Fotone & Spazio-Tempo i due più grossi errori del XX Sec
Prima che vi stracciate le vesti a causa dell’evidente blasfemia insita nel titolo di questo Topic vi prego di considerare un attimo le ragioni che mi portano a questo “insano gesto”.
Ultimamente ho avuto un ulteriore colloquio col Prof. Bergia al quale (forse per stanchezza a causa delle mie impertinenze) sono riuscito ad estorcere questa affermazione :<> .
Certamente conosce molto bene i miei limiti matematici (non sono ancora riuscito ad imparare le tabelline figuriamoci se posso competere con sistemi di equazioni non lineari, meccanica quantistica e quant’altro, per poter contestare fotone e spazio-tempo).
E’ per tutto questo che chiedo il vostro aiuto (se riesco ad avere l’approvazione dei Matematici di questo Forum avrò certamente qualche “chance” per intaccare lo scetticismo del Professore. 1)
Vedete, mi ritengo fortunato a possedere i volumi dell’Enciclopedia della Scienza e della Tecnica ediz. Mondadori dove, dopo il colloquio di cui sopra e fortunosamente, lo ammetto, ho potuto consultare la voce “Meccanica non lineare” redatta da Tristano Manacorda (E.S.T. pagg. 594-595 Vol. VI). E’ con vero stupore che ho ritrovato, in germe, i problemi dell’oscillatore che stanno alla base delle mie contestazioni.
Cito solo alcuni passaggi e la bibliografia:
• “Nello studio di un fenomeno fisico può essere spesso sufficiente limitarsi a un’approssimazione che linearizzi il problema, permetta, cioè, di rappresentarlo matematicamente con equazioni differenziali lineari. Così, ad esempio, il moto di un pendolo è rappresentato dall’equazione $x+\omega^2 sen x = 0$ , non lineare per la presenza della funzione trascendente sen x. E’ però sufficiente, limitandosi alle “piccole oscillazioni”, studiare in via approssimata il fenomeno con l’equazione lineare $x+\omega^2 x = 0$
• Molti fenomeni meccanici sono nettamente non lineari. Ma dove i metodi della meccanica non lineare addirittura si impongono è nell’elettrotecnica, culla, si può dire, di tutti i moderni sviluppi di tale disciplina. 2)
• Altri fenomeni che si presentano in meccanica non lineare e non hanno riscontro nella meccanica lineare si hanno quando sul sistema agisca una forza sinusoidale esterna di frequenza $\Omega$. Si possono ottenere vari fenomeni quali: sincronizzazione,, trascinamento di frequenza, ecc.. 3)
• Bibliografia: N.Minorsky, Non-linear oscillations, Princeton (1962); G. Sansone, R. Conti, Equazioni differenziali non lineari, Roma (1956); J. J. Stòker, Non-linear vibrations, New York (1950); Y. Rocard, Dynamique gènèrale des vibrations, Parigi (1949); N. Minorsky, Non linear mechanics Ann Arbor (1947).
Quindi, linea rizzare consciamente vuol dire sapere di fare calcoli approssimati (inesatti), ma farlo inconsciamente significa credere di essere nel vero matematico mentre non lo si è affatto.
E’ questa una “trappola matematica” nella quale credo sia caduta la Scienza.
Il pendolo, i satelliti, l’elettrone orbitante attorno al nucleo e tutti gli oscillatori elettronici e non, devono essere matematicamente descrivibili nello stesso modo.
Il pendolo (galileiano), i satelliti (gravitazione newtoniana), gli elettroni orbitanti attorno ad un nucleo (ad es. l’effetto fotoelettrico einsteiniano) sono retti, secondo la “Meccanica non lineare”, da sistemi di equazioni non lineari, mentre sono stati descritti e continuano ad esserlo, in maniera inconscia devo supporre, tramite sistemi di equazioni perfettamente lineari ed allora i calcoli saranno affetti da approssimazioni.
Quindi, secondo questa ipotesi, sia la gravitazione universale di Newton sia l’effetto fotoelettrico spiegato da Einstein tramite il fotone non sono “matematicamente” esatti.
E’ da tutto questo che nasce l’empasse fra Teoria Quantistica e Relatività.
Il fotone risulterebbe così il prodotto improprio di un fenomeno “non lineare” (oscillatore) considerato invece in maniera “lineare” come urto fra corpuscoli. Una maschera fittizia che, semplificando i calcoli, nasconderebbe però la vera ricchezza dei funzionamenti oscillatorî che avvengono nell’atomo. 4)
Eliminare il discorso corpuscolare (corpuscoli che possono viaggiare solo a velocità costante in assenza di un mezzo trasmissivo) porterà necessariamente al ripristino di un etere come supporto alle oscillazioni trasmesse (interazioni). 5)
Dopo il fotone proviamo allora ad analizzare il discorso dello Spazio-Tempo.
Nel 1909 Millikan ha misurato il rapporto fra campo elettrico e campo gravitazionale dell’elettrone definendone così la massa.
Dopo poco più di 2 anni, nel 1912, Einstein ha corretto la sua teoria della relatività ristretta creando quella della Relatività Generale in modo da inserire la gravitazione (dimenticata ma ben presente nelle equazioni di Maxwell – vedi) come deformazione dello Spazio-Tempo. Questa deformazione si è resa necessaria per salvaguardare sia il postulato della costanza della velocità della luce che quello dell’inesistenza di un etere (o meglio, che l’etere anche se esiste non ha influenza sulla luce) e ha risolto il problema tramite equazioni non lineari . Le “correzioni” effettuate sulle orbite di Mercurio, di Venere e della Terra sono ritenute una “conferma” della deformazione spazio-temporale.
Ecco la differenza fra la meccanica newtoniana (che si basa su sistemi di equazioni lineari e quindi con risultati approssimati) e quella della relatività einsteiniana. 6)
Tutta questa “strambata” per rendermi conto, col vostro aiuto preziosissimo che spero mi darete, se tutto ciò ha una qualche parvenza di “verità”. Sono curioso di sapere il vostro parere e se ho qualche “chance” per convincere matematicamente il Professore (con la mia poca conoscenza della matematica non posso certamente affrontare la costruzione di una “Meccanica non lineare quantistica” che credo sia necessaria per approfondire il discorso degli “oscillatori” atomici. Al limite posso, se qualcuno mi fornisce un analizzatore di spettro e un po’ di materiale elettronico, dimostrare praticamente l’amplificazione, la non linearità e l’aggancio di fase degli oscillatori).
Se il vostro responso sarà negativo dovrò cospargermi il capo di cenere e chiedere scusa per tutte queste “stramberie”.

