Ha senso la mia indignazione?

Sk_Anonymous
Pochi giorni fa ho avuto modo di scambiare un paio di messaggi con una ragazza danese (conoscente di amici). Formalità banali, come ti chiami, che scuola fai e blablabla... Le solite menate. Al che si è giunti a parlare di cinema, e del mio apprezzamento per il regista (danese) Lars von Trier; lei mi ha risposto che i suoi film non le piacciono, ma non può odiarlo/disprezzarlo - badate bene - perché è danese. Io ho risposto che invece odio/disprezzo un sacco di artisti, cantanti, politici e personaggi di spicco italiani (leggasi: cercare di essere obiettivi). Lei ha ribattuto: "Understandable. I think that italians are ridiculous".

Ora, premesso che (1) non sono un nazionalista con il mascellone, (2) so bene anche io che il nostro paese presenta putrefazione ovunque, questa risposta laconica, altezzosa, giudicatrice mi ha seccato (ed evito di utilizzare espressioni più colorite). L'idea che il nostro paese ha dato in questi anni è... - non trovo nemmeno l'aggettivo adatto per esprimere lo sdegno -, e questo thread ne è prova tangibile. Questo è appurato, su questo non ci piove assolutamente. Tuttavia non sono riuscito a trattenermi dal vomitarle addosso una risposta delle mie. In quel momento ho pensato a me, a mio padre cassaintegrato, a questo (e ad altri) forum e a tutti i ragazzi che mettono anima, corpo e passione nello studio (non solo della Matematica, sia chiaro), ai miei compagni di collegio, ai miei professori del liceo e dell'università, ai miei amici che si spaccano la schiena di lavoro per mantenere una fiammella di speranza nella famiglia distrutta, a tutta quell'Italia che, anche solo inconsapevolmente, magari ci crede ancora un po'.

L'occhio bieco, frigido ma anonimo del nord Europa ride di noi, e probabilmente fa bene. Nonostante ciò c'è un'Italia che secondo me merita ancora rispetto e per quanto mi riguarda, mi inc***o ancora quando sento certe cose.

Del resto, come le facevo notare, reazioni di questo tipo sono frutto dell'ignoranza (da ignoscere) più ottusa: una condizione necessaria (ma non sufficiente!) alla critica è la conoscenza; mediante la conoscenza c'è una ragionevole speranza di produrre delle critiche intelligenti e di non sparare pistolettate a caso. Chiaramente se si ignora l'unica alternativa è il silenzio (e il buon Wittgenstein ci insegna ancora qualcosa).

Come da titolo.

Risposte
Turk1821
Penso che la miglior risposta per qualsiasi nordico arrogante sia la frase lapidaria del capitano Blasi (A. Sordi) diretta al maggiore Richardson (D. Niven) nel film "I due nemici":

"Quando noi costruivamo gli acquedotti voi vi dipingevate ancora la faccia di blu." :-D :-D :-D

Benny24
"Delirium":
Del resto credo che Benny intendesse qualcosa come l'autocritica del popolo italiano a sé medesimo.

Anche.
"retrocomputer":
secondo me non si tratta di autocritica perché non basta che uno appartenga a un gruppo per poter definire "autocritica" una sua critica al gruppo

Bella osservazione.
Direi che dipende dal tuo senso di appartenenza al gruppo.
Dal mio punto di vista, in questo caso specifico, se parti dal presupposto di dover essere italiano, volente o nolente, perchè nato...ecc., ammettere che la categoria in cui rientri presenta dei difetti significa rinunciare, in parte, ad un motivo di vanto. Quindi il meccanismo mentale non è troppo dissimile dal criticare sé stessi, più che altro perchè in entrambi i casi si contrappone al voler ciecamente approvare i componenti del proprio gruppo e/o di sé stessi.
In termini più generali però condivido la tua obiezione.

