Finanziamento pubblico ai partiti..

menale1
Carissimi ragazzi vorrei discutere con voi del tanto odiato, anche se ora va sotto altri nomi (solita storia italiana), "Finanziamento pubblico ai partiti". Ammetto che traggo spunto dal servizio mandato in onda dalla trasmissione "Le Iene" della scorsa serata http://www.video.mediaset.it/video/iene ... orali.html , in cui vien messo in evidenza come il vecchio finanziamento pubblico ai partiti vien ora fatto passare con il nome di "rimborso elettorale" con tutte le porcate del caso. Se si ascolta il servizio, ahimè, non si può che essere "INCAZZATI" (chiedo scusa per il termine) per le risposte date, soprattutto quelle degli onorevoli (eufemismo, sia chiaro) Buttiglione, Lupi e d'Alema (così non scontentiamo proprio nessuno della "triade"). D'altro canto vorrei proporvi anche quanto sostiene P.Bersani dalle pagine di Repubblica "...senza finanziamento pubblico ai partiti la politica sarebbe una questione tra ricchi...". Proprio quest'ultima posizione porta a rivalutare la legislazione in merito ed a rivalutare l'importanza di questa pratica di finanziare i partiti. Non credete che, con la dovuta coscienza, sia proprio un mezzo per poter permettere di accedere alla politica anche a chi non ha grossi capitali da investire in propaganda ed azioni elettorali varie?
In attesa di vostre risposte, ringrazio anticipatamente per la collaborazione.

Risposte
menale1
"perplesso":
Estremizzando questo discorso, io dico che i partiti non sono che un mero riflesso dei rapporti di forza vigenti in una società.

Probabilmente bisognerebbe passare dai partiti politici ai soli gruppi parlamentari e limare il problema alla base. Ripeto che, come voi, mi da rabbia il fatto che ci siano in ballo così tanti soldi per finanziare i partita ma d'altro canto temo che la mancanza di questo finanziamento rendi la politica ancor più lobby di quanto già non sia.
"perplesso":
Dal mio punto di vista no perchè io voglio una democrazia diretta informatizzata con abolizione totale della rappresentanza nazionale.

Ritorniamo al discorso precedente della "farsa" di questo meccanismo chiamato "democrazia rappresentativa".

perplesso1
"Gi8":
Se togli i soldi, la politica diventa felicità, entusiasmo, passione.

Quanto ottimismo :D

"Gi8":
Tutto ciò può essere facilmente sostituito da internet.

A patto che si decidano ad ampliare la copertura ADSL in tutto il paese

"DavideGenova":

Se questo non avviene, sono comunque esclusivamente i gruppi di interesse economici a finanziare. Per esempio negli USA è normale che le grandi corporations finanzino entrambi i partiti repubblicano e democratico, in modo da non farsi mancare l'appoggio una volta che siano al governo uno o l'altro, se vogliono essere nuovamente finanziati e avere qualche chance di vincere le successive elezioni demockeratiche.

Estremizzando questo discorso, io dico che i partiti non sono che un mero riflesso dei rapporti di forza vigenti in una società. Ma non solo, i partiti assumendosi il compito di rappresentare sul piano istituzionale la dialettica fra i poteri interni alla nazione ritagliano per se una posizione di privilegio che trasforma essi stessi in una corporazione e in un potere. Un potere (l'unico) capace di autorappresentarsi e quindi virtualmente un potere assoluto (almeno nel quinquennio in cui questo potere trova legittimazione). Ecco perchè io (da persona ignorante quale sono) ho maturato la pessimistica convinzione che "democrazia rappresentativa" significa "totalitarismo a tempo determinato".

garnak.olegovitc1
Salve menale,

"menale":
D'accordo, ma non credi che anche quel minimo di finanziamento sia necessario?


io penso di no, perchè se un partito spende un tot. per campagne elettorali perchè mai lo deve riavere moltiplicato per fattori assurdi..
Sarebbe bene che i partiti fosse finanziati dalle beneficienze del popoli, e non che ci tolgono i soldi dalla tasca con una legge furbetta.
Per me, è una vergogna!
Anche perchè, facendo come dico, i partiti avrebbero più a cuore i problemi sociali perchè se così non fosse il popolo non li finanzierebbe e loro non esisterebbero; cosa che, invece ora, non esiste perchè tanto si fregano, in qualsiasi modo, il denaro fregandosene dei popolo, anzi lo derubano.
La mia proposta ha un punto debole, ovvero se si presenta uno che ha già da sè un enorme mole di denaro.....
Se non erro prima del '93 la cosa stava per essere abolita, ma venne in campo un uomo che aveva da sè miliardi da mettere in campagna elettorale, le altre forze politiche decisero di contrastare politicamente quest'uomo e quindi il rimborso elettorale non fu toccato per ovvie ragioni.
Quindi, concludendo, se un partito, finanziato dalle beneficienze del popolo, spende un tot. deve, alpiù, riavere quel tot. e non oltre, facendo distinzione da circostanza a circostanza.

Cordiali saluti

P.S.=Il bello, o il paradosso, è che sono moltissimi i politici che vorrebbero abolire ciò ma non si è fatto ancora niente, simbolo che a nessuno importa un accidenti....

DavideGenova1
"menale":
Non credete che, con la dovuta coscienza, sia proprio un mezzo per poter permettere di accedere alla politica anche a chi non ha grossi capitali da investire in propaganda ed azioni elettorali varie?