Grazie per tutto p.basini@tiscali.it
_____________________________________________________________________________
1) Sono perfettamente convinto che la Matematica come scienza formale sia nettamente superiore a qualsiasi Teoria Fisica (scienza sperimentale) e poi volete mettere la soddisfazione di presentarsi e dire semplicemente :<< EUREKA !!! ecco la soluzione matematica del problema!!! >>
2) A tal proposito cito, dalla prefazione del libro “Elettronica lineare e digitale” di Domenico Mirri Ediz. Calderini : Le molteplici soluzioni circuitali che si incontrano nella tecnica elettronica sono riconducibili a pochi principi elementari, tra i quali assume importanza rilevante la retroazione….
L’influenza dei parametri reattivi può essere valutata in modo relativamente semplice introducendo la funzione di trasferimento. (vedi ultime pagine )
N.B. Alla voce “Meccanica non lineare” oggi non troverete traccia di sistemi dinamici non lineari legati al fenomeno dell’oscillazione ma, piuttosto, legati alla forza di richiamo esercitata da una molla e non proporzionale alla deformazione strutturale. Che la dinamica non lineare sia entrata a pieno titolo nell’ambito dell’Elettronica lineare significa semplicemente poter riuscire a linearizzare i circuiti elettronici in modo da ottenere il massimo rapporto segnale/disturbo.
3) Fenomeni che non possono certamente essere evidenziati sotto la teoria del Fotone!!
4) Oltre alla spiegazione “ondulatoria” dell’effetto fotoelettrico si riuscirebbe a spiegare, sempre nel campo della teoria “non corpuscolare”, l’aggancio di fase fra oscillatori (effetto “laser”), la nascita di oscillazioni dovute a prodotto cartesiano tra vettori e considerati invece corpuscoli e addirittura il fenomeno dell’entanglement . Quindi non più ambiguità del tipo “onda-corpuscolo”!
Il fenomeno quantistico, visto dal punto di vista dell’oscillatore elettronico, non sarebbe altro che un cambiamento del livello della tensione di “alimentazione” (livello energetico quantico di valore multiplo della costante di Plank h) dovuto agli stimoli esterni (interazione). L’atomo, visto in questo modo, avrebbe possibilità di memoria a multilivello.
N.B. Se il fotone (come tutte le “particelle” mediatrici di campi) porta con sé il seme della linearità quando invece dovrebbe portare quello della non linearità, allora, come un virus, potrà rendere inesatta qualsiasi costruzione che si basi su questa filosofia (meccanica quantistica, teoria delle stringhe, ambiguità fra località e non località ecc…).
5) Se si considerano i campi (elettrico e gravitazionale per l’elettrone) il mezzo trasmissivo delle interazioni fra le varie particelle ecco ripristinato il concetto di “etere”. Se poi si considera che la velocità delle interazioni sia dipendente dal rapporto e/m allora non ci sarà più la necessità di “ingessare” la velocità della luce nel postulato c=k.
6) Le orbite di Mercurio, di Venere e della Terra non confermano affatto l’effetto relativistico previsto da Einstein, ma confermano invece che il vero calcolo matematico per i satelliti, visti come oscillatori, possono essere risolti correttamente tramite sistemi di equazioni non lineari.
Anche l’eclissi di sole del 1919 è ritenuta una “conferma” della Relatività Generale, mentre con l’ipotesi dell’etere (i campi e/m di cui sopra) risulterebbe un normale fenomeno di rifrazione.
Una “conferma” che i calcoli effettuati tramite la Relatività Generale portino allo stesso risultato della soluzione del sistema di equazioni non lineari della teoria dell’oscillatore è possibile dedurla dall’integrale del Fourier di una funzione a gradino (non linearità della caratteristica di trasferimento di un circuito retroazionato la cui trasformata è una iperbole). La Relatività Generale, con la deformazione iperbolica dello spazio-tempo, in realtà risolve lo stesso sistema di equazioni non lineari trattandone la trasformata.
Ultimamente ho avuto un ulteriore colloquio col Prof. Bergia al quale (forse per stanchezza a causa delle mie impertinenze) sono riuscito ad estorcere questa affermazione :<
Certamente conosce molto bene i miei limiti matematici (non sono ancora riuscito ad imparare le tabelline figuriamoci se posso competere con sistemi di equazioni non lineari, meccanica quantistica e quant’altro, per poter contestare fotone e spazio-tempo).
E’ per tutto questo che chiedo il vostro aiuto (se riesco ad avere l’approvazione dei Matematici di questo Forum avrò certamente qualche “chance” per intaccare lo scetticismo del Professore. 1)
Vedete, mi ritengo fortunato a possedere i volumi dell’Enciclopedia della Scienza e della Tecnica ediz. Mondadori dove, dopo il colloquio di cui sopra e fortunosamente, lo ammetto, ho potuto consultare la voce “Meccanica non lineare” redatta da Tristano Manacorda (E.S.T. pagg. 594-595 Vol. VI). E’ con vero stupore che ho ritrovato, in germe, i problemi dell’oscillatore che stanno alla base delle mie contestazioni.
Cito solo alcuni passaggi e la bibliografia:
• “Nello studio di un fenomeno fisico può essere spesso sufficiente limitarsi a un’approssimazione che linearizzi il problema, permetta, cioè, di rappresentarlo matematicamente con equazioni differenziali lineari. Così, ad esempio, il moto di un pendolo è rappresentato dall’equazione $x+\omega^2 sen x = 0$ , non lineare per la presenza della funzione trascendente sen x. E’ però sufficiente, limitandosi alle “piccole oscillazioni”, studiare in via approssimata il fenomeno con l’equazione lineare $x+\omega^2 x = 0$
• Molti fenomeni meccanici sono nettamente non lineari. Ma dove i metodi della meccanica non lineare addirittura si impongono è nell’elettrotecnica, culla, si può dire, di tutti i moderni sviluppi di tale disciplina. 2)
• Altri fenomeni che si presentano in meccanica non lineare e non hanno riscontro nella meccanica lineare si hanno quando sul sistema agisca una forza sinusoidale esterna di frequenza $\Omega$. Si possono ottenere vari fenomeni quali: sincronizzazione,, trascinamento di frequenza, ecc.. 3)
• Bibliografia: N.Minorsky, Non-linear oscillations, Princeton (1962); G. Sansone, R. Conti, Equazioni differenziali non lineari, Roma (1956); J. J. Stòker, Non-linear vibrations, New York (1950); Y. Rocard, Dynamique gènèrale des vibrations, Parigi (1949); N. Minorsky, Non linear mechanics Ann Arbor (1947).