"retrocomputer":
Cioè, se un tesserato critica le scelte del proprio partito, non credo si possa affermare che il partito ha fatto autocritica :wink:

Su questo non ci piove.

retrocomputer
"Delirium":
Del resto credo che Benny intendesse qualcosa come l'autocritica del popolo italiano a sé medesimo.

Ho citato la tua frase per completezza, ma mi riferivo a questo: secondo me non si tratta di autocritica perché non basta che uno appartenga a un gruppo per poter definire "autocritica" una sua critica al gruppo... Non so se mi sono spiegato...
Cioè, se un tesserato critica le scelte del proprio partito, non credo si possa affermare che il partito ha fatto autocritica :wink:

Sk_Anonymous
"giuliofis":
Mio fratello lavora in Giappone e mi ha raccontato di uno che gli ha detto: "Italia? Aaah! Sei qui per le prostitute [NB: ha usato un linguaggio più colorito non adatto al forum] nipponiche, vero?"...

Altro luogo comune. Basta leggere Houellebecq (cfr. La piattaforma nel centro del mondo).

Sk_Anonymous
Mio fratello lavora in Giappone e mi ha raccontato di uno che gli ha detto: "Italia? Aaah! Sei qui per le prostitute [NB: ha usato un linguaggio più colorito non adatto al forum] nipponiche, vero?"...

mistake89
"@melia":
ho dovuto versare interamente la quota dall'Italia e più di un mese prima della mia partenza.


Io, se non era scritto prima, avrei ritirato la mia prenotazione. E pure abbastanza incazzato, ti dirò.
Poi, per quieto vivere, alla volte si fa spallucce, ma questo è un altro discorso.

@melia
Ti capisco, alcuni anni fa, quando sono stata in Danimarca ho potuto toccare con mano i pregiudizi che hanno nei nostri confronti. Abbiamo fatto un piccolo giro della nazione e ho prenotato in una specie di ostelli per famiglie: nonostante avessero il mio numero di carta di credito per la prenotazione, ho dovuto versare interamente la quota dall'Italia e più di un mese prima della mia partenza.
D'altro canto non posso certo lodare la loro elasticità mentale: al parcheggio dei taxi c'era prima un'auto con posto per 4 passeggeri e poi un pullmino con posto per 6 o 7, noi eravamo in 5, ma se la prima macchina non veniva occupata non potevamo prendere il pullmino. Siccome eravamo gli unici presenti abbiamo dovuto raggiungere l'albergo in 4 con il taxi e uno con l'autobus.

Sk_Anonymous
La mia, comunque, è un'iperbole. Probabilmente esagerata ( - e fortunatamente io non presento putrefazione fisica perché non sono ancora morto :lol: ), ma pur di un'iperbole si tratta. Del resto credo che Benny intendesse qualcosa come l'autocritica del popolo italiano a sé medesimo.

retrocomputer
"Delirium":
so bene anche io che il nostro paese presenta putrefazione ovunque

"Benny":
La maturità che si dimostra attraverso l'autocritica val bene il rischio di passare per ridicoli.

Sì, sono d'accordo sul legame tra maturità e autocritica, ma dire che il nostro paese presenta putrefazione ovunque non è esattamente un'autocritica, bensì una critica... Seppur legittima... Cioè, faccio autocritica se dico che io presento putrefazione ovunque.

Benny24
"Delirium":
lei mi ha risposto che i suoi film non le piacciono, ma non può odiarlo/disprezzarlo perché è danese.

"Delirium":
I think that italians are ridiculous

"Delirium":
so bene anche io che il nostro paese presenta putrefazione ovunque

La maturità che si dimostra attraverso l'autocritica val bene il rischio di passare per ridicoli.
Personalmente, finora questo approccio, unito ad un comportamento corretto, mi ha messo sempre al riparo dello stereotipo italiota.
A prescindere da questo caso specifico (dovrei conoscere la persona), se incontri qualcuno che non sa fare altrettanto...
"Delirium":
lei mi ha risposto che i suoi film non le piacciono, ma non può odiarlo/disprezzarlo perché è danese.

