non posso andare alla manifestazione...
Ogni volta che ho provato minimamente a sollevare amici e conoscenti contro le ingiustizie improvvisamente il loro fastidio scompariva.
Paola
Beh, questo comportamento, che spesso è anche il mio, deriva dal fatto che, sebbene indignati, è evidente che la protesta di una sola persona è insufficiente a cambiare le sorti di un paese. O protesta tutta l'Italia o nessuno.
Siccome io so che è impossibile che protesti tutta l'Italia, allora tendo a mettere da parte la mia frustrazione e a tirare avanti come ho sempre fatto.
Finchè avremo ancora i soldi per fare la spesa e mangiare si tirerà avanti; ma, quando finiranno anche quelli, sono sicuro che qui in italia scoppierà una rivoluzione armata di massa fatta di violenza. E' inevitabile, e la storia ce lo insegna.
L'altro giorno leggevo di un camion che, scontrandosi contro un'auto in panne sulla corsia di emergenza del grande raccordo anluare a roma, ha provocato la morte di cinque giovani ragazzi che erano a bordo del mezzo in attesa di soccorsi.
Come andrà a finire questa storia? Sarà archiviata e al conducente del camion verrà dato qualche mese di domiciliari, come da sempre accade qui in italia.
Questo perchè? Perchè i giudici sono corrotti e malfattori. E ai politici cosa importa? Nulla, tanto le persone che sono morte mica erano i loro figli.
Concordo al 100% le parole di prime_number: io sento troppo in giro gente che si lamenta del nostro paese, ma alla mia domanda: "perché non te ne vai allora?" non ho mai avuto una risposta soddisfacente. Perché la gente resta in Italia a lamentarsi e a guardare con invidia alla Germania quando basta prendere un treno e in meno di 5 ore si è oltralpe?
Hai però dimenticato gli indifferenti che hanno solo la forza di lamentarsi al bar con gli amici su quanto l'Italia affondi e poi non fanno niente per cambiare le cose.
Ah i mezzi di informazione guidati dal tiranno! Eh però la partita non posso non guardarla...
Ah i professori universitari con le loro ingiustizie palesi! Eh però se protesto poi non mi fa passare l'esame...
Ah governo cattivo! Eh però ho un impegno domani, non posso andare alla manifestazione...
Ogni volta che ho provato minimamente a sollevare amici e conoscenti contro le ingiustizie improvvisamente il loro fastidio scompariva.
Quindi sinceramente credo che l'Italia e gli Italiani si meritino precisamente quello che hanno.
Paola
Ah i mezzi di informazione guidati dal tiranno! Eh però la partita non posso non guardarla...
Ah i professori universitari con le loro ingiustizie palesi! Eh però se protesto poi non mi fa passare l'esame...
Ah governo cattivo! Eh però ho un impegno domani, non posso andare alla manifestazione...
Ogni volta che ho provato minimamente a sollevare amici e conoscenti contro le ingiustizie improvvisamente il loro fastidio scompariva.
Quindi sinceramente credo che l'Italia e gli Italiani si meritino precisamente quello che hanno.
Paola
Purtroppo l'Italia è questa. Una persona con un minimo di buon senso, non di preparazione sulla navigazione ma dico di buon senso, avrebbe subito afferrato che condurre una nave di qulla stazza così vicino alla costa potesse essere pericoloso. Con tutto il rispetto per le vittime che ci sono state, a me l'immagine della nave coricata in quel modo mi fa veramente ridere. Solo gente cogliona e senza cervello, e in italia ce ne è tanta, scusate il termine, può ridurre una nave in quello stato.