Quindi, linea rizzare consciamente vuol dire sapere di fare calcoli approssimati (inesatti), ma farlo inconsciamente significa credere di essere nel vero matematico mentre non lo si è affatto.
E’ questa una “trappola matematica” nella quale credo sia caduta la Scienza.
Il pendolo, i satelliti, l’elettrone orbitante attorno al nucleo e tutti gli oscillatori elettronici e non, devono essere matematicamente descrivibili nello stesso modo.
Il pendolo (galileiano), i satelliti (gravitazione newtoniana), gli elettroni orbitanti attorno ad un nucleo (ad es. l’effetto fotoelettrico einsteiniano) sono retti, secondo la “Meccanica non lineare”, da sistemi di equazioni non lineari, mentre sono stati descritti e continuano ad esserlo, in maniera inconscia devo supporre, tramite sistemi di equazioni perfettamente lineari ed allora i calcoli saranno affetti da approssimazioni.
Quindi, secondo questa ipotesi, sia la gravitazione universale di Newton sia l’effetto fotoelettrico spiegato da Einstein tramite il fotone non sono “matematicamente” esatti.
E’ da tutto questo che nasce l’empasse fra Teoria Quantistica e Relatività.
Il fotone risulterebbe così il prodotto improprio di un fenomeno “non lineare” (oscillatore) considerato invece in maniera “lineare” come urto fra corpuscoli. Una maschera fittizia che, semplificando i calcoli, nasconderebbe però la vera ricchezza dei funzionamenti oscillatorî che avvengono nell’atomo. 4)
Eliminare il discorso corpuscolare (corpuscoli che possono viaggiare solo a velocità costante in assenza di un mezzo trasmissivo) porterà necessariamente al ripristino di un etere come supporto alle oscillazioni trasmesse (interazioni). 5)
Dopo il fotone proviamo allora ad analizzare il discorso dello Spazio-Tempo.
Nel 1909 Millikan ha misurato il rapporto fra campo elettrico e campo gravitazionale dell’elettrone definendone così la massa.
Dopo poco più di 2 anni, nel 1912, Einstein ha corretto la sua teoria della relatività ristretta creando quella della Relatività Generale in modo da inserire la gravitazione (dimenticata ma ben presente nelle equazioni di Maxwell – vedi) come deformazione dello Spazio-Tempo. Questa deformazione si è resa necessaria per salvaguardare sia il postulato della costanza della velocità della luce che quello dell’inesistenza di un etere (o meglio, che l’etere anche se esiste non ha influenza sulla luce) e ha risolto il problema tramite equazioni non lineari . Le “correzioni” effettuate sulle orbite di Mercurio, di Venere e della Terra sono ritenute una “conferma” della deformazione spazio-temporale.
Ecco la differenza fra la meccanica newtoniana (che si basa su sistemi di equazioni lineari e quindi con risultati approssimati) e quella della relatività einsteiniana. 6)
Tutta questa “strambata” per rendermi conto, col vostro aiuto preziosissimo che spero mi darete, se tutto ciò ha una qualche parvenza di “verità”. Sono curioso di sapere il vostro parere e se ho qualche “chance” per convincere matematicamente il Professore (con la mia poca conoscenza della matematica non posso certamente affrontare la costruzione di una “Meccanica non lineare quantistica” che credo sia necessaria per approfondire il discorso degli “oscillatori” atomici. Al limite posso, se qualcuno mi fornisce un analizzatore di spettro e un po’ di materiale elettronico, dimostrare praticamente l’amplificazione, la non linearità e l’aggancio di fase degli oscillatori).
Se il vostro responso sarà negativo dovrò cospargermi il capo di cenere e chiedere scusa per tutte queste “stramberie”.


Grazie per tutto p.basini@tiscali.it
_____________________________________________________________________________
1) Sono perfettamente convinto che la Matematica come scienza formale sia nettamente superiore a qualsiasi Teoria Fisica (scienza sperimentale) e poi volete mettere la soddisfazione di presentarsi e dire semplicemente :<< EUREKA !!! ecco la soluzione matematica del problema!!! >>
2) A tal proposito cito, dalla prefazione del libro “Elettronica lineare e digitale” di Domenico Mirri Ediz. Calderini : Le molteplici soluzioni circuitali che si incontrano nella tecnica elettronica sono riconducibili a pochi principi elementari, tra i quali assume importanza rilevante la retroazione….
L’influenza dei parametri reattivi può essere valutata in modo relativamente semplice introducendo la funzione di trasferimento. (vedi ultime pagine )
N.B. Alla voce “Meccanica non lineare” oggi non troverete traccia di sistemi dinamici non lineari legati al fenomeno dell’oscillazione ma, piuttosto, legati alla forza di richiamo esercitata da una molla e non proporzionale alla deformazione strutturale. Che la dinamica non lineare sia entrata a pieno titolo nell’ambito dell’Elettronica lineare significa semplicemente poter riuscire a linearizzare i circuiti elettronici in modo da ottenere il massimo rapporto segnale/disturbo.
3) Fenomeni che non possono certamente essere evidenziati sotto la teoria del Fotone!!
4) Oltre alla spiegazione “ondulatoria” dell’effetto fotoelettrico si riuscirebbe a spiegare, sempre nel campo della teoria “non corpuscolare”, l’aggancio di fase fra oscillatori (effetto “laser”), la nascita di oscillazioni dovute a prodotto cartesiano tra vettori e considerati invece corpuscoli e addirittura il fenomeno dell’entanglement . Quindi non più ambiguità del tipo “onda-corpuscolo”!
Il fenomeno quantistico, visto dal punto di vista dell’oscillatore elettronico, non sarebbe altro che un cambiamento del livello della tensione di “alimentazione” (livello energetico quantico di valore multiplo della costante di Plank h) dovuto agli stimoli esterni (interazione). L’atomo, visto in questo modo, avrebbe possibilità di memoria a multilivello.
N.B. Se il fotone (come tutte le “particelle” mediatrici di campi) porta con sé il seme della linearità quando invece dovrebbe portare quello della non linearità, allora, come un virus, potrà rendere inesatta qualsiasi costruzione che si basi su questa filosofia (meccanica quantistica, teoria delle stringhe, ambiguità fra località e non località ecc…).
5) Se si considerano i campi (elettrico e gravitazionale per l’elettrone) il mezzo trasmissivo delle interazioni fra le varie particelle ecco ripristinato il concetto di “etere”. Se poi si considera che la velocità delle interazioni sia dipendente dal rapporto e/m allora non ci sarà più la necessità di “ingessare” la velocità della luce nel postulato c=k.