Se questo non avviene, sono comunque esclusivamente i gruppi di interesse economici a finanziare. Per esempio negli USA è normale che le grandi corporations finanzino entrambi i partiti repubblicano e democratico, in modo da non farsi mancare l'appoggio una volta che siano al governo uno o l'altro, se vogliono essere nuovamente finanziati e avere qualche chance di vincere le successive elezioni demockeratiche.

Gi81
"menale":
Però ... non si rischierebbe di rendere in tal modo la politica una gara tra ricchi?
Secondo me no.
Io credo che solo togliendo i soldi e i privilegi alla politica si potranno avere persone per bene nella classe dirigente. Se lasci i soldi, la politica diventano i soldi. Se togli i soldi, la politica diventa felicità, entusiasmo, passione.

Movimento 5 Stelle ti dice niente? E' un movimento che è nato nella rete, formato da cittadini normali. Alle scorse regionali, nel 2010, ha preso 500.000 voti in cinque regioni, senza usare un euro di soldi pubblici.
Si parla sempre degli "alti costi della politica". Ma alti costi per fare cosa?
Per fare comizi in giro per la nazione? Per appendere manifesti? Tutto ciò può essere facilmente sostituito da internet.

In sintesi, sono assolutamente d'accordo con quello che ha detto perplesso:
"perplesso":
Dal mio punto di vista no perchè io voglio una democrazia diretta informatizzata con abolizione totale della rappresentanza nazionale. In altre parole io i partiti vorrei toglierli di mezzo figurati se mi interessa finanziarli...

menale1
"Gi8":
Il finanziamento pubblico ai partiti è stato abolito con un referendum nel 1993.

Infatti in quel servizio, inizialmente da me proposto, ne parla di tale referendum e mostra come i politici se ne infischino completamente della volontà degli elettori e questo rappresenta l'aspetto che da proprio rabbia, assieme al fatto che ora lo si lasci passare come "rimborso delle spese elettorali".
"Gi8":
Ma a me i referendum piacciono, che ci posso fare?

Hai vinto con questa frase.

Però vorrei ancora rivolgere la domanda ad entrambi, ovviamente estendibile anche ad altri utenti qualora interessati alla discussione: non si rischierebbe di rendere in tal modo la politica una gara tra ricchi?

Gi81
Il finanziamento pubblico ai partiti è stato abolito con un referendum nel 1993.

A quel referendum, sui circa 48 milioni di aventi diritto,
andarono a votare 36 milioni e 900 mila cittadini (dunque il 77%: quorum ampiamente raggiunto).

Di questi 36.900.000, 31.200.000 hanno votato a favore dell'eliminazione dei finanziamento pubblico ai partiti. Quindi ben più della metà degli aventi diritto al voto si è espresso contro il finanziamento pubblico. E cosa è successo?
I partiti (ovviamente) se ne sono infischiati dell'esito referendario e hanno aggirato l'ostacolo cambiando le parole.

Il finanziamento pubblico è stato trasformato in "rimborso spese elettorali".
Ora, la parola rimborso non è proprio adatta a descrivere cosa succede in realtà. A casa mia il rimborso è che tu vai a spendere qualcosa, ti fai dare la ricevuta, e poi ti fai rimborsare quello che hai speso.

Invece i partiti incassano, in media, il quadruplo di quello che spendono, proprio perché non hanno l'obbligo di presentare fattura che indichi quanto hanno speso (e dichiarano, ovviamente, di più).
Se non è finanziamento mascherato questo...

Ah, poi qualcuno potrà dire che sono passati 19 anni, quindi non è corretto appellarsi a quel referendum per dire che deve essere abolito il finanziamento pubblico. Ma a me i referendum piacciono, che ci posso fare?

perplesso1
Dal mio punto di vista no perchè io voglio una democrazia diretta informatizzata con abolizione totale della rappresentanza nazionale. In altre parole io i partiti vorrei toglierli di mezzo figurati se mi interessa finanziarli.... detto questo, voglio far finta per un attimo di essere un convinto sostenitore del sistema dei partiti e mi chiedo: ma un partito non potrebbe farsi finanziare semplicemente dai suoi iscritti ? Molti iscritti molti soldi, pochi iscritti pochi soldi... e mi sembra ci sia anche un principio di giustizia in questo. Tra l'altro il finanziamento pubblico ai partiti mi risulta essere stato introdotto nel 74. Prima del 74 la politica non si faceva lo stesso?

menale1
D'accordo, ma non credi che anche quel minimo di finanziamento sia necessario?

perplesso1
"...senza finanziamento pubblico ai partiti la politica sarebbe una questione tra ricchi..."

Come se adesso la politica la facessero i poveri... :roll:

"menale":
Non credete che, con la dovuta coscienza, sia proprio un mezzo per poter permettere di accedere alla politica anche a chi non ha grossi capitali da investire in propaganda ed azioni elettorali varie?


Una campagna elettorale costosa non sempre porta i risultati sperati... soprattutto nei periodi di recessione, la gente non apprezza quelli che buttano via i soldi. Per esempio, la Moratti ha fatto delle spese faraoniche e ha perso. A Napoli Gianni Lettieri ha speso il triplo di De magistris. Risultato? De Magistris stravince. A Genova Doria ha vinto le primarie del PD con una spesa di soli 8000 euro. Senza contare che adesso le campagne elettorali a "costo zero"/"impatto ambientale zero" vanno di moda...

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