...se ti pare rispondi. La cosa migliore sarebbe avere la brillantezza per farlo in maniera superiore, satirica. :twisted:
E chi più di noi Italiani può essere allenato? :wink:

Sk_Anonymous
"gugo82":
[...]
Una volta tanto, concordo pienamente. :lol:

Eddai, ti ci metti pure tu adesso :lol: ?

gugo82
"killing_buddha":
Hai parlato con una danese, magari era pure gnocca, e ciononostante ti concentri sulle sue idee politiche. Mi sento indignato!

Una volta tanto, concordo pienamente. :lol:

Sk_Anonymous
"vittorino70":
Si potrebbe chiedere alla gentile danese quanto segue:
A) Se i danesi hanno mai vinto un campionato mondiale di calcio
B) Se una macchina di fabbricazione danese ha mai vinto la Formula Uno
C) Se la Danimarca è mai entrata nelle prime dieci nazioni nel medagliere delle Olimpiadi.
Forse la gentile danese ignora (o finge di ignorare) che l'Italia si è piazzata ottava alle ultime Olimpiadi e la Danimarca
ha conquistato un ...onorevolissimo ventinovesimo posto ( :-D )
Dice che si tratta solo di sport ? Se si va a leggere la storia della Danimarca non è che vi si trovi di meglio tra le guerre con la Svezia e le frequenti, (dis)onorevoli dichiarazioni di neutralità....

Touché. Su questo però vorrei ritornarci dopo, onde evitare di scadere in retoriche da osteria.

@nessuno.nobody: bel video, visto tempo fa.
Lo stereotipo dell'italiano cafone, napoletano palestrato o milanese buzzurro che sia, sussiste, sì. Ma anche qui, la generalizzazione è dietro l'angolo. Io viaggio spesso in treno: e sovente mi è capitato di sedere accanto (o nelle immediate vicinanze di) a turisti inglesi, spagnoli, olandesi o tedeschi che sbraitavano e mangiavano come porci che sgrufolano sulle carrube, lasciando pattume ovunque dopo la loro sortita. E non parliamo dei cinesi, o dei giapponesi.
Nonostante ciò mi guardo bene dallo sparare sentenze del tutto generiche del tipo "i tedeschi son tutti mangiacrauti nazisti" o simili porcate. Ovviamente la stessa critica è da muoversi ai tanti italiani che fanno di tutta l'erba un fascio (ogni riferimento a partiti politici e ai loro sostenitori è puramente casuale).

[OT]
"killing_buddha":
Hai parlato con una danese, magari era pure gnocca, e ciononostante ti concentri sulle sue idee politiche. Mi sento indignato!

Normalmente faccio comunque cilecca, a prescindere dall'argomento di discussione. Quindi, ho pensato, tanto vale prendersi una piccola soddisfazione.
[/OT]

killing_buddha
Hai parlato con una danese, magari era pure gnocca, e ciononostante ti concentri sulle sue idee politiche. Mi sento indignato!

nessuno.nobody
Aggiungo:


In particolare i commenti.

nessuno.nobody
A mio parere la tua indignazione è totalmente giustificata. Ma anche lei ha le sue ragioni ed è giustificata anche lei nel vederla così.
All'estero mi è capitato molto di frequente di vedere italiani d'una cafonaggine unica.
A Berlino, in metropolitana: io e la mia compagna, italiani entrambi, silenziosi e pacati. Francesi accanto a noi, idem. I tedeschi uguale. Dal fondo della carrozza "guarda sti coglioni, le tedesche so tutte vacche, guarda che cagna quella" sento urlare.
Mi vergognavo d'essere italiano in quanto io stesso, nella mia testa, mi sentivo accomunato a loro e me ne vergognavo.
Io ero e sono evidentemente molto meno cafone di loro; però ovviamente, chi è che gli abitanti del luogo notano? Chi è pacato? (me) Oppure che sbraita allegramente? (loro).
Poi l'osservatore collega il loro atteggiamento con il classico stereotipo dell'italiano e la frittata e fatta.