6) Le orbite di Mercurio, di Venere e della Terra non confermano affatto l’effetto relativistico previsto da Einstein, ma confermano invece che il vero calcolo matematico per i satelliti, visti come oscillatori, possono essere risolti correttamente tramite sistemi di equazioni non lineari.
Anche l’eclissi di sole del 1919 è ritenuta una “conferma” della Relatività Generale, mentre con l’ipotesi dell’etere (i campi e/m di cui sopra) risulterebbe un normale fenomeno di rifrazione.
Una “conferma” che i calcoli effettuati tramite la Relatività Generale portino allo stesso risultato della soluzione del sistema di equazioni non lineari della teoria dell’oscillatore è possibile dedurla dall’integrale del Fourier di una funzione a gradino (non linearità della caratteristica di trasferimento di un circuito retroazionato la cui trasformata è una iperbole). La Relatività Generale, con la deformazione iperbolica dello spazio-tempo, in realtà risolve lo stesso sistema di equazioni non lineari trattandone la trasformata.

Risposte
@mimmo1988
Non voglio affatto introdurre un oscillatore forzato ma la teoria dell’oscillatore così come è stata studiata all’inizio nel campo della “meccanica non lineare” e poi portata avanti nel campo delle telecomunicazioni (es. “Elettronica lineare e digitale” di Domenico Mirri Ed. Calderini – “Fondamenti di comunicazioni elettriche” di Ercole De Castro Ed. Zanichelli Bologna).
Ho l’impressione che non ci sia molta chiarezza, da parte del fisico, per quel che riguarda l’oscillatore. Normalmente si pensa che esso emetta un’onda, ma non è così. Esiste un punto di equilibrio dove l’oscillatore non ha nessuna interazione (quindi non trasmette e non riceve energia) ma continua ad oscillare così come un pendolo senza perdite continua a farlo.
Nella nota 2) di questo Topic avevo inserito un link dove, nelle ultime pagine descrivo la teoria del circuito reazionato (e quindi anche dell’oscillatore) prelevata dal libro di Mirri.
Trovi anche un grafico che (secondo me) spiega l’effetto fotoelettrico senza il concetto di fotone.
Link che riporto qui – vedi penultima pagina.
@Lorenzo Pantieri
A me sembra che la conoscenza più approfondita della teoria dell’oscillatore, che purtroppo è stata ignorata e lo è tuttora da parte del fisico teorico, debba contribuire a togliere quelle incompatibilità che citi al n. 1.
Rispondo al n. 2 : non credo proprio che la fisica sarebbe a posto e completamente sistemata a causa della teoria dell’oscillatore studiata in elettronica. Dimentichi che normalmente non esiste un solo elettrone che ruota, come un satellite e in una unica orbita, attorno ad un nucleo, quindi la teoria dell’oscillatore deve essere ampliata di conseguenza, cosa che il tecnico elettronico non ha interesse a fare (a lui interessa solo il miglioramento del rapporto segnale/disturbo delle telecomunicazioni).
Rispondo al n. 3 : il fisico non è interessato solo alla precisione delle misure, ma lo è soprattutto alla scoperta del funzionamento delle leggi fisiche.
Rispondo al n. 4 : non metto in dubbio che la conoscenza della fisica abbia da sempre impegnato le migliori menti del pianeta, tieni però presente che qualsiasi teoria può essere invalidata perché l’uomo, anche il genio più acuto, ha dei limiti che non gli permetteranno mai di raggiungere la “verità”.
Rispondo al n. 5 : credo che la fisica attuale abbia creato una specie di torre di babele dove, appunto, i problemi teorici sono diventati di una complessità inusitata.
N.B. Quello che ho riportato non è opera di una “mente solitaria” perché ho citato sempre vari autori e varie pubblicazioni.
Non voglio affatto introdurre un oscillatore forzato ma la teoria dell’oscillatore così come è stata studiata all’inizio nel campo della “meccanica non lineare” e poi portata avanti nel campo delle telecomunicazioni (es. “Elettronica lineare e digitale” di Domenico Mirri Ed. Calderini – “Fondamenti di comunicazioni elettriche” di Ercole De Castro Ed. Zanichelli Bologna).
Ho l’impressione che non ci sia molta chiarezza, da parte del fisico, per quel che riguarda l’oscillatore. Normalmente si pensa che esso emetta un’onda, ma non è così. Esiste un punto di equilibrio dove l’oscillatore non ha nessuna interazione (quindi non trasmette e non riceve energia) ma continua ad oscillare così come un pendolo senza perdite continua a farlo.
Nella nota 2) di questo Topic avevo inserito un link dove, nelle ultime pagine descrivo la teoria del circuito reazionato (e quindi anche dell’oscillatore) prelevata dal libro di Mirri.
Trovi anche un grafico che (secondo me) spiega l’effetto fotoelettrico senza il concetto di fotone.
Link che riporto qui – vedi penultima pagina.
@Lorenzo Pantieri
A me sembra che la conoscenza più approfondita della teoria dell’oscillatore, che purtroppo è stata ignorata e lo è tuttora da parte del fisico teorico, debba contribuire a togliere quelle incompatibilità che citi al n. 1.
Rispondo al n. 2 : non credo proprio che la fisica sarebbe a posto e completamente sistemata a causa della teoria dell’oscillatore studiata in elettronica. Dimentichi che normalmente non esiste un solo elettrone che ruota, come un satellite e in una unica orbita, attorno ad un nucleo, quindi la teoria dell’oscillatore deve essere ampliata di conseguenza, cosa che il tecnico elettronico non ha interesse a fare (a lui interessa solo il miglioramento del rapporto segnale/disturbo delle telecomunicazioni).
Rispondo al n. 3 : il fisico non è interessato solo alla precisione delle misure, ma lo è soprattutto alla scoperta del funzionamento delle leggi fisiche.
Rispondo al n. 4 : non metto in dubbio che la conoscenza della fisica abbia da sempre impegnato le migliori menti del pianeta, tieni però presente che qualsiasi teoria può essere invalidata perché l’uomo, anche il genio più acuto, ha dei limiti che non gli permetteranno mai di raggiungere la “verità”.
Rispondo al n. 5 : credo che la fisica attuale abbia creato una specie di torre di babele dove, appunto, i problemi teorici sono diventati di una complessità inusitata.
N.B. Quello che ho riportato non è opera di una “mente solitaria” perché ho citato sempre vari autori e varie pubblicazioni.
"Fioravante Patrone":
Non a caso Lorenzo parlava di "difetti" e non di difetti
Come si usa dire: "Il diavolo sta nei dettagli".



"mimmo1988":Non a caso Lorenzo parlava di "difetti" e non di difetti
sono completamente d'accordo con Lorenzo Pantieri, anche se secondo me quelli che tu chiami "difetti" sono il punto di forza del metodo scientifico ed è questo che oldman non vuole accettare

sono completamente d'accordo con Lorenzo Pantieri, anche se secondo me quelli che tu chiami "difetti" sono il punto di forza del metodo scientifico ed è questo che oldman non vuole accettare
Giusto qualche considerazione (ché non si dica che parlo solo di religione).
1.
Oldman lamenta il fatto che alcune cose della fisica moderna non sono a posto. Cita il dualismo onda-particella, ma (come Bergia, che è stato mio professore, gli avrà fatto notare) c'è anche di peggio: per esempio, la relatività generale e l'elettromagnetismo non sono del tutto compatibili. Poi c'è il problema della ri-normalizzazione (banalizzo: sottrazione di masse infinite che danno un risultato inopinatamente finito). Eccetera.
2.
D'altra parte, se la fisica moderna fosse a posto e completamente sistemata, non se ne occuperebbe più nessuno: mi risulta, invece, che i fisici siano alacremente al lavoro, per capirci qualcosa di più e per risolvere i (complessi) problemi ancora aperti.
3.
Nonostante questi "difetti", la fisica ha raggiunto un accordo con l'esperienza pazzesco: si parla di qualche parte in $10^{12}$. Una precisione sbalorditiva. Chi vuole far meglio, deve migliorare quel risultato: non proprio facile, vero?
4.
La fisica moderna così come la conosciamo è frutto dello sforzo delle migliori menti del pianeta, uno sforzo durato secoli.
5.
Tenderei a escludere che una "mente solitaria" possa oggi sconvolgere la fisica dalla fondamenta. La fisica di oggi è enormemente complessa: un solo esperimento può impegnare decine o centinaia di fisici per mesi o addirittura per anni. Anche i problemi teorici sono di una complessità inusitata: il calcolo di una sola grandezza può occupare un fisico teorico per anni, tanto sono difficili le cose.
Ciò detto, faccio i miei auguri a Oldman. Ma, proprio per le ragioni che ho esposto, mi chiamo fuori!
Ricordo a Oldman che non basta fare critiche e avere delle idee: bisogna tirar fuori dalle proprie teorie dei dati (numerici) da confrontare con gli esperimenti.
La fisica, da Galileo in poi, è quella: il resto sono solo (vuote) speculazioni.

1.
Oldman lamenta il fatto che alcune cose della fisica moderna non sono a posto. Cita il dualismo onda-particella, ma (come Bergia, che è stato mio professore, gli avrà fatto notare) c'è anche di peggio: per esempio, la relatività generale e l'elettromagnetismo non sono del tutto compatibili. Poi c'è il problema della ri-normalizzazione (banalizzo: sottrazione di masse infinite che danno un risultato inopinatamente finito). Eccetera.
2.
D'altra parte, se la fisica moderna fosse a posto e completamente sistemata, non se ne occuperebbe più nessuno: mi risulta, invece, che i fisici siano alacremente al lavoro, per capirci qualcosa di più e per risolvere i (complessi) problemi ancora aperti.
3.
Nonostante questi "difetti", la fisica ha raggiunto un accordo con l'esperienza pazzesco: si parla di qualche parte in $10^{12}$. Una precisione sbalorditiva. Chi vuole far meglio, deve migliorare quel risultato: non proprio facile, vero?
4.
La fisica moderna così come la conosciamo è frutto dello sforzo delle migliori menti del pianeta, uno sforzo durato secoli.
5.
Tenderei a escludere che una "mente solitaria" possa oggi sconvolgere la fisica dalla fondamenta. La fisica di oggi è enormemente complessa: un solo esperimento può impegnare decine o centinaia di fisici per mesi o addirittura per anni. Anche i problemi teorici sono di una complessità inusitata: il calcolo di una sola grandezza può occupare un fisico teorico per anni, tanto sono difficili le cose.
Ciò detto, faccio i miei auguri a Oldman. Ma, proprio per le ragioni che ho esposto, mi chiamo fuori!

Ricordo a Oldman che non basta fare critiche e avere delle idee: bisogna tirar fuori dalle proprie teorie dei dati (numerici) da confrontare con gli esperimenti.
La fisica, da Galileo in poi, è quella: il resto sono solo (vuote) speculazioni.
dimmi se ho capito:
vorresti introdurre un oscillatore forzato (volendo si potrebbe introdurre anche un sistema di oscillatori forzati)
questo metodo è già stato tentato ai primi del'900 ed è sbagliato perchè la soluzione dell'oscillatore forzato (che penso che tu conosca) porta a delle frequenze di risonanza
le frequenze di risonanza non riescono a spiegare il fatto che esiste solo una frequenza di soglia ( cioè un limite inferiore per la frequenza) dovendo introdurre anche un limite superiore per la frequenza
Inoltre il solo comportamento ondulatorio della luce non riesce a spiegare il fatto che la risposta temporale dello strumento (rilevatore di elettroni) è di $10^-9$ s perchè l'onda ha bisogno di tempo affinchè il materiale assorba l'energia necessaria a raggiungere la frequenza di soglia
vorresti introdurre un oscillatore forzato (volendo si potrebbe introdurre anche un sistema di oscillatori forzati)
questo metodo è già stato tentato ai primi del'900 ed è sbagliato perchè la soluzione dell'oscillatore forzato (che penso che tu conosca) porta a delle frequenze di risonanza
le frequenze di risonanza non riescono a spiegare il fatto che esiste solo una frequenza di soglia ( cioè un limite inferiore per la frequenza) dovendo introdurre anche un limite superiore per la frequenza
Inoltre il solo comportamento ondulatorio della luce non riesce a spiegare il fatto che la risposta temporale dello strumento (rilevatore di elettroni) è di $10^-9$ s perchè l'onda ha bisogno di tempo affinchè il materiale assorba l'energia necessaria a raggiungere la frequenza di soglia
va bene, allora lasciamo perdere le chiacchiere (perchè a quanto pare potremmo stare qui parlare per giorni, visto che senza dimostrazioni tutto quello che diciamo è opinabile )
e scrivi per esempio come intendi spiegare l'effetto fotoelettrico senza introdurre il concetto di fotone
e per piacere mi spieghi quali sarebbero questi danni epistemologici?
così possiamo incominciare a formalizzare qualcosa
e scrivi per esempio come intendi spiegare l'effetto fotoelettrico senza introdurre il concetto di fotone
e per piacere mi spieghi quali sarebbero questi danni epistemologici?
così possiamo incominciare a formalizzare qualcosa

@mimmo1988
Non sono d’accordo che un fenomeno fisico, che abbia la necessità di essere “esattamente” spiegato da equazioni non lineari, debba essere analizzato da equazioni più semplici (lineari). Se ciò provoca ambiguità, e non semplicemente un errore di misura, mi sembra che possa provocare dei danni epistemologici non indifferenti.