In sostanza: è giusto non generalizzare, su questo non ci piove, ma è dura.

DavideGenova1
"Delirium":
Soltanto perché facciamo parte dei PIIGS (come ho imparato da un post di Sergio - leggo poi su Wiki che in principio l'acronimo era addirittura PIGS... Che abbia a che fare con i maiali?)

È piuttosto comune in inglese formare acronimi omofoni di parole con significati correlati... Leggevo oggi del GRAIL (omofono del sacro "graal"), Gravity Recovery and Interior Laboratory, della NASA, l'equivalente lunare del Gravity Recovery and Climate Experiment terrestre, in breve GRACE, omofono di "grazia".

"Delirium":
Non è una questione di immagine, quanto un germe che può generare del razzismo. Io vivo ad un metro dalla Svizzera, mio nonno ci ha lavorato per anni: se qui da noi si prendono a calci i magrebini, là dentro prendono a calci gli italiani.

Sono pienamente d'accordo con te. Mi sono sempre indignato per il razzismo, ma non mi sono mai sentito oggetto di esso in quanto italiano fino a quando sono capitato mio malgrado su MTV mentre emettevano Jersey Shore, che presenta quasi fossero tipici ital(oamer)i(c)ani una specie di primati particolarmente poco evoluti.
Rispondi a tono per sottolineare che in atteggiamenti del genere si trova il germe del razzismo, ma non rovinarti la giornata per questo: parafrasando qualcuno non ragionar di lei, ma guarda e passa.

vittorino70
Si potrebbe chiedere alla gentile danese quanto segue:
A) Se i danesi hanno mai vinto un campionato mondiale di calcio
B) Se una macchina di fabbricazione danese ha mai vinto la Formula Uno
C) Se la Danimarca è mai entrata nelle prime dieci nazioni nel medagliere delle Olimpiadi.
Forse la gentile danese ignora (o finge di ignorare) che l'Italia si è piazzata ottava alle ultime Olimpiadi e la Danimarca
ha conquistato un ...onorevolissimo ventinovesimo posto ( :-D )
Dice che si tratta solo di sport ? Se si va a leggere la storia della Danimarca non è che vi si trovi di meglio tra le guerre con la Svezia e le frequenti, (dis)onorevoli dichiarazioni di neutralità....

retrocomputer
"Delirium":
lei mi ha risposto che i suoi film non le piacciono, ma non può odiarlo/disprezzarlo - badate bene - perché è danese. Io ho risposto che invece odio/disprezzo un sacco di artisti, cantanti, politici e personaggi di spicco italiani (leggasi: cercare di essere obiettivi). Lei ha ribattuto: "Understandable. I think that italians are ridiculous".

Ora, premesso che (1) non sono un nazionalista con il mascellone,

Forse vi siete detti altre cose oltre a quelle che hai scritto, ma se vi siete detti più o meno questo, secondo me la danese riferiva il suo "ridiculous" al generalmente scarso senso di appartenenza (tanto per usare un eufemismo) degli italiani alla loro Nazione, quindi criticava il tuo evidente "non nazionalismo".
Probabilmente anche gli stranieri criticano cosa succede a casa loro, ma magari lo fanno di preferenza tra connazionali.

Seneca1
Come sostiene giustamente Rggb, non farti turbare dalle opinioni altrui; a fortiori quando queste opinioni originano da un'evidentissima ottusità culturale...

Se poi non puoi farne a meno, indignati, arrabbiati, rispondi a tono... Alla fine, se non ne eri consapevole già in partenza, capirai di aver perso tempo prezioso per una questione d'orgoglio; con quale guadagno? Nessuno. Non cambierà nulla.

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