Le equazioni di Newton, che trattano la gravitazione universale tramite “semplici equazioni lineari” e non tramite quelle (secondo me) più corrette “non lineari” per spiegare il fenomeno “oscillatorio”, hanno necessità di essere “rettificate” tramite tutta una costruzione “relativistica” che preveda una “deformazione iperbolica dello spazio-tempo”.
Anche il “fotone”, che spiega il fenomeno fotoelettrico (secondo Einstein), è (secondo me) il prodotto improprio dell’utilizzo “semplicistico” di equazioni lineari al posto di quelle più appropriate “non lineari” e tutto ciò provoca la “mascheratura” dello stesso fenomeno oscillatorio di cui sopra.
La matematica è un linguaggio (superiore a tutti gli altri perché non ambiguo e forse per questo dici che è una tautologia) che utilizza i numeri (variabili, costanti, insiemi ecc..) come sostantivi e gli operatori (logici, matematici ecc..) come predicati verbali e le cui formule (frasi) vengono utilizzate dalla Scienza per tentare di spiegare i fenomeni fisici e trovarne le leggi.
Non è corretto pensare che la matematica sia un “oracolo” che dica sempre la verità. Come ogni linguaggio può descrivere sia la realtà che la fantasia ed è qui la difficoltà della Scienza nella ricerca della verità.
Le ipotesi che ho formulato in questo “topic” credo possano essere utili per cercare altre strade nella risoluzione dell’empasse nella quale si trova oggi la Scienza. Non mi sembra che abbandonare la teoria corpuscolare della luce con quella dell’oscillatore possa inficiare la teoria dei Quanti, anzi sono convinto che farebbe più chiarezza per la comprensione dei fenomeni atomici.
Non sono d’accordo che un fenomeno fisico, che abbia la necessità di essere “esattamente” spiegato da equazioni non lineari, debba essere analizzato da equazioni più semplici (lineari). Se ciò provoca ambiguità, e non semplicemente un errore di misura, mi sembra che possa provocare dei danni epistemologici non indifferenti.
Le equazioni di Newton, che trattano la gravitazione universale tramite “semplici equazioni lineari” e non tramite quelle (secondo me) più corrette “non lineari” per spiegare il fenomeno “oscillatorio”, hanno necessità di essere “rettificate” tramite tutta una costruzione “relativistica” che preveda una “deformazione iperbolica dello spazio-tempo”.
Anche il “fotone”, che spiega il fenomeno fotoelettrico (secondo Einstein), è (secondo me) il prodotto improprio dell’utilizzo “semplicistico” di equazioni lineari al posto di quelle più appropriate “non lineari” e tutto ciò provoca la “mascheratura” dello stesso fenomeno oscillatorio di cui sopra.
La matematica è un linguaggio (superiore a tutti gli altri perché non ambiguo e forse per questo dici che è una tautologia) che utilizza i numeri (variabili, costanti, insiemi ecc..) come sostantivi e gli operatori (logici, matematici ecc..) come predicati verbali e le cui formule (frasi) vengono utilizzate dalla Scienza per tentare di spiegare i fenomeni fisici e trovarne le leggi.
Non è corretto pensare che la matematica sia un “oracolo” che dica sempre la verità. Come ogni linguaggio può descrivere sia la realtà che la fantasia ed è qui la difficoltà della Scienza nella ricerca della verità.
Le ipotesi che ho formulato in questo “topic” credo possano essere utili per cercare altre strade nella risoluzione dell’empasse nella quale si trova oggi la Scienza. Non mi sembra che abbandonare la teoria corpuscolare della luce con quella dell’oscillatore possa inficiare la teoria dei Quanti, anzi sono convinto che farebbe più chiarezza per la comprensione dei fenomeni atomici.
Ripeto: un fenomeno fisico non ha necessità di essere spiegato da un sistema di equazioni non lineare o lineare; ad esempio le eq. di Newton sono un sistema di eeq. lineare e spiegano il principio di sovrapposizione;
ma io posso trovare anche un sistema di equazioni non lineare attraverso cui spiegare il principio di sovrapposizione. E' chiaro che molte volte si cerca di proporre le equazioni più semplici, prendiamo ad esempio il pendolo che hai già citato tu: l'equazione è
[tex]\ddot{x}[/tex] + [tex]w^2[/tex] [tex]\sin x[/tex] = 0
Sinceramente io questa non la so risolvere e non so se c'è qualche matematico che sa trovare una soluzione globale, però se sviluppiamo in serie di taylor al primo ordine, l'equazione diventa molto più semplice, ma non solo, siamo in grado di controllare l'errore che commettiamo con questa approssimazione e quindi, confrontando questo errore con l'errore di misura, possiamo stabilire sotto quali ipotesi questa soluzione è equivalente alla soluzione dell'equazione originaria
Il sistema tolemaico non è una teoria scientifica nel senso moderno del termine perchè è basato solo su un metodo deduttivo, infatti la gente ha letto la bibbia, ha guardato il sole e ha detto:"huh il sole gira intorno alla terra" e Tolomeo ha fatto una costruzione matematica incredibilmente bella su questa congettura alquanto discutibile
La matematica è una tautologia: date le ipotesi la tesi è sempre vera (a meno di errori logici). Quindi quando ho scritto “basta scegliere e variare le ipotesi giuste” volevo dire che variando le ipotesi posso ottenere le tesi più mi piacciono.
E' chiaro inoltre che la teoria Quantistica e la Relatività Generale pongono una serie di problemi e c'è tanta gente che lavora da decenni per risolverli...
Bisogna, però, tenere presente che la teoria quantistica e la relatività generale non sono campate in aria, ma sono tenute con i piedi per terra da numerosissime verifiche sperimentali e da innovazioni tecnologiche che queste hanno permesso; quindi sicuramente ci saranno degli errori che sono stati commessi nella loro costruzione, ma certamente non sono da buttare; ripeto che
è incredibile quanto siano piccoli gli errori sperimentali relativi agli esperimenti della meccanica quantistica.
Il dualismo onda-corpuscolo non è nè una contraddizione nè un paradosso, ma rappresenta la fenomenologia attraverso cui si costruisce l'equazione di Shrodinger e tutto il resto che ne consegue...
E' chiaro che le ipotesi della meccanica quantistica ci sembrano contraddittorie e controintuitive e questo segue dal fatto che classicamente non esiste nessuna teoria che spieghi contemporaneamente l'aspetto corpuscolare e ondulatorio; Il fatto è che in meccanica quantistica va costruita un intuizione atrraveso la matematica (piùttosto complessa) che si utilizza (e non è un lavoro facile)
ma io posso trovare anche un sistema di equazioni non lineare attraverso cui spiegare il principio di sovrapposizione. E' chiaro che molte volte si cerca di proporre le equazioni più semplici, prendiamo ad esempio il pendolo che hai già citato tu: l'equazione è
[tex]\ddot{x}[/tex] + [tex]w^2[/tex] [tex]\sin x[/tex] = 0
Sinceramente io questa non la so risolvere e non so se c'è qualche matematico che sa trovare una soluzione globale, però se sviluppiamo in serie di taylor al primo ordine, l'equazione diventa molto più semplice, ma non solo, siamo in grado di controllare l'errore che commettiamo con questa approssimazione e quindi, confrontando questo errore con l'errore di misura, possiamo stabilire sotto quali ipotesi questa soluzione è equivalente alla soluzione dell'equazione originaria
Il sistema tolemaico non è una teoria scientifica nel senso moderno del termine perchè è basato solo su un metodo deduttivo, infatti la gente ha letto la bibbia, ha guardato il sole e ha detto:"huh il sole gira intorno alla terra" e Tolomeo ha fatto una costruzione matematica incredibilmente bella su questa congettura alquanto discutibile
La matematica è una tautologia: date le ipotesi la tesi è sempre vera (a meno di errori logici). Quindi quando ho scritto “basta scegliere e variare le ipotesi giuste” volevo dire che variando le ipotesi posso ottenere le tesi più mi piacciono.
E' chiaro inoltre che la teoria Quantistica e la Relatività Generale pongono una serie di problemi e c'è tanta gente che lavora da decenni per risolverli...
Bisogna, però, tenere presente che la teoria quantistica e la relatività generale non sono campate in aria, ma sono tenute con i piedi per terra da numerosissime verifiche sperimentali e da innovazioni tecnologiche che queste hanno permesso; quindi sicuramente ci saranno degli errori che sono stati commessi nella loro costruzione, ma certamente non sono da buttare; ripeto che
è incredibile quanto siano piccoli gli errori sperimentali relativi agli esperimenti della meccanica quantistica.
Il dualismo onda-corpuscolo non è nè una contraddizione nè un paradosso, ma rappresenta la fenomenologia attraverso cui si costruisce l'equazione di Shrodinger e tutto il resto che ne consegue...
E' chiaro che le ipotesi della meccanica quantistica ci sembrano contraddittorie e controintuitive e questo segue dal fatto che classicamente non esiste nessuna teoria che spieghi contemporaneamente l'aspetto corpuscolare e ondulatorio; Il fatto è che in meccanica quantistica va costruita un intuizione atrraveso la matematica (piùttosto complessa) che si utilizza (e non è un lavoro facile)
@mimmo1988
Se un fenomeno fisico ha necessità, per la sua spiegazione reale, di un sistema di equazioni non lineari, non vedo perché si debba fare LA SCELTA semplicistica di un sistema di equazioni lineari (certamente più facile ma che non permette di stare “incollato con i piedi per terra”).
Hai citato il sistema tolemaico e che tramite la fisica arrivi al sistema copernicano. Tieni presente che la fisica non esisterebbe se non si potessero fare “misure” trattabili con la “matematica”. Le due “entità” Fisica & Matematica debbono coesistere in simbiosi perfetta se non si vuole stare “con la testa fra le nuvole”.
Mi dici che “basta scegliere e variare le ipotesi giuste”, ma chi può dire esattamente quando una ipotesi è giusta??
Una teoria se è basata su delle osservazioni è un’ipotesi. La maggior parte delle teorie iniziano come ipotesi, ma molte ipotesi risultano false e non diventano teorie. L’ipotesi del sistema tolemaico è risultata falsa e quindi, come teoria, è stata abbandonata. Basta, in effetti, una sola previsione non verificata per richiedere una profonda revisione, se non l’abbandono di una teoria.
I turbamenti attuali della Scienza nel constatare la non perfetta armonia fra la teoria Quantistica e quella della Relatività Generale pongono un serio approfondimento fin dalle fondamenta di queste due teorie. Questo per stare “incollati con i piedi per terra”.
Il dualismo onda-corpuscolo non è un paradosso (che fisicamente può essere verificato tramite esperimenti) ma una contraddizione fisica e finché non si elimina il concetto di fotone resteranno
ambiguità irrisolte nel campo della Scienza.
Onestamente non credo di aver fatto “innumerevoli errori”. Sto solo facendo delle “ipotesi”, così come ha fatto Einstein quando, nel 1905, ha formulato la sua ipotesi del “fotone” per risolvere il problema dell’effetto fotoelettrico e nel 1912 quella dello “spazio-tempo” per mantenere il suo “postulato” della costanza della velocità della luce.
Mi sembra di non aver fatto errori concettuali di matematica ed è qui che chiedo il parere del Matematico prima di quello del Fisico.
Se un fenomeno fisico ha necessità, per la sua spiegazione reale, di un sistema di equazioni non lineari, non vedo perché si debba fare LA SCELTA semplicistica di un sistema di equazioni lineari (certamente più facile ma che non permette di stare “incollato con i piedi per terra”).
Hai citato il sistema tolemaico e che tramite la fisica arrivi al sistema copernicano. Tieni presente che la fisica non esisterebbe se non si potessero fare “misure” trattabili con la “matematica”. Le due “entità” Fisica & Matematica debbono coesistere in simbiosi perfetta se non si vuole stare “con la testa fra le nuvole”.
Mi dici che “basta scegliere e variare le ipotesi giuste”, ma chi può dire esattamente quando una ipotesi è giusta??
Una teoria se è basata su delle osservazioni è un’ipotesi. La maggior parte delle teorie iniziano come ipotesi, ma molte ipotesi risultano false e non diventano teorie. L’ipotesi del sistema tolemaico è risultata falsa e quindi, come teoria, è stata abbandonata. Basta, in effetti, una sola previsione non verificata per richiedere una profonda revisione, se non l’abbandono di una teoria.
I turbamenti attuali della Scienza nel constatare la non perfetta armonia fra la teoria Quantistica e quella della Relatività Generale pongono un serio approfondimento fin dalle fondamenta di queste due teorie. Questo per stare “incollati con i piedi per terra”.
Il dualismo onda-corpuscolo non è un paradosso (che fisicamente può essere verificato tramite esperimenti) ma una contraddizione fisica e finché non si elimina il concetto di fotone resteranno
ambiguità irrisolte nel campo della Scienza.
Onestamente non credo di aver fatto “innumerevoli errori”. Sto solo facendo delle “ipotesi”, così come ha fatto Einstein quando, nel 1905, ha formulato la sua ipotesi del “fotone” per risolvere il problema dell’effetto fotoelettrico e nel 1912 quella dello “spazio-tempo” per mantenere il suo “postulato” della costanza della velocità della luce.
Mi sembra di non aver fatto errori concettuali di matematica ed è qui che chiedo il parere del Matematico prima di quello del Fisico.
senza perdere tempo a correggere gli innumerevoli errori fatti, penso che sia più efficace aprire una discussione di carattere generale.
1)per spiegare un fenomeno fisico non c'è bisogno per forza di usare un sistema di equazioni lineari o non lineari; LA SCELTA viene effettuata in funzione della semplicità nel descrivere il fenomeno in esame
2)cito una tua affermazione :
1) Sono perfettamente convinto che la Matematica come scienza formale sia nettamente superiore a qualsiasi Teoria Fisica (scienza sperimentale) e poi volete mettere la soddisfazione di presentarsi e dire semplicemente :<< EUREKA !!! ecco la soluzione matematica del problema!!! >>
non ha senso perchè la matematica usa un metodo ipotetico deduttivo , la fisica usa un metodo sperimentale, per cui con la matematica puoi trovare suluzioni ad un problema reale copletamente inventate (basta sciegliere e variare le ipotesi giuste) ad esempio il sistema tolemaico ( una costruzione matematica impressionante); con la fisica invece arrivi al sitema copernicano etc...
la fisica ha OGGI un ruolo diverso dalla matematica ed ha un vantaggio nella comprensione della realtà: deve sempre rimanere "incollata con i piedi per terra". Mi spiego meglio: si parte dall'esperimento, si costruisce una teoria (anche attraverso la matematica) che non solo riesca a spiegare l'esperimento ma che riesca a spiegare anche altri fenomeni; nel fare ciò si usano seplificazioni e passaggi matematici che richiederebbero ipotesi che non si può sapere se sono verificate o meno. La grandezza del metodo scientifico sta proprio qui; infatti la veridicità della teoria può essere confermata solo dagli esperimenti (fino a prova contraria!!!)
3)Le approssimazioni in fisica sono molto spesso una NECESSITÀ, prima di tutto perchè quando ti trovi di fronte ad un equazione non lineare, non è detto che tu la sappia risolvere (non perchè sei ignorante, ma potrebbe darsi che nessun matematico al mondo sia in grado di risolverla esplicitamente) e poi perchè proprio concettualmente ogni volta che fai una misura concettualmente commetti un errore, quindi hai sempre un'indeterminazione in una grandezza fisica)
4)Il dualismo onda corpuscolo, il concetto di fotone etc.. hanno permesso la costruzione della meccanica quantistica, che , sia chiaro, non piace a nessuno (o quasi) e non piaceva nemmeno ai padri fondatori, ma è davvero impressionante quanto sia in accordo con i dati sperimentali ( e quindi da questo punto di vista inattaccabile)
5) in fisica si usa moto spesso l'oscillatore armonico (perchè è una delle poche cose che sappiamo risolvere e perche molti moti si possono ricondurre ad un' opportuna serie finita o infinita di oscillatori armonici)
6) esiste già una "meccanica quantistica non lineare"
1)per spiegare un fenomeno fisico non c'è bisogno per forza di usare un sistema di equazioni lineari o non lineari; LA SCELTA viene effettuata in funzione della semplicità nel descrivere il fenomeno in esame
2)cito una tua affermazione :
1) Sono perfettamente convinto che la Matematica come scienza formale sia nettamente superiore a qualsiasi Teoria Fisica (scienza sperimentale) e poi volete mettere la soddisfazione di presentarsi e dire semplicemente :<< EUREKA !!! ecco la soluzione matematica del problema!!! >>
non ha senso perchè la matematica usa un metodo ipotetico deduttivo , la fisica usa un metodo sperimentale, per cui con la matematica puoi trovare suluzioni ad un problema reale copletamente inventate (basta sciegliere e variare le ipotesi giuste) ad esempio il sistema tolemaico ( una costruzione matematica impressionante); con la fisica invece arrivi al sitema copernicano etc...
la fisica ha OGGI un ruolo diverso dalla matematica ed ha un vantaggio nella comprensione della realtà: deve sempre rimanere "incollata con i piedi per terra". Mi spiego meglio: si parte dall'esperimento, si costruisce una teoria (anche attraverso la matematica) che non solo riesca a spiegare l'esperimento ma che riesca a spiegare anche altri fenomeni; nel fare ciò si usano seplificazioni e passaggi matematici che richiederebbero ipotesi che non si può sapere se sono verificate o meno. La grandezza del metodo scientifico sta proprio qui; infatti la veridicità della teoria può essere confermata solo dagli esperimenti (fino a prova contraria!!!)
3)Le approssimazioni in fisica sono molto spesso una NECESSITÀ, prima di tutto perchè quando ti trovi di fronte ad un equazione non lineare, non è detto che tu la sappia risolvere (non perchè sei ignorante, ma potrebbe darsi che nessun matematico al mondo sia in grado di risolverla esplicitamente) e poi perchè proprio concettualmente ogni volta che fai una misura concettualmente commetti un errore, quindi hai sempre un'indeterminazione in una grandezza fisica)
4)Il dualismo onda corpuscolo, il concetto di fotone etc.. hanno permesso la costruzione della meccanica quantistica, che , sia chiaro, non piace a nessuno (o quasi) e non piaceva nemmeno ai padri fondatori, ma è davvero impressionante quanto sia in accordo con i dati sperimentali ( e quindi da questo punto di vista inattaccabile)
5) in fisica si usa moto spesso l'oscillatore armonico (perchè è una delle poche cose che sappiamo risolvere e perche molti moti si possono ricondurre ad un' opportuna serie finita o infinita di oscillatori armonici)
6) esiste già una "meccanica quantistica non lineare"